Le tre grandi tappe che hanno segnato il XV e il XVI secolo, l'umanesimo, la scoperta dell'America e il
protestantesimo, sono apparsi, secondo me, a causa di circostanze imprevedibili.
1.1. Umanesimo e rinascita. Abbiamo il momento del 1453 la caduta di Costantinopoli, che causò una
migrazione dei Greci in Italia. È proprio questo flusso che ha portato alla passione per i classici e l'arte. Se
fino ad allora l'uomo non è stato messo al centro, da questo periodo, l'uomo inizia a occupare un posto
centrale nelle opere di artisti e studiosi. Quindi dobbiamo affrontare un cambio di mentalità. L'umanesimo
era quindi un nuovo modo di intendere l'uomo come individuo e il mondo nel suo insieme, attraverso
l'educazione, ragione, scienza. L'uomo ideale del Rinascimento e dell'Umanesimo era l'uomo istruito e
responsabile, che aveva una vasta conoscenza, proveniente da diversi campi di studio. La pedagogia
umanistica ha sottolineato lo sviluppo dello spirito critico, la curiosità per la natura e la società, il
desiderio di imparare.
Altri fattori che favorirono questo periodo rinascimentale furono: l'apparizione della stampa nel 1450 di
Gutenberg, lo sviluppo della scienza attraverso Nicolaus Copernicus, la riforma gregoriana del calendario
nel 1583.
1.2. La scoperta dell'America. Gli spagnoli e i portoghesi non erano più d'accordo sul fatto che l'Italia
fosse economicamente favorita perché gli orientali vendevano i loro prodotti agli italiani. In altre parole,
l'Italia ha dato il tono alle vendite in Europa. In questo contesto, gli spagnoli e i portoghesi, che si sono
sviluppati molto, vorranno prendere l'India da soli, anche se dovessero circondare tutta l'Africa. Cristoforo
Columbo lo porta per errore a ovest e in questo modo arriva in America nel 1492, senza realizzare la
grande scoperta.
Il Papa Alesandro VI per non far litigare tra spagnoli si portoghesi a trascinato una linea che passa al
messa al oceano Atlantico. Tutto che è in oriente passano ai portughezi, invece che è in occidente pasano a
Spagna. Ecezioni dal questa linea hanno fato Filipine e Brasilia. America vienne colonizata in maniera
teritoriala iar Africa in maniera comerciala. Allora Europa esplorando questi nuovi mondi, si cambia la
mentalità. E una grande apertura di orizzonte.
Le esplorazioni coloniali e le conquiste degli europei nel XV e XVI secolo sono una continuazione del
movimento europeo per l'allargamento (culturale, politico ed economico), iniziato tra l'XI e il XII secolo.
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La mentalità dell'universalismo è specifica della Chiesa cattolica. È uno dei suoi quattro attributi.
Raimondo-Mario Rupp
spingesse a una seria azione di evangelizzazione di popoli lontani. Questo atteggiamento condurrà in
genere a due modelli diversi di colonizzazione:
• gli stati cattolici tendono più facilmente ad assimilare e integrare i popoli colonizzati alla loro
cultura, e anche a mescolarsi con essi: questo comporta il vantaggio che gli atteggiamenti razzisti
verso i colonizzati sono più moderati, ma al tempo stesso produce fenomeni di acculturazione
(imposizione della cultura europea);
• gli stati protestanti restano separati dai popoli colonizzati; questo produce un colonialismo più
rispettoso delle culture e delle strutture sociali dei popoli colonizzati, ma anche favorisce fenomeni
di razzismo (vedi i casi di regimi a segregazione razziale nella Repubblica Sudafricana [apartheid]
e nella Rhodesia [attuale Zimbabwe], ancora presenti negli anni ’70).
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L'impulso decisivo all'adozione generalizzata dell'alfabeto latino è impresso, tra la fine del Settecento e gli inizi
dell'Ottocento, in Transilvania, dai rappresentanti della cosiddetta Şcoală ardeleană (Scuola transilvana): scuola di pensiero e
insieme movimento politico e culturale, nel cui ambito personalità dalla preparazione e dagli interessi enciclopedici ed
illuministici, indifferentemente se cattolici di rito greco (uniti) o se ortodossi (cristiani ortodossi di rito greco), svolgono le loro
molteplici attività di storici, filologi, letterati ed educatori. Per qualche riferimenti in più nell capire il ruolo cruciale della
“scuola ardeleana”, nell’processo di definire nazionale rumena di oggi, ricomando l’articolo:
https://people.unica.it/mlorinczi/files/2008/04/grafrom2a.pdf