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Lettura finale: Francesca Ancarani, Lisa Ci, Erica Baronti, Cristina Rotoloni
Copertina realizzata da EK Graphic Factory di Ester Kokunja ©
www.ekgraphicfactory.com
Licenze: Geribody|463509047|istock.com
Progetto grafico e impaginazione: Emanuela Porta |pixabay.com
EMMA
EMMA
EMMA
EMMA
EMMA
18 Settembre 1994
Ciao, ragazzina,
ci vediamo da venticinque giorni, ormai. Mi fai
stare bene. Per me è una gran cosa, sai? Di solito
sono sempre nervoso o incazzato con il mondo, ma
quando sono con te non mi succede mai. Ti ho
giudicata male, all’inizio, lo ammetto: ti credevo
una stronzetta arrogante e viziata, e invece sto
scoprendo che sei l’esatto opposto.
Ho deciso di usare il tuo diario per un po’ di
tempo, vediamo cosa ne esce fuori. Sono distrutto
questa sera, ma spero di sognarti.
Notte, C.
EMMA
21 Settembre 1994
Tuo, C.
EMMA
Sabato mattina.
Sono le dieci e mezza di sabato mattina, e io e Tete ci siamo
appena svegliate, ma ho deciso che oggi me la prenderò comoda.
Questa notte sono riuscita a riposare benissimo come non
succedeva da tempo.
Spesso mia figlia dorme in camera con me. Adoro quando le
sue manine stringono forte le mie e la riempio di baci. È una
bambina meravigliosa: sembra un angioletto, con quei riccioli
biondi e le guanciotte rosa. Se potessi, le darei il mondo. Di
sicuro, le ridarei il suo papà. È assurdo che debba crescere senza
di lui. Non mi ha mai chiesto molto in merito, è troppo piccola
per fare certe domande, anche se sono certa che arriverà il giorno
in cui vorrà sapere la verità, e il solo pensiero mi fa tanta paura.
Sono in fermento: oggi Edoardo ritorna dalle vacanze. Non
ci siamo più visti né sentiti dalla sera del mio compleanno. Ho
avuto il tempo necessario per pensare a noi e sono pronta a
rivederlo il prima possibile. Ho deciso di riprovarci, di
concedermi ancora una possibilità. Voglio cominciare a fare sul
serio.
Il mio diario è sul comodino e a volte leggo qualche pagina,
ma ho finalmente capito che non voglio liberarmi del passato.
Quello che sono oggi lo devo anche a ciò che ho vissuto, ma
devo ammettere di sentirmi una persona completamente diversa.
Se mi guardo indietro, faccio fatica a riconoscermi. Tutto mi fa
pensare che è davvero arrivato il momento di ricominciare
daccapo, che questa sia la volta buona.
Chiamo Claudia. Parliamo dei nostri programmi per il week-
end: lei trascorrerà due giorni di assoluto relax al mare con
Tommy. Poi mi chiede della Smemo, forse per sapere se ho
seguito il suo consiglio.
«No, non l’ho buttata. Non me ne voglio separare, tutto qui.
In fondo, per voltare pagina non basta gettare via un vecchio
diario. Il cambiamento vero deve venire da dentro.»
«Brava, hai l’atteggiamento giusto. Cerca di lasciare il
passato alle spalle. Datti la possibilità di essere di nuovo felice.»
«Intendi con Edo?»
«Certo, con Edo. E con chi se no?»
EMMA
24 Settembre 1994
Tuo, C.
EMMA
EMMA
2 Ottobre 1994
Ti amo, C.
EMMA
EMMA
28 Ottobre 1994
Amore,
c’è un’altra lacrima tatuata sul mio braccio da
questa notte. Non l’hai ancora vista, ma quando
succederà t’incazzerai parecchio. Non mi avresti
mai permesso di farla, ne sono certo. Sono
terrorizzato al solo pensiero di come tu ti possa
sentire, dopo quello che ti ho confessato.
Per quanto io abbia cercato di reprimerli, per
quanto mi sia sforzato di trattenerli, per quanto mi
sia opposto con tutte le mie forze, oggi sono crollato,
esausto, dentro me stesso. I miei demoni interiori
sono usciti fuori nel modo peggiore in cui potesse
accadere: te li ho vomitati in faccia tutti insieme. Ti
giuro che mi odio per quello chi ti ho fatto, non puoi
immaginare quanto, ma oggi, grazie a te, ho
realizzato il mio desiderio più grande: essere libero.
Libero da quell’immenso dolore, da quella
paura, da quella vergogna. Ho provato così tanta
rabbia e così tanto odio che mi sono sentito lacerato
per tutto questo tempo. Ho attraversato l’inferno e
cercato di non morirci dentro e soltanto ora capisco
che ne è valsa la pena, perché alla fine di quella
sofferenza ho trovato te. Tu: la mia roccia, la mia
forza, il mio coraggio.
Ma si è anche avverato ciò che ho sempre temuto,
ciò di cui ti avevo avvertita: i miei demoni sono
diventati anche i tuoi. Perdonami, amore, non avrei
mai voluto farti questo. Non avrei mai voluto doverti
distruggere come ho fatto oggi.
Hai fatto tantissimo per me da quando ci
conosciamo, più di chiunque altro in tutta la mia
vita. Non ti ringrazierò mai abbastanza. Farò
qualsiasi cosa per renderti felice come meriti, lo
giuro. Ogni giorno, se me lo permetterai.
Questa lacrima è il simbolo del male che ti ho
fatto, ma da cui tu stessa mi ha liberato.
Non lo dimenticherò. Mai.
Ti amo, Emma.
Per sempre, C.
EMMA
EMMA
25 Novembre 1994
Ciao, ragazzina,
oggi sei stata fantastica, ti sei superata.
Ricorda questa cosa: quando hai accanto una
persona che tiene a te, che farebbe di tutto per farti
felice, puoi dire di essere un privilegiato.
Non servono grandi cose, basta avere la persona
giusta accanto.
Oggi è stato tutto perfetto, non avresti potuto fare
di meglio. Il miglior compleanno che abbia mai
avuto.
Hai distrutto la mia oscurità con la tua luce
meravigliosa.
Sei l’amore, C.
EMMA
EMMA
4 Gennaio 1995
Con amore, C.
16 Febbraio 1995
Tuo, C.
Ci eravamo lasciati alle spalle un inverno meraviglioso, le
cose fra di noi non sarebbero potute andare meglio. Eravamo
diventati inseparabili: amici, confidenti, amanti, complici.
Crescevamo insieme giorno dopo giorno ed era fantastico. E
pensare che all’inizio della nostra storia nessuno avrebbe
scommesso su quei due ragazzini così diversi che non si stavano
neppure simpatici… ma ce n’eravamo sempre fregati degli altri
e dei loro stupidi giudizi.
Studiavamo insieme quasi tutti i giorni e il nostro rendimento
scolastico era addirittura migliorato. Un pomeriggio, andai da
Christian molto presto, volevo prepararmi alla perfezione per il
compito di algebra della mattina dopo. Il mio intento era
prendere un voto alto e dovevo darmi da fare. Lui, invece,
ripassava storia, annoiandosi a morte.
«Perché non fai una pausa? Non sei stanca? Riposati un po’
gli occhi.» Se ne uscì.
Ero seduta alla scrivania e a un tratto sentii il suo respiro sul
collo. Mi alzai, ma non ebbi il tempo di fare nulla perché mi tirò
verso di sé, cominciando a baciarmi come mai prima di quel
momento. Mi voleva, capii subito dove sarebbe finita
l’intenzione di studiare.
«Dammi tregua, dai, mi manca poco» gli sussurrai vicino alle
labbra.
«Sta’ zitta e lascia perdere tutto.» Era irresistibile quando mi
baciava così. Mi scostò i capelli; la sua bocca era molto vicina
al mio lobo. Sapeva che mi piaceva da morire quando mi
stuzzicava in quel punto preciso. «Fammi vedere se hai le
orecchie a sventola» scherzò, ma la sua mano era già dentro le
mie mutandine. Sussultai di piacere.
«No che non le ho» mormorai eccitata. «Tu, piuttosto, pensa
al tuo bel naso storto» lo pungolai, prima di perdere
completamente il controllo.
«Apri le gambe e dimmi che mi vuoi.»
«Ti voglio.» Lo strinsi forte.
«Adesso?»
«Sempre. Ora stai zitto.»
Facemmo l’amore, quella volta con una passione così forte
che si consumò in fretta dentro di noi e ci fece esplodere
all’unisono in pochissimo tempo. Fu pazzesco. L’espressione
che aveva in viso… non mi aveva mai guardata così. Riusciva a
farmi sentire sua in un modo che solo lui conosceva. Non potevo
più di farne a meno: lo amavo senza condizioni.
Dopo aver liberato i nostri istinti, Christian si era calmato e
aveva continuato a baciarmi con dolcezza. Era tutto quello che
volevo e che non avevo mai saputo di volere, ma, come al solito,
mi bastò qualche sua parola per ritornare dentro a quell’inferno.
Il suo.
«Me lo ha rotto, il naso. Mi ha spezzato anche due dita della
mano destra, se vuoi proprio saperlo.» Si chinò su di me e mi
baciò di nuovo, con tutta la tenerezza di cui era capace. Io non
riuscii a trattenere le lacrime che arrivarono prepotenti. «Non
piangere per me.» Sentii il suo immenso dolore nel pronunciare
quelle parole. «Io voglio vederti ridere. Voglio che tu sia felice.»
«Non posso immaginare quello che hai passato.»
«Non puoi, infatti. E nemmeno voglio che tu lo faccia. Vorrei
soltanto dimenticare.» Mi abbracciò forte e io respirai il suo
profumo attraverso la sua maglietta.
Christian rivolse lo sguardo verso i suoi libri, si alzò e da uno
scaffale ne prese uno. Neanche a dirlo, era di Stephen King.
«Questo è per te. Lo devi leggere. Sono sicuro che ti piacerà
moltissimo. È il mio preferito.» Me lo consegnò in modo quasi
solenne, proprio come si fa con una cosa molto preziosa. «In un
certo senso, parla di noi.»
Al suo interno c’era una dedica per me, appena sotto al titolo:
EMMA
EMMA
25 Giugno 1995
Ciao, ragazzina,
ho dei progetti per noi e vorrei realizzarli il
prima possibile. Ne abbiamo parlato oggi alla
Quercia, ne eri entusiasta. Guarda che non sono
soltanto fantasie, sai? Faccio sul serio.
Un giorno, i nostri sogni si avvereranno. Sta
soltanto a noi realizzarli.
Tuo, C.
EMMA
Quando osservo mia figlia dormire beata nel suo lettino, tutti
i pensieri, le angosce e i dubbi che mi assillano scompaiono.
Potrei trascorrere ore intere a guardare il suo bel faccino dalla
pelle perfetta e quei riccioli biondi. Se solo suo padre la vedesse,
se ne innamorerebbe all’istante, ne sono certa. Sono così fiera di
lei, è meraviglioso osservarla crescere ogni giorno di più.
Voglio che sia felice sempre e che al suo fianco ci siano delle
persone che le vogliano bene in modo sincero. Non smetterò mai
di proteggerla e vegliare su di lei, anche se non è così semplice
fare tutto da sola, lo devo proprio ammettere.
Se solo potessi sapere quanto è straordinaria tua figlia, forse
potrei smettere di far finta di parlare con te, di raccontarti di
lei. Merita di avere un padre più di ogni altra cosa al mondo.
Il cellulare suona e interrompe i miei pensieri tristi. È
Edoardo. Mi faccio coraggio e rispondo, chiacchieriamo per un
po’ e decidiamo di vederci questa sera per andare al cinema. Non
ho idea di cosa potrà accadere e con quale coraggio lo guarderò
in faccia, ma in questo momento non ci voglio proprio pensare.
Ormai ci frequentiamo da mesi: dovrei avere occhi soltanto per
lui, invece di mentirgli. Non so dire perché non gli ho raccontato
nulla dell’altra sera, in fondo è una persona molto comprensiva
e un ragazzo intelligente, e so bene che non mi darebbe colpe
che non ho. Inoltre, sono sicura che non mi farebbe soffrire.
Forse è proprio questo che non va. Invece di cercare le farfalle
nello stomaco come un tempo, cerco la sicurezza di un rapporto
che non mi farà stare male.
Ho bisogno più che mai di rilassarmi, anche se in realtà sono
un fascio di nervi.
EMMA
26 Giugno 1995
26 Giugno 1995
Amore mio,
è quasi l’una di notte. Fra poco ti riporterò il
diario che per molto tempo ha custodito i miei
pensieri e ti ha permesso di conoscerli. Mi
mancherà molto scriverti. Ho appena finito di
parlare con mia madre ed è stato orribile, ma… non
posso fare altrettanto con te. Non ho il coraggio di
affrontarti, perché se ti confidassi ciò che sta
succedendo non riuscirei più a mantenere la
promessa fatta alla donna che mi ha cresciuto. Devo
andare via, fuggire il più lontano possibile da qui.
Non posso spiegarti, anche se vorrei tanto farlo.
Sono sicuro tu abbia già capito che riguarda ancora
una volta il mio passato.
Voglio che tu sappia che non ti ho mai mentito
sui miei sentimenti, che non proverò mai più in vita
mia un amore così grande. Sei diventata tutto il mio
mondo e questo non cambierà mai. È totalmente
folle e irrazionale, ma ho soltanto diciassette anni e
ho paura. È una cosa molto più grande di me.
Ti penserò e ti amerò ogni secondo. Sei e sarai
per sempre l’amore della mia vita. Ti prego, trova
la forza di perdonarmi, un giorno.
Ti amo e lo farò per sempre.
C.
EMMA
EMMA
28 Luglio 1995
Emma,
sei l’amore della mia vita e lo sarai per sempre.
Quando ti ho vista per la prima volta con quella
maglietta gialla aderente e quei pantaloncini corti
di jeans, quando mi hai stretto la mano e ci siamo
presentati, mi sono innamorato di te all’istante. Tu
mi hai rapito il cuore. Amo tutto di te, tutto il tuo
mondo e una miriade di piccole cose che in questo
momento mi mancano come l’aria. Piccoli dettagli
che hanno reso la mia vita talmente felice da non
essere in grado di descriverlo a parole.
Tu, invece, mi ami ancora? O forse mi stai
odiando, anche in questo preciso momento? No, io
credo di no. Non sei fatta per l’odio, non ne saresti
capace. Sei fatta per le cose belle, sei la stella più
luminosa dell’intero universo. Ti ricordi la prima
volta che abbiamo visto le stelle? Ti ricordi il nostro
primo bacio? Io non lo dimenticherò mai. Non mi
dimenticherò mai di te.
Sono in Irlanda, ti sto scrivendo proprio da qui:
quando leggerai questa lettera sarò già ripartito,
sono soltanto di passaggio. Ti prego, Emma, non
cercarmi perché sarebbe tutto inutile, non mi
troveresti. Non posso chiederti di capirmi, non ti ho
dato nemmeno la spiegazione che meriti, ma non
posso farlo. Sono fuggito via perché non ho la forza
di affrontare gli eventi che il destino mi ha posto
davanti, e di trascinarti con me dentro questo buco
nero, anche se mi manchi da impazzire. L’idea di
averti ferita mi fa stare malissimo. Ti prego, cerca
di voltare pagina e riconquistare la felicità che
meriti.
Voglio che tu faccia una cosa per me, anche se so
bene di non avere alcun diritto di chiedertelo.
Ricordi il week-end al mare che abbiamo progettato
per tanto tempo? Parti da sola, fermati a dormire
per una notte, ascolta il suono delle onde e, quando
ti svegli, immagina che la nostra storia sia stata un
sogno meraviglioso, uno di quelli che capitano
soltanto una volta in una vita intera. Fallo per me.
Io l’ho già fatto, e quel sogno lo porterò per sempre
nel cuore.
Volta pagina, Emma. Vai avanti. Perdonami, un
giorno, se ti sarà possibile. Ricordati sempre di quel
ragazzo che all’improvviso ti ha stravolto la vita,
che ti ha amata come non pensava di essere capace
e che ti amerà sempre.
Tu mi hai cambiato in meglio, mi hai ridato un
senso di pace che avevo perduto troppo presto, mi
hai reso ciò che sono e di cui vado fiero. È stato
incredibile incontrarti. Ti penserò, ti cercherò, ti
amerò ogni giorno. Non ti dimenticherò mai.
Ogni volta che guarderò il cielo, cercherò di
vedere oltre, nella speranza di incontrarti ancora
una volta.
Addio, amore, grazie per avermi regalato i
momenti più belli della mia vita.
Per sempre, C.
EMMA
EMMA
8 Settembre 1995
EMMA
CHRISTIAN
CHRISTIAN
CHRISTIAN
CHRISTIAN
CHRISTIAN
CHRISTIAN: Ti aspetto.
CHRISTIAN
CHRISTIAN
CHRISTIAN
24 Maggio 2002
CHRISTIAN
CHRISTIAN
CHRISTIAN
CHRISTIAN
È così strana la vita: c’è più calore alle Faroe, dove si gela per
quasi tutto l’anno, che in questo posto. Fa un caldo assurdo, ma
dentro di me sento un freddo glaciale.
Qualche tempo dopo, arriva la telefonata che tanto stavo
aspettando. Emma, grazie al cielo, si fa sentire. La sua voce è
strana, distante, poco familiare. È uno strazio non riconoscerla
quasi più. Mi chiede di incontrarci oggi stesso in un parco
appena fuori città. Dice che mi deve parlare. La sento nervosa,
agitata, ma al tempo stesso impaziente di vedermi. Temo
veramente il peggio e cerco di prepararmi al fatto che non voglia
avere più niente a che fare con me. Sono devastato.
Poche ore dopo arriva un messaggio da parte della sua amica.
Cosa vuole ancora da me?
CHRISTIAN
3 Giugno 2002
Emma
4 giugno2002
Emma
5 giugno2002
Emma
11 giugno 2002
Ciao, ragazzino.
Claudia mi ha detto di averti visto oggi, in strada,
per caso. Fortunata lei. Chissà che cosa stai
facendo e cosa ti passa per la testa. Non so per
quanto tempo ancora riuscirò a starti lontana.
Non vedo l’ora di dirti tutto, anche se ho una
paura folle.
Mi manchi da morire.
Emma
25 giugno 2002
Emma
29 giugno 2002
Amore,
la tua voce è la cosa più bella che potessi sentire.
Non puoi neanche immaginare quanto tu mi sia
mancato. Oggi è il grande giorno. Finalmente
conoscerai Celeste e saprai tutta la verità. Tremo al
solo pensiero. Non so spiegarti cosa provo in questo
momento, immagina un misto di felicità e paura.
Spero vada tutto bene, perché abbiamo bisogno
di te, ora più che mai. Abbiamo bisogno dell’uomo
meraviglioso che sei diventato e di averti al nostro
fianco, ogni giorno, per poter essere finalmente
completi. Ancora mi sembra di sognare, di essere la
protagonista di una fiaba: ho paura di svegliarmi
all’improvviso e realizzare che tutto questo è solo
frutto della mia fantasia. Invece è tutto vero, tu ci sei
eccome. È arrivato il momento di raccontarti ogni
cosa, e di stare insieme.
Finalmente per sempre.
Emma
Quanto amore fra le pagine di questo diario. È meraviglioso
quando una persona ti apre il suo cuore in questo modo. Ogni
volta mi sento incredibilmente fortunato. Mi schiarisco la voce
e la chiamo, dopo aver letto le sue parole. Ormai ci sono dentro
e voglio sapere ogni cosa che la riguarda. A dire il vero, vorrei
tanto essere con lei e con la mia bambina. Voglio lei e voglio
Celeste. Il prima possibile, questo è certo.
«Ciao.»
La mia Emma.
«Ciao. Come stanno le mie principesse? Va tutto bene?»
Sono emozionato.
«Tutto benissimo. Tete è già a letto e ora vado a leggerle la
favola della buonanotte. Ogni sera vuole che gliene racconti una
diversa.»
«Che favole le piacciono?» Mi rendo conto di non sapere
nulla di lei.
«Sei fortunato. Quelle che parlano del mare la fanno
impazzire. Credo proprio che avrai molte storie da raccontarle.»
«Voglio sapere tutto della mia bambina, voglio stare con la
mia famiglia il prima possibile.» Ne ho bisogno.
«Vedrai che succederà presto, dammi solo qualche giorno.
Dobbiamo farlo per lei. Voglio che lo venga a sapere nel
migliore dei modi. In fondo, ha soltanto sei anni, dobbiamo
andarci piano.»
Le propongo di vederci con qualche amico, magari Claudia e
Carlo, in un posto che piace in particolar modo a Celeste, così
da poter passare un po’ di tempo con lei. I pochi minuti di oggi
non possono di certo bastare, ho bisogno di stare con mia figlia
e di conoscerla.
«È una buona idea. Possiamo organizzare una cena. La
portiamo spesso in un ristorante con un grosso parco giochi
all’interno: ci sono scivoli, gonfiabili, casette giocattolo...
insomma, un vero paradiso per i bambini. Si diverte sempre un
mondo. Potrebbe essere una bella occasione per stare insieme,
che ne dici?»
Mi chiede di accordarmi con Carlo per un’eventuale uscita,
lei farà la stessa cosa con Claudia.
Sono troppo agitato per dormire. Cerco il mio amico, che per
fortuna non ha nessun impegno. Dopo un’ora, è già a casa mia.
«Che succede?» mi domanda ansioso.
«È una lunga storia. Ti devo parlare: devo chiederti un
favore.»
«Tutto quello che vuoi.»
Gli racconto tutto di me, di Emma, di Celeste e persino di
Edoardo. Gli spiego ogni cosa, anche quello che non ha mai
chiesto del mio passato. Accetta di venire a cena con me e la mia
famiglia, ma lo avverto subito della presenza di quella ragazza e
del suo bel caratterino, anche se per lui non sembra essere un
grosso problema: dopo aver saputo della sua innegabile bellezza,
non gli interessa altro. Temo che imparerà presto a conoscerla.
Io l’ho avvisato!
Ci salutiamo verso l’una di notte, ubriachi come al solito. Lo
abbraccio forte e lo ringrazio di essermi vicino in un momento
così difficile.
Prima di andare a letto, mando un messaggio a Sonni. Voglio
che anche lui sappia che ho una figlia.
Dormo sereno, non mi sembra vero di essere riuscito a
riposare così bene. La mattina seguente, leggo la risposta del mio
amico.
CHRISTIAN
CHRISTIAN
CHRISTIAN
CHRISTIAN
EMMA
Emily Lapata
PLAYLIST
IG: @emanuela_porta_autrice
BIOGRAFIA
Emily Lapata nasce il 30 settembre
2008 a Tortona, in provincia di
Alessandria. Studia lingue presso il
Liceo linguistico Giuseppe Peano
di Tortona. Fin dalla tenera età ama
scrivere racconti di ogni genere,
dando luce alla sua fervida
immaginazione.
Solo di recente inizia a coltivare la
passione per la poesia e decide così
di esprimere il suo interesse
scrivendo versi che raffigurano le
varie sfaccettature dell'amore e del
dolore. Ama disegnare, leggere
letteratura russa, doppiare e studiare tedesco: sogna di andare a
vivere in Germania e lavorare come doppiatrice e scrittrice.
IG: @0.emy.write.0
RINGRAZIAMENTI