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MAZZINI E L'EUROPA
Peter Serracino-Inglott
Una volta, alcuni mesi fa, ero a cena in una trattoria non molto lontana da qui, con
la direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura, la Dott.ssa Anna Maria Di Marco e il
direttore del Mediterranean Institute presso I'Universita di Malta, Dr. Simon Mer-
cieca, quando mi proposero di fare un breve intervento nel contesto di un convegno
su Mazzini e Malta.
Con la mia solita incoscienza ho subito detto di 'si'. Devo adesso dichiarare
quale fu il motivo del mio immediato consenso. Anni fa, nel corso di una ricerca
su Adeodata Pisani, aHora candidata per essere proclamata 1a prima santa maltese,
siccome era chiaro che suo padre, il Barone Pisani, aveva svolto a Napoli un pro get-
to politico molto simile a queUo di Mazzini, volevo indagare un po piu a fondo sui
rapporti tra i due. Sfogliai dunque diversi scritti giovanili mazziniani e mi fece una
grande e sorprendente impressione il fatto che, negli scritti anteriori al '48, il suo
metoda d'analisi prefigurava, in modo veramente straordinario, que110 dell'analisi
logico-linguistica insegnatami a Oxford, un secolo dopo.
La perspicacia filosofica esibita da Mazzini, gia quando la sua eta era compresa
tra i venti e i trenta anni, mi sbalordL Sapevo che anche il giovane Nietzsche, quando
incontr6 di persona il veterano Mazzini, era stato altrettanto meravigliato; invece io ero
gia un professore anziano al tempo del nostro incontro puramente virtuale. Ancora oggi
mi pare che Ie analisi di nozioni fondamentali come nazione, democrazia, repubblica,
govemo, amministrazione, ecc, fatte da Mazzini, siano di grande valore e dovreberro 0
godere di maggiore attenzione, di quanta ricavono in genere oggi, per 10 pill ignorate,
sia da parte degli storici, come pure da parte dei teorici della filosofia politica.
carne ed ossa, almena in spirito. Ho visto subito fissarsi su di me quel suo sguardo
melancolico --: appunto quel tipico e tagliente sguardo che ha indotto studiosi come
il Vaussard a paragonarl0 a Don Chisciotte. E mi disse, in un tono che suon6 come
una sferzata: "Tu sei uno degli autori - per essere piu precisi tu sei poco meno della
centesirna parte di loro - che hanno scritto niente di meno che l'abbozzo di una Co-
stituzione per l'Europa".
"Confesso la mia colpa" risposi a malincoure, "rna onnai sta nellimbo, poiche
e stata bocciata dai popoJi dena Francia e dell'Olanda".
"Felicemente bocciata, direi", riprese il celeberrimo Fantasma. "Piuttosto che
delle mie vecchie analisi logico-linguistiche - anche se mi gratifica vederle apprezzate
da un filosofo wittgensteiniano come te, dopo tanti anni d' oblio quasi totale - perche
non ti preoccupi della mia visione dell'Europa attuale? Pu6 anche esservi, ate e ai
colleghi responsabili della revisione della Costituzione Europea, d'aiuto per trovare
la via d'uscita da1l'impaccio in cui vi trovate adesso."
Addormentato come ero, non seppi fare altro che balbettare delle scuse. Citavo il
fatto che la visione europea rnazziniana era dispersa in pili di 64 volumi che non avevo
il tempo eli leggere. Mazzini veramente non aveva piu per me suI volta ]a maschera eli
Don Chisciotte, di cui 10 avevano rivestito Vaussard e compagni, piuttosto un'aria di
ironia, severita e rigore. Subito mi rimprover6: "Invece ti basta rileggere quell'articolo
che tu gia conosci bene, che e apparso in inglese, suI Westminster Review del 2 aprile
1852, intitolato: 'Europe: its conditions and prospects'.
10, assonnato come ero, tuttavia risposi: "Modestamente temo che non bastera.
Difatti oltre a quello stupendo articolo di una ventina di pagine, ho anche letto cen-
tinaia, se non addirittura migliaia di pagine di commentatori. Non faccio - per non
perdere troppo tempo - tutti i nomi - rna tu avrai preso conoscenza, in cielo, con
gioia e pena miste, dei saggi di Chite-Batelli, di Dell 'Isola e Bourgin (dalla Francia),
di Eyck (daB' America), di Menghini e di Tramarollo (dall 'Italia), del Vajana (dalla
Spagna) ... "
"Basta, basta" mi interrupe di nuovo lui, "non sei in cattedra e non occorre far
nessun sfoggio di erudizione qui. Lo so bene: i commentatori hanno interpretato il
mio pensiero sull'Europa in modi non soltanto divergenti, rna anche in conflitto tra
loro, soprattutto suI punto veramente nevralgico se io intendessi che I 'Europa, (la
cui integrazione dicevo indubbiamente essere condizione complementare essenziale
perche fosse salutare la conquista dell'unita nazionale da parte di enti come l'Italia 0
la Polonia) dovesse essere una federazione come gli Stati Uniti d' America 0 piuttosto
Mazzini e I'Europa 219
un nuovo genere di tessuto politico, per cui voi oggi, raggiunta l'epoca della comu-
nicazione elettronica, avete la parola giusta nella lingua franca dell'informatica: la
parola network. Forse si dovrebbe dire in itaIiano 'reticolato', piuttosto che 'rete' ...
Benche ai miei tempi purtroppo non avessi la parola, tuttavia mi pare di avere spiegato
e illustrato il rnio concetto con abbastanza cura e precisione, di averlo inoltre ribadito
quasi ad nauseam ... "
"E vero" - ardivo interromperlo questa volta io - "rna sembra chiaro cosa e ci6
che ha dato adito al dubbio e aI malinteso : in tutte Ie tue esposizioni del1a tua visione
europea, tu hai sempre sottolineato pill che ogni aItro il pericolo della parcellazione,
dell' atomizzazione, della frammentazione dell 'Europa in piccoli pezzettini... Invece
tu credevi essenziale che 1'Europa si formasse in grandi insiemi sulla scala dei grandi
spazi geografici e culturaIi che la compongono."
Mazzini rni disse: "E avete la riprova della correttezza della mia visione nella
sfacelo che ha seguito la disintegrazione della Yugoslavia: invece, io mi ero sempre
opposto ai tribaIisrni, aIle polverizzazioni infime etniche ... "
10 risposi: "Senz'altro e' stata questa tua visione di un'Europa composta solo
di grandi blocchi che ha condotto alcuni regionalisti acerrimi (e forse anche la mag-
gioranza di noi maltesi, siccome noi abbiamo per 10 pill scelto la via della sovranita
maltese, invece di quella, pill ovviamente naturale, dell'integrazione con l'ItaIia,
opzione sostenuta da noi soltanto da un piccolo gruppo di irredentisti) ad unirsi per
stigmatizzarti un centralizzatore, un profeta dell 'Europa superstato, unita in un modo
anche pill uniforme degli stessi Stati Uniti d' America ... "
"Dunque, tu vuoi dire, se ho ben capito bene, che tu eri ostile ad un' Europa unita
composta di entita di piccole dimensioni, perche tali minus coli stati avevano inerente
alIa loro esistenza una maggiore propensita. ad assoggettarsi a capi carismatici e a seguir-
ne indirizzi bizzani, piuttosto che in ragione delle lora piccole dimensioni per se?"
"Mi parve, e mi pare ancora, che sia necessario trovare un assestamento pill
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pratico dei rapporti tra piccoli e grandi nel quadro dell'Unione Europea di quello
proposto nell' abbozzo della Costituzione, i provvedimenti nel vostro abbozzo sem-
branD essere soltanto l'ipocrita rifles so della strana paura dei piccoli che sembra aver
assalito i grandi - la Francia in particolare - al Consiglio di Nizza - quella paura che
tu, Peter, in altra sede, hai battezzato freudianamente : il complesso di Gulliver. Una
migliore - e in fonda medesina - soluzione per equilibrare uguaglianza dei cittadini
- e quindi peso dernografico - con uguaglianza degli stati rnernbri senza badare aIle
loro dimensioni - mi sembra delineato sia nella mia concezione, cosl poco intesa da
alcuni, che nella tua di NETWORK. Essenzialmente in ambedue i casi si tratta di
pensare l'Europa come un sistema di cornunicazione interculturale che pUG essere
paradigmatico per il mondo intero."
Continuai io: "Una tale soluzione mi sembra ancora piu urgente qualora, come
sernbra ben possible, occorra accomodare uno stato demograficarnente supergrande
come la Turchia, per di pili alieno dalla grande tradizione cristiana, che tu hai sempre
proc1arnato ad altissirna voce, essenziale per un' Europa unita, non solo per interessi
materiali, rna ancora di pili per valori spirituali."
"Certarnente", rispose il fantasrna del maestro, "I' enfasi sulla fede in Dio e in
Cristo, con l' opposizione al Papato e aIle istituzioni c1ericali, nel mio articolo della
Westminster Review, come sempre altrove, pare esattamente il rovescio di cib che si
trova nel vostro abbozzo di Costituzione: dove c' e, sl, riconoscirnento della Chiesa e
delle istituzioni religiose tutte, e anche di queUe filosofiche propugnatrici dell' ateismo,
e di un loro diritto al dialogo con Ie istituzioni europee, senza nessun riguardo a Dio
e tantomeno a Gesli Cristo".
Non mi interessava tanto insistere su questa tasto con Mazzini. Ma sarei stato
molto contento di sentirlo suU'argomento dell'esercito comune europeo - siccome
egli sempre si vantava che era dall'esercito, (composto da alcuni Repubblicani fran-
cesi, di alcuni esuli polacchi e tedeschi, e da alcuni giovani democratici svizzeri), e
dopo il fallimento dell'invasione della Savoia con quello sparuto esercito - che era
nata la Giovine Europa, una realta che certamente ebbe grandissima portata storica.
Mi sarebbe piaciuto anche ascoltare Mazzini oggi aggiomare Ie sue vedute sulla
dimensione sociale dell'Europa e sull'economia basata sulle cooperative di operai
autofinanziate - e su tanti altri argomenti trattati da lui e rimasti ancora di bruciante
attualita - rna in quel momenta ci fu un tuono grandissmo, che mi sveglio. II fantasma
di Mazzini era scomparso.
221
NAME INDEX
I
"....
224
PLACE INDEX
Ad riatico , 128 Corsica, 10,20,30, 150, 177
Africa, 85 Cospicua, 181, 199
Alessandria d'Egitto, 17, 73, 178 Crimea, 16,72,161,162,202
Algeri,14 Cyprus, 213
Algeria, 17, 19, 20 Due Sicilie, Regno, 31, 34,49,52,63,
Alps, 208 126, 128, 148, 177
America, 73, 218 Egitto, 13-16,21,22,27, 114, 140
Annecy, 89,91, 92, 93 Elba, 49
Aosta,30 Emilia, 121
Appennini, 29 Emilia-Romagna, 47,96
Arno,104 England see Ingilterra
Aspromonte, 169 Frrenze,95,98, 157, 169, 178,214
Ateni,178 Florence see Frrenze
Austria, 23, 29, 31,47-49,52,68,69, ~oriana,64, 78,105,119
84,128, 170, 179,190 ForB, 96, 123, 178
Balcani,16 France see Francia
Barletta, 34 Francia, 2, 16,20-22,28,32,47-49,
Beirut, 17 52,53~56,57,71,84,87,89, 161,
Birkirkara, 181 162,169,211,218,220
Black Sea see Mar Nero Genoa see Genova
Bologna, 132 Genova, 18,21,27,28,31,44,48,49,
Brasile, 114 58,68,69,143,159,169,202,210
Cagliari, 51, 54,57, 143 Gerusalemme, 33
Cagliari-Bonaria,30 Gnar Hasan, 122
Campaldino, 105 Gozo,191
Campofornio, 107 Gran Britannia, see Inghilterra
Canale di Suez, 21, 22 Grecia, 16, 114
Caprera,51 Iberica, 20
Capua, 134, 136 India, 13
Carloforte - Isola di San Pietro, 14 Inghilterra, 16,27,39,57.68, 115, 116,
Cassia" 140 129,149,160-162,178,192,202
Catania, 83, 151, 169, 189, 190 Ionian Islands, 177
Chambery,92 Ireland see Irlanda, 45,48
Cipro, 22, 33 Israele,213
Cirenaica, 22 Istria,20
Civitavecchia, 142 Italia, 16,21,67,72,87,158,170,177,
Constantinopoli, 72, 114, 178, 179,189 179,180,199,211,212,213,218
Corfu, 96 Italia Regno, 32, 34, 107
229
BONO, Salvatore (Tripoli 1932), professore emerito nella Universita degli Studi di
Perugia (Facolta di Scienze Politiche - Dipartimento di Scienze Storiche); presidente
della SIHMED (Societe Internationale des Historiens de la M6diterranee), fondata
ne11995. E' membro del Comitato consultivo della Fondazione euromediterranea per
il dialogo delle culture Anna Lindh, del Consejo Asesor dell' Instituto Europeo del
Mediterraneo (Barcellona), del Consiglio scientifico dell'IsIAO (Istituto italiano per
I' Africa e l'Oriente). Giornalista pubblicista dal1958, ha fra I'altro, diretto la rivista
Islam. Storfa e Civilta (1982-1993) ed ha collaborato per un trentennio con L'Osser-
vatore Romano. Dal1953 ad oggi ha pubblicato oltre 180 contributi scientifici e una
decina di volumi, fra i quali: I corsari barbareschi (Torino, 1964); Storiografia e
fonti occidentali sulla Libia (1510-1911) (Roma, 1982); Morire per questi deserti.
Lettere di soldati italiani dalfronte libico (1911-1912) (Catanzaro, 1992); Corsari
nel Mediterraneo. Cristiani e musulmanifra guerra, schiavftu e commercia (Milano,
1993) (da11997 negli 'Oscar Mondadori', nel 1998 edito in francese); Schiavi mu-
sulmani neWltalia moderna. Galeotti, vu' cumpra', domestici (Napoli, 1999) (nel
2003 edito in turco); Lumi e corsari. Europa e Maghreb nel Settecento (Perugia,
Morlacchi, 2005); Tripoli bel suol d'amore. Testimonianze sulla guerra italo-libica
(Roma, IsIAO, 2005).
BUGEJA, Gerard - Graduated B.A. (Hons) at the University of Malta, and D. Lett
at the University of Pisa, Italy lecturer at the University of Malta Junior College.
Special areas of research: Italian Literature and History of Art. Authored several
papers, participated in International Congresses, and published Invocazione di Malta
(Malta, 2000). Co-authored with Thomas Freller Un viaggio in Sicilia e a Malta
(Caltanisetta,2000).
maltese. Fra Ie altre cose, Arnold Cassola ha recuperato il pill vecchio dizionario della
lingua maltese (secolo diciassettesimo) nonche il Registro ottomano dell' Assedio di
Malta del 1565. Arnold Cassola, co-fondatore del Partito Verde Maltese nel 1989,
e stato Segretario Generale del Partito Verde Europeo dal 1999 al 2006. Nel 2006
e stato eletto al Parlamento italiano per i Verdi nella Lista Prodi, nella ripartizione
Europa. Per meriti culturali, nel2003 e stato insignito dell' onorificenza di "Cavaliere
della Repubblica" dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi.
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Tabone: The Man and His Century (Valletta, 2000, 2nd. ed., 2001), The Press and the
Media in Malta (Erich-Brost-Institut fur 10urnalismus in Europa, Dortmund, 2004),
Zmien 1-Ing Ziii: is-Sekiu Dsatax (Storja ta' Malta, vol. 3, Valletta, 2004), and Patrijott
Liberali Malti: Biografija ta' Gorg Borg Olivier 1911-1980 (Valletta, 2005). Editor
of Storja and Reviews Editor of the Journal of Mediterranean Studies, Professor
Frendo chairs Malta's Refugee Appeals Board and is vice-president of the Council
of Europe's committee of independent experts on local government.
FRIGGIERI, Oliver was born in Ploriana and educated at the Archbishop's Seminary,
and the RUM. He obtained his BA in Maltese, Italian, and philosophy (1968), and his
MA with the thesis La cultura Italiana in Dun Karm (1975) and his Ph.D. with the
thesis La Cultura 1taliana del Romanticismo e la Poesia Maltese (1978). Friggieri was
secretary (1970-1971) of the Moviment Qawmien Letterarju; member of the edito-
rial board (1969-73); editor (1974-75) of Il-Polz; and co-founder and member of the
editorial board of Saglitar (since 1971). He collaborated with Paul Mizzi to establish
Klabb Kotba Maltin in 1971, while in 1980 he became the editor of the Journal of
Maltese Studies. He has been a guest speaker in various international radio and tele-
vision programmes and at about 50 international congresses since 1981. He is a full
member of the Association Internationale des Critiques Litteraires of Paris. Friggieri
taught Maltese and philosophy in state secondary schools (1968-75) before being
appointed an assistant lecturer (1976-78) and lecturer (1978-88) with the department
of Maltese of the UM. He was nominated associate professor (1988-90) and became
head of department of Maltese (1988) and then full professor (1990). Friggieri is
included in numerous international books of reference. He is the editor and co-editor
of various anthologies and the author of a considerable number of works which have
been translated into various languages. He regularly writes literary studies on Maltese
and foreign authors and publications.
University of Malta since 1987 and director of the International Ocean Institute -
Malta Operational Center since 1998. He was the rector of the University of Malta
from 1987 to 1988, and 1991 to 1996, and chainnan of the Malta Council for Science
and Technology from 1987 to 1996. He has lectured as a visiting professor in Paris,
Ottawa, Cincinnati, Milan, Venice and Palermo. Serracino-Inglotthas served in vari-
ous capacities with a number of organisations, including the Maltese Broadcasting
Authority, the Association of Commonwealth Universities, the Commonwealth of
Learning, the Commonwealth Science Council, the Mediterranean Society of Phi-
losophy. and UNESCO. He is the author of numerous books and articles mainly on
the border area between philosophy and the human sciences.
ZAMMIT, William - Graduated B .Ed. (Hons), D.L.I.S., M.A. and Ph.D, University
of Malta. Lectures in Systems of Knowledge, History and Librarianship at the Uni-
versity Junior College and in other University departments and centres. His field of
specialization is early modem history, particularly seventeenth and eighteenth-century
Maltese history. He has undertaken research in various local and foreign archival
holdings and has authored a number of books and papers on the history of printing
in Malta and on other subjects. Zammit is Council Member of the Malta Historical
Society and is the present editor of its journal, Melita Historica, since 2000.