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LE STELLE

Struttura:
Ogni stella ha una propria struttura interna che varia a seconda della massa e dell'età; i modelli attualmente
formulati sulla struttura stellare cercano di descrivere abbastanza dettagliatamente la struttura interna
dell'astro servendosi della luminosità e del colore consentendo inoltre di predirne con una certa
approssimazione l'evoluzione futura.

L'interno di una stella stabile si trova in uno stadio di equilibrio sia idrostatico sia termico ed è caratterizzato
da un gradiente di temperatura che origina un flusso energetico in direzione dell'esterno. La struttura interna
di una stella di sequenza principale dipende in primo luogo dalla sua massa, che è all'origine della diversa
disposizione delle strutture all'interno del corpo celeste.

Caratteristiche:
Le stelle sono corpi celesti gassosi che brillano grazie alle reazioni termonucleari di

fusione che avvengono al loro interno e che producono calore e luce. Sono composte

mediamente per il 70% da idrogeno, per il 28% da elio e da carbonio, azoto, ossigeno

e altri elementi.

I parametri stellari più importanti sono la luminosità, le dimensioni, la temperatura e


la massa. Una stella è inoltre caratterizzata dalla composizione chimica degli strati

superficiali, dalla classe spettrale, dall’indice di colore.

La caratteristica principale delle stelle è la loro luminosità: già dall’antichità le stelle sono state divise, in base
alla loro luminosità misurata con degli appositi strumenti chiamati fotometri fotoelettrici, all’interno di sei
ordini di grandezza (la prima per quelle più luminose e l’ultima per quelle più deboli, ma ancora visibili ad
occhio nudo).

Oggi il termine “grandezza” viene sostituito con la parola magnitudine. Si è visto che tra una classe è l’altra
c’era una differenza di 2,5 volte: quindi le stelle della prima classe sono 2,5 volte più luminose di quelle della
seconda e (2,5) al quadrato=6,25 volte più luminose di quelle della terza. Ci si è però resi conto che esistevano
stelle più luminose di quelle già inserite nella prima classe, e stelle ancora più deboli di quelle di sesta
magnitudine quindi si è iniziato a parlare di magnitudine 0 e magnitudine negativa.

La luminosità delle stelle che noi percepiamo è solo in parte dovuta alla luminosità che queste riescono
effettivamente ad emettere perché molto dipende dalla distanza della stella dall’osservatore. La luminosità
apparente di una stella è la misura dello splendore della stella, così come la vediamo dalla Terra. Si misura con
un fotometro e il suo valore dipende da due parametri: la distanza e la luminosità assoluta della stella.

La luminosità assoluta (o luminosità intrinseca) di una stella è la quantità di energia totale emessa nell'unità di
tempo dalla superficie della stella. La luminosità assoluta dipende dalle dimensioni e dalla temperatura
superficiale della stella. In base ai valori delle luminosità, apparenti o assolute, le stelle sono suddivise in classi
di magnitudine. La magnitudine è la misura della luminosità di una stella rispetto a una scala di riferimento. Si
può misurare in due modi:

magnitudine apparente, cioè la magnitudine di un astro osservata dalla Terra, dipende dalla luminosità della
stella e dalla sua distanza. Si ottiene confrontando la sua luminosità apparente con quella della Stella Polare,
alla quale è assegnata magnitudine 2

magnitudine assoluta, cioè la magnitudine apparente che una stella avrebbe se fosse a una distanza di 10
parsec dalla Terra;

La magnitudine assoluta si ricava dalla magnitudine apparente, conoscendo la distanza della stella dalla Terra, e
permette di confrontare la luminosità assoluta di stelle diverse.

Origine:

Le stelle nascono dal gas presente nelle galassie, un insieme caotico di nubi di idrogeno neutro e ionizzato e
pochi atomi di elio. Tali nubi si contraggono e si addensano a causa della forza di gravità, una forza
estremamente più debole rispetto alle altre, ma i cui effetti si avvertono da un capo all’altro dell’Universo, . Si
forma così una protostella, che continua ad addensarsi per gravità e ad innalzare la sua temperatura interna.
Per avere l’innesco delle reazioni nucleari che caratterizzano la vera e propria stella è necessario che la sua
massa sia almeno l’8% della massa del Sole e la temperatura raggiunga i circa 15 milioni di gradi Kelvin, che è il
valore al quale avviene la fusione dell’idrogeno. A causa di tale fusione si raggiunge un nuovo stato della
materia, chiamato plasma, diverso dai tre stati classici (solido, liquido ed aeriforme).
Successivamente accade una cosa importante. Gli atomi riescono a catturare neutroni liberi trasformandosi
così in nuovi isotopi, cioè atomi dello stesso elemento ma con più neutroni.

A forza di catturare neutroni l’isotopo può diventare radioattivo e quando ciò avviene esso “decade”, cioè uno
dei neutroni si trasforma in una coppia protone-elettrone dando vita ad un nuovo elemento, quello col numero
atomico successivo, cioè successivo nella tavola periodica.

Ecco quindi come il processo di fusione nucleare permette la formazione di atomi sempre più pesanti. Tutto ciò
avviene all’interno della stella fino a quando non finisce l’idrogeno e la pressione interna non basta più a
bilanciare la forza di gravità. La stella perciò collassa e quelle più massicce esplodono trasformandosi in
supernovae.

Evoluzione:
L'evoluzione stellare è l'insieme dei cambiamenti che una stella sperimenta nel corso della sua esistenza. La
stella nel corso della sua vita subisce variazioni di luminosità, raggio e temperatura dell'esterno e del nocciolo
anche molto pronunciate. Tuttavia, dato che il ciclo vitale di una stella si estende per un tempo molto lungo su
scala umana (milioni o miliardi di anni), è impossibile per un essere umano seguire passo passo l'intero ciclo di
vita di una stella. Per comprendere come si evolvono le stelle si osserva di solito una popolazione di stelle che
contiene stelle in fasi diverse della loro vita, e poi si costruisce un modello matematico che permette di
riprodurre le proprietà osservate.

Uno strumento ancora oggi fondamentale per gli astronomi, per esempio per inquadrare immediatamente lo
stato e l'evoluzione di una stella è il diagramma Hertzsprung-Russell (detto per brevità diagramma H-R). Il
diagramma riporta temperatura superficiale e luminosità (che variano insieme al raggio in funzione dell'età,
della massa e della composizione chimica della stella) e permette di sapere in che fase della vita si trova una
stella. A seconda della massa, dell'età e della composizione chimica, i processi fisici in atto in una stella sono
diversi, e queste differenze portano stelle con caratteristiche diverse a seguire diversi percorsi evolutivi sul
diagramma H-R.

Alcuni astronomi considerano non appropriato il termine "evoluzione", e preferiscono usare il termine ciclo
vitale stellare, in quanto le stelle non subiscono un processo evolutivo simile a quello degli individui di una
specie ma, piuttosto, cambiano nelle loro quantità osservabili seguendo fasi ben precise che dipendono
strettamente dalle caratteristiche fisiche della stella stessa.

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