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una accelerazione nella costruzione di una fase nuova nella storia
politica italiana e non solo italiana. Al suo intuito ed alla sua
proverbiale concretezza dobbiamo gran parte del successo del
centrodestra. Non è un caso che il suo pragmatismo, trasferito
nell’azione di governo, abbia di fatto accresciuto il consenso fino al
punto da far cadere il pregiudizio dell’establishment verso i governi.
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La crisi che viviamo non è solo una crisi economica. E’ soprattutto
una crisi morale e sociale. E’ crisi del modello europeo finora
dominante in Europa ed è il prodotto di un errore. “Il mercatismo, ha
acutamente sottolineato Tremonti, - la riduzione dell’ideologia
dell’uomo nel mercato – esisto per consumare, consumo e dunque
esisto – basa infatti la sua essenza su di un calcolo troppo sintetico, un
calcolo che si sta dimostrando sbagliato. Per non continuare
nell’errore non basta dire che ora al mercato si deve aggiungere la
politica. Non basterebbe questo esercizio, perché finora il mercato è
stato ed è esso stesso la forza politica prevalente avendo ancora,
proprio il mercato, il quasi totale monopolio culturale e materiale
dell’esistente. Fino a che è così, c’è spazio dunque solo per il mercato e
non per la politica”.
Serve allora una politica alternativa al mercatismo. Per farla serve una
filosofia politica diversa, una filosofia che ci sposti dal primato
dell’economia al primato della politica.
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ha fatto il resto , in termini di banalizzazione del messaggio politico e
di frantumazione dei linguaggi. Non più pensiero lungo e progetti,
bensì semplificazione fine a se stessa e destrutturazione delle regole
democratiche su cui poggiare la scelta dei propri rappresentanti.
Occorre integrare i nuovi luoghi della politica e un nuovo afflato
partecipativo con la forte leadership di Berlusconi.
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Ci limitiamo a queste considerazioni per far salire da Selinunte la
forte richiesta di un ritorno alle preferenze, appropriato metodo per
restituire ai cittadini la libertà di scegliere, nell’ambito del partito, la
persona cui affidare la delega della rappresentanza.
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