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Prologo

Gentili lettori, mi presento. Mi chiamo Renzo e dopo tante peregrinazioni e spostamenti, ora vivo a RioMaggiore, una delle Cinque terre, incastonate tra cielo e mare. Qui mi godo il sole, il silenzio, il mare che brilla nelle giornate d'Agosto, il freddo che sempre mitigato dal vento e il tempo trascorre lento, come mai ha fatto in vita mia. Sono vecchio, abbastanza da considerarmi saggio ma non tanto da essere reputato un rottame. Continuo a dire la mia e quando lo faccio, c' ancora qualcuno che sta ad ascoltare. Sulla mia carta d'identit c' scritto "pensionato" ed la dicitura che preferisco, anche se qualcuno si ostina a volermi definire scrittore. Di libri, nella mia vita, ne ho scritti parecchi, alcuni hanno avuto successo, altri meno, qualcuno stato un vero e proprio fallimento. Erano sempre storie d'avventura, amore e passioni, finzioni frutto della mia immaginazione. Non so perch ma l'avventura pi bella e intensa, quella vera, non l'ho mai voluta scrivere. Ho sempre preferito raccontarla attraverso la mia voce, fissando negli occhi le persone che mi stavano ascoltando, senza sentire il bisogno di trasformarla in frasi e paragrafi. Credo che derivi da una specie di gelosia, il voler tenere una cosa tutta per s, affinch sia esclusivamente nostra, come un diamante che si custodisce nel cassetto chiuso a chiave di un comodino, per paura che lo rubino. Quello che venuto dopo, la scrittura, quella specie di successo che ha impresso per sempre il mio nome su un foglio di carta e lo ha reso pasto di critiche e lamentele, la mia vita, l'amore, tutto quanto, figlio di quella grande esperienza, vissuta in quei miei giorni cos acerbi. Intrapresi il cammino che avevo solo vent'anni e poche idee, vivendo quegli istanti con la vanit dei giovani, che si credono gi adulti anche se sprovvisti d'esperienza e di capacit di intendere la vita. Volevo provare tutto, in fretta, in quel tempo che scorreva veloce, troppo veloce, assaporandone rapidamente tutti i piaceri, come un bicchiere di vino di cui si beve solo un sorso e il resto si abbandona, forse per qualcun altro, non interessa. Dopo il cammino tutto cambiato, perch il cammino stesso che ti cambia, evolve, ti trasforma. E la metafora della vita. Voglio inserire in queste pagine tutte quelle semplici ma importantissime lezioni che il cammino mi ha insegnato e che ho avuto la fortuna e il coraggio dimparare. Perch per imparare bisogna anche essere disposti a farlo. Il romanzo parla di avvenimenti reali, non stato trasformato nulla per seguire fini narrativi. Leggerete di quello che ho vissuto e niente pi. Sono uno scrittore, il mio compito e ve ne faccio regalo. Alla fine non si tratta altro che di ricordi, ma si sa, i ricordi sono il pane dei vecchi. Soprattutto quando si tratta di vecchi scrittori come me.

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