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A MIA FIGLIA
DI
F. AUGUSTA BRASILEIRA
A' • f "i;
FIRENZE
STAMPERIA SULLE LOGGE DEL GRANO
1858
le ne fay r i e n
sans
G a y e t é
(Montaigne, Des livres)
Ex Libris
José Mindlin
CONSIGLI
A M I A F I G L I A
DI
F. AUGUSTA BRASILEffiA
FIRENZE
STAMPERIA SULLE LOGGE DEL GRANO
1858
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4
V
Nello svegliarti eleva i l tuo spirito, ama-
ta mia figlia, a Dio : otterrai così eh' ei vegli
sopra di t e , p e r c h è tu non sai di poter v i -
vere nemmen tutt' oggi.
2.°
Fuggi, diletta figlia, fuggi i l male, e se-
gui i l bene per condur dolce e lieta la vita.
3.°
Ci prepara la sorte colpi funesti, quando
più ci abbandoniamo ai piaceri ; chè brilla
i l sole nell' oriente, ma tempesta orribile
poco dopo lo eclissa.
— 51 —
4°
Non avvi ostacolo nè passione che non
si vincano dall' amore della virtù.
5.°
I fiori vario-pinti nascondon la serpe che
punge velenosa i l viandante malcauto ; non
altrimenti la bellezza d'un viso è spesse
volte micidiale.
6.°
I l giogo delle passioni, riprovate dalla
ragione, vale ad abbattere solo un'anima
debole.
7.°
Piangi sulle sciagure degl' infelici, e gioi-
sci del bene del virtuoso, n è invidiar mai i
privilegiati dalla fortuna.
8.°
- Figlia ! fuggi l'indifferente : non alberga
i n quell'anima la v i r t ù .
9.°
Non creder, figlia, sempre felice chi ha
sulle labbra i l riso, chè sovente cruda ama-
rezza ne strugge i l cuore.
40.°
I n ogni tempo la vanità f u insidiosissi-
mo scoglio per la virtù di una donna.
^ - 52 —
44 °
Felice chi dai p r i m ' anni ha seguito ala-
cremente i l sentiero della v i r t ù ; ei ram-
menta i l passato senza dolore, senza spa-
vento l'avvenire, ed attende intrepido.
42.°
Ama piuttosto d'essere creduta igno-
rante che accusata di saccenteria.
43.°
Petrarca, M i l t o n , F é n e l o n , V i r g i l i o , le
lingue dei quali traduci, non sono mai stati
vani del lor sapere, ma modesti illustrarono
i loro paesi e l ' u m a n genere.
44°
Studia per amor di sapere, e non cre-
dere mai saper molto.
45.°
G l i egoisti che pretendono vietarci g l i
arcani delle scienze, pronunciano contro se
stessi sentenza terribilmente dannosa.
46.°
Fugge i l tempo veloce, più veloci fuggo-
no i vani piaceri dei miseri mortali.
47.°
Dolcissima amica, amica inesorabile, è la
coscienza del fragil mortale ; la prima siede
reina i n un cuor netto, la seconda è inse-
parabile dal cattivo.
- 53 —
I8.<>
La felicità fugge sovente i l palazzo per
occupare 1'oscura'capanna.
49.°
I n uomo potente la laidezza del vizio è
appena error passeggiero ; i n quello che non
protegge fortuna, i l più leggier degli errori
pare gran delitto !
20.°
La vanità isterilisce le passioni nobili co-
me l'ardente sole brucia la pianta.
24.°
L a timidità è i l più bello ornamento
della donna eh' abbia i l cuor tenero ; mille
volte infelice colei che non ha questa bella
virtù.
FINE.