Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
(Ebook - Ita) Grammatica Di Inglese
(Ebook - Ita) Grammatica Di Inglese
3. Pronomi relativi
Who, which e that sono soggetti di una “relative clause”.
Usiamo who o that per riferirci ad una persona; mentre which o that (al posto di it) per
riferirci ad animali e cose.
Usiamo whom o that in riferimento ad una persona al posto di un altro pronome:
- She’s the woman whom/that I met
Usiamo whose al posto degli aggettivi possessivi che si riferiscono a persone:
- They’re the people whose cars were stolen
NOUNS
2. Forma plurale
La maggior parte dei nomi al plurale vuole l’aggiunta di –s; mentre altri nomi vogliono
l’aggiunta di –es, questi ultimi sono quelli che terminano con o (potato- potatoes); s (class-
classes); x (box- boxes); ch (match- matches); sh (dish- dishes).
1
I nomi che terminano con la –y ma sono preceduti da consonante trasformano il suffisso
in ies (country-countries; strawberry-strawberries).
I nomi che terminano con –y preceduta da vocali assumono la s (day-days; key-keys).
I nomi che terminano con –f o –fe assumono il suffisso –ves (leaf-leaves; knife-knives); da
ricordare, però, che in certi casi come roof-roofs non va l’aggiunta di ves.
N.B.: altri nomi non vogliono il plurale “particolare”; es.:
- bamboo- bamboos;
- child- children; mouse- mice; tooth- theeth; man- men (sono nomi detti irregolari);
- trout- trout; salmon- salmon ( nomi il cui plurale è uguale al singolare);
- Alcuni nomi, come people, vogliono il verbo solo alla forma plurale.
- Alcuni nomi esistono solo al plurale, perciò vogliono il verbo al plurale: trousers,
jeans…
4. Il genitivo
Il genitivo serve per mostrare il possesso. Mettiamo il genitivo dopo il nome cui l’oggetto si
riferisce (es.: Frank’s car).
Nel caso il nome sia plurale e finisca per –s si aggiunge solo l’apostrofo (es.: My parents’
room).
ARTICLES
2
- con school, church, home, bed, si usa l’articolo quando questi nomi denotano un
luogo, un edificio (The school is near the church), mentre si omette negli altri casi (I
learn Maths at school);
- i nomi di città rifiutano in generale l’articolo the; che però si utilizza in alcuni casi
particolari:
a) con i nomi di alcuni paesi (the USA, the Netherlands);
b) con i nomi dei fiumi;
c) con i nomi di mari, oceani, laghi;
d) con i nomi di catene di monti.
PRONOUNS
1. Pronomi personali
I pronomi personali si usano al posto dei nomi, possono riferirsi al soggetto oppure al
complemento oggetto. Usiamo it per chiedere chi sia una persona oppure quando non si
conosce il sesso del soggetto (Is it a boy or a girl).
I pronomi personali soggetto sono: I, you, it, he, she, we, they.
I pronomi personali oggetto sono me, him, her, us them.
Usiamo one come pronome (everyone, anyone) per riferirci a persone in generale, solo
quando vogliamo essere formali.
Usiamo one/ones per riferirci a persone e cose dopo which (Which one do you like?)
Usiamo so dopo i verbi per cui rispondiamo affermativamente (Is that true? I think so.)
3. Pronomi riflessivi
Sono: myself, yourself, himself, herself, itself, ourselves, yourselves, theirselves. Usiamo i
pronomi riflessivi con questi verbi: amuse, blame, cut, dry, enjoy, hurt, introduce. Ci sono
altri verbi riflessivi che, però, non chiedono necessariamente i pronomi riflessivi; esempi
sono: dress, hide, shave e wash.
3
CONNETTORI DI QUANTITA’
2. Both e all
Usiamo both per riferirci a due particolari persone o cose (Both cars are very fast, nel
senso di entrambe).
Usiamo all + nome per riferirci a cose in generale (all children like to play).
La forma negativa di all è none:
- all the girls left early
- none of the girls left early;
la forma negativa di both è neither.
AGGETTIVI
AVVERBI
1. Avverbi di durata
Usiamo since con il present perfect per riferirci ad un periodo di tempo non ancora
terminato (I haven’t seem it since Januar).
4
Usiamo for+periodo di tempo per riferirci a periodi di tempo sia nel passato che nel futuro
e con l’uso del present perfect.
Usiamo la locuzione “periodo di tempo+ ago” per indicare l’inizio di un periodo lontano da
adesso (I arrived here two months ago).
Usiamo till e until per indicare un periodo sviluppato fino a quel punto e non dopo (I’ll wait
here until 5 o clock).
During acquista il significato di durante inteso come periodo di tempo compreso dall’inizio
alla fine (during December= per tutto il mese di dicembre).
2. Avverbi di frequenza
I più comuni sono: always, generally, often, usually, normally, frequently, sometimes, ever,
never, seldom…
La loro posizione all’interno della frase è diversa a seconda dei casi:
- dopo il verbo essere se è l’unico verbo della frase (I am always late);
- dopo il primo ausiliare quando ce n’è più d’uno (I would always been late);
- prima del verbo quando ce n’è uno solo (You never tried hard enough).
Le stesse cose valgono per le frasi al negativo con la sola annotazione dell’aggiunta di –
not.
Per dare enfasi possiamo posizionare l’avverbio di frequenza all’inizio della frase.
PREPOSIZIONI
1. Preposizioni di moto
a) usiamo to/from e into/out of per indicare direzione con movimento (She has gone to
Paris);
b) usiamo at, in, on per indicare la posizione dopo il movimento (I’ll meet you at the
airport);
N.B.: utilizziamo at per:
- posti pubblici e palazzi;
- indirizzi;
- nomi senza articolo;
- eventi.
Utilizziamo in per:
- grandi aree;
- città e parti di città;
- aree esterne;
- stanze;
- nomi senza articoli.
2. Preposizioni di tempo
- usiamo at per: orario esatto (at 10 o clck), pranzi (at dinner), periodi della giornata (at
night), festività (at Christmas), età (at the age of 11);
- usiamo on per: i giorni della settimana (on Monday), parti del giorno, date, occasioni
particolari (on that day), anniversari (on your birthday), festività (on New Year’s day).
- Usiamo in per: parti della giornata (in the evening), mesi (in May), anni (in 2000),
stagioni (in spring), secoli (in 20th century), periodi (in ramadan).
3. Verbi frasali
5
I verbi frasali sono dei verbi la cui forma è combinata con preposizioni ed avverbi.
Possono avere significati idiomatici o non idiomatici. Possiamo definire quattro tipi di verbi
frasali:
- verbo + preposizione (es.: Listen to this record);
- verbo + particella [transitivo] (es.: Take off your hat);
- verbo + particella [intransitivo] (es.: Hurry up!; Sit down!);
- verbo + particella + preposizione [transitivo] (es.: We’ve run out of matches).
VERBI
Alcuni verbi, come love, non hanno un inizio né una fine: in questi casi si utilizza solo il
simple present; in altri casi, in verbi come make, che descrivono azioni in progresso si può
utilizzare la forma continuata, cioè il present progressive, che si costruisce così:
sogg. + to be + verbo + ing
(es.: I’m making a cake).
Per le caratteristiche delle elisioni o di raddoppio di consonanti all’aggiunta di ing valgono
le prescrizioni viste in precedenza.
Ci sono 4 usi del present progressive:
- azioni in corso al momento in cui si sta parlando (He’s working at the moment);
- situazioni temporanee, non necessariamente in corso quando si sta parlando (My
daughter is studying English at the university);
- azioni pianificate (We’re spending next winter in USA);
- azioni ripetute con avverbi come always, forever (She’s always helping people).
6
Se non vengono espressi i momenti in cui l’azione è accaduta, questi si ritengono impliciti.
4. Future simple
Si costruisce:
sogg. + will + verbo al pres.
[It will rain tomorrow]
La forma negativa di will, pari a will not è won’t.
Si usa la forma futura composta da “going to” al posto di “will” quando:
- si fa una predizione futura (Look out! It’s going to rain);
- si vuole indicare un’intenzione (I’m going to practice the piano…);
- si vuole indicare un’azione pianificata (We’re going to spend our holidays in USA).
5. Imperativo
Usiamo l’imperativo per:
- offrire qualcosa (Have another sandwich);
- impartire qualcosa (Take the second street on the left);
- proibire (Don’t walk on this side of the street);
- dire qualcosa con enfasi (Look out!).
MODALI
1. Can e could
Come gli altri modali, can non vuole la –s alla terza persona singolare, non vuole il to
dell’infinito che segue e nelle forme interrogative e negative non richiede l’ausiliare do;
7
nelle risposte brevi si usa lo stesso modale della domanda, a meno che non si tratti di una
richiesta basata sulla volontà altrui.
[es.: Paul can play tennis]
Can si usa:
- per indicare abilità, capacità (Can you sky? Yes, I can/No, I can’t);
- per indicare possibilità e chiedere informazioni ( Can/Could you telle me how to get to
the station?);
- per fare una richiesta a qualcuno, could è un modo un po’ più indiretto di fare la stessa
richiesta (Can/Could you answer the phone?);
- per ordinare qualcosa (Can I have some sweets?)
Altri modali dal significato simile sono: MAY (un modo piuttosto formale di chiedere
qualcosa) e WOULD (usato per invitare, ma in modo + formale).
Visto che can non ha l’infinito, per le forme verbali derivate si userà il verbo “be able to”.
2. Must
I concetti di necessità e obbligo si esprimono con must oppure con il verbo have (got) to.
La grande differenza si ha nelle frasi negative, in quanto si distingue tra ciò che non si
deve fare in quanto proibito e ciò che non si deve fare in quanto non necessario:
- il significato di proibizione è reso con must not/mustn’t (You mustn’t cross when the
lights are red);
- il significato di non necessario è reso con needn’t, don’t have to (You needn’t/don’t
have to take the tents).
Must può anche indicare una deduzione basata su prove acquisite: in questo caso must è
utilizzato solo in frasi affermative (The spaghetti must be terrible).
3. Should
Ha il significato di dovere; si usa dove in italiano abbiamo di solito il condizionale.
Nella prima persona should è utilizzato per chiedere consigli, suggerimenti (Pensi che
dovrei?) ; nella seconda persona è utilizzato per dare suggerimenti e consigli (Dovresti…);
es.: Should I take a compass?
You should take a towel.
4. Will
L’uso di will, oltreché al tempo futuro, si ha nella seconda persona nelle frasi interrogative
per offrire qualcosa.
E’ possibile collocare i modali che esprimono i concetti di certezza, probabilità e
incertezza lungo una linea che va dal più certo al meno certo:
- will buon grado di certezza;
- might/could minor grado di certezza;
FORMA PASSIVA
Il passivo si forma con il verbo be al tempo appriopriato + il participio passato del verbo. Il
passivo è usato per mettere in prima posizione la cosa più importante, che diventa
soggetto della frase. Nella forma passiva l’agente è introdotto da by, ma esso è omesso
quando non si ritiene importante esplicitarlo. Quando la forma passiva è preceduta da un
modale si avrà il modale + be + part. Pass.
Es.: Roads were cracked by landslides.
The ball is hit with a bat.
8
Alexander Fleming was knighted in 1944.
They have proved that there is no life on the moon It has been proved by them
You can buy videos like this one anywhere Videos like this can be bought anywhere.
FRASI IPOTETICHE
Le frasi condizionali possono essere di diversi tipi, ma tutte le frasi condizionali consistono
in una parte introdotta da If che stabilisce la condizione e in un’altra parte (la proposizione
principale) che indica il risultato eventuale se la condizione si realizza. Le frasi condizionali
del primo tipo sono:
1) If + Present | will + verb
Es.: If birth control measures fail, the Earth will become overpopulated.
Nelle ipotesi di questo tipo l’azione introdotta da If è ritenuta probabile.
2) If + Present | Modal + verb
Es.: If it stops raining, we can go out.
Quando il futuro è espresso da un modale, il modale sostituisce will.
3) If + Present | Present
Es.: If you jump on the moon, you jump 5 m high.
If + Presente + Presente esprime un dato di fatto generale che non muta o non può
mutare.
4) If + Present | Imperative
Es.: If it rains, don’t come
Nella frase principale può esserci un imperativo invece di will.
DISCORSO INDIRETTO
Il passaggio dal discorso diretto a quello indiretto comporta di solito delle modifiche nel
tempo dei verbi, nei pronomi e negli avverbi di tempo sia in italiano che in inglese.
Discorso diretto discorso
indiretto
I live (present simple) I li ved (past simple)
I’m living (present progressive) I was living (past progressive)
I lived (past simple) I had lived (past
perfect)
I have lived (present perfect) I had lived (past perfect)
I’ll live (future) I would live
I can live I could
live
I may live I might live
I must live I had to live
9
last the previous;
tomorrow the following day;
next the after.
Nel riportare il discorso diretto si usa per lo più il verbo say ma si può trovare anche il
verbo tell. Si usa say quando non è espressa la persona a cui si parla (She said she
would meet him at eight), l’uso di tell richiede invece che si indichi la persona a cui si
parla, ma senza il to (She told him she would meet at eight).
10