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Luoghi delle città: il mercato

Porta Palazzo è il mercato all’aperto più grande d’Europa, occupa una piazza immensa
piazza della Repubblica in cui ogni giorno, dal sorgere del sole fin verso il primo
pomeriggio vengono allestiti migliaia di banchi colorati.

Ha origini molto antiche e oggi è diventitato un interesante miscuglio di tradizione


piemontese immigrazione italiana ed extracomunitaria. La piazza è facilmente
raggiungibile con i mezzi pubblici da ogni parte della città. Per facilitare la spesa e il lavori
dei venditori nei giorni di pioggia parte dei banchi si trova in aree coperte una di queste è
un padiglione in ferro e vetro construito nel 1916 sulla cui facciata si trova un antico
orologio tanto bello che il mercato che qui svolge viene chiamato mercato dell’orologio.

L’area commerciale di porta palazzo e così grande e vivace da esercitare un’irresistibile


attrazione, si può acquistare veramente di tutto dagli occhiali ai vestiti dai casalinghi ai
giocattoli dai prodotti alimentari di tutte le regioni d’italia alle specialità gastronomiche di
ogni parte del mondo anche per questo motivo porta palazzo il volto multietnico della città
di Torino. Nella giornata del sabato le bancarelle coperte da tendoni multicolori sono
affollate da migliaia di persone. Il mercato è così esteso e i banchi sono così uno attaccato
all’altro che ci si può perdere come in un labirinto.

Non resta che passeggiarvi in mezzo carichi di borse e lasciarsi guidare dai profumi dai
colori e dalla voce roca affannata e urlante dei venditori che propongono le loro migliori
offerte. In una parte del mercato coperto si trovano i banchi, dei contadini che ogni giorno
portano qui i loro prodotti freschi, si tratta di un tipo di vendita che permette il passaggio
della merce dai produttore direttamente al consumatore. Comprare frutta e verdura pane
uova e formaggi dai contadini della zona è un buon modo per cucinare un menù a
chilometri zero, il cibo viaggia così poco da essere più fresco ed economico e il suo
trasporto in cui la meno per non sbagliarsi e riconoscere il banco di un vero contadino
basta osservare le sue mani segnate dalla fatica.

Quando il mercato chiude la piazza si svuota per tornare ad animarsi il giorno successivo.

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