Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Lo sport
va di pari passo
con la ricerca?
No, non ci va. Di pari passo nemmeno analisi precisa, calzante, con la quale si La tecnologia (l’applicazione della
a parlarne! hanno molto più chiare le finalità im- scienza) ha creato la possibilità di una
Da quando, nel ‘600, fu perfezionato plicite dei due termini. Riporto qui in- industrializzazione praticamente illi-
il metodo scientifico, è d’obbligo am- tegralmente la parte di nostro interes- mitata, e i cui caratteri sono ormai in
mettere che il mondo, cioè gli uomi- se: “Ci sono due parole – scrive – che concreto transnazionali. I consumato-
ni, ha fatto, hanno fatto cambiamenti ritornano frequentemente nei nostri ri di beni superflui sono da parte loro
importanti. Sono state stravolte molte discorsi: anzi sono le parole chiave irrazionalmente ed inconsapevolmen-
supposte certezze e sostituite con nuo- dei nostri discorsi. Queste due parole te d’accordo nel volere lo “sviluppo”
ve verità e sono state messe in dubbio sono “sviluppo” e “progresso”. Sono (questo “sviluppo”). Per essi significa
verità formulando nuove ipotesi. Non due sinonimi? O, se non sono due si- promozione sociale e liberazione, con
tutto nel mondo scientifico, nonostan- nonimi, indicano due momenti diversi conseguente abiura dei valori cultura-
te il suo rigore, risulta apprezzabile, di uno stesso fenomeno? Oppure indi- li che avevano loro fornito i modelli di
meno che mai gli approdi, talvolta non cano due fenomeni diversi che però si “poveri”, di “lavoratori”, di “risparmia-
voluti, visto che alcune scoperte sono integrano necessariamente fra di loro? tori”, di “soldati”, di “credenti”.
poi sfociate in finalità altre rispetto alle Oppure, ancora, indicano due fenome- La “massa” è dunque per lo “svilup-
intenzioni degli scienziati coinvolti (ba- ni solo parzialmente analoghi e sin- po”: ma vive questa sua ideologia
sta, per questo, ricordare gli studi e le cronici? Infine: indicano due fenomeni soltanto esistenzialmente, ed esisten-
scoperte di Enrico Fermi). “opposti” fra di loro, che solo apparen- zialmente è portatrice dei nuovi valori
Alla scienza si collega spesso la parola temente coincidono e si integrano? Bi- del consumo. Ciò non toglie che la sua
“sviluppo”, vocabolo sempre apprez- sogna assolutamente chiarire il senso scelta sia decisiva, trionfalistica e ac-
zato ma raramente analizzato nel suo di queste due parole e il loro rapporto, canita.
intrinseco significato. Molto meno, se vogliamo capirci in una discussione Chi vuole, invece, il “progresso”? Lo
invece, è tenuto in considerazione il che riguarda molto da vicino la nostra vogliono coloro che hanno interessi
termine “progresso”, assai spesso so- vita anche quotidiana e fisica. immediatamente da soddisfare, ap-
stituito con il termine “sviluppo”. La Vediamo: la parola “sviluppo” – con- punto attraverso il “progresso”: lo vo-
differenza tra i due termini è molto tinua il nostro – ha oggi una rete di gliono gli operai, i contadini, gli intel-
profonda e il rispettivo significato divi- riferimenti che riguardano un contesto lettuali. Lo vuole chi lavora e dunque
de la scienza in termini di finalità. indubbiamente di “destra”. Chi vuole è sfruttato.
La finalità prima della scienza, e quindi infatti lo “sviluppo”? Cioè chi lo vuole
degli scienziati, sembra quella di do- non in astratto e idealmente, ma in Quando dico “lo vuole” lo dico in senso
minare e, così, di manipolare il mondo concreto e per ragioni di immediato autentico e totale (ci può essere anche
circostante, ma è importante capire interesse economico? È evidente: a qualche “produttore” che vuole, oltre
bene questo aspetto e, in particolare, volere lo “sviluppo” in tal senso è chi tutto, e magari sinceramente, il pro-
in quale concreta finalità si traduce. produce; sono cioè gli industriali. gresso: ma il suo caso non fa testo).
Sul tema della differenza tra i due ter- E, poiché lo “sviluppo”, in Italia, è que- Il “progresso” è dunque una nozione
mini, un grande scrittore italiano, Pier sto sviluppo, sono per l’esattezza, nella ideale (sociale e politica): là dove lo
Paolo Pasolini (1922-1975), nel libro fattispecie, gli industriali che produco- “sviluppo” è un fatto pragmatico ed
“Scritti corsari” del 1975, effettua una no beni superflui. economico.
Ora è questa dissociazione che richie- ricerca sportiva. Lo fa già scarsamen-
de una “sincronia” tra “sviluppo” e te in altri ambiti, figuriamoci nello
“progresso”, visto che non è conce- sport che spesso - nel collettivo dei
pibile (a quanto pare) un vero pro- governanti - è considerato un hobby
gresso se non si creano le premesse o un passatempo e come tale non ha
economiche necessarie ad attuarlo”. necessità di attenzioni di sorta.
Possiamo allora distinguere i due ter-
mini come segue: Pertanto, lasciato libero lo spazio, il
mercato sportivo è totalmente ag-
Sviluppo: corrisponde all’aumento gredito da tutti coloro i quali hanno
della strumentazione tecnica. come finalità lo sviluppo e quindi il
Progresso: si identifica con il miglio- profitto. Attrezzature, abbigliamen-
ramento delle condizioni umane. to, strumenti di misurazione ecc..:
anche la ricerca scientifica è spesso
Molti degli investimenti scientifi- finanziata da aziende che producono
ci sono indirizzati all’aumento del- materiali per lo sport e ovviamente
la strumentazione tecnica che ha questa tipologia di ricerca è sempre
una strettissima correlazione con il finalizzata a dimostrare la bontà della
mercato quindi con l’economia. In strumentazione da essi stessi prodot-
quest’era, dove solo il temine econo- ta. Non potrebbe essere altrimenti.
mia ha un valore assoluto, anche la Nonostante ciò la poca ricerca spor-
scienza si è abbondantemente inchi- tiva vera, finalizzata al progresso che
nata e la ricerca ha spessissimo que- viene prodotta maggiormente dalle
sto solo fine. Con il progresso non università estere, spesso non trova
sempre si “fanno soldi”. Spesso per riscontro tra gli addetti ai lavori, affa-
arrivare ad una standardizzazione del scinati maggiormente dalla tecnolo-
progresso i soldi andrebbero spesi in gia di uso immediato anche se….
particolare da parte degli Stati. Certo Anche se poi quei dati non costitui-
se prendiamo in considerazione il no- scono nessun approccio al progresso
stro di Paese, l’Italia, di investimenti o nessun indizio di cambiamento.
verso una ricerca indirizzata al pro- E dire che la ricerca finalizzata al pro-
gresso non si vede traccia; è ormai gresso in ambito sportivo dovrebbe
sparita anche dai manuali di appli- essere per lo Stato prioritaria!
cazione scientifica. Siamo fanalino di Della ricerca in ambito sportivo fi-
coda tra i Paesi cosiddetti industria- nalizzata al progresso ne gioverebbe
lizzati per gli investimenti in ricerca la Medicina in termini di prevenzio-
finalizzata al progresso. Quando uno ne e guarigione; ne gioverebbero le
Stato non investe in progresso, si capacità cognitive dei giovani e non
deve rassegnare a dare spazio a tutti solo le loro; ne gioverebbe – per il
coloro i quali hanno invece necessità benessere che ne conseguirebbe – la
di aggredire economicamente i vuoti società tutta e il Paese per intero.
che lo stesso lascia, accaparrandosi il Purtroppo, oggi ci dobbiamo arren-
profitto prima di tutto. dere all’evidenza per cui sempre più
Nello sport, invece, quale tra i due si dimentica il termine progresso.
termini ha prevalenza? Sviluppo o Dobbiamo ricordare qui che il pro-
progresso? Lo sport non è esente gresso omesso nello sport rappre-
dalle dinamiche politiche e sociali. senta la cancellazione di una parte
Nello sport, forse più che altrove, il importante della identità di una so-
termine sviluppo ha un peso signifi- cietà? Questo assunto, progresso
cativo rispetto al termine progresso. nello sport = progresso della società,
Non credo di stupirvi se consideria- purtroppo non si comprende affatto.
mo quanto poco (direi nulla, per es-
sere più preciso) lo Stato investe in E infatti …
33 Contenuti
Organo Ufficiale Tecnico-Scientifico per la Formazione di
Base ed Avanzata della FIPE, per il movimento e lo sport.
LA MACCHINA
CHE C’è in ME
ALLENAMENTO
4 / Charniga / Perché “Dio non ha mai creato dei 27 / Duca, Alberti / Strategie di autoregolazione
rettilinei” dell’esercizio con sovraccarichi
11 / Casolo, Del Vecchio, Felici / Effetti 37 / Leonardi / I sovraccarichi nel sistema della
dell’allenamento alla forza sull’attività delle unità motorie cultura fisica: opportunità e limiti
49 / Cazzetta / Il potenziamento muscolare
con il carico rappresentato dal corpo
55 / Grillone, Bartolomei / Confronto di forza e
potenza relativa in atleti dei due sessi
60 / Sannicandro, Cofano, Rosa, Colella /
Strategie di contrasto della sedentarietà negli over 65
durante la diffusione del Covid 19: l’esperienza italiana
67 / Lolletti, Gemello, Gollin / La stimolazione
sonora come ausilio per l’incremento dell’efficienza fisica
in condizione di microgravità: studio longitudinale
PREVENZIONE
E RIABILITAZIONE LA PROFESSIONE
1 / Urso / Editoriale
85 / Bellotti / Riflessioni
96 / Abstracts
©Sportivnypress.com
Andrew Charniga
Perché
“Dio non ha
mai creato
dei rettilinei”
1
1. La traduzione del titolo (che si ripete poi nel testo), ovvero la frase inglese “God Does Not
Build in Straight Lines”, è tratta dal film Prometheus (Spaihts J, Lindelhof D). Nella versione
italiana del film tale frase è stata tradotta con “Dio non ha mai creato dei rettilinei”.
In questo testo, si è scelto di lasciarla così, quindi come risulta nota al pubblico italiano.
In effetti, nella versione italiana si perde un po’ il concetto di linea retta che viene sfruttato
dall’autore dell’articolo (NdT).
Andrew Charniga
Scienziato del sollevamento pesi e allenatore.
Laurea in Scienze Motorie alla Eastern Michigan University (USA) e Master in Kinesioterapia alla
Università di Toledo (SPA). Fondatore, nel 1980, di Sportivny Press.
Ha editato 15 libri tradotti dal russo e molte decine di articoli sull’allenamento nel sollevamento pesi,
sulla biomeccanica, sul recupero, ecc.
Figura 3
L’espressione
rilassata, un riflesso
del processo di
rilassamento dei
muscoli di una
sportiva di super élite
nasconde lo sforzo
È stato riscontrato di eseguire un tale
rapido spostamento
che le pesiste dalla posizione
hanno tassi molto eretta allo squat;
bassi di lesione; questa è l’abilità più
importante nella
specialmente pesistica.
a carico del
ginocchio.
Imparare a essere in
tensione senza tensione
“… le donne hanno molti Figura 5 A sinistra, campionessa olimpica che esegue il sollevamento con un
piegamento delle ginocchia (in varo) considerato un elemento che facilita le
parametri morfo-funzionali lesioni dal mondo accademico statunitense.
che sono caratteristici solo La protuberanza dei muscoli della parte posteriore delle gambe, anche se
delle donne” l’atleta è ancora con i piedi completamente poggiati al suolo, indica che
questi muscoli sono attivi durante tutta l’estensione delle gambe.
(A.S. Medvedyev, 1999) Una buona dimostrazione che le donne non sono dipendenti dal
“quadricipite”, al contrario, usano tutti i muscoli degli arti inferiori in modo
Come è possibile essere in tensio- sinergico. In effetti, il movimento in varo coinvolge i muscoli delle gambe
più di un movimento lineare delle gambe, ovvero una curvatura e/o un
ne senza tensione? L’atleta di super movimento di inclinazione delle gambe è più efficace per il sollevamento
élite della figura 7 è in tensione nello rispetto al movimento in linea retta. Foto di Charniga.
sforzo di sollevare un carico che sta- NOTA: porzione delle gambe di una pesista dal polpaccio relativamente
grosso alla muscolatura della coscia nella foto a destra.
bilisce un record mondiale. L’espres-
sione rilassata del volto, persino con
gli occhi chiusi, si presenta in un mo- Ci si aspetterebbe normalmente una L’espressione rilassata, da sonnam-
mento cruciale dell’esercizio. smorfia (soprattutto da un pesista bula, riflette il rifiuto di una tensione
L’angolo del ginocchio è di circa 90°, uomo) per esprimere l’ampiezza muscolare inutile per garantire che i
il che rappresenta da un punto di dello sforzo. Ma una smorfia signi- muscoli impegnati nel sollevamento
vista meccanico il segmento più dif- ficherebbe una tensione muscolare possano eseguire il lavoro con mag-
ficile, denominato anche “intoppo”. superflua. giore efficienza.
* Charniga, A., “Non dovrebbero le pesiste essere suscettibili alle lesioni?”, www.sportivnypress.com.
il potenziale per reagire di riflesso al variare delle condizioni al di fuori di ciò che sembrerebbe logico, di muoversi e,
cosa più importante, di reagire, con un’efficienza meccanica speciale, e altre caratteristiche del genere. Questi non sono
difetti, ma alcuni dei doni che la natura ha elargito, e:
Doni che possono rivelarsi utili nel regno dello sport di élite.
Bibliografia
** Spaihts, J., Lindelhof, D., Quote from the movie Prometheus.
/ Charniga, A., A De – masculinization of Strength, Sportivnypress, Livonia, Michigan,
/ Charniga, A.,“Comparison of Warm up Protocols of High Class Male and Female Weightlifters”, www.sportivnypress.com
/ Oleshko, V.,“Characteristics of the Movement of the Athlete/Barbell System for Athletes of Different Sex”, Olimp,
/ Charniga, A.,“Aesthetics of Strength”, www.sportivnypress.com
/ Charniga, A.,“Shouldn’t Female Weightlifters be Injury Prone?”, www.sportivnypress.com
/ Charniga, A., “Unanticipated Consequences of a Weaker Sex”, www.sportivnypress.com
/ Charniga, A.,“Expression of Strength in Weightlifting”, www.sportivnypress.com
/ Charniga, A.,“How the Female Weightlifter Out – Grew the Lady Bar”, www.sportivnypress.com
/ Charniga, A.,“Equilibrium in Weightlifting”, www.sportivnypress.com
/ Charniga, A.,“Variations of the Jump Under the Barbell in the Snatch and the clean”, www.sportivnypress.com
/ Hong, F., Footbinding, Feminism and Freedom, Portland, Oregon. Frank Cass publishers. 1997.
Effetti
dell’allenamento
alla forza sull’attività
delle unità motorie
PAROLE CHIAVE
Allenamento alla forza, adattamenti neurali, unità motorie, HDsEMG
L’allenamento alla forza o contro resistenza è una delle modalità di esercizio preferite e
pertanto più largamente impiegate soprattutto dalla popolazione adulta. In aggiunta al
più tradizionale scopo di questa pratica, ovvero lo sviluppo ed il mantenimento della for-
za, dell’endurance, della potenza e della massa muscolare (ipertrofia) e di conseguenza
l’incremento della performance atletica, negli ultimi trent’anni un numero considerevole
di studi ha dimostrato i potenziali effetti benefici sulla salute associati alla sua pratica
regolare sia in popolazioni sane che patologiche (8, 9).
1
↑ e ↓ indicano incremento e riduzione, rispettivamente. In particolare, ↑ o ↓ indicano un “effetto debole”, ↑↑ o ↓↓ indicano un “effetto mode-
rato”, ↑↑↑ o ↓↓↓ indicano “effetto elevato”. Adattato da (3, 4, 7).
Figura 1 Schematizzazione delle diverse strutture neuromuscolari coinvolte nello sviluppo e nel controllo della forza.
Durante contrazioni volontarie, il SNC genera e trasmette input sinaptici ai motoneuroni (MN) (A), che a loro volta
quando attivati, generano, integrano ed inviano dei potenziali d’azione alle fibre muscolari da essi innervate (B),
che contraendosi, permettono il movimento (C).
Figura 2 Esempio di utilizzo dell’elettromiografia di superficie ad alta densità (HDsEMG) per l’acquisizione e la decompo-
sizione del segnale EMG dal muscolo bicipite brachiale (BB). Posizionando due matrici di 64 elettrodi ciascuna sul
ventre del BB (C) e chiedendo al soggetto di contrarre il muscolo isometricamente, è possibile dapprima registrare
il segnale EMG globale (A) ed in seguito, scomporlo nel contributo delle singole unità motorie attive (B).
Questo robusto parametro elettrofisiologico fornisce in- Il tracking si basa sulla correlazione bi-dimensionale
formazioni indirette sulle strategie di reclutamento delle tra forme d’onda dei potenziali d’azione di singole uni-
unità motorie in quanto la MUCV è biofisicamente asso- tà motorie, estratte mediante una tecnica denominata
ciata al diametro delle fibre muscolari. È pertanto consi- spike-triggered averaging in seguito alla decomposizione
derata un vero e proprio parametro che rispecchia il prin- del segnale EMG (62).
cipio di reclutamento secondo la dimensione dell’unità
motoria (Henneman’s size principle). In altri termini, risalendo alla forma d’onda del potenzia-
le d’azione di singole unità motorie, che rappresenta una
Inoltre, la MUCV fornisce anche una prospettiva indiretta vera e propria “traccia” o “firma” bi-dimensionale dell’u-
sulle proprietà elettrofisiologiche di membrana in quanto nità motoria, è stato possibile monitorare i cambiamenti
è influenzata dallo stato di polarizzazione o eccitabilità del dell’attività delle stesse unità motorie indotti dalle quattro
sarcolemma (69, 70). settimane di allenamento alla forza.
Figura 3 Setup (A) e protocollo sperimentale (B). Esempio rappresentativo di una contrazione isometrica trapezoidale al 50% MViF
(segnale di forza, in nero) e concomitante acquisizione del segnale HDsEMG (ogni colore rappresenta un diverso canale HDsEMG) (C).
Decomposizione del segnale EMG di superficie ed esempio di estrazione di un potenziale d’azione di unità motoria (D).
Figura 4 Grafici a dispersione rappresentanti la soglia di reclutamento delle stesse unità motorie identificate prima (PRE,
asse X) e dopo (POST, asse Y) le quattro settimane di allenamento per il gruppo di controllo (asterischi: A, C) ed il
gruppo di intervento (cerchi pieni: B, D). Ogni colore indica un soggetto diverso. I pannelli A, B ed E presentano
i valori in termini assoluti (N), mentre i pannelli C, D ed F presentano le soglie di reclutamento normalizzate in
percentuale della massima forza isometrica volontaria (% MViF). I valori medi delle soglie di reclutamento per
ciascun soggetto e per gruppo in termini assoluti e relativi, sono riportati nei pannelli E ed F, rispettivamente
(in bianco, controllo; in grigio, intervento). * P < 0.05, ** P < 0.01. I dati sono riportati come media ± deviazione
standard. Adattato da: Del Vecchio, A., Casolo, A., Negro, F., Scorcelletti, M., Bazzucchi, I., Enoka, R., Felici, F., and
Farina, D. (2019a). The increase in muscle force after 4 weeks of strength training is mediated by adaptations in
motor unit recruitment and rate coding. The Journal of Physiology, 597(7):1873-1887.
Figura 5 Grafici a dispersione rappresentanti la frequenza di scarica delle stesse unità motorie identificate prima (PRE,
asse X) e dopo (POST, asse Y) le quattro settimane di allenamento per il gruppo di controllo (asterischi: A) ed il
gruppo di intervento (cerchi pieni: B). Ogni colore indica un soggetto diverso. I pannelli C, D ed E presentano la
frequenza di scarica media per ciascun soggetto e per gruppo nelle tre diverse fasi delle contrazioni trapezoidali,
reclutamento, steady state e dereclutamento, rispettivamente (in bianco, controllo; in grigio, intervento). Si può os-
servare come la frequenza di scarica delle unità motorie sia aumentata significativamente nel gruppo di intervento
soltanto nella fase di steady state della contrazione (D). *** P < 0.001. I dati sono riportati come media ± deviazio-
ne standard. Adattato da: Del Vecchio, A., Casolo, A., Negro, F., Scorcelletti, M., Bazzucchi, I., Enoka, R., Felici, F.,
and Farina, D. (2019a). The increase in muscle force after 4 weeks of strength training is mediated by adaptations
in motor unit recruitment and rate coding. The Journal of Physiology, 597(7):1873-1887.
Figura 6 Grafici a dispersione rappresentanti la relazione tra la differenza di forza (ΔF = forza steady state - forza al reclu-
tamento) e la differenza della frequenza di scarica (ΔFS = FS steady state – FS reclutamento) delle stesse unità
motorie identificate prima (in rosso) e dopo (in verde) le quattro settimane di allenamento alla forza nel gruppo di
controllo (valori assoluti, A; valori relativi, C) e nel gruppo di intervento (valori assoluti B; valori relativi, D). I valori
medi della pendenza (rateo di cambiamento della FS relativo al cambiamento della forza generata) delle regres-
sioni per ciascun soggetto e per gruppo, sono riportati in termini assoluti (E) e relativi (F) (in bianco, controllo; in
grigio, intervento). I dati sono riportati come media ± deviazione standard. Adattato da: Del Vecchio, A., Casolo,
A., Negro, F., Scorcelletti, M., Bazzucchi, I., Enoka, R., Felici, F., and Farina, D. (2019a). The increase in muscle
force after 4 weeks of strength training is mediated by adaptations in motor unit recruitment and rate coding. The
Journal of Physiology, 597(7):1873-1887.
Andrea Casolo
Lavora come Ricercatore Associato presso il Dipartimento di Bioingegneria dell’Imperial College di Londra (UK).
Ha conseguito una laurea triennale (BSc) in Scienze Motorie e dello Sport (LT-022) presso l’Università Cattolica
del Sacro Cuore di Milano nel 2014, una laurea Magistrale (MSc) in Attività Fisica e Salute presso l’Università
degli Studi di Roma ‘Foro Italico’ nel 2016, e un Dottorato di Ricerca (PhD) in Scienze del Movimento Umano e
dello Sport presso il medesimo ateneo nel 2020. Il suo progetto di dottorato si è focalizzato sullo studio degli
adattamenti neuromuscolari all’allenamento alla forza con particolare riguardo ai cambiamenti a livello di
singola unità motoria.
Francesco Felici
MD e Specialista in Medicina dello Sport, è Professore Ordinario di Fisiologia Umana e dell’Esercizio all’Uni-
versità degli Studi di Roma ‘Foro Italico’. Ha presieduto il XX Congresso dell’ISEK ed è membro della Società
Italiana di Fisiologia (SIF), dell’International Society of Electrophysiology and Kinesiology (ISEK) e dello Eu-
ropean College of Sport Sciences (ECSS). È autore di oltre 100 articoli e contributi scientifici e la sua attività
di ricerca si concentra principalmente nell’area del movimento umano – dagli aspetti metabolici a quelli
neuromuscolari – in collaborazione con istituti nazionali ed internazionali.
Bibliografia
9. Kraemer, William J, Ratamess, Nicholas A, French, Duncan N. Resistance training for health
and performance. Curr Sports Med Rep. 2002;1(3):165–71.
10. Cruickshank TM, Reyes AR, Ziman MR. A Systematic Review and Meta-Analysis of Strength
Training in Individuals With Multiple Sclerosis Or Parkinson Disease. Medicine (Baltimore).
1. U.S. Department of Health and Human Services. Physical Activity Guidelines Advisory Com- 2015;94(4):e411.
mittee Report, 2008. To the Secretary of Health and Human Services. 2008;683. 11. Chung CLH, Thilarajah S, Tan D. Effectiveness of resistance training on muscle strength and
2. American College of Sports Medicine. ACSM’s Guidelines for exercise testing and prescription. physical function in people with Parkinson’s disease: a systematic review and meta-analysis.
10th Revis. Lippincott Williams & Wilkins; 2017. 480 p. Clin Rehabil. 2016;30(1):11–23.
3. Pollock ML, Franklin BA, Balady GJ, et al. AHA Science Advisory. 2000;8721(71):828–33. 12. Portugal E, Vasconcelos P, Souza R, et al. Aging process, cognitive decline and Alzheimer`s
4. Williams MA, Haskell WL, Ades PA, et al. Resistance Exercise in Individuals With and Without disease: can strength training modulate these responses? CNS Neurol Disord - Drug Targets.
Cardiovascular Disease : 2007 Update A Scientific Statement From the American Heart Asso- 2015;14(9):1209–13.
ciation Council on Clinical Cardiology and Council on Nutrition , Physical Activity , and Meta- 13. Folland JP, Williams AG. The Adaptations to Strength Training. Sport Med. 2007;37(2):145–68.
bolism. 2007;572–84. 14. Aagaard P, Simonsen EB, Andersen JL, Magnusson P, Dyhre-Poulsen P. Neural adaptation
5. American College of Sports Medicine. American College of Sports Medicine position stand: to resistance training: changes in evoked V-wave and H-reflex responses. J Appl Physiol.
The recommended quantity and quality of exercise for developing and maintaining cardiore- 2002;92(6):2309–18.
spiratory and muscular fitness in healthy adults. Med Sci Sport Exerc. 1990;22:265–74. 15. Enoka RM. Neural adaptations with chronic physical activity. J Biomech. 1997;30(5):447–55.
6. American College of Sports Medicine. American College of Sports Medicine position 16. Moritani T, deVries H. Neural factors versus hypertrophy in the time course of muscle strength
stand. Progression models in resistance training for healthy adults. Med Sci Sport Exerc. gain. Am J Phys Med. 1979;58(3):115–30.
2009;41(3):687. 17. Narici M V., Roi GS, Landoni L, Minetti AE, Cerretelli P. Changes in force, cross-sectional area
7. Garber CE, Blissmer B, Deschenes MR, et al. Quantity and Quality of Exercise for Developing and neural activation during strength training and detraining of the human quadriceps. Eur J
and Maintaining Cardiorespiratory, Musculoskeletal, and Neuromotor Fitness in Apparently Appl Physiol Occup Physiol. 1989;59(4):310–9.
Healthy Adults. Med Sci Sport Exerc. 2011;43(7):1334–59. 18. SALE D. Neural adaptation to resistance training. Med Sci Sport Exerc. 1988;20(Sup 1):S135–45.
8. Feigenbaum MS, Pollock ML. Prescription of resistance training for health and disease. Med 19. Van Cutsem M, Duchateau J, Hainaut K. Changes in single motor unit behaviour contribute to the
Sci Sports Exerc. 1999;31(1):38–45. increase in contraction speed after dynamic training in humans. J Physiol. 1998;513(1):295–305.
21. Weier AT, Pearce AJ, Kidgell DJ. Strength training reduces intracortical inhibition. Acta Physiol. 42. Liddell EGT, Sherrington CS. Recruitment and some other Features of Reflex Inhibition. Proc R
2012;206(2):109–19. Soc B Biol Sci. 1925;97(686):488–518.
22. DelBalso C, Cafarelli E. Adaptations in the activation of human skeletal muscle induced by 43. Sherrington CS. Remarks on some Aspects of Reflex Inhibition. Proc R Soc B Biol Sci.
short-term isometric resistance training. J Appl Physiol. 2007;103(1):402–11. 1925;97(686):519–45.
23. Häkkinen K, Kallinen M, Linnamo V, Pastinen UM, Newton RU, Kraemer WJ. Neuromuscular 44. Heckman CJ, Enoka RM. Physiology of the motor neuron and the motor unit. Handbook of Cli-
adaptations during bilateral versus unilateral strength training in middle-aged and elderly nical Neurophysiology. Elsevier B.V.; 2004. p. 119–47.
men and women. Acta Physiol Scand. 1996;158(1):77–88. 45. Burke RE, Jankowska E, Ten Bruggencate G. A comparison of peripheral and rubrospinal synap-
24. Carroll TJ, Riek S, Carson RG. Neural Adaptations to Resistance Training. Sport Med. tic input to slow and fast twitch motor units of triceps surae. J Physiol. 1970;207(3):709–32.
2001;31(12):829–40. 46. Kernell D, Eerbeek O, Verhey BA. Motor unit categorization on basis of contractile properties:
25. Gabriel DA, Kamen G, Frost G. Neural adaptations to resistive exercise: Mechanisms and re- An experimental analysis of the composition of the cat’s m. peroneus longus. Exp Brain Res.
commendations for training practices. Sport Med. 2006;36(2):133–49. 1983;50–50(2–3):211–9.
26. Akima H, Takahashi H, Kuno SY, et al. Early phase adaptations of muscle use and strength to isoki- 47. Adrian ED, Bronk DW. The discharge of impulses in motor nerve fibres: Part I. Impulses in sin-
netic training. Med Sci Sports Exerc. 1999;31(4):588–94. gle fibres of the phrenic nerve. J Physiol. 1928;66(1):81–101.
27. Blazevich AJ, Gill ND, Deans N, Zhou S. Lack of human muscle architectural adaptation after 48. Henneman E. Relation between size of neurons and their susceptibility to discharge. Science.
short-term strength training. Muscle Nerve. 2007;35(1):78–86. 1957;126(3287):1345–7.
28. Seynnes OR, de Boer M, Narici M V. Early skeletal muscle hypertrophy and architectural chan- 49. Desmedt JE, Godaux E. Ballistic contractions in man: characteristic recruitment pattern of
ges in response to high-intensity resistance training. J Appl Physiol. 2007;102(1):368–73. single motor units of the tibialis anterior muscle. J Physiol. 1977;264(3):673–93.
29. Jensen JL, Marstrand PCD, Nielsen JB. Motor skill training and strength training are associated 50. Del Vecchio A, Negro F, Holobar A, et al. You are as fast as your motor neurons: speed of recru-
with different plastic changes in the central nervous system. J Appl Physiol. 2005;99(4):1558– itment and maximal discharge of motor neurons determine the maximal rate of force deve-
68. lopment in humans. J Physiol. 2019;597(9):2445–56.
30. Carroll TJ, Riek S, Carson RG. The sites of neural adaptation induced by resistance training in 51. Søgaard K, Christensen H, Jensen B, Finsen L, Sjøgaard G. Motor control and kinetics during
humans. J Physiol. 2002;544(2):641–52. low level concentric and eccentric contractions in man. Electroencephalogr Clin Neurophysiol
31. Duchateau J, Hainaut K. Isometric or dynamic training: differential effects on mechanical pro- Mot Control. 1996;101(5):453–60.
perties of a human muscle. J Appl Physiol. 1984;56(2):296–301. 52. Duchateau J, Semmler JG, Enoka RM. Training adaptations in the behavior of human motor
32. Reeves ND, Narici M V., Maganaris CN. Effect of resistance training on skeletal muscle-specific units. J Appl Physiol. 2005;101(6):1766–75.
force in elderly humans. J Appl Physiol. 2004;96(3):885–92. 53. Enoka RM, Fuglevand AJ. Motor unit physiology: Some unresolved issues. Muscle Nerve.
33. Häkkinen K, Komi P V. Electromyographic changes during strength training and detraining. 2001;24(1):4–17.
Med Sci Sports Exerc. 1983;15(6):455–60. 54. Erim Z, De Luca CJ, Mineo K, Aoki T. Rank-ordered regulation of motor units. Muscle Nerve.
34. Balshaw TG, Massey GJ, Maden-Wilkinson TM, Tillin NA, Folland JP. Training-specific functio- 1996;19(5):563–73.
nal, neural, and hypertrophic adaptations to explosive- vs. sustained-contraction strength 55. Bigland B, Lippold OCJ. Motor unit activity in the voluntary contraction of human muscle. J
training. J Appl Physiol. 2016;120(11):1364–73. Physiol. 1954;125(2):322–35.
35. Aagaard P, Simonsen EB, Andersen JL, Magnusson P, Dyhre-Poulsen P. Increased rate of force 56. Carroll TJ, Selvanayagam VS, Riek S, Semmler JG. Neural adaptations to strength trai-
development and neural drive of human skeletal muscle following resistance training. J Appl ning: Moving beyond transcranial magnetic stimulation and reflex studies. Acta Physiol.
Physiol. 2002;93(4):1318–26. 2011;202(2):119–40.
36. Duchateau J, Semmler JG, Enoka RM, et al. Training adaptations in the behavior of human mo- 57. Enoka RM. Physiological Validation of the Decomposition of Surface EMG Signals [Internet]. J
tor units. J Appl Physiol. 2006;101(6):1766–75. Electromyogr Kinesiol. 2019;(March) available from: https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/
37. Reeves ND, Maganaris CN, Narici M V. Plasticity of dynamic muscle performance with strength pii/S105064111830381X. doi:10.1016/j.jelekin.2019.03.010.
training in elderly humans. Muscle Nerve. 2005;31(3):355–64. 58. Merletti R, Holobar A, Farina D. Analysis of motor units with high-density surface electromyo-
38. Komi P V., Viitasalo JT, Rauramaa R, Vihko V. Effect of isometric strength training on mecha- graphy. J Electromyogr Kinesiol. 2008;18(6):879–90.
nical, electrical, and metabolic aspects of muscle function. Eur J Appl Physiol Occup Physiol. 59. Farina D, Negro F, Muceli S, Enoka RM. Principles of Motor Unit Physiology Evolve With Advan-
1978;40(1):45–55. ces in Technology. Physiology. 2016;31(2):83–94.
39. Vila-Chã C, Falla D, Farina D. Motor unit behavior during submaximal contractions following six 60. Holobar A, Zazula D. Multichannel blind source separation using convolution Kernel compen-
weeks of either endurance or strength training. J Appl Physiol. 2010;109(5):1455–66. sation. IEEE Trans Signal Process. 2007;55(9):4487–96.
40. Patten C, Kamen G, Rowland DM. Adaptations in maximal motor unit discharge rate to stren- 61. Negro F, Muceli S, Castronovo AM, Holobar A, Farina D. Multi-channel intramuscular and sur-
gth training in young and older adults. Muscle Nerve. 2001;24(4):542–50. face EMG decomposition by convolutive blind source separation. J Neural Eng. 2016;13(2):0.
NOVITÀ Nuovi esercizi per flessibilità, allenamento contro resistenza e pliometria, nonché originali esercitazioni di
velocità e agilità. Una raccolta di 61 video, fruibili attraverso i QR Code presenti nel testo, permette ad allenatori,
istruttori ed atleti di verificare la più corretta esecuzione degli esercizi proposti.
Antonio Urso con il contributo di Pasquale Bellotti e Francesco Riccardo• Libro pagine 344• 32,00 euro
Non c’è giustificazione alcuna nei confronti di chi non vuole ancora oggi considerare l’allenamento della forza funzionale alla
crescita dei giovani. Gli anni della giovinezza e della formazione motoria necessitano, invece, dello sviluppo di questa caratteristica
umana, non capacità opzionale ma comprimaria nel movimento, e quindi fondamentale per la vita, prima che per lo sport. Per
troppi anni molti pseudo-esperti, attraverso un negazionismo privo di scientificità, hanno voluto sostenere che i giovani sarebbero
incorsi in problematiche fisiche derivanti dalla pratica dell’allenamento della forza.
Questo libro, basato su evidenze scientifiche e indicazioni che vengono dalla ricerca, si propone invece di porre le condizioni
affinché la forza nel movimento umano venga colta come elemento di importanza e rilievo assoluti anche prima che nel
movimento sportivo. Conforta questa proposta anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità che sancisce, in termini di linee
guida, che i bambini da 0 a 5 anni debbano fare movimento finalizzato allo sviluppo della forza. Ulteriore sostegno viene
dall’Accademia Americana di Pediatria con una visione operativa che pone l’allenamento della forza nei giovanissimi come
condizione obbligata per lo sviluppo psicofisico ottimale.
Strategie di
autoregolazione
dell’esercizio
con sovraccarichi
IN SINTESI
Nell’allenamento con sovraccarichi la selezione del sovraccarico da utiliz-
zare è un elemento cruciale per permettere al soggetto di raggiungere gli
obiettivi desiderati. Metodologie tradizionali come la prescrizione di ripeti-
zioni massimali o di una percentuale di una ripetizione massimale non ten-
gono però conto di variabilità individuali e non consentono una accurata
gestione della fatica.
Questa review vuole esaminare due metodologie che consentono una au-
toregolazione del sovraccarico, in base alla condizione del soggetto durante
l’allenamento mostrandone origini, funzionamento, limitazioni e potenziali
applicazioni: scala RPE basate su “ripetizioni in riserva” e “intensità relativa”
basata su serie e ripetizioni.
del bilanciere. A 1RM e al 90% di 1RM i sollevatori esperti carico del 2% e svolgerà la serie successiva con 102 kg. Nel
hanno riportato valori maggiori di RPE e velocità inferiori caso in cui il cedimento muscolare sia raggiunto prima del
rispetto ai sollevatori inesperti. Sia per gli esperti che per numero voluto di ripetizioni in una serie, il sovraccarico
gli inesperti sono state rilevate correlazioni inverse forti dovrà essere ridotto del 4% per ciascuna ripetizione non
tra RPE e velocità del bilanciere alle diverse percentuali eseguita, in quanto una ripetizione è pari ad 1 punto di
del 1RM (r = - 0,88 e r = - 0,77), anche se bisogna notare RPE (18): se un altro soggetto, nell’effettuare serie da 8
che la forza della relazione è maggiore negli atleti esperti. ripetizioni a RPE 8 con 100 kg dovesse raggiungere il cedi-
Questa considerazione è stata poi estesa anche all’eserci- mento muscolare alla settima ripetizione, il carico verreb-
zio di distensioni su panca piana. Replicando il medesimo be ridotto del 12% (4% per la ripetizione non eseguita e
protocollo sperimentale, è stato possibile riscontrare che 8% per abbassarsi da RPE 10 ad RPE 8) e quindi svolgereb-
sia sollevatori esperti che inesperti sono in grado di valu- be le serie seguenti con 88 kg.
tare accuratamente l’RPE (26).
Rispetto alla prescrizione dell’allenamento, l’uso della sca-
La relazione tra esperienza e accuratezza è stata confer- la basata sulle RIR presenta vantaggi simili a quelli della
mata anche in un campione di 141 frequentatori di cen- scala RPE tradizionale. È infatti possibile utilizzare questo
tri fitness tedeschi (37). È da notare che in questo caso il strumento per autoregolare il carico di allenamento. Pre-
campione comprendeva sia uomini che donne, con un’e- scrivendo RPE diversi per lo stesso sovraccarico, gli atleti
sperienza che andava da meno di sei mesi a più di tre anni. completano un numero diverso di ripetizioni e di conse-
Pur confermando l’ipotesi che i più esperti fossero più guenza il carico di allenamento (18). Questa indicazione è
accurati nella determinazione dell’RPE, è emerso anche valida su diverse combinazioni di ripetizioni per serie e di
un errore sistematico per cui i partecipanti tendevano a RPE e nello specifico è stata testata negli esercizi di squat,
sottostimare il numero di RIR e quindi sovrastimare l’RPE. panca e stacco da terra. Sono stati valutati 14 Powerlifters
L’entità della sovrastima del valore di RPE diminuiva all’au- che hanno effettuato, in ordine randomizzato, 3 sedute
mentare dell’anzianità di pratica ma, su tutto il campione, settimanali, completando, dopo essersi riscaldati con so-
si attestava in un range 2,64 – 3,38 (37). Questa sovrasti- vraccarichi incrementali, una prima serie di 8 ripetizioni a
ma può essere riconducibile al campione preso in conside- RPE 8, oppure 2 di ripetizioni a RPE 8 oppure di 3 ripeti-
razione, ovvero frequentatori di centri fitness, sicuramen- zioni a RPE 9. Questo allenamento è stato ripetuto per tre
te meno abituati a compiere sforzi massimali rispetto ai settimane e per ciascuna settimana, dopo aver effettuato
powerlifters e atleti considerati in altri studi (19,44). la prima serie, il sovraccarico veniva ridotto del 2%, 4%
oppure del 6%, che corrispondono in termini di RPE ad
Il fatto che sollevatori più esperti muovessero il bilanciere una riduzione di 0,5, 1 e 1,5 punti. Venivano quindi com-
con una velocità inferiore a carichi massimali mostra come pletate quante più serie possibili, mantenendo costante il
i più esperti presentino una maggiore efficienza neuromu- numero di ripetizioni, finché non veniva raggiunto o supe-
scolare. Infatti, gli atleti più forti sollevano il loro massima- rato il valore di RPE assegnato per quel giorno. Il numero
le a velocità minori, in quanto sono in grado di mantenere di serie aggiuntive completate poteva quindi variare da un
delle posture e posizioni ottimali anche di fronte a sovrac- minimo di 1, per cui il powerlifter raggiungeva subito l’RPE
carichi molto elevati. Riescono perciò a continuare a pro- fissato, ad un massimo di 8, valore posto come soglia per
durre forza a velocità minori e concludere il sollevamento un prolungarsi eccessivo dell’allenamento. Il carico totale
rispetto ad atleti più deboli che, al diminuire della velocità relativo completato (in relazione alla 1RM di ciascun at-
del movimento, compromettono la propria postura e non leta in ciascun esercizio) era quindi inferiore, nel caso di
sono più in grado di produrre la forza sufficiente a muove- una riduzione del 2%, intermedio per una riduzione del
re il sovraccarico. 4% e maggiore per una riduzione del 6%. Potendo rego-
lare il carico di allenamento, è quindi possibile utilizzare
Come suggerito da Helms e colleghi (17), sollevatori ine- l’RPE per indicare le intensità di allenamento nel contesto
sperti dovrebbero inizialmente limitarsi a raccogliere i va- di una programmazione.
lori di RIR, ma non basare il proprio allenamento solamen- L’efficacia di questa metodologia per migliorare il livello di
te sulla scala RIR finché non abbiano raggiunto un maggior ipertrofia muscolare e la prestazione di forza massimale è
livello di accuratezza. Bisogna ricordare che la scala RIR stata testata confrontandola con l’utilizzo delle percentua-
dovrebbe essere utilizzata principalmente per serie ad li di 1RM per assegnare il sovraccarico da utilizzare (16).
esaurimento o vicine all’esaurimento muscolare. Pertan- 24 soggetti allenati sono stati assegnati ad uno di due
to, questa strategia di prescrizione del carico è attuabile gruppi, in uno il carico veniva indicato tramite RPE, nel
nell’allenamento della forza massimale, dell’ipertrofia e secondo tramite percentuale di 1RM. L’allenamento pre-
della resistenza muscolare, deve invece essere limitata vedeva l’esecuzione di squat e panca piana per tre sedute
per quanto riguarda l’allenamento della potenza. a settimana per un totale di otto settimane.
carico massimale per le diverse combinazioni di serie e ripe- nell’esercizio di tirata isometrica da metà coscia e l’1RM
tizioni. Rispetto al metodo delle RM la progressione del pro- di squat. Seppur senza significativà, nella tirata isometrica
gramma di allenamento può essere pianificata in anticipo e da metà coscia, l’interpretazione degli effect size favoriva
la presenza di un intervallo per ciascuna intensità permette il gruppo IRSR nelle misure di rate of force development
di “accomodare” il sovraccarico in funzione del livello di fa- 0-50 ms e 0-90 ms.
tica dell’atleta. Inoltre, la possibilità di prescrivere e pianifi- Negli studi descritti, la maggior efficacia di IRSR può essere
care differenti intensità durante una settimana e/o un ciclo dovuta alla migliore capacità di gestione della fatica ac-
di allenamenti, consente una migliore gestione della fatica cumulata da parte dell’atleta (42). Infatti, i protocolli che
accumulata da parte dell’atleta (11). utilizzavano IRSR prevedevano un progressivo aumento
dell’intensità dell’allenamento di settimana in settimana e
Tuttavia, la laboriosità necessaria per mettere in pratica prevedevano degli allenamenti e delle settimane a bassa
IRSR rende solitamente difficile la sua applicazione. Deve intensità (L e VL). I gruppi che utilizzavano il metodo delle
essere aggiunto anche che, soprattutto nel caso di atleti RM prevedevano invece che il cedimento muscolare fosse
“nuovi” per l’allenatore, è difficile effettuare una buona raggiunto nell’ultima serie di ciascun esercizio, perciò lo
stima dei diversi VH, specialmente in persone inesperte sforzo applicato dagli atleti durante le settimane di allena-
nell’allenamento con sovraccarichi. Questa metodologia mento risultava essere sempre massimale.
richiede sicuramente più tempo e sforzo da parte dell’alle-
natore, in quanto dovrà costantemente sorvegliare e mo-
nitore l’esecuzione dei diversi esercizi e potrebbe essere
INDICAZIONI PER L’ALLENAMENTO
vincolato nella scelta delle combinazioni di serie e ripeti- Compreso come utilizzare la scala RPE e il metodo delle
zioni da utilizzare. L’allenatore, per avere delle indicazioni IRSR, è ora possibile presentare delle linee guida rispetto ai
rispetto al sovraccarico, deve infatti limitarsi a quelle com- differenti obiettivi di allenamento.
binazioni già utilizzate con quell’atleta.
IPERTROFIA MUSCOLARE
L’efficacia di questa metodologia è stata recentemente con-
frontata con il metodo delle RM da Carroll e colleghi (10,11). Per quanto riguarda lo sviluppo di ipertrofia muscolare, il
In questo studio, 15 persone allenate hanno seguito un al- fattore principale è il carico totale di allenamento (sovrac-
lenamento periodizzato della durata di 10 settimane, effet- carico x serie x ripetizioni) (33, 34). Seppure in letteratura
tuando 3 allenamenti a settimana, utilizzando RM oppure vi sia ancora dibattito in merito al range di ripetizioni o
IRSR. Gli atleti hanno affrontato 3 blocchi di allenamento, il intensità maggiormente favorevole allo sviluppo di iper-
primo di ipertrofia (3 settimane), il secondo di forza massi- trofia muscolare (33), va però tenuto in considerazione
male (5 settimane) ed il terzo di potenza muscolare (2 setti- che per accumulare lo stesso carico di allenamento sono
mane). L’analisi degli effect size ha mostrato un adattamen- necessarie sedute di durata differente a seconda dell’in-
to più favorevole per il gruppo IRSR rispetto al gruppo RM in tensità utilizzata. Va qui ribadito che per intensità si fa
termini di ipertrofia muscolare, capacità di salto verticale e riferimento alla % di 1RM. Svolgere serie con sovraccari-
di applicazione di forza. Sono state utilizzate delle biopsie chi molto elevati (es. 3RM) richiede molto più tempo ri-
muscolari per valutare l’ipertrofia delle fibre di tipo I e di spetto al completare lo stesso carico di allenamento con
tipo II, il metodo ecografico è stato impiegato per misurare un sovraccarico moderato (es. 10RM), ciò dovuto sia alla
la sezione trasversa anatomica del muscolo e lo spessore necessità di completare un numero maggiore di serie che
muscolare, e quest’ultimo è risultato incrementato in ma- al più lungo tempo di recupero richiesto per mantenere
niera simile nei due gruppi (10). intensità molto elevate (34).
Un altro fattore da dover contemplare è il cedimento mu-
Sono poi stati effettuati degli squat jump e dei counter- scolare, il quale, secondo alcuni autori, non risulta essere
movement jump con 0 kg e 20 kg di sovraccarico; in tutti necessario per lo sviluppo di un grado maggiore di iper-
i casi il picco di potenza e l’altezza di salto sono migliorati trofia (25, 31). Il raggiungimento del cedimento musco-
maggiormente nel gruppo IRSR. L’applicazione di forza dei lare può infatti compromettere il numero di ripetizioni
soggetti è stata testata tramite la tirata isometrica da metà completate nelle serie successive (24) e quindi limitare il
coscia. Per quanto riguarda il picco di forza non sono state carico totale della seduta di allenamento. Per assicurare
evidenziate differenze tra i due gruppi, mentre nel rate of il mantenimento del numero di ripetizioni e dell’intensità
force development (RFD), soprattutto negli istanti iniziali durante l’allenamento, il periodo di recupero deve essere
della tirata (0-50 ms e 0-100 ms) è risultato nettamente sufficientemente lungo. Le strategie mirate alla costrizio-
migliore il gruppo IRSR. ne del recupero risultano infatti controindicate rispetto
Precedentemente, Painter e colleghi (27) avevano riporta- alla possibilità di accumulare il carico più elevato possibile
to risultati similari in atleti universitari. (20, 30).
Differential effects of strength training leading to failure versus not to failure on hormonal
responses, strength, and muscle power gains. J Appl Physiol 100: 1647–1656, 2006.
1. American College of Sports Medicine, PS. Progression models in resistance training for 23. Moore, CA and Fry, AC. Nonfunctional overreaching during off-season training for skill posi-
healthy adults. Med Sci Sports Exerc 41: 687–708, 2009. tion players in collegiate American football. J Strength Cond Res 21: 793–800, 2007.
2. Bartholomew, JB, Stults-Kolehmainen, MA, Elrod, CC, and Todd, JS. Strength Gains after 24. Morán-Navarro, R, Pérez, CE, Mora-Rodríguez, R, de la Cruz-Sánchez, E, González-Badillo, JJ, Sánc-
Resistance Training: The Effect of Stressful, Negative Life Events. J Strength Cond Res 22: hez-Medina, L, et al. Time course of recovery following resistance training leading or not to failure.
1215–1221, 2008. Eur J Appl Physiol 117: 2387–2399, 2017.Available from: http://dx.doi.org/10.1007/s00421-017-3725-7
3. Bazyler, CD, Mizuguchi, S, Harrison, AP, Sato, K, Kavanaugh, AA, DeWeese, BH, et al. Changes 25. Nóbrega, SR and Libardi, CA. Is resistance training to muscular failure necessary? Front
in Muscle Architecture, Explosive Ability, and Track and Field Throwing Performance Throu- Physiol 7: 75–78, 2016.
ghout a Competitive Season and After a Taper. J Strength Cond Res 31: 2785–2793, 2017. 26. Ormsbee, MJ, Carzoli, JP, Klemp, A, Allmann, BR, Zourdos, MC, Kim, J-S, et al. Efficacy Of The
Available from: http://journals.lww.com/00124278-201710000-00017 Repetitions In Reserve-Based Rating Of Perceived Exertion For The Bench Press In Expe-
4. Bazyler, CD, Mizuguchi, S, Kavanaugh, AA, McMahon, JJ, Comfort, P, and Stone, MH. Returners rienced And Novice Benchers. J Strength Cond Res 33: 337–345, 2019.
Exhibit Greater Jumping Performance Improvements During a Peaking Phase Compared With 27. Painter, K, Haff, G, Ramsey, M, McBride, J, Triplett, T, Sands, W, et al. Strength gains: Block
New Players on a Volleyball Team. Int J Sports Physiol Perform 13: 709–716, 2018.Available from: versus daily undulating periodization weight training among track and field athletes. Int
https://journals.humankinetics.com/view/journals/ijspp/13/6/article-p709.xml J Sport Physiol Perform 7: 161–169, 2012.Available from: http://ro.ecu.edu.au/ecuwor-
5. Beck, TW, Housh, TJ, Schimdt, RJ, Johnson, GO, Housh, DJ, Coburn, J, et al. The Acute Effects ks2012/497/
of a Caffeine-Containing Supplement on Strength, Muscular Endurance and Aerobic Capa- 28. Richens, B and Cleather, DJ. The relationship between the number of repetitions performed
bilities. J Strength Cond 20: 506–510, 2006.Available from: https://pdfs.semanticscholar. at given intensities is different in endurance and strength trained athletes. Biol Sport 31:
org/12b4/7c27f774c7968b80d8309a3300a9a9901f09.pdf 157–161, 2014.
6. Behm, D and Sale, D. Intended rather than actual movement velocity determines veloci- 29. Sales Bocalini, D, Portes, LA, Ribeiro, KJ, Tonicelo, R, Rica, RL, Junior, FLP, et al. Insight for le-
ty-specific training response. J Appl Physiol 74: 359–368, 1993. arning and stability of one repetition maximum test in subjects with or without experience
7. Borg, G. Perceived exertion as an indicator of somatic stress. Scand J Rehabil Med 2: 92–8, on resistance training. Gazz Medica Ital - Arch per le Sci Mediche 172: 1–7, 2013.
1970. 30. De Salles, BF, Simão, R, Miranda, F, Da Silva Novaes, J, Lemos, A, and Willardson, JM. Rest
8. Bulbulian, R, Heaney, JH, Leake, CN, Sucec, AA, and Sjoholm, NT. The effect of sleep depri- interval between sets in strength training. Sport Med 39: 766–777, 2009.
vation and exercise load on isokinetic leg strength and endurance. Eur J Appl Physiol Occup 31. Sampson, JA and Groeller, H. Is repetition failure critical for the development of muscle
Physiol 73: 273–277, 1996.Available from: https://doi.org/10.1007/BF02425487 hypertrophy and strength? Scand J Med Sci Sport 26: 375–383, 2016.
9. Campos, GER, Luecke, TJ, Wendeln, HK, Toma, K, Hagerman, FC, Murray, TF, et al. Muscular 32. Sands, W a, Wurth, JJ, and Hewit, JK. Basics of Strength and Conditioning Manual. 2012.
adaptations in response to three different resistance-training regimens: Specificity of re- Available from: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23447811
petition maximum training zones. Eur J Appl Physiol 88: 50–60, 2002. 33. Schoenfeld, BJ, Grcic, J, Ogborn, D, and Krieger, JW. Strength and Hypertrophy Adaptations
10. Carroll, KM, Bazyler, CD, Bernards, JR, Taber, CB, Stuart, CA, DeWeese, BH, et al. Skeletal Mu- Between Low- vs. High Load Resistance Training: A Systematic Review and Meta-Analysis. J
scle Fiber Adaptations Following Resistance Training Using Repetition Maximums or Relati- Strength Cond Res 31: 3508–3523, 2017.
ve Intensity. Sports 7: 169, 2019.Available from: https://www.mdpi.com/2075-4663/7/7/169 34. Schoenfeld, BJ, Ratamess, NA, Peterson, MD, Contreras, B, Sonmez, GT, and Alvar, BA.
11. Carroll, KM, Bernards, JR, Bazylev, CD, Taber, CB, Stuart, CA, DeWeese, BH, et al. Divergent Effects of Different Volume-Equated Resistance Training Loading Strategies on Muscular
performance outcomes following resistance training using repetition maximums or relative Adaptations in Well-Trainined Men. J Strength Cond Res 28: 2909–2918, 2014.
intensity. Int J Sports Physiol Perform 14: 46–54, 2018. 35. Shinya Yamauchi, SM. Rating of Perceived Exertion for Quantification of the Intensity of
12. Day, ML, McGuigan, MiR, Brice, G, and Foster, C. Monitoring Exercise Intensity During Resi- Resistance Exercise. Int J Phys Med Rehabil 01: 1–4, 2013.
stance Training Using the Session RPE Scale. J strength Cond Res 18: 353–358, 2004. 36. Slater, G and Phillips, SM. Nutrition guidelines for strength sports: Sprinting, weightlifting,
13. Ferreira, SS, Krinski, K, Alves, RC, Benites, ML, Redkva, PE, Elsangedy, HM, et al. The use of throwing events, and bodybuilding. J Sports Sci 29: S67-77, 2011.
session RPE to monitor the intensity of weight training in older women: Acute responses to 37. Steele, J, Endres, A, Fisher, J, Gentil, P, and Giessing, J. Ability to predict repetitions to mo-
eccentric, concentric, and dynamic exercises. J Aging Res 2014, 2014. mentary failure is not perfectly accurate, though improves with resistance training expe-
14. Garcin, M, Vautier, JF, Vandewalle, H, and Monod, H. Ratings of perceived exertion (rpe) as rience. PeerJ 2017: 1–14, 2017.
an index of aerobic endurance during local and general exercises. Ergonomics 41: 1105–1114, 38. Stone, MH and O’Bryant, HS. Weight Training: A Scientific Approach. 2nd ed. Burgess Pu-
1998. blishing Company, 1987.
15. Hackett, DA, Johnson, NA, Halaki, M, and Chow, CM. A novel scale to assess resistance-exer- 39. Suarez, DG, Mizuguchi, S, Hornsby, WG, Cunanan, AJ, Marsh, DJ, and Stone, MH. Phase-Spe-
cise effort. J Sports Sci 30: 1405–1413, 2012. cific Changes in Rate of Force Development and Muscle Morphology Throughout a Block
16. Helms, ER, Byrnes, RK, Cooke, DM, Haischer, MH, Carzoli, JP, Johnson, TK, et al. RPE vs. Per- Periodized Training Cycle in Weightlifters. Sports 7: 129, 2019.Available from: https://www.
centage 1RM loading in periodized programs matched for sets and repetitions. Front Physiol mdpi.com/2075-4663/7/6/129
9: 1–10, 2018. 40. Suchomel, TJ, Comfort, P, and Lake, JP. Enhancing the force-velocity profile of athletes using
17. Helms, ER, Cronin, JB, Storey, A, and Zourdos, MC. Application of the Repetitions in Reserve- weightlifting derivatives. Strength Cond J 39: 10–20, 2017.
Based Rating of Perceived Exertion Scale for Resistance Training. Evid based Pers Train 38: 41. Suchomel, TJ, Comfort, P, and Stone, MH. Weightlifting Pulling Derivatives: Rationale for
42–49, 2016. Implementation and Application. Sport Med 45: 823–839, 2015.
18. Helms, ER, Cross, MR, Brown, SR, Storey, A, Cronin, J, and Zourdos, MC. Rating of Perceived 42. Thompson, SW, Rogerson, D, Ruddock, A, and Barnes, A. The Effectiveness of Two Methods
Exertion as a Method of Volume Autoregulation Within a Periodized Program. J Strength of Prescribing Load on Maximal Strength Development: A Systematic Review. Sport Med ,
Cond Res 32: 1627–1636, 2018. 2019.Available from: https://doi.org/10.1007/s40279-019-01241-3
19. Helms, ER, Storey, A, Cross, MR, Brown, SR, Lenetsky, S, Ramsay, H, et al. RPE and velocity 43. Tuchscherer, M. The Reactive Training Manual. Self. 2008.
relationships for the Back Squat, Bench Press, and Deadlift in Powerlifters. J Strength Cond 44. Zourdos, M, Klemp, A, Dolan, C, Quiles, J, Schau, K, Jo, E, et al. Novel resistance training-spe-
Res 31: 292–297, 2017. cific rating of perceived exertion scale measuring repetitions in reserve. J strength Cond
20. Henselmans, M and Schoenfeld, BJ. The Effect of Inter-Set Rest Intervals on Resistance Res 30: 267–275, 2016.
Exercise-Induced Muscle Hypertrophy. Sport Med 44: 1635–1643, 2014.
Giampietro Alberti
Professore Associato di Metodi e Didattiche delle Attività Sportive.
Presidente Collegio Didattico Unico dei Corsi di laurea della Scuola di Scienze Motorie, Dipartimento di
Scienze Biomediche per la Salute, Università degli Studi di Milano.
giampietro.alberti@unimi.it
Vito Leonardi
I sovraccarichi
nel sistema
della cultura fisica:
opportunità
e limiti
in numerosi congressi.
Agli inizi degli anni Cinquanta del secolo scorso, arriva nel fatte in casa: manubri, bilancieri, panche, gracidanti carru-
nostro Paese e si afferma un nuovo tipo di attività sporti- cole, che soppiantano pertiche, funi, spalliere…
va. Si chiama Body Building, letteralmente costruzione del Nel testo di Vigna, oltre alle illustrazioni di esercizi, carichi
corpo: le notizie arrivano da oltreoceano attraverso una ri- di lavoro per la verità più di carattere turistico sportivo,
vista dal titolo Muscle Power in lingua inglese e in coperti- non mancavano raccomandazioni di misure igieniche e
na in bianco e nero, ma anche a colori – cosa avveniristica alimentari. In particolare, l’autore consigliava l’assunzione
per l’epoca – , la figura di azzimati giovanotti dalla musco- integrativa tra i pasti di una certa tisana di un certo dott.
latura sviluppata in maniera davvero impressionante, che Camasio!
sembra guizzare come un serpente racchiuso in una busta L’alimentazione è stata storicamente sempre ritenuta im-
di plastica (Fig. 1). Al confronto di oggi sembrano onesti portante nello sport: già nella antica Grecia si raccoman-
palestrati. All’interno, figure di esercizi dai nomi strani, dava ai lottatori carne di toro e ai velocisti e saltatori carne
come squat, curl, e prescrizioni intraducibili dell’uso di so- di capra; oggi questa spazia dall’integrazione a sostanze
vraccarichi. dopanti ed illecite non soltanto nello sport di vertice, ma
La prima divulgazione in italiano è un volumetto di John anche nel fitness e nelle attività fisiche di mantenimento,
Vigna, un italoamericano, dal titolo Muscoli e Bellezza, del quasi sempre al di fuori di qualsiasi controllo medico.
1955, che ne illustra (di quel nuovo tipo di attività spor- Cosa in verità interessante, nel testo compare una tabella,
tiva) i principi del suo ideatore, Joe Weider. In copertina, “Tabella delle misure perfette”, misure antropometriche
la figura di un famoso culturista che fu poi protagonista ideali ricavate in base alle proporzioni di antiche statue
di numerosi film mitologici (Fig. 2). Nella didascalia sotto- come il Discobolo di Mirone, il David di Michelangelo, il
stante: “Ammirare l’esiguità della vita e la forza che emana Perseo di Cellini (Tab. 1).
dalle braccia e dalle gambe”, un cliché ideale di perfezione Più intrigante in questa tabella, cosa che dovrebbe far ben
umana che ancora resiste! riflettere, è che nei concorsi culturistici, per qualsiasi sta-
Il successo è rapido, virulento (diremmo oggi), sorgono tura l’eguaglianza della circonferenza del collo, del braccio
numerose palestre, le attrezzature sono semplici, spesso in flessione e del polpaccio è una costante!
Figura 1 Muscle Power February , 1956 , 2 (copertina) Figura 2 Muscoli e bellezza. Edizioni MEB ,Torino 1955.
(copertina)
Il sistema prevedeva, e per questo Lo prova il fatto che il V̇ O2max può già possibili con carichi importanti, ma
nulla è cambiato, la ripetizione di mo- essere raggiunto con i soli arti infe- con carichi molto più ridotti, lo sfor-
vimenti caricati da opposizioni quan- riori corrispondentemente al valore zo così comporta più adattamenti di
to più possibile in isolamento musco- massimo che il cuore riesce a soddi- resistenza alla forza di carattere aero-
lare. sfare. bico che non ipertrofici.
Questa analiticità appare legittimata Dunque, esiste una relazione tra in- È infatti di comune esperienza come
per due fondamentali ragioni: tensità dell’esercizio fisico e massa sia più facile sviluppare piccoli mu-
1. impedire il concorso di altri mu- muscolare coinvolta. scoli come quelli delle braccia piutto-
scoli che possano facilitarne l’e- Esercizi massimali di forza o di re- sto che quelli delle gambe.
secuzione, per esempio il curl sistenza che comportino l’impiego A questo punto c’è da chiedersi a che
alla panca Scott e non in piedi per simultaneo dei quattro arti non po- sono dovuti e a che servono i feno-
evitare l’azione di schiena; tranno fruire della dilatazione com- meni cosiddetti di capillarizzazione
2. il carico necessario per indurre pleta dei vasi ad essi singolarmente che si possono osservare in seguito a
processi ipertrofici importanti si possibile, per il limite di natura cen- periodi di allenamento caratterizzati
colloca intorno all’80% di 1 RM, trale di mantenere costante i valori da carichi di resistenza.
troppo elevato per essere reite- pressori, per le resistenze periferiche Secondo Saltin (1988), questi consi-
rato 8/10 volte, per motivi di or- che vanno a determinarsi. Il mecca- stono essenzialmente nel migliorare
dine metabolico, da una grande nismo funziona attraverso particolari le condizioni di trasporto dei substrati
massa muscolare messa in gioco. barorecettori che svolgono il ruolo di energetici, in particolare degli acidi
sensori di sicurezza, con una attività grassi e quindi favorire le condizioni
Vediamo meglio il perché. vasocostrittrice che prevale sempre di scambio tra sangue e muscoli, ma
Nell’uomo, il rapporto tra massa mu- sui fattori metabolici ed aumenta in comunque vengono meno o risultano
scolare e massa cardiaca è di circa 0,30 relazione alla percentuale di mas- ridotti a fronte di una massa impor-
- 0,35 ma negli atleti di vertice dediti sa muscolare in gioco ed in ragione tante, per la prevalenza di una attivi-
agli sport di resistenza, soprattutto in dell’intensità dell’esercizio. tà costrittiva di natura simpatica che
quelli di resistenza alla forza che usa- Questi fenomeni comportano, come prevale sempre sulle richieste perife-
no i quattro arti come nel canottaggio è ben noto, adattamenti eccentrici riche, un meccanismo da interpretar-
può arrivare fino a 0,70 - 0,75 mentre della pompa cardiaca nell’allenamen- si come un sistema di sicurezza al fine
nei quadrupedi (cani, cavalli) questo to aerobico e concentrici in quelli del mantenimento fisiologico dei va-
rapporto è 1 a 1. anaerobici. Negli allenamenti di for- lori pressori. Nell’impianto originario
“In un certo senso si potrebbe dire za, grandi masse muscolari trovano i del testo di Vigna, il carico adottato
che, per la sua evoluzione di bipede, loro limiti nel reiterare più e più volte deve consentire dalle 8 alle 10 ripe-
l’uomo non è adatto all’esercizio in- carichi elevati nella capacità del cuo- tizioni per tre serie di esercizi; queste
tensivo e prolungato nel quale ven- re come pompa nel vincere le resi- ripetizioni, dal lato esecutivo, preve-
gono coinvolti arti inferiori e superiori stenze periferiche determinate dalla dono una forma identica per ampiez-
contemporaneamente almeno da un costrizione dei letti vascolari e, di za ed estensione del movimento e
punto di vista della pompa cardiaca. conseguenza, dell’apporto di ossige- per continuità senza interruzioni tra
Probabilmente l’uomo è diverso dalle no necessario agli scambi energetici. le ripetizioni. 8 - 10 ripetizioni costitu-
altre specie in quanto possiede una Ciò significa che, per l’esecuzione di iscono un esercizio per un certo grup-
capacità circolatoria bassa rispetto uno squat frontale seguito da un len- po muscolare. L’aspetto decisionale
alle ampiezze dei letti vascolari della to avanti, le 8-10 ripetizioni necessa- insito nella norma sta nel fatto che è
muscolatura” (Saltin 88). rie ai fini dell’ipertrofia non sono più il soggetto stesso a decidere il tempo
Proteine di
origine animale
elevata somiglianza=
elevato valore biologico
Proteine
dell’uomo
scarsa somiglianza=
basso valore biologico
Proteine
di origine vegetale
METODO CLASSICO
ES.
70% x 10 N° SERIE 6-8
75-80% x 7 N° SERIE 2-3
PRINCIPI: aumento progressivo del carico e dimi- PRINCIPI: alternanza tra carichi pesanti e leggeri
nuzione progressiva nelle serie
ES.
ES. 80% x 7
70% x 10 100% x 1 40% x 7 max v.
80% x 7 90% x 3 80% x 7
90% x 3 80% x 7 40% x 7 max v.
100% x 1 70% x 1 80% x 7
40% x 7 max v.
N° SERIE 5-10 80% x 7
RECUPERO 1-2 MINUTI 40% x 7 max v.
N° SERIE 5 PESANTI - 3 LEGGERE
RECUPERO 2-3 MINUTI
PRINCIPI: alternanza di carichi pesanti e leggeri PRINCIPI: sollecitazione selettiva (pre) di un mu-
durante le ripetizioni scolo che concorre in un movimento e/o post se-
lettiva (Butterflies)
ES.
FASE POSITIVA CONCENTRICA 80% ES.
FASE NEGATIVA ECCENTRICA 120% ALLA PANCA :
SERIE “TRUCCATE”
METODO DEL REST – PAUSA PRINCIPI: il carico viene superato con il concorso
PRINCIPI: tempi di recupero fissi e n° di ripetizioni di altri muscoli es. flessione (curl) dei bicipiti con
variabili slancio
Ripetizioni 10 9 8 7 6 5 4 3 2
KG
10 13 13 13 12 12 12 11 11 11
20 27 26 25 24 24 23 23 22 21
30 40 39 37 36 35 34 33 32 32
40 54 52 50 49 47 46 44 43 43
50 67 65 63 61 59 57 55 54 53
60 80 77 75 73 70 68 66 65 63
70 94 90 88 85 82 80 78 76 74
80 107 104 101 97 95 92 89 85 83
90 121 116 113 109 106 103 100 97 95
100 133 129 125 121 118 112 111 108 105
110 147 143 138 134 130 126 123 120 117
120 160 155 150 145 141 137 133 129 126
130 174 168 163 158 153 149 145 141 137
140 186 180 176 169 164 159 156 151 146
150 200 194 188 182 176 171 167 162 158
160 214 207 201 195 189 184 179 174 169
170 227 220 213 207 201 195 190 184 180
180 241 233 226 219 212 206 201 195 190
190 245 237 230 223 216 211 205 199
200 258 250 242 236 229 222 216 210
Tabella 2 Se si sollevano 10 volte 100 kg, il massimale è di 133 kg. Più è elevato e il numero più è incerto il
massimale (da T.O. Bompa, 2001)
La relazione tra massa e forza non è lineare, la forza dipende da molti fattori, quali l’architettura muscolare (sezione fisiolo-
gica), qualità delle fibre, rapporti antropometrici, …. più meno proporzionale all’area della sezione trasversa.
All’aumentare della massa aumenta però anche il peso corporeo con effetti non sempre desiderabili. Infatti, mentre l’area
della sezione trasversa è una misura bidimensionale, la massa è tridimensionale, ciò significa che mentre la forza cresce
al quadrato, il peso di questa massa cresce al cubo, con diminuzione della forza relativa importantissima nella stragrande
maggioranza degli sport.
È anche vero che non è possibile raggiungere elevati picchi di forza con piccole aree di sezione trasversa; resta perciò im-
portante conoscere quando da questa non è più possibile ottenere (e perciò aumentare) la massa.
Da un punto di vista teorico e molto meno per una pratica realizzazione, lo si potrebbe dedurre come differenza tra forza
eccentrica e forza isometrica massimale. Minore è la differenza tanto più i muscoli sono attivati come effetto di un recluta-
mento sincronizzato di tutte le unità motorie disponibili, ma che rappresenta anche una speciale abilità acquisita con l’al-
lenamento nel rimuovere quanti più impulsi inibitori possibile, anche quelli provenienti dal circuito di Renshaw (Marchetti
M 70, Schmidtbleiker MD 83, Kramer JW & Looney DP 2013).
Per i culturisti, la forza massima non è fine a se stessa, ma serve soltanto per aumentare l’ipertrofia con carichi più elevati.
Insomma, un allenarsi per continuare ad allenarsi. Nello sport, invece, ed in ragione delle singole discipline, va allenata in
combinazione con le altre capacità, ed intesa “come un meccanismo di sviluppo“.
La forza conseguita da questi atleti è comunque molto elevata e settoriale per reiterare pesanti opposizioni in tutti i distretti
allenati, ma non adatta nell’accelerare significativamente carichi leggeri o in attività esplosive balistiche come lanci o pro-
lungate di resistenza come nel canottaggio e naturalmente nelle attività aerobiche.
Il periodo della cosiddetta definizione comporta un abbassamento dei carichi adoperati, ripetizioni fino ad esaurimento,
elevati volumi di lavoro, con una alimentazione aggiuntiva alla dieta quotidiana che può raggiungere, per un apporto di
energia totale anche e più di 3 kj, valore ben lontano da 1,4 – 1,7 g × kg- 1 × die -1 da tempo raccomandata di proteine nei
soggetti praticanti body building (Lemon PW 96, Fern E et al 91). In uno studio di ricerca (Meredith et al. 89) hanno osser-
vato che un allenamento della forza della durata di 12 settimane associato ad una dieta che conteneva un supplemento di
23 g di proteine in più die rispetto ad un gruppo di controllo, un maggiore incremento della sezione trasversa dei muscoli
della coscia nel primo gruppo, incrementi che non comportavano un aumento della forza che sorprendentemente rima-
neva uguale in entrambi i gruppi, ma soltanto della massa (Fern et al. 91). Però si potrebbe anche dire che, con lo stesso
allenamento, questa maggiore massa non avrebbe potuto attivarsi, ma non conosciamo bene il protocollo d’allenamento.
Durante questa fase, la forza ed il peso corporeo diminuiscono mentre aumenta la separazione muscolare, evidenziando i
più minimi dettagli. La quantità di grasso corporeo può scendere anche all’8-6% e anche più, una situazione che non può
essere mantenuta a lungo, ma soltanto in vicinanza dell’evento di gara.
Figure 6-7
I vettori della Forza motrice Fm e della Forza resi- Figura 8 A mano a mano che δ aumenta, il
stente Fr non sono paralleli e formano un angolo vettore Fm1 diminuisce. Per δ = 90°
di deviazione δ, sia che cambi la direzione della il momento di forza è nullo. La fles-
Fm sia che cambi la direzione della Fr, la Forza sione del gomito è ancora possibile
motrice che contrasta la Forza resistente è data da per l’azione degli altri flessori del
Fm1= Fm cos δ braccio che possiedono direzio-
ne e verso differenti dal bicipite
brachiale, ma di minore intensità
(cfr. Fig. 9)
superamento e decrescente nella La pliometria è stata ideata – sembre- Nello sport si trovano almeno 2 regi-
fase inversa; cfr. gli elastici rebbe! – da V. Zatciorskij, elaborata mi di attività.
negli anni ‘70 del secolo scorso da J.
- Isocinetica, non può essere variata
la velocità di esecuzione
Verkhoshanskj, S. Zanon, C. Vittori,
con lo scopo di migliorare la forza
Considerazioni finali
reattiva in un ciclo stiramento-accor- Le possibilità di allenamento per un
- Intermittente, con tutte le varia- ciamento nei primi 30 ms. nella sali- singolo gruppo muscolare o per una
zioni di intensità di tipo meccanico ta della curva forza tempo. Trova la certa catena muscolare ammettono
o indotte con elettrostimolazioni principale applicazione nei salti, balzi una varietà praticamente infinita di
ripetuti, per sviluppare elevate ve- combinazioni:
6. NON È FINITO, POICHÉ C’È DA locità soprattutto nel segmento pie- 1. scelta del metodo per carico, ripe-
TENERE CONTO DEI REGIMI DI AT- de-gamba. A differenza del metodo tizioni, tempi di recupero, serie;
TIVITÀ MUSCOLARE IN COMBINA- d’urto, l’altezza di caduta deve essere 2. angoli di lavoro,
ZIONE TRA LORO: tale da consentire la massima altezza 3. angoli corporei come posizione
di rimbalzo. Può essere impiegato nel del corpo,
2 regimi trattamento dei sovraccarichi anche 4. punto fisso dal quale parte il mo-
- eccentrico - concentrico in combinazione con gli altri regimi di vimento;
- concentrico - isometrico attività muscolare. 5. regime di attività ed altre possibili
- concentrico - pliometrico combinazioni rendono veramente
- isometrico - eccentrico Esempio: alla panca piana lasciare difficile distinguerne alla lunga gli
- isometrico - pliometrico scendere il bilanciere velocemente e effetti che queste comportano.
- eccentrico - pliometrico distendere le braccia dopo alcuni rim- E tutto questo per un sol gruppo mu-
balzi sul petto. scolare!
VANTAGGI SVANTAGGI
- Il sistema consente di intervenire su singoli distretti - Il tipo di attività settoriale privata dell’organizzazione
muscolari in termini di forza e/o di ipertrofia ma anche motoria e del senso del ritmo non predispone alla co-
su precise regioni del singolo muscolo: distale, centra- ordinazione motoria.
le, prossimale. - A livelli elevati di ipertrofia la lunghezza del tendine
- Ciò è importante nell’ambito della riabilitazione se il si- tende a ridursi per l’”invasione” del muscolo e ad alte-
stema è opportunamente utilizzato. rare il rapporto muscolo/tendine.
- Nello sport di vertice dove a volte è necessario il poten- - Gli adattamenti cardio-circolatori di tipo concentrico
ziamento di una certa catena muscolare. non risultano rapportati alla massa muscolare comples-
- Rimane il metodo più efficace per la formazione e svi- siva con riduzione delle capacità aerobiche.
luppo della forza muscolare generale. - Un abuso delle macchine da muscolazione come la co-
- La sfera psichica può risentire positivamente delle tra- siddetta leg-extension può creare problemi articolari.
sformazioni del corpo che il sistema induce in tempi - La sfera psichica può risentire negativamente con esa-
relativamente brevi. sperazioni narcisistiche dell’immagine del sé.
Figura 12 Figura 13
Bibliografia
Lemon PWR, Mac Dougall JD, Tarnopolaskj MA, Actinson SA. Protein requirements and muscle mass
/ Copertina Strength changes during intensive training in novice body builders, J. Appl. Physiol,
73,1992, 767-775
Lemon PWR, Metabolismo proteico ed attività fisica, SdS, XV, 1996, 36, 59- 65
AA.VV., Il libro della cultura fisica, Roma, Centro Studi Filpj, Ed. Mediterraee, 1997 Leonardi V, Il motore muscolare, Perugia, Calzetti - Mariucci, 2010
AA.VV., Le basi dell’allenamento sportivo, Scuola Nazionale FIPe, Perugia, 2012 Manno R, L’allenamento della forza, Soc. Stampa sportiva, Roma, 1998
Baechle TR, Earle RW, Il manuale del personal trainer, Perugia, Calzetti - Mariucci, Fipcf - Nsca, 2010 Marchetti M, Effetti dell’allenamento alle prestazioni di massima potenza muscolare, Atti del 1 stage di
Bellotti P, Antropologia dell’allenamento, Strength & Conditioning, FIPe, Calzetti - Mariucci, Perugia, aggiornamento sugli aspetti fisiologici e fisiopatologici dell’allenamento alle prestazioni di massima
2014, 6, pp. 6-27 potenza muscolare, Scuola Centrale dello Sport, Roma,1970
Bellotti P, Matteucci E, Allenamento sportivo. Teoria, metodologia, pratica, Torino, UTET, 1999 Meredith CN et al, Body composition elderly mem: effect dietary modification during strength training,
Bisciotti GN, La classificazione della tipologia delle fibre del muscolo scheletrico nell’uomo: un appro- J. AM .Ger., 40, 92,155-162
fondimento, Strength & Conditioning, FIPe, Calzetti – Mariucci, Perugia, 2011, 3, pp.39-46 Schmidbleicher MD, Adattamenti neuronali e metodi di allenamento della forza, SdS, 83, 2, pp.15-21
Bompa TO, Periodizzazione dell’allenamento sportivo, Perugia, Calzetti – Mariucci, 2001 Tesch PA, Larsson L, Muscle hypertrophy in body builders Europ. J. Appl. Physiol., 49, 82, 301- 306
Bosco C, La forza muscolare. Aspetti fisiologici ed applicazioni pratiche, Roma, Soc. Stampa Sportiva,1997 Tihanij J, Fisiologia e meccanica della forza, SdS, 88, 13, pp. 12-17
Casati S, Biomeccanica clinica in fisioterapia, Torino, Edizioni Minerva Medica, 1997 Turner AN, Jeffreys I, Il ciclo stiramento-accorciamento delle fibre muscolari, Strength & Conditioning,
Fern EB, Bielinski RN, Schutz Y, Effects of exaggerated amino acid and protein supply in man, FIPe, Calzetti - Mariucci Perugia, 2012, 8-9, pp.17-24
Experientia, 47, 1991, 168- 172 Umili A, Chinesiologia applicata al fitness e body building, Roma, Soc. Stampa Sportiva,1991
Hoffman R, Protein supplementation and strength / power performances, Scientific Magazine Calzetti Varalda C, Dalle scienze motorie all’allenamento sportivo, Perugia, Calzetti – Mariucci, 2017
– Mariucci, Perugia 2013, 8, pp. 4-17 Varalda C, Macchine manubri bilancieri ed altro, SdS, 102, 2014, pp 51 - 60
Kapandij IA, Fisiologia articolare, Roma, Marrapese Edizione,1983 Vigna J, Muscoli e bellezza - Metodo di ginnastica scientifica americana, Torino, Edizioni MEB,1954
Kraemer JW, Leooney DP, Meccanismi basilari e fisiologia della potenza muscolare, Strength & Condi- Weineck J, L’allenamento ottimale, Roma, Calzetti - Mariucci, 1991
tioning, FIPe, Calzetti – Mariucci, Perugia, 2013, 8, pp. 17-24
Alfio Cazzetta
Il potenziamento
muscolare con il carico
rappresentato dal corpo
Introduzione
Dal momento della sua nascita, l’uomo, come tutte le altre “cose” (viventi e non), è sottoposto alla forza
gravitazionale terrestre.
Gli esseri umani e gli animali, per potersi muovere, debbono contrastare la forza di gravità per tenersi ritti
e a volte vincerla e utilizzarla, modulandola attraverso l’azione dei gruppi muscolari, per spostarsi, correre,
saltare, ecc.
Generalmente quando si parla di forza, si pensa subito alla palestra e ad un notevole lavoro con sovracca-
richi.
Ciò è vero per le discipline che hanno bisogno di un notevole grado di forza, ma in altre che richiedono un
impegno inferiore della forza, questo problema risulta gradualmente inferiore, tanto da arrivare a certe
discipline in cui basta un lavoro a carico naturale per risolvere i problemi della forza e gli esercizi di poten-
ziamento risulterebbero un corollario: gli esercizi di potenziamento debbono essere adeguati alle richieste
della disciplina.
La forza esplosiva è
collegata alla forza
massima
0 10 50 100
1
Lord Sebastian Newbold Coe, barone Coe di Ranmore, ex mezzofondista, politico e dirigente sportivo britannico, due volte campione olimpico dei 1500 metri piani, a Mosca 1980 e a Los Angeles 1984. Coe ha vinto
quattro medaglie olimpiche e ha stabilito dodici record mondiali in gare di mezzofondo (da Wikipedia).
2
Peter Snell (1938-2019) è stato un celebre mezzofondista neozelandese, vincitore di tre medaglie d’oro ai Giochi olimpici. Vinse anche a Roma nel 1960 negli 800 metri piani, stabilendo un record del mondo, e due a
Tokyo 1964 negli 800 e nei 1500 metri piani.
• Carico normale - esercizi preatletici a carattere ge- Il carico naturale sfrutta la forza di gravità e comprende
nerale, locale, o segmentario. Saltelli vari, salti sugli tutta la gamma di esercitazioni per tutti i distretti del cor-
ostacoli, balzi sul piano (alternati, successivi, a rana), po. Per gli arti superiori, spesso è necessario l’uso di pic-
balzi in salita, corsa collinare, corsa in salita (lunga, coli attrezzi, mentre per gli arti inferiori basta il peso del
breve, con variazioni, sprint), corsa sugli scaloni, cor- corpo. Per aumentare il carico è necessario gestire le po-
sa sulla sabbia (lunga, breve, in agilità), corsa sul ba- sizioni del corpo rispetto al terreno e agli angoli di lavoro,
gnasciuga o a pelo d’acqua, balzi sui gradini o gradoni nonché la velocità di esecuzione. Per esempio, le diverse
con uno o a piedi pari (in salita o in discesa). posizioni del corpo proteso dietro e le diverse superfici
di appoggio e le diverse altezze portano ad aumentare la
• Attività “facilitate” - lavoro a carico naturale o con al- difficoltà motoria, cioè richiedono un maggiore impegno
leggerimento del carico, alla ricerca del superamento della forza.
della barriera di velocità, sfruttando attrezzi di gara
più leggeri, attrezzature che inducono ad una mag- Per quanto riguarda gli arti inferiori, si va dai semplici sal-
giore velocità: telli, ai balzi in piano o in salita:
- lavoro a favore di vento; - a piedi pari;
- attrezzi di gara alleggeriti; - lungo o alto da fermo;
- discese; - salti multipli (successivi o alternati); triplo, quintu-
- trazione con elastici; plo, decuplo ecc;
- traino anteriore; - saltelli con la funicella (specialità dei pugili);
- scia (ciclismo dietro motori, pattinaggio); - saltelli in salita e/o discesa sulle scale;
- a favore di corrente (canoa, canottaggio, ecc). - balzi alternati;
- corsa balzata.
Nel dosaggio del carico è necessario rispettare delle rego-
le basilari: Moltissimi sono i modi di lavorare in salita: lungo conti-
- numero delle ripetizioni; nuo, collinare (su percorso ondulato), lavoro vario, ritmi
- numero delle serie; lunghi, ritmi medi, ritmi brevi, velocità, balzi (su distanze
- recupero tra le ripetizioni; varie secondo l’obiettivo e la specialità).
- recupero tra le serie; A parte la differenza applicativa, dovuta all’obiettivo da
- tempo di esecuzione di ogni singola ripetizione. raggiungere, una cosa è certa: la diversità tecnica fra la
salita in allenamento e la salita in gara.
Una delle attività che potrebbe fare a meno dei sovrac-
carichi è il ciclismo su strada. Nel ciclismo su strada, ba- In gara, la tecnica esecutiva è quella di utilizzare spinte tali
sta variare i rapporti per trovare già un buon mezzo per da evitare un impegno massivo muscolare per ogni passo,
l’allenamento della forza, oppure usare salite con varie tale da richiedere l’impegno simultaneo di un notevole
pendenze e con varia lunghezza. Si può anche arrivare a numero di fibre (turnover) e quindi energetico, che po-
gestire un lavoro con rapporto relativamente duro e in sa- trebbe precludere il proseguimento dello sforzo (ciò logi-
lita. Molto dipende dalle caratteristiche dell’atleta. camente in base alla distanza di gara): spinte non veemen-
ti e maggiore frequenza (esattamente come fa un ciclista
Per esempio, un grande scalatore come Indurain, prefe- che utilizza un rapporto più agile).
riva restare in sella esprimendo una grandissima forza in Al contrario, in allenamento è giusto mettere presto in cri-
modo costante, invece Pantani interpretava la salita con si i vari gruppi muscolari.
Tecnico di basket e già preparatore dell’Isab Priolo (basket femminile di serie A). Preparatore di tennis. Già
collaboratore nella riabilitazione del Calcio Catania (Serie A). Già docente della Scuola Regionale dello Sport
della Sicilia.
Il confronto fra un corridore ed un ci- netto annullamento della prima fase rispetto al terreno è minimo e non
clista, fondamentalmente, è diverso dell’appoggio ed eliminazione della sortisce l’obiettivo desiderato (è solo
a favore dell’azione di forza nel cicli- forza reattiva. una simulazione). Per avere un buon
sta (rapporto duro), in quanto questi Per quanto riguarda le discipline di impegno muscolare, il corpo si deve
trasferisce la potenza alla ruota; nel velocità, è meglio usare salite brevis- spostare sensibilmente rispetto al
podista un’azione di tal genere non sime correndo o balzando; oppure terreno; meglio dire, la posizione
è fisiologicamente adatta nelle lun- utilizzare il traino o il paracadute, con deve essere raggiunta per effetto di
ghe distanze e controproducente nel le diversità di applicazione. Per i cor- una veemente azione muscolare.
cross, ovvero nella corsa campestre, ridori delle lunghe distanze, oltre alle È opportuno, quindi, contare il nume-
dove il terreno friabile esige un’a- salite medie e lunghe, è utile sfruttare ro dei balzi ed il tempo impiegato per
zione leggera ed agile, anche per via un percorso ondulato (collinare). coprire la distanza.
degli adattamenti alle asperità del
percorso. L’impegno muscolare deve In allenamento non si deve econo- Malgrado le continue sollecitazioni ad
essere intenso, logicamente in base mizzare, in modo che nel gesto vi sia eseguire bene il lavoro, a volte l’atleta
alla distanza da eseguire, ma sempre impegnato un numero notevole di fi- tende ugualmente a sbagliare. Si pos-
superiore a quello che si userebbe in bre. Questo impegno massivo tende sono trovare vari accorgimenti in base
gara, affrontando lo stesso tipo di sa- ad essere massimale, passando via alle situazioni e all’ambiente in cui si
lita. Nelle specialità di velocità, si può via dalle attività più lunghe e lente a lavora.
fare un lavoro che ricerchi la rapidità quelle più brevi ed esplosive. Ognuno
pur sfruttando la salita. quindi, in base al modello di specialità “Ho provato a far correre gli atleti
e all’obiettivo da raggiungere, potrà lungo il pendio di una collina, cor-
Uno dei problemi della corsa in salita scegliere il tipo di lavoro da eseguire. redato di una scalinata fatta con
è la scelta della pendenza. Pendenze Non basta però fare attività in salita, tronchi a passo lungo che obbli-
molto lievi non comportano un risul- attraverso pendenza, lunghezza e rit- gava ad eseguire un solo appog-
tato tangibile; una pendenza molto mo. È facile vedere effettuare balzi in gio per ogni gradone, a spingere
impegnativa rallenta molto l’azione salita che simulano i balzi. In effetti, molto e quindi a raggiungere l’o-
e richiede una distanza relativamen- se si guarda la posizione del ginoc- biettivo voluto. È un’esperienza
te breve. Con pendenza molto forte, chio, abbastanza alto, non significa che si è rivelata abbastanza posi-
ciò che si osserva di più nella corsa è fare un buon esercizio; infatti, ad un tiva; è quindi il caso di prendere in
la posizione del busto, molto proiet- esame più approfondito, ci si può ac- considerazione tale esempio con i
tato in avanti, passo più breve con corgere che in effetti lo spostamento dovuti adattamenti individuali.”
notevole che annulla i benefici dell’esercizio. L’ideale è La forza sviluppata in questo modo è maggiore sia per l’ag-
quello di trovare un tratto in discesa, seguito da terreno in giunta dell’elasticità all’effetto della forza concentrica che
pendenza, in modo da frenare in modo naturale la grande per l’effetto del riflesso miotatico sul reclutamento delle
accelerazione. fibre. I lavori a carico naturale con la pliometria (riuso
dell’energia elastica accumulata nella fase di stiramento,
IL PERICOLO DEL COSIDDETTO nei tendini e in altre componenti connettive), come rim-
CARICO NATURALE balzi, salti, ecc, tende a causare danni alle articolazioni
interessate. Moltissimi sono stati gli infortuni, specie agli
Quando si lavora con sovraccarichi, si usa una certa cau- arti inferiori, attraverso l’uso scriteriato di questo metodo.
tela e si controllano angoli, carichi, serie e ripetizioni, con Comunque, c’è anche da sottolineare che un carico trop-
giudizio, conoscendo la pericolosità del loro utilizzo (quindi po elevato tende anche a diminuire la risposta elastica e
con le precauzioni d’uso). Al contrario, utilizzando il carico quanto meno la rende parecchio più lenta.
naturale, si tende ad affrontare il lavoro con superficialità. Lo stesso problema investe l’atleta che, per la specifica
Per questo motivo, tale lavoro potrebbe risultare addirittu- attività sportiva, è costretto ad eseguire continui arresti,
ra più pericoloso. Il carico naturale ha una forte componen- cambiamenti di direzione e fronte e così via.
te eccentrica ed è frequentemente accompagnato da indo-
lenzimenti e danni muscolari, ma a lungo andare provoca
danni ai tendini e ai capi articolari che sono sottoposti a
ConclusionI
carichi elevatissimi nella fase di impatto con il terreno. Un aspetto determinante nel potenziamento muscolare è
“Un atleta di circa 75 kg che si solleva 75 cm, fa registrare, così rappresentato da tutte le esercitazioni senza sovrac-
sul successivo contatto a terra, un carico di circa 1000 kg” . carichi, specialmente nelle fasce giovanili. Come si è visto,
alcuni tecnici di un grande passato non vedevano bene un
“Nel corso della mia carriera, lavorando con atleti potenziamento a base di esercitazioni con sovraccarichi.
della stessa disciplina ed età, per alcuni ho usato solo Da questo punto di vista, certamente il rappresentante
carichi naturali, mentre per altri solo sovraccarichi in maggiore è stato Arthur Lydiard, che non usava comple-
palestra. Ho usato solo sovraccarichi, proprio per gli tamente il sovraccarico, ma una dose massiccia di corsa
atleti che presentavano fragilità delle strutture per e balzi in salita. Altri grandi tecnici hanno usato esclusiva-
i quali le forti sollecitazioni, dovute agli impatti col mente i sovraccarichi, altri ancora un lavoro misto. Indub-
terreno, si dimostravano molto pericolosi.” biamente il carico naturale è sempre presente, sia come
(Prof. Carlo Vittori) primo attore, sia come trait d’union tra i sovraccarichi e le
esercitazioni tipiche della disciplina. Un altro aspetto pro-
Negli anni passati, vi fu il boom della pliometria, ma il suo blematico riguarda l’uso delle macchine o del bilanciare.
utilizzo da lì a poco fu, come solito, travisato; infatti dai Ma questo è per l’appunto un altro problema.
Confronto
di forza e potenza
relativa in atleti
dei due sessi
INTRODUZIONE
Le donne sono considerate più deboli e meno potenti degli uomini ugual-
mente allenati (4) ed esprimono una minore potenza muscolare in esercizi
di sollevamento pesi (8). La loro forza muscolare varia infatti dal 40 al 75%
rispetto a quella degli uomini (12) e le differenze appaiono più evidenti nella
parte superiore del corpo rispetto a quella inferiore (11). Le differenze fra
i sessi risultano poi più marcate quando la forza e la potenza vengono rap-
portate alla massa corporea (8).
confrontato le prestazioni di forza e potenza di atleti dei pettorale (PECMT) è stato misurato tra la terza e la quarta
due sessi in relazione alla composizione corporea e all’ar- costa, in corrispondenza del punto medio della clavicola
chitettura muscolare. Pertanto, lo scopo della presente (18). Lo spessore muscolare del trapezio (TRAPMT) è stato
indagine è quello di studiare la forza massima e la potenza rilevato in corrispondenza del punto medio compreso tra
in relazione alla massa muscolare, alla massa magra e alla il processo spinoso della prima vertebra toracica (T1) e la
morfologia muscolare, comparando uomini e donne prati- parte posteriore dell’acromion (15). Lo spessore muscola-
canti discipline di forza e potenza. re del vasto laterale (VLMT) è stato misurato lungo la sua
distanza longitudinale, a metà tra il punto più prominente
METODI del grande trocantere del femore e il condilo laterale della
tibia (6), dopo aver fatto stendere il soggetto sul fianco
Approccio sperimentale al problema sinistro con le ginocchia flesse di 10°. Successivamente,
Il protocollo di valutazione è stato eseguito da ciascun si è proceduto a misurare l’angolo di pennazione (VLPA) e
soggetto in due sedute, a distanza di 48 ore l’una dall’al- la lunghezza del fascicolo (VLFL) del vasto laterale. VLPA è
tra. Durante la prima seduta si è proceduto ad analizzare stato determinato come l’angolo compreso tra l’aponeu-
la morfologia muscolare del vasto laterale (VT), del gran- rosi profonda e gli spazi presenti tra i fascicoli muscolari.
de pettorale (PEC) e del trapezio (TRAP), oltre a misurare VLFL è stato calcolato, a partire da VLPA e VLMT, con la
la potenza dell’upper body e la forza massima isometrica. seguente equazione:
Inoltre, tutti i partecipanti hanno svolto il test di 1 ripeti-
zione massima allo squat (1RMSQ). Nel corso della secon- VLFL = VLMT × sin (VLPA)-1
da seduta, è stata misurata 1 ripetizione massima alla ben- L’ICC per le MT dei vari muscoli valutati è risultata fra 0,93
ch press e al deadlift (1RMBP e 1RMDE, rispettivamente). e 0,96 (SEM: 0,96-1,05 mm).
Soggetti
I partecipanti al presente studio sono stati 14 uomini (M:
età=25.4±4.8 anni; peso=86.3±11.7 kg; altezza=176.3±58
cm) e 13 donne (W: età=24.6±3.8 anni; peso=57.8±9.4 kg;
altezza=162.9±5.0 cm), praticanti Weightlifting (2 uomini
e 2 donne), Rugby (8 uomini e 7 donne), e Atletica leg-
gera (lanci e salto con l’asta: 4 uomini e 4 donne). I par-
tecipanti svolgevano allenamenti di forza almeno 3 volte
a settimana (media±DS=4.1±1.4 allenamenti settimanali),
da almeno 3 anni (media±DS=4±1.1 anni di esperienza),
utilizzando anche le alzate del Powerlifting e del Weightli-
fting. A tutti i partecipanti è stato chiesto di siglare una di-
chiarazione di consenso informato approvata dal comitato
etico dell’Università di Bologna.
Procedure
Indagini antropometriche.
La valutazione dei parametri antropometrici prevedeva
la misurazione dell’altezza, della massa corporea e della
composizione corporea (FM: fat mass e LBM: lean body
mass). La composizione corporea è stata analizzata secon-
do il metodo di Evans (7), utilizzando un plicometro Lange
(Lange, Cambridge Scientific Industries, Cambridge, MD,
USA).
Analisi della morfologia muscolare.
La valutazione dell’architettura muscolare è stata condotta
mediante l’acquisizione di immagini ecografiche, attraverso
una sonda lineare a 12 MHz (Echo Wave 2, Telemed Ultra-
sound Medical System, Milano, Italia) rivestita con gel di
trasmissione. Lo spessore muscolare (MT) di ciascun mu-
scolo è stato misurato tramite una linea perpendicolare
condotta dall’aponeurosi superficiale a quella più profonda.
Strategie di contrasto
della sedentarietà
negli over 65
durante la diffusione del
Covid 19:
l’esperienza italiana
Attività motorie e salute negli over 65
I benefici derivanti da stili di vita attivi sono riconosciuti per tutte
le fasce di età (European Heart Network, 2019; Higueras-Fresnillo et
al., 2017; Lewis et al., 2018; Wahid et al., 2016; Saint-Maurice et al.,
2019). Nella popolazione over 65 i vantaggi derivanti da stili di vita
attivi e dall’aumento dei livelli di attività fisica assumono una parti-
colare rilevanza soprattutto per contrastare gli effetti dell’invecchia-
mento.
Tali effetti, infatti, coinvolgono tutti i sistemi e tutti gli apparati e pos-
sono essere contrastati mediante l’adozione di stili di vita attivi (Euro-
pean Heart Network, 2019; Higueras-Fresnillo et al., 2017; Marston
et al., 2019; Gillette et al., 2019).
L’attività fisica migliora la salute e la mobilità funzionale negli adulti,
compresi quelli con patologie croniche (U.S. Department of Health
and Human Service, 2018). L’attività fisica migliora anche la forza, la
funzione cardiopolmonare, la stabilità posturale, la salute cognitiva
(Chodzko- Zajko et al., 2009; Marston et al., 2019) insieme alla forza
funzionale e alla velocità di deambulazione (Liu & Latham, 2009; San-
nicandro et al., 2008; Granacher et al., 2010).
Inoltre, sia programmi specifici che attività fisica di tipo generale o
ricreativo incrementano l’equilibrio e riducono il rischio di cadute
(Dunsky, 2019; Granacher et al., 2011; Granacher et al., 2012; Grabi-
ner et al., 2014; Giboin et al., 2015).
Tali misure sono state progressive, dall’8 marzo sino all’11 Quindi, per permettere agli over 65 solitamente attivi o
marzo ed hanno disciplinato e condizionato numerosi a coloro che hanno visto ridurre ulteriormente le attività
comportamenti individuali e collettivi. La successiva chiu- motorie legate ai comportamenti di uso quotidiano (ac-
sura di parchi, giardini ed aree verdi attrezzate ha impedito quisto giornale, spesa quotidiana, vita sociale, ecc) sono
di utilizzare tali spazi per l’attività motoria di tipo ricreativo stati utilizzati i più diffusi Social Media (WhatsApp®, Insta-
o per praticare walking [il salutare, atavico, fondamenta- gram®, ecc). In alcuni casi, sono state diffuse indicazioni
le, basilare atto del camminare, NdC]. Anche le indicazioni sia per aumentare l’attività fisica legata alle esigenze quo-
fornite relative a limitare gli spostamenti effettivamente tidiane, sia quella di tipo intenzionale ed organizzato attra-
necessari hanno ridotto la possibilità del senior di cammi- verso, ad esempio, l’invio di schede in cui erano descritti
nare anche solo per attività relative alla vita quotidiana. gli esercizi fondamentali per il prolungamento dell’auto-
Le regolamentazioni fornite alla popolazione, pur essen- nomia individuale e video che spiegavano e dimostravano
do state progressivamente restrittive, hanno modificato compiti motori più complessi. L’obiettivo è stato duplice:
i comportamenti in modo molto repentino e non hanno a) aumentare le opportunità di movimento legate alla vita
dato l’opportunità di individuare strategie alternative alle domestica, b) aumentare i livelli di attività fisica solleci-
consuete modalità di fruizione delle risorse ambientali e tando quelle capacità motorie fortemente condizionate
professionali legate alle attività fisiche presenti nei conte- da stili di vita sedentari o dal detraining.
sti urbani, quasi tutti differenti l’uno dall’altro.
Questo quadro ha sostanzialmente ridotto i livelli di attivi- Lo scopo di questo studio è quello di descrivere le strategie
tà fisica negli over 65. adottate e i compiti motori individuati in un periodo partico-
In età adulta avanzata, gli effetti della riduzione o della lare di limitazione degli spostamenti individuali e di gruppo
sospensione delle attività motorie abitualmente seguite per la popolazione over 65. Le strategie ed i contenuti, altresì,
delineano un quadro di effettivo detraining soprattutto a si prestano ad essere adottati anche in situazioni analoghe in
carico della velocità di deambulazione, delle prestazioni cui il senior non può raggiungere i luoghi in cui si praticano
cognitive, della forza di arti superiori ed inferiori (Esain et abitualmente attività motorie e sportive per diversi motivi.
al., 2019; Oliveira et al., 2017; Correa et al., 2016; Lobo
et al., 2010); per alcuni Autori, la sospensione della pra- I compiti motori
tica motoria predispone anche ad un maggior rischio di
patologie cardiovascolari, attraverso, per esempio, i valori
e le capacità motorie target
minimi di pressione arteriosa (Oliveira et al., 2017). Le capacità motorie da sollecitare devono soddisfare due
L’home exercise o l’home training sono esperienze di at- criteri: devono essere correlate alle gestualità della vita
tività motorie ampiamente utilizzate nell’ambito delle quotidiana ed all’indipendenza del senior; devono essere
strategie di incremento dei livelli di attività fisica: in let- individuate tra quelle che maggiormente risentono di un
teratura, infatti, è possibile trovare numerosi studi che periodo di forzata sospensione delle attività o di forzata
analizzano l’attività motoria svolta all’interno della propria sedentarietà. I compiti motori, pertanto, sono orientati
abitazione. Tale attività è svolta soprattutto da soggetti a sollecitare la forza muscolare sia degli arti inferiori che
con patologie (Scott et al., 2020; Madruga et al., 2020; superiori, del tronco, la capacità aerobica, la mobilità ar-
Vidal- Almela et al., 2020; Onerup et al., 2020; Wittwer ticolare e la capacità di equilibrio nelle sue espressioni,
et al., 2020), da soggetti che hanno subito trapianti o pro- statica e dinamica. La caratteristica principale dei compiti
tesi (Wood et al., 2020; Trudelle-Jackson et al., 2020), da individuati ed inviati è stata l’assoluta assenza di materiale
soggetti che hanno subito amputazioni (Tao et al., 2020) o o attrezzi attraverso cui eseguire i movimenti. La necessità
come attività motoria con programmi specifici di preven- di disporre anche solo di piccoli attrezzi rappresenta un
zione (Müller et al., 2019a,b). potenziale pericolo di ridotta adesione al programma.
Finora in Italia, per caratteristiche culturali della popola- L’altra condizione necessaria di ciascun compito è stata
zione adulta ed over 65, al contrario, questa tipologia di quella di assicurare l’esecuzione nella massima sicurezza,
attività non ha avuto rilevante diffusione, sia per le moda- limitando il rischio di cadute: i principali fattori di rischio
lità di home training, sia per le modalità che prevedevano estrinseco, infatti, sono presenti in casa (tappeti, vasi, pa-
attività motorie supervisionate da esperti. vimenti scivolosi, ecc).
Il senior vive spesso solo ed un tale rischio rappresenta
Le strategie adottate in Italia un pericolo reale per la sua salute. Le modalità con cui i
compiti motori sono stati proposti hanno previsto una du-
Le sopraggiunte indicazioni governative hanno invece plice organizzazione per favorire la più ampia adesione in
connotato questa tipologia di comunicazione e di propo- funzione di esigenze personali e preferenze individuali, e
sta dell’esercizio, come realmente vantaggiosa ed efficace soprattutto per rispettare quanto si conosce dalla lettera-
per raggiungere larghe fasce di popolazione. tura in relazione ai break per interrompere lunghi periodi
Bibliografia
permesso non solo di fornire tipologia e modalità ese-
cutive dei compiti, quanto soprattutto gli adattamenti
degli stessi qualora qualcuno non disponeva di am-
bienti o arredamenti particolari. 1. Chodzko-Zajko, W.J., Proctor, D.N., Fiatarone Singh, M.A., Minson, C.T., Nigg, C.R., Salem, G.J., &
Skinner, J.S. (2009). American College of Sports Medicine position stand. Exercise and physical
La strategia dell’home training rimane, forse, l’unica
ALLENAMENTO
activity for older adults. Med Sci Sports Exerc, 41(7), 1510-30.
percorribile in un momento in cui sono vietati gli spo- 2. Climie, R.E., Grace, M.S., Larsen, R.L., Dempsey, P.C., Oberoi, J., Cohen, N.D., Owen, N., Kingwell,
stamenti ma, sicuramente, non può essere estesa a B.A., & Dunstan, D.W. (2018). Regular Brief Interruptions to Sitting After a High-Energy Evening
Meal Attenuate Glycemic Excursions in Overweight/Obese Adults. Nutr Metab Cardiovasc Dis, 28
tutta la durata di un corso di attività motorie, laddove (9), 909-916.
la presenza dell’insegnante diventa fondamentale ed 3. Correa, C.S., Cunha, G., Marques, N., Oliveira-Reischak, A., & Pinto, R. (2016). Effects of Strength
insostituibile nella correzione degli errori e nel percor- Training, Detraining and Retraining in Muscle Strength, Hypertrophy and Functional Tasks in Older
Female Adults. Clin Physiol Funct Imaging, 36, 306-310.
so di apprendimento motorio del senior over 65. 4. Dunsky, A. (2019). The effect of balance and coordination exercises on quality of life in older adul-
ts: a mini-review. Front Aging Neurosci, 11:318.
Ringraziamenti 5. Esain, I., Gil, S.M., Bidaurrazaga-Letona I., & Rodriguez-Larrad A. (2019). Effects of 3 months of
detraining on functional fitness and quality of life in older adults who regularly exercise. Aging Cli-
nical and Experimental Research, 31, 503–510. European Heart Network. (2019). Physical activity
Si ringraziano gli studenti del Corso di Laurea Magistra- policies for cardiovascular health.
le in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventi- 6. Gebel, K., Ding, D., Chey, T., Stamatakis, E., Brown, W.J., & Bauman, A.E. (2015). Effect of moderate
to vigorous physical activity on all-cause mortality in middle-aged and older Australians. JAMA
ve ed Adattate dell’Università di Foggia che hanno vo- Intern Med, 175(6), 970-7.
luto contribuire, attraverso i loro preziosi suggerimenti 7. Giboin, L.S., Gruber, M., & Kramer. A. (2015). Task-specificity of balance training. Human Move-
metodologici, alla realizzazione dei compiti motori ment Science, 44, 22–31.
8. Gillette, D.B., Oza, P., & Davenport, T.E. (2019). Screening of Physical Activity Levels in Older Adults
forniti agli over 65 proposti attraverso i diversi canali at a Community-Based Health Fair: A Feasibility Study. Pacific Journal of Health, 2(1), 2.
comunicativi utilizzati. 9. Golubic, R., Wijndaele, K., Sharp, S.J., Simmons, R.K., Griffin, S.J., Wareham, N.J., Ekelund, U., &
Brage. S. (2015). Physical activity, sedentary time and gain in overall and central body fat: 7-year
follow-up of the ProActive trial cohort. Int J Obes (Lond), 39(1), 142-8.
10. Grabiner, M.D., Crenshaw, J.R., Hurt, C.P., Rosenblatt, N.J., & Troy, K.L. (2014). Exercise-based fall
prevention: Can you be a bit more specific. Exerc Sport Sci Rev, 42, 161–168.
11. Granacher, U., Gruber, M., & Gollhofer, A. (2010). Force production capacity and functional reflex
activity in young and elderly men. Aging Clinical and Experimental Research, 22, 374-382.
12. Granacher, U., Bridenbaugh, S.A., Muehlbauer, T., Wehrled, A., & Kressig, R.W. (2011). Age-related
effects on postural control under multi-task conditions. Gerontology, 57, 247–255.
13. Granacher, U., Muehlbauer, T., & Gruber. M. (2012). A qualitative review of balance and
strength performance in healthy older adults: impact for testing and training. J Aging Res,
doi:10.1155/2012/708905.
14. Higueras-Fresnillo, S., Guallar-Castillón, P., Cabanas-Sanchez, V., Banegas, J.,R., Rodríguez-Artal-
ejo, F., & Martinez-Gomez, D. (2017). Changes in physical activity and cardiovascular mortality in
older adults. J Geriatr Cardiol, 14(4), 280-281.
15. Hupin, D., Roche, F., Gremeaux, V., Chatard, J.C., Oriol, M., Gaspoz, J.M., Barthélémy J.C., & Edouard
P. (2015). Even a low-dose of moderate-to-vigorous physical activity reduces mortality by 22% in
adults aged ≥60 years: a systematic review and meta-analysis. Br J Sports Med, 49(19), 1262-7.
16. Lewis, Z.H., Markides, K.S., Ottenbacher, K.J., & Al Snih, S. (2018). The impact of 10-year physical
activity changes on 7-year mortality in older Mexican Americans. J Phys Act Health, 15(1), 30-39.
17. Liu, C.J., & Latham, N.K. (2009). Progressive resistance strength training for improving physical
function in older adults. Cochrane Database Syst Rev, 8(3).
18. Lobo, A., Carvalho, J., & Santos, P. (2010). Effects of Training and Detraining on Physical Fitness,
Physical Activity Patterns, Cardiovascular Variables, and HRQ o Lafter 3Health-Promotion In-
tervention sin Institutionalized Elders. International Journal of Family Medicine, ID:486097,
doi:10.1155/2010/486097.
19. Loprinzi, P.D. (2015). Frequency of moderate-to-vigorous physical activity (MVPA) is a greater
predictor of systemic inflammation than total weekly volume of MVPA: Implications for physical
activity promotion. Physiol Behav, 141, 46-50.
20. Madruga, M., Prieto, J., Rohlfs, P., & Gusi N. (2020). Cost-Effectiveness and Effects of a Home-Ba-
sed Exercise Intervention for Female Caregivers of Relatives with Dementia: Study Protocol for a
Randomized Controlled Trial. Healthcare, 8, 54.
21. Marston, K.J., Brown, B.M., Rainey-Smith S.R., & Peiffer J.J. (2019). Resistance Exercise-Induced
Responses in Physiological Factors Linked with Cognitive Health. J Alzheimers Dis, 68(1), 39-64.
22. Müller, C., Lautenschlӓger, S., Dӧrge, C., & Voigt-Radloff, S. (2019a). Development of a lifestyle-in-
tegrated physical exercise training and home modification intervention for older people living in a
community with a risk of falling (Part 1): the FIT-at-Home fall prevention program. Disabil Rehabil,
24, 1-13.
23. Müller, C., Lautenschlӓger, S., Dӧrge, C., & Voigt-Radloff, S. (2019b). A feasibility study of a ho-
me-based lifestyle-integrated physical exercise training and home modification for communi-
ty-living older people (Part 2): the FIT-at-Home fall prevention program. Disabil Rehabil, 22, 1-11.
24. Oliveira, R., Santa-Marinha, C., Leão, R., Monteiro, D., Bento, T., Santos Rocha, R., & Brito, J.P.
(2017). Exercise training programs and detraining in older women. Journal of Human Sport and
Exercise, 12(1), 142-155.
25. Onerup, A., Thӧrn, S.E., Angenete, E., Bock, D., Grybӓck Gillheimer, E., Haglind, E., & Nilsson,
H. (2020). Effects of a home-based exercise program on the insulin-like growth factor axis in
patients operated for colorectal cancer in Sweden: results from the randomised controlled trial
PHYSSURG-C. Growth Horm IGF Res, in press.
26. Owen, N., Healy, G.N., Matthews, C.E., & Dunstan, D.W. (2010). Too much sitting: the population
health science of sedentary behavior. Exerc. Sport Sci. Rev., 38(3), 105-113.
CORSI
CORSI
CORSI 1°LIVELLO
1°LIVELLO
1°LIVELLO
FITNESS
FITNESS
FITNESS PERSONAL TRAINER
La Formazione FIPE Strength Academy riparte conTRAINER
PERSONAL
PERSONAL TRAINER
una nuova modalità!
LaLa
Formazione
Formazione
FIPE
FIPE
Strength
Strength
Academy
Academy
riparte
riparte
concon
una
una
nuova
nuova
modalità!
modalità!
Scopri subito tutti i vantaggi
Scopri
Scopri
subito
subito
tutti
tutti
i vantaggi
i vantaggi
* Pagamento in 2 rate: € 250 all'iscrizione e il saldo
una settimana
* Pagamento
* Pagamento in 2
inrate:prima
2 rate:
€ 250 delle
€ 250 lezioni pratiche
all'iscrizione
all'iscrizione
e ilesaldo
il saldo
una
una
settimana
settimana prima
prima
delle
delle
lezioni
lezioni
pratiche
pratiche
* Incluso nella quota del corso n.2 tesseramenti annuali (2020 + 2021)
* Incluso
* Incluso
nella
nella
quota
quota
deldel
corso
corso
n.2
n.2
tesseramenti
tesseramenti annuali
annuali(2020
(2020
+ 2021)
+ 2021)
* Segui le lezioni teoriche direttamente da casa tua in assoluta
sicurezza
* Segui lecon
* Segui la possibilità
lezioni
le lezioni
teoriche di
teoriche interagire
direttamente continuamente
direttamentedada
casa
casa
tuatua con i docenti
in assoluta
in assoluta
sicurezza
sicurezza
concon
la possibilità
la possibilità
di di
interagire
interagire
continuamente
continuamente concon
i docenti
i docenti
La stimolazione
sonora come
ausilio per
l’incremento
dell’efficienza
fisica in
condizione di
microgravità:
studio
longitudinale
INTRODUZIONE
Gli effetti delle proprietà fisiche dell’ambiente acquatico sul
corpo umano, a seguito di sedute idroterapiche, possono ap-
portare effetti benefici in patologie osteoarticolari, incidendo
sulla limitazione del dolore e sul miglioramento della qualità
della vita dei pazienti (Bartles 2007, Lima 2013, Barker 2014,
Baena-Beato 2014). La spinta idrostatica riduce il carico verti-
cale sulle articolazioni e la muscolatura scheletrica con effetto
miorilassante (Mooventhan, 2014).
man et al. 2015 e Zhu et al. 2016 ). Alcuni ricercatori (Var- in acqua (Gw) di età 55 ± 8 anni (media ± deviazione stan-
gas et al. 2013) hanno indicato l’idroterapia come mezzo dard), peso di 63 ± 11 kg, altezza 163 ± 6 cm e 8 soggetti
in grado di migliorare il recupero della fatica a seguito di femminili facenti parte del gruppo di controllo (Gwo) di
attività cardiovascolare. Jones et al. (2011) hanno studiato età 56 ± 12 anni, peso di 59 ± 8 kg, altezza 165 ± 4 cm.
e analizzato gli effetti dell’esercizio fisico in acqua su sog- I pre-requisiti per la partecipazione allo studio prevedo-
getti affetti da patologie cardiovascolari e metaboliche. I no il certificato di idoneità all’attività fisica agonistica, il
risultati hanno evidenziato miglioramenti della capacità non utilizzo di terapie farmacologiche regolari e l’assenza
aerobica massima. Altri studi (Adsett et al. 2016) hanno di patologie osteo-artro-muscolari o neurologiche. È stato
rilevato che pazienti con scompensi cardiaci, che seguono richiesto di non effettuare variazioni alimentari per tutta
un programma di esercizi in acqua, possono mantenere le la durata dello studio. Ogni soggetto ha ricevuto una spie-
loro prestazioni funzionali. Mazloum et al (2014) hanno gazione dettagliata dei metodi e delle finalità dello studio
mostrato che un programma di riabilitazione in acqua per ed ha firmato un consenso informato.
il recupero articolare del ginocchio, abbinato ad un pro-
gramma riabilitativo terrestre, può migliorare il Range of Operazioni preliminari
Motion (R.O.M.). Secondo Versey (2013) l’immersione in L’esperimento prevede un periodo di 8 settimane di lavoro
acqua è un metodo sempre più utilizzato da atleti di alto suddiviso in 2 sessioni settimanali in piscina (della durata
livello per ridurre al minimo l’affaticamento ed accelerare di 45’/sessione), per un totale di 16 sedute per il grup-
il recupero post-gara. Hamlin (2007), in uno dei suoi studi, po sperimentale (Gw), mantenendo stabili gli orari (ore
ha rilevato che una terapia di immersione con temperatu- 13.00) e i giorni (mercoledì e venerdì).
re di contrasto a seguito di una prestazione sportiva, 1 mi- La piscina presenta le seguenti caratteristiche: lunghezza
nuto in acqua fredda (8-10°) alternato a 1 minuto in acqua 20 metri, profondità da 1.10 m fino a 1.80 m e con una
calda (38°) ripetuto per tre volte, può diminuire la con- temperatura dell’acqua di 28,7°.
centrazione di lattato nel sangue e diminuire la frequenza I test di valutazione sono eseguiti in 3 differenti periodi
cardiaca. Lund et al (2008) sostengono che, in mancanza per entrambi i gruppi (Gw e Gwo): una settimana antece-
di attrezzature in grado di offrire maggiori resistenze, gli dente l’inizio della prima sessione (T0), dopo 4 settimana
esercizi di muscolazione in acqua a corpo libero non sono (T1) e la settimana successiva alla fine dell’ultima sessione
in grado di sostituire i lavori in palestra con i macchinari (T2). Sono rilevati i seguenti parametri fisici e fisiologici: il
isotonici in termini di sviluppo della forza massima degli metabolismo basale, l’equilibrio podo-posturale, la flessi-
arti inferiori. bilità muscolo-tendinea e la forza degli arti inferiori.
Gli effetti della musica sull’organismo umano e sulla per-
formance sono stati oggetto di ricerca, soprattutto in
questi ultimi due decenni. L’ascolto della musica (ad un
volume pari a 75dB e con un tempo compreso tra i 120-
146 bpm) durante un’esercitazione fisica, sia aerobica che
anaerobica, può provocare incrementi della forza musco-
lare (Gollin et al 2014) e riduzioni della sensazione di fa-
tica (Simpson, Karageorghis 2006). Da un punto di vista
psicologico ascoltare la musica durante l’allenamento mi-
gliora la motivazione (Guyton & Hall 2005) e l’umore (Ka-
rageorghis et al 2007).
Yamamoto et al (2003) hanno evidenziato che i livelli di
noradrenalina nel sangue si abbassano significativamente
a seguito di un ascolto di musica a ritmo lento (p < 0.05),
viceversa si alzano se si ascolta una musica a ritmo veloce
(p < 0.05). Nonostante la ricerca abbia svolto molteplici in-
dagini sugli effetti terapeutici e di recupero post-esercizio,
risulta carente nello studio e nell’analisi di metodologie di
allenamento mirate al miglioramento della performance e
allo sviluppo della capacità fisiche.
Lo scopo di questa ricerca è valutare gli effetti di alcune
capacità fisiche (forza, flessibilità ed equilibrio) e meta-
boliche (metabolismo basale) indotti dalle variazioni dei
BPM (battiti per minuto) musicali in soggetti praticanti l’al-
lenamento in acqua.
4’00” COSTANTI Skip sul posto e in avanzamento + spinte arti inferiori + spinte arti superiori
1’00” (110bpm): slanci gambe dx-sx sul piano frontale
4’00” INTERVALLATI 1’00” (170bpm): corsa skip sul posto
(TUTTO X 2 VOLTE)
Calci in volo alternati sul piano sagittale + calci in volo alternati in fuori
4’00” COSTANTI
Galleggiamenti pallanuotista sul posto
1’00” (110bpm): Apertura braccia sul piano frontale
4’00” INTERVALLATI 1’00” (170bpm): jumping jack
(TUTTO X 2 VOLTE)
Calci avanti sul piano sagittale (dx-sx-simultaneo)
4’00” COSTANTI Chiusure braccia (dx-sx-doppio)
Calci incrociati in appoggio e in galleggiamento
1’00” (110bpm): slanci indietro della gambe dx-sx sul piano sagittale
FASE CENTRALE
RISULTATI
I risultati dei test (tabella 2) mostrano un incre-
mento significativo del metabolismo basale nel
Gw (Anova di Friedman, p 0,001; Post hoc di Dunn,
p<0,01, +6,37%); mentre in Gwo nessuna variazio-
ne. L’analisi dei dati dell’equilibrio podo-posturale
rilevati sulla pedana libra evidenziano una diffe-
renza statisticamente significativa nel Gw (Anova
di Friedman, p<0,0001; Post hoc di Dunn, p<0,001,
+12,86%). Per quanto riguarda i dati rilevati sulla
flessibilità muscolo-tendinea si evidenzia un incre-
mento significativo per il Gw (Anova di Friedman,
p<0,0001; Post hoc di Dunn, p<0,001, +6,30%)
rispetto al Gwo. In riferimento ai risultati riscon-
trati da test Sit to Stand è emerso un incremento
statisticamente significativo (Anova di Friedman,
p<0,0001; Post hoc di Dunn, p<0,001, +10,58%)
di forza degli arti inferiori per il Gw. Infine, il
Mann-Whitney Test (p<0,05) permette di eviden-
ziare che non esistono differenze significative tra
il gruppo di lavoro in acqua e il gruppo di control-
lo: Metabolismo (p 0,4381); Equilibrio (p>0,9999);
Flessibilità muscolo-tendinea (p 0,9095) e Forza
Arti Inferiori (p 0,689).
di rinforzo muscolare, può migliorare le capacità organi- boliche. Questi risultati fanno supporre che una persona
co-muscolari. in sovrappeso possa beneficiare in microgravità dell’effet-
to lipolitico di un protocollo di questo genere, perché ridu-
I dati analizzati mostrano nel Gw, alla fine delle otto set- cendo fortemente il carico verticale che può determinare
timane di lavoro fisico un significativo miglioramento del un sovraccarico muscolo-tendineo l’individuo può incre-
metabolismo basale (+6,37%) e di conseguenza un consu- mentare la serie di esercizi.
mo maggiore di calorie a riposo. Tuttavia è opportuno considerare che la standardizzazione
dei BPM musicali, tipica delle lezioni di gruppo in acqua,
L’equilibrio podo-posturale mostra un incremento signifi- non consentono agli allievi un’impostazione individuale
cativo da parte del Gw (T0 vs T2) rispetto al Gwo, dato del carico interno. Di fatto, vincolati dal ritmo musicale,
che sottolinea l’efficacia del protocollo di esercizi utilizzato ognuno di essi ottiene una risposta fisiologica differente.
(+12,86%). La stimolazione sonora è quindi un valido sistema di alle-
namento se applicato a singoli soggetti oppure a gruppi
Inoltre, i dati ottenuti sono avvalorati dai risultati del Sit di persone il più possibile omogenee tra di loro in termini
to Stand Test al T2, nel quale si evidenzia un incremento di capacità fisiche. L’obiettivo futuro è quello di indagare
della forza degli arti inferiori (+10,58%) in Gw. Dopo otto altre metodiche di allenamento in acqua al fine di deline-
settimane di lavoro in ambiente micro-gravitazionale, il arne una linea guida generale con cui orientare una pro-
Gw ha migliorato significativamente (+6,30%) anche la gettazione dell’allenamento in acqua da affiancare a quel-
flessibilità muscolo-tendinea dorso-lombare e della loggia la a terra. In particolare si intende attivare uno studio su
osteo-fasciale posteriore della coscia. come poter monitorare in acqua i parametri fisiologici in-
dividuali in contesti di gruppo e senza l’utilizzo di strumen-
tazioni tecnologiche (cardiofrequenzimetro e telemetria).
Luca Lolletti
Dottore Magistrale in “Scienze e Tecniche dello Sport e dell’Allenamento” presso la Facoltà di Scienze
Motorie di Torino. Già Docente Universitario a contratto presso la Facoltà di Scienze Motorie di Torino per la
materia “Idrochinesiterapia” e per il seminario “Preparazione Atletica in Ambiente Acquatico”. Collaboratore
del Centro Ricerche “Adapted Training and Performance” - Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche -
Università degli Studi di Torino e del “Centro Ricerche Performance e Benessere” (CRPB) di Torino. Autore del
libro “Allenarsi in acqua” (Elika Editrice, 2013). E’ stato relatore presso il corso europeo D.U.E.P.P. (Diplôme Uni-
versitaire Européen de Préparation Physique) per la conferenza “Aquatic Prevention for Sports Performance”.
Presenter Internazionale e Master Trainer di aquafitness. Ideatore di programmi specifici per la ginnastica in
acqua. Responsabile e formatore tecnico per alcuni centri fitness e piscine in Torino.
Luciano Gemello
Dottore di ricerca, PhD in Metodologie Molecolari e Morfo-funzionali applicate all’esercizio fisico, Università di
Urbino. Fondatore e Direttore di “Palestre Torino dal 1964”. Già Docente Universitario per oltre 25 anni presso
la Facoltà di Scienze Motorie di Torino per la materia “Personal Training”, disciplina nella quale è riconosciuto
da tutto l’ambiente sportivo, come uno dei massimi esponenti a livello nazionale ed europeo. Da sempre
preparatore atletico di varie discipline sportive: sci (2 campionati mondiali e un’Olimpiade), calcio (serie B) e
della danza (Teatro di Torino); nel 1999 elabora un programma di preparazione atletica dedicato al Golf (per
conto della Federazione Italiana Golf ). Nel corso degli anni la sua professionalità nel fitness è stata messa a di-
sposizione di imprenditori, sportivi, attori che hanno seguito i suoi programmi di allenamento e preparazione
atletica; la sua competenza e i suoi successi l’hanno collocato di diritto ai vertici europei del Personal Training.
Nel corso del tempo si sono susseguite numerose pubblicazioni su giornali specialistici e non ultima nel 2002
la pubblicazione di un libro “Il lavoro aerobico ingrassa” Libreria Stampatori, Torino.
Massimiliano Gollin
Ricercatore del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, lavora presso il Centro Ricerche Scienze
Motorie, Università degli Studi di Torino. E’ Dottore di ricerca, PhD in Medicina e Terapia Sperimentale
e Laureato in Scienze e Tecniche dell’Attività Fisica e Sportiva presso la Facoltà di Scienze dello Sport
dell’Università E’ titolare della cattedra di Progettare l’Allenamento e di Metodologia dell’Allenamento
in situazione di Handicap e docente del corso di Perfezionamento in Chinesiologia per il modulo di
Prescrizione dell’esercizio fisico nell’Attività Fisica Adattata (APA). Ha tenuto corsi alla Scuola Intera-
teneo SIS sui Metodi Innovativi di Verifica e Valutazione nell’attività Motoria e Sportiva e alla SUISM
di Torino al Master Universitario di I livello in Traumatologia da sport: Riatletismo e programmazione
degli esercizi di rinforzo muscolare, flessibilità muscolo-tendinea e mobilità articolare e Strumenti e
Tecnologie per la Misurazione. E’ docente alla Scuola dello Sport di Roma e responsabile dell’Unità
Operativa di Allenamento e Performance, SUISM, Università di Torino. Ha pubblicato libri e articoli
scientifici e divulgativi.
MODALITA’
ONLINE
32H PRATICA
50H TEORIA
Blood Flow
Restriction:
utile nel recupero
da un infortunio?
Applicazioni pratiche
e norme di sicurezza.
Nella prima parte (comparsa in S&C n° 31), sono state affrontate le basi
scientifiche su cui si fonda l’utilizzo della metodica del Blood Flow Re-
striction. In questa seconda parte, invece, verranno esposte le accortez-
ze per non creare delle problematiche fisiche e si proporrà, altresì, uno
specifico protocollo di lavoro.
Esistono controindicazioni?
GLOSSARIO
Sebbene siano stati segnalati casi isolati di eventi avver-
si (come prevedibile con qualsiasi forma di esercizio), nel RT: Resistance Training -
complesso ci sono poche prove pubblicate che suggerisco- Esercizio contro resistenza
no che questo tipo di allenamento determini un rischio
LL: Low Load - Carico basso
maggiore per la salute rispetto all’allenamento dinamico
< 30% di 1RM
tipico con carichi elevati (4).
HL: High Load - Carico elevato
“Uno studio epidemiologico circa le > 70% di 1RM
controindicazioni dell’allenamento con il BFR,
riporta un’insorgenza sorprendentemente bassa di BFR: Blood Flow Restriction - Restrizione del flusso
effetti avversi (6)”. sanguigno
LL-BFR: Allenamento contro resistenza con carichi
Durante l’esercizio tradizionale con carico moderato/ele- bassi, utilizzando la restrizione del flusso sanguigno
vato, la BP tende ad aumentare in base al carico e/o al
volume dell’esercizio (ripetizioni o serie). Ciò è spiegato HL-RT: Allenamento contro resistenza con carichi
elevati
da due motivi; l’aumento del carico provoca una maggiore
compressione dei muscoli sui vasi sanguigni, aumentando BP: Blood Pressure - Pressione arteriosa
la resistenza vascolare e la pressione arteriosa; il tempo SBP: Systolic Blood Pressure - Pressione sistolica
prolungato di esecuzione dell’esercizio che, sebbene non
causi necessariamente una grande compressione vascola- DBP: Diastolic Blood Pressure - Pressione diastolica
re, fa sì che l’accumulo di metaboliti attivi il chemiocettore MSKs: Musculoskeletal system - Sistema Muscolo
deputato all’aumento della pressione arteriosa (3). scheletrico
In relazione all’allenamento con il BFR, il ridotto flusso
sanguigno aumenta lo stress metabolico e può aumen-
tare la pressione muscolare o il riflesso verso il centro di
controllo cardiovascolare, causando un’eccessiva attività
nervosa simpatica. L’aumento dell’attività simpatica può “In letteratura è presente un’ampia maggioranza
influenzare l’aumento della resistenza vascolare periferica di studi che non riporta alcun evento avverso alla
e, di conseguenza, aumentare la BP durante l’esercizio (3). BFR ed in molti casi non viene regolato in maniera
precisa ed individualizzato lo stimolo occlusivo e il
Per far comprendere al lettore quanto sopra riportato, ri- carico di allenamento (2).”
cordo che dagli studi è emerso che l’esercizio contro resi-
stenza con l’utilizzo del BFR: Ciò sottolinea anche la necessità di un approccio perso-
1. non presentava differenze della SBP durante l’allena- nalizzato all’allenamento con il BFR quando si seleziona la
mento quando questo veniva eseguito con un carico ≥ pressione della cuffia, sia per la sicurezza che per l’effica-
60% di 1RM, tuttavia sono stati osservati valori della cia (2). Pertanto, il fatto di impostare le stesse pressioni ad
DBP più alti; ogni atleta potrebbe non limitare il flusso sanguigno nella
2. ha presentato valori più elevati di SBP e DBP durante stessa misura in tutti gli individui. Ciò può provocare esiti
l’allenamento con carichi < 60% di 1RM; cardiovascolari avversi, provocando un’occlusione arterio-
3. determina ipotensione post-esercizio per SBP e DBP sa completa (2).
rispetto all’esercizio di resistenza tradizionale.
“Pressioni più basse e più tollerabili possono
Queste informazioni fanno dedurre che l’allenamento suscitare sufficienti adattamenti del MSKs
minimizzando il rischio di eventi avversi e dolore,
contro resistenza con il BFR, seppur presenti effetti avversi evidenziando la necessità di una prescrizione
rari (2), deve essere prescritto con cautela, specialmente personalizzata dell’allenamento con il BFR.(2)”
quando è necessario il controllo della BP durante l’eserci-
zio (3).
Una valutazione medico-sportiva escluderà in partenza alcuni atleti-pazienti dall’utilizzo di tale metodica in base a quel-
la che è la condizione clinica.
Nonostante il basso rischio di incidenti, è stato sviluppato uno strumento di valutazione del rischio (Figura 1). Questo
consentirà ai fisioterapisti e al personale non medico, come gli allenatori, di gestire il rischio e beneficiare di una tecnica
efficace (6).
PROBLEMA SOLUZIONE
Necrosi da pressione e ustioni da attrito Utilizzare del materiale elastico a due strati con una morbida imbottitura senza
rughe sotto il bracciale
Rabdomiolisi Considerare altre condizioni associate alla rabdomiolisi:
1. un apporto calorico limitato (in particolare con bassi livelli di potassio, fosfato
e magnesio);
2. una storia di gravi patologie/lesioni da calore;
3. un recente trauma muscolare o una lesione da schiacciamento;
4. inattività protratta;
5. artropatia infiammatoria, sinovite, emartrosi o artrite settica;
6. utilizzo di droghe
Aumento dello stress cardiaco Protocolli di allenamento con il BFR senza esaurimento determinano uno stress
cardiaco simile all’allenamento libero
Compromissione della funzione neurologica Diabetici, atleti paralimpici con una lesione del midollo spinale, una lesione diretta
del nervo periferico o una complessa sindrome del dolore regionale sono gli atleti
più a rischio e che vanno valutati con più attenzione
Figura 1
interventi chirurgici dell’arto inferiore: roulant: 1. allenamento con LL-BFR; 1. ~ 100–130 mmHg di pressione
1. 5 minuti di occlusione, 3 minuti 1. con 160–220 mmHg; 2. bracciale largo 3,3 cm; occlusale;
liberi, ripetuto per 5 volte; 2. bracciale largo 11 cm 3. ~ 110 mmHg di pressione 2. due volte alla settimana
2. bracciale largo 9 cm; occlusale; l’allenamento di LL-BFR ed 1 volta
3. ~ 238 mmHg di pressione Proposta 2 di camminata sul tapis 4. due allenamenti a settimana per con il HL-RT per 6 settimane
occlusale; roulant: 16 settimane
4. due volte al giorno dal 3 ° al 14 ° 1. ~ 160–230 mmHg di pressione
giorno dopo l’intervento occlusale; Proposta 2 per uomini anziani:
2. bracciale largo 5 cm; 1. allenamento LL-BFR;
Proposta 2 per soggetti sani sottoposti 2. bracciale largo 5 cm;
ad immobilizzazione con il gesso hanno Proposta 3 di camminata sul tapis 3. ~ 160–240 mmHg di pressione
riscontrato meno perdita di forza e roulant: occlusale;
ipertrofia: 1. ~ 140–200 mmHg di pressione 4. tre allenamenti a settimana per 6
1. 5 minuti di occlusione, 3 minuti occlusale; settimane;
liberi, ripetuto per 5 volte; 2. bracciale largo 5 cm
2. bracciale largo 7,7 cm; Proposta 3 aspecifica:
3. ~ 200 mmHg di pressione Due volte alla settimana per una durata 1. scelta del carico in relazione a
occlusale; dalle 8-10 settimane meno del proprio massimale
4. due volte al giorno per 14 giorni (<1RM) e/o esaurimento
2. impostazione standard di 75
Proposta 3 per soggetti sani sottoposti ripetizioni così distribuite 30-15-
ad immobilizzazione con il gesso hanno 15-15
riscontrato meno perdita di forza e
ipertrofia:
1. 5 minuti di occlusione, 3 minuti
liberi, ripetuto per 5 volte;
2. bracciale largo 7,7 cm;
3. ~ 50 mmHg di pressione
occlusale;
4. due volte al giorno per 14 giorni
Bibliografia
Questa tecnica recente si basa sul calcolo della pressione
occlusiva totale degli arti arteriosi e consente di selezio-
nare una pressione relativa per standardizzare il livello di
D E F
Figura 3
A passo d’uomo
“L’estensione e la scala dell’impresa umana sono cresciute esponenzialmen-
te a partire dal XX secolo. Di conseguenza, la natura ed i servizi che fornisce
all’umanità sono soggetti ad un rischio crescente. Gli scienziati ritengono
che ci sia stata una transizione dall’Olocene ad una nuova era geologica,
che hanno definito “Antropocene”. Il futuro di molti organismi viventi è ora
in forse. La popolazione della specie dei vertebrati è diminuita del 58% dal
1970 al 2012. La minaccia più comune per le specie di animali in declino è la
perdita e il degrado degli habitat.
Sempre più spesso gli umani sono vittime dello stato di degrado della na-
tura: senza un impegno deciso, nell’Antropocene la terra diventerà molto
meno ospitale per la nostra società moderna e globalizzata. Gli esseri umani
hanno già spinto il loro spazio operativo sicuro oltre il limite in quattro con-
fini del sistema terra che non dovevano essere superati.
Fino al 2012, per fornire le risorse naturali ed i servizi che l’umanità ha con-
sumato in quell’anno, è stata necessaria una biocapacità equivalente a 1,6
terre. Per mantenere la natura in tutte le sue molteplici forme e funzioni e
per assicurare un’equa disponibilità delle risorse in un pianeta con risorse li-
mitate, una consapevolezza deve essere alla base delle strategie di sviluppo,
dei modelli economici, dei modelli d’impresa e delle scelte di vita: abbiamo
un solo pianeta e il suo capitale naturale è limitato. Una comprensione del
legame tra umanità e natura potrebbe indurre un cambiamento profondo
che permetterà a tutti gli esseri viventi di prosperare nell’Antropocene.”
Silvestro Rinaldi
Ha conseguito la laurea in Scienze motorie e sportive, la laurea magistrale in Management dello sport presso
l’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”, scrivendo per prima una tesi sull’enjoyment e per seconda una
tesi sulla competizione e il gioco. Consegue il Master in Psicomotricità nell’A.A. 2017/2018 presso la LUMSA.
per esempio. Quante energie stanno investendo, o spre- possa adeguarsi ai nostri bisogni.
cando, alcuni Paesi per mostrare i propri muscoli ed evita-
re eventuali guerre. Ecco, quelle energie potevano essere Penso ad Ivan Illich e al suo saggio del secolo scorso dal
investite meglio! titolo “Energia ed Equità”, un saggio in cui mostra la porta-
L’oggetto principe di quest’apertura riguarda il nostro pia- ta esponenziale del progresso dalla rivoluzione industriale
neta, il suo capitale naturale e il modo in cui la nostra at- in poi.
tività, sempre più frenetica e distratta, impatta su di essa.
È attuale e costante il degrado ambientale e l’inquinamen- Ci vorrebbe un cambio drastico per la società che abbiamo
to di ogni tipo (atmosferico, luminoso, acustico, e chi più creato, non un cambio di rotta come quello che fece af-
ne ha più ne metta). E ben poco facciamo non tanto per fondare il Titanic, piuttosto un’inversione. Viviamo oggi in
abbatterli, ma almeno per ridurli. Credo che la nostra casa una società tecnocratica in cui siamo governati dalla tec-
comune ce ne sarebbe molto grata se di quelle risorse che nologia, dove al potere c’è quella tecnica (in greco antico
ci dona gratuitamente ne risparmiassimo un po’ anziché τέχνη) che è arte nel senso di “saper fare”, “saper opera-
consumarne oltre misura. re” con le cose per trasformarle a nostro vantaggio.
Tonifica
il tuo corpo
Ti sembra di volare
Non produce
emissioni inquinanti
Più veloce e meno
Diminuisce
faticoso che camminare
l’effetto serra
Ti scolpisce
Non devi pagare il parcheggio, gambe marmoree
bollo, assicurazione...evviva! Aumenta le probabilità di
incontro dell’anima gemella
(è scientificamente dimostrato)
O svantaggio? Consideriamo la differenza tra l’utilità e l’utilizzo di queste cose. La penna è fatta per scrivere, ma se uti-
lizzata come punteruolo per pungere il proprio compagno di banco se ne fa un uso non proprio consono.
Non è in questi termini che scrive Illich, ma in maniera molto più saggia fa un confronto tra due invenzioni appartenenti
allo stesso periodo storico: l’automobile e la bicicletta.
L’automobile richiede un’abilitazione alla guida che prevede l’insegnamento e il rispetto del codice stradale, che, a
quanto pare, ormai serve giusto per superare ambedue gli esami: teorico e pratico. La cintura di sicurezza è un classico.
La indossiamo non appena saliamo in macchina per la prova pratica, ma poi?
Quante persone la lasciano agganciata per non venir disturbati da quel fastidioso cicalino finché non la si indossa? Alzi la
mano chi rispetta il limite di velocità di 50 km/h in città! Ok, va bene, era uno scherzo, non l’ho alzata io per primo. Cer-
to, ogni tanto qualche piccola infrazione possiamo concedercela, ma vedere sfrecciare nel periodo estivo una persona
in pantaloncini e t-shirt su una moto di grossa cilindrata non è proprio una piccola infrazione, la classificherei piuttosto
come incoscienza pura.
Sotto il versante meccanico la differenza tra automobile e bicicletta è notevole, avendo la prima più componenti della
seconda. Hanno i pedali entrambe, ma la bicicletta non ha i tergicristalli! Dell’automobile va curata costantemente la
manutenzione e “TASSE” altre cose, pardon, “tante”. A meno che non si faccia il meccanico di mestiere.
1
cit. da Walt Disney, Re Leone, 1994 Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 83
PROCEDURA RICHIESTA
MUTUO LIGHT LIQUIDITA’
PER ASD E SSD
Al fine di migliorare il supporto informativo alle
ASD e SSD, l’Istituto per il Credito Sportivo
mette a disposizione un testo di riepilogo circa
la documentazione richiesta e l’iter da seguire
per accedere ai “Mutui Light Liquidità”.
Ne faccio oggetto, per ora, solo di riflessioni da condividere o meno: mi riferisco ad una que-
stione che appare come meramente terminologica e che solo in parte lo è, abbracciando – a
veder lungo e a veder bene – aspetti anche più grandi, della intera vita delle persone.
Mi riferisco al significato, e dunque anche alla maniera di rendere in italiano, della locuzione
americana, che così spesso troviamo nei materiali, libri e articoli, di quel mondo, che è Stren-
gth and Conditioning Professional. Un mondo molto organizzato (verrebbe da dire: molto ben
organizzato), se paragonato al nostro mondo, alla nostra società ed alla competenza (verrebbe
da aggiungere: ed alla incompetenza) di chi dovrebbe occuparsi di simili problemi, qui da noi. Il
problema di che cosa sia una professione, meglio: di che cosa dovrebbe occuparsi una professione.
E vengo al dunque. Come rendere in italiano Strength and Conditioning Professional? Professio-
nista della forza e del condizionamento, diranno molti, gli esperti (ovviamente i sedicenti tali)
del nostro mondo: sistema sportivo, mondo accademico, cattedratici (in genere molti di quelli
che parlano dall’alto di un gradino o di una predella e ammanniscono verità a poveri studenti
che si preparano a non sapere nulla di quello che serve per essere professionisti in futuro).
La NSCA, National Strength and Conditioning Association, organizzazione americana signi-
ficativa, è assai chiara in proposito. Un professionista della forza e del condizionamento può
operare nei seguenti ambiti: può essere uno Strength and Conditioning Coach, un allenatore
esperto di forza e delle altre capacità fisiche; oppure un Personal Trainer; oppure un Tactical
Professional, un Professionista della Tattica, nei diversi possibili ambiti; oppure ancora un Rese-
archer and Educator, Ricercatore ed Educatore, anche qui in tutti i possibili ambiti, ovviamente
anche quello dell’insegnamento.
E che attitudini devono manifestare gli aspiranti professionisti per essere, poi, veri professionisti?
Cosa è un vero professionista? È uno che ci sa fare. Uno che comprende subito, quasi intuisce, e che
poi entra in relazione e sa cosa deve fare ed ancora sa scegliere tra i moltissimi strumenti che ha e sa
utilizzarli, metterli in pratica subito e bene. Ecco questo non è un insegnamento, questa è una dote
con cui si nasce e se non ci si nasce non si può fare nulla. Non si apprende.
Per essere veri Professionisti del movimento un po’ bisogna esserci nati.
Katia Arrighi
Le donne
e lo sport
Lo sport al femminile
e le Olimpiadi
La storia millenaria di un genere che ha sempre avuto dif-
ficoltà a imporsi nello sport e fino a pochissimi anni fa non
aveva ancora trovato una narrazione completa ed esausti-
va.
che tute da ginnastica, ma pur sempre cavallerizze (da qui il termine “caval- Ad eccezione di questo rarissimo
vestite di tutto punto con corsetti, care bene come una amazzone” ) e esempio di possibilità concessa alle
cappelli e guanti. perfette tiratrici d’arco. Si allenavano donne di praticare sport era impedito
quotidianamente nella lotta, nell’uso loro fare ogni altra cosa, addirittura
La cavalcata per una donna dell’epoca delle armi, nell’equitazione e nel tiro partecipare come spettatrici ai giochi
non poteva e non doveva mai avvenire con l’arco. olimpici antichi.
con la cavalcatura ammissibile per un Sconfitte ad un certo punto della sto- Ora tutte noi donne, volendo o poten-
uomo, a dorso di cavallo, ma doveva ria scomparvero dalla scena reale per do, partecipiamo come spettatrici ai
avvenire con la modalità dell’“amaz- entrare nel mito. giochi olimpici, sia per i normodotati
zone”, quindi con entrambe le gambe Sempre restando nella antichità ab- che per gli atleti disabili. Un tempo
portate su un lato, come cavalcavano biamo le donne nel mondo greco e nel invece se una donna avesse avuto l’ar-
le Amazzoni dell’antichità. mondo spartano, nell’eterna lotta fra dire di partecipare come spettatrice,
Atene e Sparta. vedendo tutti quegli uomini comple-
Una regina di Francia che amava l’e- Nel mondo greco, accanto ai giochi tamente nudi gareggiare e confron-
quitazione fu la contemporanea di olimpici, furono creati dei giochi con- tarsi, sarebbe stata gettata viva dalle
Diana: Caterina dei Medici, cavalleriz- siderati minoritari perché permessi scogliere di un monte e lasciata lì mo-
za provetta e inventrice delle mutande alle donne, chiamati EREI in onore rente. Leggermente differente dalle
per le donne. Sì, perché lei cavalcava e di Era, la grande dea moglie del po- donne greche erano le donne spar-
amava farlo ma detestava dovere sa- tente Zeus, ma più che essere giochi tane. Sparta era una città basata sul
lire a cavallo facendo comprendere il finalizzati alla pratica sportiva di per culto della forza e della possanza e
fatto che sotto le ampie gonne le don- sé erano dei rituali atti a dimostrare considerava un privilegio avere donne
ne dell’epoca non potevano indossare la possibilità di una ragazza di essere forti perché donne forti significava fi-
la maglieria intima. Era impedito loro considerata ormai pronta al matrimo- gli forti e guerrieri.
per preciso precetto religioso. Lei si nio, unica e sola aspirazione femmini- Potremmo discutere sul fatto se fos-
impose e iniziò a indossarle. Da allora le per millenni. se più sessista impedire a una donna
sono diventate indispensabili ad ogni I giochi consistevano in una corsa di di fare sport come ad Atene piutto-
donna. circa 160 metri e la vincitrice pote- sto che incentivarlo al fine di fare di
Un’altra cavallerizza famosa fu una re- va ben dichiarare d’esser il migliore lei una ottima generatrice di guerrie-
gina asburgica, Elisabetta di Baviera, partito. Si svolgevano nello stadio di ri come a Sparta, ma questa è tutta
passata alla storia per essere la prota- Olimpia, centro nevralgico delle famo- un’altra storia.
gonista del celebre film Sissi con Romy se Olimpiadi maschili, probabilmente Un aspetto particolare della cultura
Schneider. Donna bellissima e dedita proprio nell’anno olimpico e prima dei spartana è che accanto all’insegna-
in maniera quasi maniacale alla cura giochi maschili stessi. mento delle lingue e delle scienze
del proprio corpo, trascorreva anche 8 L’uso di “probabilmente“ fa intendere oltre che della musica, si insegnava
o 9 ore al giorno a cavallo e fu una del- la grande diversità di attenzione anche l’allenamento e la cura del proprio
le prime donne ad avere in casa una storica data a questo aspetto: i giochi corpo (non in senso estetico), con un
piccola palestra personale per i propri maschili sono passati alla storia e ri- insegnante chiamato Pedotriba che
esercizi quotidiani. presi poi in epoca moderna (vedremo si occupava dell’aspetto ginnico della
Queste donne sono solo degli esem- come anche qui vi saranno disparità formazione pedagogica.
pi di un tempo in cui le donne non di genere) mentre i giochi femminili La ginnastica veniva intesa come una
avevano le libertà di cui godono ora e sono quasi pressoché sconosciuti . Chi esperienza educativa sia sotto l’aspet-
narrare la storia vissuta attraverso lo di voi li conosceva? Chi di voi conosce to ginnico che sotto l’aspetto spiri-
sport può fare comprendere che mol- invece le Olimpiadi? Nella risposta sta tuale. Le donne greche potevano ga-
to di ciò che noi abbiamo acquisito in la disparità di genere cui accennava- reggiare se c’era uno sfondo religioso
termini di diritti e di materiale di uso mo. e solo nel I secolo d.C. si iniziano ad
comune ai giorni nostri passa attraver- Le donne di solito erano 16, come ri- avere atlete coinvolte in gare esclusi-
so la determinazione e la caparbietà porta uno storico dell’epoca, Pausa- vamente sportive senza connotazioni
delle grandi donne del passato. nia; correvano e vincevano corone di religiose. A questo periodo risalgono,
In questo ipotetico viaggio immagina- ulivo, carne di mucca o di bue con il di- infatti, le sensazionali vittorie di tre
rio nella storia delle grandi donne che ritto di dedicare statue con incisi i loro sorelle, Tryphosa, Hedea e Dionysia,
hanno fatto lo sport partiamo, perché nomi o fare dipingere i loro ritratti sul- figlie di Hermesianax, cui, dopo le
doveroso, proprio dalle amazzoni. le colonne del tempio della dea Era. gare, vengono addirittura dedicate
Le Amazzoni erano antiche guerriere Pausania le descrive “con i capelli pen- statue ed offerta loro la cittadinanza
di quelle terre che attualmente coin- denti, la tunica poco sopra il ginocchio per l’onore della vittoria.
Il lavoro
sportivo
dilettantistico:
quale futuro?
La Suprema Corte di Cassazione è tornata ad esprimersi sulla qualifi-
cazione sotto il profilo lavoristico della prestazione sportiva dilettan-
tistica.
Dopo che con l’ordinanza n. 24365 del 30.09.2019 (“.…invero, in un’ot-
tica premiale della funzione sociale connessa all’attività sportiva dilet-
tantistica, quale fattore di crescita sul piano relazionale e culturale, il
legislatore ha inteso definitivamente chiarire che anche i compensi per
le attività di formazione, istruzione ed assistenza ad attività sportiva
dilettantistica beneficiano dell’esenzione fiscale e contributiva, senza
voler limitare, come in precedenza in alcuni ambiti sostenuto, tale fa-
vor alle sole prestazioni rese in funzione di una partecipazione a gare
e/o a manifestazioni sportive…”) sembrava aver accettato e condiviso
le numerose decisioni di merito che avevano espressamente ricono-
sciuto che i compensi sportivi potessero essere riconosciuti, pur con
le loro agevolazioni previdenziali e assicurative anche a soggetti che
svolgessero in via principale il lavoro sportivo dilettantistico, la succes-
siva ordinanza n. 11375 del 12 giugno ’20, emanata dalla medesima
sezione lavoro, sembra rivedere tale assunto.
Infatti, in una controversia inerente alle prestazioni di un maestro tra
un circolo tennis e l’Inps, su ricorso presentato dal Tennis Club, già
condannato nei due precedenti gradi di merito, dopo aver ricordato
un suo precedente (C. Cass. 08/10/2014 n. 21245) che aveva fatto ri-
entrare gli istruttori di nuoto tra i soggetti iscrivibili all’attuale Inps,
gestione spettacolo, indicando proprio il precedente dell’anno scorso,
sopra citato, ricordava che la disciplina di cui all’art. 67 primo comma
lett. m) trova applicazione soltanto qualora non sia conseguita “nell’e-
sercizio di professioni nè derivino da un rapporto di lavoro dipenden-
te”.
Nel caso di specie “l’attività degli istruttori di tennis di lavoro autono-
mo e natura professionale era svolta con abitualità” da ciò facendo
conseguire l’obbligo previdenziale e il rigetto del ricorso da parte della
associazione sportiva dilettantistica.
di una fattispecie unitaria di lavoratore sportivo” di cui materia, ha previsto una serie di deroghe, fino ad arrivare
all’art. 5 della citata legge delega. all’art. 3 dove vengono elencati alcuni casi in cui questa
Lavorare, sotto il profilo lavoristico, sulla disciplina fiscale appare come “autonoma” non legati all’assenza di subor-
di cui all’art. 67 primo comma lett. m) del Tuir non appare dinazione gerarchica quanto alla ridotta intensità della
semplice o facile. prestazione.
Ad esempio, il c.d. compenso sportivo ha anche valore Diventa difficile inserire una realtà complessa come quella
“premiale”. Ossia si applica anche per i “premi”. Pertanto sportiva, in particolare quella dilettantistica, nelle fattispe-
non sempre viene erogato a fronte di una prestazione d’o- cie lavoristiche per come disciplinate oggi dal codice civile.
pera, inquadrabile come attività lavorativa ma, a volte, an- La tecnica legislativa che sarà adottata dovrà “garantire”
che solo come gratifica per una prestazione sportiva parti- il mondo sportivo che, in presenza dei parametri indicati,
colarmente interessante (i c.d. premi partita o premi gara) la prestazione rientra tra quelle a carattere sportivo. Non
Tant’è che non esiste alcun rapporto tra entità del com- possiamo correre il rischio (e i costi) di giudizi che possano
penso e prestazione resa. In via di mera ipotesi io oggi, arrivare fino alla Corte di Cassazione.
ASD o SSD, potrei riconoscere diecimila euro “tax free” a
un soggetto senza aver ricevuto dal medesimo alcun tipo La strada, a nostro avviso, non potrà che essere quella di
di controprestazione. Ammesso che si voglia mantenere un tertium genus autonomo rispetto alla distinzione clas-
questa che per noi è una palese assurdità, protagonista sica tra lavoro autonomo e subordinato.
di tanti casi di elusione se non di vera e propria evasione
fiscale (troppo facile in questo modo potersi creare costi
inesistenti), come questa si potrà conciliare con l’ipotizza-
to versamento di contributi previdenziali e assistenziali?
Così come si porrà il tema delle prestazioni sportive rese
da pubblici dipendenti.
STRATEGIES IN SELF-REGULATING EXERCISE WITH OVERLOAD IS BLOOD FLOW RESTRICTION HELPFUL FOR RECOVERY
Marco Duca, Giampietro Alberti FROM AN INJURY? PRACTICAL APPLICATIONS AND SAFETY
S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 27-35 GUIDELINES (PART 2)
Choosing how to use overloads in resistance training is crucial for enabling Michele Castellano Vitaterna
individuals to achieve the desired results. Traditional methods such as pre- S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 75-79
scribing maximum repetitions, or a certain percent of maximum repetitions This is the second part of work which initially set out to gauge the scientific
do not, however, take individual variations into account. Nor do they allow foundations of the Blood Flow Restriction method. In this second part, the Au-
fatigue to be managed properly. This review sets out to examine two meth- thor instead provides guidelines to avoid triggering physical problems, and also
ods which allow individuals to adjust the overload themselves, depending on describes a specific work protocol.
their condition during training. It reveals origins, functions, limitations and
potential applications: RPE scale based on “repetitions in reserve” and “rela-
tive intensity” based on series and repetitions. AT WALKING PACE
Rinaldo Silvestri
OVERLOADS IN THE BODYBUILDING SYSTEM. S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 81-83
OPPORTUNITIES AND LIMITS Interesting reflections on modern life and on how Man lives in and uses his
“Earth” home. It takes stock of past experiences, describes warnings issued by
Vito Leonardi experts and sets out future prospects. All within the reflections themselves on
S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 37-47 playing, the bicycle/toy, and Aesop’s fables!
An interesting overview of the story of Bodybuilding’s arrival in Italy in the early
’50s, taking us up to the present day. The Author is a fully-fledged expert of the
discipline, and describes its method, development and how its knowhow has WOMEN AND SPORT
affected modern-day sports training. Katia Arrighi
S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 87-91
BUILDING MUSCLES USING BODYWEIGHT Women and their presence in the Olympic Games of antiquity and the mod-
ern era; the story of how they gradually came to conquer a role and gain
Alfio Cazzetta fundamental ground. The author briefly describes a number of women who
S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 49-54 illustrate how women have risen in the world of Olympic competition.
Ever since Man first appeared, he has been subjected to the earth’s gravity, much
like all other “things” (living and otherwise). In order to be able to move about,
human beings and animals have to counteract gravitational force to remain up- WORKING IN AMATEUR SPORTS:WHAT DOES THE FUTURE HOLD?
right. At times they can even overcome gravity, and harness or modulate it by Guido Martinelli
using muscle groups to move, run, jump and so on. Generally speaking, when we S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 93-94
talk about strength, we instantly think of the gym and working with overloads. If The Author outlines just how complicated it is to incorporate amateur sports into
this is true for disciplines that call for considerable strength, in others that call for the present-day working scenario, within the context of the Italian Civil Code. How,
less, it is less of an issue; so much so that some disciplines only require working he asks himself, can we reconcile working in amateur sport with public sector em-
with natural bodyweight to overcome strength-related problems, and exercises ployment? He also examines how this sits within the traditional distinction of being
to build muscle are actually superfluous: muscle strengthening exercises have to self-employed, as opposed to being an employee. This, and other issues, against
reflect the demands of the discipline in question. the backdrop of a society which is changing, to some extent in a problematic way.
Olympi
c T
rel
i
vel
l
idi
Qual
i
fica:
Depar
tment 1°l
2°
3°
i
l
i
l
i
vel
l
vel
l
vel
l
oAl
oI
st
l
enat
r
ut
oMaes
t
or
t
r
or
ePes
ePes
oPesi
s
i
s
t
i
t
i
c
s
t
i
c
ic
aOl
aOl
aOl i
i
impi
mpi
mpi c
a
c
c
a
a
It
rel
i
vell
iof
fr
onounprogr
essivoappr
ofondiment
oc hemi
raal
l
afor-
mazi
onespeci
ficadi
Tecni
cidell
aDisc
ipl
inadiPes
ist
icaOl
i
mpica.
Fi
tnes
s&Spor
t Tr
eli
vel
l
idi
Qual
i
fica:
Depart
ment 1°
l
2°
l
i
vel
i
l
vel
l
oFi
tnes
oPers
sPer
onal
Tr
sonal
ai
Tr
ainer
nerAdvanced
3°
li
vel
loStr
engthCoac h-Mas t
erSpor
tSpec
ial
ist
Programmispeci
ficiemiraticonunanet
tapr ogres
sionedell
econo-
scenzeacqui
si
te.Dall
’
assi
stenzainSal
aPes ialPers
onalTrai
nerPr
o-
fess
ionis
taall
o Str
ength Coach,speci
ali
st
anelc ondizi
onamento
dell
aF or
za.
Duet
ipol
ogi
edi
qual
i
fiche
N
O
VI
TA
’
Percor
soperac
qui
si
regl
ist
rument
iperl
avor
arec
oni
gruppi:
1°l
ivel
loWellnessTrai
ner
(
Str
engthPi
l
ates,St
rengt
hYoga,
Str
engt
hBal
anc
e)
1°l
ivell
oF uncti
onalTr
ainer
(
Met odofunzi
onal
e,Ket
tl
ebel
l
,Cl
ubbel
l
s,Cal
i
stheni
cs)
Spor
t&Heal
th
Dipart
imentoi
ndir
izzat
oac hil
avoragiànelcampo,
comprendentetut
taunas er
iediat
tivi
tàdii
nteres
secol
lat
eral
e,
Depar
tment
chefungonodavali
dos tr
umentoc ult
ural
e,permigl
i
orarele
propri
etecni
cheedincrementar
elepr opr
iecompetenze
MassaggioSpor ti
vo
Ri
atlet
izzazionepostlavorofis i
oterapic
o
Gesti
onedei pr
ocessi
umani nel
l'al
lenament
oenel
lapr
est
a-
zi
ones porti
va
Fi
tnessMet abolic
odellaForza
www.st
rengthacademy.i
t-c
ors
i@f
eder
pes
i.
it
06.
8797|3013|3014|3015