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Ho incontrato Lou Salomè durante questi anni di studi universitari. Prima era solo uno
dei pochi nomi di donne elencati nel manuale di storia della filosofia, compreso nella
della signorina Salomè. Solo dal momento in cui la conobbi, io divenni maturo per
il mio Zarathustra."
"Lou è un piccolo genio. E' la figlia di un generale russo e ha vent'anni; è acuta
lega alla giovane studentessa russa. Dopo una vacanza trascorsa vicino al filosofo, Lou
Salomè elabora l'idea di una convivenza intellettuale con Paul Rèe e Nietzsche,
finalizzata a studi comuni; il progetto naufraga, travolto dai malintesi che sorgono tra i
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"Quest'ultimo boccone di vita è stato per me finora il più duro da masticare ed è
Con sorpresa ho ritrovato il nome di Lou Salomè nel manuale di storia della psicoanalisi,
alla scuola di Freud. Solo più tardi ho saputo del ruolo fondamentale che aveva nel
frattempo esercitato nell' evoluzione poetica di Rilke.
affronti il rapporto della psicoanalisi con i problemi della vita femminile a Lei cari..."
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(Sigmund Freud) Il maestro le riconosce grandi capacità, la definisce "quella che capisce",
ho iniziato a cercare la sua voce, a leggere i suoi scritti, convinta di potere ritrovare i
segni della eccezionalità che caratterizza la sua vita.
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Lou Salomè scrive romanzi, articoli di critica letteraria, biografie, favole per bambini,
diari di viaggio, lettere, poesie, saggi di psicologia, la propria biografia: in tutto una
ventina di libri e un centinaio di articoli.
Nell' apparente disordine di generi e contenuti, alcune linee di discorso mi hanno colpito
dicotomia. Lontana dalla concretezza della rivendicazione sociale, prende le distanze "da
qualsiasi movimento della donna e di tutto ciò che va sotto questo nome"10, individuando
nell' ideologia femminista il rischio di una deprivante omologazione a modelli maschili.
personale sentire - Sono una donna, dopotutto! -.Costruisce un discorso errante, che
segue il fluire sfuggente della riflessione interiore o del racconto orale, sintetizza le
conoscenze accumulate nelle disparate esperienze intellettuali, filtrate dal suo sguardo
creativo. Definisce uno spazio simbolico organizzato secondo un ordine altro, fondato
sulla fedeltà alla propria origine11 e pervaso dal rispetto dovuto al corpo e all'anima
femminili. Fa riferimento all'origine materna per delimitare i confini della propria
esperienza, secondo una misura femminile che si esprime nella "competenza nel campo
della felicità".12 La conoscenza è costruita a partire da sè, radicata e sostenuta da un
potente narcisismo che lei stessa riconosce come istanza psichica primaria.
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"Poichè la fama è in fondo solo l'insieme dei
malintesi che si addensano intorno ad un
Il suo nome diviene noto al pubblico italiano a partire dal 1975, quando appare una
traduzione dell’ autobiografia14, pubblicata in Germania nel 1951. Negli anni settanta
vengono tradotti anche alcuni saggi di argomento psicoanalitico15 e la biografia di
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Nietzsche ; nel 1977 esce la sua biografia realizzata dallo studioso americano
H.F.Peters.17Nello stesso anno Liliana Cavani racconta la relazione tra Lou, Nietzsche e
Rèe nel film "Al di là del bene e del male".
L' interesse si concentra sulle vicende della sua vita, di cui vengono enfatizzati gli
elementi potenzialmente scabrosi e il suo ruolo di ispiratrice di talenti. "Lo sguardo del
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voyeur" trasforma Lou Andreas Salomè in cortigiana, essere androgino o vecchia
strega, secondo le esigenze di uno stile scandalistico, vicino al rotocalco di cronaca rosa.
La sua autobiografia viene fantasiosamente intitolata "Il mito di una donna", facendo
apparire come una seducente confessione automitobiografica quello che è
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Nella biografia di Peters viene immortalata come "sorella e sposa" di Rèe, Nietzsche,
Ernest Jones, nella sua opera su Freud 21, nomina Lou Andreas Salomè con reticenza e le
attribuisce "carattere mascolino", oltre che "notevole fiuto (!) per i grandi uomini, tanto
che tra i suoi amici ve ne erano molti, da Turgheniev a Tolstoj, Strindberg, Rodin, Rainer
Maria Rilke e Arthur Schnitzler. Di lei era stato detto che si era attaccata (!!) ai due più
grandi uomini del XIX e XX secolo, cioè a Nietzsche e a Freud." (Jones) 22
"Musa - discepola - amante di alcuni dei più bei nomi della cultura europea dell'epoca" 23,
le viene sempre dedicato uno sguardo velato da luce riflessa, che definisce la sua
presenza come satellite di grandi uomini.
Il film dedicatole da Liliana Cavani pone Lou al centro del racconto, ma ne inserisce l'
immagine in un quadro di pratiche e commerci erotici che copre ogni attività intellettuale,
proponendone un seducente ritratto da "etera fin de siècle" (Valtolina) 24.
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"La fiaba della bella Lou" (Ross) viene tuttora tramandata nelle ricostruzioni
maschili.
"-Gli uomini possono essere uomini soltanto se le donne restano donne
senza ambiguità- (...). Che cosa significa essere donna senza ambiguità?
Significa porre un uomo al centro della propria vita e permettere che accada
solo ciò che rende onore a quel suo privilegio." (Heilbrun)27
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La libertà con cui Lou ha vissuto le relazioni famigliari e sociali e l' impegno dedicato
Questa tesi vuole raccontare la sua vita e seguire il suo percorso intellettuale, non solo
come amica o musa ispiratrice di uomini celebri, nè come erudita interprete del fervente
clima intellettuale di fine secolo. Della sua vita mi hanno affascinato le scelte
saputo costruire uno spazio simbolico in cui trova dicibilità il valore della sua esperienza e
del suo pensiero.
1
Lou Andreas Salomè, Il mio ringraziamento a Freud, op. cit., p. 33
2
Reale, Antiseri, Il pensiero occidentale dalle origini ad oggi La Scuola, Brescia, 1983, vol. III, p.328
3
F. Nietzsche, Lettera a Gast, 1882, in Frammenti postumi, vol. VII, tomo I, parte prima, Adelphi,
Milano, 1982.
4
F. Nietzsche, Lettera a Overbeck, 1882, in Frammenti postumi,vol.VII, parte prima, Adelphi, Milano
1982.
5
F.Nietzsche, lettera a Ree, citato in Psicoanalisi al femminile, op. cit., p.191.
6
Silvia Vegetti Finzi, Storia della psicoanalisi, Mondadori, Milano, 1986, p.85
7
S. Freud, Lettera a Lou, 1912, in Eros e conoscenza, Boringhieri, Torino, 1983.
8
S. Freud, Lettera, 1931, ivi, in riferimento a "Il mio ringraziamento a Freud", 1931
9
Lou Salomè, Ciò che consegue al fatto che non è stata la donna ad ammazzare il padre, p.175
10
Lou Andreas Salomè, L'Umano come donna, op. cit, p.11
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11
La categoria della nascita come tema centrale del pensiero di Hannah Arendt è presentata da Adriana
Cavarero in Diotima, Mettere al mondo il mondo, La Tartaruga, Milano, 1990, pp. 93-118
12
Luisa Muraro parla del riferimento alla madre come “una costante possibilità di essere felici."
Luisa Muraro, L'orientamento della riconoscenza, in DIOTIMA, 1992, La tartaruga, Milano.
13
Rainer Maria Rilke, cit. in Lou Andreas Salomè, Uno sguardo sulla mia vita, op. cit., p.VI
14
Lou Andreas Salomè, Il Mito di una Donna, op. cit.
15
Lou Andreas Salomè, La materia erotica, op. cit.Lou Andreas Salomè, Anal und Sexual, op. cit.
Lou Andreas Salomè, I miei anni con Freud, op. cit.
16
Lou Andreas Salomè, Nietzsche, una biografia intellettuale, op. cit.
17
H.F.Peters, Mia sorella, mia sposa, op. cit.
18
Andrea Battistini, Lo specchio di Dedalo. Autobiografia e biografia, op. cit., p. 197
19
Maurizio Ciampa - Nadia Fusini, introduzione a Lou Andreas Salomè, Nietzsche. Una biografia
intellettuale, op. cit., p. 14
20
Werner Ross, Lou Andreas-Salomè. L'incontro con Nietzsche, Rilke, Freud, op. cit., p.70
21
Ernest Jones, La vita e l' opera di Sigmund Freud, op. cit
22
Ernest Jones, ibid., p. 223
23
CORRIERE DELLA SERA, 4 GENNAIO 1995
24
Amelia Valtolina, introduzione a Lou Andreas Salomè, Uno sguardo sulla mia vita, op. cit., p. VI
25
Werner Ross, Lou Andreas-Salomè. L'incontro con Nietzsche, Rilke, Freud, op. cit., p.70
26
Heilbrun, Carolyn G., Scrivere la vita di una donna, op. cit.
27
Carolyn Heilbrun, ibid., p. 17-18
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