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Senilità

riassunto: Tra i tanti uomini che conobbi nella mia vita, feci anche la conoscenza di
Emilio Brentani, trentacinquenne impiegato di una compagnia di assicurazioni. Non
avevo una bella reputazione in paese e anche Emilio mi raccontò quello che il
Sorniani gli aveva detto su di me… quel brutto coso giallo che va sempre in
compagnia del Leardi. Ci incontravamo sempre all’aperto, in tutte le vie suburbane di
Trieste, ma dopo i primi appuntamenti decidemmo di abbandonare Sant’Andrea
poiché era troppo frequentato e per un po’ di tempo preferimmo la strada d’Opicina,
poi i boschetti del colle al Cacciatore. Una sera venne anche a casa mia e così gli
presentai mia sorella e mia madre; appena rimanemmo soli non indugiò a baciarmi e
andammo in camera dove si mise a guardare delle fotografie. La sua espressione
cambiò di gelosia quando vide molti uomini (tra cui anche conoscenti) e decisi di
dargli due mie foto, dicendogli anche che tutti quegli uomini me li aveva fatti
conoscere il Merighi. Da quel giorno iniziò a portarmi i dolci la mattina e dopo
qualche tempo iniziammo a vederci meno dato che cominciai a lavorare presso la
famiglia Deluigi. Ci incontrammo al Campo Marzio e fu quello il giorno in cui gli
dissi che ero fidanzata col sarto Volpini, di cui non ero innamorata, ma che forse gli
avrei voluto bene anche se non quanto gliene volevo a lui. Gli dissi che ci saremmo
sposati e che nonostante la sua sartoria si trovasse a Fiume, mi avrebbe permesso di
tornare un giorno ogni settimana a Trieste e in questo modo avremmo potuto vederci
tranquillamente con prudenza. Continuammo ancora a vederci e mi disse che lo
scultore Balli voleva conoscermi, ero così contenta poiché una signorina me ne aveva
parlato bene e così la sera seguente ci incontrammo in quattro nel Giardino Pubblico:
io, Emilio, il Balli ed una certa Margherita. Entrammo al Mondo Nuovo e mi accorsi
di quando simpatico fosse lo scultore! Ci sedemmo per cenare e tutti notammo di
quanto si fosse fatto serio Emilio, soprattutto quando il Balli iniziò a chiamarmi
Giolona… mi faceva così ridere. Volpini mi scriveva e anche se un socio voleva che
si sposasse con sua figlia, egli voleva ed avrebbe sposato me! Le cene con Emilio, il
Balli e Margherita continuarono fin quando si scoprì che quest’ultima aveva più di un
amante e quando mi venne detto ebbi un impeto di gioia che fece ovviamente
arrabbiare Emilio.Una sera di inizio gennaio stavo scendendo l’acquedotto tenendomi
per mano a Giulia e l’ombrellaio che mi riempì di baci, entrammo nel caffè, ci
sedemmo e improvvisamente apparse il Balli: ero stata scoperta. Scappammo alla
stazione. Il giorno seguente si presentò Emilio a casa e la cosa più intelligente da fare
fu quella di far finta che l’ombrellaio fosse il Volpini tornato improvvisamente e lo
rimproverai di non avermi baciato nemmeno una volta. Gli era stato detto tutto
riguardo il giorno prima ed io negai, negai dicendo che quell’uomo era con noi per
Giulia ma preso dell’ira se ne andò e disse che per un po’ di tempo non avremmo
dovuto vederci. Per caso lo incontrai insieme a mia madre una sera fuori casa sua e ci
salutammo appena, ero agitata e arrossii ma più importante fu l’incontro accanto al
Giardino Pubblico in cui iniziammo a parlare. Iniziammo a camminare e
sorpassammo anche casa mia, c’eravamo commossi entrambi, quanto avrei voluto
che fosse venuto prima! Passammo una notte d’amore, decidemmo di rivederci due
giorni dopo e riniziò così la nostra frequentazione. Iniziò però a dubitare di me per i
numerosi ritardi e quando mi vide vestita come una fantesca con la testa
coperta da una pezzuola. Ci fu una volta in cui mi accusò di esser stata con un altro:
mi trattò così male che volevo realmente andarmene ed un altra volta ancora invece
Emilio parlò anche con mio padre e scoprì dei problemi della mia famiglia per colpa
sua. Gli feci leggere la lettera del Volpini per chiedere consigli su come rispondere e
così fece, imbucandomela anche. Il nostro ultimo incontro fu orribile… mi urlò che
quella sarebbe stata l’ultima volta che ci saremmo visti e che lo tradivo con altri, tra
cui il Balli. Non lo rividi più e scappai da quella città per andare a Vienna insieme ad
un cassiere di una banca.

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