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Abaci
La forma più antica nota di abaco, dal greco ἄβαξ–tavolo, è un tavolo di marmo del v o iv sec. a.C.
trovato nell’isola di Salamina (fig. 1); questa forma di abaco, detta anche «tavolo di calcolo», in cui
i numeri sono rappresentati con delle pietre (chiamate calculi in latino) o dei gettoni, è stato in
auge in Europa fino al xviii sec.
I romani introdussero una versione tascabile dell’abaco già in età repubblicana: una tavoletta di
metallo su cui scorrevano dei bottoni mobili (fig. 2). Questa versione è probabilmente passata in
Cina nel xii sec., dove le scanalature sono state sostituite con delle aste, i bottoni con delle perline:
nasce lo suanpan (算盤) cinese (fig. 3), da dove passa in Giappone col nome di soroban (そろばん,
fig. 4) e in Russia dov’è chiamato sčëty (счёты, fig. 5). L’ufficiale napoleonico Jean-Victor Poncelet,
catturato durante la Campagna di Russia, scopre l’abaco russo durante la sua prigionia e rientrato
in Francia ne diffonde l’uso per l’apprendimento dell’aritmetica (fig. 6).
Il funzionamento dell’abaco è fondamentalmente lo stesso in tutte le versioni, e in mani oppor-
tune i calcoli sono estremamente rapidi: nel 1946 in Giappone fu tenuta una gara che opponeva
un contabile delle poste giapponesi ad un contabile dell’esercito americano fornito dell’ultimo
modello di calcolatrice elettromeccanica; l’abaco vinse quattro delle cinque serie di competizioni.
Per praticità useremo delle tavole di calcolo; come gettoni andrebbero usate una trentina di
monete da un centesimo.
Rappresentazione
Il valore di ogni gettone dipende dalla colonna in cui è posto: ad esempio, due gettoni nella
colonna dell’unità valgono 2, mentre due gettoni nella colonna delle centinaia valgono 200. Un
gettone posto sopra la linea vale cinque volte il valore della colonna: ad esempio, il numero 80
viene rappresentato con un gettone sopra alla riga che vale 50 e tre sotto la riga che valgono 30.
La notazione diventa forse più chiara se scriviamo i numeri con le cifre romane: 384 diventa
ccclxxxiiii, 1607 diventa mdcvii (fig. 7).
M C X I M C X I M C X I
2
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Somma
Rappresentiamo gli addendi sulle prime due righe della tavola (nel caso di un pallottoliere possiamo
usare alcune colonne per il primo addendo e altre per il secondo). Colonna per colonna, spostiamo
i gettoni del secondo addendo sulla prima riga, effettuando i riporti necessari: cinque unità
diventano una cinquina, due cinquine diventano una decina, e così via (fig. 8).
M C X I M C X I M C X I M C X I M C X I M C X I M C X I
La sottrazione è del tutto simile, con i prestiti invece dei riporti (fig. 9).
M C X I M C X I M C X I M C X I M C X I
Prodotto
Il prodotto si svolge in maniera analoga al classico algoritmo che si apprende alla scuola elementare,
cioè svolgendo il prodotto di ogni colonna del moltiplicando con ogni colonna del moltiplicatore.
L’unica difficoltà sta nel decidere in quale colonna mettere il risultato: se numeriamo le colonne a
partire da zero (cioè indichiamo la colonna delle unità come 100 , quelle delle decine come 101 ,
ecc.) allora diventa chiaro che per la regola dei segni il prodotto va nella colonna il cui indice è la
somma degl’indici dei fattori.
Ad esempio, se calcoliamo 40 × 700, dobbiamo moltiplicare 4 ⋅ 101 per 7 ⋅ 102 cioè 4 × 7 ⋅ 101+2 ,
quindi poniamo un 28 nella colonna 3, quella delle migliaia (notiamo che è l’unità, cioè l’otto, che
va nella colonna 3; il due va nella colonna affianco, fig. 10).
3
Silsis-Mi 59a, ix ciclo Laboratorio di matematica
XM M C X I XM M C X I
Proviamo ora a moltiplicare 62 × 720. Dopo aver disposto i due fattori sull’abaco, iniziamo a
moltiplicare per due (o meglio, per 2 ⋅ 101 ) le colonne del moltiplicando: 2 × 2 = 4 in colonna 1,
6 × 2 = 12 in colonna 2; dopodiché cancelliamo le due decine del moltiplicatore e ripetiamo il
procedimento per le sette centinaia (fig. 11, dove usiamo il rosso nella prima riga per indicare i
gettoni appena aggiunti).
XM M C X I XM M C X I XM M C X I XM M C X I XM M C X I XM M C X I XM M C X I
4
MM106 CM105 XM104 M 103
C 102
X 101
I 100
Silsis-Mi 59a, ix ciclo Laboratorio di matematica
Unità di tempo
10 d
d
12h
h
6h
10 m
½h
m
10 s
½m
s
s/10
6
7
12h 6h ½h ½m
10 d d h 10 m m 10 s s s/10
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Silsis-Mi 59a, ix ciclo Laboratorio di matematica
sextans
triens
8
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sextans
triens
9
Silsis-Mi 59a, ix ciclo Laboratorio di matematica
Rotelle
L’introduzione di ruote per facilitare l’operazione di cifratura risale a Leon Battista Alberti (1404-
1472). Noi arriveremo ad usarne tre per implementare una versione semplice dell’algoritmo di
Vigenére. Useremo le stesse rotelle per studiare alcune proprietà dell’aritmetica modulare.
q c & b
i m
3 4 A B C
2
d
D
T U X Z 1
g p f z
l h
E F
G I
re
L
S
M
k
n
N O P Q R
s x
y u t o
Istruzioni di assemblaggio
Le due pagine seguenti vanno stampate, se possibile, su cartoncino; in alternativa è possibile
stamparle su carta comune e poi incollarle su un supporto più spesso.
Le ruote vanno tagliate, bucate nel centro e bloccate con un fermacampione.
10
S 18 T19 U20
V2
R 17 1
W
16 22
Q
5
X
P1
23
14
Y 24
Z25
S18 T19
R 17
A0
M12 N13 O
Q 16 20
5
V
21
B1
P1
L 11
14
C
2
O
K 10
22
3
D3
J9
X 23
N1
I8 E4
H7 G6 F5
Y24
M12
Z25
L11
W 22 X23 Y24 Z
V 21 2 5
A0
K 10
0 A
U2 0
9
B
B1
J9
T1
C2
S18
C2
I8
7
R17
D3
H
G6 F5 E4
D3 E4
Q16
F5
P 15
4
G
6
O1
13 H7
N 12 I8
J 9 K10 L11 M
0,
, ... 5,
10
14 ,.. 0,
9, ,..
. 5,
4, . 4 10
,1 ,..
4 ,9 .
1, 6,
..
1, 6,
..
13, .
13, .
11,
11, .
3, 8,
...
3, 8,
..
2, 7, 12, . . .
2, 7, 12, . . .
5 0m
0m od od
5 4 m 5
od od
4m 5
od 5
1m
od 5
1m
od 5
3m
od 5
3m
2 mod 5
2 mod 5
0 0m
od 1 od 1
9m 0
0 0 mo
od 1 d 10
10
1m
9m
od
10
1m
od
8m
od
od
10
7 mod 10 8 m
10
7 mod 10
2 mod 10
2 mod 10 3 m
10
od
10
3m
od
6m
od
od
10
6m
0 4m
d1
10
od 1
0 5 mo
0 4m
od 1 od 1
5m 0
0 0m
od 1 od 1
9m 0
10
5m
od
od
4m
10
8 mod 10
1 mod 10
10
6m
od
od
3m
10
0 2m
od 1 od 1
7m 0
1 1 2
1 3
0 1
0
4
9
5
5
3
3 2
8 6
4 4 7
1 1 2
1 3
0 1
4
9
5
5
3
3 2
8 6
4 4 7
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Tabelle
La figura 14 rappresenta la tabula recta usata per l’algoritmo di autocifrazione di Blaise de Vigenère
(1523-1596). Le figure 15, 16 e 17, invece, sono delle tabelle per le operazioni aritmetiche di base
modulo 5, 6 e 10: le riempiremo a lezione.
Queste pagine vanno stampate normalmente.
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
A A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
B B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z A
C C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z A B
D D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z A B C
E E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z A B C D
F F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z A B C D E
G G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z A B C D E F
H H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z A B C D E F G
I I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z A B C D E F G H
J J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z A B C D E F G H I
K K L M N O P Q R S T U V W X Y Z A B C D E F G H I J
L L M N O P Q R S T U V W X Y Z A B C D E F G H I J K
M M N O P Q R S T U V W X Y Z A B C D E F G H I J K L
N N O P Q R S T U V W X Y Z A B C D E F G H I J K L M
O O P Q R S T U V W X Y Z A B C D E F G H I J K L M N
P P Q R S T U V W X Y Z A B C D E F G H I J K L M N O
Q Q R S T U V W X Y Z A B C D E F G H I J K L M N O P
R R S T U V W X Y Z A B C D E F G H I J K L M N O P Q
S S T U V W X Y Z A B C D E F G H I J K L M N O P Q R
T T U V W X Y Z A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S
U U V W X Y Z A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T
V V W X Y Z A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U
W W X Y Z A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V
X X Y Z A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W
Y Y Z A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X
Z Z A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y
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