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Gorizia

La mattina del cinque d'agosto Cara moglie che tu non mi


si muovevan le truppe italiane
senti
per Gorizia, le terre lontane
e dolente ognun si partì raccomando ai compagni
Sotto l'acqua che cadeva al rovescio vicini
grandinavan le palle nemiche di tenermi da conto i bambini
su quei monti, colline e gran valli
si moriva dicendo così.
che io muoio col suo nome
nel cuor
O Gorizia tu sei maledetta
per ogni cuore che sente Traditori signori ufficiali
coscienza Che la guerra l'avete voluta
dolorosa ci fu la partenza Schernitori di carne venduta
e il ritorno per molti non fu. E rovina della gioventù.

Anche oggi andiamo verso terre


O vigliacchi che voi ve ne lontane, anche oggi piovono palle
state nemiche. Ancora oggi moriamo in
con le mogli sui letti di lana guerre altrui e a denti stretti diciamo
così:
schernitori di noi carne umana
questa guerra ci insegna a
O Gorizia tu sei maledetta
punir.
per ogni cuore che sente
coscienza
Voi chiamate il campo d'onore
dolorosa ci fu la partenza
questa terra di là dei confini
e il ritorno per molti non fu.
Qui si muore gridando
assassini
maledetti sarete un dì.

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