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G. MIMMI1, P. PENNACCHI2
1
Dipartimento di Meccanica Strutturale, Università degli studi di Pavia
2
Dipartimento di Meccanica, Politecnico di Milano
SOMMARIO
Nel presente lavoro viene descritto il progetto di una macchina per l’analisi biomeccanica
della pedalata. Le motivazioni della ricerca vanno ritrovate nel settore della riabilitazione in
campo medico, dove è necessario disporre di uno strumento quantitativo per la valutazione
del grado di riabilitazione degli arti inferiori. La macchina descritta tuttavia ha suscitato un
notevole interesse anche nel settore della medicina sportiva e dello sport più in generale.
ABSTRACT
The design of a machine for the biomechanical analysis of the pedaling is described in this
paper. The motivations of the research consist of the rehabilitation branch of the medical
field, where it is necessary the availability of a quantitative diagnostic tool for the evaluation
of the rehabilitation degree of the lower limbs. However the machine described has raised a
deep interest also in the sportive medicine and in the sport fields in general.
1. INTRODUZIONE
Il considerare solamente il momento come effetto dell’azione dei muscoli permette di dare
una valutazione diretta e di superare alcuni problemi quali la discriminazione tra le forze di
reazione dell’articolazione e le forze “bone-on-bone”(vedi Figura 3), ossia di contatto tra le
ossa. Queste ultime sono le forze effettive che attraversano la superficie dell’articolazione e
includono l’effetto dell’attività del muscolo. I muscoli che si contraggono, premono le
superfici delle articolazioni le une contro le altre, creando forze di compressione e di taglio.
Gli apparati muscolo-tendinei risultano alquanto più complessi e l’anatomia non è così
semplice come viene descritta in questo modello: normalmente più di un muscolo è attivo su
ciascun lato dell’articolazione, quindi è alquanto complesso costruire l’effettivo stato di
distribuzione delle forze tra i muscoli e inoltre l’angolo esatto di azione di ciascun tendine e la
geometria della superficie dell’articolazione non sono sempre disponibili in maniera
immediata. Inoltre i muscoli andrebbero considerati in gruppi funzionali. Il numero dei gruppi
considerato viene preso pari al numero di gradi di libertà del modello realizzato. Tramite
rilevazioni con l’EMG, in [11] si nota che durante la pedalata l’attività simultanea dei gruppi
di muscoli agonisti e antagonisti risulta minima. Infatti, fissato lo 0° della pedivella quando
questa è verticale risulta che, nella caviglia, il tibiale anteriore è attivo tra i 45° e i 270°,
mentre il gastrocnemio è attivo tra i 270° e i 45°. Nel ginocchio, i muscoli vasti sono attivi tra
i 315° e i 90°, mentre sia il bicipite del femore sia il semimembranoso sono attivi tra i 60° e i
270°. Infine, nell’anca, il grande gluteo è attivo tra i 0° e i 135°, mentre il retto del femore è
attivo tra i 270° e i 360°.
In definitiva, l’arto inferiore verrà schematizzato mediante un pentalatero composto da aste
rigide (Figura 4) ed i momenti muscolari incogniti verranno considerati come esterni ed
agenti su singoli elementi articolari.
Prima di passare all’analisi cinematica effettuata con i numeri complessi, per comodità il
modello in Figura 4 verrà ruotato di 90° in maniera tale che la verticale della sella poggerà
sull’asse reale (Figura 5). Così facendo l’angolo di rotazione della pedivella a2 avrà lo “zero”
corrispondente alla posizione più bassa del pedale.
I dati in input del modello sono: la lunghezza delle aste (dalle tabelle antropometriche) e
l’angolo di rotazione della pedivella ε3 (che verrà fornito tramite encoder). In uscita si
ottengono gli angoli θ e ε1. Per quanto riguarda ε4 rimarrà costante e uguale a 180°, mentre
per determinare cinematicamente il sistema sono stati utilizzati dei dati bibliografici [12]
sull’inclinazione del pedale rispetto alla caviglia durante una rotazione intera della pedivella
che permettono la determinazione di ε2. L’equazione di chiusura del modello in Figura 5 è:
a 3 + a 4 + b1 + b 2 + b 3 = a 2 (1)
O
b1 Im
θ
θ
A
ε1
ε1 a4 b2
b3
B ε2
ε2 C
a2
a3
E D ε4 ε3
ε3
Figura 4 – Schema meccanico dell’arto inferiore.
Re
Figura 5 – Modello per l’analisi cinematica nel piano
complesso.
ed in forma cartesiana:
b1 (cosθ + i sin θ ) + b2 (cos ε1 + i sin ε1 ) + b3 (cos ε2 + i sin ε2 ) − a2 (cos ε3 + i sin ε3 ) +
(3)
− i a3 − a4 = 0
Considerando separatamente la parte reale e quella immaginaria della (3) si ottengono gli
angoli θ e ε1:
b1 cosθ + b2 cos ε1 + b3 cos ε2 − a2 cos ε3 − a4 = 0
(4)
b1 sin θ + b2 sin ε1 + b3 sin ε2 − a2 sin ε3 − a3 = 0
Derivando successivamente la (4) rispetto al tempo, si ottengono le velocità θ& e ε&1 e le
accelerazioni θ&& e ε&&1 :
b1 θ&&sin θ + b1 θ&2 cosθ + b2 ε&&1 sin ε1 + b2 ε&12 cos ε1 + b3 ε&&2 sin ε2 + b3 ε&22 cos ε2 − a2 ε&&3 sin ε3 +
− a2 ε&32 cos ε3 = 0
&& &2 (6)
b1 θ cosθ − b1 θ sin θ + b2 ε&&1 cos ε1 − b2 ε&1 sin ε1 + b3 ε&&2 cos ε2 − b3 ε&2 sin ε2 − a2 ε&&3 sin ε3 +
2 2
+ a ε&2 cos ε = 0
2 3 3
Possono poi essere calcolate le accelerazioni dei centri di massa Gc, Gs e Gf di ognuno dei
segmenti articolari (Figura 6) coscia, gamba e piede:
O O O
d Gc Im b1 Im b1 Im
θ A θ A θ A
e ε1 ε1
Gs b2
B B f G
ε2 f
Re Re Re
Figura 6 – Calcolo delle accelerazioni dei centri di massa relativi a coscia, gamba e piede.
a Gc = d (− θ&+ i θ&&) ei θ
a Gs = b1 (− θ&+ i θ&&) e i θ + e (− ε&1 + i ε&&1 ) e i ε1 (7)
a Gf = b1 (− θ&+ iθ&&) e i θ + b2 (− ε&1 + i ε&&1 ) ei ε1 + f (− ε&2 + i ε&&2 ) ei ε2
Passando ora all’analisi dinamica, l’azione dei gruppi muscolari, che permette il
movimento dell’arto, è stata rappresentata con tre momenti motori agenti su ciascun
segmento. Con la scomposizione di tale sistema, è possibile determinare le azioni interne e i
momenti motori stessi imponendo l’equilibrio su ciascun segmento, tenendo in
considerazione anche l’azione delle forze peso, delle forze d’inerzia e delle reazioni R
misurate sui pedali mediante le celle di carico.
Partendo dal piede (Figura 7) e detto β l’angolo tra l’orizzontale e l’asse del pedale, si può
determinare il momento motore Mmf agente sulla caviglia come:
Rx = R sin β
Ry = R cos β
H B = Rx − mf (aG f x + g ) (8)
VB = − mf aG f y − Ry
M mf = J f ε&&2 + b3 Rx sin ε2 + b3 Ry cos ε2 + f mf aG f y cos ε2 − f mf (aG f x + g ) sin ε2
Mmf Mms HA
VB mf a G x VA
B f
A Mmc HO
Mi f ms aG x Mi s O
s VO
mf aG ms aG mca G x Mi c
y y c
HB Gf f Gs s
mcaG y
mf g ms g Gc c
C B A VA
VB ms g
Ry
HB HA
Rx
Piede Gamba Coscia
Figura 7 – Schemi per il calcolo dei momenti motori su caviglia, ginocchio e anca.
Passando alla gamba, il momento motore Mms agente sul ginocchio sarà:
H A = H B − ms (aG s x + g )
VA = VB − ms aG s y (9)
M ms = J s ε&&1 − b2 VB cos ε1 + b2 H B sin ε1 + e ms aG s y cos ε1 + e ms (aG s x + g ) sin ε1
Infine, sulla coscia, interessa solamente il momento motore Mmc agente sull’anca:
M mc = J c θ&&− b1 VA cosθ + b1 H A sin θ + d mc aG c y cosθ − d mc (aG c x + g ) sin θ (10)
2. DISPOSITIVO SPERIMENTALE
Da quanto espresso nel paragrafo precedente riguardo alla modellazione del sistema
biomeccanico, risulta la necessità di determinare la forza scambiata tra piede e pedale e le
grandezze cinematiche legate alla rotazione della pedivella ( ε3 , ε&3 e ε&&3 ). Il dispositivo
sperimentale messo a punto consiste in un cicloergometro derivato da un prodotto
commerciale, per impiego indoor, appositamente modificato (Figura 8) mediante
l’installazione di un encoder collegato mediante cinghia dentata e pulegge al movimento
centrale (Figura 9) e di celle di carico installate sui pedali (Figura 10).
Figura 10 – Pedale strumentato con cella di carico. Figura 11 – Particolari delle componenti del pedale
strumentato.
I sensori di misura hanno richiesto una modifica del carter ed una radicale riprogettazione
dei pedali (Figura 11) con la realizzazione di una culla ad U per sostenere la nuova basetta di
appoggio. Le celle di carico utilizzate sono delle DS Europe 546 QD-A5 con fondo scala di
1100 N, mentre l’encoder è un Gefran EG02 monodirezionale dotato di tacca di zero. La
scheda di acquisizione utilizzata è una AT-Codas a 16 canali e risoluzione di 12 bit con
frequenza di campionamento di 1 kHz.
Prima di ogni prova si è provveduto alla taratura delle celle di carico ed anche del freno a
nastro applicato al volano del cicloergometro sia per applicare un carico resistente noto, sia
per poter confrontare la potenza dissipata con quella sviluppata durante la pedalata e calcolata
mediante i momenti motori sulle articolazioni.
La mole dei dati sperimentali acquisiti è piuttosto rilevante e la loro analisi sistematica su
base statistica non trova spazio in questa sede e sarà oggetto di successivi lavori. Tuttavia,
risulta interessante mostrare i risultati ottenuti mediante i programmi messi a punto per
l’analisi dei dati e basati sui modelli descritti in precedenza.
La potenza applicata ai pedali, calcolata come prodotto scalare tra la forza applicata ai
pedali e la velocità del punto di applicazione, e la potenza degli arti inferiori, calcolata come
prodotto scalare dei momenti motori articolari e delle velocità angolari dei segmenti stessi,
sono mostrate in Figura 14 e Figura 15 nel caso del soggetto C, posizione normale, forza
resistente di 20 N e velocità di 80 giri/min.
120 270°
90°
80 Zona di
spinta
180° massima
40
0
0° 90° 180° 270° 360°
Soggetto “c”, 60 giri/min, forza resistente 10N
200 Zona di
spinta
160 minima 0°
Forza [N]
120
270°
90°
80
40 180° Zona di
spinta
0 massima
0° 90° 180° 270° 360°
Zona di
Soggetto “c”, 80 giri/min, forza resistente 10N
240 spinta
minima
0°
180
Forza [N]
270°
120 90°
60 180°
Zona di
spinta
0 massima
0° 90° 180° 270° 360°
Figura 17 – Momenti motori sulle articolazioni Figura 18 – Momenti motori sulle articolazioni
dell’arto sinistro. dell’arto destro.
5. CONCLUSIONI
RINGRAZIAMENTI
Gli autori desiderano ringraziare il dott. Giacomo Bazzini, Primario del Dipartimento di
Ergonomia della Clinica del Lavoro di Montescano (PV), la IRCCS Fondazione Maugeri in
particolare per il supporto relativo all’acquisto dell’apparecchiatura, l’ing. Roberto Maestri
per la collaborazione relativa all’acquisizione dati. Inoltre i dott. Stefano Olivari e Cristiana
Valoppi per aver seguito la realizzazione sperimentale.
BIBLIOGRAFIA
[1] Hamley, E. J. e Thomas, V. (1987): “Physiological and postural factors in the calibration of the bicycle
ergometer”, J. Physiology 191, 55P-57P.
[2] Nordeen-Snyder (1977)
[3] Seabury (1977)
[4] Hagberh (1981)
[5] Coast e Welch (1985)
[6] Redfield, R. e Hull, M. L. (1986a): “Predictions of pedal forces in bicycling using optimizations methods”,
Journal of Biomechanics, 19, 523-540.
[7] Hull (1988)
[8] Dal Monte, A., Leonardi, L.M., Menchinelli, C. e Marini, C. (1987): “A new bicycle design based on
biomechanics and advanced technology”, Int. J. Sport Biomechanics 3, 287-292.
[9] Harrison (1970)
[10] Winter, D. A. (1979): Biomechanics of Human Motion” Jonh Wiley, New York.
[11] Hull, M. L. e Jorge, M. (1985): “A method for biomechanical analysis of bicycle pedaling”, Journal of
Biomechanics, 18, 631-644.
[12] Redfield, R. e Hull, M. L. (1986b): “On the relations between joint moments and pedaling rates at constant
power bicycling”, Journal of Biomechanics, 19, 317-329.