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Editoriale ANTONIO URSO - Presidente FIPE

Lo sport
va di pari passo
con la ricerca?

No, non ci va. Di pari passo nemmeno analisi precisa, calzante, con la quale si La tecnologia (l’applicazione della
a parlarne! hanno molto più chiare le finalità im- scienza) ha creato la possibilità di una
Da quando, nel ‘600, fu perfezionato plicite dei due termini. Riporto qui in- industrializzazione praticamente illi-
il metodo scientifico, è d’obbligo am- tegralmente la parte di nostro interes- mitata, e i cui caratteri sono ormai in
mettere che il mondo, cioè gli uomi- se: “Ci sono due parole – scrive – che concreto transnazionali. I consumato-
ni, ha fatto, hanno fatto cambiamenti ritornano frequentemente nei nostri ri di beni superflui sono da parte loro
importanti. Sono state stravolte molte discorsi: anzi sono le parole chiave irrazionalmente ed inconsapevolmen-
supposte certezze e sostituite con nuo- dei nostri discorsi. Queste due parole te d’accordo nel volere lo “sviluppo”
ve verità e sono state messe in dubbio sono “sviluppo” e “progresso”. Sono (questo “sviluppo”). Per essi significa
verità formulando nuove ipotesi. Non due sinonimi? O, se non sono due si- promozione sociale e liberazione, con
tutto nel mondo scientifico, nonostan- nonimi, indicano due momenti diversi conseguente abiura dei valori cultura-
te il suo rigore, risulta apprezzabile, di uno stesso fenomeno? Oppure indi- li che avevano loro fornito i modelli di
meno che mai gli approdi, talvolta non cano due fenomeni diversi che però si “poveri”, di “lavoratori”, di “risparmia-
voluti, visto che alcune scoperte sono integrano necessariamente fra di loro? tori”, di “soldati”, di “credenti”.
poi sfociate in finalità altre rispetto alle Oppure, ancora, indicano due fenome- La “massa” è dunque per lo “svilup-
intenzioni degli scienziati coinvolti (ba- ni solo parzialmente analoghi e sin- po”: ma vive questa sua ideologia
sta, per questo, ricordare gli studi e le cronici? Infine: indicano due fenomeni soltanto esistenzialmente, ed esisten-
scoperte di Enrico Fermi). “opposti” fra di loro, che solo apparen- zialmente è portatrice dei nuovi valori
Alla scienza si collega spesso la parola temente coincidono e si integrano? Bi- del consumo. Ciò non toglie che la sua
“sviluppo”, vocabolo sempre apprez- sogna assolutamente chiarire il senso scelta sia decisiva, trionfalistica e ac-
zato ma raramente analizzato nel suo di queste due parole e il loro rapporto, canita.
intrinseco significato. Molto meno, se vogliamo capirci in una discussione Chi vuole, invece, il “progresso”? Lo
invece, è tenuto in considerazione il che riguarda molto da vicino la nostra vogliono coloro che hanno interessi
termine “progresso”, assai spesso so- vita anche quotidiana e fisica. immediatamente da soddisfare, ap-
stituito con il termine “sviluppo”. La Vediamo: la parola “sviluppo” – con- punto attraverso il “progresso”: lo vo-
differenza tra i due termini è molto tinua il nostro – ha oggi una rete di gliono gli operai, i contadini, gli intel-
profonda e il rispettivo significato divi- riferimenti che riguardano un contesto lettuali. Lo vuole chi lavora e dunque
de la scienza in termini di finalità. indubbiamente di “destra”. Chi vuole è sfruttato.
La finalità prima della scienza, e quindi infatti lo “sviluppo”? Cioè chi lo vuole
degli scienziati, sembra quella di do- non in astratto e idealmente, ma in Quando dico “lo vuole” lo dico in senso
minare e, così, di manipolare il mondo concreto e per ragioni di immediato autentico e totale (ci può essere anche
circostante, ma è importante capire interesse economico? È evidente: a qualche “produttore” che vuole, oltre
bene questo aspetto e, in particolare, volere lo “sviluppo” in tal senso è chi tutto, e magari sinceramente, il pro-
in quale concreta finalità si traduce. produce; sono cioè gli industriali. gresso: ma il suo caso non fa testo).
Sul tema della differenza tra i due ter- E, poiché lo “sviluppo”, in Italia, è que- Il “progresso” è dunque una nozione
mini, un grande scrittore italiano, Pier sto sviluppo, sono per l’esattezza, nella ideale (sociale e politica): là dove lo
Paolo Pasolini (1922-1975), nel libro fattispecie, gli industriali che produco- “sviluppo” è un fatto pragmatico ed
“Scritti corsari” del 1975, effettua una no beni superflui. economico.
Ora è questa dissociazione che richie- ricerca sportiva. Lo fa già scarsamen-
de una “sincronia” tra “sviluppo” e te in altri ambiti, figuriamoci nello
“progresso”, visto che non è conce- sport che spesso - nel collettivo dei
pibile (a quanto pare) un vero pro- governanti - è considerato un hobby
gresso se non si creano le premesse o un passatempo e come tale non ha
economiche necessarie ad attuarlo”. necessità di attenzioni di sorta.
Possiamo allora distinguere i due ter-
mini come segue: Pertanto, lasciato libero lo spazio, il
mercato sportivo è totalmente ag-
Sviluppo: corrisponde all’aumento gredito da tutti coloro i quali hanno
della strumentazione tecnica. come finalità lo sviluppo e quindi il
Progresso: si identifica con il miglio- profitto. Attrezzature, abbigliamen-
ramento delle condizioni umane. to, strumenti di misurazione ecc..:
anche la ricerca scientifica è spesso
Molti degli investimenti scientifi- finanziata da aziende che producono
ci sono indirizzati all’aumento del- materiali per lo sport e ovviamente
la strumentazione tecnica che ha questa tipologia di ricerca è sempre
una strettissima correlazione con il finalizzata a dimostrare la bontà della
mercato quindi con l’economia. In strumentazione da essi stessi prodot-
quest’era, dove solo il temine econo- ta. Non potrebbe essere altrimenti.
mia ha un valore assoluto, anche la Nonostante ciò la poca ricerca spor-
scienza si è abbondantemente inchi- tiva vera, finalizzata al progresso che
nata e la ricerca ha spessissimo que- viene prodotta maggiormente dalle
sto solo fine. Con il progresso non università estere, spesso non trova
sempre si “fanno soldi”. Spesso per riscontro tra gli addetti ai lavori, affa-
arrivare ad una standardizzazione del scinati maggiormente dalla tecnolo-
progresso i soldi andrebbero spesi in gia di uso immediato anche se….
particolare da parte degli Stati. Certo Anche se poi quei dati non costitui-
se prendiamo in considerazione il no- scono nessun approccio al progresso
stro di Paese, l’Italia, di investimenti o nessun indizio di cambiamento.
verso una ricerca indirizzata al pro- E dire che la ricerca finalizzata al pro-
gresso non si vede traccia; è ormai gresso in ambito sportivo dovrebbe
sparita anche dai manuali di appli- essere per lo Stato prioritaria!
cazione scientifica. Siamo fanalino di Della ricerca in ambito sportivo fi-
coda tra i Paesi cosiddetti industria- nalizzata al progresso ne gioverebbe
lizzati per gli investimenti in ricerca la Medicina in termini di prevenzio-
finalizzata al progresso. Quando uno ne e guarigione; ne gioverebbero le
Stato non investe in progresso, si capacità cognitive dei giovani e non
deve rassegnare a dare spazio a tutti solo le loro; ne gioverebbe – per il
coloro i quali hanno invece necessità benessere che ne conseguirebbe – la
di aggredire economicamente i vuoti società tutta e il Paese per intero.
che lo stesso lascia, accaparrandosi il Purtroppo, oggi ci dobbiamo arren-
profitto prima di tutto. dere all’evidenza per cui sempre più
Nello sport, invece, quale tra i due si dimentica il termine progresso.
termini ha prevalenza? Sviluppo o Dobbiamo ricordare qui che il pro-
progresso? Lo sport non è esente gresso omesso nello sport rappre-
dalle dinamiche politiche e sociali. senta la cancellazione di una parte
Nello sport, forse più che altrove, il importante della identità di una so-
termine sviluppo ha un peso signifi- cietà? Questo assunto, progresso
cativo rispetto al termine progresso. nello sport = progresso della società,
Non credo di stupirvi se consideria- purtroppo non si comprende affatto.
mo quanto poco (direi nulla, per es-
sere più preciso) lo Stato investe in E infatti …

2 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


S&C. Per una scienza del movimento dell’uomo.

33 Contenuti
Organo Ufficiale Tecnico-Scientifico per la Formazione di
Base ed Avanzata della FIPE, per il movimento e lo sport.

Anno Olimpico Tokyo 2020


(ma senza celebrazione dei Giochi)

LA MACCHINA
CHE C’è in ME

ALLENAMENTO

4 / Charniga / Perché “Dio non ha mai creato dei 27 / Duca, Alberti / Strategie di autoregolazione
rettilinei” dell’esercizio con sovraccarichi
11 / Casolo, Del Vecchio, Felici / Effetti 37 / Leonardi / I sovraccarichi nel sistema della
dell’allenamento alla forza sull’attività delle unità motorie cultura fisica: opportunità e limiti
49 / Cazzetta / Il potenziamento muscolare
con il carico rappresentato dal corpo
55 / Grillone, Bartolomei / Confronto di forza e
potenza relativa in atleti dei due sessi
60 / Sannicandro, Cofano, Rosa, Colella /
Strategie di contrasto della sedentarietà negli over 65
durante la diffusione del Covid 19: l’esperienza italiana
67 / Lolletti, Gemello, Gollin / La stimolazione
sonora come ausilio per l’incremento dell’efficienza fisica
in condizione di microgravità: studio longitudinale

PREVENZIONE
E RIABILITAZIONE LA PROFESSIONE

75 / Castellano Vitaterna / Blood Flow Restriction: 81 / Rinaldi / Giocosamente - A passo d’uomo


utile nel recupero da un infortunio? (seconda parte)
87 / Arrighi / Le donne e lo sport
93 / Martinelli / Il lavoro sportivo dilettantistico:
quale futuro?

1 / Urso / Editoriale
85 / Bellotti / Riflessioni
96 / Abstracts

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CHE C’È IN ME
LA MACCHINA

©Sportivnypress.com

Andrew Charniga

Perché
“Dio non ha
mai creato
dei rettilinei”
1

Secondo la dottrina di Confucio, il principio femminile è


Yin e il principio maschile è Yang. Il che a sua volta significa
che la “femminilità è negativa, morbida, oscura e debole,
la mascolinità è positiva, dura, luminosa e forte
(Fan Hong, 1997).

1. La traduzione del titolo (che si ripete poi nel testo), ovvero la frase inglese “God Does Not
Build in Straight Lines”, è tratta dal film Prometheus (Spaihts J, Lindelhof D). Nella versione
italiana del film tale frase è stata tradotta con “Dio non ha mai creato dei rettilinei”.
In questo testo, si è scelto di lasciarla così, quindi come risulta nota al pubblico italiano.
In effetti, nella versione italiana si perde un po’ il concetto di linea retta che viene sfruttato
dall’autore dell’articolo (NdT).

4 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


A partire dal 1987, con il primo campionato del mondo per pesiste,
l’antico sport della pesistica si è trasformato in un’impresa non solo per
uomini forti, ma anche per donne forti.

E allora, considerando il pensiero di Confucio sulla femminilità riporta-


to sopra, come può lo Yin negativo, morbido oscuro e debole trasfor-
marsi in uno sport ultra maschile come la pesistica? Perciò, partiamo
dalle domande che richiedono delle risposte: come vengono allenate
le pesiste? Le donne dovrebbero sollevare il bilanciere come gli uomi-
ni, ovvero la meccanica e la fisiologia necessarie per sollevare efficace-
mente un peso massimo sono applicabili ad entrambi i sessi? E che dire
dell’approccio psicologico? Le donne devono avvicinarsi alla pesistica
come gli uomini, esprimendo le tre caratteristiche della forza tipiche
dell’uomo: rabbia, aggressività, assertività? (Charniga, 2016).

Andrew Charniga
Scienziato del sollevamento pesi e allenatore.
Laurea in Scienze Motorie alla Eastern Michigan University (USA) e Master in Kinesioterapia alla
Università di Toledo (SPA). Fondatore, nel 1980, di Sportivny Press.
Ha editato 15 libri tradotti dal russo e molte decine di articoli sull’allenamento nel sollevamento pesi,
sulla biomeccanica, sul recupero, ecc.

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Tipicamente, la forza viene definita
in termini di massa corporea, dimen-
sioni dei muscoli, tipo di fibre musco-
lari, livelli di testosterone nel siero e,
ancora, massa muscolare e forza di
contrazione dei muscoli, le caratte-
CHE C’È IN ME
LA MACCHINA

ristiche psicologiche dell’aggressivi-


tà, ecc. Se la forza umana è definita
esclusivamente in questi termini, non
c’è dubbio che gli uomini hanno un
vantaggio insuperabile sulle donne.
In ogni modo, se la forza è la qualità
fondamentale del pesista, la velocità
di movimento è parimenti indispen-
sabile. I pesisti devono spostare tutto
il corpo e i singoli collegamenti (tron-
co, cosce, tibie) il più rapidamente Figura 1 “Espressioni” contrastanti della forza: a sinistra, una campionessa
olimpica in stato sonnambolico mentre segna un record mondiale;
possibile per sollevare i carichi più pe- a destra, l’espressione aggressiva di un atleta mentre solleva un peso
santi. La coordinazione intermuscola- che non rappresenta un record. Foto di Charniga.
re è fondamentale per la velocità di
movimento di un pesista.
Un grado elevato di coordinazione
muscolare accompagnato dalla ve-
locità di movimento non è possibile
senza la capacità di rilassare i muscoli
in modo estremamente rapido asso-
ciata a una grande elasticità per mini-
mizzare la resistenza interna.
Una definizione razionale della for-
za umana, in particolare come viene
espressa nella pesistica, deve essere
fatta in termini di efficienza. Pertan-
to, l’espressione più efficace di forza
negli esercizi di pesistica è “forza di
contrazione muscolare meno la resi-
stenza interna dei muscoli antagonisti
e la resistenza dei muscoli, dei tendi-
ni, dei legamenti e della fascia al mo-
vimento”, ovvero il grado di elasticità.
Quanto più è minore la resistenza Figura 2 Una tirata asiatica è una reazione, uno spostamento fatto di riflesso per
reclutare le molle delle gambe mentre lo stress del sollevamento viene
interna generata da una eccessiva spostato lontano dal tronco, verso i piedi. La sportiva di élite rappresentata
tensione dei muscoli antagonisti, tan- nelle immagini inizia a sollevare i talloni con il tronco ancora lontano dalla
to più sono flessibili i tessuti molli e verticale e inserendo quattro leve nell’azione del sollevamento: piedi, caviglie,
cosce e tronco. Il tronco viene poi velocemente allontanato dalla verticale
tanto più efficace è la forza della con- (riducendo la tensione sulla schiena) così che l’estensione finale si verifica
trazione muscolare. Ebbene, in teo- con il sollevamento contemporaneo dei talloni e il raddrizzamento delle
ria, un’atleta donna, ovvero una Yin, ginocchia. Questa reazione allontana di riflesso la tensione dal tratto lombare
verso le gambe, la molla più efficiente, accentuata dai muscoli delle caviglie
con minore massa muscolare, minore e dal ritorno elastico di tendini e legamenti. In questo caso non vi è alcun
livelli sierici di testosterone, può ese- segno di intervento dei quadricipiti. Foto di Charniga.
guire gli esercizi di pesistica in modo
efficace, con una forza muscolare più dricipite” femminile per raddrizzare dipendenza dai quadricipiti nella don-
efficiente grazie a una bassa resisten- le estremità inferiori. Questa idea na fosse vero, vedremmo questi mu-
za interna.     è un mito che afferma che i musco- scoli intervenire nella pesistica. Dopo
Le moderne similitudini con i principi li quadricipiti sono gli unici muscoli tutto, i pesisti raddrizzano energica-
di Yin/Yang di Confucio abbondano che raddrizzano le articolazioni del mente gli arti inferiori per sollevare i
nelle società occidentali.   ginocchio e che le donne fanno un carichi più pesanti.
eccessivo affidamento su tali muscoli. In realtà, i muscoli della caviglia, spe-
Contrapponiamo per un momento Il ruolo dei muscoli delle caviglie nel cialmente il soleo, possono e devono
la scienza terribilmente imperfetta raddrizzamento degli arti inferiori ci- essere notevolmente coinvolti nella
del mondo accademico occidentale tato in questa teoria semplicemente distensione degli arti inferiori. Pertan-
che sostiene l’intervento di un “qua- non esiste. Se il mito che sostiene la to, al contrario del mito dei quadrici-

6 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


piti femminili, onnipresente nella letteratura americana, La pesista in genere possiede una maggiore capacità di
nella pesistica, molte atlete di élite spostano di riflesso lo rilassare i muscoli. Questa caratteristica entra in gioco al
sforzo di sollevare l’intera molla della gamba, sui muscoli momento più critico per l’atleta: spostare le direzioni dal
delle caviglie in particolare (figura 2). L’efficacia di que- sollevamento alla discesa e al posizionamento del bilan-
sto passare, di riflesso, dall’intero piede poggiato a terra ciere nella posizione di squat. Il rilassamento rapido dei
al sollevamento sulla punta dei piedi viene confermato muscoli antagonisti si traduce in una maggiore efficienza
dall’analisi dell’altezza del salto verticale: di movimento.
La velocità nel cambiare direzione, ovvero la velocità di
“Tramite l’attivazione del muscolo gastrocnemio, scendere sotto il bilanciere, è l’abilità tecnica più impor-
viene prodotta una rapida estensione del piede. tante nella pesistica. La capacità delle donne di rilassare
Questa estensione ha un effetto maggiore sulla i muscoli è una caratteristica innata del corpo femminile
velocità verticale rispetto all’estensione del che rappresenta un vantaggio significativo per l’abilità tec-
ginocchio quasi completamente raddrizzato. nica più importante per sollevare i bilancieri più pesanti.
L’energia viene tradotta in modo più efficace in Detto questo, benché le donne debbano utilizzare al me-
velocità verticale e viene raggiunta un’altezza di glio il potenziale corporeo negli esercizi di pesistica, ad
salto maggiore” (Schenau, 1989). esempio elasticità/flessibilità, meccanismi di molla (ten-
dini e legamenti), e non fare affidamento solo sulla forza
La classica versione russa di sollevare il bilanciere limita i di contrazione dei muscoli, è essenziale anche un’ottima
movimenti del pesista entro una fascia ristretta, così che il creazione e conservazione del calore corporeo. Un otti-
bilanciere si muoverà parimenti all’interno di un percorso mo calore corporeo aiuta la pesista a utilizzare in modo
pressoché lineare. Una versione asiatica, più adatta al cor- più efficace quegli elementi che il biologo dell’era sovie-
po femminile, implica un maggiore movimento dei colle- tica, Nicolai Bernstein, chiamava le “forze libere”, ovvero
gamenti corporei (tronco, cosce, tibie, piedi) e una minore l’energia tensiva proveniente da tendini e legamenti, la
linearità – raddrizzamento degli arti inferiori in contrappo- forza di inerzia, una inferiore resistenza interna ai movi-
sizione a un sollevamento dei talloni e un’inclinazione del menti.
tronco lontano dalla verticale (figura 2).
L’immagine delle atlete di élite che attendono nella pau-
“Il processo di rilassamento muscolare è più sa tra un tentativo e l’altro avvolte in coperte (figura 4),
attivo per l’atleta donna che per gli uomini, il che illustra bene questa idea. Un calore corporeo elevato au-
ci permette di suggerire che le donne eseguono menta l’elasticità di muscoli, tendini e legamenti, il che a
il lavoro muscolare in modo più economico degli sua volta incrementa l’efficienza meccanica dei movimenti
uomini (V. L. Federov, I. M. Yankuskas, 1972). e il lavoro muscolare, poiché il calore facilita l’immagaz-
zinamento e l’utilizzo dell’energia elastica proveniente da
tali tessuti.

Figura 3

L’espressione
rilassata, un riflesso
del processo di
rilassamento dei
muscoli di una
sportiva di super élite
nasconde lo sforzo
È stato riscontrato di eseguire un tale
rapido spostamento
che le pesiste dalla posizione
hanno tassi molto eretta allo squat;
bassi di lesione; questa è l’abilità più
importante nella
specialmente pesistica.
a carico del
ginocchio.

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I miglioramenti dovuti all’evoluzio-
ne si sommano all’efficienza del mo-
vimento, offrendo alle pesiste una
maggiore (rispetto agli uomini) capa-
cità di rilassare i muscoli e una fles-
sibilità naturale; questa abilità torna
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LA MACCHINA

utile nel caso di errori inattesi o in


caso di quelli che potrebbero essere
chiamati eventi di tipo “cigno nero”,
ovvero eventi imprevisti. La capacità
innata di rilassare i muscoli si accom-
pagna anche ad una capacità accre-
sciuta di rilassare di riflesso i muscoli,
denominata “rilascio di riflesso”*.

È stato riscontrato che le pesiste


hanno tassi molto bassi di lesione; Figura 4 Pesiste di élite che attendono tra un sollevamento e l’altro durante
una gara avvolte in coperte per preservare il calore, il che a sua volta
specialmente a carico del ginocchio. migliora il potenziale elastico dei meccanismi delle molle corporee: i
Questo è in parte dovuto alla capaci- tendini e i legamenti. Foto di Charniga.
tà potenziata di rilasciare di riflesso la
tensione muscolare, come illustrato
nella figura in cui la giovane donna
scivola con un bilanciere torcendo
anche ginocchia e caviglie. Le for-
ze di questo scivolamento (caduta)
vengono dissipate, ovvero ridistribu-
ite, quando i muscoli dall’anca alla
caviglia rilasciano la tensione (figura
6). I legamenti del ginocchio non si
rompono, sono elastici; fanno parte
dell’adeguamento del meccanismo di
sicurezza del corpo umano.

Imparare a essere in
tensione senza tensione
“… le donne hanno molti Figura 5 A sinistra, campionessa olimpica che esegue il sollevamento con un
piegamento delle ginocchia (in varo) considerato un elemento che facilita le
parametri morfo-funzionali lesioni dal mondo accademico statunitense.
che sono caratteristici solo La protuberanza dei muscoli della parte posteriore delle gambe, anche se
delle donne” l’atleta è ancora con i piedi completamente poggiati al suolo, indica che
questi muscoli sono attivi durante tutta l’estensione delle gambe.
(A.S. Medvedyev, 1999) Una buona dimostrazione che le donne non sono dipendenti dal
“quadricipite”, al contrario, usano tutti i muscoli degli arti inferiori in modo
Come è possibile essere in tensio- sinergico. In effetti, il movimento in varo coinvolge i muscoli delle gambe
più di un movimento lineare delle gambe, ovvero una curvatura e/o un
ne senza tensione? L’atleta di super movimento di inclinazione delle gambe è più efficace per il sollevamento
élite della figura 7 è in tensione nello rispetto al movimento in linea retta. Foto di Charniga.
sforzo di sollevare un carico che sta- NOTA: porzione delle gambe di una pesista dal polpaccio relativamente
grosso alla muscolatura della coscia nella foto a destra.
bilisce un record mondiale. L’espres-
sione rilassata del volto, persino con
gli occhi chiusi, si presenta in un mo- Ci si aspetterebbe normalmente una L’espressione rilassata, da sonnam-
mento cruciale dell’esercizio. smorfia (soprattutto da un pesista bula, riflette il rifiuto di una tensione
L’angolo del ginocchio è di circa 90°, uomo) per esprimere l’ampiezza muscolare inutile per garantire che i
il che rappresenta da un punto di dello sforzo. Ma una smorfia signi- muscoli impegnati nel sollevamento
vista meccanico il segmento più dif- ficherebbe una tensione muscolare possano eseguire il lavoro con mag-
ficile, denominato anche “intoppo”. superflua. giore efficienza.  

* Charniga, A., “Non dovrebbero le pesiste essere suscettibili alle lesioni?”, www.sportivnypress.com.

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Figura 6

La pesista collassa sulla


piattaforma nel tentativo
di sollevare 97 kg ovvero il
176% del suo peso corporeo;
torcendo gravemente le
ginocchia e le caviglie con
il carico del bilanciere.
Grazie alla sua capacità
di rilassare di riflesso i
muscoli per dissipare
l’energia della caduta, senza
subire danni, ha continuato
la competizione con il
secondo esercizio.
Foto di Charniga.

Figura 7 Atleta di super élite apparentemente addormentata mentre è in tensione


“senza tensione” per sollevare un carico che stabilisce un record mondiale.
Foto di Charniga.

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Pertanto, perché “Dio non ha mai creato dei rettilinei?”
Avendo il compito di trasmettere la vita, è logico che le donne siano il sesso più complesso e resistente. Una linea retta
significa proprio questo, un percorso semplice, a una dimensione, dal punto “A” al punto “B”. Contrariamente alla logica
della fisica, la distanza più corta tra due punti può non necessariamente ricadere in una linea retta. La donna atleta ha
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il potenziale per reagire di riflesso al variare delle condizioni al di fuori di ciò che sembrerebbe logico, di muoversi e,
cosa più importante, di reagire, con un’efficienza meccanica speciale, e altre caratteristiche del genere. Questi non sono
difetti, ma alcuni dei doni che la natura ha elargito, e:

“… natura non rompe sua legge”


(Leonardo da Vinci, 1452-1519).

Doni che possono rivelarsi utili nel regno dello sport di élite.

Bibliografia
** Spaihts, J., Lindelhof, D., Quote from the movie Prometheus.
/ Charniga, A., A De – masculinization of Strength, Sportivnypress, Livonia, Michigan,
/ Charniga, A.,“Comparison of Warm up Protocols of High Class Male and Female Weightlifters”, www.sportivnypress.com
/ Oleshko, V.,“Characteristics of the Movement of the Athlete/Barbell System for Athletes of Different Sex”, Olimp,
/ Charniga, A.,“Aesthetics of Strength”, www.sportivnypress.com
/ Charniga, A.,“Shouldn’t Female Weightlifters be Injury Prone?”, www.sportivnypress.com
/ Charniga, A., “Unanticipated Consequences of a Weaker Sex”, www.sportivnypress.com
/ Charniga, A.,“Expression of Strength in Weightlifting”, www.sportivnypress.com
/ Charniga, A.,“How the Female Weightlifter Out – Grew the Lady Bar”, www.sportivnypress.com
/ Charniga, A.,“Equilibrium in Weightlifting”, www.sportivnypress.com
/ Charniga, A.,“Variations of the Jump Under the Barbell in the Snatch and the clean”, www.sportivnypress.com
/ Hong, F., Footbinding, Feminism and Freedom, Portland, Oregon. Frank Cass publishers. 1997.

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LA MACCHINA
CHE C’È IN ME

Andrea Casolo, Alessandro Del Vecchio, Francesco Felici

Effetti
dell’allenamento
alla forza sull’attività
delle unità motorie
PAROLE CHIAVE
Allenamento alla forza, adattamenti neurali, unità motorie, HDsEMG

1. Rilevanza della ricerca scientifica sull’allenamento


alla forza: salute e performance
È ormai ampiamente dimostrato dalla comunità scientifica che la regolare pratica di at-
tività fisica è associata ad una moltitudine di benefici fisici e mentali per l’uomo in tutte
le fasce di età. Un numero considerevole di evidenze accumulate sin dagli anni ‘50 del
secolo scorso supportano la relazione inversa tra attività fisica e mortalità prematura,
malattie cardiovascolari (CVD), coronaropatie (CAD), ipertensione, ictus, osteoporo-
si, diabete mellito di tipo 2, sindrome metabolica, obesità, cancro al colon ed al seno,
depressione, rischio di cadute e funzioni cognitive (1, 2). In particolare, a partire dagli
anni ‘90 vi è stato un crescente interesse e di conseguenza riconoscimento degli effetti
benefici indotti dall’allenamento alla forza o contro resistenza su molteplici aspetti salu-
te-correlati ed in particolar modo su quello che è stato definito dall’American College of
Sport Medicine (ACSM) come fitness muscolare o Muscular fitness comprendente forza,
endurance e potenza muscolare (3, 4).
Di conseguenza, proprio a partire dal 1990, l’allenamento alla forza è stato integrato
nelle raccomandazioni per la prescrizione dell’esercizio fisico dall’ACSM, come una com-
ponente essenziale dei programmi di fitness e riabilitazione per popolazioni di tutte le
età (5, 6). Le linee guida attuali raccomandano la pratica dell’allenamento alla forza coin-
volgente i principali gruppi muscolari da 2 a 3 volte a settimana nella popolazione adulta
(7).

L’allenamento alla forza o contro resistenza è una delle modalità di esercizio preferite e
pertanto più largamente impiegate soprattutto dalla popolazione adulta. In aggiunta al
più tradizionale scopo di questa pratica, ovvero lo sviluppo ed il mantenimento della for-
za, dell’endurance, della potenza e della massa muscolare (ipertrofia) e di conseguenza
l’incremento della performance atletica, negli ultimi trent’anni un numero considerevole
di studi ha dimostrato i potenziali effetti benefici sulla salute associati alla sua pratica
regolare sia in popolazioni sane che patologiche (8, 9).

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Tra questi ricordiamo: aumento della forza muscolare (18–25). Difatti, soltanto cambiamenti minimi e poco ri-
(↑↑↑), miglioramento della composizione corporea levanti per la generazione di forza sono stati documentati
(↑↑ massa muscolare magra, ↓ percentuale di tessu- a livello dell’apparato contrattile nelle prime settimane
to adiposo), del metabolismo e della tolleranza glucidica dall’inizio dell’allenamento (26–28).
(↑↑ sensibilità insulinica, ↓ livelli di insulina basale, ↓↓ A differenza degli adattamenti morfologico-funzionali che
risposta insulinica al glucosio), della massa e consistenza hanno ricevuto una maggiore attenzione da parte di ricer-
ossea (↑↑ densità e contenuto minerale osseo), della catori e scienziati del movimento, che di conseguenza ne
pressione sanguigna (↓ pressione diastolica), del meta- hanno maggiormente definito la natura, gli specifici mec-
bolismo basale (in seguito a ↑↑ massa muscolare magra) canismi neurofisiologici a monte di questo incremento
e della salute mentale (↓ sintomi depressivi ed ansiosi)1 della massima forza contrattile esprimibile dal muscolo
(3, 4, 7). scheletrico, sono ad oggi per lo più sconosciuti. Diversi
Complessivamente, i numerosi benefici salute-correlati metodi e tecnologie avanzate sono state impiegate per
associati ad un regolare coinvolgimento in un programma determinare la natura di questi adattamenti “precoci”
di allenamento alla forza supportano il potenziale ruolo di come ad esempio la stimolazione magnetica transcranica
questa tipologia di esercizio nella preservazione e mante- (TMS) (20, 21, 29, 30) la stimolazione tetanica sovramassi-
nimento dell’integrità del sistema muscolo-scheletrico e male (31) la tecnica interpolated twitch (32), l’evocazione
soprattutto nella prevenzione e trattamento di molteplici di riflessi spinali mediante stimolazione (14), l’elettromio-
patologie e/o disturbi muscolo-scheletrici cronici come grafia (EMG) intramuscolare (19, 33) o di superficie (34,
l’osteoporosi, la sarcopenia, l’osteoartrite, la lombalgia, la 35).
fragilità, il rischio di cadute, così come condizioni meta- A tal proposito, le evidenze scientifiche ci suggeriscono
boliche (obesità e controllo del peso corporeo), diabete che l’aumentata performance motoria osservabile nel-
mellito e sindrome metabolica (7). In aggiunta a queste, le prime settimane di allenamento alla forza sembra da
vi sono anche emergenti e promettenti evidenze che sup- attribuirsi ad adattamenti sovraspinali e spinali, che a
portano i benefici dell’allenamento alla forza sul tratta- loro volta influenzano il comando neurale o neural drive
mento e sulla riabilitazione di alcuni disordini neurodege- ai muscoli, aumentando di conseguenza l’attivazione dei
nerativi come il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla e muscoli agonisti (18, 36). Questa visione è ampiamente
l’Alzheimer (10–12). supportata dalla comune, sebbene semplicistica, osser-
Per riassumere, l’allenamento alla forza è diventato una vazione dell’aumentata attività EMG nei muscoli agonisti
delle forme di esercizio fisico maggiormente impiegate da nelle prime settimane di allenamento (17, 33, 37, 38).
popolazioni di tutte le fasce di età per il raggiungimento A sua volta, questa aumentata attività mioelettrica sembra
dei tre seguenti obiettivi principali: incrementare la per- essere ascrivibile ad aggiustamenti delle proprietà neurali
formance atletica, migliorare o mantenere la salute e l’in- (es. soglia di reclutamento e frequenza di scarica) e perife-
tegrità muscolo-scheletrica, alterare la composizione cor- riche (es. velocità di propagazione dei potenziali di azione)
porea e di conseguenza l’estetica del nostro corpo (9, 13). delle unità motorie. Ciò nonostante, ad oggi, soltanto un
numero limitato di studi hanno investigato i cambiamenti
2. Risposte neuromuscolari sull’attività e sulle proprietà delle unità motorie a seguito
di un programma di allenamento alla forza (19, 39, 40).
all’allenamento alla forza
Da un punto di vista funzionale, è stato ampiamente docu- 3. Principi di base di controllo motorio
mentato come un’attività fisica basata su contrazioni ripe-
tute caratterizzate da elevate tensioni muscolari di breve Ogni forma di movimento umano, dal semplice gattonare
durata (allenamento alla forza o contro resistenza), è asso- del bambino ad un gesto più tecnico come il salto in lungo
ciata ad un’aumentata capacità del muscolo scheletrico di di un atleta, è il risultato di una sofisticata interazione tra il
generare forza volontariamente (14, 15). È ormai ben noto sistema nervoso ed il muscolo scheletrico. Se da un lato, il
come questa aumentata capacità del muscolo scheletrico sistema nervoso genera ed indirizza il segnale di attivazio-
di generare forza sia da attribuirsi ad una combinazione di ne per mobilizzare uno o un gruppo dei quasi 600 muscoli
alterazioni del sistema neuromuscolare di carattere neu- del corpo umano necessari per eseguire un gesto inten-
rale e morfologico-strutturale che si manifestano progres- zionale, dall’altro i muscoli “attivati” generano, mediante
sivamente e con un diverso andamento temporale (13, il meccanismo della contrazione, le forze necessarie per il
16, 17). A tal proposito, il consenso basato sulle evidenze compimento del movimento desiderato (Figura 1).
scientifiche disponibili, ci suggerisce che il rapido ed ini- In movimenti volontari, il sistema nervoso centrale (SNC)
ziale incremento di forza muscolare che si manifesta nelle indirizza e distribuisce input sinaptici ai motoneuroni alfa,
prime settimane dall’inizio dell’allenamento alla forza (< 4 cellule nervose situate nelle corna anteriori del midollo
settimane) è da attribuirsi in modo predominante ad ag- spinale. A loro volta, quando attivati o più correttamente
giustamenti di carattere neurale, che precedono adatta- “reclutati”, i motoneuroni integrano e trasmettono il se-
menti sostanziali di carattere morfologico-strutturale (ad gnale di attivazione sotto forma di potenziali d’azione alle
es. ipertrofia ed alterazioni dell’architettura muscolare) fibre muscolari da essi innervate (41).

1
↑ e ↓ indicano incremento e riduzione, rispettivamente. In particolare, ↑ o ↓ indicano un “effetto debole”, ↑↑ o ↓↓ indicano un “effetto mode-
rato”, ↑↑↑ o ↓↓↓ indicano “effetto elevato”. Adattato da (3, 4, 7).

12 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


L’elemento funzionale di base del movimento umano che coinvolto/i nel gesto intenzionale dettano il contributo re-
può essere volontariamente attivato dal sistema nervoso lativo di questi due meccanismi nella generazione di forza
è noto come unità motoria. Il concetto di unità motoria muscolare.
è stato introdotto dai neurofisiologi Sherrington e Liddel Le unità motorie sono reclutate in modo progressivo ed
nel 1925 e la sua identificazione può essere considerata ordinato, dalla più piccola alla più grande, secondo quello
una scoperta chiave per la comprensione di come il SNC che è stato definito da Henneman come size principle o
controlla il movimento (42, 43). Un’unità motoria com- principio della dimensione (48). Nonostante possibili va-
prende un motoneurone alfa (incluse le sue terminazioni riazioni, questa sequenza di reclutamento ordinata che è
sensoriali, i dendriti), il suo assone e le fibre muscolari che regolata dalla dimensione fisica del soma dei motoneuro-
da esso sono innervate (note come unità muscolare o mu- ni (fisicamente spiegata dalla legge di Ohm), è mantenu-
scle unit). In altri termini, essa può considerarsi come un to sia in contrazioni volontarie di natura isometrica che
semplice trasduttore che converte l’informazione neurale isotonica, cosi come in contrazioni ballistiche isometriche
ricevuta dal motoneurone (a sua volta ricevuta da centri (49-51). Di conseguenza, unità motorie più piccole che
sovraspinali e dalle afferenze muscolari) sotto forma di comprendono un motoneurone il cui soma ha dimensione
potenziali elettrochimici, in output meccanici mediante la inferiori e che innervano fibre muscolari in grado di svilup-
contrazione delle fibre muscolari che ricevono il segnale pare tensioni inferiori (twitch tension), con tempi più lenti
(44). Generalmente, un singolo muscolo è “controllato” da di contrazione (contraction time) e maggior resistenza alla
un gruppo di motoneuroni del midollo spinale che nell’in- fatica (fatigability) vengono generalmente reclutate a bas-
sieme formano un cosiddetto nucleo o pool motorio. A se forze e vengono definite unità motorie a bassa soglia di
loro volta, poiché sia i motoneuroni sia le unità muscolari reclutamento o low-threshold motor units.
hanno proprietà specifiche, la popolazione di unità mo- D’altra parte, unità motorie più grandi che comprendono
torie che forma un nucleo motorio innervante un singolo un motoneurone con soma di dimensioni maggiori e che
muscolo è piuttosto eterogenea (45). Ad esempio, i moto- innervano fibre muscolari in grado di sviluppare tensioni
neuroni possono differire tra loro per grandezza (dimen- superiori, con tempi di contrazione più rapidi ed una mi-
sioni del soma o corpo centrale), proprietà elettriche di nor resistenza alla fatica vengono reclutate ad alte forze e
membrana e distribuzione degli input sinaptici che rice- sono definite unità motorie ad alta soglia di reclutamento
vono. D’altra parte, le unità muscolari possiedono speci- o high-threshold motor units (41, 52). Ne consegue che, ad
fiche proprietà meccaniche e pertanto possono differire esempio, nella maggior parte dei gesti o movimenti della
ampiamente per velocità contrattile, capacità di genera- vita quotidiana, caratterizzati da contrazioni a basse for-
re forza e faticabilità (45, 46). Grazie alla modulazione e ze o submassimali, il SNC recluterà principalmente unità
coordinazione dell’attività delle diverse unità motorie che motorie a bassa soglia mentre, al contrario, la massima
costituiscono un muscolo, il SNC è in grado di controllare performance di forza di un sollevatore di peso richiederà
la generazione di forze muscolari volontarie, permettendo inevitabilmente anche il reclutamento di unità motorie
così l’esecuzione sia di movimenti grossolani sia di gesti ad alta soglia e pertanto la mobilizzazione o attivazione di
più accurati mediante la contrazione sinergistica e/o an- tutto il pool di unità motorie. Altri fattori che influenzano
tagonista dei muscoli coinvolti. In particolar modo, il SNC il reclutamento delle unità motorie sono la velocità della
controlla la produzione di forza mediante due meccanismi contrazione (es. rateo di sviluppo della forza) ed il tipo di
principali: 1) variando il numero di unità motorie attive, contrazione (es. isometrica vs dinamica). Il secondo mec-
ovvero regolando il reclutamento delle unità motorie; 2) canismo grazie al quale il SNC è in grado di aumentare la
modulando la frequenza a cui i motoneuroni scaricano i forza muscolare è l’incremento della frequenza di scarica
potenziali d’azione, ossia la frequenza di scarica dei mo- dei motoneuroni reclutati, che corrisponde ad un aumen-
toneuroni (36, 47). Il livello di forza richiesto (ad es. l’in- to della frequenza a cui le unità muscolari ricevono poten-
tensità del task) così come le proprietà del/dei muscolo/i ziali d’azione.

Figura 1 Schematizzazione delle diverse strutture neuromuscolari coinvolte nello sviluppo e nel controllo della forza.
Durante contrazioni volontarie, il SNC genera e trasmette input sinaptici ai motoneuroni (MN) (A), che a loro volta
quando attivati, generano, integrano ed inviano dei potenziali d’azione alle fibre muscolari da essi innervate (B),
che contraendosi, permettono il movimento (C).

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 13


Infatti, la frequenza di scarica dei motoneuroni influenza di fibre muscolari comprese in una singola unità motoria
la concentrazione intracellulare di ioni calcio (Ca2+) e di (47, 56). Ancora oggi, questa tecnica è considerata il gold
conseguenza determina la sommazione della forza. In par- standard ovvero la più affidabile e diretta metodica neuro-
ticolare, in seguito alla scarica di un potenziale d’azione da fisiologica per lo studio del comportamento delle singole
un motoneurone, la depolarizzazione locale a livello della unità motorie nell’uomo e che permette di investigare le
giunzione neuromuscolare genera e conseguentemente strategie di controllo motorio durante contrazioni volon-
propaga potenziali d’azione lungo la membrana delle fibre tarie nell’uomo (56). Ciò nonostante, tre limitazioni prin-
muscolari innervate, che a loro volta generano una rispo- cipali sono associate al suo utilizzo: 1) l’elevata selettività
sta motoria nota come twitch (contrazione). Nonostante delle registrazioni (che permette di identificare soltanto
la frequenza di scarica dei motoneuroni aumenti propor- un numero ridotto e spesso non rappresentativo di unità
zionalmente all’aumentare dell’input sinaptico ricevuto motorie); 2) la difficoltà di identificare e di conseguenza
dagli altri centri spinali e sovraspinali, sembra esistere una monitorare le stesse unità motorie longitudinalmente nel
relazione sigmoidale tra la frequenza di scarica e la forza tempo (relativa alla difficoltà di riprodurre l’esatto posizio-
muscolare (53–55). namento degli elettrodi nel muscolo); 3) l’invasività del-
Queste premesse sono fondamentali per la comprensio- la metodica (che permetteva di registrare l’attività delle
ne che i cambiamenti nella prestazione motoria associati unità motorie principalmente a basse forze e soprattutto
a differenti fenomeni fisiologici e non, come l’invecchia- non in condizioni di variazione della lunghezza muscolare,
mento, l’immobilizzazione, i disordini neuromuscolari, in- pertanto in isometria).
fortuni o l’allenamento che a loro volta alterano, compro- Queste tre limitazioni principali sono state recentemente
mettono o migliorano la capacità del muscolo scheletrico superate grazie all’introduzione ed allo sviluppo di nuove
di generare forza, implicheranno inevitabilmente aggiu- tecniche avanzate di acquisizione, processing ed analisi
stamenti a livello del motoneurone, delle unità muscolari del segnale EMG (Figura 2). In particolar modo, l’introdu-
o di entrambe (ad es. unità motorie). Pertanto, lo studio zione dell’elettromiografia di superficie ad alta densità (hi-
dei cambiamenti del comportamento e delle proprietà gh-density surface electromyography, HDsEMG) ha reso
delle unità motorie, definite come la via finale comune possibile lo studio di grandi popolazioni di unità motorie
o final common pathway del sistema nervoso al musco- durante contrazioni volontarie, in forma completamente
lo (43), dovrebbero fornirci nuove prospettive su come il non-invasiva (57–59). In particolare, il limite tecnico del
SNC si adatta ad uno stimolo allenante. campionamento di un numero ridotto di potenziali d’azio-
ne associato all’utilizzo dell’EMG intramuscolare, è stato
4. Lo studio delle unità motorie in vivo superato aumentando il numero di siti di registrazione
dell’attività mioelettrica (elettrodi multi-canale, Figura 2
Tradizionalmente lo studio delle unità motorie in vivo è C) posizionati sulla superficie del muscolo. Conseguente-
stato possibile mediante l’utilizzo dell’elettromiografia mente, lo sviluppo di sofisticati algoritmi di decomposizio-
(EMG) intramuscolare. Grazie a questa tecnica basata ne del segnale EMG basati sul principio della blind source
sull’inserimento di elettrodi nel muscolo interessato me- separation ci permette oggi di individuare le forme d’onda
diante un ago (ad Es. concentric needle, fine wire electro- dei potenziali d’azione di singole unità motorie così come
de), è stato possibile a partire dagli anni ‘20 del Novecento la relativa frequenza di scarica in modo accurato ed affi-
registrare i potenziali d’azione extracellulari da un gruppo dabile (60, 61).

Figura 2 Esempio di utilizzo dell’elettromiografia di superficie ad alta densità (HDsEMG) per l’acquisizione e la decompo-
sizione del segnale EMG dal muscolo bicipite brachiale (BB). Posizionando due matrici di 64 elettrodi ciascuna sul
ventre del BB (C) e chiedendo al soggetto di contrarre il muscolo isometricamente, è possibile dapprima registrare
il segnale EMG globale (A) ed in seguito, scomporlo nel contributo delle singole unità motorie attive (B).

14 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Il vantaggio principale dell’HDsEMG è mento alla forza sul comportamento ma che hanno risposto a domande
proprio quello di offrire la possibilità di singole unità motorie nell’uomo sperimentali diverse: lo scopo del
di studiare accuratamente il compor- (19, 39, 40, 65–67). Inoltre, i risultati primo studio è stato quello di inve-
tamento di popolazioni rappresenta- di questi pochi studi disponibili ripor- stigare gli adattamenti indotti dall’al-
tive di unità motorie in un ampio ran- tano conclusioni controverse. lenamento alla forza sulle proprietà
ge di forze volontarie e soprattutto in Date queste importanti premesse, lo neurali delle unità motorie, mentre
modo del tutto non-invasivo. Inoltre, scopo principale di questo contribu- lo scopo del secondo studio è stato
recentemente due studi hanno di- to è quello di riassumere e diffonde- quello di comprendere i cambiamenti
mostrato la possibilità di identifica- re le principali evidenze scientifiche delle proprietà periferiche delle stes-
re le stesse unità motorie in diverse derivanti dall’attività di ricerca svolta se. I partecipanti reclutati, le metodi-
sedute sperimentali, aprendo nuove nel Laboratorio Integrato di Fisiolo- che impiegate e l’intervento proposto
prospettive per il monitoraggio dei gia dell’Esercizio dell’Università degli sono in comune ad entrambi gli studi
cambiamenti dell’attività delle stesse Studi di Roma ‘Foro Italico’ in colla- e verranno presentati qui di seguito
unità motorie in seguito ad un pro- borazione con l’Imperial College di per poi lasciar spazio all’analisi ed alla
gramma di allenamento o addirittura Londra, circa gli adattamenti a livello presentazione dei risultati di ciascuno
per lo studio del decorso di alcuni di- di singola unità motoria in seguito ad studio.
sordini neuromuscolari (62, 63). un programma di allenamento alla
forza di quattro settimane. Grazie 5.2 Metodi
all’utilizzo delle più avanzate tecniche 5.2.1 Partecipanti
5. Adattamenti di acquisizione e decomposizione del
all’allenamento segnale EMG è stato possibile iden- Ventotto giovani adulti sani di sesso
alla forza a livello tificare il contributo di singole unità maschile e ricreativamente attivi han-
di unità motoria motorie in forma del tutto non-inva- no preso parte a questo progetto di
siva e gettare nuova luce sugli adat- ricerca. I criteri di esclusione adottati
tamenti delle proprietà neurali e pe- erano patologie e/o disordini pre-
5.1 Background
riferiche delle stesse unità motorie gressi o presenti di carattere neuro-
Studi precedenti hanno dimostrato identificate prima ed in seguito ad un muscolare o interventi chirurgici subi-
che gli adattamenti neurali indotti nel- programma di allenamento alla forza ti agli arti inferiori, e la partecipazione
le prime settimane di allenamento alla a breve termine. regolare a programmi di allenamento
forza possono manifestarsi a diversi Per una maggior chiarezza, in questo alla forza degli arti inferiori nei 6 mesi
livelli del pathway motorio: sovraspi- contributo i cambiamenti riguardanti precedenti all’inizio dell’intervento.
nale (ad es. neuroni corticospinali, principalmente il comportamento dei Dopo una seduta di familiarizzazione,
subcorticali, intracorticali eccitatori ed motoneuroni (ad es. soglia di recluta- i partecipanti sono stati randomizzati
inibitori), spinale (ad es. motoneuroni, mento, dereclutamento, frequenza di in un gruppo di intervento (INT, n=14)
interneuroni eccitatori o inibitori) e scarica) saranno definiti come “cam- o in un gruppo di controllo (CON,
periferico (ad es. proprietà delle unità biamenti delle proprietà neurali” n=14). I due gruppi non differivano
muscolari) (36, 56, 64). delle unità motorie, per differenziar- al baseline per caratteristiche antro-
Ad oggi, per le limitazioni preceden- li dai “cambiamenti delle proprietà pometriche, livelli di attività fisica e
temente evidenziate relative alle periferiche” delle unità motorie, che massima forza volontaria isometrica
tecniche di acquisizione del segnale includono gli aggiustamenti a livello (P > 0.05 in tutti i casi). Tre parteci-
EMG e di conseguenza all’identifica- delle proprietà delle unità muscolari panti non hanno completato lo studio
zione delle unità motorie in vivo, un (ad es. velocità di propagazione dei per motivi personali (ad es. disponi-
numero relativamente ridotto di studi potenziali d’azione ed ampiezza). In bilità di tempo) e pertanto 25 parte-
ha cercato ed è riuscito a comprende- particolare, verranno presentati due cipanti hanno completato lo studio
re gli effetti longitudinali dell’allena- studi principali dalla stessa struttura (INT, n=13; CON, n=12).

Variabili Gruppo P-Value


INT CON
(n = 12) (n =13)
Età (anni) 23.9 ± 2.9 25.1 ± 2.9 .228
Altezza (m) 1.77 ± 0.08 1.78 ± 0.06 .740
Peso corporeo (kg) 74.07 ± 8.97 73.32 ± 8.03 .828
BMI (kg·m-2) 23.42 ± 2.17 22.93 ± 1.81 .548
IPAQ score 2624 ± 1515 2161 ± 1128 .542
(MET min·wk-1)
MViF(N) 289.37 ± 63.92 299.20 ± 40.62 .654

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 15


5.2.2 Disegno sperimentale In seguito, sono state eseguite 3 serie da 10 ripetizioni
I partecipanti sono venuti in laboratorio per 15 volte di contrazioni isometriche sostenute in cui essi sono sta-
nell’arco di 7 settimane. Le prime due visite sono state ti istruiti a raggiungere un target di forza al 75% MViF in
dedicate rispettivamente alla familiarizzazione (Settimana 2 s, e mantenere uno steady state al target di forza per
1) con le procedure ed i metodi impiegati nello studio ed i seguenti 3 s (con recupero di 2 s tra le ripetizioni e 2
alle misurazioni pre-intervento (Settimana 2). Le settima- min tra le serie, rispettivamente). Risulta anche oppor-
ne 3-6 sono state dedicate all’intervento di allenamento tuno motivare la scelta del protocollo di allenamento
(4 settimane) basato su contrazioni isometriche unilaterali proposto. È stato scelta questa tipologia di allenamento
dei muscoli dorsi-flessori della caviglia dell’arto dominan- specificatamente per massimizzare la componente neura-
te. I partecipanti del gruppo CON sono stati istruiti a man- le degli adattamenti, considerato che adattamenti morfo-
tenere le loro abitudini motorie ed alimentari per tutta la logico-strutturali si manifestano tipicamente dopo 30-35
durata dell’intervento. Nella Settimana 7, tutti i parteci- giorni dall’inizio. Inoltre, basandoci su evidenze preceden-
panti hanno ripetuto le misurazioni pre-intervento. ti che hanno riportato significativi aumenti della frequen-
za di scarica dei motoneuroni e cambiamenti della velo-
5.2.3 Procedure sperimentali cità di conduzione di unità motoria (19, 39) è stato scelto
Nelle due sedute di misurazione (Settimana 2 e 7), i par- di adottare un simile paradigma di allenamento basato
tecipanti hanno eseguito, in seguito ad un riscaldamento sulla combinazione di contrazioni isometriche ballistiche
standardizzato, 3-4 massime contrazioni volontarie iso- massime e sostenute. Inoltre, sembra anche necessario
metriche per la determinazione della massima forza iso- motivare la nostra scelta di proporre e studiare gli effetti
metrica volontaria (MViF) generata dai muscoli dorsi-fles- di un programma di allenamento alla forza in forma iso-
sori della caviglia dell’arto dominante, ed un totale di 6 metrica, spesso considerato non rappresentativo e poco
contrazioni trapezoidali sub massimali isometriche carat- correlato all’azione muscolare nella vita reale. In primo
terizzate da un incremento lineare di forza (5% MViF·s-1) luogo, il regime isometrico rappresenta un tentativo di
sino al raggiungimento di un valore target posto al 35, 50, ridurre potenziali fattori di confusione ed è pertanto da
70% di MViF, il mantenimento di forza costante (steady considerarsi una sorta di versione “semplificata” del mo-
state) al valore target per 10 s, e da un decremento linea- vimento. In secondo luogo, per motivi metodologici lega-
re ai valori di forza basali (Figura 3 B). Simultaneamente, ti alla decomposizione del segnale EMG, che per essere
l’attività mioelettrica è stata registrata dal muscolo tibiale ottimale richiede proprio la ricerca e la massimizzazione
anteriore mediante l’utilizzo di due matrici (HDsEMG) per della condizione di stazionarietà della contrazione musco-
un totale di 128 elettrodi, posizionate sulla superficie del lare data dalla contrazione isometrica, è stato deciso di
muscolo stesso (Figura 3 A, C). allenare i partecipanti dello studio con lo stesso regime di
Entrambe le sedute di misurazione pre- e post-interven- contrazione su cui sarebbero stati testati al baseline ed in
to cosi come tutte le sedute di allenamento sono state seguito alle 4 settimane di allenamento.
eseguite su un ergometro per caviglia fatto su misura (OT
Bioelettronica, Torino, Italia), fissato ad un lettino da labo- 5.2.5 Analisi dei parametri di singola unità motoria
ratorio con due cinghie aggiustabili. Il setup sperimentale Nell’analisi offline, il segnale EMG acquisito dal muscolo ti-
è osservabile nel dettaglio in Figura 3 A. La forza generata biale anteriore è stato filtrato e decomposto mediante un
dai muscoli dorsi-flessori della caviglia è stata registrata algoritmo di decomposizione validato basato sulla convo-
mediante una cella di carico calibrata collegata in serie alla lutive blind source separation (60). L’algoritmo di decom-
pedana poggiapiedi dell’ergometro. Un feedback visivo posizione ha permesso l’identificazione degli istanti di sca-
della forza generata durante ciascuna contrazione è stato rica dei potenziali d’azione di singole unità motorie in un
fornito in real-time su un monitor posizionato di fronte ai ampio range di forza volontaria (0-70% MViF), permetten-
partecipanti. I segnali di forza ed HDsEMG sono stati sin- doci così uno studio del comportamento di una popolazio-
cronizzati alla fonte da un amplificatore di segnali bioelet- ne rappresentativa di unità motorie (ad es. low-threshold
trici multicanale (EMG-Quattrocento, OT Bioelettronica, e high-threshold motor units).
Torino, Italia) e registrati a 2048 campioni al secondo.
Proprio l’identificazione dei singoli istanti di scarica ci ha
5.2.4 Protocollo di allenamento fornito la possibilità di determinare le soglie di recluta-
L’intervento ha compreso 12 sedute di allenamento della mento e dereclutamento (valore di forza assoluta e rela-
durata di circa 30 minuti ciascuna, separate da 48-72 ore, tiva, in % MViF, corrispondente alla prima/ultima scarica
nell’arco di 4 settimane (3 a settimana). Ogni allenamento dell’unità motoria), la frequenza di scarica media nella
supervisionato ha compreso un riscaldamento, la misura- fase di reclutamento (misurata nella fase ascendente della
zione della massima forza isometrica volontaria (MViF) ed rampa), di steady state (misurata durante lo steady state
una combinazione di contrazioni isometriche ballistiche e al target di forza) e di dereclutamento (misurata nella fase
sostenute. In particolare, una volta determinata la MViF, i discendente della rampa) di ciascuna unità motoria iden-
partecipanti hanno eseguito 4 serie da 10 contrazioni bal- tificata (Figura 3 C, D). È stato inoltre stimato il guadagno
listiche massime in cui sono stati istruiti a raggiungere e input-output del motoneurone (relazione tra Δ frequenza
superare un target posto al 75% MViF “il più velocemente di scarica e Δ forza tra reclutamento e steady state), che
e fortemente possibile” (con recupero di 5 s tra le ripeti- rappresenta una stima indiretta dell’input sinaptico ecci-
zioni e 1 min tra le serie, rispettivamente). tatorio ricevuto dal pool di motoneuroni.

16 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Inoltre, grazie al posizionamento di una delle due matrici L’attività delle stesse unità motorie è stata comparata a
di elettrodi (la matrice distale, Figura 3A) in corrisponden- distanza di quattro settimane grazie ad un algoritmo va-
za di una zona di innervazione nella porzione distale del lidato di tracking che ha permesso l’identificazione delle
muscolo tibiale anteriore e in parallelo alla direzione ana- stesse unità motorie nelle due sedute di misurazione se-
tomica delle fibre muscolari, è stato possibile stimare la parate.
velocità di propagazione dei potenziali d’azione lungo la Questo approccio permette di identificare longitudinal-
membrana delle fibre, nota come velocità di conduzione mente le stesse unità motorie (30-40% delle unità motorie
delle singole unità motorie (MUCV), mediante un algorit- totali identificate) in modo accurato ed affidabile in ses-
mo multi-canale (68). sioni sperimentali in diversi giorni/settimane.

Questo robusto parametro elettrofisiologico fornisce in- Il tracking si basa sulla correlazione bi-dimensionale
formazioni indirette sulle strategie di reclutamento delle tra forme d’onda dei potenziali d’azione di singole uni-
unità motorie in quanto la MUCV è biofisicamente asso- tà motorie, estratte mediante una tecnica denominata
ciata al diametro delle fibre muscolari. È pertanto consi- spike-triggered averaging in seguito alla decomposizione
derata un vero e proprio parametro che rispecchia il prin- del segnale EMG (62).
cipio di reclutamento secondo la dimensione dell’unità
motoria (Henneman’s size principle). In altri termini, risalendo alla forma d’onda del potenzia-
le d’azione di singole unità motorie, che rappresenta una
Inoltre, la MUCV fornisce anche una prospettiva indiretta vera e propria “traccia” o “firma” bi-dimensionale dell’u-
sulle proprietà elettrofisiologiche di membrana in quanto nità motoria, è stato possibile monitorare i cambiamenti
è influenzata dallo stato di polarizzazione o eccitabilità del dell’attività delle stesse unità motorie indotti dalle quattro
sarcolemma (69, 70). settimane di allenamento alla forza.

Figura 3 Setup (A) e protocollo sperimentale (B). Esempio rappresentativo di una contrazione isometrica trapezoidale al 50% MViF
(segnale di forza, in nero) e concomitante acquisizione del segnale HDsEMG (ogni colore rappresenta un diverso canale HDsEMG) (C).
Decomposizione del segnale EMG di superficie ed esempio di estrazione di un potenziale d’azione di unità motoria (D).

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 17


5.3 Risultati 5.3.3 Cambiamenti delle proprietà neurali
delle unità motorie
5.3.1 Decomposizione delle unità motorie
ed accuratezza del tracking 5.3.3.1 Soglia di reclutamento e dereclutamento
In totale, considerando tutte le prove registrate in en- delle unità motorie
trambe le sedute di misurazione (pre-e post- intervento) La soglia di reclutamento dello stesso pool di unità mo-
sono state indentificate 2560 unità motorie dalla matri- torie identificate a distanza di 4 settimane è cambiata in
ce prossimale (posizionata sul ventre del muscolo tibiale seguito all’allenamento alla forza sia in termini assoluti (N)
anteriore) e 948 unità motorie dalla matrice distale (posi- che in termini relativi (%MViF). In particolare, consideran-
zionata distalmente sul ventre del muscolo tibiale in cor- do tutte le prove eseguite ai tre diversi target di forza sub
rispondenza del punto di innervazione e parallelamente massimali, la soglia di reclutamento delle unità motorie
alla direzione anatomica delle fibre). Di queste totali unità è diminuita significativamente (Figura 4 B-D). La soglia
motorie identificate è stato possibile “tracciarne” circa il di reclutamento assoluta, mediata tra le unità motorie
30% tra le due sedute sperimentali. Questo significa che identificate per ciascun soggetto e tra i soggetti di ciascun
circa il 30% delle unità motorie totali sono state identifica- gruppo, è diminuita da 77 ± 24 a 71 ± 23 N (interazione
te in entrambe le sedute sperimentali a distanza di 4 setti- gruppo x tempo: P = 0.042, Figura 4 E) e similmente la
mane e questo ci ha permesso di studiarne i cambiamenti soglia di reclutamento relativa è diminuita da 26 ± 5 a 21 ±
indotti dall’allenamento alla forza. 5 %MViF (interazione gruppo x tempo: P = 0.003, Figura 4
F). Questi cambiamenti non sono stati osservati nel grup-
5.3.2 Cambiamenti della massima po CON (Figura 4 E-F).
forza isometrica volontaria In aggiunta, la soglia di dereclutamento assoluta, mediata
Dopo quattro settimane di allenamento, la MViF generata tra le unità motorie ed i soggetti, è aumentata significati-
dai muscoli dorsi-flessori della caviglia è aumentata signi- vamente in seguito all’allenamento da 79 ± 25 a 97 ± 31
ficativamente (2-way RM ANOVA, P = 0.006) soltanto nel N (interazione gruppo x tempo: P = 0.017) mentre non è
gruppo di intervento (INT: pre, 289.4 ± 63.9 N, post, 329.4 cambiata in termini relativi (P = 0.152).
± 61.5 N), mentre non sono stati osservati cambiamenti Poiché le contrazioni trapezoidali nella seduta post-inter-
nel gruppo di controllo (CON: pre, 299.2 ± 40.6 N, post, vento sono state normalizzate in percentuale del nuovo
304.3 ± 35.4 N). valore di MViF, aumentato con l’allenamento, il rateo di
sviluppo della forza al post-intervento era più rapido.

Figura 4 Grafici a dispersione rappresentanti la soglia di reclutamento delle stesse unità motorie identificate prima (PRE,
asse X) e dopo (POST, asse Y) le quattro settimane di allenamento per il gruppo di controllo (asterischi: A, C) ed il
gruppo di intervento (cerchi pieni: B, D). Ogni colore indica un soggetto diverso. I pannelli A, B ed E presentano
i valori in termini assoluti (N), mentre i pannelli C, D ed F presentano le soglie di reclutamento normalizzate in
percentuale della massima forza isometrica volontaria (% MViF). I valori medi delle soglie di reclutamento per
ciascun soggetto e per gruppo in termini assoluti e relativi, sono riportati nei pannelli E ed F, rispettivamente
(in bianco, controllo; in grigio, intervento). * P < 0.05, ** P < 0.01. I dati sono riportati come media ± deviazione
standard. Adattato da: Del Vecchio, A., Casolo, A., Negro, F., Scorcelletti, M., Bazzucchi, I., Enoka, R., Felici, F., and
Farina, D. (2019a). The increase in muscle force after 4 weeks of strength training is mediated by adaptations in
motor unit recruitment and rate coding. The Journal of Physiology, 597(7):1873-1887.

18 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Considerata l’influenza di quest’ul- 5.3.3.2 Frequenza di scarica della frequenza di scarica è stato os-
timo parametro sulla soglia di reclu- delle unità motorie servato a tutti i tre diversi target di
tamento delle unità motorie (49, 50), La riduzione della soglia di recluta- forza (35-50-70%MViF) e pertanto sia
è stata studiata l’associazione tra il mento delle unità motorie è stata ac- nelle unità motorie a bassa soglia che
cambiamento del rateo di sviluppo compagnata da un incremento della quelle reclutate ad alta soglia.
della forza e le soglie di reclutamento frequenza di scarica durante la fase
delle unità motorie. di steady state delle contrazioni tra- Al contrario, non sono state trovate
pezoidali soltanto nel gruppo INT (in- differenze significative nella frequen-
La correlazione è risultata non signifi- terazione gruppo x tempo: P = 0.008, za di scarica durante la fase di reclu-
cativa (r = 0.2, P = 0.28). Figura 5 B, D). tamento (fase ascendente della con-
trazione, Figura 5 C) o durante la fase
Per questo motivo, si può dedurre L’incremento medio di frequenza di di dereclutamento (fase discendente
che il maggior rateo di sviluppo del- scarica delle unità motorie dopo l’al- della contrazione, Figura 5 E) delle
la forza al post-intervento non abbia lenamento, considerati tutti i tre di- contrazioni trapezoidali. Nel gruppo
influenzato la soglia di reclutamento versi target di forza, è stato di 3.3 ± 2.5 di controllo non sono state osservate
delle unità motorie. impulsi al secondo. Inoltre l’aumento variazioni significative.

Figura 5 Grafici a dispersione rappresentanti la frequenza di scarica delle stesse unità motorie identificate prima (PRE,
asse X) e dopo (POST, asse Y) le quattro settimane di allenamento per il gruppo di controllo (asterischi: A) ed il
gruppo di intervento (cerchi pieni: B). Ogni colore indica un soggetto diverso. I pannelli C, D ed E presentano la
frequenza di scarica media per ciascun soggetto e per gruppo nelle tre diverse fasi delle contrazioni trapezoidali,
reclutamento, steady state e dereclutamento, rispettivamente (in bianco, controllo; in grigio, intervento). Si può os-
servare come la frequenza di scarica delle unità motorie sia aumentata significativamente nel gruppo di intervento
soltanto nella fase di steady state della contrazione (D). *** P < 0.001. I dati sono riportati come media ± deviazio-
ne standard. Adattato da: Del Vecchio, A., Casolo, A., Negro, F., Scorcelletti, M., Bazzucchi, I., Enoka, R., Felici, F.,
and Farina, D. (2019a). The increase in muscle force after 4 weeks of strength training is mediated by adaptations
in motor unit recruitment and rate coding. The Journal of Physiology, 597(7):1873-1887.

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 19


5.3.3.3 Guadagno input-output del motoneurone 5.3.4 Cambiamenti delle proprietà periferiche
Per stimare l’effetto dell’allenamento alla forza sull’input delle unità motorie
eccitatorio ricevuto dal pool di motoneuroni, abbiamo I cambiamenti della velocità di conduzione delle unità mo-
esaminato la relazione tra il cambiamento della frequen- torie (MUCV) sono stati studiati in funzione della rispettiva
za di scarica allo steady state delle contrazioni (ΔFS = FS soglia di reclutamento mediante correlazioni (correlazio-
steady state – FS reclutamento) ed il cambiamento della ne di Pearson) e regressioni lineari per ciascun soggetto.
forza (ΔF = Forza steady state – Forza al reclutamento) sia In secondo luogo, i parametri che definiscono le equazio-
in termini assoluti (Figura 6 A, B, E), che in termini relativi ni delle rette di regressione (intercetta e pendenza) sono
(Figura 6 C, D, F). Questa relazione corrisponde ad una sti- stati estratti per ciascun soggetto e paragonati tra le due
ma del guadagno input-output del motoneurone. sedute sperimentali (2-way RM ANOVA). È stata osservata
La pendenza di queste regressioni (rateo di cambiamen- una correlazione lineare tra la MUCV (R2= 0.71 ± 0.16, P <
to della FS relativo al cambiamento della forza generata) 0.05 in tutti i casi) e la soglia di reclutamento delle stesse
non è stata modificata dall’allenamento, sia considerando in tutte le condizioni sperimentali (Pre- vs Post- Interven-
tutte le unità motorie identificate (P = 0.39, Figura 6 A-D), to) ed in entrambi i gruppi (INT vs CON). Questo risultato,
sia mediando i valori tra i soggetti (P = 0.46, Figura 6 E, in accordo con studi precedenti (71–74) conferma il fat-
F). Questo ci indica che l’incremento di frequenza di scari- to che la velocità di propagazione dei potenziali di azione
ca delle unità motorie allo steady state non è attribuibile lungo il sarcolemma è maggiore nelle unità motorie reclu-
all’aumento di forza indotto dall’allenamento, ma piutto- tate ad alte forze rispetto a quelle reclutate a basse soglie,
sto ad un incremento dell’input eccitatorio netto ricevuto e questo è spiegabile principalmente dal loro maggior dia-
dal pool di motoneuroni. metro (Henneman’s size principle).

Figura 6 Grafici a dispersione rappresentanti la relazione tra la differenza di forza (ΔF = forza steady state - forza al reclu-
tamento) e la differenza della frequenza di scarica (ΔFS = FS steady state – FS reclutamento) delle stesse unità
motorie identificate prima (in rosso) e dopo (in verde) le quattro settimane di allenamento alla forza nel gruppo di
controllo (valori assoluti, A; valori relativi, C) e nel gruppo di intervento (valori assoluti B; valori relativi, D). I valori
medi della pendenza (rateo di cambiamento della FS relativo al cambiamento della forza generata) delle regres-
sioni per ciascun soggetto e per gruppo, sono riportati in termini assoluti (E) e relativi (F) (in bianco, controllo; in
grigio, intervento). I dati sono riportati come media ± deviazione standard. Adattato da: Del Vecchio, A., Casolo,
A., Negro, F., Scorcelletti, M., Bazzucchi, I., Enoka, R., Felici, F., and Farina, D. (2019a). The increase in muscle
force after 4 weeks of strength training is mediated by adaptations in motor unit recruitment and rate coding. The
Journal of Physiology, 597(7):1873-1887.

20 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Le regressioni lineari tra questi due parametri han-
no inoltre dimostrato un diverso adattamento della
MUCV in seguito all’allenamento rispetto alla con-
dizione CON (Figura 7 A, B). In particolar modo, se
consideriamo le stesse unità motorie identificate pri-
ma e dopo l’allenamento, la pendenza della retta di
regressione tra MUCV e soglia di reclutamento del-
le rispettive unità motorie, che rappresenta il rateo
di variazione tra MUCV in funzione della variazione
della soglia di reclutamento, è cambiata in modo
differente tra i due gruppi. Difatti, soltanto nel grup-
po INT, la pendenza della retta di regressione è au-
mentata significativamente di circa il 32% (P = 0.028,
Figura 7 A). Al contrario, il valore di intercetta della
retta di regressione, corrispondente al valore iniziale
di MUCV, non è cambiato in seguito all’allenamento
(P = 0.568, Figura 7 A). Nel complesso, questi risulta-
ti indicano un aumento predominante della MUCV
nelle unità motorie reclutate ad alta soglia, probabil-
mente maggiormente mobilizzate o reclutate nelle 4
settimane di allenamento alla forza, e ci suggerisce
la presenza di cambiamenti a livello delle proprietà
elettrofisiologiche del sarcolemma soltanto o princi-
palmente delle unità motorie reclutate alle più alte
forze. Al contrario, come osservabile in Figura 7B, la
quasi sovrapposizione delle rette di regressione tra le
due condizioni sperimentali nel gruppo CON, indica
che nessun cambiamento della MUCV è stato osser-
vato nel gruppo CON.

5.4 Discussione e considerazioni finali


Lo scopo principale di questo contributo è stato
quello di esaminare gli adattamenti indotti da 4 set-
timane di allenamento alla forza sulle proprietà delle
unità motorie identificate grazie all’utilizzo di nuove
ed avanzate tecniche di decomposizione del segna-
le elettromiografico di superficie (HDsEMG). In par- Figura 7 Grafici a dispersione rappresentanti la relazio-
ne tra la differenza di forza (ΔF = forza steady
ticolare, a differenza degli studi precedenti, basati state - forza al reclutamento) e la differenza della
sull’utilizzo dell’EMG intramuscolare la cui elevata frequenza di scarica (ΔFS = FS steady state – FS
selettività e scarsa ripetibilità ha precluso l’identifi- reclutamento) delle stesse unità motorie identifi-
cate prima (in rosso) e dopo (in verde) le quattro
cazione di popolazioni rappresentative di unità mo- settimane di allenamento alla forza nel gruppo
torie, la tecnica HDsEMG adottata nei nostri studi ci di controllo (valori assoluti, A; valori relativi, C) e
ha permesso lo studio di grandi popolazioni di unità nel gruppo di intervento (valori assoluti B; valori
relativi, D). I valori medi della pendenza (rateo di
motorie in un ampio range di contrazioni volontarie cambiamento della FS relativo al cambiamento
(0-70%MViF). È stato così possibile studiare e moni- della forza generata) delle regressioni per ciascun
torare in modo sistematico l’attività di unità motorie soggetto e per gruppo, sono riportati in termini
assoluti (E) e relativi (F) (in bianco, controllo;
reclutate sia a basse (low-threshold) che alte forze in grigio, intervento). I dati sono riportati come
(high-threshold). Inoltre, replicando precisamente il media ± deviazione standard. Adattato da: Del
posizionamento degli elettrodi (HDsEMG) nelle due Vecchio, A., Casolo, A., Negro, F., Scorcelletti, M.,
Bazzucchi, I., Enoka, R., Felici, F., and Farina,
sedute sperimentali (pre- vs. post- test) ed applican- D. (2019a). The increase in muscle force after 4
do algoritmi validati di decomposizione e tracciamen- weeks of strength training is mediated by adapta-
to delle unità motorie, è stato possibile identificare tions in motor unit recruitment and rate coding.
The Journal of Physiology, 597(7):1873-1887.
accuratamente le stesse unità motorie a distanza di
4 settimane e studiarne i cambiamenti. Questo ci ha
permesso di monitorare per la prima volta, gli speci-
fici cambiamenti nelle proprietà neurali e periferiche
delle stesse unità motorie che si manifestano nelle
settimane iniziali di allenamento alla forza.

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 21


L’intervento di allenamento proposto ha indotto un au- Se da un lato, il cambiamento della soglia di reclutamento
mento significativo (+14%) della massima forza volontaria delle unità motorie in termini assoluti è stata minima e
isometrica dei muscoli dorsi flessori della caviglia. Questo potrebbe pertanto ricadere entro i limiti di un errore di
risultato è in linea con studi precedenti che riportano un misurazione, il decremento della soglia di reclutamento in
simile incremento di forza in seguito ad un programma di termini relativi è stata sostanziale e consistente tra tutti
allenamento alla forza isometrica a breve termine (20, 75). i soggetti del gruppo INT. Questo significa che nella fase
Considerata la durata ridotta dell’intervento, è improbabi- ascendente delle contrazioni submassimali isometriche,
le che questo rapido ed iniziale guadagno di forza sia da le unità motorie vengono reclutate prima (a percentuali
attribuirsi a cambiamenti di carattere morfologico-struttu- di forza relativa alla MViF inferiori) o anticipatamente per
rale che normalmente si manifestano dopo 4-5 settimane generare la traiettoria di forza prescritta. Una possibile
di regolare allenamento alla forza (27, 76). spiegazione di questo fenomeno potrebbe essere una ri-
duzione della stiffness muscolotendinea (78), oppure un
Ciò nonostante, per motivi metodologici, l’effetto del incremento della velocità di conduzione delle unità moto-
training su queste variabili non è stato direttamente ana- rie (73, 79). Quest’ultimo meccanismo implicherebbe che
lizzato nel nostro studio. Similmente, cambiamenti nella il numero di unità motorie reclutate per generare la stessa
co-attivazione dei muscoli antagonisti, che potrebbero forza relativa (rispetto alla MViF) potrebbe essere inferio-
aver in qualche modo contribuito all’aumentata capacità re in seguito all’allenamento. Ciò nonostante, entrambe
del muscolo agonista di generare forza massima mediante questi possibili meccanismi dovrebbero essere esaminati
un aumento dell’inibizione reciproca, non sono stati quan- esplicitamente. Inoltre, sembra che le strategie di dereclu-
tificati (77). tamento delle unità motorie, investigate durante la fase
discendente delle rampe trapezoidali, non siano state in-
Considerato che la forza generata dal muscolo scheletrico fluenzate significativamente dall’allenamento.
durante contrazioni volontarie dipende dalla modulazio- In seguito all’allenamento, abbiamo anche osservato un
ne dell’attività (reclutamento e frequenza di scarica) delle aumento significativo della frequenza di scarica delle uni-
unità motorie reclutate da parte del SNC, cosi come dalle tà motorie identificate dal muscolo tibiale anteriore, nella
proprietà meccaniche delle unità muscolari, in questo stu- fase di steady state delle contrazioni trapezoidali (~3 im-
dio abbiamo monitorato gli aggiustamenti nel comporta- pulsi al secondo). Questo aumento significativo è stato os-
mento delle unità motorie in seguito all’allenamento. servato nella maggior parte delle unità motorie durante
lo steady state alle tre forze target (35, 50, 70%MViF). Al
In primo luogo, abbiamo osservato che l’aumentata ca- contrario, la frequenza di scarica delle unità motorie non
pacità del muscolo di generare forza massima è stato ac- è stata modificata durante la fase di reclutamento o dere-
compagnato da una riduzione della soglia di reclutamento clutamento delle contrazioni trapezoidali.
delle unità motorie, durante le contrazioni trapezoidali L’aumento della frequenza di scarica delle unità motorie
submassimali. durante lo steady state delle contrazioni trapezoidali e la

Andrea Casolo
Lavora come Ricercatore Associato presso il Dipartimento di Bioingegneria dell’Imperial College di Londra (UK).
Ha conseguito una laurea triennale (BSc) in Scienze Motorie e dello Sport (LT-022) presso l’Università Cattolica
del Sacro Cuore di Milano nel 2014, una laurea Magistrale (MSc) in Attività Fisica e Salute presso l’Università
degli Studi di Roma ‘Foro Italico’ nel 2016, e un Dottorato di Ricerca (PhD) in Scienze del Movimento Umano e
dello Sport presso il medesimo ateneo nel 2020. Il suo progetto di dottorato si è focalizzato sullo studio degli
adattamenti neuromuscolari all’allenamento alla forza con particolare riguardo ai cambiamenti a livello di
singola unità motoria.

Alessandro Del Vecchio


Ha ottenuto un BSc in Scienze del Movimento Umano presso l’Università degli Studi di Parma e un MSc in
Fisiologia dell’Esercizio presso la Loughborough University (UK). In seguito, ha conseguito un Dottorato di
Ricerca (PhD) in Scienze del Movimento Umano e dello Sport presso l’Università degli Studi di Roma ‘Foro
Italico’. È attualmente Ricercatore Associato al Dipartimento di Bioingegneria presso l’Imperial College di
Londra (UK). I suoi interessi di ricerca principali sono lo studio dei fattori neuromuscolari che determinano il
movimento e di come migliorarli in condizioni di salute e patologia.

Francesco Felici
MD e Specialista in Medicina dello Sport, è Professore Ordinario di Fisiologia Umana e dell’Esercizio all’Uni-
versità degli Studi di Roma ‘Foro Italico’. Ha presieduto il XX Congresso dell’ISEK ed è membro della Società
Italiana di Fisiologia (SIF), dell’International Society of Electrophysiology and Kinesiology (ISEK) e dello Eu-
ropean College of Sport Sciences (ECSS). È autore di oltre 100 articoli e contributi scientifici e la sua attività
di ricerca si concentra principalmente nell’area del movimento umano – dagli aspetti metabolici a quelli
neuromuscolari – in collaborazione con istituti nazionali ed internazionali.

22 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


marcata riduzione della soglia di reclutamento relativa Questo specifico adattamento osservato nella velocità di
delle stesse, ci suggerisce che uno degli adattamenti in- conduzione potrebbe essere attribuibile a specifici adatta-
dotti dal programma di allenamento alla forza è stato un menti a livello delle proprietà elettrofisiologiche di mem-
aumento dell’input eccitatorio netto (net excitatory input) brana delle fibre muscolari appartenenti ad unità motorie
al pool di moto neuroni per generare le stesse forze relati- ad alta soglia di reclutamento, il cui reclutamento è stato
ve. In accordo con questa interpretazione, vi è il fatto che maggiore o comunque predominante durante/in seguito
la relazione tra il cambiamento della frequenza di scarica al regime di allenamento alla forza adottato. In particola-
ed il cambiamento di forza generata non si è modificata re, i cambiamenti possono aver coinvolto due meccanismi
con l’allenamento e questo indica, seppur indirettamen- fondamentali per la trasmissione dei potenziali d’azione
te, che la relazione input-output del motoneurone non è lungo la membrana delle fibre muscolari: i canali ionici
cambiata. Pertanto, i cambiamenti della frequenza di sca- voltaggio-dipendenti (Na+ e K+) e l’attività di trasporto
rica osservati sono spiegabili dalla aumentata differenza della pompa Na+-K+ (NA+-K+-ATPase) (69, 70). In suppor-
tra la forza target assoluta (aumentata in seguito al trai- to dei nostri risultati e della nostra interpretazione di un
ning) e la soglia di reclutamento delle unità motorie (dimi- adattamento selettivo delle proprietà elettrofisiologiche
nuita in seguito al training), piuttosto che da cambiamenti di membrana delle fibre appartenenti ad unità motorie
delle proprietà intrinseche del motoneurone. In accordo reclutate ad alte soglie, uno studio precedente ha riporta-
con uno studio precedente che ha dimostrato che le rispo- to cambiamenti specifici della MUCV nelle unità motorie
ste alla stimolazione del tratto cortico spinale rimangono reclutate ad alta soglia dopo una singola sessione di eser-
invariate in seguito a 4 settimane di allenamento alla for- cizio basato su contrazioni massimali eccentriche (80).
za, sembra che l’allenamento abbia indotto una modula-
zione più efficace dell’attività dei motoneuroni spinali da Per la prima volta, i risultati dei due studi presentati in
parte della corteccia motoria (aumentato input sinaptico questo contributo forniscono una panoramica dei cam-
netto) (20). biamenti indotti da un programma di allenamento alla
Infine, abbiamo osservato come la velocità di propaga- forza di 4 settimane sul comportamento e sulle proprietà
zione dei potenziali d’azione lungo il sarcolemma di fibre delle unità motorie in vivo. In particolare, grazie all’utilizzo
muscolari appartenenti a singole unità motorie (MUCV) di una tecnica recente ed avanzata che ci ha permesso di
dimostri aggiustamenti specifici e differenti tra unità mo- identificare e tracciare le stesse unità motorie a distanza
torie a bassa e ad alta soglia. In particolare, lo studio della di 4 settimane, siamo stati in grado di fornire una prospet-
relazione tra MUCV e soglia di reclutamento delle stesse tiva unica sui cambiamenti neurali che si manifestano nel-
unità motorie ci ha permesso di studiare l’andamento e le prime settimane dall’inizio dell’allenamento alla forza in
le modificazioni di questo parametro nel range di recluta- una popolazione di adulti sani.
mento completo del muscolo tibiale anteriore. Abbiamo Abbiamo dimostrato in modo sistematico ed oggettivo
dimostrato che soltanto la MUCV delle unità motorie re- che l’allenamento alla forza induce specifici cambiamenti
clutate ad alte forze (high-threshold) è aumentata signifi- nelle proprietà neurali e periferiche delle unità motorie
cativamente in seguito all’allenamento. Al contrario, que- dell’uomo. Questi risultati forniscono una nuova prospet-
sto fenomeno non è stato osservato nelle unità motorie a tiva sull’adattabilità del sistema nervoso centrale a uno
bassa soglia di reclutamento. stimolo di allenamento.

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24 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


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Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 25


DELLO SPORTIVO

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e d i t o r i
ALLENAMENTO

Marco Duca1, Giampietro Alberti1


1
Dipartimento di Scienze Biomediche per la
Salute, Università degli Studi di Milano

Strategie di
autoregolazione
dell’esercizio
con sovraccarichi
IN SINTESI
Nell’allenamento con sovraccarichi la selezione del sovraccarico da utiliz-
zare è un elemento cruciale per permettere al soggetto di raggiungere gli
obiettivi desiderati. Metodologie tradizionali come la prescrizione di ripeti-
zioni massimali o di una percentuale di una ripetizione massimale non ten-
gono però conto di variabilità individuali e non consentono una accurata
gestione della fatica.

Questa review vuole esaminare due metodologie che consentono una au-
toregolazione del sovraccarico, in base alla condizione del soggetto durante
l’allenamento mostrandone origini, funzionamento, limitazioni e potenziali
applicazioni: scala RPE basate su “ripetizioni in riserva” e “intensità relativa”
basata su serie e ripetizioni.

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 27


Per tutti i motivi elencati può essere quindi vantaggioso
INTRODUZIONE utilizzare strategie di prescrizione che siano maggiormen-
L’essere umano presenta una variabilità intrinseca rispet- te flessibili e permettano una autoregolazione del sovrac-
to ai suoi processi biologi e psicologici, che si riflette an- carico in base alle condizioni dell’atleta nel momento in
che nella performance sportiva. Fattori come il sonno (8), cui è svolto l’allenamento. In questo articolo, verranno
presentate due metodologie che fanno propri questi ele-
ALLENAMENTO

l’alimentazione (36), l’integrazione (5) e lo stress quotidia-


no (2) possono infatti alterare la capacità di espressione di menti di autoregolazione: scala di percezione dello sforzo
forza, sia durante gli allenamenti che nei test. Questi sono (RPE) e intensità relativa basata su serie e ripetizioni (IRSR).
tutti elementi che devono essere presi in considerazione
quando si voglia prescrivere il sovraccarico, inteso come
pesi posti sul bilanciere o resistenza opposta al movimen-
to da parte di una macchina, da utilizzare nell’allenamen-
to con sovraccarichi.

Le due strategie più note e comunemente utilizzate sono


la prescrizione di una percentuale della singola ripetizione
massimale eseguita in un esercizio (%1RM), oppure l’indi-
cazione di zone in cui eseguire un certo numero di ripeti-
zioni massimali (RM) (42). Per quanto riguarda la prima,
le motivazioni della popolarità delle %1RM sono date dal
fatto che, in quasi tutti gli esercizi, la maggior parte de-
gli atleti riesca ad eseguire lo stesso sumero di ripetizioni
alla stessa intensità relativa (sovraccarico diviso per 1RM).
In letteratura sono presenti tavole che danno indicazioni
precise rispetto al numero di ripetizioni possibili alle di-
verse intensità relative (32) e risulta così molto semplice
prescrivere il sovraccarico da utilizzare.

L’uso delle %1RM presenta però dei limiti: lo sforzo po-


trebbe non risultare lo stesso considerando atleti di-
versi, in quanto ciascuno potrebbe eseguire un numero
differente di ripetizioni alla stessa intensità relativa (28).
L’1RM, inoltre, non è una misura stabile in soggetti princi-
pianti nell’allenamento con sovraccarichi (29) e può ridur-
si a causa della fatica accumulata in seguito alle sedute di
allenamento (23).

In ultimo, è richiesta una misurazione periodica, oppure


una stima, dell’1RM e qualora questo test venisse esegui-
to in condizioni straordinarie (fatica accumulata o parti-
colare condizione fisica), le intensità relative prescritte
potrebbero risultare più alte o più basse del voluto.

L’uso delle RM permette di ovviare al problema sia della


variabilità interindividuale, nel numero di ripetizioni ese-
guite alla stessa intensità relativa, che della variabilità nel
numero di ripetizioni eseguite alla stessa intensità rela-
tiva tra differenti esercizi dallo stesso soggetto. Inoltre,
raggiungendo sempre il cedimento muscolare, lo sforzo
applicato è sempre massimale rispetto al sovraccarico uti-
lizzato. Tuttavia, le problematiche connesse a questo me-
todo risultano essere l’utilizzo costante dell’allenamento
a cedimento muscolare, che rende difficile la gestione
della fatica accumulata (21) e la difficoltà nel prescrivere
a priori il volume di allenamento (il numero di ripetizioni
completate è infatti variabile) che può cambiare da atleta
ad atleta. Inoltre, recentemente, numerosi studi e review
hanno mostrato come l’allenamento a cedimento musco-
lare porta a risultati pari o inferiori rispetto all’allenamen-
to non a cedimento muscolare (22, 25).

28 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Al completamento della decima ripetizione, con gli arti
SCALA DI PERCEZIONE DELLO SFORZO in completa estensione, veniva chiesto ai partecipanti di
Una scala per la misurazione della percezione dello sforzo riferire o il numero di ripetizioni che ritenevano di poter
(Rating of Perceived Exertion, RPE) è uno strumento utiliz- ancora completare o il valore di RPE, dopo di che la serie
zato per valutare la percezione della risposta a un allena- proseguiva fino al raggiungimento del cedimento musco-
mento. Si tratta di un metodo valido per determinare lo lare. Il risultato dello studio fu duplice: oltre a riferire va-
sforzo nella pratica di una attività fisica. La prima scala RPE lori di RPE inferiori a 10 anche quando la serie era giunta
fu sviluppata da Gunnar Borg mezzo secolo fa (7) ed è sta- ad esaurimento, i culturisti erano in grado di stimare in
ta utilizzata per monitorare le attività di tipo aerobico. Sul- maniera accurata il numero di ripetizioni restanti nella se-
la scala originale lo sforzo veniva valutato in un intervallo rie. È stata infatti riscontrata una correlazione forte tra il
da 6 a 20, così da approssimare, moltiplicando il valore numero di ripetizioni completate e la stima per entrambi
dello sforzo per dieci, la frequenza cardiaca. Questa forte gli esercizi (r = 0,93 e r = 0,95).
relazione tra sforzo e attività cardiaca ne ha sicuramente Inoltre, i ricercatori hanno notato che, di serie in serie, la
limitato l’impiego nel monitoraggio dell’allenamento con stima risultasse sempre più accurata. Questo accadeva
sovraccarichi e, più in generale, dell’allenamento delle at- perché, per via della fatica accumulata nelle serie prece-
tività di forza e potenza. Successivamente, sempre Borg denti, i partecipanti erano in grado di completare un nu-
ha sviluppato la scala category ratio, in cui la percezione mero sempre minore di ripetizioni e quindi la stima delle
dello sforzo è valutata con un numero tra 0 a 10 (Borg ripetizioni mancanti era effettuata più in prossimità del
CR10). Questa scala CR10 è stata recentemente utilizzata cedimento muscolare. Va fatto notare però, che valori non
per tentare di monitorare la percezione dello sforzo du- massimali di RPE all’esaurimento muscolare potrebbero
rante l’allenamento con sovraccarichi (35). essere stati rilevati in conseguenza alla richiesta di riferire
la percezione dello sforzo globale piuttosto che dello sfor-
L’RPE può essere usato in maniera diversa nell’allenamen- zo nel gruppo muscolare coinvolto nell’esercizio (14).
to con sovraccarichi. Il valore di RPE può essere richiesto
all’atleta dopo ciascun esercizio o gruppo di esercizi svol- L’utilizzo di due valori differenti (ripetizioni mancanti ed
to. In alternativa, può essere richiesto l’RPE della seduta. RPE) resta però problematico in quanto può essere fonte
Trenta minuti dopo il temine della sessione di allenamento di confusione e poco pratico da parte di atleti ed allena-
è rilevato il valore di RPE relativo all’intera seduta di alle- tori. La prima scala creata per la regolazione dell’allena-
namento (13). L’RPE della seduta può essere utilizzato per mento con sovraccarichi può essere fatta risalire all’arti-
prescrivere l’intensità di un’intera seduta di allenamento colo “The Reactive Training System Manual” (2008) per
o per monitorare la risposta globale all’allenamento nel l’allenamento nel powerlifting di Mike Tuchsherer (43). Il
tempo e apportare correzioni e modifiche alla program- merito di avere superato la discordanza tra RPE e ripeti-
mazione individuale dell’allenamento (12). zioni mancanti e avere presentato una scala, in letteratura
scientifica, va però dato a Zourdos e colleghi.
L’utilizzo della scala RPE presenta però dei limiti per pre- Sulla scala proposta, con valori che vanno da 1 a 10, l’RPE
scrivere l’intensità durante l’allenamento, in quanto, nel è definito a partire dal numero delle ripetizioni in riser-
caso la serie venisse protratta fino al cedimento musco- va (RIR) cioè le ripetizioni mancanti prima del cedimento
lare, il valore di RPE riportato dall’atleta risulta inferiore a muscolare in una serie. Il valore di RPE è calcolato come
quello massimo (15). I ricercatori hanno valutato, durante 10 – RIR (es. RIR = 1, RPE = 10 – 1 = 9) (44).
lo svolgimento di una serie, la differenza tra la stima del
numero di ripetizioni che l’atleta sarebbe ancora stato in La precedente scoperta, che la valutazione delle RIR fos-
grado di effettuare, l’effettivo numero di ripetizioni com- se più accurata quanto più si fosse prossimi al cedimento
pletate e il valore di RPE. Sono stati valutati 17 culturisti muscolare, ha portato a raggruppare i valori di RPE più
che hanno svolto 5 serie da 10 ripetizioni al 70% del loro bassi (minori o uguali a 4) e abbinarli a delle descrizioni
massimale (1RM) negli esercizi di squat e distensioni su piuttosto che ad un numero di RIR. Inoltre, poiché, per gli
panca piana con bilanciere. atleti, risulta più semplice riferire un intervallo, piuttosto
RPE Descrizione dello sforzo percepito
che un singolo valore per RIR maggiore di 3, i valori di RPE
di 5 e 6 corrispondono a 4 – 6 RIR (Tabella 1).
10 Sforzo massimale
9,5 Nessuna ripetizione in riserva, possibile aumentare il sovraccarico Alcuni esperti hanno fatto notare che la presenza nella
9 1 ripetizione in riserva scala sia di descrittori riferiti a ripetizione in riserva (da 5 a
9,5) che di descrittori dello sforzo (da 1 a 4 e 10) la renda
8,5 1 o 2 ripetizioni in riserva
una scala mista, e che quindi non si tratti di una vera e
8 2 ripetizioni in riserva propria scala, di percezione dello sforzo.
7,5 2 o 3 ripetizioni in riserva
7 3 ripetizioni in riserva
5-6 4 – 6 ripetizioni in riserva
3-4 Sforzo leggero
1-2 Sforzo minimo o assente Tabella 1 RPE specifico per esercizi con
sovraccarichi (Helms et al. 2018)

Strength & Conditioning 29


Dallo studio di Zourdos è però emersa una diversa accu- Per regolare il sovraccarico rispetto ai valori di RPE ripor-
ratezza tra esperti ed inesperti nell’utilizzo della scala. tati dall’atleta, è stata proposta una variazione del carico
Per tutti i partecipanti è stato testato l’1RM ed in seguito del 2% per ogni punto di RPE (18): se una persona deve
sono state svolte 3 serie da 1 ripetizione con carichi pari effettuare delle serie da 8 ripetizioni ad RPE 8 e nello svol-
al 60%, 70% e 90%, ed una serie da 8 ripetizioni al 80% di gere la prima serie, utilizzando un sovraccarico di 100 kg,
1RM. Per tutte le serie è stato valutato l’RPE e la velocità riporta un RPE di 7,5 dovrà quindi incrementare il sovrac-
ALLENAMENTO

del bilanciere. A 1RM e al 90% di 1RM i sollevatori esperti carico del 2% e svolgerà la serie successiva con 102 kg. Nel
hanno riportato valori maggiori di RPE e velocità inferiori caso in cui il cedimento muscolare sia raggiunto prima del
rispetto ai sollevatori inesperti. Sia per gli esperti che per numero voluto di ripetizioni in una serie, il sovraccarico
gli inesperti sono state rilevate correlazioni inverse forti dovrà essere ridotto del 4% per ciascuna ripetizione non
tra RPE e velocità del bilanciere alle diverse percentuali eseguita, in quanto una ripetizione è pari ad 1 punto di
del 1RM (r = - 0,88 e r = - 0,77), anche se bisogna notare RPE (18): se un altro soggetto, nell’effettuare serie da 8
che la forza della relazione è maggiore negli atleti esperti. ripetizioni a RPE 8 con 100 kg dovesse raggiungere il cedi-
Questa considerazione è stata poi estesa anche all’eserci- mento muscolare alla settima ripetizione, il carico verreb-
zio di distensioni su panca piana. Replicando il medesimo be ridotto del 12% (4% per la ripetizione non eseguita e
protocollo sperimentale, è stato possibile riscontrare che 8% per abbassarsi da RPE 10 ad RPE 8) e quindi svolgereb-
sia sollevatori esperti che inesperti sono in grado di valu- be le serie seguenti con 88 kg.
tare accuratamente l’RPE (26).
Rispetto alla prescrizione dell’allenamento, l’uso della sca-
La relazione tra esperienza e accuratezza è stata confer- la basata sulle RIR presenta vantaggi simili a quelli della
mata anche in un campione di 141 frequentatori di cen- scala RPE tradizionale. È infatti possibile utilizzare questo
tri fitness tedeschi (37). È da notare che in questo caso il strumento per autoregolare il carico di allenamento. Pre-
campione comprendeva sia uomini che donne, con un’e- scrivendo RPE diversi per lo stesso sovraccarico, gli atleti
sperienza che andava da meno di sei mesi a più di tre anni. completano un numero diverso di ripetizioni e di conse-
Pur confermando l’ipotesi che i più esperti fossero più guenza il carico di allenamento (18). Questa indicazione è
accurati nella determinazione dell’RPE, è emerso anche valida su diverse combinazioni di ripetizioni per serie e di
un errore sistematico per cui i partecipanti tendevano a RPE e nello specifico è stata testata negli esercizi di squat,
sottostimare il numero di RIR e quindi sovrastimare l’RPE. panca e stacco da terra. Sono stati valutati 14 Powerlifters
L’entità della sovrastima del valore di RPE diminuiva all’au- che hanno effettuato, in ordine randomizzato, 3 sedute
mentare dell’anzianità di pratica ma, su tutto il campione, settimanali, completando, dopo essersi riscaldati con so-
si attestava in un range 2,64 – 3,38 (37). Questa sovrasti- vraccarichi incrementali, una prima serie di 8 ripetizioni a
ma può essere riconducibile al campione preso in conside- RPE 8, oppure 2 di ripetizioni a RPE 8 oppure di 3 ripeti-
razione, ovvero frequentatori di centri fitness, sicuramen- zioni a RPE 9. Questo allenamento è stato ripetuto per tre
te meno abituati a compiere sforzi massimali rispetto ai settimane e per ciascuna settimana, dopo aver effettuato
powerlifters e atleti considerati in altri studi (19,44). la prima serie, il sovraccarico veniva ridotto del 2%, 4%
oppure del 6%, che corrispondono in termini di RPE ad
Il fatto che sollevatori più esperti muovessero il bilanciere una riduzione di 0,5, 1 e 1,5 punti. Venivano quindi com-
con una velocità inferiore a carichi massimali mostra come pletate quante più serie possibili, mantenendo costante il
i più esperti presentino una maggiore efficienza neuromu- numero di ripetizioni, finché non veniva raggiunto o supe-
scolare. Infatti, gli atleti più forti sollevano il loro massima- rato il valore di RPE assegnato per quel giorno. Il numero
le a velocità minori, in quanto sono in grado di mantenere di serie aggiuntive completate poteva quindi variare da un
delle posture e posizioni ottimali anche di fronte a sovrac- minimo di 1, per cui il powerlifter raggiungeva subito l’RPE
carichi molto elevati. Riescono perciò a continuare a pro- fissato, ad un massimo di 8, valore posto come soglia per
durre forza a velocità minori e concludere il sollevamento un prolungarsi eccessivo dell’allenamento. Il carico totale
rispetto ad atleti più deboli che, al diminuire della velocità relativo completato (in relazione alla 1RM di ciascun at-
del movimento, compromettono la propria postura e non leta in ciascun esercizio) era quindi inferiore, nel caso di
sono più in grado di produrre la forza sufficiente a muove- una riduzione del 2%, intermedio per una riduzione del
re il sovraccarico. 4% e maggiore per una riduzione del 6%. Potendo rego-
lare il carico di allenamento, è quindi possibile utilizzare
Come suggerito da Helms e colleghi (17), sollevatori ine- l’RPE per indicare le intensità di allenamento nel contesto
sperti dovrebbero inizialmente limitarsi a raccogliere i va- di una programmazione.
lori di RIR, ma non basare il proprio allenamento solamen- L’efficacia di questa metodologia per migliorare il livello di
te sulla scala RIR finché non abbiano raggiunto un maggior ipertrofia muscolare e la prestazione di forza massimale è
livello di accuratezza. Bisogna ricordare che la scala RIR stata testata confrontandola con l’utilizzo delle percentua-
dovrebbe essere utilizzata principalmente per serie ad li di 1RM per assegnare il sovraccarico da utilizzare (16).
esaurimento o vicine all’esaurimento muscolare. Pertan- 24 soggetti allenati sono stati assegnati ad uno di due
to, questa strategia di prescrizione del carico è attuabile gruppi, in uno il carico veniva indicato tramite RPE, nel
nell’allenamento della forza massimale, dell’ipertrofia e secondo tramite percentuale di 1RM. L’allenamento pre-
della resistenza muscolare, deve invece essere limitata vedeva l’esecuzione di squat e panca piana per tre sedute
per quanto riguarda l’allenamento della potenza. a settimana per un totale di otto settimane.

30 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Il numero di serie e le intensità di allenamento variava- intensità, partendo dal 65% del carico massimale e con
no di settimana in settimana, ma erano speculari tra i due incrementi del 5% per ciascuna fascia (Tabella 2) (39).
gruppi. Le due strategie si sono dimostrate ugualmente La determinazione del valore massimale per ciascun eser-
efficaci sia per quanto riguarda i miglioramenti della forza cizio e combinazione di serie e ripetizioni (VH) avviene per
massimale e dell’ipertrofia; non è infatti emersa nessuna via iterativa durante le settimane di allenamento. È infatti
differenza significativa, anche se la dimensione dell’effetto possibile abbinare a ciascuna delle fasce superiori di alle-
sembra favorire il gruppo RPE nelle misure di forza massi- namento una descrizione in base alla presenza o meno di
male. uno sticking point. Lo sticking point è un punto del movi-
mento concentrico in cui la velocità di sollevamento dimi-
nuisce in maniera marcata e si approssima allo zero. Per
INTENSITÁ RELATIVA BASATA una intensità Very Heavy, lo sticking point si presenta in
SU SERIE E RIPETIZIONI maniera evidente per tutte le ultime tre ripetizioni in una
serie (due in caso di serie di due ripetizioni). All’intensità
Prescrivere l’intensità di allenamento in base alla stima Heavy (H) lo sticking point si presenta solo nell’ultima ri-
del sovraccarico che l’atleta possa utilizzare per una de- petizione della serie, mentre è presente un rallentamento
terminata combinazione di serie e ripetizioni (IRSR) può nell’esecuzione, senza evidente sticking point, all’intensità
ovviare alcuni dei limiti di RM, %1RM e RPE. L’IRSR è una Moderate-Heavy (MH).
strategia che è stata sviluppata per l’allenamento di atleti
di sollevamento pesi (38) e che poi ha trovato applicazioni L’intensità Moderate (M) corrisponde al maggior sovrac-
in altri sport individuali come l’atletica leggera (3) e sport carico sollevabile senza il verificarsi di rallentamenti nella
di squadra (4). Questo metodo consiste nel determinare fase concentrica del movimento. Relativamente ai solle-
il carico massimale utilizzabile in allenamento per ciascu- vamenti olimpici (strappo e girata) e loro varianti (41) con
na combinazione di serie (S) e ripetizioni (R): SxR, es. 3x3, partenza dal suolo, la valutazione dell’eventuale sticking
5x3, 3x10, etc. Conosciuti questi valori, è possibile prescri- point o rallentamento del bilanciere deve essere effettua-
vere il sovraccarico da utilizzare utilizzando sette fasce di ta al passaggio del ginocchio.

FASCIA Limite Inferiore Limite Superiore


(%IRSR) (%IRSR) Tabella 2 Fasce di intensità relative basate
su serie e ripetizioni.
Very Heavy (VH) 100%
Heavy (H) 90% 95%
Moderate – Heavy (MH) 85% 90% Per i movimenti nei quali non sia presente uno sticking
Moderate (M) 80% 85% point, come, ad esempio, le esercitazioni parziali (es. ½
squat, tirata dal ginocchio, etc.) o esplosivi (slancio, pan-
Moderate – Light (ML) 75% 80%
ca lancio, etc.) la valutazione verrà fatta in relazione allo
Light (L) 70% 75% sforzo impiegato dall’atleta nell’iniziare la fase concentrica
Very Light (VL) 65% 70% del movimento e alla capacità nel mantenere la postura
voluta durante l’esercizio. In tal caso VH corrisponde al
massimo carico per cui il movimento può essere esegui-
to, accettando che sia compromessa la tecnica esecutiva
solamente nelle ultime tre ripetizioni della serie, mentre
NOTA DEGLI AUTORI ad intensità H la tecnica è compromessa solo nell’ultima
ripetizione della serie.
Allenatori e preparatori atletici possono ottenere una stima L’intervallo del 5% associato a ciascuna intensità permet-
grossolana del valore di VH per una data combinazione di te all’atleta e all’allenatore di aggiustare il sovraccarico in
serie e ripetizioni a partire dal valore di 1RM, facendo rife- base alle condizioni dell’atleta nel momento della seduta
rimento alle tabelle di conversione tra RM e %1RM. Il so- di allenamento.
vraccarico può essere calcolato a partire dalla percentuale Un atleta con uno squat 3x5 VH pari a 170 kg a cui venga
di 1RM corrispondente al numero di RM per serie seleziona- prescritta un’intensità MH dovrà selezionare un sovracca-
to, sottraendo 2,5% per ogni serie aggiuntiva. Prendiamo ad rico compreso tra l’85% e il 90%, quindi tra 145 kg e 153
esempio il caso di un atleta che per l’esercizio di squat abbia kg. Va tuttavia segnalato che la selezione del sovraccarico
un 1RM pari a 200 kg e si voglia stimare il sovraccarico VH non debba essere data unicamente a partire dalla sensa-
per il 3x5. Si dovrà quindi consultare la tabella di conversio- zione soggettiva dell’atleta. L’atleta dovrebbe infatti ese-
ne: a 5RM corrispondono l’87,5% di 1RM; si sottrarrà poi 5% guire delle serie di riscaldamento e poi consultarsi con l’al-
(due volte 2,5%, una per ciascuna serie aggiuntiva), così da lenatore. L’allenatore, in base anche ai criteri visivi relativi
ottenere l’82,5% di 1RM, pari a 165 kg. alla presenza di sticking point, potrà consigliare l’atleta cir-
ca la scelta del sovraccarico, scelta che potrà corrispondere
al limite inferiore dell’intervallo se le condizioni dell’atleta
si rivelassero scarse.

Strength & Conditioning 31


Questa metodologia consente di calcolare facilmente il In questo studio però, mentre il gruppo IRSR seguiva una
carico di allenamento e ovvia a problematiche presenti periodizzazione a blocchi, simile a quella utilizzata da Car-
nell’utilizzo delle %1RM, come le variazioni della capacità di roll, il gruppo RM utilizzava una periodizzazione ondulata
espressione di forza degli atleti nel tempo e il diverso sfor- giornaliera. Al termine delle 10 settimane di allenamento,
zo relativo espresso da atleti diversi alla stessa percentuale entrambi i gruppi avevano migliorato significativamen-
della 1RM, in quanto stimano in maniera individualizzata il te la forza massimale, misurata tramite il picco di forza
ALLENAMENTO

carico massimale per le diverse combinazioni di serie e ripe- nell’esercizio di tirata isometrica da metà coscia e l’1RM
tizioni. Rispetto al metodo delle RM la progressione del pro- di squat. Seppur senza significativà, nella tirata isometrica
gramma di allenamento può essere pianificata in anticipo e da metà coscia, l’interpretazione degli effect size favoriva
la presenza di un intervallo per ciascuna intensità permette il gruppo IRSR nelle misure di rate of force development
di “accomodare” il sovraccarico in funzione del livello di fa- 0-50 ms e 0-90 ms.
tica dell’atleta. Inoltre, la possibilità di prescrivere e pianifi- Negli studi descritti, la maggior efficacia di IRSR può essere
care differenti intensità durante una settimana e/o un ciclo dovuta alla migliore capacità di gestione della fatica ac-
di allenamenti, consente una migliore gestione della fatica cumulata da parte dell’atleta (42). Infatti, i protocolli che
accumulata da parte dell’atleta (11). utilizzavano IRSR prevedevano un progressivo aumento
dell’intensità dell’allenamento di settimana in settimana e
Tuttavia, la laboriosità necessaria per mettere in pratica prevedevano degli allenamenti e delle settimane a bassa
IRSR rende solitamente difficile la sua applicazione. Deve intensità (L e VL). I gruppi che utilizzavano il metodo delle
essere aggiunto anche che, soprattutto nel caso di atleti RM prevedevano invece che il cedimento muscolare fosse
“nuovi” per l’allenatore, è difficile effettuare una buona raggiunto nell’ultima serie di ciascun esercizio, perciò lo
stima dei diversi VH, specialmente in persone inesperte sforzo applicato dagli atleti durante le settimane di allena-
nell’allenamento con sovraccarichi. Questa metodologia mento risultava essere sempre massimale.
richiede sicuramente più tempo e sforzo da parte dell’alle-
natore, in quanto dovrà costantemente sorvegliare e mo-
nitore l’esecuzione dei diversi esercizi e potrebbe essere
INDICAZIONI PER L’ALLENAMENTO
vincolato nella scelta delle combinazioni di serie e ripeti- Compreso come utilizzare la scala RPE e il metodo delle
zioni da utilizzare. L’allenatore, per avere delle indicazioni IRSR, è ora possibile presentare delle linee guida rispetto ai
rispetto al sovraccarico, deve infatti limitarsi a quelle com- differenti obiettivi di allenamento.
binazioni già utilizzate con quell’atleta.
IPERTROFIA MUSCOLARE
L’efficacia di questa metodologia è stata recentemente con-
frontata con il metodo delle RM da Carroll e colleghi (10,11). Per quanto riguarda lo sviluppo di ipertrofia muscolare, il
In questo studio, 15 persone allenate hanno seguito un al- fattore principale è il carico totale di allenamento (sovrac-
lenamento periodizzato della durata di 10 settimane, effet- carico x serie x ripetizioni) (33, 34). Seppure in letteratura
tuando 3 allenamenti a settimana, utilizzando RM oppure vi sia ancora dibattito in merito al range di ripetizioni o
IRSR. Gli atleti hanno affrontato 3 blocchi di allenamento, il intensità maggiormente favorevole allo sviluppo di iper-
primo di ipertrofia (3 settimane), il secondo di forza massi- trofia muscolare (33), va però tenuto in considerazione
male (5 settimane) ed il terzo di potenza muscolare (2 setti- che per accumulare lo stesso carico di allenamento sono
mane). L’analisi degli effect size ha mostrato un adattamen- necessarie sedute di durata differente a seconda dell’in-
to più favorevole per il gruppo IRSR rispetto al gruppo RM in tensità utilizzata. Va qui ribadito che per intensità si fa
termini di ipertrofia muscolare, capacità di salto verticale e riferimento alla % di 1RM. Svolgere serie con sovraccari-
di applicazione di forza. Sono state utilizzate delle biopsie chi molto elevati (es. 3RM) richiede molto più tempo ri-
muscolari per valutare l’ipertrofia delle fibre di tipo I e di spetto al completare lo stesso carico di allenamento con
tipo II, il metodo ecografico è stato impiegato per misurare un sovraccarico moderato (es. 10RM), ciò dovuto sia alla
la sezione trasversa anatomica del muscolo e lo spessore necessità di completare un numero maggiore di serie che
muscolare, e quest’ultimo è risultato incrementato in ma- al più lungo tempo di recupero richiesto per mantenere
niera simile nei due gruppi (10). intensità molto elevate (34).
Un altro fattore da dover contemplare è il cedimento mu-
Sono poi stati effettuati degli squat jump e dei counter- scolare, il quale, secondo alcuni autori, non risulta essere
movement jump con 0 kg e 20 kg di sovraccarico; in tutti necessario per lo sviluppo di un grado maggiore di iper-
i casi il picco di potenza e l’altezza di salto sono migliorati trofia (25, 31). Il raggiungimento del cedimento musco-
maggiormente nel gruppo IRSR. L’applicazione di forza dei lare può infatti compromettere il numero di ripetizioni
soggetti è stata testata tramite la tirata isometrica da metà completate nelle serie successive (24) e quindi limitare il
coscia. Per quanto riguarda il picco di forza non sono state carico totale della seduta di allenamento. Per assicurare
evidenziate differenze tra i due gruppi, mentre nel rate of il mantenimento del numero di ripetizioni e dell’intensità
force development (RFD), soprattutto negli istanti iniziali durante l’allenamento, il periodo di recupero deve essere
della tirata (0-50 ms e 0-100 ms) è risultato nettamente sufficientemente lungo. Le strategie mirate alla costrizio-
migliore il gruppo IRSR. ne del recupero risultano infatti controindicate rispetto
Precedentemente, Painter e colleghi (27) avevano riporta- alla possibilità di accumulare il carico più elevato possibile
to risultati similari in atleti universitari. (20, 30).

32 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


RPE: serie composte da 6 a 12 ripetizioni, con un RPE di POTENZA MUSCOLARE
7-10.
IRSR: 3x10 o 5x10 con intensità crescente nelle settimane, Come riportato in precedenza, l’utilizzo di RPE risulta
da Moderate a Heavy. meno accurato quando la serie viene interrotta lontano
dall’esaurimento muscolare. Non è quindi pratico utilizza-
RESISTENZA MUSCOLARE re questa metodologia per prescrivere l’intensità dell’al-
lenamento di potenza, anche se può trovare delle altre
L’allenamento della resistenza muscolare si pone come indicazioni.
obiettivo quello di protrarre l’esercizio anche in condizioni
di fatica. È quindi simile all’allenamento di ipertrofia an- RPE: può essere utilizzato nel caso si intenda allenare la
che se non prevede lo sviluppo della massima massa mu- potenza con sovraccarichi elevati o come soglia per l’al-
scolare. Pertanto, viene effettuato con serie composte da lenamento con carichi bassi. Nel primo caso, gli autori
un elevato numero di ripetizioni, ad intensità che risultano suggeriscono di limitarsi ad effettuare serie di 1-5 ripeti-
quindi basse (>12RM). Risultano essere strategie efficaci zioni con RPE di 7-8, indicazioni che risultano molto simili
per lo sviluppo della resistenza muscolare anche protrar- a quelle relative all’allenamento della forza massimale.
re l’esercizio ad esaurimento (22), eseguire un maggior Nel secondo caso, sempre proponendo 1-5 ripetizioni per
numero di ripetizioni per serie (9) e ridurre il periodo di serie, per assicurarsi che la velocità del movimento sia la
recupero (30). massima possibile, si può utilizzare un valore RPE soglia di
4, corrispondente ad uno sforzo leggero. Se l’atleta fosse
RPE: serie composte da più di 12 ripetizioni, con RPE di in grado di stimare con precisione il numero di ripetizioni
9-10 e recuperi al di sotto dei due minuti. mancanti, allora il sovraccarico scelto sarebbe troppo ele-
IRSR: in letteratura non sono presenti informazioni rispetto vato al fine dell’allenamento della potenza.
a questa metodologia per l’allenamento della resistenza IRSR: 3x2, 3x3, ad intensità variabile da VL a VH a seconda
muscolare. Si può comunque suggerire di effettuare più di che si voglia allenare la potenza muscolare a velocità alte
2 serie di minimo 12 ripetizioni ad intensità H o VH. e bassa forza oppure a velocità basse e alta forza. Ciò che
differenzia inoltre l’allenamento di potenza muscolare ri-
FORZA MASSIMA spetto alla forza massimale è la tipologia di esercitazione
utilizzata, sono infatti da preferirsi esercitazioni di tipo bal-
Per lo sviluppo della forza sembra che intensità compre- listico (ad es. sollevamenti olimpici e derivati) (40).
se tra 80% e il 100% dell’1RM (oppure 1 – 6 RM) diano
risultati maggiori nel caso di atleti esperti (1)progressive
resistance training (RT. In questo caso, un allenamento
CONCLUSIONI
che sia specifico rispetto all’obiettivo di sviluppare la forza In questo articolo sono state mostrate due metodologie
massimale deve includere delle serie svolte con impegni tradizionali di selezione del sovraccarico di allenamento
effettivamente massimali. L’utilizzo di serie a cedimento (RM e %1RM) e due che permettono una autoregolazio-
deve però essere limitato in quanto, se utilizzato in modo ne in base alle condizioni dell’atleta durante la seduta di
ripetuto e prolungato, può portare ad un eccessivo accu- allenamento.
mulo di fatica che può quindi inibire la prestazione (25).
La scala RPE basata sulle ripetizioni in riserva, derivata
RPE: Facendo riferimento quindi alle indicazioni date nel dall’allenamento di powerlifters, è uno strumento valido
capitolo RPE, per cui ogni ripetizione non effettuata corri- per la selezione di sovraccarichi in esercizi che vengano
sponde ad una riduzione del carico del 4% ed ogni mezzo interrotti in prossimità del cedimento muscolare. È quin-
punto di RPE ad una riduzione del carico del 2%, una in- di stata finora maggiormente applicata per l’allenamento
tensità >80% del 1RM può essere ottenuto con: 6 ripeti- della forza massimale e dell’ipertrofia muscolare.
zioni a RPE 10, 5 ripetizioni a RPE 9, 4 ripetizioni a RPE 8, 3
ripetizioni a RPE 7 e 1 - 2 ripetizioni a RPE 5 - 6. L’intensità relativa basata su serie e ripetizioni, elaborata
IRSR: 3x2, 3x3, 3x5, 5x5 ad intensità progressivamente cre- per l’allenamento di sollevatori di pesi, prevede l’uso di
scenti MH, H, VH, prevedendo l’inserimento di sedute più fasce di intensità in relazione ai sovraccarichi massimali
leggere, ad intensità 10 – 15% inferiori rispetto alla pri- identificati per ciascuna combinazione di serie e ripetizio-
ma seduta settimanale. Va fatto notare che, nel caso di ni utilizzate per un esercizio.
sovraccarichi sufficientemente leggeri da consentire una
modulazione della velocità di esecuzione, l’atleta dovrà Il suo utilizzo è stato testato nel contesto delle prepara-
cercare di muovere il sovraccarico con l’intento di raggiun- zioni atletiche di sport individuali e di squadra, le quali
gere la massima velocità possibile, anche per i carichi che presentano una combinazione di esercitazioni mirate al
non consentono di modulare la velocità (6). Infatti, per miglioramento di ipertrofia, forza massimale e potenza
raggiungere una velocità più elevata l’atleta deve applica- muscolare.
re una forza maggiore al sovraccarico. Questo può essere
dimostrato riformulando la seconda legge di Newton, se- L’allenatore può quindi scegliere la strategia di prescrizio-
condo cui l’accelerazione di un oggetto è uguale alla forza ne del carico più opportuna rispetto alla pratica, all’espe-
applicatagli diviso per la massa dell’oggetto. rienza e agli obiettivi della persona o gruppo allenati.

Strength & Conditioning 33


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34 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Marco Duca
Visiting Research Scholar presso la East Tennessee State University.
Ph. D. Student in Ricerca Biomedica Integrata presso l’Università degli Studi di Milano.
Laureato Magistrale in Scienza, Tecnica e Didattica dello Sport presso l’Università degli Studi di Milano.
Allenatore di Atletica Leggera presso l’Atletica Bergamo 1959 Oriocenter.

Giampietro Alberti
Professore Associato di Metodi e Didattiche delle Attività Sportive.
Presidente Collegio Didattico Unico dei Corsi di laurea della Scuola di Scienze Motorie, Dipartimento di
Scienze Biomediche per la Salute, Università degli Studi di Milano.
giampietro.alberti@unimi.it

Strength & Conditioning 35


ALLENAMENTO

Vito Leonardi

I sovraccarichi
nel sistema
della cultura fisica:
opportunità
e limiti

Strength & Conditioning 37


Vito Leonardi
Dottore in Scienze Motorie già docente presso l’ISEF di Napoli e presso l’Università “Parthenope”
di Napoli, ha collaborato con l’Università “S. Antipolis” di Nizza. Arbitro internazionale della FGI, ha rivestito
numerosi incarichi presso la stessa e collaborato alla stesura dei programmi tecnici. Direttore della “SRdS”
della Campania dal 2002 al 2008, è docente nazionale e Presidente del Comitato Regionale della Campania
della FIPCF. Ha pubblicato quattro libri e numerosi lavori su riviste tecniche federali ed è stato relatore
ALLENAMENTO

in numerosi congressi.

Agli inizi degli anni Cinquanta del secolo scorso, arriva nel fatte in casa: manubri, bilancieri, panche, gracidanti carru-
nostro Paese e si afferma un nuovo tipo di attività sporti- cole, che soppiantano pertiche, funi, spalliere…
va. Si chiama Body Building, letteralmente costruzione del Nel testo di Vigna, oltre alle illustrazioni di esercizi, carichi
corpo: le notizie arrivano da oltreoceano attraverso una ri- di lavoro per la verità più di carattere turistico sportivo,
vista dal titolo Muscle Power in lingua inglese e in coperti- non mancavano raccomandazioni di misure igieniche e
na in bianco e nero, ma anche a colori – cosa avveniristica alimentari. In particolare, l’autore consigliava l’assunzione
per l’epoca – , la figura di azzimati giovanotti dalla musco- integrativa tra i pasti di una certa tisana di un certo dott.
latura sviluppata in maniera davvero impressionante, che Camasio!
sembra guizzare come un serpente racchiuso in una busta L’alimentazione è stata storicamente sempre ritenuta im-
di plastica (Fig. 1). Al confronto di oggi sembrano onesti portante nello sport: già nella antica Grecia si raccoman-
palestrati. All’interno, figure di esercizi dai nomi strani, dava ai lottatori carne di toro e ai velocisti e saltatori carne
come squat, curl, e prescrizioni intraducibili dell’uso di so- di capra; oggi questa spazia dall’integrazione a sostanze
vraccarichi. dopanti ed illecite non soltanto nello sport di vertice, ma
La prima divulgazione in italiano è un volumetto di John anche nel fitness e nelle attività fisiche di mantenimento,
Vigna, un italoamericano, dal titolo Muscoli e Bellezza, del quasi sempre al di fuori di qualsiasi controllo medico.
1955, che ne illustra (di quel nuovo tipo di attività spor- Cosa in verità interessante, nel testo compare una tabella,
tiva) i principi del suo ideatore, Joe Weider. In copertina, “Tabella delle misure perfette”, misure antropometriche
la figura di un famoso culturista che fu poi protagonista ideali ricavate in base alle proporzioni di antiche statue
di numerosi film mitologici (Fig. 2). Nella didascalia sotto- come il Discobolo di Mirone, il David di Michelangelo, il
stante: “Ammirare l’esiguità della vita e la forza che emana Perseo di Cellini (Tab. 1).
dalle braccia e dalle gambe”, un cliché ideale di perfezione Più intrigante in questa tabella, cosa che dovrebbe far ben
umana che ancora resiste! riflettere, è che nei concorsi culturistici, per qualsiasi sta-
Il successo è rapido, virulento (diremmo oggi), sorgono tura l’eguaglianza della circonferenza del collo, del braccio
numerose palestre, le attrezzature sono semplici, spesso in flessione e del polpaccio è una costante!

Figura 1 Muscle Power February , 1956 , 2 (copertina) Figura 2 Muscoli e bellezza. Edizioni MEB ,Torino 1955.
(copertina)

38 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Tabella delle misure perfette
Tabella 1
Altezza Peso Torace Spalle Vita Coscia Collo Braccio Polpaccio
cm kg cm cm cm cm cm cm cm da Muscoli e bellezza Torino,
160 60 100 116 66 54 35 35 35 Ed. MEB, 1954

163 63 103 119 67 55 36 36 36


166 66 107 122 68 56 37 37 37
169 69 109 125 69 57 38 38 38
172 72 112 128 71 58 39 39 39
175 75 115 131 73 59 40 40 40
178 78 118 134 75 60 41 41 41
181 81 121 137 77 62 42 42 42
184 84 124 140 79 64 43 43 43
187 87 127 143 81 66 44 44 44
190 90 130 147 83 68 45 45 45

Il sistema prevedeva, e per questo Lo prova il fatto che il V̇ O2max può già possibili con carichi importanti, ma
nulla è cambiato, la ripetizione di mo- essere raggiunto con i soli arti infe- con carichi molto più ridotti, lo sfor-
vimenti caricati da opposizioni quan- riori corrispondentemente al valore zo così comporta più adattamenti di
to più possibile in isolamento musco- massimo che il cuore riesce a soddi- resistenza alla forza di carattere aero-
lare. sfare. bico che non ipertrofici.
Questa analiticità appare legittimata Dunque, esiste una relazione tra in- È infatti di comune esperienza come
per due fondamentali ragioni: tensità dell’esercizio fisico e massa sia più facile sviluppare piccoli mu-
1. impedire il concorso di altri mu- muscolare coinvolta. scoli come quelli delle braccia piutto-
scoli che possano facilitarne l’e- Esercizi massimali di forza o di re- sto che quelli delle gambe.
secuzione, per esempio il curl sistenza che comportino l’impiego A questo punto c’è da chiedersi a che
alla panca Scott e non in piedi per simultaneo dei quattro arti non po- sono dovuti e a che servono i feno-
evitare l’azione di schiena; tranno fruire della dilatazione com- meni cosiddetti di capillarizzazione
2. il carico necessario per indurre pleta dei vasi ad essi singolarmente che si possono osservare in seguito a
processi ipertrofici importanti si possibile, per il limite di natura cen- periodi di allenamento caratterizzati
colloca intorno all’80% di 1 RM, trale di mantenere costante i valori da carichi di resistenza.
troppo elevato per essere reite- pressori, per le resistenze periferiche Secondo Saltin (1988), questi consi-
rato 8/10 volte, per motivi di or- che vanno a determinarsi. Il mecca- stono essenzialmente nel migliorare
dine metabolico, da una grande nismo funziona attraverso particolari le condizioni di trasporto dei substrati
massa muscolare messa in gioco. barorecettori che svolgono il ruolo di energetici, in particolare degli acidi
sensori di sicurezza, con una attività grassi e quindi favorire le condizioni
Vediamo meglio il perché. vasocostrittrice che prevale sempre di scambio tra sangue e muscoli, ma
Nell’uomo, il rapporto tra massa mu- sui fattori metabolici ed aumenta in comunque vengono meno o risultano
scolare e massa cardiaca è di circa 0,30 relazione alla percentuale di mas- ridotti a fronte di una massa impor-
- 0,35 ma negli atleti di vertice dediti sa muscolare in gioco ed in ragione tante, per la prevalenza di una attivi-
agli sport di resistenza, soprattutto in dell’intensità dell’esercizio. tà costrittiva di natura simpatica che
quelli di resistenza alla forza che usa- Questi fenomeni comportano, come prevale sempre sulle richieste perife-
no i quattro arti come nel canottaggio è ben noto, adattamenti eccentrici riche, un meccanismo da interpretar-
può arrivare fino a 0,70 - 0,75 mentre della pompa cardiaca nell’allenamen- si come un sistema di sicurezza al fine
nei quadrupedi (cani, cavalli) questo to aerobico e concentrici in quelli del mantenimento fisiologico dei va-
rapporto è 1 a 1. anaerobici. Negli allenamenti di for- lori pressori. Nell’impianto originario
“In un certo senso si potrebbe dire za, grandi masse muscolari trovano i del testo di Vigna, il carico adottato
che, per la sua evoluzione di bipede, loro limiti nel reiterare più e più volte deve consentire dalle 8 alle 10 ripe-
l’uomo non è adatto all’esercizio in- carichi elevati nella capacità del cuo- tizioni per tre serie di esercizi; queste
tensivo e prolungato nel quale ven- re come pompa nel vincere le resi- ripetizioni, dal lato esecutivo, preve-
gono coinvolti arti inferiori e superiori stenze periferiche determinate dalla dono una forma identica per ampiez-
contemporaneamente almeno da un costrizione dei letti vascolari e, di za ed estensione del movimento e
punto di vista della pompa cardiaca. conseguenza, dell’apporto di ossige- per continuità senza interruzioni tra
Probabilmente l’uomo è diverso dalle no necessario agli scambi energetici. le ripetizioni. 8 - 10 ripetizioni costitu-
altre specie in quanto possiede una Ciò significa che, per l’esecuzione di iscono un esercizio per un certo grup-
capacità circolatoria bassa rispetto uno squat frontale seguito da un len- po muscolare. L’aspetto decisionale
alle ampiezze dei letti vascolari della to avanti, le 8-10 ripetizioni necessa- insito nella norma sta nel fatto che è
muscolatura” (Saltin 88). rie ai fini dell’ipertrofia non sono più il soggetto stesso a decidere il tempo

Strength & Conditioning 39


di recupero tale da poter reiterare lo stesso carico. Ciò im- 3. Aumenta così il ricambio cellulare e perciò l’attività
plicitamente risolve ogni questione circa la velocità di ese- metabolica totale.
cuzione che certamente non potrà essere molto elevata.
Infatti la velocità dei movimenti umani è massima con cari- 4. Le cellule satelliti o staminali si incorporano nel tes-
co 0 e 0 con carico massimo secondo una relazione iperboli- suto muscolare danneggiato ed iniziano a produrre
ca (Hill, 1923). Ma si vedano anche, ad integrazione delle in- le proteine specifiche per colmare queste lacune.
ALLENAMENTO

formazioni qui riportate, la Tab. 2 e la Fig. 4, secondo diversi


Autori, per identificare le possibili relazioni tra numero di Come avviene tutto ciò?
ripetizioni effettuate e calcolo del massimale; ed il rapporto 5. Per produrre queste proteine le cellule muscolari,
tra peso sollevato ed il numero di ripetizioni consentito. come qualsiasi altra cellula del nostro corpo, devono
In 1RM, la velocità è obbligata, non si può andare né più avere un codice che specifichi l’ordine di collocazione
veloci né più lenti, mentre carichi leggeri possono essere degli amminoacidi che le compongono (Fig. 3).
trattati velocemente come frequenza del movimento, ma
anche lentamente fino ad esaurimento. Quindi, per rias- Quali proteine?
sumere, abbiamo fatto riferimento a movimenti caricati 6. Questo codice è scritto in un gene del nucleo, nel
da opposizioni in isolamento muscolare. Il sistema si pre- DNA, e copiato in RNA messaggero (Trascrizione),
senta semplice soltanto se non si considerano altri fattori, viene trasmesso ai ribosomi che ne assemblano l’or-
quali innanzi tutto: dine di disposizione degli amminoacidi delle proteine
1. la resistenza da vincere; nel citoplasma (Traduzione).
2. l’angolo articolare di lavoro;
3. la posizione di questo angolo rispetto alle altre parti 7. Lo sforzo meccanico indotto dall’allenamento pro-
del corpo; voca la sintesi di ulteriori proteine contrattili, prin-
4. il punto fisso dal quale parte l’accorciamento; cipalmente miosina ed actina, che causano un ispes-
5. il tipo di resistenza da vincere; simento delle fibre (ipertrofia), ma non possono
6. il regime di attività muscolare. crearne di nuove.

1. LA RESISTENZA DA VINCERE, OVVERO ANCHE: 8. Sintetizzare le proteine comporta un costo energe-


tico che è sostenuto essenzialmente dai carboidrati
- il numero delle ripetizioni (protein-sparring-action) perché l’energia deve es-
- i tempi di recupero sere disponibile nel momento stesso in cui sono di-
- il numero delle serie. sponibili gli amminoacidi per la costruzione di nuove
proteine, però è anche necessario mantenere un giu-
Quattro variabili strettamente connesse tra loro che dan- sto rapporto tra volume muscolare e nuclei e pertan-
no luogo a diversi metodi con effetti differenti. to è necessaria anche altra energia.
Le cause dell’ipertrofia in sintesi:
9. Infatti le proteine non possono accumulare nel corpo
1. L’esercizio fisico intensivo produce nel muscolo una le molecole elementari in eccesso allo scopo di uti-
sorta di ministrappi che necessitano di essere riparati. lizzarle più tardi. I carboidrati invece possono essere
immagazzinati nel fegato e nei muscoli sotto forma
2. Le aree danneggiate attraggono le cellule satelliti, i di glicogeno ed utilizzati appena diventano necessa-
nuclei, cellule indifferenziate dette anche staminali ri, mentre grassi possono venire depositati in quanti-
sparse sotto le membrane muscolari. tà anche molto elevate nelle cellule adipose.

Proteine di
origine animale
elevata somiglianza=
elevato valore biologico

Proteine
dell’uomo

scarsa somiglianza=
basso valore biologico
Proteine
di origine vegetale

Figura 3 L’ordine di collocazione che specifica le diverse proteine

40 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


10. Recentemente sono stati prodotti in laboratorio ribosomi “su misura”, modificando ad hoc i ribosomi naturali per
ottenere proteine a volontà nelle applicazioni più disparate: i RIBO-T (A.S. Makin et coll, Illinois Univ, Nature, Le
scienze, acd Spataro G, 2015).

METODO CLASSICO

PRINCIPI: recupero variabile


Il numero delle ripetizioni e carico, dopo riscalda-
mento, rimangono invariate il recupero è tale da
permettere lo stesso n° di ripetizioni.

ES.
70% x 10 N° SERIE 6-8
75-80% x 7 N° SERIE 2-3

Figura 4 Rappresentazione del rapporto tra peso e


numero delle ripetizioni (Matwejew LP, 1981)

METODO PIRAMIDALE METODO BULGARO

PRINCIPI: aumento progressivo del carico e dimi- PRINCIPI: alternanza tra carichi pesanti e leggeri
nuzione progressiva nelle serie
ES.
ES. 80% x 7
70% x 10 100% x 1 40% x 7 max v.
80% x 7 90% x 3 80% x 7
90% x 3 80% x 7 40% x 7 max v.
100% x 1 70% x 1 80% x 7
40% x 7 max v.
N° SERIE 5-10 80% x 7
RECUPERO 1-2 MINUTI 40% x 7 max v.
N° SERIE 5 PESANTI - 3 LEGGERE
RECUPERO 2-3 MINUTI

METODO 120/80 METODO PRE/POST AFFATICAMENTO

PRINCIPI: alternanza di carichi pesanti e leggeri PRINCIPI: sollecitazione selettiva (pre) di un mu-
durante le ripetizioni scolo che concorre in un movimento e/o post se-
lettiva (Butterflies)
ES.
FASE POSITIVA CONCENTRICA 80% ES.
FASE NEGATIVA ECCENTRICA 120% ALLA PANCA :

N° RIPETIZIONI 5 PRE-AFFATICAMENTO DEL M. PETTORALE CON LE


N° SERIE 3-4 CROCI
RECUPERO 3-4 MINUTI
AFFATICAMENTO CON DISTENSIONI SU PANCA
OPPURE IL CONTRARIO

Strength & Conditioning 41


METODO DELLO STRIPPING METODI “AMERICANI”

PRINCIPI: tempi di recupero fissi e carico variabile SERIE “BRUCIANTI”


PRINCIPI: allenare contemporaneamente agoni-
ES. sti e antagonisti
ALLENAMENTO

80% x 7 PAUSA 1 - 1,30 MINUTI


70% x 7 N° SERIE 6 - 8 SUPER SERIE
60% x 7 PRINCIPI: n° serie ad esaurimento con angoli arti-
50% x 7 colari sempre più ridotti

IL CARICO VIENE SOTTRATTO DA ASSISTENTI SERIE “FORZATE”


PRINCIPI: dopo 10 ripetizioni eseguirne altre 3 - 4
con aiuto

SERIE “TRUCCATE”
METODO DEL REST – PAUSA PRINCIPI: il carico viene superato con il concorso
PRINCIPI: tempi di recupero fissi e n° di ripetizioni di altri muscoli es. flessione (curl) dei bicipiti con
variabili slancio

ES. SERIE SUPER POMPAGGIO


80% x 7 PAUSA 1 - 1,30 MINUTI PRINCIPI: carico molto elevato 90%, di 1 RM poche
80% x 6 N° SERIE 6 - 10 ripetizioni: 2-3 recupero molto ridotto min. 1,5
80% x 4 N° ES. 2 - 3 n° serie elevato: 15/18
80% x 2 NB: Esercizio adatto agli arti superiori in atleti
esperti (J. Weinech, 91 )

Alcuni metodi più diretti per l’ipertrofia:


- Metodo classico - Metodo pre-post affaticamento
- Metodo piramidale - Metodo stripping
- Metodo bulgaro - Metodo rest pausa
- Metodo 120/80 - Metodi americani a, b, c, d, e, f…

Ripetizioni 10 9 8 7 6 5 4 3 2
KG
10 13 13 13 12 12 12 11 11 11
20 27 26 25 24 24 23 23 22 21
30 40 39 37 36 35 34 33 32 32
40 54 52 50 49 47 46 44 43 43
50 67 65 63 61 59 57 55 54 53
60 80 77 75 73 70 68 66 65 63
70 94 90 88 85 82 80 78 76 74
80 107 104 101 97 95 92 89 85 83
90 121 116 113 109 106 103 100 97 95
100 133 129 125 121 118 112 111 108 105
110 147 143 138 134 130 126 123 120 117
120 160 155 150 145 141 137 133 129 126
130 174 168 163 158 153 149 145 141 137
140 186 180 176 169 164 159 156 151 146
150 200 194 188 182 176 171 167 162 158
160 214 207 201 195 189 184 179 174 169
170 227 220 213 207 201 195 190 184 180
180 241 233 226 219 212 206 201 195 190
190 245 237 230 223 216 211 205 199
200 258 250 242 236 229 222 216 210

Tabella 2 Se si sollevano 10 volte 100 kg, il massimale è di 133 kg. Più è elevato e il numero più è incerto il
massimale (da T.O. Bompa, 2001)

42 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


3 MOMENTI INTEGRATI DI PREPARAZIONE PER I BODY BUILDERS
1. Aumento della massa
2. Aumento della forza
3. Miglioramento della definizione

La relazione tra massa e forza non è lineare, la forza dipende da molti fattori, quali l’architettura muscolare (sezione fisiolo-
gica), qualità delle fibre, rapporti antropometrici, …. più meno proporzionale all’area della sezione trasversa.
All’aumentare della massa aumenta però anche il peso corporeo con effetti non sempre desiderabili. Infatti, mentre l’area
della sezione trasversa è una misura bidimensionale, la massa è tridimensionale, ciò significa che mentre la forza cresce
al quadrato, il peso di questa massa cresce al cubo, con diminuzione della forza relativa importantissima nella stragrande
maggioranza degli sport.
È anche vero che non è possibile raggiungere elevati picchi di forza con piccole aree di sezione trasversa; resta perciò im-
portante conoscere quando da questa non è più possibile ottenere (e perciò aumentare) la massa.
Da un punto di vista teorico e molto meno per una pratica realizzazione, lo si potrebbe dedurre come differenza tra forza
eccentrica e forza isometrica massimale. Minore è la differenza tanto più i muscoli sono attivati come effetto di un recluta-
mento sincronizzato di tutte le unità motorie disponibili, ma che rappresenta anche una speciale abilità acquisita con l’al-
lenamento nel rimuovere quanti più impulsi inibitori possibile, anche quelli provenienti dal circuito di Renshaw (Marchetti
M 70, Schmidtbleiker MD 83, Kramer JW & Looney DP 2013).
Per i culturisti, la forza massima non è fine a se stessa, ma serve soltanto per aumentare l’ipertrofia con carichi più elevati.
Insomma, un allenarsi per continuare ad allenarsi. Nello sport, invece, ed in ragione delle singole discipline, va allenata in
combinazione con le altre capacità, ed intesa “come un meccanismo di sviluppo“.
La forza conseguita da questi atleti è comunque molto elevata e settoriale per reiterare pesanti opposizioni in tutti i distretti
allenati, ma non adatta nell’accelerare significativamente carichi leggeri o in attività esplosive balistiche come lanci o pro-
lungate di resistenza come nel canottaggio e naturalmente nelle attività aerobiche.
Il periodo della cosiddetta definizione comporta un abbassamento dei carichi adoperati, ripetizioni fino ad esaurimento,
elevati volumi di lavoro, con una alimentazione aggiuntiva alla dieta quotidiana che può raggiungere, per un apporto di
energia totale anche e più di 3 kj, valore ben lontano da 1,4 – 1,7 g × kg- 1 × die -1 da tempo raccomandata di proteine nei
soggetti praticanti body building (Lemon PW 96, Fern E et al 91). In uno studio di ricerca (Meredith et al. 89) hanno osser-
vato che un allenamento della forza della durata di 12 settimane associato ad una dieta che conteneva un supplemento di
23 g di proteine in più die rispetto ad un gruppo di controllo, un maggiore incremento della sezione trasversa dei muscoli
della coscia nel primo gruppo, incrementi che non comportavano un aumento della forza che sorprendentemente rima-
neva uguale in entrambi i gruppi, ma soltanto della massa (Fern et al. 91). Però si potrebbe anche dire che, con lo stesso
allenamento, questa maggiore massa non avrebbe potuto attivarsi, ma non conosciamo bene il protocollo d’allenamento.
Durante questa fase, la forza ed il peso corporeo diminuiscono mentre aumenta la separazione muscolare, evidenziando i
più minimi dettagli. La quantità di grasso corporeo può scendere anche all’8-6% e anche più, una situazione che non può
essere mantenuta a lungo, ma soltanto in vicinanza dell’evento di gara.

Quali esercizi scegliere? In “a” (accorciamento e allungamento In sintesi:


Nella Tab. 3 vengono indicati i tassi di completo) il ventre muscolare si al- Angoli ampi, maggiore influenza sulla
attivazione di unità motorie per diversi lunga ed i tendini si accorciano; a ri- parte contrattile.
gruppi muscolari registrati dell’iEMG, poso la lunghezza rimane invariata. Angoli brevi, maggiore stimolazione del-
(elettromiografia integrata) le componenti elastiche e tendinee.
In “b” (accorciamento completo e al-
2. L’ANGOLO ARTICOLARE lungamento incompleto), il ventre Bisogna inoltre tener presente che:
muscolare si accorcia ed i tendini - la forza massima che un musco-
I metodi finora elencati non hanno rimangono invariati; a riposo la lo può esprimere si colloca circa
ad oggi tenuto conto dell’angolo ar- lunghezza diminuisce. a metà del suo angolo articolare
ticolare di lavoro, importantissimo ai - nell’angolo non esercitato non
fini sia dell’incremento della massa In “c” (accorciamento incompleto e si formano ponti actomiosinici,
sia dello sviluppo di forza con i quali allungamento completo), il ventre rimane “vuoto”
vanno messi in relazione secondo le muscolare si accorcia ed i tendini - il movimento parte sempre dal
leggi di Lapierre. si allungano; a riposo la lunghezza punto fisso, maggiore influen-
I muscoli possono, infatti, lavorare in: aumenta. za sulle componenti elastiche e
a. accorciamento completo/allunga- tendinee distali e più prossimali
mento completo In “d” (accorciamento e allungamen- sulla componente contrattile
b. accorciamento completo/allunga- to incompleti), il ventre muscolare
mento incompleto si accorcia notevolmente ed i ten- Quindi una volta adottato un metodo
c. accorciamento incompleto/allun- dini si allungano; a riposo la lun- bisogna anche determinare l’angolo
gamento completo ghezza diminuisce. di lavoro: quali effetti? Ma non basta.
d. accorciamento incompleto/allun-
gamento incompleto
Strength & Conditioning 43
Percentuale Percentuale
Esercizio secondo Esercizio secondo
l’iEMG l’iEMG
Bicipite Brachiale (capo lungo) Grande Dorsale
Preacher curl (con busto flesso in avanti) 90 Trazioni al mento con busto inclinato 93
Curl da seduti su panca inclinata Trazioni eseguite con un braccio solo,
88 91
ALLENAMENTO

con manubrio alternato con manubrio (alternato)


Curl per bicipite (in piedi con presa stretta) 86 Remare su una barra a T 89
Curl con manubri in posizione eretta 84 Trazioni alla sbarra 86
Curl con manubri in concentrazione 80 Esercizi al vogatore da seduto 83
Curl per bicipite in posizione eretta
63 Grande Pettorale
(bilanciere presa larga)
Curl per bicipite in posizione retta presa E – Z 61 Bench press con manubri su panca inclinata 93
Bicipite Femorale Bench press con bilanciere su panca inclinata 88
Leg curl flessione in posizione eretta 82 Bench press con manubri su panca orizzontale 85
Leg curl in posizione prona 51 Bench press con bilanciere su panca orizzontale 85
Leg curl in posizione seduta 58 Piccolo pettorale
Dead lift (massime estensioni) per i
56 Bench press con manubri su panca inclinata 91
muscoli posteriori della coscia
Deltoidi Anteriori Bench press con bilanciere su panca inclinata 85
Addurre frontalmente i manubri seduti 79 Sollevare i manubri su panca inclinata 83
Sollevare frontalmente i manubri da ritti 63 Bench press su panca inclinata 81
Abdurre frontalmente i manubri da seduti 61 Retto Femorale
Deltoidi Mediani Squat (angolo 90°, gambe larghe quanto le spalle) 88
Sollevamenti laterali di manubri da ritti 57 Leg extension in posizione seduta (con dita avanti) 86
Sollevamenti laterali di manubri da seduti 53 Mezzo squat (angolo 90°, gambe larghe quanto le spalle) 78
Trazioni laterali del cavo 49 Leg press (angolo di 110°) 76
Squat alla macchina (angolo 90°, gambe larghe
Deltoidi Posteriori 60
quanto le spalle)
Da ritti slanciare i manubri lateralmente 85 Semitendinoso
Da seduti slanciare i manubri lateralmente 83 Leg curl in posizione seduta 88
Da ritti slanciare il cavo lateralmente 77 Leg curl in posizione eretta 79
Gastrocnemio Leg curl in posizione prona 70
Spinte sugli avampiedi (donkey) 80 Dead lift per i muscoli posteriori della coscia 63
Spinte sugli avampiedi su un solo arto 79 Tricipite brachiale (capo laterale)
Spinte sugli avampiedi su entrambi gli arti 68 Estensioni della panca inclinata con bilanciere 92
Spinte degli avampiedi da seduti 61 Spinte in basso (barra obliqua) 90
Piegamenti tra due panche 87
Gli esercizi con il più elevato tasso di attivazione di
Tabella 3 unità motorie, misurato tramite l’iEMG (elettro- Estensioni al cavo verso l’alto 84
miografia integrata) (da Bompa TO, 2001) Estensioni da seduto con un manubrio con un brac-
82
cio (impugnatura neutra)
Pressa ad impugnatura stretta (bilanciere) 72
3. L’ORIENTAMENTO DELL’ANGOLO ARTICOLARE Il movimento è però ancora possibile grazie agli altri mu-
scoli flessori del gomito che hanno direzioni diverse ma
Se l’angolo articolare è importante, altrettanto lo è la po- che dispongono di una forza del 25% per il muscolo bra-
sizione che questo assume rispetto alle altre parti del chiale, del 15% del brachioradiale, del 8% del pronatore
corpo. Nella flessione del gomito (Fig. 5), la direzione dei rotondo rispetto al bicipite brachiale 45% (Fig. 9).
vettori della forza motrice e della forza resistente sono Lo sforzo è massimo all’inizio del movimento con sollecita-
paralleli tra loro, il verso è contrario, i muscoli possono zione forte sulla componente tendinea distale per ridursi
esprimere tutta la loro forza. gradualmente fino a diventare negativo, superata la linea
verticale. Quindi, una volta adottato un metodo bisogna
Nella figure 6-7, i vettori della forza motrice, Fm, e del- definire non soltanto l’angolo di lavoro, ma anche la po-
la forza resistente, Fm1, non sono paralleli e formano un sizione che questo angolo assume rispetto altri angoli del
angolo di deviazione, la forza esprimibile in queste condi- corpo (curl in piedi o alla panca inclinata, di quanto?):
zioni non è più tutta quella di cui il muscolo dispone ma è scelte che comporteranno adattamenti funzionali e mor-
data dal cos. dell’angolo di deviazione, minore. fologici diversi.
All‘aumentare di questo angolo la forza muscolare espri- Ma non è tutto: adesso sulla scelta di un metodo, dell’an-
mibile si riduce fino a 0 per una deviazione tra forza mo- golo di lavoro, della posizione del corpo che comporta de-
trice Fm e Fm1 di 90° poiché il cos. di 90° e uguale a zero viazioni tra la direzione della forza motrice e quella della
(Fig. 8). forza resistente, insiste un’altra variabile.

44 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Figura 5 I vettori della forza motrice Fm e della forza resistente Fr
hanno direzione parallela e verso opposto.
In queste condizioni il bicipite brachiale può esprimere
all’opposizione tutta la sua forza

Figure 6-7

I vettori della Forza motrice Fm e della Forza resi- Figura 8 A mano a mano che δ aumenta, il
stente Fr non sono paralleli e formano un angolo vettore Fm1 diminuisce. Per δ = 90°
di deviazione δ, sia che cambi la direzione della il momento di forza è nullo. La fles-
Fm sia che cambi la direzione della Fr, la Forza sione del gomito è ancora possibile
motrice che contrasta la Forza resistente è data da per l’azione degli altri flessori del
Fm1= Fm cos δ braccio che possiedono direzio-
ne e verso differenti dal bicipite
brachiale, ma di minore intensità
(cfr. Fig. 9)

Figura 9 Direzione e verso delle forze


4. IL PUNTO FISSO AL QUALE FA La catena muscolare è sempre la prodotte dai flessori del gomito
RIFERIMENTO L’ACCORCIAMENTO stessa, flessori del gomito/dorsali,
agisce comunque su una leva di ter-
I muscoli possono prendere: zo genere, ma lavora al contrario, la
forza resistente e punto fisso (fulcro)
- punto fisso all’estremità distale; si invertono, ma con quali effetti?
- punto fisso all’estremità prossimale; (cfr. Fig 10-11).
- estremità distale e prossimale
prendono punto fisso al centro. Le stesse considerazioni si possono
fare per gli esercizi degli addominali:
Esempio. Nelle trazioni alla sbarra il fissare le gambe ed alzare il busto,
corpo è la resistenza da vincere e il fissare il busto e alzare le gambe,
movimento prende punto fisso nella gambe e busto si avvicinano tra loro
impugnatura. prendendo punto fisso al centro.

Nelle trazioni alla lat-machine il E queste sono altre variabili da ag-


punto fisso è nell’articolazione delle giungere alle altre precedenti. Finora
spalle e la resistenza nel carico po- si è dato per scontato una resistenza
Figure Inversione della resistenza da
sto. costante da vincere: si impone allora vincere e inversione del punto fisso
10-11
un’altra scelta. dell’accorciamento muscolare.

Strength & Conditioning 45


5. IL TIPO DI RESISTENZA DA VINCERE 3 regimi Il carico non potrà essere molto ele-
- concentrico - isometrico - eccentrico vato, circa il 30/40% di 1RM.
- Resistenza costante, per es.: un bi- - concentrico - isometrico - pliometrico
lanciere - concentrico - eccentrico - pliometrico 4 regimi
- isometrico - eccentrico - pliometrico Concentrico - isometrico - eccentrico
- Variabile crescente nella fase di - pliometrico
ALLENAMENTO

superamento e decrescente nella La pliometria è stata ideata – sembre- Nello sport si trovano almeno 2 regi-
fase inversa; cfr. gli elastici rebbe! – da V. Zatciorskij, elaborata mi di attività.
negli anni ‘70 del secolo scorso da J.
- Isocinetica, non può essere variata
la velocità di esecuzione
Verkhoshanskj, S. Zanon, C. Vittori,
con lo scopo di migliorare la forza
Considerazioni finali
reattiva in un ciclo stiramento-accor- Le possibilità di allenamento per un
- Intermittente, con tutte le varia- ciamento nei primi 30 ms. nella sali- singolo gruppo muscolare o per una
zioni di intensità di tipo meccanico ta della curva forza tempo. Trova la certa catena muscolare ammettono
o indotte con elettrostimolazioni principale applicazione nei salti, balzi una varietà praticamente infinita di
ripetuti, per sviluppare elevate ve- combinazioni:
6. NON È FINITO, POICHÉ C’È DA locità soprattutto nel segmento pie- 1. scelta del metodo per carico, ripe-
TENERE CONTO DEI REGIMI DI AT- de-gamba. A differenza del metodo tizioni, tempi di recupero, serie;
TIVITÀ MUSCOLARE IN COMBINA- d’urto, l’altezza di caduta deve essere 2. angoli di lavoro,
ZIONE TRA LORO: tale da consentire la massima altezza 3. angoli corporei come posizione
di rimbalzo. Può essere impiegato nel del corpo,
2 regimi trattamento dei sovraccarichi anche 4. punto fisso dal quale parte il mo-
- eccentrico - concentrico in combinazione con gli altri regimi di vimento;
- concentrico - isometrico attività muscolare. 5. regime di attività ed altre possibili
- concentrico - pliometrico combinazioni rendono veramente
- isometrico - eccentrico Esempio: alla panca piana lasciare difficile distinguerne alla lunga gli
- isometrico - pliometrico scendere il bilanciere velocemente e effetti che queste comportano.
- eccentrico - pliometrico distendere le braccia dopo alcuni rim- E tutto questo per un sol gruppo mu-
balzi sul petto. scolare!

VANTAGGI SVANTAGGI
- Il sistema consente di intervenire su singoli distretti - Il tipo di attività settoriale privata dell’organizzazione
muscolari in termini di forza e/o di ipertrofia ma anche motoria e del senso del ritmo non predispone alla co-
su precise regioni del singolo muscolo: distale, centra- ordinazione motoria.
le, prossimale. - A livelli elevati di ipertrofia la lunghezza del tendine
- Ciò è importante nell’ambito della riabilitazione se il si- tende a ridursi per l’”invasione” del muscolo e ad alte-
stema è opportunamente utilizzato. rare il rapporto muscolo/tendine.
- Nello sport di vertice dove a volte è necessario il poten- - Gli adattamenti cardio-circolatori di tipo concentrico
ziamento di una certa catena muscolare. non risultano rapportati alla massa muscolare comples-
- Rimane il metodo più efficace per la formazione e svi- siva con riduzione delle capacità aerobiche.
luppo della forza muscolare generale. - Un abuso delle macchine da muscolazione come la co-
- La sfera psichica può risentire positivamente delle tra- siddetta leg-extension può creare problemi articolari.
sformazioni del corpo che il sistema induce in tempi - La sfera psichica può risentire negativamente con esa-
relativamente brevi. sperazioni narcisistiche dell’immagine del sé.

46 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Non ci sono limiti alle ambizioni dei Del resto, già Platone nel quarto se- È nello spirito della scienza trionfante
culturisti che desiderano addivenire colo avanti Cristo si era interrogato in del secolo scorso che porta S. Hawking
a masse muscolari sempre più impo- proposito ed aveva immaginato che a scrivere alla fine di un suo libro - “Dal
nenti (cfr. fig. 12-13) anche ricorren- l’uomo nella sua finitezza, cioè fini- big bang ai buchi neri” -, che ...
do a massicce assunzioni di prodotti to nel tempo e nello spazio, anelasse
anabolizzanti ed esagerate alimenta- all’eterno e all’infinito. “forse un giorno potremo scoprire tut-
zioni con sicure ricadute negative che te le leggi che regolano l’universo e
prima o poi si presenteranno sulla Questo pensiero percorre tutta la no- scoprire così la mente di DIO”.
salute, ma se è per questo anche lo stra cultura occidentale, ma con l’U-
sport non sempre ne è lontano. manesimo e poi nel Rinascimento non Non è il sogno di Icaro che si rinnova?
Ma chiedersi il perché è la stessa cosa è più soltanto filosofico, ma finalistico Non ci sono nell’uomo nelle sue ten-
che chiedersi perché l’uomo voglia e si esprime nell’arte, nella letteratura sioni, nelle sue ambizioni, tutti i germi
correre sempre più veloce, saltare … e nell’Infinito di Giacomo Leopardi: per la sua autodistruzione?
sempre più in alto, spingersi sulle vet-
te più impervie, attraversare l’oceano “… e questa siepe che da tanta parte Ma chi può dare una risposta?
in solitaria, gli scienziati a dedicare dell’ultimo orizzonte il guardo esclu-
una vita ad una scoperta. de”….

Figura 12 Figura 13

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Strength & Conditioning 47


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ALLENAMENTO

Alfio Cazzetta

Il potenziamento
muscolare con il carico
rappresentato dal corpo
Introduzione
Dal momento della sua nascita, l’uomo, come tutte le altre “cose” (viventi e non), è sottoposto alla forza
gravitazionale terrestre.

Gli esseri umani e gli animali, per potersi muovere, debbono contrastare la forza di gravità per tenersi ritti
e a volte vincerla e utilizzarla, modulandola attraverso l’azione dei gruppi muscolari, per spostarsi, correre,
saltare, ecc.
Generalmente quando si parla di forza, si pensa subito alla palestra e ad un notevole lavoro con sovracca-
richi.

Ciò è vero per le discipline che hanno bisogno di un notevole grado di forza, ma in altre che richiedono un
impegno inferiore della forza, questo problema risulta gradualmente inferiore, tanto da arrivare a certe
discipline in cui basta un lavoro a carico naturale per risolvere i problemi della forza e gli esercizi di poten-
ziamento risulterebbero un corollario: gli esercizi di potenziamento debbono essere adeguati alle richieste
della disciplina.

Strength & Conditioning 49


I vari aspetti della forza e le diverse modalità applicative,
Le discipline sportive e la forza non riguardano solo le varie specialità, ma possono varia-
Non basta avere una grossa taglia corporea o una grande re anche per la stessa disciplina. Per esempio, un diverso
sezione trasversa delle fibre, per esprimere una maggiore aspetto della forza necessita ad un velocista, se deve af-
forza; risulta invece fondamentale che le scariche nervo- frontare una gara di 60 m (massimamente forza esplosiva)
o una gara di 100 m (forza esplosiva + reattiva).
ALLENAMENTO

se riescano a coinvolgere tutte le fibre del muscolo, per


produrre la massima forza, diversamente si avrebbe un
grosso muscolo che non si è capaci di attivare al massimo. Vi sono diverse, differenti metodologie per allenare la
Ugualmente fondamentali sono le sincronizzazioni inter- forza. Una prima differenza consiste nell’uso dei sovrac-
muscolari (fra i vari muscoli) ed intramuscolari (fra i fasci carichi con le macchine o mediante il ricorso ai bilancieri.
dello stesso muscolo), cioè la coordinazione motoria. Un’altra importante differenziazione è quella dell’attività a
Ma a parte la capacità di forza massima, al di fuori delle carico naturale, cioè senza sovraccarichi, o con piccolissimi
esercitazioni di potenza (lanci, sollevamento pesi o altro), carichi o resistenze aggiuntive. Il passaggio fra il carico na-
bisogna anche tener conto del rapporto fra la propria for- turale ed il sovraccarico non è ben definito, anche perché,
za ed il proprio peso corporeo (forza relativa). In molte con piccole resistenze, utilizzando il metodo a contrazione
discipline, dove l’ipertrofia non è determinante, è invece lenta, si possono ottenere notevoli miglioramenti di forza.
determinante il rapporto peso-forza.
Nell’atletica del passato, vi sono stati grandissimi tecnici
Se un individuo ha un rapporto favorevole peso-forza che non hanno mai usato sovraccarichi, ma solo carico
(maggiore forza relativa), egli è più veloce o più resisten- naturale (metodo Lydiard, da Arthur Lydiard, 1917-2004),
te o riesce a saltare più in lungo o più in alto (secondo altri che hanno usato le corse in salita sulle dune di sabbia
le proprie caratteristiche). Nella donna, con la pubertà, il ed esercitazioni con il bilanciere libero (metodo Cerutty,
rapporto peso-forza tende ad essere meno favorevole che da Percy Cerutty, 1895-1975).
nell’uomo in cui addirittura si ha un’impennata della capa-
cità di forza, dovuta all’azione ormonale, specie dell’ormo- Peter Coe, per il figlio Sebastian1, atleta di livello mondiale
ne testosterone. (Sebastian Coe, classe 1956), usava sia il bilanciere libero
che ripetizioni di tratti brevi e medi di corsa in salita. È si-
Appare evidente che la forza rappresenta la “chiave di vol- gnificativo l’uso della corsa e dei balzi in salita che Lydiard
ta” per la buona riuscita del risultato tecnico in qualsiasi faceva effettuare ai suoi atleti; eppure osservando l’azione
disciplina. Da essa dipende direttamente la capacità di im- di spinta di Peter Snell2, altro grande atleta del passato,
pulso, la facilità del gesto, la rapidità e la resistenza. sembra di assistere all’azione esplosiva di un velocista.

La velocità è un complesso di forze

Fase di Fase lanciata La forza esplosiva


accelerazione si esprime in modo
più determinato nei primi
sette passi

Forza Chi ha molta forza


% esplosiva esplosiva non ha altissime
punte di velocità
Forza reattiva

La forza esplosiva è
collegata alla forza
massima

0 10 50 100

1
Lord Sebastian Newbold Coe, barone Coe di Ranmore, ex mezzofondista, politico e dirigente sportivo britannico, due volte campione olimpico dei 1500 metri piani, a Mosca 1980 e a Los Angeles 1984. Coe ha vinto
quattro medaglie olimpiche e ha stabilito dodici record mondiali in gare di mezzofondo (da Wikipedia).
2
Peter Snell (1938-2019) è stato un celebre mezzofondista neozelandese, vincitore di tre medaglie d’oro ai Giochi olimpici. Vinse anche a Roma nel 1960 negli 800 metri piani, stabilendo un record del mondo, e due a
Tokyo 1964 negli 800 e nei 1500 metri piani.

50 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Il carico naturale permette una serie di esercitazioni che si una maggiore agilità, con azioni frequenti “fuori sella” e
avvicinano o sono uguali al gesto di gara, parziale o com- con repentini cambi di velocità e ritmo che erano “rasoia-
pleto (potenziamento “funzionale”), utilizzando la gravità te” che tagliavano le gambe agli avversari.
o l’attrezzo di gara (appesantito o alleggerito) o la natura Il lavoro del pugile, nella percentuale maggiore, è imper-
e/o pendenza del terreno: niato sul carico naturale, oltre che con i sovraccarichi. Per
gli arti inferiori, saltelli veloci e prolungati, salite, scale,
• Attività “difficoltate”. Lavoro con leggeri carichi, alla saltelli nelle varie direzioni; mentre per gli arti superiori,
ricerca della esplosività, della velocità o della for- predomina il lavoro al sacco. L’uso della funicella è fon-
za-resistenza, sfruttando piccoli pesi aggiuntivi al damentale per il pugile che nello stesso esercizio di forza
corpo, attrezzi di gara appesantiti, attrezzature che rapida resistente può integrare le braccia e le gambe; può
aumentano la resistenza all’avanzamento: inoltre aggiungere delle polsiere zavorrate e/o delle cavi-
- lavoro controvento; gliere zavorrate.
- attrezzi di gara appesantiti; Gli esercizi a carico naturale rappresentano da sempre il
- lavoro con il paracadute o con il traino; fulcro della preparazione fisica. La giusta unione del ca-
- lavori in salita (balzi, corsa, sci di fondo); rico naturale con i sovraccarichi può dare, in moltissime
- attività sulla sabbia o sul fango; discipline, il miglior risultato. Comunque sarebbe buona
- resistenze maggiori (rapporti duri nel ciclismo); regola, quanto meno, alternare sedute di carico naturale
- lavoro controcorrente (canoa, canottaggio, ecc). ai sovraccarichi.

• Carico normale - esercizi preatletici a carattere ge- Il carico naturale sfrutta la forza di gravità e comprende
nerale, locale, o segmentario. Saltelli vari, salti sugli tutta la gamma di esercitazioni per tutti i distretti del cor-
ostacoli, balzi sul piano (alternati, successivi, a rana), po. Per gli arti superiori, spesso è necessario l’uso di pic-
balzi in salita, corsa collinare, corsa in salita (lunga, coli attrezzi, mentre per gli arti inferiori basta il peso del
breve, con variazioni, sprint), corsa sugli scaloni, cor- corpo. Per aumentare il carico è necessario gestire le po-
sa sulla sabbia (lunga, breve, in agilità), corsa sul ba- sizioni del corpo rispetto al terreno e agli angoli di lavoro,
gnasciuga o a pelo d’acqua, balzi sui gradini o gradoni nonché la velocità di esecuzione. Per esempio, le diverse
con uno o a piedi pari (in salita o in discesa). posizioni del corpo proteso dietro e le diverse superfici
di appoggio e le diverse altezze portano ad aumentare la
• Attività “facilitate” - lavoro a carico naturale o con al- difficoltà motoria, cioè richiedono un maggiore impegno
leggerimento del carico, alla ricerca del superamento della forza.
della barriera di velocità, sfruttando attrezzi di gara
più leggeri, attrezzature che inducono ad una mag- Per quanto riguarda gli arti inferiori, si va dai semplici sal-
giore velocità: telli, ai balzi in piano o in salita:
- lavoro a favore di vento; - a piedi pari;
- attrezzi di gara alleggeriti; - lungo o alto da fermo;
- discese; - salti multipli (successivi o alternati); triplo, quintu-
- trazione con elastici; plo, decuplo ecc;
- traino anteriore; - saltelli con la funicella (specialità dei pugili);
- scia (ciclismo dietro motori, pattinaggio); - saltelli in salita e/o discesa sulle scale;
- a favore di corrente (canoa, canottaggio, ecc). - balzi alternati;
- corsa balzata.
Nel dosaggio del carico è necessario rispettare delle rego-
le basilari: Moltissimi sono i modi di lavorare in salita: lungo conti-
- numero delle ripetizioni; nuo, collinare (su percorso ondulato), lavoro vario, ritmi
- numero delle serie; lunghi, ritmi medi, ritmi brevi, velocità, balzi (su distanze
- recupero tra le ripetizioni; varie secondo l’obiettivo e la specialità).
- recupero tra le serie; A parte la differenza applicativa, dovuta all’obiettivo da
- tempo di esecuzione di ogni singola ripetizione. raggiungere, una cosa è certa: la diversità tecnica fra la
salita in allenamento e la salita in gara.
Una delle attività che potrebbe fare a meno dei sovrac-
carichi è il ciclismo su strada. Nel ciclismo su strada, ba- In gara, la tecnica esecutiva è quella di utilizzare spinte tali
sta variare i rapporti per trovare già un buon mezzo per da evitare un impegno massivo muscolare per ogni passo,
l’allenamento della forza, oppure usare salite con varie tale da richiedere l’impegno simultaneo di un notevole
pendenze e con varia lunghezza. Si può anche arrivare a numero di fibre (turnover) e quindi energetico, che po-
gestire un lavoro con rapporto relativamente duro e in sa- trebbe precludere il proseguimento dello sforzo (ciò logi-
lita. Molto dipende dalle caratteristiche dell’atleta. camente in base alla distanza di gara): spinte non veemen-
ti e maggiore frequenza (esattamente come fa un ciclista
Per esempio, un grande scalatore come Indurain, prefe- che utilizza un rapporto più agile).
riva restare in sella esprimendo una grandissima forza in Al contrario, in allenamento è giusto mettere presto in cri-
modo costante, invece Pantani interpretava la salita con si i vari gruppi muscolari.

Strength & Conditioning 51


Alfio Cazzetta
Insegnante di Educazione fisica ormai in pensione. Già docente di metodologia dell’allenamento presso Scienze
motorie di Catania e Messina. Allenatore di atletica leggera e responsabile nazionale giovanile di mezzofondo.
ALLENAMENTO

Tecnico di basket e già preparatore dell’Isab Priolo (basket femminile di serie A). Preparatore di tennis. Già
collaboratore nella riabilitazione del Calcio Catania (Serie A). Già docente della Scuola Regionale dello Sport
della Sicilia.

Il confronto fra un corridore ed un ci- netto annullamento della prima fase rispetto al terreno è minimo e non
clista, fondamentalmente, è diverso dell’appoggio ed eliminazione della sortisce l’obiettivo desiderato (è solo
a favore dell’azione di forza nel cicli- forza reattiva. una simulazione). Per avere un buon
sta (rapporto duro), in quanto questi Per quanto riguarda le discipline di impegno muscolare, il corpo si deve
trasferisce la potenza alla ruota; nel velocità, è meglio usare salite brevis- spostare sensibilmente rispetto al
podista un’azione di tal genere non sime correndo o balzando; oppure terreno; meglio dire, la posizione
è fisiologicamente adatta nelle lun- utilizzare il traino o il paracadute, con deve essere raggiunta per effetto di
ghe distanze e controproducente nel le diversità di applicazione. Per i cor- una veemente azione muscolare.
cross, ovvero nella corsa campestre, ridori delle lunghe distanze, oltre alle È opportuno, quindi, contare il nume-
dove il terreno friabile esige un’a- salite medie e lunghe, è utile sfruttare ro dei balzi ed il tempo impiegato per
zione leggera ed agile, anche per via un percorso ondulato (collinare). coprire la distanza.
degli adattamenti alle asperità del
percorso. L’impegno muscolare deve In allenamento non si deve econo- Malgrado le continue sollecitazioni ad
essere intenso, logicamente in base mizzare, in modo che nel gesto vi sia eseguire bene il lavoro, a volte l’atleta
alla distanza da eseguire, ma sempre impegnato un numero notevole di fi- tende ugualmente a sbagliare. Si pos-
superiore a quello che si userebbe in bre. Questo impegno massivo tende sono trovare vari accorgimenti in base
gara, affrontando lo stesso tipo di sa- ad essere massimale, passando via alle situazioni e all’ambiente in cui si
lita. Nelle specialità di velocità, si può via dalle attività più lunghe e lente a lavora.
fare un lavoro che ricerchi la rapidità quelle più brevi ed esplosive. Ognuno
pur sfruttando la salita. quindi, in base al modello di specialità “Ho provato a far correre gli atleti
e all’obiettivo da raggiungere, potrà lungo il pendio di una collina, cor-
Uno dei problemi della corsa in salita scegliere il tipo di lavoro da eseguire. redato di una scalinata fatta con
è la scelta della pendenza. Pendenze Non basta però fare attività in salita, tronchi a passo lungo che obbli-
molto lievi non comportano un risul- attraverso pendenza, lunghezza e rit- gava ad eseguire un solo appog-
tato tangibile; una pendenza molto mo. È facile vedere effettuare balzi in gio per ogni gradone, a spingere
impegnativa rallenta molto l’azione salita che simulano i balzi. In effetti, molto e quindi a raggiungere l’o-
e richiede una distanza relativamen- se si guarda la posizione del ginoc- biettivo voluto. È un’esperienza
te breve. Con pendenza molto forte, chio, abbastanza alto, non significa che si è rivelata abbastanza posi-
ciò che si osserva di più nella corsa è fare un buon esercizio; infatti, ad un tiva; è quindi il caso di prendere in
la posizione del busto, molto proiet- esame più approfondito, ci si può ac- considerazione tale esempio con i
tato in avanti, passo più breve con corgere che in effetti lo spostamento dovuti adattamenti individuali.”

52 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Cosa fare nel caso non si avesse a disposizione una scali- forti con il terreno; poi altri 800 m alla base della collina,
nata a gradoni larghi, ma a gradini? Basta valutare il rialzo con ancora degli stimoli. Il tutto veniva eseguito per quat-
e la profondità della “pedata” e decidere, se è il caso, di tro volte, quattro volte la settimana, per sei settimane.
superare uno, due o tre gradini ad ogni spinta. L’importan- Se si fa un esame del quadro, ci si rende conto che i balzi
te è non fermarsi davanti alle difficoltà, ma studiare l’am- a busto eretto richiedono una grande forza reattiva di tut-
biente ed adattarlo alle proprie necessità. Non dovendo to l’arto inferiore, specie dei piedi (se si osserva la corsa
economizzare, in allenamento l’azione deve essere forte, di Peter Snell, si nota subito l’azione rimbalzante anche
ricercando un impegno muscolare submassimale o massi- quando effettua la corsa leggera, come fa un velocista).
male. Per fare un paragone, è come se un ciclista, invece di Egli univa nella stessa seduta forza-resistenza nella fase di
usare un rapporto agile, utilizzasse un rapporto duro che salita e la rapidità nella fase di discesa.
impegnasse un numero maggiore di fibre ad ogni pedala-
ta, quindi con un maggiore spostamento per ogni azione,
ma di conseguenza a ritmo più lento (la rapidità di esecu-
La scala
zione la si ricercherà con altri lavori). Forza e frequenza Un esercizio di grande importanza è rappresentato dall’u-
debbono avere un rapporto di equilibrio individuale. so della scala. Se fatto bene, da solo può dare notevoli ri-
Lavori in salita: sultati, specie in fase giovanile (e in età avanzata). Anche
- balzi (tipo Lydiard), qui è necessario usare degli accorgimenti: infatti, rispetto
- salita lunga, alla normale salita, si richiede un’azione fatta prevalente-
- salita lunga a ritmi vari, mente con i muscoli della coscia (senza supporto dell’arto
- collinare, che sta sotto). La spinta viene quindi ad impegnare parti-
- sprint, colarmente i muscoli della coscia e del bacino (si appog-
- a tre fasi (circa 1000 m) 1/3 in scioltezza – 1/3 a forti gia il piede sul gradino superiore e si effettua la spinta).
spinte – 1/3 veloce (uscire per 20/30 m in piano). Nella fase di discesa, invece, bisogna usare l’arto anteriore
disteso, lavorando quindi prevalentemente con i muscoli
IL QUADRO DI LYDIARD del piede e della gamba (evitare quindi di toccare con il
tallone) e quasi con un leggero rimbalzo.
Lydiard non usava carichi aggiuntivi con i suoi atleti, ma
utilizzava la collina per far svolgere un lavoro di forza-resi-
stenza che era veramente molto impegnativo per muscoli,
Discesa
tendini e articolazioni. La salita di 800 m veniva percorsa Si ritorna al concetto del quadro di Lydiard. Infatti, la di-
con balzi-rimbalzi verso l’alto usando molto i piedi e alzan- scesa deve cercare (al contrario della salita) la rapidità e la
do molto le ginocchia. Sulla sommità faceva eseguire cor- scorrevolezza dell’azione. Senza portare i piedi in avanti,
sa facile per altri 800 m con qualche stimolo, poi nella fase come per contenere la discesa, ma con un’azione rotonda
di discesa richiedeva un’azione rotonda, evitando impatti e controllata.

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 53


Un aspetto particolare è la velocità in discesa. È molto gradini si passò ai gradoni e poi ai muretti, col risultato che
difficile applicare questo tipo di esercizio, senza rischiare ciò produsse una infinità di traumi, oltre a non ottenere
di farsi male. Poiché la velocità in discesa ha lo scopo di il risultato sperato. Infatti esiste un’altezza individuale di
superare la barriera di velocità, il problema consiste nel caduta (ACO), oltre la quale non si ottiene più un rimbalzo,
fermarsi alla fine dello sprint. Fermarsi rallentando essen- ma un’ammortizzazione per l’eccessiva altezza dalla quale
do ancora in discesa, rappresenta un fattore traumatico si cade.
ALLENAMENTO

notevole che annulla i benefici dell’esercizio. L’ideale è La forza sviluppata in questo modo è maggiore sia per l’ag-
quello di trovare un tratto in discesa, seguito da terreno in giunta dell’elasticità all’effetto della forza concentrica che
pendenza, in modo da frenare in modo naturale la grande per l’effetto del riflesso miotatico sul reclutamento delle
accelerazione. fibre. I lavori a carico naturale con la pliometria (riuso
dell’energia elastica accumulata nella fase di stiramento,
IL PERICOLO DEL COSIDDETTO nei tendini e in altre componenti connettive), come rim-
CARICO NATURALE balzi, salti, ecc, tende a causare danni alle articolazioni
interessate. Moltissimi sono stati gli infortuni, specie agli
Quando si lavora con sovraccarichi, si usa una certa cau- arti inferiori, attraverso l’uso scriteriato di questo metodo.
tela e si controllano angoli, carichi, serie e ripetizioni, con Comunque, c’è anche da sottolineare che un carico trop-
giudizio, conoscendo la pericolosità del loro utilizzo (quindi po elevato tende anche a diminuire la risposta elastica e
con le precauzioni d’uso). Al contrario, utilizzando il carico quanto meno la rende parecchio più lenta.
naturale, si tende ad affrontare il lavoro con superficialità. Lo stesso problema investe l’atleta che, per la specifica
Per questo motivo, tale lavoro potrebbe risultare addirittu- attività sportiva, è costretto ad eseguire continui arresti,
ra più pericoloso. Il carico naturale ha una forte componen- cambiamenti di direzione e fronte e così via.
te eccentrica ed è frequentemente accompagnato da indo-
lenzimenti e danni muscolari, ma a lungo andare provoca
danni ai tendini e ai capi articolari che sono sottoposti a
ConclusionI
carichi elevatissimi nella fase di impatto con il terreno. Un aspetto determinante nel potenziamento muscolare è
“Un atleta di circa 75 kg che si solleva 75 cm, fa registrare, così rappresentato da tutte le esercitazioni senza sovrac-
sul successivo contatto a terra, un carico di circa 1000 kg” . carichi, specialmente nelle fasce giovanili. Come si è visto,
alcuni tecnici di un grande passato non vedevano bene un
“Nel corso della mia carriera, lavorando con atleti potenziamento a base di esercitazioni con sovraccarichi.
della stessa disciplina ed età, per alcuni ho usato solo Da questo punto di vista, certamente il rappresentante
carichi naturali, mentre per altri solo sovraccarichi in maggiore è stato Arthur Lydiard, che non usava comple-
palestra. Ho usato solo sovraccarichi, proprio per gli tamente il sovraccarico, ma una dose massiccia di corsa
atleti che presentavano fragilità delle strutture per e balzi in salita. Altri grandi tecnici hanno usato esclusiva-
i quali le forti sollecitazioni, dovute agli impatti col mente i sovraccarichi, altri ancora un lavoro misto. Indub-
terreno, si dimostravano molto pericolosi.” biamente il carico naturale è sempre presente, sia come
(Prof. Carlo Vittori) primo attore, sia come trait d’union tra i sovraccarichi e le
esercitazioni tipiche della disciplina. Un altro aspetto pro-
Negli anni passati, vi fu il boom della pliometria, ma il suo blematico riguarda l’uso delle macchine o del bilanciare.
utilizzo da lì a poco fu, come solito, travisato; infatti dai Ma questo è per l’appunto un altro problema.

54 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


ALLENAMENTO

Giuseppe Grillone1, Sandro Bartolomei2


1 Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita, Università di Bologna
2 Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, Università di Bologna

Confronto
di forza e potenza
relativa in atleti
dei due sessi
INTRODUZIONE
Le donne sono considerate più deboli e meno potenti degli uomini ugual-
mente allenati (4) ed esprimono una minore potenza muscolare in esercizi
di sollevamento pesi (8). La loro forza muscolare varia infatti dal 40 al 75%
rispetto a quella degli uomini (12) e le differenze appaiono più evidenti nella
parte superiore del corpo rispetto a quella inferiore (11). Le differenze fra
i sessi risultano poi più marcate quando la forza e la potenza vengono rap-
portate alla massa corporea (8).

I fattori che permettono di spiegare le differenze in termini di forza massima


sono rappresentati principalmente dalla massa muscolare e dalla distribu-
zione di quest’ultima tra la parte superiore e inferiore del corpo (11).

La differenza di forza tra uomini e donne potrebbe essere influenzata an-


che dalla qualità del tessuto muscolare, mentre non emergono differenze
significative tra i due sessi relativamente al numero di fibre muscolari (11).
Una maggiore concentrazione di enzimi glicolitici e una percentuale di fibre
veloci più elevata potrebbero determinare negli uomini livelli di forza supe-
riori in relazione alla massa muscolare (14).

La capacità glicolitica (14) e l’area occupata da fibre di tipo II sono risultate


infatti maggiori negli uomini rispetto alle donne (10).

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 55


La forza e la potenza possono essere influenzate da ca- Lo stesso rilevatore ha provveduto ad effettuare tutte le ri-
ratteristiche morfologiche come spessore muscolare, an- levazioni sul lato destro del corpo. Prima di procedere alla
golo di pennazione e lunghezza del fascicolo muscolare raccolta delle immagini, sono state individuate le posizioni
(3). Queste caratteristiche possono subire modificazioni anatomiche d’interesse utilizzando punti di repere stan-
quando soggetti di entrambi i sessi vengono sottoposti dardizzati per il grande pettorale (PEC), il trapezio (TRAP)
ad allenamenti di forza (13). Ad oggi, nessuno studio ha ed il vasto laterale (VL). Lo spessore muscolare del grande
ALLENAMENTO

confrontato le prestazioni di forza e potenza di atleti dei pettorale (PECMT) è stato misurato tra la terza e la quarta
due sessi in relazione alla composizione corporea e all’ar- costa, in corrispondenza del punto medio della clavicola
chitettura muscolare. Pertanto, lo scopo della presente (18). Lo spessore muscolare del trapezio (TRAPMT) è stato
indagine è quello di studiare la forza massima e la potenza rilevato in corrispondenza del punto medio compreso tra
in relazione alla massa muscolare, alla massa magra e alla il processo spinoso della prima vertebra toracica (T1) e la
morfologia muscolare, comparando uomini e donne prati- parte posteriore dell’acromion (15). Lo spessore muscola-
canti discipline di forza e potenza. re del vasto laterale (VLMT) è stato misurato lungo la sua
distanza longitudinale, a metà tra il punto più prominente
METODI del grande trocantere del femore e il condilo laterale della
tibia (6), dopo aver fatto stendere il soggetto sul fianco
Approccio sperimentale al problema sinistro con le ginocchia flesse di 10°. Successivamente,
Il protocollo di valutazione è stato eseguito da ciascun si è proceduto a misurare l’angolo di pennazione (VLPA) e
soggetto in due sedute, a distanza di 48 ore l’una dall’al- la lunghezza del fascicolo (VLFL) del vasto laterale. VLPA è
tra. Durante la prima seduta si è proceduto ad analizzare stato determinato come l’angolo compreso tra l’aponeu-
la morfologia muscolare del vasto laterale (VT), del gran- rosi profonda e gli spazi presenti tra i fascicoli muscolari.
de pettorale (PEC) e del trapezio (TRAP), oltre a misurare VLFL è stato calcolato, a partire da VLPA e VLMT, con la
la potenza dell’upper body e la forza massima isometrica. seguente equazione:
Inoltre, tutti i partecipanti hanno svolto il test di 1 ripeti-
zione massima allo squat (1RMSQ). Nel corso della secon- VLFL = VLMT × sin (VLPA)-1
da seduta, è stata misurata 1 ripetizione massima alla ben- L’ICC per le MT dei vari muscoli valutati è risultata fra 0,93
ch press e al deadlift (1RMBP e 1RMDE, rispettivamente). e 0,96 (SEM: 0,96-1,05 mm).

Soggetti
I partecipanti al presente studio sono stati 14 uomini (M:
età=25.4±4.8 anni; peso=86.3±11.7 kg; altezza=176.3±58
cm) e 13 donne (W: età=24.6±3.8 anni; peso=57.8±9.4 kg;
altezza=162.9±5.0 cm), praticanti Weightlifting (2 uomini
e 2 donne), Rugby (8 uomini e 7 donne), e Atletica leg-
gera (lanci e salto con l’asta: 4 uomini e 4 donne). I par-
tecipanti svolgevano allenamenti di forza almeno 3 volte
a settimana (media±DS=4.1±1.4 allenamenti settimanali),
da almeno 3 anni (media±DS=4±1.1 anni di esperienza),
utilizzando anche le alzate del Powerlifting e del Weightli-
fting. A tutti i partecipanti è stato chiesto di siglare una di-
chiarazione di consenso informato approvata dal comitato
etico dell’Università di Bologna.

Procedure
Indagini antropometriche.
La valutazione dei parametri antropometrici prevedeva
la misurazione dell’altezza, della massa corporea e della
composizione corporea (FM: fat mass e LBM: lean body
mass). La composizione corporea è stata analizzata secon-
do il metodo di Evans (7), utilizzando un plicometro Lange
(Lange, Cambridge Scientific Industries, Cambridge, MD,
USA).
Analisi della morfologia muscolare.
La valutazione dell’architettura muscolare è stata condotta
mediante l’acquisizione di immagini ecografiche, attraverso
una sonda lineare a 12 MHz (Echo Wave 2, Telemed Ultra-
sound Medical System, Milano, Italia) rivestita con gel di
trasmissione. Lo spessore muscolare (MT) di ciascun mu-
scolo è stato misurato tramite una linea perpendicolare
condotta dall’aponeurosi superficiale a quella più profonda.

56 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Test di forza e potenza.
Prima di procedere allo svolgimento dei test, ogni atleta
ANALISI STATISTICA
ha eseguito un riscaldamento standardizzato, che preve- Per verificare la distribuzione normale dei dati è stato
deva 5 minuti di cicloergometro con una bassa resisten- utilizzato il test di Shapiro-Wilk. L’analisi della varianza
za, 10 squat a corpo libero, 10 affondi in avanzamento, 10 (ANOVA) è stata usata per confrontare i valori della com-
walking “knee hugs”, 10 walking “butt kicks” e 5 piega- posizione corporea e dell’architettura muscolare tra i due
menti sulle braccia (3). sessi. L’analisi della covarianza (ANCOVA) è stata usata per
La potenza degli arti superiori è stata misurata tramite comparare i risultati dei test di forza e potenza tra i sessi
bench press throw, eseguito alla Smith Machine. Ai parte- in relazione a BM, LBM o MT. Tutti i dati sono stati riportati
cipanti, distesi su di una panca piana con la sbarra al pet- come Media ± DS. La significatività statistica è stata accet-
to, era richiesto di lanciare la sbarra il più in alto possibile tata per p<0.05.
fino alla completa estensione delle braccia. Due spotters
avevano il compito di rallentare la sbarra durante la fase
discendente (2). Ciascun partecipante ha svolto il test
RISULTATI
con un carico pari al 50% del proprio 1RMBP, eseguendo I parametri antropometrici di entrambi i gruppi e gli spes-
due ripetizioni intervallate da un recupero di 20 secondi. sori muscolari sono riportati nella Tabella 1.
Durante tutte le ripetizioni, un encoder a filo (Tendo Unit Differenze significative tra M e W sono state individuate
modello V104; Tendo Sports Machines, Trencin, Repub- per LBM (F=117.142; p<0.001), mentre nessuna differenza
blica Slovacca), collegato alla sbarra, è stato utilizzato per è stata rilevata nella FM espressa in kg (F=0,045; p=0,833).
misurare la potenza media espressa (POW50; ICC:0.97; LBM è risultata inferiore del 40,3% in W rispetto a M. Le
SEM:13.1 w). indagini ecografiche hanno evidenziato differenze signifi-
cative tra i due sessi relativamente a: TRAPMT (F=34,003;
La massima forza isometrica è stata valutata mediante il p<0,001; -39% in W rispetto a M), PECMT (F=71,078;
Mid-Shin Pull (MSP). Il test è stato realizzato grazie ad una p<0,001; -45% in W rispetto a M), VLMT (F=19,438;
pedana di forza (Kisler 9260, 500 Hz; Kisler, Winterthur, p<0,001; -28.2% in W rispetto a M) e VLFL (F=10,012;
Switzerland), posta al di sotto di una sbarra fissata al suolo p=0,004; -23.2% in W rispetto a M). Nessuna differen-
ad un’altezza tale da riprodurre quella regolamentare di za significativa fra i gruppi è emersa per VLPA (F=2,684;
22,5 cm (3). Ciascun atleta, dotato di “straps”, ha eseguito p=0,115).
2 tirate massimali della durata di 6 s, intervallate da un
recupero di 3 minuti. L’ICC per il MSP è risultato di 0,94
(SEM:158.5N). Body composition
M W
I test 1RMSQ, 1RMBP e 1RMDE sono stati realizzati come and muscle
(mean±SD) (mean±SD)
architecture
riportato in studi precedentemente pubblicati (3).
FM (kg) 11,7±3,5 12,1±3,5
LBM (kg) 74,6±9,0 44,5±4,4*
TRAP (mm) 14,1±0,3 8,6±1,8*
PEC (mm) 22,9±3,6 12,6±3,4*
VLMT (mm) 20,9±3,6 15,0±3,3*
VLPA (°) 8,5±1,3 7,7±1,2
VLFL (mm) 14,2±2,8 10,9±2,2*

Tabella 1 Dati relativi alla composizione corporea e alla


morfologia muscolare in M e W. * indica una
differenza significativa (p≤0.05) fra i gruppi.

Strength & Conditioning 57


I risultati dei test di forza e potenza dei due sessi sono ri- Differenza significativa tra i due sessi nell’espressione di
portati nella Tabella 2. La ANCOVA ha evidenziato diffe- potenza relativa a LBM, è stata riportata da Perez-Gomez
renze significative tra i due sessi per 1RMBP parametrizza- et al. (16). La tipologia di fibre o la capacità glicolitica po-
ta su LBM (F=4.019; p=0.03) e POW50 (F=4.956; p=0.036). trebbero in parte spiegare le differenze di genere riguardo
Nessuna differenza significativa è stata individuata tra M alla produzione di potenza (17). I più alti valori di forza
e W per 1RMSQ (F=1.449; p=0.240) e 1RMDE (F=0.004; evidenziati nella parte superiore del corpo in M, potreb-
ALLENAMENTO

p=0.953), in relazione a LBM. bero inoltre essere dovuti ad un maggiore coinvolgimento


degli arti superiori nell’allenamento abituale da parte di
Utilizzando BM come covariata invece, tutte le variabili essi rispetto a W.
relative alla performance hanno evidenziato differenze
significative tra M and W (p<0.05). In relazione a PEC, la Prendendo in considerazione la MT, differenze signifi-
ANCOVA ha riportato differenze significative tra i gruppi cative sono state individuate tra M e W, relativamente a
per 1RMBP (F=6.620; p=0.017) e per POW50 (F=4.742; TRAP, PEC e VL; mentre nessuna differenza significativa é
p=0.040). Differenze significative sono state inoltre indivi- emersa per l’angolo di pennazione (VLPA). Diversamente
duate per 1RMSQ (F=13.425; p=0.001), 1RMDE (F=21.387; VLFL si è rivelata maggiore in M rispetto a W. La lunghezza
p<0.001) e MSP (F=21.634; p<0.001), utilizzando VLMT dei fascicoli muscolari (FL) esercita un’influenza diretta su
come covariata. forza, velocità; fascicoli muscolari più lunghi consentono
velocità di contrazione più elevate, determinando una
Strength and power
M (mean±SD) W (mean±SD) maggiore produzione di potenza (5). Alcuni autori hanno
assessment inoltre riscontrato elevate correlazioni tra VLFL e la forza
1RMSQ (kg) 179.1±47.1 78.4±31.6 massima prodotta da atleti praticanti Powerlifting durante
le alzate (6). I valori più alti di FL misurati in M rispetto a W
1RMDE (kg) 204.3±44.1 91.7±31.7 potrebbero spiegare le differenze di forza e potenza, rela-
tivamente a MT, individuate nella presente indagine. Nes-
1RMBP (kg) 122.0±20.9 49.2±17.3 suna differenza significativa è emersa tra M e W riguardo
a VLPA; i valori registrati in questa indagine si sono rivela-
MSP (N) 1998.1±451.7 935.7±217.4 ti inferiori rispetto a quelli misurati in altri studi svolti su
powerlifters agonisti (6). L’allenamento di forza, incentra-
POW50 (w) 467.1±109.4 191.7±52.8 to sullo sviluppo dell’ipertrofia determina un aumento di
PA, che sembra però non avvenire quando l’allenamento
Tabella 2 Risultati dei test di forza e potenza di forza è accostato a quello di forza rapida (13). I soggetti
nei due gruppi. partecipanti allo studio utilizzavano entrambi i tipi di con-
dizionamento e la combinazione fra contenuti differenti
potrebbe aver limitato l’aumento di PA.
DISCUSSIONE
Come riportato in altri studi (6), LBM può essere consi-
Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare le derato un fattore determinate per l’espressione di forza e
differenze di genere nella forza e potenza relativa a LBM e potenza; tale variabile si è rivelata correlata con VLFL. Ciò
architettura muscolare, in atleti di forza e potenza. conferma quanto riportato da Brechue et al. (6), i quali
In tutti i test svolti, W si sono rivelate più deboli rispet- hanno dimostrato il ruolo fondamentale di VLFL nell’accu-
to a M sia nella parte superiore sia in quella inferiore del mulo di LBM. Valori elevati di FL potrebbero rappresenta-
corpo, confermando quanto riportato in letteratura (11). re una predisposizione genetica per l’incremento di mas-
Considerando la forza massima e la potenza in relazione a sa muscolare oppure un adattamento dell’allenamento di
LBM, non emergono differenze significative tra i due sessi forza (1).
nella parte inferiore del corpo, al contrario di quanto av-
viene nella parte superiore.

Questa differenza nella forza degli arti superiori potreb-


be essere ricondotta ad una diversa distribuzione di LBM
tra M e W (4). Nel presente studio, le differenze di genere
continuano ad essere rilevanti considerando la forza mas-
sima e la potenza in relazione a MT dei muscoli diretta-
mente coinvolti nei diversi esercizi. Differenze in termini
di forza massima in relazione a MT, senza altrettanto ri-
levanti differenze di forza rapportata a LBM, potrebbero
far supporre che diverse strategie tecniche siano utilizzate
negli esercizi di forza degli arti inferiori da M e da W (9).
Un limite del seguente studio risulta essere appunto la
mancanza di indagini sulla tecnica e sull’attivazione mu-
scolare nel corso degli esercizi proposti.

58 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


APPLICAZIONI PRATICHE
I risultati del presente studio confermano le differenze
di genere riguardanti l’espressione di forza e potenza in
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Docente di Teoria e Metodologia
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Scienze Motorie; Docente Sport, Training gender differences? Eur J Appl Physiol 102: 685-694, 2008.
and Planning of Sport Events presso Laurea 17. Serresse O, Ama PF, Simoneau JA, et al. Anaerobic performances of sedentary and trained
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Sport Health and Turism, Università di 18. Yasuda T, Fujita S, Ogasawara R, Sato Y, Abe T. Effects of low intensity bench press training
Bologna. Precedentemente Post Doc Associate with restricted arm muscle blood flow on chest muscle hypertrophy: a pilot study. Clin
University of Central Florida. Physiol Funct Imaging 30: 338-343, 2010.

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 59


ALLENAMENTO

Italo Sannicandro1, Giacomo Cofano2,


Rosa Anna Rosa2, Dario Colella1
1 Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università di Foggia
2 Docente a contratto presso il Corso di Laurea Magistrale In Scienze e Tecniche delle
Attività Motorie Preventive e compensative, Università di Foggia

Strategie di contrasto
della sedentarietà
negli over 65
durante la diffusione del
Covid 19:
l’esperienza italiana
Attività motorie e salute negli over 65
I benefici derivanti da stili di vita attivi sono riconosciuti per tutte
le fasce di età (European Heart Network, 2019; Higueras-Fresnillo et
al., 2017; Lewis et al., 2018; Wahid et al., 2016; Saint-Maurice et al.,
2019). Nella popolazione over 65 i vantaggi derivanti da stili di vita
attivi e dall’aumento dei livelli di attività fisica assumono una parti-
colare rilevanza soprattutto per contrastare gli effetti dell’invecchia-
mento.
Tali effetti, infatti, coinvolgono tutti i sistemi e tutti gli apparati e pos-
sono essere contrastati mediante l’adozione di stili di vita attivi (Euro-
pean Heart Network, 2019; Higueras-Fresnillo et al., 2017; Marston
et al., 2019; Gillette et al., 2019).
L’attività fisica migliora la salute e la mobilità funzionale negli adulti,
compresi quelli con patologie croniche (U.S. Department of Health
and Human Service, 2018). L’attività fisica migliora anche la forza, la
funzione cardiopolmonare, la stabilità posturale, la salute cognitiva
(Chodzko- Zajko et al., 2009; Marston et al., 2019) insieme alla forza
funzionale e alla velocità di deambulazione (Liu & Latham, 2009; San-
nicandro et al., 2008; Granacher et al., 2010).
Inoltre, sia programmi specifici che attività fisica di tipo generale o
ricreativo incrementano l’equilibrio e riducono il rischio di cadute
(Dunsky, 2019; Granacher et al., 2011; Granacher et al., 2012; Grabi-
ner et al., 2014; Giboin et al., 2015).

Recenti studi effettuati sui livelli di attività fisica e sul monitoraggio


della tipologia di attività fisica svolta da soggetti over 65 evidenziano
sia il rapporto tra sedentarietà e condizioni patologiche sia il rappor-
to tra i bassi livelli di attività fisica e maggior rischio di insorgenza di
patologie croniche (Gillette et al., 2019), quale l’aumento del grasso
corporeo (Golubic et al., 2015) o le infiammazioni sistemiche (Loprin-
zi, 2015; Gebel et al., 2015; Hupin et al., 2015).

Italo Sannicandro Giacomo Cofano


Professore aggregato presso il CdL Docente a contratto presso
magistrale in Scienze e tecniche delle il CdL magistrale in Scienze e tecniche
attività motorie preventive ed adattate, delle attività motorie preventive
Università di Foggia. Preparatore atletico ed adattate dell’Università di Foggia.
professionista. Preparatore atletico professionista.

Rosa Anna Rosa Dario Colella


Insegnante di Educazione fisica Professore ordinario in Metodi e Didattiche
e docente a contratto presso l’Università delle Attività Motorie presso l’Università di
di Foggia. Foggia.

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 61


Le restrizioni legate alla mobilità individuale e le indicazio- La scelta di suggerire esercizi da svolgere presso la propria
ni fornite recentemente dal Governo italiano, circa il man- abitazione ha anticipato le indicazioni fornite dalla WHO
tenimento delle distanze sociali per limitare la diffusione in relazione alla necessità di rispettare regimi nutrizionali
ed il contagio del Covid 19, hanno ridotto le opportunità adeguati al periodo particolare e soprattutto in merito alla
di movimento per le persone over 65. indispensabilità di praticare esercizio fisico di almeno 30’
per gli adulti e circa un’ora per i bambini (WHO, 2020).
ALLENAMENTO

Tali misure sono state progressive, dall’8 marzo sino all’11 Quindi, per permettere agli over 65 solitamente attivi o
marzo ed hanno disciplinato e condizionato numerosi a coloro che hanno visto ridurre ulteriormente le attività
comportamenti individuali e collettivi. La successiva chiu- motorie legate ai comportamenti di uso quotidiano (ac-
sura di parchi, giardini ed aree verdi attrezzate ha impedito quisto giornale, spesa quotidiana, vita sociale, ecc) sono
di utilizzare tali spazi per l’attività motoria di tipo ricreativo stati utilizzati i più diffusi Social Media (WhatsApp®, Insta-
o per praticare walking [il salutare, atavico, fondamenta- gram®, ecc). In alcuni casi, sono state diffuse indicazioni
le, basilare atto del camminare, NdC]. Anche le indicazioni sia per aumentare l’attività fisica legata alle esigenze quo-
fornite relative a limitare gli spostamenti effettivamente tidiane, sia quella di tipo intenzionale ed organizzato attra-
necessari hanno ridotto la possibilità del senior di cammi- verso, ad esempio, l’invio di schede in cui erano descritti
nare anche solo per attività relative alla vita quotidiana. gli esercizi fondamentali per il prolungamento dell’auto-
Le regolamentazioni fornite alla popolazione, pur essen- nomia individuale e video che spiegavano e dimostravano
do state progressivamente restrittive, hanno modificato compiti motori più complessi. L’obiettivo è stato duplice:
i comportamenti in modo molto repentino e non hanno a) aumentare le opportunità di movimento legate alla vita
dato l’opportunità di individuare strategie alternative alle domestica, b) aumentare i livelli di attività fisica solleci-
consuete modalità di fruizione delle risorse ambientali e tando quelle capacità motorie fortemente condizionate
professionali legate alle attività fisiche presenti nei conte- da stili di vita sedentari o dal detraining.
sti urbani, quasi tutti differenti l’uno dall’altro.
Questo quadro ha sostanzialmente ridotto i livelli di attivi- Lo scopo di questo studio è quello di descrivere le strategie
tà fisica negli over 65. adottate e i compiti motori individuati in un periodo partico-
In età adulta avanzata, gli effetti della riduzione o della lare di limitazione degli spostamenti individuali e di gruppo
sospensione delle attività motorie abitualmente seguite per la popolazione over 65. Le strategie ed i contenuti, altresì,
delineano un quadro di effettivo detraining soprattutto a si prestano ad essere adottati anche in situazioni analoghe in
carico della velocità di deambulazione, delle prestazioni cui il senior non può raggiungere i luoghi in cui si praticano
cognitive, della forza di arti superiori ed inferiori (Esain et abitualmente attività motorie e sportive per diversi motivi.
al., 2019; Oliveira et al., 2017; Correa et al., 2016; Lobo
et al., 2010); per alcuni Autori, la sospensione della pra- I compiti motori
tica motoria predispone anche ad un maggior rischio di
patologie cardiovascolari, attraverso, per esempio, i valori
e le capacità motorie target
minimi di pressione arteriosa (Oliveira et al., 2017). Le capacità motorie da sollecitare devono soddisfare due
L’home exercise o l’home training sono esperienze di at- criteri: devono essere correlate alle gestualità della vita
tività motorie ampiamente utilizzate nell’ambito delle quotidiana ed all’indipendenza del senior; devono essere
strategie di incremento dei livelli di attività fisica: in let- individuate tra quelle che maggiormente risentono di un
teratura, infatti, è possibile trovare numerosi studi che periodo di forzata sospensione delle attività o di forzata
analizzano l’attività motoria svolta all’interno della propria sedentarietà. I compiti motori, pertanto, sono orientati
abitazione. Tale attività è svolta soprattutto da soggetti a sollecitare la forza muscolare sia degli arti inferiori che
con patologie (Scott et al., 2020; Madruga et al., 2020; superiori, del tronco, la capacità aerobica, la mobilità ar-
Vidal- Almela et al., 2020; Onerup et al., 2020; Wittwer ticolare e la capacità di equilibrio nelle sue espressioni,
et al., 2020), da soggetti che hanno subito trapianti o pro- statica e dinamica. La caratteristica principale dei compiti
tesi (Wood et al., 2020; Trudelle-Jackson et al., 2020), da individuati ed inviati è stata l’assoluta assenza di materiale
soggetti che hanno subito amputazioni (Tao et al., 2020) o o attrezzi attraverso cui eseguire i movimenti. La necessità
come attività motoria con programmi specifici di preven- di disporre anche solo di piccoli attrezzi rappresenta un
zione (Müller et al., 2019a,b). potenziale pericolo di ridotta adesione al programma.
Finora in Italia, per caratteristiche culturali della popola- L’altra condizione necessaria di ciascun compito è stata
zione adulta ed over 65, al contrario, questa tipologia di quella di assicurare l’esecuzione nella massima sicurezza,
attività non ha avuto rilevante diffusione, sia per le moda- limitando il rischio di cadute: i principali fattori di rischio
lità di home training, sia per le modalità che prevedevano estrinseco, infatti, sono presenti in casa (tappeti, vasi, pa-
attività motorie supervisionate da esperti. vimenti scivolosi, ecc).
Il senior vive spesso solo ed un tale rischio rappresenta
Le strategie adottate in Italia un pericolo reale per la sua salute. Le modalità con cui i
compiti motori sono stati proposti hanno previsto una du-
Le sopraggiunte indicazioni governative hanno invece plice organizzazione per favorire la più ampia adesione in
connotato questa tipologia di comunicazione e di propo- funzione di esigenze personali e preferenze individuali, e
sta dell’esercizio, come realmente vantaggiosa ed efficace soprattutto per rispettare quanto si conosce dalla lettera-
per raggiungere larghe fasce di popolazione. tura in relazione ai break per interrompere lunghi periodi

62 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


di sedentarietà giornaliera (Owen et al., 2010; Climie et eseguire le esercitazioni diffuse con i video: l’indicazione
al., 2018): è stata quella di prevedere nella fase iniziale i compiti re-
lativi alla mobilità ed alla flessibilità; nella seconda parte
a) sessione di tipo tradizionale, indicando serie, ri- ciascuno poteva orientarsi verso le esercitazioni di forza,
petizioni e pause per ogni compito proposto; equilibrio o verso quelle di tipo aerobico. Per queste ulti-
b) intervalli attivi o active break, da ripetere ad in- me si è suggerito di prevederle sempre nella fase finale
tervalli di tempo indicati (di solito ogni due ore), piuttosto che in quella iniziale, al fine di non affaticare il
caratterizzati da massimo 3 compiti differenti senior.
della durata complessiva di 5-6’.
Conclusioni
Nella tabella 1 sono sintetizzati i principali compiti motori
individuati ed inviati, classificati per tipologia di capacità Lo stridente contrasto tra quanto necessariamente impo-
motoria. sto ai fini della riduzione della diffusione del contagio e
quanto suggerito dalla OMS circa i livelli minimi di attività
Il carico motorio fisica utili alla tutela della salute, ha fatto scaturire la ne-
cessità di fornire ai soggetti senior italiani una serie di in-
Le indicazioni fornite hanno riguardato essenzialmente la dicazioni utili a contrastare gli effetti dell’invecchiamento
tipologia di compiti, lasciando a ciascuno la scelta del cari- e della sedentarietà in questa fase.
co da affrontare. Unica eccezione è stata fatta per i compi- I video inviati a supporto delle esercitazioni attraverso i
ti relativi alla capacità di equilibrio laddove tecnicamente diversi social media, infine, hanno facilitato l’esecuzione
alcune posizioni devono essere mantenute e controllate delle esercitazioni, ma hanno altresì consentito di affie-
(non devono essere un momento transitorio) e per quelli volire la solitudine e l’isolamento sociale causato dagli
relativi alla capacità aerobica che necessitano di una solle- eventi e di seguire - comunque - le indicazioni governative
citazione minima per essere effettivamente efficaci. senza rinunciare a svolgere attività fisica utile per lo stato
Inoltre, sono state fornite indicazioni circa l’ordine con cui di salute del senior.

Capacità motoria Compiti motori


Equilibrio statico Flesso-estensioni dell’arto inferiore in appoggio alla sedia
e dinamico Abduzioni dell’arto inferiore in appoggio alla sedia
Estensioni dell’anca alternando gli arti inferiori
Dall’appoggio monopodalico, flesso estensioni degli arti superiori sul piano frontale/sagittale
Dall’appoggio monopodalico, flesso estensioni degli arti superiori sul piano frontale/sagittale (con occhi chiusi per chi vuole aumentare la difficoltà
esecutiva)
Dall’appoggio monopodalico, circondurre lentamente gli arti superiori
Flessione alternata della coscia sul bacino, mantenendo la posizione per 2 sec
Flessione alternata della coscia sul bacino, mantenendo la posizione per 2 sec (con occhi chiusi per chi vuole aumentare la difficoltà esecutiva)
Seduti sulla sedia, raggiungere la posizione eretta e flettere la coscia sul bacino
Seduti sulla sedia, raggiungere la posizione eretta e sollevare i talloni
Capacità aerobica Step sul posto per 10 sec, recupero 30 sec
(in regime intermittente) Step avanti/indietro per 10 sec, recupero 30 sec
Step laterale a destra ed a sinistra per 10 sec, recupero 30 sec
Step sul posto e circonduzioni degli arti superiori per 10 sec, recupero 30 sec
Nel corridoio:
camminare in avanti per 5 passi e 5 step sul posto per 15 sec, recupero 45 sec
camminare lateralmente per 5 passi e 5 step sul posto per 15 sec, recupero 45 sec (ripetere per entrambi i lati)
camminare con flessione della coscia per 5 passi, con flessione della gamba per 5 passi per 15 sec, recupero 45 sec
Per chi dispone delle scale (anche fuori dal proprio appartamento):
Salire una rampa di scala (rec. 45 sec) scendere per la medesima rampa (rec.30 sec)
Salire una rampa di scala ed eseguire step sul posto per 10 sec (rec. 45 sec) scendere per la medesima rampa (rec.30 sec)
Salire lateralmente una rampa di scale prima con un arto poi con l’altro (rec. 45 sec)
Mobilità articolare Mobilità articolare del tratto cervicale con flesso estensioni del capo, inclinazioni e rotazioni
Circonduzione degli arti inferiori sui diversi piani
Flessione ed estensione del tratto toracico della colonna combinate con inspirazioni ed espirazioni
Spinte degli arti superiori su differenti piani associando una torsione del tronco
In stazione eretta di fronte alla parete, gomiti in appoggio, permettere lo scivolamento dei gomiti verso l’alto, associando un’inspirazione forzata
Flessioni laterali del busto partendo da arti inferiori divaricati sul piano frontale o in posizione tandem
Flessioni ed estensioni dell’arto inferiore sui diversi piani
Circonduzioni del piede (articolazione tibio-tarsica) in appoggio ad una sedia o in stazione eretta
Forza muscolare Sit to stand a carico naturale
Sit to stand con due bottiglie di acqua (il cui riempimento può essere liberamente scelto dal soggetto)
Piegamento lento degli arti inferiori fino alla posizione seduta (prima in 3 sec poi in 5 sec)
Step laterale e semipiegamento sulla gamba
Torsione del tronco impugnando due bottiglie (il cui riempimento può essere liberamente scelto dal soggetto)
Dalla divaricata sagittale, eseguire semipiegamenti degli arti inferiori con gli arti superiori liberi o con le mani ai fianchi
Eseguire un passo indietro e mantenere la posizione per 3 sec, quindi ritornare nella posizione di partenza
In appoggio monopodalico su un gradino (scale), frenare la discesa (contrazione eccentrica) finchè il piede non tocca il gradino più basso
Sulla rampa di scale: salire il gradino e sollevare i talloni

Tabella 1 Proposte inviate attraverso i principali social media.

Strength & Conditioning 63


La possibilità di dialogare attraverso i social media ha

Bibliografia
permesso non solo di fornire tipologia e modalità ese-
cutive dei compiti, quanto soprattutto gli adattamenti
degli stessi qualora qualcuno non disponeva di am-
bienti o arredamenti particolari. 1. Chodzko-Zajko, W.J., Proctor, D.N., Fiatarone Singh, M.A., Minson, C.T., Nigg, C.R., Salem, G.J., &
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La strategia dell’home training rimane, forse, l’unica
ALLENAMENTO

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stamenti ma, sicuramente, non può essere estesa a B.A., & Dunstan, D.W. (2018). Regular Brief Interruptions to Sitting After a High-Energy Evening
Meal Attenuate Glycemic Excursions in Overweight/Obese Adults. Nutr Metab Cardiovasc Dis, 28
tutta la durata di un corso di attività motorie, laddove (9), 909-916.
la presenza dell’insegnante diventa fondamentale ed 3. Correa, C.S., Cunha, G., Marques, N., Oliveira-Reischak, A., & Pinto, R. (2016). Effects of Strength
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64 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


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Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 65


I O NI E
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CORSI
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CORSI 1°LIVELLO
1°LIVELLO
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ALLENAMENTO

Luca Lolletti1,2,3, Luciano Gemello1,3


Massimiliano Gollin1,2,3,4
1
Centro di Ricerca “Adapted Training and Performance”, Università degli
Studi di Torino
2
CRAMB, Centro Ricerche e Attività Motorie e Benessere, ISEF, Torino
3
CRPB, Centro Ricerche Performance e Benessere, Torino
4
Dipartimento Scienze Cliniche Biologiche, Università degli Studi di Torino

La stimolazione
sonora come
ausilio per
l’incremento
dell’efficienza
fisica in
condizione di
microgravità:
studio
longitudinale
INTRODUZIONE
Gli effetti delle proprietà fisiche dell’ambiente acquatico sul
corpo umano, a seguito di sedute idroterapiche, possono ap-
portare effetti benefici in patologie osteoarticolari, incidendo
sulla limitazione del dolore e sul miglioramento della qualità
della vita dei pazienti (Bartles 2007, Lima 2013, Barker 2014,
Baena-Beato 2014). La spinta idrostatica riduce il carico verti-
cale sulle articolazioni e la muscolatura scheletrica con effetto
miorilassante (Mooventhan, 2014).

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 67


Al termine di un trattamento di esercizi di mobilizzazione
in acqua, comparato con un analogo trattamento a terra,
MATERIALI E METODI
soggetti affetti da artrite reumatoide hanno ottenuto una Gruppo campione
significativa riduzione del dolore (Eversden et al. 2007), un Il campione reclutato per l’esperimento è composto da
miglioramento del mantenimento dell’equilibrio in stazio- soggetti praticanti esercizi per la fitness. Sono stati studiati
ne eretta (Chan 2016) e un minor rischio di caduta (Froh- 9 soggetti femminili facenti parte del gruppo sperimentale
ALLENAMENTO

man et al. 2015 e Zhu et al. 2016 ). Alcuni ricercatori (Var- in acqua (Gw) di età 55 ± 8 anni (media ± deviazione stan-
gas et al. 2013) hanno indicato l’idroterapia come mezzo dard), peso di 63 ± 11 kg, altezza 163 ± 6 cm e 8 soggetti
in grado di migliorare il recupero della fatica a seguito di femminili facenti parte del gruppo di controllo (Gwo) di
attività cardiovascolare. Jones et al. (2011) hanno studiato età 56 ± 12 anni, peso di 59 ± 8 kg, altezza 165 ± 4 cm.
e analizzato gli effetti dell’esercizio fisico in acqua su sog- I pre-requisiti per la partecipazione allo studio prevedo-
getti affetti da patologie cardiovascolari e metaboliche. I no il certificato di idoneità all’attività fisica agonistica, il
risultati hanno evidenziato miglioramenti della capacità non utilizzo di terapie farmacologiche regolari e l’assenza
aerobica massima. Altri studi (Adsett et al. 2016) hanno di patologie osteo-artro-muscolari o neurologiche. È stato
rilevato che pazienti con scompensi cardiaci, che seguono richiesto di non effettuare variazioni alimentari per tutta
un programma di esercizi in acqua, possono mantenere le la durata dello studio. Ogni soggetto ha ricevuto una spie-
loro prestazioni funzionali. Mazloum et al (2014) hanno gazione dettagliata dei metodi e delle finalità dello studio
mostrato che un programma di riabilitazione in acqua per ed ha firmato un consenso informato.
il recupero articolare del ginocchio, abbinato ad un pro-
gramma riabilitativo terrestre, può migliorare il Range of Operazioni preliminari
Motion (R.O.M.). Secondo Versey (2013) l’immersione in L’esperimento prevede un periodo di 8 settimane di lavoro
acqua è un metodo sempre più utilizzato da atleti di alto suddiviso in 2 sessioni settimanali in piscina (della durata
livello per ridurre al minimo l’affaticamento ed accelerare di 45’/sessione), per un totale di 16 sedute per il grup-
il recupero post-gara. Hamlin (2007), in uno dei suoi studi, po sperimentale (Gw), mantenendo stabili gli orari (ore
ha rilevato che una terapia di immersione con temperatu- 13.00) e i giorni (mercoledì e venerdì).
re di contrasto a seguito di una prestazione sportiva, 1 mi- La piscina presenta le seguenti caratteristiche: lunghezza
nuto in acqua fredda (8-10°) alternato a 1 minuto in acqua 20 metri, profondità da 1.10 m fino a 1.80 m e con una
calda (38°) ripetuto per tre volte, può diminuire la con- temperatura dell’acqua di 28,7°.
centrazione di lattato nel sangue e diminuire la frequenza I test di valutazione sono eseguiti in 3 differenti periodi
cardiaca. Lund et al (2008) sostengono che, in mancanza per entrambi i gruppi (Gw e Gwo): una settimana antece-
di attrezzature in grado di offrire maggiori resistenze, gli dente l’inizio della prima sessione (T0), dopo 4 settimana
esercizi di muscolazione in acqua a corpo libero non sono (T1) e la settimana successiva alla fine dell’ultima sessione
in grado di sostituire i lavori in palestra con i macchinari (T2). Sono rilevati i seguenti parametri fisici e fisiologici: il
isotonici in termini di sviluppo della forza massima degli metabolismo basale, l’equilibrio podo-posturale, la flessi-
arti inferiori. bilità muscolo-tendinea e la forza degli arti inferiori.
Gli effetti della musica sull’organismo umano e sulla per-
formance sono stati oggetto di ricerca, soprattutto in
questi ultimi due decenni. L’ascolto della musica (ad un
volume pari a 75dB e con un tempo compreso tra i 120-
146 bpm) durante un’esercitazione fisica, sia aerobica che
anaerobica, può provocare incrementi della forza musco-
lare (Gollin et al 2014) e riduzioni della sensazione di fa-
tica (Simpson, Karageorghis 2006). Da un punto di vista
psicologico ascoltare la musica durante l’allenamento mi-
gliora la motivazione (Guyton & Hall 2005) e l’umore (Ka-
rageorghis et al 2007).
Yamamoto et al (2003) hanno evidenziato che i livelli di
noradrenalina nel sangue si abbassano significativamente
a seguito di un ascolto di musica a ritmo lento (p < 0.05),
viceversa si alzano se si ascolta una musica a ritmo veloce
(p < 0.05). Nonostante la ricerca abbia svolto molteplici in-
dagini sugli effetti terapeutici e di recupero post-esercizio,
risulta carente nello studio e nell’analisi di metodologie di
allenamento mirate al miglioramento della performance e
allo sviluppo della capacità fisiche.
Lo scopo di questa ricerca è valutare gli effetti di alcune
capacità fisiche (forza, flessibilità ed equilibrio) e meta-
boliche (metabolismo basale) indotti dalle variazioni dei
BPM (battiti per minuto) musicali in soggetti praticanti l’al-
lenamento in acqua.

68 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


TIPOLOGIA E PROTOCOLLI DEI TEST
Le sessioni di test prevedono l’esecuzione delle seguenti va-
lutazioni funzionali secondo il seguente ordine metabolico.
3. Test di valutazione dell’equilibrio con la pedana Libra
1. Valutazione del metabolismo basale
(resting metabolic rate, RMR) È stata utilizzata la pedana propriocettiva Libra (Easy Tech,
Borgo San Lorenzo, Firenze) che ha una superficie plantare
Il Fitmate™ è un metabolimetro validato e progettato antiscivolo. Sulla superficie della pedana sono tracciate le
per la misurazione del consumo energetico a riposo (re- linee di riferimento, poste diagonalmente e simmetrica-
sting metabolic rate, RMR) e l’esercizio fisico (Cosmed, mente alla linea mediana della pedana a formare un an-
Roma, Italia). Il protocollo per il calcolo dell’RMR pre- golo di 30°, per il corretto posizionamento dell’appoggio
vede che i soggetti si presentino lontani dai pasti (120 plantare. I piedi sono posizionati, con la linea esterna del
min). Durante il test il soggetto è supino su un lettino, piede aderente, simmetricamente sulle linee di riferimen-
in posizione semisdraiata e fatto rilassare per 5 minuti. to; il tallone dista dal contro-laterale 6 cm. Le dimensioni
Successivamente vengono inseriti i dati anagrafici, peso del piano di appoggio sono 420x430x65 mm. Sono presen-
e altezza nel software e fissata l’apposita mascherina as- ti tre diversi diametri di basculamento (10/24/40 centime-
sicurandosi che non ci siano perdite d’aria. Lo strumen- tri). Per la sperimentazione è stato utilizzato un diametro
to viene impostato su 17 minuti totali di campionamen- di basculamento di 40 centimetri in direzione laterale. La
to, di cui i primi 2 minuti sono utilizzati per lasciare al pedana Libra, che ha un errore massimo di misura di 0,2
soggetto il tempo di abituarsi alla mascherina. Durante gradi/secondo, è stata utilizzata per valutare la capacità
il test il soggetto deve respirare in modo naturale e l’o- del soggetto di mantenere l’equilibrio in posizione eretta
peratore controlla che non ci siano improvvise variazio- in appoggio su un piano instabile. La pedana permette di
ni nella frequenza e nel volume respiratorio. Terminato misurare l’area descritta dalle oscillazioni dell’individuo,
il test, l’operatore procede a togliere la mascherina e a sia a destra, sia a sinistra rispetto alla linea di mezzeria e
disinfettarla per il test successivo. l’area totale derivante dalla loro somma. I soggetti sono
stati sottoposti a tre prove della durata di 30 secondi in
modalità Feedback (FB), ovvero con la possibilità per l’at-
2. Sit and Reach test leta di visualizzare l’andamento della prestazione sullo
schermo del computer. Per ciascuna posizione sono stati
Per le misure di flessibilità del busto è stato utilizzato mantenuti gli arti superiori distesi in fuori e gli arti inferiori
un parallelepipedo in metallo e legno. Sul lato parallelo leggermente piegati (circa 2-3 gradi).
al pavimento è applicato un binario metallico sul quale
scorre un carrello con un distanziometro digitale Bosch
(Germania) GLM 150 Professional (precisione ±1 mm, 4. Sit to Stand test
tempo di misura <0,5 s, max 4 s, classe laser 2), men-
tre sul lato verticale è inserito un triangolo di legno che Il test è stato utilizzato per le misure di forza degli arti infe-
forma un angolo di 30° (Agostini et al., 2013) per l’ap- riori. L’equipaggiamento richiesto prevede un cronometro
poggio dei piedi. Nella posizione di partenza del test, le (Timex Ironman 30 lap tw5k956 Watch) e una sedia (al-
mani sono unite e sovrapposte in appoggio sul carrello, tezza 0,45 cm, larghezza 0,50 cm e profondità 0,40 cm).
con i gomiti in estensione sulla linea mediana del corpo. Ai soggetti è richiesto di eseguire le seguenti istruzioni:
sedersi sulla sedia, mettere le mani ciascuna sulla spalla
È chiesto al soggetto di flettere progressivamente il opposta, mantenere un atteggiamento eretto della schie-
busto in avanti, senza slancio, fino al massimo allunga- na con i piedi in appoggio solidale sul suolo. Al segnale
mento raggiungibile senza dolore. La procedura è svolta dell’operatore, il soggetto deve alzarsi e risedersi il più ve-
una sola volta per evitare che la ripetizione del test si locemente possibile per 30 secondi. La procedura è svolta
trasformi in una tecnica di stretching. una sola volta.

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 69


traccia musicale a bpm costanti (4 minuti ± 1) per un to-
PROTOCOLLO DI LAVORO IN PISCINA tale di lavoro di 45 minuti. Il ritmo delle tracce musicali a
Il protocollo di lavoro in acqua prevede l’utilizzo di un si- bpm costanti è fissato a 130 bpm.
stema di allenamento basato sulle variazioni dei BPM mu-
sicali per mezzo di tracce audio codificate della durata di I soggetti devono eseguire gli esercizi al ritmo imposto
4-5 minuti ciascuna. Il range di variazione è compreso tra dalla musica. Le sedute di allenamento in piscina seguono
ALLENAMENTO

i 90 e i 170 bpm. sempre la stessa struttura: fase di warm-up (4-5 minuti),


Le sedute di allenamento prevedono l’alternanza di una fase centrale di lavoro (35 minuti) e fase cool-down (2-3
traccia musicale a bpm intervallati (4 minuti ± 1) con una minuti), come illustrato nella tabella 1.

TIME BPM ESERCIZIO


WARM-UP

Andature sul posto e in movimento in combinazione con movimenti di spinte e


4’00” COSTANTI
aperture/chiusure della braccia

4’00” COSTANTI Skip sul posto e in avanzamento + spinte arti inferiori + spinte arti superiori
1’00” (110bpm): slanci gambe dx-sx sul piano frontale
4’00” INTERVALLATI 1’00” (170bpm): corsa skip sul posto
(TUTTO X 2 VOLTE)
Calci in volo alternati sul piano sagittale + calci in volo alternati in fuori
4’00” COSTANTI
Galleggiamenti pallanuotista sul posto
1’00” (110bpm): Apertura braccia sul piano frontale
4’00” INTERVALLATI 1’00” (170bpm): jumping jack
(TUTTO X 2 VOLTE)
Calci avanti sul piano sagittale (dx-sx-simultaneo)
4’00” COSTANTI Chiusure braccia (dx-sx-doppio)
Calci incrociati in appoggio e in galleggiamento
1’00” (110bpm): slanci indietro della gambe dx-sx sul piano sagittale
FASE CENTRALE

4’00” INTERVALLATI 1’00” (170bpm): corsa skip sul posto


(TUTTO X 2 VOLTE)
Slanci indietro delle gambe (dx-sx) + ski jack
4’00” COSTANTI
Crunch distensioni in avanti e in fuori delle gambe in galleggiamento
1’00” (110bpm): Chiusura braccia sul piano frontale
4’00” INTERVALLATI 1’00” (170bpm): ski
(TUTTO X 2 VOLTE)
Aperture/chiusure braccia in galleggiamento
Avanzamento apertura braccia in galleggiamento
4’00” COSTANTI
Arretramenti in galleggiamento tramite azioni di chiusure braccia
Aperture e chiusure gambe (busto a squadra) in galleggiamento
1’00” (110bpm): slanci gambe dx-sx sul piano trasversale
4’00” INTERVALLATI 1’00” (170bpm): corsa skip sul posto
(TUTTO X 2 VOLTE)
COOL-DOWN

Corsa blanda sul posto, torsioni del busto lente e controllate.


2’00” COSTANTI Stretching dinamico per i muscoli quadricipiti, bicipiti femorali, glutei, pettorali,
dorsali e spalle.

Tabella 1 Protocollo seduta di allenamento

70 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Analisi statistica

L’analisi statistica dei dati è stata effettuata trami-


te il test non parametrico Anova di Friedman per
campioni dipendenti, effettuato confrontando i
dati delle tre sessioni di valutazione. Successiva-
mente è stato eseguito il test Post hoc di Dunn,
con il fine di determinare in quale sessione di test
il protocollo di lavoro in acqua abbia prodotto va-
riazioni statisticamente significative. Il programma
utilizzato è stato Prism 6.01 (GraphPad Software
Inc., USA). Il livello di significatività p è stato fissa-
to a 0,05. La differenza percentuale tra le diverse
condizioni sperimentali è stata calcolata con la se-
guente formula: ((val fin - val fin)/val in)*100

RISULTATI
I risultati dei test (tabella 2) mostrano un incre-
mento significativo del metabolismo basale nel
Gw (Anova di Friedman, p 0,001; Post hoc di Dunn,
p<0,01, +6,37%); mentre in Gwo nessuna variazio-
ne. L’analisi dei dati dell’equilibrio podo-posturale
rilevati sulla pedana libra evidenziano una diffe-
renza statisticamente significativa nel Gw (Anova
di Friedman, p<0,0001; Post hoc di Dunn, p<0,001,
+12,86%). Per quanto riguarda i dati rilevati sulla
flessibilità muscolo-tendinea si evidenzia un incre-
mento significativo per il Gw (Anova di Friedman,
p<0,0001; Post hoc di Dunn, p<0,001, +6,30%)
rispetto al Gwo. In riferimento ai risultati riscon-
trati da test Sit to Stand è emerso un incremento
statisticamente significativo (Anova di Friedman,
p<0,0001; Post hoc di Dunn, p<0,001, +10,58%)
di forza degli arti inferiori per il Gw. Infine, il
Mann-Whitney Test (p<0,05) permette di eviden-
ziare che non esistono differenze significative tra
il gruppo di lavoro in acqua e il gruppo di control-
lo: Metabolismo (p 0,4381); Equilibrio (p>0,9999);
Flessibilità muscolo-tendinea (p 0,9095) e Forza
Arti Inferiori (p 0,689).

Tabella 2 Risultati dei test

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 71


DISCUSSIONE CONCLUSIONI
I risultati mettono in evidenza che un programma di alle- I risultati ottenuti da questo studio sottolineano che l’alle-
namento in micro gravità tramite stimolazione sonora con namento in acqua abbinato alla stimolazione sonora può
differenti bpm musicali, a supporto di esercizi articolari e indurre effetti positivi anche sulle capacità fisiche e meta-
ALLENAMENTO

di rinforzo muscolare, può migliorare le capacità organi- boliche. Questi risultati fanno supporre che una persona
co-muscolari. in sovrappeso possa beneficiare in microgravità dell’effet-
to lipolitico di un protocollo di questo genere, perché ridu-
I dati analizzati mostrano nel Gw, alla fine delle otto set- cendo fortemente il carico verticale che può determinare
timane di lavoro fisico un significativo miglioramento del un sovraccarico muscolo-tendineo l’individuo può incre-
metabolismo basale (+6,37%) e di conseguenza un consu- mentare la serie di esercizi.
mo maggiore di calorie a riposo. Tuttavia è opportuno considerare che la standardizzazione
dei BPM musicali, tipica delle lezioni di gruppo in acqua,
L’equilibrio podo-posturale mostra un incremento signifi- non consentono agli allievi un’impostazione individuale
cativo da parte del Gw (T0 vs T2) rispetto al Gwo, dato del carico interno. Di fatto, vincolati dal ritmo musicale,
che sottolinea l’efficacia del protocollo di esercizi utilizzato ognuno di essi ottiene una risposta fisiologica differente.
(+12,86%). La stimolazione sonora è quindi un valido sistema di alle-
namento se applicato a singoli soggetti oppure a gruppi
Inoltre, i dati ottenuti sono avvalorati dai risultati del Sit di persone il più possibile omogenee tra di loro in termini
to Stand Test al T2, nel quale si evidenzia un incremento di capacità fisiche. L’obiettivo futuro è quello di indagare
della forza degli arti inferiori (+10,58%) in Gw. Dopo otto altre metodiche di allenamento in acqua al fine di deline-
settimane di lavoro in ambiente micro-gravitazionale, il arne una linea guida generale con cui orientare una pro-
Gw ha migliorato significativamente (+6,30%) anche la gettazione dell’allenamento in acqua da affiancare a quel-
flessibilità muscolo-tendinea dorso-lombare e della loggia la a terra. In particolare si intende attivare uno studio su
osteo-fasciale posteriore della coscia. come poter monitorare in acqua i parametri fisiologici in-
dividuali in contesti di gruppo e senza l’utilizzo di strumen-
tazioni tecnologiche (cardiofrequenzimetro e telemetria).

Luca Lolletti
Dottore Magistrale in “Scienze e Tecniche dello Sport e dell’Allenamento” presso la Facoltà di Scienze
Motorie di Torino. Già Docente Universitario a contratto presso la Facoltà di Scienze Motorie di Torino per la
materia “Idrochinesiterapia” e per il seminario “Preparazione Atletica in Ambiente Acquatico”. Collaboratore
del Centro Ricerche “Adapted Training and Performance” - Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche -
Università degli Studi di Torino e del “Centro Ricerche Performance e Benessere” (CRPB) di Torino. Autore del
libro “Allenarsi in acqua” (Elika Editrice, 2013). E’ stato relatore presso il corso europeo D.U.E.P.P. (Diplôme Uni-
versitaire Européen de Préparation Physique) per la conferenza “Aquatic Prevention for Sports Performance”.
Presenter Internazionale e Master Trainer di aquafitness. Ideatore di programmi specifici per la ginnastica in
acqua. Responsabile e formatore tecnico per alcuni centri fitness e piscine in Torino.

Luciano Gemello
Dottore di ricerca, PhD in Metodologie Molecolari e Morfo-funzionali applicate all’esercizio fisico, Università di
Urbino. Fondatore e Direttore di “Palestre Torino dal 1964”. Già Docente Universitario per oltre 25 anni presso
la Facoltà di Scienze Motorie di Torino per la materia “Personal Training”, disciplina nella quale è riconosciuto
da tutto l’ambiente sportivo, come uno dei massimi esponenti a livello nazionale ed europeo. Da sempre
preparatore atletico di varie discipline sportive: sci (2 campionati mondiali e un’Olimpiade), calcio (serie B) e
della danza (Teatro di Torino); nel 1999 elabora un programma di preparazione atletica dedicato al Golf (per
conto della Federazione Italiana Golf ). Nel corso degli anni la sua professionalità nel fitness è stata messa a di-
sposizione di imprenditori, sportivi, attori che hanno seguito i suoi programmi di allenamento e preparazione
atletica; la sua competenza e i suoi successi l’hanno collocato di diritto ai vertici europei del Personal Training.
Nel corso del tempo si sono susseguite numerose pubblicazioni su giornali specialistici e non ultima nel 2002
la pubblicazione di un libro “Il lavoro aerobico ingrassa” Libreria Stampatori, Torino.

Massimiliano Gollin
Ricercatore del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, lavora presso il Centro Ricerche Scienze
Motorie, Università degli Studi di Torino. E’ Dottore di ricerca, PhD in Medicina e Terapia Sperimentale
e Laureato in Scienze e Tecniche dell’Attività Fisica e Sportiva presso la Facoltà di Scienze dello Sport
dell’Università E’ titolare della cattedra di Progettare l’Allenamento e di Metodologia dell’Allenamento
in situazione di Handicap e docente del corso di Perfezionamento in Chinesiologia per il modulo di
Prescrizione dell’esercizio fisico nell’Attività Fisica Adattata (APA). Ha tenuto corsi alla Scuola Intera-
teneo SIS sui Metodi Innovativi di Verifica e Valutazione nell’attività Motoria e Sportiva e alla SUISM
di Torino al Master Universitario di I livello in Traumatologia da sport: Riatletismo e programmazione
degli esercizi di rinforzo muscolare, flessibilità muscolo-tendinea e mobilità articolare e Strumenti e
Tecnologie per la Misurazione. E’ docente alla Scuola dello Sport di Roma e responsabile dell’Unità
Operativa di Allenamento e Performance, SUISM, Università di Torino. Ha pubblicato libri e articoli
scientifici e divulgativi.

72 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


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PA: W.B.Saunders. Rehabil. 2016 Jun;30(6):587-93
12. Hamlin MJ, The effect of contrast temperature water therapy on repeated sprint perfor-
mance, J Sci Med Sport. 2007 Dec;10(6):398-402. Epub 2007 Mar 6.

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SECONDA PARTE
PREVENZIONE E RIABILITAZIONE

Michele Castellano Vitaterna

Blood Flow
Restriction:
utile nel recupero
da un infortunio?
Applicazioni pratiche
e norme di sicurezza.
Nella prima parte (comparsa in S&C n° 31), sono state affrontate le basi
scientifiche su cui si fonda l’utilizzo della metodica del Blood Flow Re-
striction. In questa seconda parte, invece, verranno esposte le accortez-
ze per non creare delle problematiche fisiche e si proporrà, altresì, uno
specifico protocollo di lavoro.

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 75


Michele Castellano Vitaterna
SPT-AL Fisioterapista Sportivo Accreditato a Livello Internazionale della Nazionale Italiana di Pesistica Olimpica
e Femminile di Rugby. È appassionato di ricerca scientifica in ambito riabilitativo e del miglioramento
della funzionalità degli atleti attraverso il recupero e la prevenzione dagli infortuni.
E RIABILITAZIONE
PREVENZIONE

Esistono controindicazioni?
GLOSSARIO
Sebbene siano stati segnalati casi isolati di eventi avver-
si (come prevedibile con qualsiasi forma di esercizio), nel RT: Resistance Training -
complesso ci sono poche prove pubblicate che suggerisco- Esercizio contro resistenza
no che questo tipo di allenamento determini un rischio
LL: Low Load - Carico basso
maggiore per la salute rispetto all’allenamento dinamico
< 30% di 1RM
tipico con carichi elevati (4).
HL: High Load - Carico elevato
“Uno studio epidemiologico circa le > 70% di 1RM
controindicazioni dell’allenamento con il BFR,
riporta un’insorgenza sorprendentemente bassa di BFR: Blood Flow Restriction - Restrizione del flusso
effetti avversi (6)”. sanguigno
LL-BFR: Allenamento contro resistenza con carichi
Durante l’esercizio tradizionale con carico moderato/ele- bassi, utilizzando la restrizione del flusso sanguigno
vato, la BP tende ad aumentare in base al carico e/o al
volume dell’esercizio (ripetizioni o serie). Ciò è spiegato HL-RT: Allenamento contro resistenza con carichi
elevati
da due motivi; l’aumento del carico provoca una maggiore
compressione dei muscoli sui vasi sanguigni, aumentando BP: Blood Pressure - Pressione arteriosa
la resistenza vascolare e la pressione arteriosa; il tempo SBP: Systolic Blood Pressure - Pressione sistolica
prolungato di esecuzione dell’esercizio che, sebbene non
causi necessariamente una grande compressione vascola- DBP: Diastolic Blood Pressure - Pressione diastolica
re, fa sì che l’accumulo di metaboliti attivi il chemiocettore MSKs: Musculoskeletal system - Sistema Muscolo
deputato all’aumento della pressione arteriosa (3). scheletrico
In relazione all’allenamento con il BFR, il ridotto flusso
sanguigno aumenta lo stress metabolico e può aumen-
tare la pressione muscolare o il riflesso verso il centro di
controllo cardiovascolare, causando un’eccessiva attività
nervosa simpatica. L’aumento dell’attività simpatica può “In letteratura è presente un’ampia maggioranza
influenzare l’aumento della resistenza vascolare periferica di studi che non riporta alcun evento avverso alla
e, di conseguenza, aumentare la BP durante l’esercizio (3). BFR ed in molti casi non viene regolato in maniera
precisa ed individualizzato lo stimolo occlusivo e il
Per far comprendere al lettore quanto sopra riportato, ri- carico di allenamento (2).”
cordo che dagli studi è emerso che l’esercizio contro resi-
stenza con l’utilizzo del BFR: Ciò sottolinea anche la necessità di un approccio perso-
1. non presentava differenze della SBP durante l’allena- nalizzato all’allenamento con il BFR quando si seleziona la
mento quando questo veniva eseguito con un carico ≥ pressione della cuffia, sia per la sicurezza che per l’effica-
60% di 1RM, tuttavia sono stati osservati valori della cia (2). Pertanto, il fatto di impostare le stesse pressioni ad
DBP più alti; ogni atleta potrebbe non limitare il flusso sanguigno nella
2. ha presentato valori più elevati di SBP e DBP durante stessa misura in tutti gli individui. Ciò può provocare esiti
l’allenamento con carichi < 60% di 1RM; cardiovascolari avversi, provocando un’occlusione arterio-
3. determina ipotensione post-esercizio per SBP e DBP sa completa (2).
rispetto all’esercizio di resistenza tradizionale.
“Pressioni più basse e più tollerabili possono
Queste informazioni fanno dedurre che l’allenamento suscitare sufficienti adattamenti del MSKs
minimizzando il rischio di eventi avversi e dolore,
contro resistenza con il BFR, seppur presenti effetti avversi evidenziando la necessità di una prescrizione
rari (2), deve essere prescritto con cautela, specialmente personalizzata dell’allenamento con il BFR.(2)”
quando è necessario il controllo della BP durante l’eserci-
zio (3).

76 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Le principali preoccupazioni (6) sono dovute a:
1. una lesione meccanica della pelle, dei muscoli e nervi periferici;
2. trombosi venosa a causa di danni vascolari e disturbi emodinamici;
3. aumento della BP a causa dello sforzo fisico combinato con l’aumento della resistenza vascolare periferica indotta
dal laccio emostatico.

Una valutazione medico-sportiva escluderà in partenza alcuni atleti-pazienti dall’utilizzo di tale metodica in base a quel-
la che è la condizione clinica.

Nonostante il basso rischio di incidenti, è stato sviluppato uno strumento di valutazione del rischio (Figura 1). Questo
consentirà ai fisioterapisti e al personale non medico, come gli allenatori, di gestire il rischio e beneficiare di una tecnica
efficace (6).

Di seguito sono riportate le problematiche più frequenti e le relative soluzioni:

PROBLEMA SOLUZIONE
Necrosi da pressione e ustioni da attrito Utilizzare del materiale elastico a due strati con una morbida imbottitura senza
rughe sotto il bracciale
Rabdomiolisi Considerare altre condizioni associate alla rabdomiolisi:
1. un apporto calorico limitato (in particolare con bassi livelli di potassio, fosfato
e magnesio);
2. una storia di gravi patologie/lesioni da calore;
3. un recente trauma muscolare o una lesione da schiacciamento;
4. inattività protratta;
5. artropatia infiammatoria, sinovite, emartrosi o artrite settica;
6. utilizzo di droghe
Aumento dello stress cardiaco Protocolli di allenamento con il BFR senza esaurimento determinano uno stress
cardiaco simile all’allenamento libero
Compromissione della funzione neurologica Diabetici, atleti paralimpici con una lesione del midollo spinale, una lesione diretta
del nervo periferico o una complessa sindrome del dolore regionale sono gli atleti
più a rischio e che vanno valutati con più attenzione

Protocolli di recupero Esso comprende un approccio in quattro fasi (Figura 2):


1. utilizzo del solo BFR durante i periodi di riposo a let-
Un modello (7) di progressione è stato citato in una recen- to; il BFR combinato con esercizi di camminata a bas-
te meta-analisi (2) per l’utilizzo del BFR dalla riabilitazione so carico di lavoro;
precoce, fino all’allenamento HL-RT. 2. l’allenamento con il LL-BFR;
3. l’allenamento con il LL-BFR in combinazione con HL-RT.

Figura 1

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 77


In questo studio il gruppo di controllo seguiva la stessa minore crescita in termini di forza ed ipertrofia muscolare.
terapia motoria senza l’utilizzo del BFR ed ha riscontrato Di seguito sono riportate le caratteristiche di ogni Fase:
Fase I - Riposo a letto con il BFR Fase II - Camminata a bassa Fase III - LL-BFR Fase IV - LL in combinazione con il
intensità con il BFR HL-RT
Proposta 1 per soggetti sottoposti ad Proposta 1 di camminata sul tapis Proposta 1 per donne in menopausa: Proposta:
E RIABILITAZIONE
PREVENZIONE

interventi chirurgici dell’arto inferiore: roulant: 1. allenamento con LL-BFR; 1. ~ 100–130 mmHg di pressione
1. 5 minuti di occlusione, 3 minuti 1. con 160–220 mmHg; 2. bracciale largo 3,3 cm; occlusale;
liberi, ripetuto per 5 volte; 2. bracciale largo 11 cm 3. ~ 110 mmHg di pressione 2. due volte alla settimana
2. bracciale largo 9 cm; occlusale; l’allenamento di LL-BFR ed 1 volta
3. ~ 238 mmHg di pressione Proposta 2 di camminata sul tapis 4. due allenamenti a settimana per con il HL-RT per 6 settimane
occlusale; roulant: 16 settimane
4. due volte al giorno dal 3 ° al 14 ° 1. ~ 160–230 mmHg di pressione
giorno dopo l’intervento occlusale; Proposta 2 per uomini anziani:
2. bracciale largo 5 cm; 1. allenamento LL-BFR;
Proposta 2 per soggetti sani sottoposti 2. bracciale largo 5 cm;
ad immobilizzazione con il gesso hanno Proposta 3 di camminata sul tapis 3. ~ 160–240 mmHg di pressione
riscontrato meno perdita di forza e roulant: occlusale;
ipertrofia: 1. ~ 140–200 mmHg di pressione 4. tre allenamenti a settimana per 6
1. 5 minuti di occlusione, 3 minuti occlusale; settimane;
liberi, ripetuto per 5 volte; 2. bracciale largo 5 cm
2. bracciale largo 7,7 cm; Proposta 3 aspecifica:
3. ~ 200 mmHg di pressione Due volte alla settimana per una durata 1. scelta del carico in relazione a
occlusale; dalle 8-10 settimane meno del proprio massimale
4. due volte al giorno per 14 giorni (<1RM) e/o esaurimento
2. impostazione standard di 75
Proposta 3 per soggetti sani sottoposti ripetizioni così distribuite 30-15-
ad immobilizzazione con il gesso hanno 15-15
riscontrato meno perdita di forza e
ipertrofia:
1. 5 minuti di occlusione, 3 minuti
liberi, ripetuto per 5 volte;
2. bracciale largo 7,7 cm;
3. ~ 50 mmHg di pressione
occlusale;
4. due volte al giorno per 14 giorni

Magnitude Medical history Patient Decision


of risk or lifestyle factor response
Do you have a family history of clotting Yes Stop
disorders (e.g. SLE (lupus), haemophi-
lia, high platelets)? No Continue
Do you have level 1 hypertension (SAP Yes Stop
≥ 140 mmHg)? No Continue
Absolute
Do you have a past history of DVT or Yes Stop
pulmonary embolus? No Continue
Have you suffered from a Yes Stop
haemorrhagic or thrombotic stroke) No Continue
Do you have a family history of clotting Yes Seek medical advice
disorders (e.g. SLE (lupus), haemophi-
lia, high platelets)? No Continue
Yes Seek medical advice
Do you smoke?
No Continue
Are you on any medication including Yes Seek medical advice
the contraceptive pill? No Continue
Do you have a history of injury to your Yes Seek medical advice
arteries or veins? No Continue
Do you have a history to any of your Yes Seek medical advice
nerves (including back or neck injury)? No Continue
Yes Seek medical advice
Do you have diabetes?
No Continue
Does one of your parents Yes Seek medical advice
or siblings have diabetes? No Continue
Relative
Do you have hypertension Yes Seek medical advice
(SAP 120-140 mmHg)? No Continue
Yes Seek medical advice
Do you have metal work in situ?
No Continue
Do you have any undiagnosed Yes Seek medical advice
groin/calf pain? No Continue
Do you have/have, you suffered from Yes Seek medical advice
compartment syndrome? No Continue
Yes Seek medical advice
Have you had surgery in past 4 weeks?
No Continue
Have you bad a journey lasting more Yes Seek medical advice
than 4 hours or a flight in the last 7
No Continue
Figura 2 Strumento di screening clinico per la
days? valutazione del rischio nei soggetti prima
Do you have any other medical condi- Yes Seek medical advice della loro inclusione nel programma di
tions including a history of synovitis? No Continue allenamento contro resistenza con BFR6.

78 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Allenamento LL-BFR: va portato fino occlusione tra le popolazioni. Viene utilizzato dall’Associa-
all’esaurimento muscolare? zione degli infermieri (AORN - Association of periOperati-
Una considerazione importante circa lo stress, in particola- ve Registered Nurses) per calcolare le pressioni del laccio
re per le popolazioni a rischio, è la necessità di mantenere emostatico al fine di limitare il flusso sanguigno durante
lo stimolo dell’esercizio di natura sottomassimale, almeno l’intervento chirurgico e ridurre al minimo il rischio di
inizialmente (7). Inoltre, le ripetizioni ad esaurimento po- eventi avversi. Le pressioni esercitate dai dispositivi per il
trebbero non essere necessarie in contesti clinici, come la BFR sono basate sul LOP e producono compressioni infe-
riabilitazione post-operatoria. Ad esempio, il raddoppio di riori a quelle utilizzate in ambiente chirurgico.
questo volume di carico sollevato non sembra aumenta-
re alcun adattamento, sebbene la relazione dose-risposta Ricerche recenti che utilizzano questa tecnica durante
tra volume e adattamento necessita ancora di maggiore l’esercizio con il BFR hanno dimostrato che non sono ne-
chiarezza. Pertanto, si suggeriscono 75 ripetizioni, in quat- cessarie misure di LOP più elevate per una maggiore fa-
tro serie (30, 15, 15, 15) come un volume sufficiente per cilitazione delle risposte muscolari all’esercizio rispetto a
portare ad adattamenti nella maggior parte delle persone. pressioni più basse. Inoltre, una compressione del 40%
Allenarsi fino all’esaurimento è un’altra possibilità per in- rispetto al LOP ha prodotto aumenti simili in termini di di-
durre adattamenti, ma potrebbe non essere sempre ne- mensioni, forza e resistenza muscolare dopo 8 settimane
cessario (8). di allenamento rispetto a compressioni del 90% rispetto al
LOP, ma senza gli alti livelli di disagio che sono stati ripor-
Quali sistemi usare per il BFR? tati con quest’ultima pressione (2). Pertanto la pressione
In commercio esistono diversi dispositivi. dipenderà dalle dimensioni dell’arto e dalla larghezza del-
Le fasce A, C, D, E, F sono usate in varie situazioni ed han- la cuffia utilizzata (7).
no il vantaggio di essere autogestite in base all’auto sen-
sazione di costrizione.
Per questi strumenti può bastare l’esperienza pratica che Conclusione
suggerisce per gli arti superiori di non stringere più di 5
su 10 e per gli arti inferiori di non stringere più di 7 su 10. Il BFR trova un grande utilizzo nel recupero poiché consen-
Questo empirismo si basa sullo scopo generale che è quel- te, anamnesi permettendo, di ottenere in minor tempo
lo di occludere solo il flusso sanguigno venoso dal musco- maggiori guadagni di forza ed ipertrofia, durante la tera-
lo e non il flusso arterioso dello stesso7. pia motoria. Questo grazie all’aumento dell’ipertrofia (se-
zione trasversa). La modalità d’allenamento a LL-BFR per-
Il dispositivo B è un elettromedicale (con una legalizzazio- mette dei guadagni maggiori del solo LL. Per l’allenamento
ne sanitaria internazionale), pertanto va usato da perso- sul sano trova un posto minoritario poiché il guadagno di
nale sanitario e si basa sul calcolo del LOP (Limb Occlusive forza della stessa metodica è inferiore rispetto all’HL-RT.
Pressure).

Bibliografia
Questa tecnica recente si basa sul calcolo della pressione
occlusiva totale degli arti arteriosi e consente di selezio-
nare una pressione relativa per standardizzare il livello di

1. Centner C, Wiegel P, Gollhofer A, König D. Effects of Blood Flow Restriction Training on


Muscular Strength and Hypertrophy in Older Individuals: A Systematic Review and Meta-A-
nalysis. Sports Med. 2019 Jan;49(1):95-108. Review.
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clinical musculoskeletal rehabilitation: a systematic review and meta-analysis. Br J Sports
Med. 2017 Jul;51(13):1003-1011. Epub 2017 Mar 4. Review.
3. Domingos E, Polito MD. Blood pressure response between resistance exercise with and
without blood flow restriction: A systematic review and meta-analysis.
Life Sci. 2018 Sep 15;209:122-131. Epub 2018 Aug 4. Review.
4. Slysz J, Stultz J, Burr JF. The efficacy of blood flow restricted exercise: A systematic review
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Front Physiol. 2019 May 15;10:533. Review. Erratum in: Front Physiol. 2019 Oct 22;10:1332.

D E F

Figura 3

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 79


GIOCOSAmente
Silvestro Rinaldi

A passo d’uomo
“L’estensione e la scala dell’impresa umana sono cresciute esponenzialmen-
te a partire dal XX secolo. Di conseguenza, la natura ed i servizi che fornisce
all’umanità sono soggetti ad un rischio crescente. Gli scienziati ritengono
che ci sia stata una transizione dall’Olocene ad una nuova era geologica,
che hanno definito “Antropocene”. Il futuro di molti organismi viventi è ora
in forse. La popolazione della specie dei vertebrati è diminuita del 58% dal
1970 al 2012. La minaccia più comune per le specie di animali in declino è la
perdita e il degrado degli habitat.

Sempre più spesso gli umani sono vittime dello stato di degrado della na-
tura: senza un impegno deciso, nell’Antropocene la terra diventerà molto
meno ospitale per la nostra società moderna e globalizzata. Gli esseri umani
hanno già spinto il loro spazio operativo sicuro oltre il limite in quattro con-
fini del sistema terra che non dovevano essere superati.

Fino al 2012, per fornire le risorse naturali ed i servizi che l’umanità ha con-
sumato in quell’anno, è stata necessaria una biocapacità equivalente a 1,6
terre. Per mantenere la natura in tutte le sue molteplici forme e funzioni e
per assicurare un’equa disponibilità delle risorse in un pianeta con risorse li-
mitate, una consapevolezza deve essere alla base delle strategie di sviluppo,
dei modelli economici, dei modelli d’impresa e delle scelte di vita: abbiamo
un solo pianeta e il suo capitale naturale è limitato. Una comprensione del
legame tra umanità e natura potrebbe indurre un cambiamento profondo
che permetterà a tutti gli esseri viventi di prosperare nell’Antropocene.”

Silvestro Rinaldi
Ha conseguito la laurea in Scienze motorie e sportive, la laurea magistrale in Management dello sport presso
l’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”, scrivendo per prima una tesi sull’enjoyment e per seconda una
tesi sulla competizione e il gioco. Consegue il Master in Psicomotricità nell’A.A. 2017/2018 presso la LUMSA.

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 81


Si apre così il “Living Planet Report 2016” del WWF, ed è Musicalmente scrivendo, Angelo Branduardi nel “Cantico
alquanto sconfortante come apertura. Ma l’ultimo perio- delle Creature”, ispirato dalla vita di San Francesco, canta
do lascia intravedere una speranza: quella di prender con- di come ogni essere vivente vive di quel che Madre Natura
sapevolezza di ciò e porlo come fondamento per le varie ha da offrire, tranne noi esseri umani che, con la nostra
strategie succitate e altre ancora, come quelle di governo, presunzione, crediamo e agiamo come se Madre Natura
GIOCOSAMENTE

per esempio. Quante energie stanno investendo, o spre- possa adeguarsi ai nostri bisogni.
cando, alcuni Paesi per mostrare i propri muscoli ed evita-
re eventuali guerre. Ecco, quelle energie potevano essere Penso ad Ivan Illich e al suo saggio del secolo scorso dal
investite meglio! titolo “Energia ed Equità”, un saggio in cui mostra la porta-
L’oggetto principe di quest’apertura riguarda il nostro pia- ta esponenziale del progresso dalla rivoluzione industriale
neta, il suo capitale naturale e il modo in cui la nostra at- in poi.
tività, sempre più frenetica e distratta, impatta su di essa.
È attuale e costante il degrado ambientale e l’inquinamen- Ci vorrebbe un cambio drastico per la società che abbiamo
to di ogni tipo (atmosferico, luminoso, acustico, e chi più creato, non un cambio di rotta come quello che fece af-
ne ha più ne metta). E ben poco facciamo non tanto per fondare il Titanic, piuttosto un’inversione. Viviamo oggi in
abbatterli, ma almeno per ridurli. Credo che la nostra casa una società tecnocratica in cui siamo governati dalla tec-
comune ce ne sarebbe molto grata se di quelle risorse che nologia, dove al potere c’è quella tecnica (in greco antico
ci dona gratuitamente ne risparmiassimo un po’ anziché τέχνη) che è arte nel senso di “saper fare”, “saper opera-
consumarne oltre misura. re” con le cose per trasformarle a nostro vantaggio.

Ti stampa un gran Ti porta la spesa


sorriso sulla faccia a casa

Tonifica
il tuo corpo

Ti sembra di volare
Non produce
emissioni inquinanti
Più veloce e meno
Diminuisce
faticoso che camminare
l’effetto serra

È agile È docile come


nel traffico un topolino

Ti scolpisce
Non devi pagare il parcheggio, gambe marmoree
bollo, assicurazione...evviva! Aumenta le probabilità di
incontro dell’anima gemella
(è scientificamente dimostrato)

O svantaggio? Consideriamo la differenza tra l’utilità e l’utilizzo di queste cose. La penna è fatta per scrivere, ma se uti-
lizzata come punteruolo per pungere il proprio compagno di banco se ne fa un uso non proprio consono.
Non è in questi termini che scrive Illich, ma in maniera molto più saggia fa un confronto tra due invenzioni appartenenti
allo stesso periodo storico: l’automobile e la bicicletta.

L’automobile richiede un’abilitazione alla guida che prevede l’insegnamento e il rispetto del codice stradale, che, a
quanto pare, ormai serve giusto per superare ambedue gli esami: teorico e pratico. La cintura di sicurezza è un classico.
La indossiamo non appena saliamo in macchina per la prova pratica, ma poi?

Quante persone la lasciano agganciata per non venir disturbati da quel fastidioso cicalino finché non la si indossa? Alzi la
mano chi rispetta il limite di velocità di 50 km/h in città! Ok, va bene, era uno scherzo, non l’ho alzata io per primo. Cer-
to, ogni tanto qualche piccola infrazione possiamo concedercela, ma vedere sfrecciare nel periodo estivo una persona
in pantaloncini e t-shirt su una moto di grossa cilindrata non è proprio una piccola infrazione, la classificherei piuttosto
come incoscienza pura.

Sotto il versante meccanico la differenza tra automobile e bicicletta è notevole, avendo la prima più componenti della
seconda. Hanno i pedali entrambe, ma la bicicletta non ha i tergicristalli! Dell’automobile va curata costantemente la
manutenzione e “TASSE” altre cose, pardon, “tante”. A meno che non si faccia il meccanico di mestiere.

82 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


C’è poi differenza tra proprietario e proprietario: chi atten- Un altro modo accattivante per insegnare è quello degli
de la pioggia e Madre Natura per pulirla o è “costretto” da insegnamenti morali attraverso la favola. E di questo Eso-
grandi eventi quali matrimoni, cresime, comunioni, batte- po ce ne ha fornite in abbondanza. Ricordate la favola del-
simi e varie, e chi ha più cura per la macchina che per sé la cicala e della formica?
stesso spendendoci su, non una macchina, ma una barca Ecco, in questo breve racconto Esopo parla di un’estate
di soldi. La bicicletta richiede giusto un po’ di olio e grasso molto calda e di un campo in cui una cicala, beatamen-
per i pochi ingranaggi che ha e il gioco è pressoché fatto. te distesa e rilassata all’ombra e al fresco, regalava il suo
canto senza preoccupazione alcuna. Osserva l’andirivieni
Poi a ben pensarci tra le due c’è una grandissima diffe- di una formica che, da animale operoso quale è, mette da
renza: l’automobile è una cosa seria, la patente di guida, parte le provviste per l’inverno, e a un certo momento le
l’assicurazione, la revisione eccetera eccetera. La bicicletta fa diversi inviti di unirsi a lei e scansarsi dal caldo cocen-
è un GIOCATTOLO! te e godersi il fresco con lei all’ombra dell’albero su cui
Da bambini si comincia con le rotelle, poi pian pianino si aveva trovato posto. La formica non curante degli inviti
acquisisce sempre più equilibrio fino spiccare il volo e chi della cicala, la ringrazia gentilmente spiegandole il motivo
ci ferma più? Quella sì che è libertà!!! della sua costanza e operosità. Come spiegato dalla for-
Da non sottovalutare poi c’è la bevanda preferita dai due mica, giunto l’inverno, la cicala si trova a vivere di stenti
mezzi di locomozione: chi pedala va ad acqua e, al biso- fin quando vede una casetta con la luce accesa, bussa alla
gno, di qualche bevanda energetica, mentre l’automobile porta e ad aprirla è proprio la formica che aveva cono-
preferisce l’oro nero, e a volte anche il gas. sciuto in estate che, usandole compassione, le impartisce
la lezione che non ha voluto apprendere in estate: entra,
È il caso di fare un confronto a riguardo, ovvero l’analisi per questa volta ti aiuterò e ti darò da mangiare e un letto
costi/benefici. Tra l’una e l’altra salta subito all’occhio una per dormire. Tu però prometti che la prossima estate mi
questione di salute. Utilizzando l’automobile inquiniamo aiuterai a far provviste.
per noi e per gli altri. Utilizzando la bicicletta ci teniamo in
salute spostandoci a impatto 0. Tutto questo, inoltre, ha
una differenza di prezzo forse troppo grande: purtroppo
per spostarsi dal punto A al punto B nella maniera più con-
fortevole e rapida possibile, verrà sempre preferita l’auto-
mobile alla bicicletta.

Il tutto a “beneficio” di chi?


Di Noi, ovvio, sempre più inattivi e inquinanti nei confronti
del nostro pianeta e di chi lo condivide con noi.

Dovremmo riscoprire il piacere di muoverci e mantenerci


in salute, non lamentarci come se non ci fosse un domani:
“Ahi, mi fa male il ginocchio, devo andare dall’ortopedico!”
L’adolescenza è un’età alquanto complicata, è quel mondo
in cui si comincia a capire che non si può essere piccoli
per sempre, si vestono i panni dell’architetto e del mura-
tore per costruire il proprio futuro, quell’età in cui l’utilizzo La formica e la lumaca, due animali che possono sembrare
dei mezzi pubblici ti fa desiderare il raggiungimento della insignificanti, ma dal punto di vista del Living Planet Re-
maggiore età per iscriverti a scuola guida. Da bambini è il port sono importantissimi. Sarebbe opportuno rallentare
momento ideale, quando quel che si impara non si dimen- al loro passo anziché lasciarsi coinvolgere dalla frenesia in
tica più. Ed evitare di cadere in trappola come Simba: “Il cui viviamo e stare al passo con i tempi.
pericolo è il mio mestiere” per ritrovarsi poi in un cimitero Ho visto un negozio fantastico che forse presto, a norma
di elefanti1. Tre palline (una verde, una rossa e una gialla), di legge, chiuderà. Si tratta di un negozio di bambole e re-
qualche rotolo di nastro adesivo e un po’ di carta. Col nastro lative casette vecchio stile con annessi e connessi, abiti-
l’educatore prepara sul pavimento della palestra lo scena- ni, accessori vari e riparazione, i cui proprietari dovranno
rio (la strada, gli stop, gli attraversamenti pedonali, le piste adeguarsi al pagamento elettronico, pena la chiusura cau-
ciclabili, etc.) e con le palline detta i tempi del movimento sa tracciabilità dei pagamenti.
esattamente come un semaforo.
La carta la lasciamo alla fantasia dei bambini nella scelta del
personaggio: accartocciarla e darle la forma del manubrio
della bicicletta o del volante della macchina o qualsiasi altra
cosa, dai bambini c’è sempre da imparare! Dopodiché via
al gioco educativo. È questo il modo giusto per insegnare
e assicurarsi che i bambini abbiano veramente appreso la
lezione: giocare! Tornando all’arte di cui sopra sarebbe
proprio il caso di dare ragione al proverbio “impara l’arte
e mettila da parte”.

1
cit. da Walt Disney, Re Leone, 1994 Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 83
PROCEDURA RICHIESTA
MUTUO LIGHT LIQUIDITA’
PER ASD E SSD
Al fine di migliorare il supporto informativo alle
ASD e SSD, l’Istituto per il Credito Sportivo
mette a disposizione un testo di riepilogo circa
la documentazione richiesta e l’iter da seguire
per accedere ai “Mutui Light Liquidità”.

I finanziamenti richiedibili, della durata massi-


ma di 6 anni, varieranno da 3 mila euro fino a
un massimo di 25 mila euro (e comunque fino
ad un importo non superiore al 25% dell’am-
montare dei ricavi / proventi risultanti dall’ulti-
mo bilancio o rendiconto approvato).

Per ogni informazione è possibile contattare il


numero verde 800 608 398 e la mail :
infoemergenzacovid19@creditosportivo.it

Per ottenere la lettera di attestazione è possi-


bile scrivere a: affarigenerali@federpesi.it
Riflessioni
Per essere veri
Professionisti
del movimento
un po’ bisogna
esserci nati. PASQUALE BELLOTTI

Ne faccio oggetto, per ora, solo di riflessioni da condividere o meno: mi riferisco ad una que-
stione che appare come meramente terminologica e che solo in parte lo è, abbracciando – a
veder lungo e a veder bene – aspetti anche più grandi, della intera vita delle persone.

Mi riferisco al significato, e dunque anche alla maniera di rendere in italiano, della locuzione
americana, che così spesso troviamo nei materiali, libri e articoli, di quel mondo, che è Stren-
gth and Conditioning Professional. Un mondo molto organizzato (verrebbe da dire: molto ben
organizzato), se paragonato al nostro mondo, alla nostra società ed alla competenza (verrebbe
da aggiungere: ed alla incompetenza) di chi dovrebbe occuparsi di simili problemi, qui da noi. Il
problema di che cosa sia una professione, meglio: di che cosa dovrebbe occuparsi una professione.

E vengo al dunque. Come rendere in italiano Strength and Conditioning Professional? Professio-
nista della forza e del condizionamento, diranno molti, gli esperti (ovviamente i sedicenti tali)
del nostro mondo: sistema sportivo, mondo accademico, cattedratici (in genere molti di quelli
che parlano dall’alto di un gradino o di una predella e ammanniscono verità a poveri studenti
che si preparano a non sapere nulla di quello che serve per essere professionisti in futuro).
La NSCA, National Strength and Conditioning Association, organizzazione americana signi-
ficativa, è assai chiara in proposito. Un professionista della forza e del condizionamento può
operare nei seguenti ambiti: può essere uno Strength and Conditioning Coach, un allenatore
esperto di forza e delle altre capacità fisiche; oppure un Personal Trainer; oppure un Tactical
Professional, un Professionista della Tattica, nei diversi possibili ambiti; oppure ancora un Rese-
archer and Educator, Ricercatore ed Educatore, anche qui in tutti i possibili ambiti, ovviamente
anche quello dell’insegnamento.

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 85


Già, ma nel nostro mondo? Un professionista della forza e del condizionamento (pessima parola quest’ul-
tima, senza un vero senso: esiste anche il condizionamento della forza, allora perché distinguere tra for-
CHE C’È IN ME
LA MACCHINA

za e condizionamento?) è un vero esperto, a me pare, di movimento: dunque, di un Professionista del


movimento parliamo. Io tradurrei così, convinto che sia ben detto e che valorizzi la professione: il
movimento, nella vita, è quasi tutto quello che c’è: i suoi professionisti sono veri e propri benefattori
dell’umanità. Qui, è chiaro, dovrei forse dire (ma la lingua non regge …) che i suoi veri professionisti
sono veri e propri benefattori ecc. ecc.: poiché, in realtà, di Professionisti con la P maiuscola se ne
vedono ben pochi….

Dunque, professionista del movimento. E qui qualche specificazione. Quale movimento?


Se dei primi anni di vita, professionista (giocoso, non serioso) del gioco motorio e della formazione
motoria giovanile (o di base); se del movimento effettuato con regolarità per tutta la vita come mezzo
e fonte di benessere e di felicità, professionista del movimento per tutta la vita; se del movimento a
fini sportivi, professionista di movimento e sport; se del movimento a fini terapeutici e di riabilitazio-
ne e di ripresa dopo la stasi per diverse cause, professionista del movimento di abilitazione e riabili-
tazione (e qui immagino molti a contendersi la supremazia, anche se diverse sono le specializzazioni
possibili, tutte utilissime, tutti fondamentali); se della terza e quarta età, professionista del movimen-
to per la terza e quarta età. Movimento è il pilastro. E su questo tutto si costruisce. Certo, essere veri
professionisti del movimento ….. Una bella sfida! Chi forma e come vengono formati questi preziosi
professionisti? Quante cose devono conoscere? Quante ne devono saper fare? Con che apprendistato
e sotto la guida e la tutela di chi?

E che attitudini devono manifestare gli aspiranti professionisti per essere, poi, veri professionisti?
Cosa è un vero professionista? È uno che ci sa fare. Uno che comprende subito, quasi intuisce, e che
poi entra in relazione e sa cosa deve fare ed ancora sa scegliere tra i moltissimi strumenti che ha e sa
utilizzarli, metterli in pratica subito e bene. Ecco questo non è un insegnamento, questa è una dote
con cui si nasce e se non ci si nasce non si può fare nulla. Non si apprende.

Per essere veri Professionisti del movimento un po’ bisogna esserci nati.

86 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


LA PROFESSIONE

Katia Arrighi

Le donne
e lo sport

Lo sport al femminile
e le Olimpiadi
La storia millenaria di un genere che ha sempre avuto dif-
ficoltà a imporsi nello sport e fino a pochissimi anni fa non
aveva ancora trovato una narrazione completa ed esausti-
va.

In un tempo non lontano rispetto a noi parlare della possi-


bilità delle donne di fare e praticare sport era considerato
un tabù: le donne non potevano e non dovevano praticare
lo sport perché ritenuto dannoso per la loro salute e per
la loro moralità.

Secoli di “oppressione” di genere hanno portato le donne


ad avere intorno a loro un’aura di romanticismo quasi de-
cadente: le donne dovevano essere fragili, pallide, protet-
te dentro le mura di casa. La corsa, il sollevamento pesi, la
danza, erano considerate disdicevoli soprattutto nelle alte
classi sociali mentre le donne delle classi meno elevate
questo problema non se lo ponevano neppure; assorbite
completamente dal lavoro che le impegnava durante tutta
la giornata con turni spesso massacranti, dividendosi tra
famiglia, figli, campi, fabbrica: fare sport era un lusso ben
lontano dalle loro possibilità.
Le donne aristocratiche o delle classi più abbienti si occu-
pavano invece di praticare una arte antica e considerata
nobile: l’equitazione.

Emblematica al riguardo la figura di Diana De Poiters, bel-


lissima donna della Francia rinascimentale descritta come
una dea dalle sembianze perfette che incarnava in sé ogni
meraviglia estetica dell’epoca. Amata dal re di Francia, En-
Katia Arrighi rico II, più giovane di lei di molti anni, si prendeva cura del
Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza,
con tesi in Diritto Amministrativo, e opera suo corpo alzandosi prestissimo al mattino e facendo lun-
da molti anni nel settore della consulenza ghissime cavalcate all’alba, sotto piogge incessanti o sotto
del lavoro e dello sport. Attualmente
delegata Coni per la provincia di Como,
la magia dell’alba nella Valle della Loira quando la nebbia
delegata Fipe per la provincia di Bergamo. si alza dal bosco e circonda i castelli fiabeschi delle antiche
Relatrice in numerosi convegni di dimore dei re francesi.
aggiornamento e formazione.

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 87


L’equitazione era ammessa, come le cidono con la Grecia e la Turchia e e la spalla destra nuda fino al seno“.
camminate nei parchi, seppur con le avevano come caratteristica quella di Circostanza di particolare importanza
difficoltà oggettive di potere cavalcare essere perfette guerriere addestrate se si considera che, secondo le rico-
o camminare non avvolte nei comodi nell’arte del combattimento a corpo struzioni storiche, gli uomini correva-
vestiti dei giorni nostri o con le prati- libero o con spade, oltre che ottime no invece nudi e liberi.
LA PROFESSIONE

che tute da ginnastica, ma pur sempre cavallerizze (da qui il termine “caval- Ad eccezione di questo rarissimo
vestite di tutto punto con corsetti, care bene come una amazzone” ) e esempio di possibilità concessa alle
cappelli e guanti. perfette tiratrici d’arco. Si allenavano donne di praticare sport era impedito
quotidianamente nella lotta, nell’uso loro fare ogni altra cosa, addirittura
La cavalcata per una donna dell’epoca delle armi, nell’equitazione e nel tiro partecipare come spettatrici ai giochi
non poteva e non doveva mai avvenire con l’arco. olimpici antichi.
con la cavalcatura ammissibile per un Sconfitte ad un certo punto della sto- Ora tutte noi donne, volendo o poten-
uomo, a dorso di cavallo, ma doveva ria scomparvero dalla scena reale per do, partecipiamo come spettatrici ai
avvenire con la modalità dell’“amaz- entrare nel mito. giochi olimpici, sia per i normodotati
zone”, quindi con entrambe le gambe Sempre restando nella antichità ab- che per gli atleti disabili. Un tempo
portate su un lato, come cavalcavano biamo le donne nel mondo greco e nel invece se una donna avesse avuto l’ar-
le Amazzoni dell’antichità. mondo spartano, nell’eterna lotta fra dire di partecipare come spettatrice,
Atene e Sparta. vedendo tutti quegli uomini comple-
Una regina di Francia che amava l’e- Nel mondo greco, accanto ai giochi tamente nudi gareggiare e confron-
quitazione fu la contemporanea di olimpici, furono creati dei giochi con- tarsi, sarebbe stata gettata viva dalle
Diana: Caterina dei Medici, cavalleriz- siderati minoritari perché permessi scogliere di un monte e lasciata lì mo-
za provetta e inventrice delle mutande alle donne, chiamati EREI in onore rente. Leggermente differente dalle
per le donne. Sì, perché lei cavalcava e di Era, la grande dea moglie del po- donne greche erano le donne spar-
amava farlo ma detestava dovere sa- tente Zeus, ma più che essere giochi tane. Sparta era una città basata sul
lire a cavallo facendo comprendere il finalizzati alla pratica sportiva di per culto della forza e della possanza e
fatto che sotto le ampie gonne le don- sé erano dei rituali atti a dimostrare considerava un privilegio avere donne
ne dell’epoca non potevano indossare la possibilità di una ragazza di essere forti perché donne forti significava fi-
la maglieria intima. Era impedito loro considerata ormai pronta al matrimo- gli forti e guerrieri.
per preciso precetto religioso. Lei si nio, unica e sola aspirazione femmini- Potremmo discutere sul fatto se fos-
impose e iniziò a indossarle. Da allora le per millenni. se più sessista impedire a una donna
sono diventate indispensabili ad ogni I giochi consistevano in una corsa di di fare sport come ad Atene piutto-
donna. circa 160 metri e la vincitrice pote- sto che incentivarlo al fine di fare di
Un’altra cavallerizza famosa fu una re- va ben dichiarare d’esser il migliore lei una ottima generatrice di guerrie-
gina asburgica, Elisabetta di Baviera, partito. Si svolgevano nello stadio di ri come a Sparta, ma questa è tutta
passata alla storia per essere la prota- Olimpia, centro nevralgico delle famo- un’altra storia.
gonista del celebre film Sissi con Romy se Olimpiadi maschili, probabilmente Un aspetto particolare della cultura
Schneider. Donna bellissima e dedita proprio nell’anno olimpico e prima dei spartana è che accanto all’insegna-
in maniera quasi maniacale alla cura giochi maschili stessi. mento delle lingue e delle scienze
del proprio corpo, trascorreva anche 8 L’uso di “probabilmente“ fa intendere oltre che della musica, si insegnava
o 9 ore al giorno a cavallo e fu una del- la grande diversità di attenzione anche l’allenamento e la cura del proprio
le prime donne ad avere in casa una storica data a questo aspetto: i giochi corpo (non in senso estetico), con un
piccola palestra personale per i propri maschili sono passati alla storia e ri- insegnante chiamato Pedotriba che
esercizi quotidiani. presi poi in epoca moderna (vedremo si occupava dell’aspetto ginnico della
Queste donne sono solo degli esem- come anche qui vi saranno disparità formazione pedagogica.
pi di un tempo in cui le donne non di genere) mentre i giochi femminili La ginnastica veniva intesa come una
avevano le libertà di cui godono ora e sono quasi pressoché sconosciuti . Chi esperienza educativa sia sotto l’aspet-
narrare la storia vissuta attraverso lo di voi li conosceva? Chi di voi conosce to ginnico che sotto l’aspetto spiri-
sport può fare comprendere che mol- invece le Olimpiadi? Nella risposta sta tuale. Le donne greche potevano ga-
to di ciò che noi abbiamo acquisito in la disparità di genere cui accennava- reggiare se c’era uno sfondo religioso
termini di diritti e di materiale di uso mo. e solo nel I secolo d.C. si iniziano ad
comune ai giorni nostri passa attraver- Le donne di solito erano 16, come ri- avere atlete coinvolte in gare esclusi-
so la determinazione e la caparbietà porta uno storico dell’epoca, Pausa- vamente sportive senza connotazioni
delle grandi donne del passato. nia; correvano e vincevano corone di religiose. A questo periodo risalgono,
In questo ipotetico viaggio immagina- ulivo, carne di mucca o di bue con il di- infatti, le sensazionali vittorie di tre
rio nella storia delle grandi donne che ritto di dedicare statue con incisi i loro sorelle, Tryphosa, Hedea e Dionysia,
hanno fatto lo sport partiamo, perché nomi o fare dipingere i loro ritratti sul- figlie di Hermesianax, cui, dopo le
doveroso, proprio dalle amazzoni. le colonne del tempio della dea Era. gare, vengono addirittura dedicate
Le Amazzoni erano antiche guerriere Pausania le descrive “con i capelli pen- statue ed offerta loro la cittadinanza
di quelle terre che attualmente coin- denti, la tunica poco sopra il ginocchio per l’onore della vittoria.

88 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Così, nelle gare panelleniche Pythia e Isthmia, la sorella dove venivano celebrate le feste in onore di Zeus. Quale
maggiore Tryphosa vince nel 39 d.C e nel 41 d.C., per poi migliore occasione per lanciare il suo appello: “riprendia-
vincere di nuovo i Pythia due anni dopo. L’altra sorella è, mo i giochi”?
invece, vincitrice negli Isthmia del 43 d.C., nella specialità Era il 25 novembre del 1892 e lui era il Barone de Couber-
della corsa armata sul carro a quattro cavalli, nonché, suc- tin, al secolo Pierre Fredi de Coubertin.
cessivamente, in altre gare. Il caro de Coubertin riuscì nella propria missione e permi-
Dionysia, infine, gareggia nel 44 e nel 45 d.C., an- se la rinascita di questa antica pratica usando come base
che ad Epidauro, riportando significative vittorie. proprio l’usanza antica: non sia mai permesso a una don-
Nel II sec. d.C., infine, viene annoverata la vittoria di una na di parteciparvi.
donna nella “corsa doppia” di 400 metri a Sparta, in una Non le gettavano giù da un monte e neppure nella Senna;
gara tenutasi in onore di Livia, moglie di Augusto. semplicemente non potevano partecipare perché era im-
E dopo Sparta e Atene il mondo classico ci porta a Roma morale che una donna vi partecipasse.
dove le donne potevano partecipare a gare femminili. Si narra che egli dicesse, nei salotti buoni della Parigi
Nella stessa Roma, capitale dell’Impero, erano diffuse le dell’epoca: “giammai le donne nello sport. Una donna che
competizioni femminili di corsa come la gara nel 86 d.C. pratica sport è la cosa più antiestetica che gli occhi umani
di una corsa femminile all’interno del Certamen Capito- possano contemplare”. Viene ripetutamente citata questa
linum. circostanza e non sapremo mai se vera o falsa, ma vero è
Dalla Antica Grecia, ai fasti di Sparta, passando per la che non volle la partecipazione delle donne ai suoi giochi
Roma imperiale, arriviamo all’epoca che passa attraverso olimpici.
la caduta dell’impero romano e arriva fino al medioevo, al
rinascimento, all’epoca dei lumi, passando per il risorgi- La prima Olimpiade dell’epoca moderna si svolse, ovvia-
mento e arrivando all’epoca moderna. mente, ad Atene.
Per riassumere brevemente l’importanza delle donne nel- Correva l’anno 1896 e nessuna donna vi partecipò, sep-
lo sport in queste epoche si potrebbe usare una espressio- pure esista un aneddoto narrato dal giornalista Vladis Ga-
ne semplice ma efficace: non pervenuta. vrilidis.
Con la decadenza dell’impero romano e il suo crollo ha
preso sempre più potere nel nostro paese la concezione Una donna greca chiamata Melpomene tentò di parteci-
che voleva le donne fragili, mamme, mogli, spose, non pare, ma quando scoprirono essere una donna la allon-
certo guerriere, amazzoni o atlete. Passeggiare sotto il tanarono. Forse dovremmo ringraziare la loro “cortesia”
sole e prendere un lieve colore di abbronzatura era consi- perché la allontanarono solo e non la gettarono già da un
derato indegno per le nobili di molte epoche e le povere monte come si faceva invece in epoca greca.
popolane avevano già il loro bel da fare con polli, galline, Il nome esatto della donna fu Stamata Revithi: donna te-
orto e figli per occuparsi di sport e cura del proprio corpo. nace e caparbia che percorse a piedi i 40 km previsti per la
Se non morivano di parto avevano 10 figli di media, fra gara pur contro i dettami degli organizzatori e arrivò fino
vivi e morti , e non avevano certo il tempo per correre o alla fine ma non fu fatta entrare nello stadio proprio per-
saltare la corda. ché appartenente al genere femminile.
Non in tutti i paesi ovviamente era così. Ci sono esempi Dopo l’inizio poco avvincente delle donne nel mondo del-
di donne guerriere nel nord Europa che difendevano i vil- lo sport olimpico, anche le edizioni successive non brilla-
laggi quando i loro mariti erano in guerra, come le donne rono certo per parità di genere o per un numero almeno
vichinghe, e c’è tutta una mitologia che parla delle famo- dignitoso di atlete donne fra le fila dei partecipanti.
se Valchirie, donne guerriere e amazzoni perfette. Ma era La seconda Olimpiade si svolse a Parigi nel 1900 e contò
una attività fisica legata alla guerra, non al piacere di pra- solo 22 donne su 997 atleti.
ticare sport o gareggiare. Le donne gareggiarono nel tennis, nella vela, nel croquet,
In realtà per molti secoli le gare sportive si sono ridotte ai nella equitazione e nel golf.
tornei per nobili, le cd giostre medioevali, alle gare di lan- Sono rimaste negli annali storici Madame Brohy e Made-
cia e arco dell’epoca rinascimentale dove la pratica della moiselle Ohnier che gareggiarno nel croquet. Nomi im-
caccia era diffusissima fra i nobili, fino ad arrivare al fioret- portanti, perché le prime in assoluto, Helene de Pourtales,
to e alla spada nell’epoca settecentesca. velista, e Charlotte Cooper, tennista.
Di sport vero e proprio non se ne è mai parlato per anni: Helene vinse l’oro e l’argento nella classe 1-2 tonnellate
di gare, di manifestazioni, dell’importanza strategica dello contro equipaggi maschili mentre Charlotte Cooper arri-
sport nello sviluppo delle donne nessuno né ha mai par- vò a gareggiare a Parigi, avendo già conquistato un titolo
lato. nel torneo di Wimbledon nel 1895. A Parigi arrivò anche
Si arriva così alla fine del 1800 e inizi del 1900 quando il Margaret Abbott, una studentessa d’arte di Chicago in
barone de Coubertin, appassionato di storia dell’antica vacanza nella capitale francese durante l’Esposizione uni-
Grecia decise di rivisitare e rifondare gli antichi giochi in versale di Parigi e si iscrisse al torneo universale di golf
chiave moderna. registrando il miglior round nel percorso a nove buche e
Le Olimpiadi antiche si tennero (prive della partecipazio- vincendo l’oro olimpico. Proseguiamo in questo immagi-
ne femminile). Egli lanciò l’idea e un gruppo di archeologi nario percorso fino ai giorni nostri passando attraverso le
francesi e tedeschi, lavorando intorno alle rovine di Olim- Olimpiadi di Saint Louis nel 1904 con la partecipazione di
pia, riportarono alla luce il vecchio stadio, i luoghi sacri pochissime donne ma fra le quali spiccò la tennista inglese

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 89


Charlotte Cooper, che diventerà la prima campionessa
olimpica vincitrice di 5 titoli individuali a Wimbledon.
Su Charlotte pesa una circostanza, per noi inconcepibi-
le oggi: l’abbigliamento. Oggi giorno le donne praticano
sport con comodi calzari e comodi accessori; mai una don-
LA PROFESSIONE

na si sognerebbe di giocare a tennis con gonna, contro-


gonna, corsetto, tulle, cappello, guanti. Lei lo fece perché
il pur timido tentativo di fare partecipare una donna a una
gara sportiva non poteva certo andare contro la decenza
e la morale. Una donna senza corsetto all’epoca era consi-
derata “un’aragosta senza carapace”.
E dopo la mitica Charlotte, cosa successe?
Amsterdam 1928: vinse la medaglia d’oro nel fioretto la
diciassettenne Helena Mayer, atleta di origine ebraica che
poi ebbe molti problemi nelle Olimpiadi del 1936.
Nonostante le prime presenze femminili bisognerà aspet-
tare le Olimpiadi del 1936 per considerare la donna come
un’atleta e non un’amenità.
Fu presente anche Elisabeth Robinson velocista statuni-
tense, campionessa olimpica ad Amsterdam 1928 e a Ber-
lino 1936.

Betty Robinson arrivò all’atletica per caso, a sedici anni.


Dopo averla vista correre per non perdere il treno, un’in-
segnante le fece fare un test cronometrato lungo il corri-
doio della scuola. Fece la sua prima gara appena quattro
mesi prima delle Olimpiadi del 1928 e già al debutto stabilì
il nuovo primato mondiale sui 100 m. Le Olimpiadi furono
appena la quarta gara della sua vita.
Ad Amsterdam le donne furono ammesse a gareggiare in
atletica leggera per la prima volta. Il 31 luglio si svolsero i
100 m, prima gara in programma per l’atletica femminile.
Accanto a lei, seppur in un altro sport, troviamo la polac-
ca Halina Konopacka, vincitrice del lancio del disco nello
stesso pomeriggio. Ondina si fece notare sin da giovanissima per la sua grinta
e le sue doti atletiche. Ai campionati studenteschi bolo-
Le Olimpiadi del 1932 a Los Angeles iniziarono a segna- gnesi rivaleggiò con la concittadina e compagna di scuola
re una piccola svolta che avrebbe portato poi, a fine della Claudia Testoni, che sarebbe stata la sua antagonista per
guerra, a un inserimento sempre maggiore delle donne tutta la carriera sportiva, e amica per tutta la vita. A tre-
nello sport. dici, anni Ondina Valla era già considerata una delle gran-
Le Olimpiadi del 1936 furono un evento cruciale nella di protagoniste dell’atletica leggera italiana. L’anno dopo
storia dello sport con l’impiego della grande macchina divenne campionessa italiana assoluta e fu convocata in
propagandistica messa in funzione dal regime nazional- nazionale, quando indossava già i colori della Virtus Atle-
socialista: esaltazione della forza fisica tedesca, dell’amor tica Bologna.
patrio, comunicazione al mondo intero che la Germania
distrutta e umiliata dalla sconfitta della Prima guerra mon- Convocata per i Giochi olimpici di Los Angeles 1932, fu
diale aveva ritrovato la sua naturale grandezza. Fu consen- invece esclusa su pressione del Vaticano che giudicava
tita la presenza nella squadra tedesca di Helena Mayer di sconveniente che una sedicenne affrontasse, unica donna
origine ebrea che abbiamo già incontrato ad Amsterdam in una spedizione totalmente maschile, il viaggio transo-
nel 1928. Lei, donna già emarginata in quanto donna nello ceanico.
sport aveva anche il doppio svantaggio di aderire a una re-
ligione invisa ai potenti dell’epoca; non deve certo essere Il più importante risultato della sua carriera fu l’oro ai
stata facile la sua vita. Giochi olimpici del 1936 a Berlino negli 80 metri ostacoli.
Ma parliamo dell’Italia e di Ondina Valla. A Berlino nel Il 5 agosto vinse la semifinale con un tempo che le valse
1936 parteciparono 3834 atleti di cui 328 donne, fra le anche il record mondiale. Il giorno dopo si disputò la fina-
quali la nostra italiana Ondina all’anagrafe registrata con le: Ondina arrivò prima, mentre la sua rivale di sempre,
un nome inusuale: Trebisonda. Claudia Testoni, si ritrovò quarta fuori dal giro medaglie.
Ostacolista e velocista italiana fu campionessa negli 80 Qualche giorno dopo le due, insieme alla Bongiovanni e
ostacoli a Berlino nel 1936 nonché prima donna italiana a alla Bullano, conquistano anche il quarto posto nella staf-
vincere la medaglia d’oro ai Giochi olimpici. fetta 4×100 metri.

90 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


Attraverso lei fu fatta una propaganda a favore del
concetto di donna “fascista”: madri e mogli prima di
tutto, ma anche donne forti che potevano esaltare
la forza della razza italiana. Lo stesso principio che
spingeva secoli prima Sparta a volere donne forti,
dimostrando così che la storia si ripete sempre e
che se si conoscesse bene la storia molti errori non
verrebbero rifatti dall’uomo.
L’epoca fascista segnò molto la cultura italiana e le
donne in particolare modo, anche nell’ambito spor-
tivo. Si tentò di dare luce al nostro Paese anche al di
fuori dei nostri confini e si puntò molto sull’aspetto
atletico delle donne, (visto sempre purtroppo come
aspetto “procreativo“ di una razza che gli uomini di
quel tempo ipotizzavano essere superiore alle altre,
dimenticando una cosa semplice nella sua logicità:
non esistono razze. Esiste una sola razza, quella
umana. La differenza sono le etnie di provenienza
non le razze, concetto avulso ai ragionamenti con-
torti dei nazionalisti di ogni tempo ed epoca).

Prima della seconda guerra mondiale le donne era-


no, più che altro, considerate come genitrici; dopo
qualcosa cambia. Nelle Olimpiadi del 1948 a Lon- 2004 con le immense atlete della scherma italiana Giovan-
dra fu protagonista l’atleta olandese Francina Elsje Blan- na Trillini e Valentina Vezzali.
kers Koen, conquistando quattro titoli olimpici in atletica Nel 2012, la prima donna poté gareggiare nel pugilato, di-
leggera e meritando l’appellativo di “mamma volante”. sciplina che fino ad allora era solo maschile (parliamo di
Anche Micheline Ostermeyer, lanciatrice del disco, si se- solo 8 anni fa).
gnalò per le sue qualità di atleta. Dopo il blocco dovuto Sempre 2012 a Londra per la prima volta in tutta la sto-
alla seconda guerra mondiale, si iniziò cosi ad avere un ria delle Olimpiadi moderne tutti gli stati iscritti ebbero
timido segnale di cambiamento e poco per volta le donne almeno una donna nella loro delegazione. Sono tutti av-
entrarono a pieno titolo nel loro diritto di partecipare ai venimenti recenti che dovrebbero fare riflettere e pen-
giochi olimpici. sare: consideriamo esistenti da sempre diritti che invece
Nel 1968 a Città del Messico grandissima fu la ginnasta del- abbiamo ottenuto e per i quali abbiamo combattuto solo
la ex repubblica della Cecoslovacchia Vera Caslavska e, per in epoca recente.
la prima volta, l’ultimo tedoforo fu una giovane donna, l’at-
leta Norma Enriqueta Basilio de Sotelo. Negli anni la pre- Prima donna alle Olimpiadi 1900 (sono passati 120 anni,
senza femminile ha continuato ad aumentare: nel 1988 a non tantissimi).
Seul la partecipazione femminile fu di 2194 donne su 8391 Diritto al voto delle donne 1947 (sono passati pochissimi
atleti. Nel 2000 ai giochi di Sydney la fiamma olimpica ven- anni).
ne portata da donne-tedoforo per commemorare i cento Diritto alle donne di essere considerate alla pari di un
anni della partecipazione ai Giochi di rappresentative fem- uomo nella famiglia: 1975 (sono passati pochissimi anni).
minili, mentre nel 1972 a Monaco spiccarono l’italiana An- Diritto alle donne di vedersi riconosciuta l’abolizione del
tonella Ragno che vinse nella gara di fioretto, Paola Pigni delitto d’onore: 1981 (non sono passati moltissimi anni).
nei 1500 e Novella Calligaris la prima donna italiana a vin-
cere medaglie olimpiche nel nuoto: due bronzi e un oro. Questo breve viaggio nella storia del mondo femminile
Nel 1976 a Montreal nacque la stella infinita e mai spenta nello sport delle Olimpiadi si conclude con una riflessione:
di Nadia Comaneci, mentre la mitica Sara Simeoni salì sul c’è ancora molto da fare per ottenere quella parità di ge-
podio vincendo l’argento . nere che dovrebbe essere il frutto del naturale rapportarsi
Le Olimpiadi successive si svolsero sempre con la presenza quotidiano fra gli uomini e le donne.
minoritaria delle donne in vari sport e una storia partico- Lo sport ha insegnato che i limiti possono essere superati
lare si ebbe con Sydney nel 2000, con la partecipazione e che si può essere grandi campionesse e avere la medesi-
della aborigena Cathy Freeman elevata a simbolo della ma dignità di un uomo nel conquistare medaglie e premi.
riconciliazione del paese che ha vestito prima i panni del- Per chi ama la storia e ama lo sport non possiamo che
la sacerdotessa di Olimpia nell’accendere il tripode e poi consigliare la lettura dei testi sulla storia delle Olimpiadi
quello di vincitrice dell’oro nei 400 metri. e magari emozionarsi guardando i vecchi filmati dei cam-
Altre donne eccellenti furono Marion Jones, americana pioni di un tempo.
che vinse tre ori, un argento e un bronzo. Un grazie va a tutte quelle donne che hanno combattuto
Quindi piccoli passi, uno dietro l’altro, fino ad arrivare ai e combattono ogni giorno per regalare a noi le emozioni
recenti anni, che narrano di altre donne, come ad Atene dello sport.

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 91


Guido Martinelli

Il lavoro
sportivo
dilettantistico:
quale futuro?
La Suprema Corte di Cassazione è tornata ad esprimersi sulla qualifi-
cazione sotto il profilo lavoristico della prestazione sportiva dilettan-
tistica.
Dopo che con l’ordinanza n. 24365 del 30.09.2019 (“.…invero, in un’ot-
tica premiale della funzione sociale connessa all’attività sportiva dilet-
tantistica, quale fattore di crescita sul piano relazionale e culturale, il
legislatore ha inteso definitivamente chiarire che anche i compensi per
le attività di formazione, istruzione ed assistenza ad attività sportiva
dilettantistica beneficiano dell’esenzione fiscale e contributiva, senza
voler limitare, come in precedenza in alcuni ambiti sostenuto, tale fa-
vor alle sole prestazioni rese in funzione di una partecipazione a gare
e/o a manifestazioni sportive…”) sembrava aver accettato e condiviso
le numerose decisioni di merito che avevano espressamente ricono-
sciuto che i compensi sportivi potessero essere riconosciuti, pur con
le loro agevolazioni previdenziali e assicurative anche a soggetti che
svolgessero in via principale il lavoro sportivo dilettantistico, la succes-
siva ordinanza n. 11375 del 12 giugno ’20, emanata dalla medesima
sezione lavoro, sembra rivedere tale assunto.
Infatti, in una controversia inerente alle prestazioni di un maestro tra
un circolo tennis e l’Inps, su ricorso presentato dal Tennis Club, già
condannato nei due precedenti gradi di merito, dopo aver ricordato
un suo precedente (C. Cass. 08/10/2014 n. 21245) che aveva fatto ri-
entrare gli istruttori di nuoto tra i soggetti iscrivibili all’attuale Inps,
gestione spettacolo, indicando proprio il precedente dell’anno scorso,
sopra citato, ricordava che la disciplina di cui all’art. 67 primo comma
lett. m) trova applicazione soltanto qualora non sia conseguita “nell’e-
sercizio di professioni nè derivino da un rapporto di lavoro dipenden-
te”.
Nel caso di specie “l’attività degli istruttori di tennis di lavoro autono-
mo e natura professionale era svolta con abitualità” da ciò facendo
conseguire l’obbligo previdenziale e il rigetto del ricorso da parte della
associazione sportiva dilettantistica.

Luglio-Settembre 2020 Strength & Conditioning 93


Ormai l’incertezza sul punto regna sovrana. Diventa per- Un’ultima considerazione si impone.
tanto indispensabile una rapida definizione del problema. L’esperienza della legge 91/81 deve insegnare. Infatti il
In vista della definitiva approvazione dei decreti delegati legislatore del professionismo sportivo è stato costretto
di riforma dello sport di cui alla legge n. 86/19, la “madre” a catalogare la prestazione degli atleti come subordina-
di tutte le riforme non potrà che essere “l’individuazione ta ma, consapevole dei limiti della disciplina legislativa in
LA PROFESSIONE

di una fattispecie unitaria di lavoratore sportivo” di cui materia, ha previsto una serie di deroghe, fino ad arrivare
all’art. 5 della citata legge delega. all’art. 3 dove vengono elencati alcuni casi in cui questa
Lavorare, sotto il profilo lavoristico, sulla disciplina fiscale appare come “autonoma” non legati all’assenza di subor-
di cui all’art. 67 primo comma lett. m) del Tuir non appare dinazione gerarchica quanto alla ridotta intensità della
semplice o facile. prestazione.

Ad esempio, il c.d. compenso sportivo ha anche valore Diventa difficile inserire una realtà complessa come quella
“premiale”. Ossia si applica anche per i “premi”. Pertanto sportiva, in particolare quella dilettantistica, nelle fattispe-
non sempre viene erogato a fronte di una prestazione d’o- cie lavoristiche per come disciplinate oggi dal codice civile.
pera, inquadrabile come attività lavorativa ma, a volte, an- La tecnica legislativa che sarà adottata dovrà “garantire”
che solo come gratifica per una prestazione sportiva parti- il mondo sportivo che, in presenza dei parametri indicati,
colarmente interessante (i c.d. premi partita o premi gara) la prestazione rientra tra quelle a carattere sportivo. Non
Tant’è che non esiste alcun rapporto tra entità del com- possiamo correre il rischio (e i costi) di giudizi che possano
penso e prestazione resa. In via di mera ipotesi io oggi, arrivare fino alla Corte di Cassazione.
ASD o SSD, potrei riconoscere diecimila euro “tax free” a
un soggetto senza aver ricevuto dal medesimo alcun tipo La strada, a nostro avviso, non potrà che essere quella di
di controprestazione. Ammesso che si voglia mantenere un tertium genus autonomo rispetto alla distinzione clas-
questa che per noi è una palese assurdità, protagonista sica tra lavoro autonomo e subordinato.
di tanti casi di elusione se non di vera e propria evasione
fiscale (troppo facile in questo modo potersi creare costi
inesistenti), come questa si potrà conciliare con l’ipotizza-
to versamento di contributi previdenziali e assistenziali?
Così come si porrà il tema delle prestazioni sportive rese
da pubblici dipendenti.

Come potrà conciliarsi il lavoro sporti-


vo con il pubblico impiego?
Ma all’interno della norma fiscale ci
sono sicuramente anche prestazioni
che non hanno natura sinallagmatica
quali quelle con finalità endoassocia-
tiva (io, associato, presto una attività
in favore della mia ASD per condivi-
sione delle finalità sportive e per la
quale ricevo un corrispettivo forfet-
tario il cui valore è abbondantemen-
te inferiore rispetto alle prestazioni
svolte) o prestazioni svolte da soggetti
che siano già titolari, per altra attività
svolta, di propria e autonoma posizio-
ne previdenziale e assicurativa.
Anche in tal caso, che fare?
Ci poniamo questi problemi perché
qualsiasi soluzione si ipotizzasse corre
il rischio di prevedere un aumento di
costi a carico del movimento sportivo
in una situazione, come quella attua-
le, in cui sicuramente qualsiasi lievita-
zione appare come insostenibile.

94 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


ABSTRACTS
WHY “GOD DOES NOT BUILD IN STRAIGHT LINES” COMPARISON OF RELATIVE STRENGTH AND POWER IN
Andrew Charniga ATHLETES OF BOTH SEXES
S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 4-10 Giuseppe Grillone, Sandro Bartolomei
Beginning in 1987 with the first world championships for women weightlift- S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 55-59
ers, the ancient sport of weightlifting transformed into a endeavor not only Women are considered weaker and less powerful than men who train as
of strong men; but, of strong women as well. Well then, considering the Con- much as them, and they express less muscle power in weightlifting exercises.
fucianisms of femininity (“According to the doctrine of Confucius femininity To date, however, no study has compared the strength and power perfor-
is Yin and masculinity Yang. Which in turn mean “femininity is negative, soft, mance of athletes of both sexes, in relation to the composition of the body
dark and weak, masculinity is positive, hard, bright and strong” (FAN Hong, and muscle structure. The purpose of this study is accordingly to analyze
1997); how can some negative, soft, dark and weak ‘Yin’ fare in an ultra mas- maximum strength and power in relation to muscle mass, lean body mass
culine sport like weightlifting? At onset, questions begging for answers: How and muscle morphology, comparing men and women that practice disciplines
does one train the female weightlifter? Should women lift the barbell like calling for strength and power.
men, i.e., are the mechanics and physiology needed to effectively raise a
maximum weight applicable for both sexes? What about the psychological STRATEGIES TO COUNTERACT A SEDENTARY LIFESTYLE
approach? Must females approach weightlifting like males; expressing mas-
culinity’s three ‘A’s of strength: anger, aggressiveness, assertiveness? (Char-
IN THE OVER-65S DURING THE SPREAD OF COVID 19: THE
niga, 2016). ITALIAN EXPERIENCE
Italo Sannicandro, Giacomo Cofano, Anna Rosa Rosa, Dario Colella
THE EFFECTS OF STRENGTH TRAINING ON MOTOR UNIT S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 61-65
ACTIVITY The sizeable difference between the limitations enforced to reduce the spread
of Covid 19, and the WHO’s minimum physical activity guidelines for protecting
Andrea Casolo, Alessandro Del Vecchio, Francesco Felici health, have made it necessary to give older Italians a means of counteract-
S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 11-25 ing the effects of aging and a sedentary lifestyle in the current circumstances.
Strength training is one of the most popular exercise approaches; it provides When movement restrictions are in place, home training perhaps remains the
a number of functional and health-related benefits to a variety of members of only possible strategy to adopt. Yet this clearly cannot cover the entire duration
the population, from athletes to patients. It is a well-established fact that doing of an exercise course, where the presence of a teacher is essential for correct-
this form of exercise regularly increases the maximum volitional force-generat- ing errors and helping over-65s to learn a physical activity.
ing capacity of the skeletal muscle, which is the result of both neural and mor-
phological adaptations. Evidence suggests that the early and rapid increases in
muscle strength (<4 weeks) are predominantly underpinned by neural changes
SOUND STIMULATION TO HELP INCREASE PHYSICAL
occurring at multiple levels of the motor pathway, as opposed to mechanical EFFICIENCY IN MICROGRAVITY: A LONGITUDINAL STUDY
and architectural changes, which typically occur at a later time (> 5-8 weeks). Lolletti Luca, Luciano Gemello, Gollin Massimiliano
However, the specific mechanisms at the motor unit level underlying the early S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 67-73
gains in muscle strength after training are largely unknown. The main purpose The results achieved by this study show that training in water, when com-
of this study is to summarize the latest scientific evidence about motor unit ad- bined with sound stimulation, can also have positive effects on physical
aptations following a short-term (4 weeks) strength training program in healthy and metabolic capacities. The results suggest that under microgravity, an
adults. Thanks to the adoption of the most advanced techniques (e.g. HDsEMG) overweight person can benefit from the lipolytic effect of a protocol of this
for non-invasive recording, decomposition and tracking of motor unit activity kind; by considerably reducing the vertical load, which can result in straining
in vivo, it was possible to shed new light on changes in the neural and periph- muscles and tendons, people can actually increase the sequence of exercises
eral properties of the same motor units identified before and after short-term instead. Sound stimulation is therefore an effective training system when ap-
strength training. Our results provided us with a unique perspective on how the plied to individuals, or to groups with physical ability levels that are as similar
nervous system adapts to a training stimulus. as possible.

STRATEGIES IN SELF-REGULATING EXERCISE WITH OVERLOAD IS BLOOD FLOW RESTRICTION HELPFUL FOR RECOVERY
Marco Duca, Giampietro Alberti FROM AN INJURY? PRACTICAL APPLICATIONS AND SAFETY
S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 27-35 GUIDELINES (PART 2)
Choosing how to use overloads in resistance training is crucial for enabling Michele Castellano Vitaterna
individuals to achieve the desired results. Traditional methods such as pre- S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 75-79
scribing maximum repetitions, or a certain percent of maximum repetitions This is the second part of work which initially set out to gauge the scientific
do not, however, take individual variations into account. Nor do they allow foundations of the Blood Flow Restriction method. In this second part, the Au-
fatigue to be managed properly. This review sets out to examine two meth- thor instead provides guidelines to avoid triggering physical problems, and also
ods which allow individuals to adjust the overload themselves, depending on describes a specific work protocol.
their condition during training. It reveals origins, functions, limitations and
potential applications: RPE scale based on “repetitions in reserve” and “rela-
tive intensity” based on series and repetitions. AT WALKING PACE
Rinaldo Silvestri
OVERLOADS IN THE BODYBUILDING SYSTEM. S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 81-83
OPPORTUNITIES AND LIMITS Interesting reflections on modern life and on how Man lives in and uses his
“Earth” home. It takes stock of past experiences, describes warnings issued by
Vito Leonardi experts and sets out future prospects. All within the reflections themselves on
S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 37-47 playing, the bicycle/toy, and Aesop’s fables!
An interesting overview of the story of Bodybuilding’s arrival in Italy in the early
’50s, taking us up to the present day. The Author is a fully-fledged expert of the
discipline, and describes its method, development and how its knowhow has WOMEN AND SPORT
affected modern-day sports training. Katia Arrighi
S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 87-91
BUILDING MUSCLES USING BODYWEIGHT Women and their presence in the Olympic Games of antiquity and the mod-
ern era; the story of how they gradually came to conquer a role and gain
Alfio Cazzetta fundamental ground. The author briefly describes a number of women who
S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 49-54 illustrate how women have risen in the world of Olympic competition.
Ever since Man first appeared, he has been subjected to the earth’s gravity, much
like all other “things” (living and otherwise). In order to be able to move about,
human beings and animals have to counteract gravitational force to remain up- WORKING IN AMATEUR SPORTS:WHAT DOES THE FUTURE HOLD?
right. At times they can even overcome gravity, and harness or modulate it by Guido Martinelli
using muscle groups to move, run, jump and so on. Generally speaking, when we S&C (Ita), n°33, Year IX, July-Sept 2020, pp. 93-94
talk about strength, we instantly think of the gym and working with overloads. If The Author outlines just how complicated it is to incorporate amateur sports into
this is true for disciplines that call for considerable strength, in others that call for the present-day working scenario, within the context of the Italian Civil Code. How,
less, it is less of an issue; so much so that some disciplines only require working he asks himself, can we reconcile working in amateur sport with public sector em-
with natural bodyweight to overcome strength-related problems, and exercises ployment? He also examines how this sits within the traditional distinction of being
to build muscle are actually superfluous: muscle strengthening exercises have to self-employed, as opposed to being an employee. This, and other issues, against
reflect the demands of the discipline in question. the backdrop of a society which is changing, to some extent in a problematic way.

96 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020


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