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R E I K I
1° LIVELLO
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L’approccio al reiki è di tipo olistico,vale a dire che è una visione che considera
l’universo nella sua globalità,dove l’energia vitale di tutti i suoi elementi (compresa
la dimensione “uomo”)vengono considerati in rapporto con il disegno generale.
Da questo scaturisce che la sola possibilità di armonizzazione del corpo e della mente
è ritrovare il contatto con la realtà dentro e fuori di noi,considerare che la nostra
salute e la nostra gioia sono indissolubilmente legate a quelle degli altri e all’armonia
della natura…il Reiki si manifesta attraverso l’amore.
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Mikao Usui nacque nel villaggio di Yago nel distretto di Yamagata il 15 agosto del
1865.Da quanto ci è dato sapere,fu uno studente di talento.
Cominciò a tenere corsi di meditazione della durata di anni in cui si verificavano
delle armonizzazioni spontanee.Più tardi comprese che,per aumentare i donatori di
Reiki,doveva ricorrere alle armonizzazioni guidate;naque cosi’ la scuola di Usui,in
cui gli allievi erano esclusivamente uomini,secondo l’antica mentalità
giapponese.Fondò inoltre un ospedale nel quale i pazienti venivano curati solo per
mezzo del Reiki.I successori di Usui che aprirono la scuola anche alle donne,ed in
particolare alla signora Hawayo Takata,la prima Master,lo svilupparono e lo diffusero
in tutto il mondo a cominciare dagli Stati Uniti e poi in Europa dove esistono diverse
scuole.
Sulla vita di Mikao Usui si hanno diverse e contrastanti versioni,ma una delle cose
su cui tutti i testi sono concordi riguarda il fatto che il Dott.Usui praticava la
meditazione assiduamente fu proprio durante questa tecnica che avvenne la sua
armonizzazione con l’universo.
Colui che studia tanto (che pratica meditazione) e lavora assiduamente per migliorare
il corpo e la mente per diventare una persona migliore è chiamato “uomo di grande
spirito”.Le persone che usano tale grande spirito per uno scopo sociale,ovvero per
insegnare la retta via a molte persone e per attuare il bene collettivo,sono chiamati
“insegnanti”.
Il dott.Usui fu uno di essi;egli insegnò il Reiki dell’universo. Innumerevoli persone
gli chiesero di insegnarli la grande via del Reiki e di guarirli.
stessa.
Krishnamurti
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Poiché si tratta di una energia canalizzata,le energie di chi pratica Reiki non si
esauriscono.Non è l’energia di chi pratica a essere usata:il praticante canalizza
“Energia Vitale Universale”,l’energia che circonda noi tutti e che sostiene la vita.E?
l’energia della “Fonte Divina”o dei “Poteri Superiori”!Poichè chi pratica Reiki
canalizza questa energia guaritrice,anche lui ne riceve beneficio.
Ripeto che il Reiki è una disciplina e non una religione.Cosa ci si può aspettare da
questa tecnica e come agisce?Il Reiki è,in sostanza,appoggiare le mani e lasciar fluire
liberamente l’Energia Universale.Per praticare questa tecnica è sufficiente acquisire
un primo livello nel quale il Maestro rimuove una serie di blocchi energetici e
armonizza l’energia personale dello studente con l’Energia universale.Già dai primi
giorni si avvertono varie manifestazioni;durante un trattamento,lo studente può
percepire l’energia che fluisce,sensazioni,colori,visualizzazioni,dolori o disturbi nella
persona che sta trattando,ecc.
Non c’è bisogno,se non per passione o per conoscenza personale,di passare al
secondo o al livello di Master.I canali energetici sono liberi e l’Energia ha cominciato
a scorrere e continuerà per tutta la vita,sia che si smetta di praticarlo,sia che si
continui.Basterà appoggiare le mani e l’Energia riprenderà il suo flusso.
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Possono esserci dei cambiamenti durante i primi tre giorni a causa dell’adattamento
sui chakra:irritabilità,sogni,intolleranza a determinati cibi,ecc.
Oltre ai meridiani,abbiamo circa 88.000 punti energetici (Chakra)e una fitta rete di
canali di trasmissione dell’energia dei quali i più importanti sono tre e si trovano
nella parte posteriore del corpo;il primo Sushumna scorre dalla testa all’osso sacro ed
è composto da tre canali uno nell’altro,dai quali si originano i Chakra.Dalle narici
nascono altri due canali che,in forma elicoidale,si intrecciano con il primo:Ida che
porta energia maschile positiva e Pingala dove scorre l’energia femminile negativa.I
tre canali si incontrano nel primo chakra,situato alla base dell’osso sacro;ed
attraverso i canali ed i chakra minori diramano l’energia in tutto il corpo.I chakra
sono sette e sbocciano nella parte anteriore del corpo;sono legati ai colori,ai suoni ed
agli organi.Il loro buon funzionamento è strettamente legato al benessere fisico e
mentale.possiamo mantenerli in equilibrio con i trattamenti Reiki e la meditazione
mentre tuto ciò che ci fa contarrre,lo stress,la rabbia repressa ecc.limita la loro
funzione come un corso d’acqua bloccato.si può arrivare solo ad uno straripamento e
all’imputridimento.
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Il Master Reiki lavora sull’aura del ricevente,vi imprime dei simboli che vengono
impressi anche sul 7°Chakra (Corona),nel 6°Chakra (occhio),nel 5°Chakra (gola) ma
soprattutto nel 4°Chakra,il cuore,perché è qui che avviene la crescita spirituale ed è
qui che vengono aperti i chakra minori (per esempio quelli delle mani) ed è attraverso
loro che avviene la trasmissione dell’energia.
-sii riconoscente per i doni della vita e grato ad ogni essere vivente
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rapporto con gli altri e del vivere in genere.Il modo per combatterla non è la sua
repressione (ne deriverebbero danni addirittura più gravi che non il suo eventuale
sfogo) ma l’evitare che essa abbia origine adottando la comprensione e il perdono nei
confronti di chi ne stimola l’insorgenza.Questo non significa essere succubi o
soggetti passivi di quanto accade,bensi’ sostituire una reazione istintiva e irrazionale
con la volontà di comprendere i motivi –al fine di modificarli – che hanno portato un
altro individuo al comportamento che stimola la nostra reazione negativa.Il perdono
scaturisce invece dal riconoscimento che l’essere umano non è perfetto e
che,talvolta,compie determinate azioni senza voler fare coscientemente del male.Non
è superfluo sottolineare che solo chi è realmente forte(psicologicamente ) e grande
(moralmente)può concedere con serenità il perdono.
-per oggi non ti preoccupare – il suo significato più profondo non è quello di vivere
come se il domani non esistesse,bensi’ di affrontare i problemi nei tempi e nei modi
opportuni,quindi senza precederli né spaventarsene più di quanto gli elementi a
disposizione indichino con certezza.E’l’ansia per il futuro che genera
preoccupazione,paura,insicurezza,che potrebbero rivelarsi poi del tutto
ingiustificate.Accettiamo la realtà che non si può tenere,sempre,tutto t tutti sotto
controllo.Ciò consentirà una maggiore serenità,vivendo il miracolo della vita
semplicemente fluendo con essa,godendo del presente e dando significato a ogni suo
attimo.
-sii riconoscente per i doni della vita e grato ad ogni essere umano – perché solo
cosi’ contribuiremo fattivamente alla realizzazione di un mondo basato sull’Armonia
e sull’Amore.E’una disposizione mentale che influirà positivamente sui nostri
comportamenti e la favorirà negli altri,generando un circolo virtuoso apportatore di
benessere sotto ogni profilo.
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Qualsiasi disturbo, che chiamiamo malattia, prima di manifestarsi sul piano fisico
attacca in primo luogo il piano spirituale e poi quello mentale, quindi mantenere
il nostro spirito e la nostra mente calma, senza ira, senza preoccupazioni e
rispettosa degli altri equivale a dire mantenere il nostro corpo fisico sano.
I 5 principi del Reiki vanno meditati mattina e sera proprio per questo: la mattina per
prepararci ad affrontare col giusto spirito la giornata, e la sera per scaricare lo stress
mentale-emotivo che abbiamo accumulato
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figura spirituale viene celebrata ogni volta che una persona viene iniziata al Reiki:il
Master”iniziatore”è la replica metaforica del vero Maestro Mikao Usui.In quanto alla
“segretezza “delle iniziazioni,di cui talvolta si sente parlare,essa non è in alcun modo
collegata ad aspetti misteriosi o occulti;sarebbe infatti più corretto parlare di
“riservatezza”,collegata all’aspetto interiormente sacro sia per l’iniziando che
l’iniziatore,soprattutto al momento dell’attivazione che esige silenzio,calma e
concentrazione.Nessun mistero quindi,solo rispetto.
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fretta
ansia
responsabilità
impegni gravosi
ritmi frenetici
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Il Reiki aiuta ognuno a sentire gli infiniti messaggi che il mondo esterno di
continuo gli fa arrivare e che normalmente sfuggono alla sua normale,
condizionata, distratta e pigra attenzione.
Disturbi latenti, fino a quel momento mantenuti tali a costo di un alto
dispendio energetico, potranno allora eventualmente emergere, ma per essere
riconosciuti, elaborati e guariti in accelerazione; infatti il Reiki accelera
fortemente qualsiasi processo di guarigione.
Agendo sul piano del cuore, il Reiki invita e sprona ogni iniziato a spostare il
suo centro dal 3° chakra (Ego, volontà di potere) al 4° chakra (amore
incondizionato), a trasformare il suo egoismo, la sua importanza personale,
la sua presunzione in ricerca del Sé totale, dell'Uno-Tutto e la sua volontà di
potenza in potenza di volontà, d'intento e di realizzazione. La divina
presenza Io Sono viene più facilmente riconosciuta.
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Personalmente,ritengo che questo sia uno dei momenti più importanti di tutta la
procedura.
è una tecnica molto semplice da praticare basta appoggiare le mani al centro del
petto sovrapposte e incrociate (1ª versione) o una sopra e l'altra sotto (2ª versione) o
ancora in posizione di preghiera gassho (3ª versione) e contemporaneamente portare
l'attenzione rivolta al palmo delle mani, cercando di percepirne le sensazioni.
La centratura è anche un modo per entrare in sintonia con noi stessi, rilassarci e
lasciarci guidare dalle nostre intuizioni per lavorare al meglio con l’Energia di Reiki.
Può essere usata in particolari momenti del nostro vissuto quotidiano, ad esempio
quando si è in uno stato d’agitazione, d’ansia o di paura; basta centrarsi per riportarci
in una condizione di rilassamento e benessere
ACCAREZZAMENTO DELL'AURA
Si esegue portando entrambe le mani a pochi centimetri dalla sommità della testa e
facendole poi scorrere insieme per tutto il corpo fino all'estremità dei piedi e cercando
di uscire dai piedi in modo repentino come si volesse spingere qualcosa con slancio.
Viene effettuata tre volte in tre direzioni diverse (partendo sempre dalla sommità del
capo) cercando di coprire tutta la superficie del corpo
L'AUTOTRATTAMENTO
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L'autotrattamento è una sequenza di posizioni delle nostre mani su noi stessi e non
esiste nessun'altro trattamento che possiamo eseguire su noi stessi così semplice ed
efficace.
Dopo aver eseguito la Centratura al Cuore si portano le mani nel seguente modo:
Ogni posizione va tenuta per un minimo di tre minuti, nelle zone problematiche
possono essere tenute anche per 10 o 20 minuti o per il tutto il tempo che si ritiene
necessario.
IL TRATTAMENTO VELOCE
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Dopo aver eseguito la Centratura al Cuore si portano le mani nel seguente modo:
IL TRATTAMENTO COMPLETO
Il trattamento completo consente di trattare una persona con qualsiasi genere di
problema.
Dopo aver invitato il ricevente a sdraiarsi e dopo aver eseguito la Centratura al Cuore
si portano le mani nel seguente modo:
POSIZIONI TESTA
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1ª Posizione 2ª Posizione
Palmo delle mani Palmo delle mani
sugli occhi sulle tempie e orecchie
Mantenendo il contatto con una mano, ci si sposta alla destra del ricevente.
POSIZIONI ANTERIORI
6ª Posizione 7ª Posizione
Palmo delle mani Palmo delle mani
sul fegato sullo stomaco
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POSIZIONI POSTERIORI
Ogni posizione va tenuta per un minimo di tre minuti, nelle zone problematiche
possono essere tenute anche per 10 o 20 minuti o per il tutto il tempo che si ritiene
necessario.
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In caso di gravi patologie è consigliato eseguire dei cicli di ventuno trattamenti per
ventuno giorni consecutivi.
Nella pratica quotidiana capita che i figli siano le persone su cui più spesso
utilizziamo l'Energia Reiki; infatti, quando il bambino è agitato, di malumore, soffre
d'insonnia o si è fatto male, il Reiki dà subito risultati evidenti e confortanti.
Non vi sono controindicazioni nel trattare i bambini: nel trasmettere loro Reiki
(soprattutto se sono molto piccoli) è necessario dare però particolare ascolto al nostro
sentire e cercare di cogliere tutti i segnali che essi inviano.
I bambini hanno un'energia ancora molto pura e forte e i trattamenti di conseguenza
possono essere brevi (a seconda dell'età anche di pochi minuti).
Non forzare mai un bambino a sottoporsi a un trattamento quando non vuole e non
prolungare il trattamento oltre il necessario quando egli ti dà segni evidenti di essersi
stufato: i bambini sono assai più sensibili all'energia rispetto agli adulti e
percepiscono con chiarezza quando ne hanno abbastanza.
Per i neonati e fino ai 3 anni 5 minuti di trattamento sono più che sufficienti. Dai 3 ai
5 anni vanno bene 10 minuti. Dai 5 ai 10 anni da 10 a 20 minuti. Dopo i 10 anni si
trattano col Reiki quasi come se fossero adulti.
Per quanto concerne la possibilità di iniziare i bambini al Reiki non sembrano esservi
controindicazioni: si potrebbe diventare canale Reiki a qualsiasi età. Ma un Reiki
Master dovrebbe, in coscienza, iniziare persone capaci di operare scelte personali in
piena autonomia, persone che abbiano consapevolezza sufficiente ad accogliere il
sentiero del Reiki. Quindi è consigliabile, come riferimento, attendere che il bambino
abbia almeno 12 anni e che mostri una convinzione sincera, e non un semplice
desiderio di imitare degli adulti, nel voler ricevere il Reiki.
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Questo diverso utilizzo del Reiki, inoltre, smentisce quanti affermano che l'efficacia
del Reiki è determinata solo dalla suggestione di chi riceve il trattamento: difficile
pensare che animali, piante, oggetti riescano a suggestionarsi all'idea di ricevere
un'applicazione Reiki.
La pratica del trattamento Reiki è simile a quella per noi esseri umani, ma è
condizionata dalle loro dimensioni, dalla confidenza che abbiamo con loro, dalla loro
pericolosità e dal loro stato di malattia e di sofferenza.
Per cani, gatti e animali domestici ci si lascia guidare dalle proprie mani cercando
di trattare, per quanto è possibile, tutto il corpo e soffermandosi in quei punti dove è
localizzata la sofferenza o la malattia dell'animale.
Gli animali domestici, inoltre, gradiscono il Reiki anche in quelle zone dove amano
essere accarezzati.
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Per animali di grosse dimensioni e per quelli inavvicinabili per la loro pericolosità
o perché hanno timore nei nostri confronti, il trattamento a distanza di secondo livello
è sicuramente la maniera più comoda e sicura per raggiungerli e trattarli.
Per i semi è possibile trattarli prima di interrarli tenendoli fra le mani disposte a
coppa e lasciando fluire l'Energia di Reiki oppure, per quelli già interrati, mettendo le
mani a qualche centimetro dal terreno.
Per i fiori recisi si possono appoggiare le mani direttamente sul vaso dove gli steli
affondano nell'acqua.
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REIKI AL CIBO
Anche il cibo può essere trattato con il Reiki, ciò lo purifica, lo rende più digeribili e
ne aumenta il suo livello energetico.
è importante trattare il cibo soprattutto quando ci si trova in quei ristoranti in cui non
si conosco le condizioni igieniche, in modo da purificarlo.
Nel caso in cui il cibo venga preparato da noi si può trattare ogni singolo
ingrediente tenendolo tra le mani, oppure, in caso il piatto sia già pronto, si possono
imporre le mani leggermente distanziate sopra di esso o ai bordi del piatto.
Per le bevande, si possono appoggiare le mani ai lati del contenitore e lasciar fluire
l'Energia di Reiki.
REIKI AI FARMACI
Molto importante è trattare i farmaci con il Reiki, in quanto è possibile ridurre gli
effetti collaterali negativi all'organismo umano e ne potenzia il principio curativo.
Basterà, dopo aver eseguito la Centratura al Cuore, tenere il farmaco (una singola
compressa o l'intera scatola) tra le mani e lasciar fluire l'Energia di Reiki.
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Anche quando sei talmente stanco da non poter dedicare nemmeno qualche minuto
all’autotrattamento ti consiglio di effettuare per alcuni secondi la bilanciatura al cuore
prima di abbandonarti al sonno. Lo stesso vale anche quando fai fatica ad
addormentarti perché troppi pensieri ti frullano in testa. Metti con amore le tue mani
sul cuore, come nella centratura. Ascolta le tue tensioni e consapevolmente cerca di
rilasciarle. Lascia che la tua mente scorra su un panorama piacevole e lascia che il tuo
corpo ne apprezzi il rilassamento.
Scivola tra le braccia di Morfeo con le mani ancora amorevolmente sul tuo cuore e la
mente libera.
In questo modo dai un timbro al tuo sonno, concentri efficacemente il tuo intento sul
dormire rilassato e sereno. Fa' che i tuoi ultimi pensieri siano pensieri positivi.
Benedici di cuore il tuo sonno e quello di chi ti sta accanto.
Lo scopo del seminario di Reiki di primo grado è quello di ricevere uno strumento
potentissimo di training energetico da effettuare in qualunque luogo e momento
tranquillo della giornata.
L’energia Reiki della persona armonizzata dal maestro nel corso del seminario,
fuoriesce dalle mani e si attiva spontaneamente, dopo brevi e semplici preliminari,
ogni qual volta le appone ovunque ce ne sia necessità (irradiando con profondità di
circa 30 cm in modo concentrato) dando l’opportunità di effettuare il training, oltre
che per se stessa, anche per le altre persone, divenendo così una tramite, un ponte o
canale fra l’energia Universale e ricevente oltre a beneficiarne in prima persona.
Il training si effettua mediante l’apposizione delle mani, mantenute per un certo
tempo variabile da tre a cinque minuti (o volendo anche di più) per posizione sui
Chakras (o ovunque nel corpo riteniamo opportuno) ottenendo così una crescente
apertura dei medesimi, rimuovendo blocchi energetici che col tempo si erano venuti a
creare, accellerando ed avviando così processi di riequilibrio e di disintossicazione.
Ciò comporta innumerevoli vantaggi come la prevenzione di malattie, longevità,
positività e chiarificazione nonché eliminazione di blocchi inconsci emozionali e
mentali accumulati che sono la causa di ogni malattia e disarmonia.
Per effettuare un corretto training, come prima cosa occorre sdraiarci o far sdraiare
chi trattiamo comodamente a stomaco vuoto, in un locale il più possibilmente
tranquillo a luci soffuse, magari con un po’ di musica rilassante bruciando qualche
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incenso, accertandoci che nessuno ci possa disturbare nel corso del training,
staccando se necessario citofoni e telefoni.
La prima volta che si esegue un trattamento su di una persona è molto importante
consigliare 4 giorni di training consecutivi che rappresentano l’impatto energetico
necessario a creare l’equilibrio a livello dei Chakras; in seguito, basterà programmare
un trattamento ogni quando lo si desideri o ce ne sia necessità.
Ricordarsi che durante l’auto/training, dall’inizio alla fine, per nessuna ragione il
contatto fra le vostre mani e il corpo di chi trattate voi stessi compresi, non si deve
interrompere; sia prima che dopo ogni training lavatevi bene le mani con acqua
fredda.
Fate togliere le scarpe alla persona trattata e se potete anche voi stessi; assicuratevi
che la persona compreso voi, non siate a contatto con oggetti metallici come orologi,
orecchini, anelli, cinture, collane, ecc…..(una tuta come abbigliamento per entrambi è
sempre l’ideale); fate attenzione durante il training che la persona non incroci gambe
o braccia compresi voi stessi.
E’ consigliabile non parlare assolutamente durante il training, in caso la persona
dovesse sfogare in maniera eclatante i propri blocchi inconsci come piangere, ridere o
altro (ma ciò non è una regola), lasciatela comunque fare e procedete il vostro
trattamento in silenzio fino alla fine.
Prima di iniziare un qualsiasi training di Reiki, chi lo esegue dovrà fare per un certo
tempo la centratura tenendo le mani sul proprio cuore (come per trattarlo) e rimanere
concentrato per stabilire il contatto con l’energia Universale che si attiverà
immediatamente; dopo circa un minuto o quando vi sentite pronti potete procedere;
se trattate un’altra persona, prima di iniziare con la prima posizione, fate
l’accarezzamento dell’aura per tre volte sia all’inizio che alla fine compresa
la centratura.
Le mani di chi tratta devono essere unite e toccarsi tra loro, comprese tutte le dieci
dita, di modo da concentrare meglio l’energia incanalata sul punto da trattare
(facendo eccezione ovviamente alle posizioni dove le due mani sono separate).
Ci sono informazioni che magari vengono ripetute più volte nel corso di questo
manuale;questo solo perché bisogna prendere conoscenza e confidenza con l?energia
e con il modo corretto per poterla utilizzare e quindi non mi stancherò mai di ripetere
che solo chi pratica regolarmente il Reiki con consapevolezza e amore può farlo
diventare uno strumento unico e meraviglioso in grado di soddisfare appieno anche
ciò che ci viene suggerito.Pratica,meditazione e apertura del cuore possono portarci
in una dimensione meravigliosa e ricca di opportunità da cogliere e da poter offrire a
chiunque lo desideri davvero.
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IMPORTANTE!
Desidero sottolineare che Il Reiki è una forma di terapia energetica che aiuta sempre
e non causa danni.
Essendo il Reiki una metodologia di trattamento naturale, esso non può, e non intende
in alcun modo, sostituire l’importante funzione diagnostica e terapeutica della
medicina, della psicologia e della psichiatria.
Il metodo Reiki è uno straordinario strumento di cura alternativa che rientra in una
concezione olistica (totale) dell’uomo e che è in grado di affiancare efficacemente -
rinforzandola - qualsiasi cura o terapia ufficiale.
Chi inizia un ciclo di trattamenti Reiki viene invitato a continuare a seguire alla
lettera tutte le indicazioni e prescrizioni che gli derivano dal proprio medico curante.
Spetta solamente a quest’ultimo determinare una diagnosi, decidere la cura ufficiale,
prescrivere dei farmaci o stabilirne l’interruzione d’assunzione.
Quando ritenuto utile, come operatore Reiki non mancherai di segnalare al fruitore
del trattamento l’opportunità di approfondire alcune eventuali problematiche
attraverso visite mediche specialistiche, naturalmente con molta discrezione e senza
creare inutili paure. Per esempio, se senti che toccando il fegato della persona che
tratti, la tua mano formicola o sente forte dolore, non allarmi inutilmente la persona
dicendole che il suo fegato sta male; se proprio senti che è il caso, la inviti
delicatamente e in modo generico a fare degli accertamenti.
Ho pensato fosse utile aggiungere anche qualche informazione (e sistema utile) sulla
protezione
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Introduzione ai chakra
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I CHAKRA
Il loto e l’elefante
Il chakra basale è rappresentato da un loto rosso con quattro petali, e rosso
è anche il suo colore dominante, per lo meno quando è attivo e privo di
blocchi; il rosso è inoltre indice di vitalità, altra caratteristica collegata con
questo chakra.
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L’ACQUA,SORGENTE DI VITA
La luna e il coccodrillo
Larancio, il colore dominante del secondo chakra, ci invita con la sua
tonalità luminosa a liberarci di rigidi schemi per esprimere spontaneamente
le nostre emozioni. E uno stimolo a vivere pienamente e con gioia la nostra
vita sessuale. Inoltre, nella tradizione ayurvedica l’arancio è associato
all’acqua. Il simbolo del secondo centro energetico è un fiore di loto a sei
petali, al cui interno sono disegnati una mezzaluna bianca, rap presentante
la ricettività femminile, e un coccodril lo, animale acquatico per
eccellenza.
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Non a caso, il terzo chakra è stato associato con l’elemento fuoco, fonte di
luce e calore. Il plesso solare, il nostro “sole”, costituisce il punto di
collegamento tra i chakra inferiori e quelli superiori. E proprio il terzo
chakra, infatti, che si occupa di armonizzare i desideri materiali dei primi
con i desideri spirituali dei secondi, consentendo così l’equilibrio tra spirito
e materia. Oltre a dare completezza al nostro essere, il terzo chakra
influisce sui nostri stati emotivi, che dipendono dalla quantità di luce che
risplende dentro di noi.
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Un simbolo caldissimo
All’interno del loto giallo con dieci petali, si trovano due simboli che
rappresentano il fuoco: un triangolo rosso (colore del fuoco), che indica per
l’appunto l’elemento fuoco, e un ariete, ritenuto tradizionalmente il
messaggero di Agni, che nella mitologia indù è il signore del fuoco: del
fuoco della distruzione ma allo stesso tempo di quello della purificazione.
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Il chakra del cuore è situato nella regione cardiaca, tra la quarta e la quinta
vertebra del torace. Per la sua posizione, ma anche per la sua funzione,
costituisce il punto di transizione e di collegamento fra i tre chakra inferiori
e i tre superiori. Non stupirà che sia considerato il centro dell’amore,
sentimento che può assumere molte sfumature: esse re egoistico, esigente
ossessivo, opprimente, ma anche tenero e premuroso. Il carattere
sentimentale di questo centro energetico ci garantisce legami profondi e
unioni molto strette. L’amore incondizionato ci insegna ad accettare tutte le
manifestazioni della vita (animali, piante, montagne, laghi...), spingendoci
a rispettane come ci ha insegnato Mikao Usui. Ma, quello che pi conta, ci
insegna a saper accettare la malattia. Il che non significa rassegnarsi a
questa e lasciare che prenda il sopravvento, ma vederla nell’ottica di un
campanello di allarme, segno di un disagio interiore. Significa invece
amare anche la parte che soffre, che è comunque parte di noi; dedicarle
amore, significa mettersi già sulla via della guarigione. Amare la propria
personalità per quella che è, accettandola in ogni sua parte, significa aprire
la via al cambia mento e quindi alla guarigione.
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Nei casi più estremi, il cattivo funzionamento del quarto centro si può
manifestare con freddezza e indifferenza, attraverso un “cuore di pietra”.
Se ci sentiamo in una di queste situazioni, chiediamo con fiducia aiuto al
reiki!
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ESPRIMERSI E COMUNICARE
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IL TERZO OCCHIO
Il penultimo chakra si trova nel centro dell’arcata sopraccigliare,
esattamente alla radice del naso. È detto “terzo occhio” perché è la sede
della comprensione e dell’intuizione superiori, di facoltà mentali
elevatissime. È insomma quello che chiamiamo “sesto senso”, che si
aggiunge ai cinque sensi dandoci il potere dell’intuizione. Secondo la
tradizione indiana, il terzo occhio ha il dono di vedere ben più di quanto
possano vedere gli occhi; se risvegliato, conferirebbe il dono della telepatia
e della perspicacia. Al di là di questo, possiamo in modo più prosaico
collegare il terzo occhio con uno stato di consapevolezza avanzata. Una via
che porta all’espansione della coscienza - la via di cui ci occupiamo noi -
passa attraverso il reiki. Un’altra via passa attraverso lo yoga, di cui uno
dei pilastri base sono le tecniche di respirazione, che all’inizio del cammino
accompagnano e stimolano il rilassamento e, man mano che si procede nel
percorso, si affiancano alla meditazione e alla concentrazione.
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Non c’è spazio né per l’idealismo né per la fantasia: esiste solo ciò che è
dimostrabile scientificamente. In quest’ottica, anche la spiritualità viene
ovviamente limitata o addirittura liquidata.
Quando poi ci siano carenze a livello del sesto chakra, non ci sarebbe più
la mente ad incanalare e a tenere sotto controllo emozioni e desideri, che
naturalmente sarebbero solo di tipo materiale. Anche in questo caso, non si
lascerebbe spazio alla spiritualità, considerata inutile perdita di tempo. Lo
squilibrio del sesto chakra può provocare inoltre chiusura e insensibilità
nei confronti del prossimo, confusione e rigidità mentale, che possono
essere anche piuttosto accentuati nei casi estremi.
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Non è un caso che gli aspetti della natura corrispondenti al chakra corona
siano i monti dai picchi elevati. Ritirarsi a meditare sulla cima di un monte,
a contatto diretto con il cielo, infatti di grande aiuto per aprire il settimo
chakra.
Il colore dominante del loto dai mille petali, simbolo dell’ finito, è il
violetto. Ma i colori dominanti degli altri sei chakra si riflettono tutti nel
settimo chakra e vi si uniscono per creare la luce bianca della divina
conoscenza. “Come sotto, così sopra”, dice vano gli alchimisti. Allo
stesso modo, i sei chakra si riflettono tutti nel settimo.
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LEGAL DISCLAIMER
Vi ricordo che tutte le informazioni contenute nei miei manuali hanno solamente lo
scopo di favorire la conoscenza dei sistemi energetici e la loro applicazione ma NON
SOSTITUISCONO IL MEDICO in nessun caso.
Vi invito a consultare un medico professionista autorizzato per qualsiasi disturbo
fisico o psichico dal momento che il Reiki non può sostituire la medicina ufficiale ma
può rivelarsi un ottimo alleato.
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