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Come si evolve il mercato del lavoro in rete

Oggi presentiamo una delle nuove professioni sui social: il videomaker.


Abbiamo il piacere di intervistare Edoardo Bugatti, un esperto di editing video su YouTube, nota piattaforma
digitale che solo in Italia dà lavoro a più di 15mila persone.
(di Luca Gangemi)

“Per noi è importante dare visibilità ad un mondo che ancora ha molto bisogno di tutele e garanzie.
Innanzitutto, come ti sei approcciato a questo mondo?”

“Grazie per avermi invitato, sono contento di parlare di questo nuovo in mondo in via di sviluppo, che in
Italia risulta attualmente una professione di nicchia e poco valorizzata. Il primo approccio in forma lavorativa
è stato principalmente per curiosità, seguivo già il mondo di YouTube per passione poi però mi sono
domandato come effettivamente venissero prodotti i video in maniera pratica, ho iniziato, quindi, a
informarmi e a studiare i vari programmi dediti all’editing video.”

“Nonostante sia ancora oggi messo in ombra dalla televisione generalista, il mondo di YouTube non è poi
così giovane come sembra, essendo nato nel 2006. Quindi, la mia domanda è: come si è evoluto? Ed a
oggi è un mondo più o meno ospitale rispetto a vent’anni fa?”

“La principale differenza tra il mondo di YouTube odierno e quello di 15 anni fa è l’accessibilità che si aveva
alla possibilità di caricare i contenuti sulla piattaforma. Infatti, oggi, è possibile a tutti poter caricare video
senza la necessità di mezzi irraggiungibili, mentre all’inizio solo chi disponeva dei migliori strumenti aveva la
possibilità di condividere contenuti. A tal proposito, oggi il mercato è saturo per questo motivo, per cui fare
successo sulla piattaforma risulta davvero molto difficile visto la vastissima accessibilità.”

“Entrando nel vivo della professione, qual è il compito principale di un video-editor?”

“il compito effettivo di un video-editor è quello di trasformare i contenuti crudi che lo YouTuber registra
durante le sue sessioni e, attraverso strumenti come grafiche, effetti video, effetti audio, rendere questi
contenuti più elaborati e di conseguenza più godibili.”

“A chi ti ispiri?”

“Non ho un punto di riferimento fisso, tendo a ispirarmi a tutto ciò che vedo online.”

“Com’è stato collaborare con un membro di Melagoodo?”

“Il gruppo di Melagoodo è senza dubbio uno dei pilastri della storia di YouTube nel nostro Paese; perciò,
aver avuto la possibilità di lavorare insieme a questi ragazzi è stato un onore enorme. Ogni membro del
team è stato molto professionale, senza tralasciare però l’aspetto umano, rendendo quindi l’esperienza
tanto formativa quanto piacevole.”

“Twitch e TikTok hanno ucciso YouTube?”

“Twitch è una piattaforma molto diversa da YouTube, essa si basa sulle dirette streaming, mentre la seconda
fa principalmente riferimento ai video veri e propri, piuttosto che al contenuto live. Queste due piattaforme,
perciò, possono muoversi parallelamente, senza doversi scontrare obbligatoriamente. TikTok invece ha
portato a un significativo spostamento della massa verso la sua piattaforma. L’arma vincente di quest’ultima
è la velocità e l’immediatezza dei contenuti che si possono trovare all’interno di essa mentre su YouTube i
video risultano molto più lunghi e costruiti, richiedendo una maggiore attenzione da parte dello spettatore.”

“Ormai la soglia dell’attenzione dello spettatore si riduce a pochi minuti, se non addirittura secondi,
quindi, quello che ti chiedo come ultima cosa è: conviene tradire la piattaforma rossa per cercare fortuna
su un social come TikTok, in cui il lavoro di editor è molto facilitato e i numeri sono spesso più alti?”

“Apparentemente TikTok può risultare una piattaforma vincente da questo punto di vista, grazie anche alla
facilità con cui possono esplodere dei video. Ma se il successo di un video è immediato, la possibilità che
finisca nel dimenticatoio velocemente è elevato a sua volta. YouTube, d’altro canto, richiede molta più
pazienza e dedizione, però, vista la lunghezza dei video, permette di crearsi un pubblico fedele che si
affezioni più all’immagine dello YouTuber in sé, piuttosto che al video. Inoltre, gli introiti su Youtube arrivano
direttamente al proprietario del canale, mentre TikTok viene utilizzato più come un trampolino di lancio,
piuttosto che come un mezzo di sostentamento autonomo, visto il basso programma di monetizzazione
offerto dalla piattaforma.”

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Gue: un rapper culto


Gli anni della giovinezza, i dogo e il gangsta rap.
Guè, Cosimo Fini, è un rapper e produttore discografico italiano, considerato uno degli attuali pilastri del
genere Hip Hop in Italia. In attività dal 1997, la sua carriera conta decine di dischi di platino.
(di Edoardo Bugatti)

Quali erano le tue fonti d’ispirazione da ragazzo?

Sono cresciuto ascoltando la musica rap americana e italiana, quindi direi che i primi modelli sono stati
artisti come Tupac ed Eminem e artisti italiani come Fabri Fibra e J-Ax.

Qual è la canzone che hai scritto che ti è più cara?

Difficile scegliere una sola canzone, ma a primo impatto direi Brivido, per il rapporto che ho con Marra e per
i numeri che ha fatto.

A proposito di Marra, hai collaborato con numerosi artisti, in particolare con Jake La Furia e Don Joe, ci
vuoi parlare del tuo rapporto con loro?

In realtà c’è poco da dire, eravamo amici prima di un gruppo musicale e forse è stato questo il segreto del
nostro successo e dell’alta qualità della nostra musica.

…e un ritorno con Don Joe e Jake? È possibile?

Tutto può essere, non diamo nulla per scontato.

Gira voce che presto uscirà un tuo nuovo album, ci vuoi dare qualche anticipazione?

L’album si chiamerà Madreperla, con ragazzi giovani al suo interno perché mi piace dare sostegno alle nuove
leve ed è un album in cui sperimento molto.
Manterrai comunque un rap vecchio stile, il tuo solito gangsta rap?

Si, in questo album non mi snaturo, ma mi piace provare nuovi sound e mettere in luce la nuova scuola della
scena italiana.

Pensi di essere il migliore in Italia?

Credo che far uscire undici album in tredici anni non sia una cosa da tutti. Se non sono il migliore, sono
comunque nella storia del nostro paese.

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