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Quotidiano
Dai nuovi crediti d’imposta per gli investimenti in beni strumentali a quelli per l’attività di ricerca,
innovazione e design. Bonus formazione 4.0, ma senza obbligo della stipula e del deposito dei
contratti collettivi aziendali o territoriali presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro competente ai
fini del riconoscimento del credito d’imposta. Nuova Sabatini rafforzata per gli investimenti
innovativi realizzati nelle regioni del Sud e per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature a
basso impatto ambientale. Sono queste le agevolazioni disponibili nel 2020 a favore delle imprese
per sostenerle nel processo di trasformazione digitale.
Il 2020 ha segnato l’avvio dei nuovi crediti d’imposta per gli investimenti in beni strumentali, che
hanno sostituito il super e l’iperammortamento.
Possono fruirne tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, indipendentemente dalla
forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di
determinazione del reddito, e, per gli investimenti aventi a oggetto beni materiali ordinari non
Industria 4.0, sono ammessi anche gli esercenti arti e professioni. Rientrano nell’ambito
soggettivo di applicazione dei crediti d’imposta anche i soggetti in perdita e in regime forfettario,
esclusi invece dal super/iperammortamento.
- per gli investimenti aventi ad oggetto beni materiali Industria 4.0, il credito d’imposta spetta
nella misura del 40% del costo di acquisizione, per investimenti fino a 2,5 milioni e del 20% del
costo di acquisizione, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite
massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
- per gli investimenti aventi ad oggetto beni immateriali Industria 4.0 (software, sistemi e system
integration, piattaforme e applicazioni, anche mediante soluzioni di cloud computing), il credito
d’imposta viene riconosciuto nella misura del 15% del costo di acquisizione, nel limite massimo di
costi ammissibili pari a 700.000 euro;
- per investimenti aventi ad oggetto beni materiali strumentali nuovi “ordinari” (non Industria
4.0), il credito di imposta è attribuito nella misura del 6% del costo di acquisizione, nel limite
massimo di costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
Tutti e tre i crediti d’imposta si applicano agli investimenti in beni materiali strumentali nuovi,
destinati a strutture produttive situate nel territorio dello Stato, effettuati entro il 31 dicembre
2020, ovvero entro il 30 giugno 2021 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2020 il relativo
ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari
al 20% del costo di acquisizione.
Ne sono esclusi gli investimenti ammissibili al super ed iperammortamento, ossia gli investimenti
effettuati dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2020, nel caso di super ammortamento, ovvero dal 1°
gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 nel caso di iperammortamento, per i quali entro il 31 dicembre
2019 l’ordine è stato accettato dal venditore e sono versati acconti almeno pari al 20% del costo di
acquisizione.
Con il nuovo anno sono in vigore anche i nuovi crediti d’ imposta per attività di ricerca,
innovazione e design.
Ne possono beneficiare tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili
organizzazioni di non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico
di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito d’ impresa,
che effettuano investimenti in una delle attività ammissibili alla misura agevolativa nel periodo
d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019.
- per le attività di design e ideazione estetica: al 6% delle spese sostenute (al netto delle altre
sovvenzioni o contributi ricevuti per le stesse spese), nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.
Per la formazione del personale nelle materie aventi a oggetto le tecnologie rilevanti per il
processo di trasformazione tecnologica e digitale, le imprese anche nel 2020 possono continuare a
contare sul bonus formazione 4.0, confermato per un ulteriore anno dalla legge di Bilancio 2020,
ma con diverse novità rispetto al 2019. Le principali innovazioni hanno riguardato:
- gli adempimenti richiesti per accedere al credito d’ imposta, con l’eliminazione dell’obbligo della
stipula e del deposito dei contratti collettivi aziendali o territoriali presso l’Ispettorato
Territoriale del Lavoro competente;
- l’ampliamento della platea dei soggetti formatori, con l’ammissione anche degli Istituti Tecnici
Superiori;
- la misura e l’importo massimo del credito d’ imposta spettante. Per le spese sostenute nel
periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019, il credito di imposta è
attribuito nella misura del 50% delle spese ammissibili (nel limite massimo annuale di 300.000
euro) per le piccole imprese, del 40% (nel limite massimo annuale di 250.000 euro) per le medie
imprese e del 30% (nel limite massimo annuale di 250.000 euro) per le grandi imprese. Con la
nuova disciplina inoltre, il credito d’imposta sarà riconosciuto, fermi restando i limiti massimi
annuali, nella misura del 60% nel caso in cui i destinatari delle attività di formazione siano
lavoratori dipendenti svantaggiati o ultra svantaggiati.
Nuova Sabatini
Novità anche per la Nuova Sabatini. Lo strumento agevolativo riservato alle PMI - che prevede un
contributo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico per l'abbattimento degli interessi su
finanziamenti (bancari o in leasing) destinati all'acquisto di attrezzature, impianti, beni
strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali - dal 2020 si
arricchisce di due nuovi contributi:
- un contributo, pari al 5,5%, riservato alle micro e piccole imprese che effettuano investimenti in
tecnologie Industria 4.0 nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia,
Sardegna e Sicilia;
- un contributo, pari al 3,575%, per l’acquisto, anche mediante operazioni di leasing finanziario, di
macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto
ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei
processi produttivi.
Restano i contributi “storici”: il contributo del 3,575% per gli investimenti in tecnologie “Industria
4.0” e del 2,75% per gli investimenti “ordinari” (investimenti diversi dagli investimenti Industria
4.0).
Per essere aggiornato su tutte le novità riguardanti il Piano Impresa 4.0 consulta il
Dossier di IPSOA Quotidiano.