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GUIDE 11 OTT 2022 - 11:28

Aspettativa per svolgere un altro lavoro: ecco i


criteri e le modalità di fruizione [e i limiti]
Di Paolo Pizzo ORIZZONTESCUOLA TV

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Dal precariato all’aumen…

Dal precariato all’aumento di stipendio dei


docenti: A tu per tu con Barbara Floridia.

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Esiste per il personale della scuola la possibilità di svolgere altri lavori


sospendendo per un periodo quello di docente? Quali sono le condizioni?

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Altra esperienza lavorativa

Tra le cause di sospensione del rapporto di lavoro l’art. 18 del CCNL del
29.11.2007, relativo al personale del comparto Scuola, prevede anche
l’aspettativa per svolgere una diversa attività lavorativa o per superare un
periodo di prova.

La disciplina contrattuale così dispone:

comma 3: “Il dipendente è inoltre collocato in aspettativa, a domanda, per un


anno senza assegni per realizzare l’esperienza di una diversa attività
lavorativa o per superare un periodo di prova.”

I limiti

Il periodo di aspettativa è concesso per un tempo corrispondente ad un anno


scolastico.

Per cui, pur essendo richiesta per un più breve periodo, comunque esaurirà i
suoi effetti alla fine dell’anno scolastico (1 settembre – 31 agosto).

Una volta fruita, anche se per un periodo inferiore all’anno scolastico, la stessa
non potrà essere prorogata.

Conclusioni

Il docente che richiede aspettativa di cui all’art. 18 comma 3 del CCNL Scuola
deve avere la consapevolezza che al termine del periodo indicato dovrà fare
una scelta: rientrare a scuola o lasciarla definitivamente per la nuova
attività.

Ciò perché l’aspettativa in parola non potrà essere prorogata e il limite


riconosciuto è quello dell’anno scolastico di riferimento.

Per ciò che riguarda invece altri tipi di aspettativa, come per esempio quella
per ragioni familiari, personali o di studio, o per anno sabbatico, a differenza
di quella di cui sto parlando, per la quale ovviamente non si applicano le
disposizioni in tema di incompatibilità di cui all’articolo
53 del decreto legislativo 30.3.2001, n. 165, e successive modificazioni, proprio
perché specifica allo svolgimento di altra attività lavorativa, per le altre si
rimane sempre in tema di incompatibilità.

Il dipendente che fruisce dell’aspettativa è sottoposto al regime delle


incompatibilità che vincolano tutti i pubblici dipendenti stabilite dall’art. 60
del T.U. N.3/1957, dall’art. 53 del D.Lgs. n.165/2001 e, per tutti i docenti,
dall’art. 508 del D.Lgs. 297/1994.

Durante il periodo di aspettativa i diritti e i doveri del lavoratore sono sospesi,


con particolare riguardo sia alla prestazione lavorativa da parte del
dipendente, sia a quello della retribuzione da parte del datore di lavoro .

Il contratto di lavoro anche se sospeso è sempre esistente, per cui, per


esempio, il dipendente durante il periodo di aspettativa continua ad essere
assoggettato alle particolari disposizioni legislative, di natura imperativa, in
materia di incompatibilità e di cumulo di impieghi (salva la fattispecie di
aspettative dedicate direttamente allo svolgimento di altre professioni
lavorative).

Il primo rapporto, infatti, con tutte le situazioni soggettive che vi sono


connesse (ivi comprese le incompatibilità) sussiste ancora anche se in una fase
di sospensione delle reciproche obbligazioni.

L’art. 508 citato prevede che non si può esercitare attività commerciale,
industriale e professionale, né si può assumere o mantenere impieghi alle
dipendenze di privati o accettare cariche in società costituite a fine di lucro,
tranne che si tratti di cariche in società od enti per i quali la nomina è
riservata allo Stato e sia intervenuta l’autorizzazione del Ministero della
pubblica istruzione.

Oppure si può essere autorizzati all’esercizio di libere professioni che non


siano di pregiudizio all’assolvimento di tutte le attività inerenti alla funzione
docente e siano compatibili con l’orario di insegnamento e di servizio.

Più in generale la norma prevede che possono essere autorizzati altri incarichi
di lavoro che rispondano a tali condizioni:

la temporaneità e l’occasionalità dell’incarico. Sono, quindi,


autorizzabili le attività non di lavoro subordinato esercitate
sporadicamente ed occasionalmente, anche se eseguite
periodicamente e retribuite, qualora per l’aspetto quantitativo e per
la mancanza di abitualità, non diano luogo ad interferenze con
l’impiego;
il non conflitto con gli interessi dell’amministrazione e con il
principio del buon andamento della pubblica amministrazione;
la compatibilità dell’impegno lavorativo derivante dall’incarico con
l’attività lavorativa di servizio cui il dipendente è addetto tale da non
pregiudicarne il regolare svolgimento.

In conclusione, sia il dipendente richiedente l’autorizzazione all’eventuale


attività lavorativa da svolgere durante il periodo di aspettativa, sia il dirigente
che dovrà accordare tale richiesta dovranno muoversi nel quadro normativo
sopra riportato.

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