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La solitudine dei numeri primi, capitolo 45, pagine da 294 a 298

Il bacio dur a lungo, dei minuti interi, un tempo sufficiente perch la realt trovasse uno spiraglio tra le loro bocche aderenti e ci sinfilasse dentro, costringendo entrambi ad analizzare quello che stava accadendo. Si staccarono. Mattia sorrise in fretta, automaticamente, e Alice si port un dito sulle labbra umide, quasi ad accertarsi che fosse successo davvero. Cera una decisione da prendere e andava presa senza parlare. Si guardarono a vicenda, ma avevano gi perso la sincronia e i loro occhi non sincontrarono. Mattia si alz, incerto. Vado un attimo fece, indicando il corridoio. Certo. E la porta in fondo. Lui usc dalla stanza. [] Si chiuse a chiave nel bagno. [] Ora doveva ragionare, su quel bacio e su cosa lui era venuto a cercare dopo tutto quel tempo. Sul perch si fosse preparato a ricevere le labbra di Alice e sul perch poi avesse sentito il bisogno di staccarsene e di nascondersi qui. Lei era nellaltra stanza e lo aspettava. A separarli cerano due file di mattoni, pochi centimetri dintonaco e nove anni di silenzio. [] Mattia lo sapeva cosa cera da fare. Doveva andare di l a sedersi di nuovo su quel divano, doveva prenderle la mano e dirle non dovevo partire. Doveva baciarla unaltra volta e poi ancora, finch non si sarebbero abituati a quel gesto al punto di non poterne pi fare a meno. [] Doveva dire ad Alice sono qui oppure andare via, prendere il primo volo e sparire di nuovo, tornare nell luogo in cui era rimasto in sospeso per tutti quegli anni. Ormai laveva imparato: Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante. [] Rimase immobile, ad abituarsi alla decisione che aveva preso, finch non sent che i secondi erano finiti. Usc dal bagno e cammin lungo il corridoio. Si ferm sulla soglia del soggiorno. Adesso devo andare disse. S rispose Alice, come se si fosse gi preparata a dirlo. Il t si era raffreddato sul tavolino e in fondo alla tazza si era accumulato un precipitato scuro e zuccherino. Mattia pens che quella era solamente la casa di qualcun altro.

In generale il libro La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano mi piaciuto: il modo in cui descrive le scene, in cui organizza i dialoghi e il susseguirsi della storia tra i vari capitoli non annoia e soprattutto riesce a affascinare il lettore e a motivarlo a continuare la lettura. Per la prima parte del libro Giordano introduce i due personaggi, alternando un capitolo su Alice e uno su Mattia. Alice viene presentata come una ragazza soppressa dallautorit del padre severo, che odia silenziosamente, mentre Mattia come un ragazzo diverso dalla massa, spesso (e volentieri) emarginato dal gruppo della classe e silenzioso. I due si conoscono per i corridoi della scuola che entrambi frequentano e da l inizia una grande amicizia. Probabilmente (il libro non lo dice esplicitamente) iniziano anche a provare qualcosa per laltro, ma quando se ne rendono conto ormai troppo tardi: Mattia stato chiamato da una prestigiosa Universit nel Nord Europeo e deve partire. I due si scambiano un veloce e fugace bacio e accettano il destino che li aspetta. E cos arriva la seconda parte del libro: passano gli anni e Alice inizia una relazione con un altro uomo, di nome Fabio. Fabio e Alice si sposano, ma la relazione non sembra andare per il meglio Nel frattempo Mattia non pensa ad altro che non si tratti di Fisica, la materia che insegna allUniversit O almeno finch non conosce Nadia, una ragazza presentatagli da un suo collega di lavoro... Un giorno qualunque per la routine di Mattia viene interrotta da uninaspettata busta da parte di Alice in cui contenuta una foto con la scritta Vieni. Reincontratasi, i due si ritrovano nellarmonia che li univa nel passato e ad un certo punto arrivano perfino a baciarsi. Ed da questa scena che tutte le idee che si era fatto il lettore (un probabile ricongiungimento o altro) vengono sconvolte: Mattia, non riuscendo a capacitarsi di quello che appena inevitabilmente successo, si rifugia in bagno.

Dopo minuti di diverse constatazioni sullaccaduto, egli ritorna in soggiorno, dove laspettava Alice. La sua decisione (ahim) quella di andarsene da quella casa che ormai non ha niente a che fare con lui e quindi ritornarsene in Inghilterra. Alice non si oppone e nemmeno manifesta la sua angoscia a causa della scelta dellamico. E cos ognuno ritorna da dove era venuto e il lettore rimane irrimediabilmente deluso. Un aspetto positivo della storia il fatto che non si tratta della solita solfa del E vissero tutti felici e contenti e quindi rappresenta una valida alternativa al classico libro dal classicissimo lieto fine Lo consiglierei vivamente a tutti.

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