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Determina:
la vulnerabilità per gli occupanti (in linea con Rvita)
la vulnerabilità per la proprietà e per l'edificio (in linea con Rbeni)
Novità Importante
Individuazione di un criterio di accettabilità del rischio fondato sulla “categoria di
protezione”:
Profili di Rischio
Cosa sono?
Indicatori semplificati per valutare il rischio di incendio dell'attività
Perché?
secondo Dlgs 139/2006, la prevenzione incendi è la funzione di preminente interesse
pubblico diretta a conseguire, secondo criteri applicativi uniformi sul territorio
nazionale, gli obiettivi di sicurezza della vita umana, di incolumità delle persone e di
tutela dei beni e dell'ambiente
A che servono?
Attribuire livelli di prestazione, calibrare le misure antincendio
Quali?
Rvita : salvaguardia della vita umana da ISO/TR 16738:2009 e BS
9999:2008 Section 2, determinato per compartimento
Rbeni : salvaguardia dei beni economici, specifico italiano, determinato
per l'intera attività
Rambiente: tutela dell'ambiente, specifico italiano, determinato per l'intera
attività
Profilo Rvita
salvaguardia della vita umana da ISO/TR 16738:2009 e BS 9999:2008
Section 2, determinato per compartimento
Profilo Rvita
δocc caratteristiche prevalenti degli occupanti
Profilo Rvita
δα velocità di crescita dell'incendio
Profilo Rvita
Profilo Rvita
δα velocità di crescita dell'incendio
Per le attività senza valutazione del progetto (es: attività di categoria A, All. I, DPR 151/11) la
scelta non è libera:
Qualora il progettista scelga valori diversi da quelli proposti, è tenuto a indicare le motivazioni nella
scelta dei documenti progettuali
Profilo Rbeni
salvaguardia dei beni economici, specifico italiano, determinato per
l'intera attività:
un'opera da costruzione si considera vincolata per arte o storia se
essa stessa o i beni in essa contenuti sono tali a norma di legge;
un'opera da costruzione risulta strategica se è tale a norma di
legge o in considerazione di pianificazioni di soccorso pubblico e
difesa civile o su indicazione del responsabile dell'attività.
Profilo Rbeni
Determinazione 1, 2, 3, 4
Per infrastruttura critica si intende quel complesso di reti e sistemi che operando in modo
sinergico producono un flusso continuato di merci e servizi essenziali per l’organizzazione,
la funzionalità e la stabilità economica di un moderno Paese industrializzato e la cui
distruzione o temporanea indisponibilità può provocare un impatto debilitante
sull’economia, la vita quotidiana o le capacità di difesa di un Paese.
Alcune infrastrutture critiche (Dir. UE2008/114 e D.Lgs.61/2011) sono:
infrastrutture per la produzione, trasporto e distribuzione di energia (elettrica, gas
ecc.),
infrastrutture di telecomunicazioni;
circuiti bancari e finanziari;
sistema sanitario;
infrastrutture di trasporto (aereo, viario, ferroviario, navale ecc.);
infrastrutture per la raccolta, distribuzione e trattamento delle acque superficiali;
servizi di emergenza;
Profilo Rambiente
salvaguardia dell'ambiente, specifico italiano, determinato per l'intera
attività:
Il rischio di danno ambientale in condizioni d'esercizio ordinario è già
ampiamente considerato dalla normativa e non di competenza VVF.
La novità consiste nella valutazione del rischio di danno ambientale a
seguito di incendio ed eventi ad esso connessi, anche in relazione alla
gestione dell’emergenza
Le operazioni di soccorso condotte dal Corpo nazionale dei Vigili del
fuoco sono escluse dalla valutazione del rischio di danno ambientale
La valutazione non è guidata, ma ove necessario è effettuata caso per
caso.
Misure antincendio
Profilo Rambiente
salvaguardia dell'ambiente, specifico italiano, determinato per l'intera
attività:
l rischio di danno ambientale a seguito di incendio nelle attività civili,
ove non siano presenti sostanze o miscele pericolose in quantità
significative, può essere considerato trascurabile.
Il rischio di danno ambientale si intende mitigato dalle misure
antincendio connesse ai profili di rischio Rvita ed Rbeni
SINTESI
DPR
151/2011
D. Lgs. DM
81/08 09/05/2007
DM
FLAME DM
09/03/2007 3/8/2015
EN-ISO
DM
14121-
10/03/98
1:2007
FLAME
Nuove
norme di
prevenzioni
incendi
SGSA ISA
Mantenimento Calcolo dello
nel tempo scenario
Livelli di Tempo di
prestazione esodo
AZIENDA
EDIFICIO
COMPARTIMENTO
FASE 1: Categoria di durata FASE 2: Categoria di crescita FASE 4: Punteggio FASE 5: Punteggio per
incendio: definita dalla incendio: definita dal HRR delle caratteristiche i mezzi antincendio.
densità del carico di FG1 - Lenta del compartimento. Intervallo da 2 a 24
incendio FG2 - Moderata Intervallo da 1 a 20
FD1 - Limitata FG3 - Media
FD2 - Media FG4 - Veloce
FD3 - Lunga
FG5 - Ultra veloce
FASE 1: Categoria di durata FASE 2: Categoria di crescita FASE 4: Punteggio FASE 5: Punteggio per
incendio: definita dalla incendio: definita dal HRR delle caratteristiche i mezzi antincendio.
densità del carico di FG1 - Lenta del compartimento. Intervallo da 2 a 24
incendio FG2 - Moderata Intervallo da 1 a 20
FD1 - Limitata FG3 - Media
FD2 - Media FG4 - Veloce
FD3 - Lunga
FG5 - Ultra veloce
α t2
Protezione
PASSIVA
Protezione
ATTIVA
CONTRASTO
ALL’INCENDIO
FASE 1: Classe di FASE 2: Categoria di crescita FASE 4: Tempo richiesto per un’evacuazione
probabilità di innesco incendio: definita dal HRR sicura:
IPC 0,1,2 - Bassa FG1 - Lenta RSET da 1 a 7 in base a
IPC 3,4 - Media FG2 - Moderata Tp: tempo premovimento
IPC 5,6 – Alta FG3 - Media Tm tempo movimento
IPC > 6 - Molto alta FG4 - Veloce
FG5 - Ultra veloce
Confronto tra
ASET e RSET
da ISO/TR
13387-8
td : Tempo di rilevazione
ta: Tempo di allarme
to: Tempo di risposta degli occupanti
ti: Tempo di azione degli occupanti
30
Tempo di 25
premovimento
20
15 ALL1
ALL4
10
0
Ospedali Case di cura Teatri, cinema, stadi
FASE 1: Classe di probabilità FASE 2: Categoria di crescita FASE 4: Tempo richiesto per un’evacuazione
di innesco incendio: definita dal HRR sicura:
IPC 0,1,2 - Bassa FG1 - Lenta RSET da 1 a 7 in base a
IPC 3,4 - Media FG2 - Moderata Tp: tempo premovimento
IPC 5,6 – Alta FG3 - Media Tm tempo movimento
IPC > 6 - Molto alta FG4 - Veloce
FG5 - Ultra veloce
grado di protezione dei sistemi di allertamento degli occupanti (ivi compresi gli
aspetti di informazione, formazione ed addestramento) e dei presidi antincendio;
grado di protezione della pianificazione di emergenza;
grado di protezione del SGSA in azienda;
grado di protezione associato all’ordine ed alla pulizia (“housekeeping”);
grado di protezione associato alle attività di ispezione e manutenzione (con
particolare riferimento a sistemi tecnici antincendio, dispositivi di protezione, etc.).
Rilevazione
CP Base visiva e allarme Sorveglianza
vocale
Manuale-avvisi
Controllo
CP 2 visivi-acustici
periodico
Rilevazione e
Manutenzione
CP 3 allarme
ordinaria
Automatico
sistema di
spegnimento Manutenzione
CP 4
Automatico preventiva
situazione adeguata
situazione migliorabile
situazione tollerabile potenzialmente migliorabile
situazione tollerabile per particolari realtà
situazione non adeguata
Protezione A/P
mitigazione SGS Antincendio
Compartimento unico
Aula didattica
Ambulatorio
Magazzino
CP 1 CP2 CP3
Sistema di allertamento
SEMPLICE
www.epc.it
54 La valutazione del rischio incendio:
metodi e strumenti alla luce del nuovo codice di prevenzione incendi
L. Fiorentini, L. Marmo, E. Danzi