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BULLISMO

Con bullismo (in lingua inglese bullying) si indica una forma di comportamento sociale di tipo violento e
intenzionale, tanto di natura fisica che psicologica, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone
percepite come più deboli dal soggetto che perpetra uno o più atti in questione.
Il bullismo come fenomeno sociale e deviante è oggetto di studio tra gli esperti delle scienze sociali,
della psicologia giuridica, clinica, dell'età evolutiva e di altre discipline affini. Il termine viene usato per
descrivere il fenomeno soprattutto in ambito scolastico, sebbene non esista una definizione univoca per gli
studiosi. Qualora tali atti siano perpetrati via internet si parla di cyberbullismo.
Il bullismo si basa su tre principi:asimmetria nella relazione;intenzionalità;persistenza nel tempo.
Vale a dire un'azione intenzionale eseguita al fine di arrecare danno alla vittima, continuata e protratta nei
confronti di un particolare soggetto, caratterizzata da uno squilibrio di potere tra chi compie l'azione e chi la
subisce (ad esempio per la mancanza di una tecnica di autodifesa). Il bullismo presuppone come fondamentale la
condivisione del medesimo contesto deviante.[22]
Nelle azioni di bullismo vero e proprio si riscontrano quasi sempre i seguenti ruoli:"bullo e/o istigatore": è colui
che materialmente compie le prepotenze oppure ne ordina l'esecuzione ai compagni;"gregari": sono coloro che
affiancano il bullo assistendolo nel compimento delle violenze;"spettatori": sono coloro che assistono alle
violenze, il loro ruolo è fondamentale e possono essere "nocivi" come coloro che ridono all'azione del bullo
istigandolo e sostenendolo oppure "utili" quando intervengono a favore della vittima;"vittima" o
"sopravvissuto": è colui che subisce le prepotenze;"bullo-vittima" o "vittima-reattiva":
figura borderline rappresentata da un soggetto che si trova a ricoprire sia il ruolo di martire che quello di
carnefice. Si tratta di una figura molto difficile da inquadrare e definire, e questo proprio a causa della sua
ambiguità (tanto che alcuni autori preferiscono parlare di “vittima ambigua”.
Una prima distinzione è in base al genere del bullo: i bulli uomini sono maggiormente inclini al bullismo diretto,
mentre le donne a quello indiretto. Gli uomini in particolare, tendono maggiormente all'approccio di forza,
mentre le donne preferiscono la mormorazione.[23] Per quanto riguarda invece l'età in cui si riscontra questo
fenomeno, si hanno due diversi periodi. Il primo tra gli 8 ed i 14 anni di età, mentre il secondo tra i 14 ed i 18, ma
negli ultimi anni si sono riscontrati fenomeni di bullismo anche tra i ragazzi di 11 anni e anche di meno.
Una quarta figura è rappresentata dall'"attendente o spettatore" che partecipa all'evento senza prendervi parte
attivamente (vedi infra). Il bullismo, quindi, varia da un semplice rapporto diadico a una gerarchia di bulli che si
circuiscono a vicenda. [24]
Nella letteratura scientifica si tende a distinguere tra bullismo diretto e bullismo indiretto. Il primo è
caratterizzato da una relazione diretta tra vittima e bullo e viene generalmente esercitato attraverso violenze
fisiche e/o verbali, mentre il bullismo indiretto, che tende ad attaccare e colpire prevalentemente le relazioni
sociali della vittima, mira alla sua emarginazione e al suo isolamento. Entrambe le forme di bullismo possono
trovare ospitalità ed essere poste in essere tanto nel mondo reale che in quello virtuale (cyberbullismo).
Il bullismo diretto è caratterizzato da una relazione diretta tra vittima e bullo e a sua volta può essere catalogato
come:[2][25]bullismo fisico: il bullo colpisce la vittima con colpi, calci, spintoni, sputi;bullismo sessuale: mentre la
molestia sessuale viene diretta a ledere la sfera della libertà sessuale e ha, quindi, origine o scopo nel
soddisfacimento di un qualsivoglia istinto sessuale (conscio o inconscio) del suo autore, il bullismo riguarda,
invece, una dinamica di potere tesa esclusivamente a umiliare e ferire la vittima anche con offese ed aggressioni
di natura sessuale[2];bullismo verbale: l’autore (o gli autori) degli atti colpisce la vittima con insulti, offese, prese
in giro, frasi cattive e spiacevoli oppure appioppandole nomignoli offensivi, sgradevoli oppure la rende oggetto di
battute o allusioni a sfondo sessuale;bullismo di stampo razzista: in questo caso l’appartenere a una diversa
etnia, il parlare male la lingua del paese ospite o l’avere la pelle di un colore differente rendono molto facile per il
bullo isolare la vittima e coalizzare il gruppo contro di lei;[26]bullismo omofobo: strutturalmente simile al
bullismo di stampo razzista il bullismo omofobo può assumere forme e modalità differenti: assistiamo a violenze
dirette (tipicamente derisione o insulti, ma anche minacce fisiche) oppure violenze indirette solitamente volte ad
emarginare il “diverso” attraverso scritte sui muri relative all’orientamento sessuale del soggetto. Non mancano,
tuttavia, episodi di violenze fisiche che possono arrivare fino all’abuso sessuale vero e proprio. [2]
Il bullismo indiretto è meno visibile di quello diretto, ma non meno pericoloso, e tende a danneggiare la vittima
nelle sue relazioni con le altre persone, escludendola e isolandola per mezzo soprattutto del bullismo psicologico e
quindi con pettegolezzi e diffamazioni sul suo conto.
Alcune tipologie di bullismo possono consistere in condotte che si pongono a cavallo tra le due fattispecie, come
ad esempio:bullismo psicologico: il bullo ignora o esclude la vittima completamente dal suo gruppo o mette in
giro false voci sul suo conto;cyberbullismo o bullismo elettronico: la persecuzione avviene attraverso strumenti
telematici con attacchi diretti o indiretti.

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