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Le 12 Notti Sante sono simboli per le 12 forze dell’anima che vivono in noi.

E così questa
indicazione è valida per sempre, non solo per le 12 Notti Sante.

Il 1° gennaio, a mezzogiorno abbiamo il sole il più possibile vicino alla Terra ed è per questo che
ci sono proprio cinque giorni e mezzo prima e cinque giorni e mezzo dopo, che è il tempo delle
12 Notti Sante.

In queste serate, le più buie dell’anno, siamo più vicini allo Spirito del Sole, e questo significa che
il Sole Spirituale che splende dall’interno della Terra, rende trasparente e illumina tutto
dall’interno, non come dopo, quando il Sole illumina la Terra dall’alto, dall’esterno.

Si deve intraprendere queste 12 Notti Sante perfettamente svegli e ben consapevoli. È


importante che la prima sera (24 dicembre) si rimanga svegli fino all’una o alle due del mattino.

Le altre notti, se possibile, cercare di andare a letto regolarmente, allo stesso tempo, è di capitale
importanza vivere un ritmo regolare in questo momento, se questo non è possibile nella vita
attiva, si deve cercare di fare così internamente; Coloro che non possono restare in silenzio nella
vita esterna dovrebbero cercare costantemente di essere interiormente consapevoli della sacralità
del tempo. È importante svolgere le mansioni quotidiane senza perdere di vista questa
consapevolezza, la sacralità del tempo, non consentendo a nulla di malsano, nessun sgradevole,
minaccioso o preoccupante movimento di entrare nell’anima, rimanendo sempre vigile e rigoroso
con sé stessi in questo senso.

Durante l’esperienza del Natale, con le sue 12 Notti Sante, seminiamo il seme per i prossimi 12
mesi. Pertanto questi 12 giorni sono importanti, se per esempio facciamo errori il primo giorno,
poniamo un seme, che, nel primo mese, germinerà negativamente nel sangue.
Dobbiamo cercare di passare i 12 giorni santi correttamente, secondo la legge, perché ogni anno
abbiamo bisogno di lavorare sulla nostra rinascita e non possiamo perdere un anno.

Questa Notte Santa è la notte in cui Cristo è nato nell’anima e l’anima chiede: “Può la mia anima
essere liberata, salvata, redenta con tutte le mie debolezze, i miei difetti e le mie passioni?”

La stalla di Betlemme in povertà e umiltà in cui sarebbe nata la Luce del mondo. La
voce del silenzio entra nell’anima e insegna ad affermare con gioia il bene che si trova in noi
stessi e negli altri.
L’anima cerca il mistero in una foresta buia e senza strade.
Lo Spirito Divino nasce nella Materia; l’Alfa ed Omega tocca e crea la vita.
Notte di Giovanni. L’aquila dell’anima sale alto con le sue ali e guardando indietro da una grande
altezza, osserva la propria vita. E ora l’uomo riconosce le leggi del karma.

: La scelta del sentiero stretto e difficile o del percorso ampio e facile.


Per coloro che sono nati dalla carne è difficile trovare il percorso dello spirito.
Bhagavad Gita: Una vita egoista, o una vita dedicata all’umanità?

L’anima riconosce che non può rimanere in cima, che sarà di nuovo tirata indietro verso il basso,
perché ha in se stessa troppo peso terreno.
La mente cosciente comincia a purificare il corpo terreno e presuppone che ogni cibo è come
viatico (provviste per un viaggio). Io sono il pane (parole di Gesù Cristo). Veniamo dal pane,
viviamo nel percorso di sviluppo del pane e torniamo al pane.

: Non dimenticare mai il conseguimento degli obiettivi nel lontano esodo nel Regno
Terreno.

Le antipatie e le simpatie si trasformano in amore, amore completo, sempre attraverso l’amore.


L’Amore zittisce le passioni e i desideri. La forza di Cristo ci illumina e ci fortifica nelle nostre
battaglie con Lucifero e Arimane per la nostra metamorfosi.

Il lavoro personale deve essere messo al servizio di tutti per il bene di tutti.
L’arcangelo Uriel ci pone davanti a uno specchio in cui vediamo noi stessi come siamo.
R. Steiner

Disciplinare il pensiero, concentrandosi sulle cose positive, trasformando le colombe nere del
pensiero in colombe bianche, perché il nostro pensiero può essere paragonato a una colombaia
quando non si dispone di alcuna disciplina. Dobbiamo imparare a chiudere la colombaia quando
giungono pensieri negativi e strani.

Il Tempio è purificato da Cristo.

La Notte di Pietro, la notte della consacrazione della spada.


Ognuno di noi ha forgiato la propria spada di discernimento. Ognuno di noi con la forza della
volontà spirituale deve unire l’eterno, l’immortale con il perituro, in modo da riconoscere la verità.

riunire il Figlio di Dio con il Figlio dell’Uomo – l’Unità.


Il serpente all’elsa della spada. Saggezza. Dedicarsi a letture elevate. È la notte del grande
comandamento.

Chi governa la tua anima? Chi è l’autore delle nostre azioni? Noi siamo liberi e
dobbiamo rafforzare la buona volontà in noi.

La croce sull’elsa della spada. Sacrificio. L’uomo con la spada del Cristo, spada di potere che non
può far male, parla il linguaggio della verità. È notte di paura e di orrore.

un cavaliere con la lancia della volontà e la spada della conoscenza ha un cane


accanto a lui, come simbolo di obbedienza. Dietro di lui ci sono la morte e il diavolo. Ad un certo
livello di conoscenza, un errore o una mossa sbagliata può portare rapidamente alla perdizione.
La vittoria si ottiene grazie alla pienezza della divinità, con consapevolezza della responsabilità e
fedeltà incrollabile dinnanzi ai compiti nella vita.

– staccare l’intelletto dalle sue cure terrene e pratico. Questa è la notte santa tripla.
È quando il sé inferiore si arrende in un desiderio di servire e di essere integrato.

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È la notte che viene dal servizio, il più grande sacrificio. Obbedire – Ascoltare.
Impariamo ad ascoltare la voce interiore e i segni del divino. Qualcosa di misterioso grida in noi
attraverso varie incarnazioni, la sua chiarezza è aumentata con il sacrificio e la decisione.

È l’undicesima notte. È la lotta con il Guardiano della Soglia.


Dobbiamo costruire in noi il mistero del castello del Graal. Dobbiamo professare lealtà verso
l’Altissimo.

Nella dodicesima notte si colloca la corona della lotta ai piedi del divino, perché abbiamo vinto la
corona, ma questa lotta è stata vinta con l’aiuto e la grazia divina perché la grazia proviene dal
flusso di una fonte che l’uomo con le proprie umane forze non può raggiungere. Ora riusciamo a
fare un principio e una fine di un tempo senza spazio e ed uno spazio senza tempo. Tutto è
eterno e santo ora.

Sagittario: le forze della perseveranza per raggiungere gli obiettivi o le finalità del cacciatore, da
utilizzare in modo da poter ricevere il bene spirituale.
Quello che abbiamo conosciuto e accettato nelle dodici notti sante, dovremmo portarlo nella vita
e spiritualizzare così la materia e l’anima.
Il tredicesimo, l’Epifania, è dedicato alla sintesi: ciò che era nascosto può manifestarsi.

"Quando il seme della pianta sta trascorrendo il suo più importante periodo nelle profondità
sotterranee, è il tempo in cui l'anima umana attraversa le sue più profonde esperienze. L'anima
contempla tutto ciò che l'uomo deve sperimentare nei mondi spirituali a causa del fatto che egli
si è allontanato dalle Potenze creatrici del mondo.

(...) Ed è singolare come questa relazione particolare per cui lo sguardo spirituale si
approfondisce durante le tredici notti sia nel periodo del solstizio d'inverno.

(...) Così diverrà sempre più possibile per gli uomini riconoscere come le forze spirituali intessono
e agiscono, e come le Feste non siano state istituite da un arbitrario capriccio, ma dalla saggezza
cosmica che opera nella storia quasi sempre senza che gli uomini ne siano coscienti. Se da un
lato la celebrazione della Pasqua può sempre ricordarci che la contemplazione delle distese
spaziali e cosmiche ci aiuterà a trovare in noi stessi la forza di vincere tutto ciò che è basso,
l'immagine del Natale ci dice che noi, se comprendiamo il simbolo dell'origine dell'uomo, di
questa origine divina dell'uomo, comprendiamo anche il simbolo che ci si fa incontro a Natale
nella figura del Bambino Gesù.

Questa origine dell'uomo ci ripete di continuo: "Uomo, puoi trovare in te le potenti forze che ti
doneranno ciò che, nel vero senso della parola, si può chiamare la pace dell'anima". La vera pace
dell'anima è presente soltanto quando essa ha un sicuro fondamento, vale a dire quando è una
forza che ci rende capaci di sapere sempre che in noi vive qualcosa che, se ne abbiamo
giustamente cura, può e deve gui-darci alle altezze divine, alle forze Divine.

Le luci dell'albero sono simboli della luce che brilla e riluce nelle nostre anime quando noi
comprendia-mo quel che ci annuncia simbolicamente, nella notte di Natale, il Bambino Gesù nella
sua innocenza: è l'intimo essere dell'anima umana stessa, forte, innocente, piena di pace, che ci
guida lungo il sentiero della no-stra vita fino alle più alte mete dell'esistenza. Possano queste luci
dell'Albero di Natale dirci: "Anima umana, quando sei debole, quando credi di non poter trovare
le mete della tua esistenza, pensa all'origine divina dell'uomo e sii consapevole che queste forze
sono dentro di te e che sono anche le forze del massimo amore. Nel loro massimo sviluppo,
scorgerai in te le forze che danno fiducia e certezza a tutto il tuo agire, per tutta la tua vita, ora e
nel più lontano futuro."

Rudolf Steiner

Tratto da:
http://www.eticamente.net/47925/le-13-notti-sante-tempo-di-bilancio-risonanze-prospezioni.html
https://antroposofia-roma.blogspot.com/search?q=13+notti

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