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Carla Salmaso
Università Telematica Internazionale UNINETTUNO
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172 FC e@w&
Rivista di proble mi grafologici -o.,
gennaio-aprile 2016
STORIA
CARLA SALMASO
Frosp*ral &lder*sÉ*
/l s**dsll* enff?#trr{#, Sr/d**
r ls S*rufs l#fsrrsffd*ffc
Prospero Aldorisio, noto precursore della grafologia, fu attivo nella prima metò
del XVil secolo. Fine osservatore della scrittura come segno visibile del mistero
individuale, eglifu autore ditre trattatì e del profilo grafologico dÌGalileo Galilei,
Le fondamenta dell'intera sua opera sembrano aver risentito non poco del para-
digma ermetico del macro-microcosmo, in base al quale l'essere umano, le sue
forme e le sue espressioni furono concepiti e osservatì come sintesi dell'Universo.
I I nu delle figure più(cfr.affascinanti della storia della grafologia è per noi Pro-
l-f spero Aldorisio Zucchi, 201 1), salvato dallbblio grazie a Salvatore
Ruzza che, nel suo pregevole articolo pubblicato in Scrittura,lo definì <il pri-
Carla Salmaso,
mo grafologo in ordine di tempo> (Ruzza,1984, p.67).
laureata
Nacque sul finire del XVI secolo in una Napoli contrassegnata da un fervore
in Lettere,
consu lente
intellettuale senza precedenti, che assistette al rafforzarsi del viceregno spa-
grafologa gnolo, alfiorire del Barocco, all'espansione architettonica e urbanistica, alla co-
e rieducatrice struzione e al restauro di conventi e al consolidarsi di nuovi ordini monastici.
della scrittura, Aldorisio visse nel secolo del grande vigore delle cosiddetle scienze cu-
insegna Grafologia
riose (fisiognomica, metoposcopia, chiromanzia, onicomanzia ecc.)1 che
comparata
beneficiarono di un'intima connessione col misticismo cabalistico, con l'a-
e Tecnica
grafologica strologia e con I'alchimia, dal cui fascino certamente non fu immune. ll troit
presso la Scuola
grafologica
Metoposcopio e onicomonzia: antiche tecniche divinatorie che consistono nel lhnalisi, rispettivamente, del-
1
morettiana
di Verona. le rughe della fronte e delle unghie.
52 scritturol72, gennaio-aprile20t6
gia), dalle scienze curiose (cfr. Cingolani,2007 , p. 73 e Spadon, 1662, pp.6-7)
e dalle scienze ufficiali (dalla matematica alla cosmologia, dalla medicina
alla psicologia).
Similmente a buona parte degli uominidi cultura dell'epoca, anche Aldorisio
sembra aver utilizzato tale paradigma: questo appare a nostro avviso confer-
mato, sia nella pubblicazione di Giovanni Frigiolo, di cui parleremo più avanti,
sia nella sua opera piir nota in ambito grafologico, ldengraphicus nuntius, siain
altri trattati meno conosciuti quali Gelotoscopia e Typus metereologicus.
La straordinarietà e lbriginalità dellbpera di Aldorisio sta nell'aver appli-
cato questo modello non a una "forma" - come fecero le scienze curiose in-
dividuando i segni nel corpo - bensì ricercando nel "movimento" quei segni
del corpo espressi dalla scrittura: per analogia essi furono esplicitamente
osservati come il risultato dell'unione tra spirito e materia. Con Aldorisio,
dunque, il gesto divenne un codice in grado di esprimere ed estrinsecare
una vivenza attraverso cui l'intus diventava manifesto e rimaneva fissato
in un segno (la scrittura) capace di rappresentare la traccia sempre viva del
passaggio di un'anima.
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TIGURA 1. "--*.-.-.""..Î**
A pp L c lìi: fi i r*lrrr:$ Eurli+lri Lil'lrurr:' &l li{: X"
trontespizio
della Letfero '
'a -]c," "r .rrr,rhlr L7l,..llp.r
di Giovanni Frigiolo.
2
<Íinventione par che hereditariamente gli (onvenga [a Prospero Aldorisio] come a figliuolo del Sig. Gio.
Battista Aldorisio persona d'inventione, e di profondissimo giudicio, oltre all'esser uno de'migliori peripa-
tetici di questa età; e come nipote del Sig. Prospero Aldorisio avo, che fu stimato ai tempi su0i huomo di
grand'inventione, & acutissimo ingegno, e giudicio> (Frigiolo, 1610, p.9).
r
Già in una precedente missiva Frigiolo aveva parlato di Aldorisio alSolari, stimolando la curiosità dell'agen-
te del re. Nella più nota lettera infatti si legge: <questi è il signor Prospero Aldorisio di cui vi scrissi per l'altra
mia> e, a riprova che già la curiosità del Solari era stata stuzzicata, Frigiolo scrive: <con che mi credo haver
già soddifatto à tutto ciò, ch'io potea dal canto mio per ismorzare quel desiderio in voi generato dall'altra
mia per il ritrovamento dell'ldengrafia>, (Friqiolo, 1610, p. 8 e p. 1 3).
a
In base a quest'affermazione di Frigiolo si ritiene di poter collocare la data di nascita di Aldorisi0 tra il 1591
e il 1592.
. îr
)+ Scritturu | 72, gennoio-aprile 2016
l
mente [...] familiare amico [di Aldorisio], ma amicissimo ancora di tutti gli
amici suoi: onde lsi è] sovente ritrovato ne'loro ragionamenti, e questioni
intorno a ciò, & honne con lui, & con tutti gli altri, che ne sono consapevoli
lungamente favellato> (Frigiolo, 1610, p' 4)' Questa amicizia permise a Fri-
giolo di conoscere le abilità del giovane Aldorisio di cogliere e di descrivere
il carattere, il temperamento e l'aspetto fisico di un essere umano basandosi
sullbsservazione della scrittura e, viceversa, risalire al gesto grafico dell'indi-
viduo partendo dalle sue caratteristiche somatiche: <è arrivato a tanto, che
non solo in rappresentargli una lettera, o qualunque altra scrittura di chi che
sia da lui no mai piùr conosciuto, né visto; ancorché di lontano, & straniere
contrade, egli riguardando in quello scritto quasi se in uno specchio vedes-
se l'immagine dello scrittore, descriverà subito le qualità del suo corpo non
solo & dell'animo & della fortuna insieme; ma ancora mirando egli ciascuna
persona. o havendo relatione da altri de'suoi costumi, o d'altro tale, subito
conoscerà quale sia il suo scrivere, o vogliam dire il carattere che forma scri-
vendo) (Frigiolo, 1610, pp. 16-17).
Una delle disquisizioni che il giovane Aldorisio intrattenne coi suoifedeli
amici ebbe come argomento la scelta del nome da attribuire alla sua ritro-
vata scienza d'<investigar [...] dai caratteri scritti le qualità dello scrittore>
(Frigiolo, 1610, p. 11):tra tutte le denominazioni prese in considerazione -
da grafirologia a grammimanzia, da grafilogia a grammirologia - Aldorisio
scelse idengrafia, altribuendole, come dirà piÙr estesamente nel suo celebre
trattato ldengraphicus nuntius, il valore di una vasta filosofia naturale <in-
dovinatrice lcome evidenziò Frigiolo] dallo scritto e non dello scritto. [Al-
dorisiol commentava sommamente il nominarsi questa sua scienza lden-
grafia, sodisfacendo a molti dubbi, che gli erano stati fatti da'suoi amici,
& principalmente che la voce grafia significasse non solo la composizione
(com'altri vollero) donde è cognominato appo i Greci singrafis compositore,
confermava col mostrarmi che i Greci chiamano etiandio la pittura Grafi.
Adunque argomentava che significasse appo loro non solo il componere,
ma il delineamento che sifa scrivendo. Oltre a questo dimandai la cagione
perché non volle chiamar questa sua scienza Logia, com'altri giudicarono
doversi chiamare; & egli sodisfacendo così a questa, come a tutte le altre
mie dimande, soggiunse che essendo questa scienza habito da investigare
[...] de'caratteri scritti le qualità dello scrittore, però ne siegua che non si
debba chiamare Logia: conciosia cosa che sarebbe questa scienza habito da
investigare la cagione de'caratteri facitrice> (Frigiolo, 1610, p.21).
La lettera del Frigiolo rappresenta un documento straordinario dal punto
di vista storico-grafologico perché illustra, anticipandoli, alcuni dei capisaldi
delle teorie che Aldorisio fisserà nell'ldengraphicus nuntius, nonché molti dei
punti fermi di qualsiasi scuola grafologica attuale, a partire dall'assoluta indi-
vidualità della scrittura, su cui già Ruzza si era soffermato nell'articolo citato.
Frigiolo rilevo che (osservando l'lnventore [Aldorisio], che tutti gli huomi-
5
La traduzione dal latino che si riporta in questa sede è stata curata da Michela Masiero, laureata in Lettere
classiche presso l'Università degli studi di Padova, già docente di greco e latino.
6
Inoltre, quasi a conferma dell'importanza che tale paradigma ha nellbttica aldorisiana, lîutore lo utiliz-
za all'inizio dellbpera anche per definire il cnrltterc sdttl: nel Vll assioma infatti si legge che <il carattere
scritto deve essere diviso in proprio, in oltre il proprio e in quello che è contro il proprio carattere> (Aldorisio,
1611a).
7
[attribuzione di un valore simbolico a un tetragramma ha radici antiche e note, particolarmente nella tra-
dizione ebraica, la quale utilizzava la combinazione di quattro lettere per compone l'innominabile nome di
Dio l'? il ' UHVHI. Secondo tale tradizione, la combinazione e la trasposizione del tetragramma non solo
consentono la nascito di ogni cosa, ma racchiudono, geroglificamente, tutti i misteri della cabala. In comune
vi è la dottrina aristotelica delle qualità e dell'interscambiabilità degli elementi che divenne ilfondamento
dell'alchimia, della dottrina dei quattro temperamenti ippocratici, dell'astrologia, nonché dei pensieri reli-
qiosi ebraico e cristiano.
Scrittural72, gennaio-aprile20l6 59
scritture la prima cosa che riusciva a individuare
erano le caratteristiche somatiche dello scriven- *rc$g*$rrs
te. Da qui egli procedeva definendo gli umori
e il loro reciproco rapporto, i relativi elementi e
le loro caratteristiche fondamentali riuscendo a
*
g q FIGURA 2.
Verso positu
Temperamento Elementi
l
| Stagioni
!
j Forma
grafica
Movimento
grafico
Risata
re 1 somatico-
Ì te.p"t"mentali
1
!
Magro, asciutto,
In o-l ì
I Collerico-Bilioso i
irascibile, permaloso i
Nervoso lne
I debole
i
i Flp
i
L-
i t;iîiniiìroiio t'un',rnu,o in tatino dedicato a Don Francisco de (arro. Di questo trattato Maurizio de
Gregorio (teologo siciliano morto nel 1651) aveva redatto un c0mmenta rio,il Prosperi Aldorisii gelotoscopiom
conmentorii, venduto nel 1659 presso un libraio parigino.Tale commentario pare sia stato scambiato per
un saggio di astronomia e a esso, successivamente, dato il titolo di klotoxopio, e attribuito ad Aldorisio.
[origine di tale impasse sembra trovarsi nel Catalogue de la bibliothèque de feu M. falconet (1783) doue
si legge per la prima volta ltrronea attribuzione, da parte del Falconet, del Celotoscopia ad Aldorisio.
Nell'elenco della Bibliogrophie ostronomique ovec I'histoire de lAstronomie (1803, Parigi) si trova citato
il medesimo Celotoscopio, ancora attribuito ad Aldorisio. ll manoscritto di De Gregorio è 0ra conservato
presso la Bibliothèque Nationale de France e consultabile in formato digitale. A esso s0n0 allegati altri
tre manoscritti, nellbrdine: 1" Pkatrkis, Hispani, Astrologio, tribus librir 2" Mouritii de Gregorio, Siculi
Comorotensis, ordinis trotrum Praedicotorum, in Prosperi Aldorisii gelotoscopiom commentlrii;3" Anonymus,
De piscibus; 4' Rolondi, Physionomio in sex libros diviso. . . saeculo decim0 septim0 videtur exlrltus.
Í, RI 3 princlr*gia,ab tre$;
*is refiexiansro calió* t::l-
ai:niter i*dicatilrrft*:t tafl]*tl
ideo fe cundrm I íiigidano ar-
bitrrndum, etenim ob refie-
xi*nic d*fÈShrm siaarr*ljda r aan aÉi€{tr
f!ig;d1 diccnda erir. Probrnt quidem"
refrcxionis rationc philofophantes 3. pri'-
rr.r:n Etlgis calidamr non calidam eifi; ca'
lidrtrte m" quippe Aer ex rè , non ahunde
brcìtur'
IIGURA 3.
B NiE
Typus
metereologicus.
: 64 Scrittural72, gennoio-aprite2016
ffits*#*.fy *d#**il"^
,'t' 'n,,é,+**{,a {vrb* n&* r"^
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*d r'rgx'fuìn'f **€;ìbs
i':l.-:
Trr:,ffi
ffit'fw.
itl*i*r*1i.***"uyi;-
TIGURA 4.
Lettera
.'Éir'.
,*-Fa{ffi
del 9 agofo 1613
o,tr','rx::',il:: .
', ; ,
diV.S.: alla quale per fine offerendomi di core, pregole da Nostro Signore
ogni bene, et le bascio le mani. Di Roma, li 9 Agosto 1613. DiV.S. molto lll.
Aff.mo per ser.la Franciotto Orsini> (Favaro et al., 1890-1909, p. 550).
Alla lettera Franciotto allegò un <foglio volante> (figura 5):di tale documen-
to si ha un preciso riferimento nell'lndice Biografico delle Opere di Galileo Gali-
/el dove si legge che ula Biblioteca Nazionale di Firenze possiede [...J un foglio
volante, che comincia: Prosper Aldorisius, ex eius ldengraphico Nuntio has
theses, ut novae scientiae idengraphiae potissimas, publice Romae disputan-
PROSPER ALDORISIVS
EX EIVS IDENGRAPHICO NVI{TIO
Í{AS THE,SES
VT NOVAE SCIEF{TIAE, IDENGRAPHIAE
POTISSIMAS
Publicè Ron"re &fpntandas proponic '
I. I l-lv'
'
t. "/-\Vq6librhonrlmn int,nlsnJi agÙrriw,op*j f f,. fsdsernira.ioncquwti.rrnmfisurmmllT.Tl"
turu';1to:ut
Q$:*;,:,1,Ì,',",1'*'
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J ,t;.1',;:;;i;
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e"mel*brlUiscrJùfmnssrofqttenrrto:tutar.
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X X H V' ':"yp"tl, e0riro , qu huius muu* rogaltioco de
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llL 0,urlwJn trrr:nnli :...:.cd:o fr:iSorirrmw-l fuiLlrrbtam'
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fr'llf,ls' IxÌ F*":J;t"'emerorrmeqrlifirtì0ú6qutop€IDTFJ'
X X X V I' i cpai'*; +g iruirg:rur,ir*lroarioo t116i'e;eq"',!
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Vi[. ( .r:',crr': ...n(.,-r. . rn :.''i'rran i:so,r.r'i-'r I t- }: \' I T.
68 Scrittural72, gennaio-aprite2016
mettere da questo Sacro Tribunale del s. Ufficio: al quale chiamato, ebbe
il Cardinale in ajuto, e l'ebbe ancor poscia in difesa, per quanto era dovuta
alla verità, e bisognevole allbnor del medesimo: del che io ne ho in fede la
mano stessa del Cardinale. E se quel valente uomo si fosse da vero attenuto
a'consigli del Bellarmino, come allora promise, e forse il potea fare agevol-
mente, salvo le cose, e mutato il modo del presentarle; non avrebbe di poi
(cioè dodici anni da che era morto il Cardinale lvale a dire nel 1633, l'anno in
cui Galileo fu condannato per eresial) provati que'dispiaceri che non poco
l'afflissero> (Marietti, 1836, p. 187).
Lo stesso Aldorisio decise di sottoporre l'idengrafia alvaglio della censura
ecclesiastica e le parole con cui chiude l'ldengraphicus nuntius non lasciano
adito a dubbi. Così la traduzione della terza di copertina (figura 6): <Voglio
che queste cose che sono state scritte sulla ldengrafia siano sottoposte alla
censura della Sacra Santa Romana Chiesa> (Aldorisio, 1611a). Si ha motivo
di ritenere che le perplessità espresse dal cardinale Bellarmino non fossero
infondate ma, anzi, che esse si siano rapidamente estese nell'ambiente ec-
clesiastico romano, sino a concretizzarsi dapprima in diffidenza quindi in
ostilità nei confronti di Aldorisio e della sua scienza considerata divinatoria.
D E IDENGRAPHI.fi.
O ît /t E
.Îc RI?{.1 9?',NÍr, SACRO-
8AÀTCTAE ROMANT{E
IIGURA 6.
Idengrophkus
ECCLESTAE CENJî/&.AE
nunttuS,
terza di copertina. 8r/BMISSi rlÙLA.
La prova più evidente è conservata nelle Novrssime Consultationes Cano-
nice Precipuas Controversias di Giacomo Pignatelli (1625-1698), pubblicazio-
ne che godette di grande considerazione, particolarmente nei tribunali ec-
clesiastici. Nellbpera è esplicita la condanna sia dell'ldengraphicus nuntius sia
del Gelotoscopia,in quanto da considerarsi entrambe opere relative a scien-
ze divinatorie, e quindi in contrasto con ivalori religiosi espressi dalla Chiesa.
Non si hanno notizie certe relativamente a reali e ufficiali condanne inflit-
te ad Aldorisio dalTribunale dell'lnquisizione, tuttavia dopo il 1613 sembra-
no essersi perse le tracce del padre dell'idengrafia, né risultano altre pubbli-
cazioni a suo nome dopo quelle del 161 1.
-'
FIGURA 7.
5i ringrazia il professor Dario Cingolani, senza la cui competenza e generosità l'esame sul manoscritt0 n0n
r2
rlfr
' '/ , .'? *dr1'
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FIGURA 8. +J' , 'Je oi ;r*?r ) r''-f ;l | t*" 1; ; vttt g , ,4 ,
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Ex libris.
l= =t
*'!1 4
TIGURA 9.
Acronimo. r=*s
Rispetto alla scrittura della prima parte, la seconda presenta un aumento significativo del calibro, il segno
14
Legata, assenle invece nella sezione precedente, la pressione più marcata e la presenza di collegamentì ad
anoolo. Inoltre si osserva una dinamica qrafomotoria differente nelle lettere b ed f
Scrittura 172, gennaio-aprile 2016 7 1
tiene possa essere l'acronimo di Bibtiothecae Sanctae Genovefae (cfr. Kohler,
'1893, p.56).
Questo duplice intervento nel manoscritto, compiuto da altra
mano rispetto all'estensore del contenuto dellbpera, potrebbe essere stato
eseguito (o fatto eseguire) dal bibliotecario dell'epoca, padre Joseph Barre,
e consente di collocare cronologicamente l'arrivo del manoscritto nella bi-
blioteca parigina.
Uno degli aspetti piùr interessanti del documento (figure 10-15) è il richia-
mo a uno dei principi cardine dell'idengrafia aldorisiana, ovvero l'irripeti-
bile e infinita individualità dell'essere umano' A decretarla, scrive lAutore,
vi sono quelle <lettere Divine senza la cui conoscenza la scienza è nulla>
(MS 336a); sono le lettere, si legge, che consentono di ottenere la "risul-
tanza mistica'i o meglio, è la capacità di"combinarle, calendarle e unirle"
a sancire tale risultanza, per cui ogni lettera sfocia in numeri che fungono
poi da base per l'interpretazione cabalistica: <Rissultanza mistica [...] non
per dare il modo di trovarla ma di combinarla calendarla et unirla all'altri
numeri diremo donque che infinite sono le divine lettere come infiniti sono
li huomeni e come nelli huomeni non è la faccia istessa così non è l'istessa
lettera et quella cagiona la solutione di quell dubio che dicono se pigliare-
mo a calcular Francesco Bembo Seniore e vi sarà un altro Francesco Bembo
seniore> (MS 3364).
Alla differenza delle scritture e delle lettere è associata la diversità deitratti
del volto, come espressamente mette in luce lAutore che fa chiara menzio-
ne ai più noti autori di fisiognomica: il manoscritto cita come fonti Aristotele
e Della Porta, il Geber (oggi noto come Pseudo-Geber, alchimista del Xlll
secolo), il Sadoletto (Jacopo Sadoleto), il Camillo (presumibilmente il Baldi,
che a lungo si era interessato di fisiognomica e che ebbe stretti rapporti col
Sadoleto stesso) e il Lullio (Raimondo Lullo, padre dell'arte combinatoria)'
ll manoscritto conferma inoltre che il suo autore sapeva gestire con dime-
stichezza e abilità non tanto o non solo la cabala e le "Divine lettere'i ma
anche la chiromanzia, la metoposcopia, l'astrologia, la numerologia e la ma-
tematica, a conferma di quanto fosse viva la dialettica tra scienze occulte,
curiose e ufficiali nellbttica della conoscenza del mistero umano individuale'
Per completezza di informazioni si fa menzione a un secondo mano-
scritto, conservato presso la Bibliothèque Nationale de France di Parigi'
J
FIGURA 1
Disegni, MS 3364.
1. s;
=
FIGURA 12.
Disegni, M5 3364.
I =.{*-*.*r-.
{tg TIGURA 13.
gcr
MS 3364.
q_.
FIGURA 14.
0roscopo, MS 3364.
ziava il dottor Claude Belin per avergli fatto avere la pubblicazione dell'/-
dengraphicus allegando alla missiva un manoscritto sull'idengrafia che Patin
aveva a sua volta ricevuto nel 1624 (cfr. Triaire, 1905). A questo si aggiunge
che Guy Patin fu grande amico di Gabriel Naudé, straordinario bibliotecario
del cardinal Mazzarino che soggiorno in ltalia tra il 1630 eil1642, in partico-
*iJ{-É* sÈd{*a*'"
IIGURA 15.
Segni dello zodìaco,
? e sr f€ %3pi.n+-*-q 5d{'-
M5 3364.
{*ctciresÈ*nF
Nel XVll secolo il modello ermetico del macro-microcosmo trovò terre-
no fertile oarticolarmente nelle scienze occulte e curiose, alimentando
un'impostazione antropologica che sembra aver avuto influenze significa-
tive nell'intera produzione aldorisiana. tldengraphicus nuntius, lbpera piu
conosciuta in ambito grafologico, testimonia, a nostro avviso, la volontà
dell'autore di applicare tale modello alla scrittura e soprattutto al gesto che
la sottende, tentandone un'interpretazione codificata e potenzialmente tra-
smissibile. Benché, come evidenziato da Ruzza, Aldorisio non abbia creato
una vera e propria semiotica grafologica, egli fu il primo a ricercarla. fintera
sua opera sembra aver percorso il confine tra il sapere mistico-esoterico e
lo studio sìstematico e rigoroso, e certamente la condanna inflitta al ver-
sante divinatorio ha, più o meno direttamente, messo in ombra molte delle
straordinarie intuizioni del giovane napoletano che restano, a oltre quattro-
cento anni dalla loro pubblicazione, quanto mai innovative e meritevoli di
approfondimenti e di sperimentazioni.
ZuccHr l. (a cura di), (2011), Atti del convegno "Grafologia: dall'ldengrafia al linguaggio
grofomotorio. 400 anni di storia | 6l 1 -201 l ",Trento, 1 5 ottobre.
CARLO MERLETTI
Scrittura 172
ANTONELLA ROGGERO
Le nuove frontiere delle scienze emergenti
ANITA RUSCIADELLI
I cicli della vita. Espressioni grafiche e grafologiche
CARLA SALMASO I
Prospero Aldorisio. ll modello ermetico, Galileo e la Santa Inquisizione
VITO MATRANGA
La persistenza di gestualità complesse nella dissimufazione grafica
GRAFIE
LIBRI
RIVISTE
ATTIVITA DELIJISTITUTO
INFORMAZIONI