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Review

Reviewed Work(s): Sapienza filosofica e cultura materiale. Posidonio e le altre fonti


dell'Epistola 90 di Seneca, (Istituto Italiano di Scienze Umane. Studi) by Giovanni Zago
Review by: Francesca Romana Berno
Source: Aevum , Gennaio-Aprile 2015, Anno 89, Fasc. 1 (Gennaio-Aprile 2015), pp. 169-
171
Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

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RECENSIONI E ANNUNZI BIBLIOGRAFICI 169

loquens il ruolo di interlocutore,variae ma lectiones


origina-dei manoscritti con le con-
le è l'attribuzione della paternità di tale
getture di-
dovute a editori e studiosi, dei quali
visione all'umanista fiorentino Francesco vengono anche riportate le diverse suddivi-
Pucci (1463-1512), da cui egli si discostasioni proposte per le battute degli interlocu-
però riguardo all'ambientazione del carme:tori e le ipotesi formulate sulla loro identità.
non Brescia ma Verona.
Quella della città in cui si trova la domus Gianfranco Nuzzo
è una delle tante cruces del carme affronta-
te nel ricco commento (pp. 141-317), e si
Giovanni Zago, Sapienza filosofica e cultu-
tratta di un particolare non irrilevante ai fini
della ricostruzione di una vicenda piena di ra materiale. Posidonio e le altre fonti
particolari pruriginosi e tutt'altro che chiari. dell Epistola 90 di Seneca , Bologna, il
Portuese si muove con sicurezza fra gli in- Mulino, 2012 (Istituto Italiano di Scienze
tricati labirinti della storia narrata dalla ia-
Umane. Studi). Un voi. di pp. 359.
nua e ne dà una plausibile versione sinte-
L'intento del presente volume, dichiarata-
tizzata da un chiaro schema (p. 251) che ri-
costruisce i movimenti della 'strana coppia'
mente ambizioso (p. 9), è di segnare un si-
fra Brescia e Verona, collocando nella pri-gnificativo progresso rispetto alle problema-
tiche relazioni fra Seneca e Posidonio, am-
ma città la sponsio fra i due, la deflorazio-
ne della virgo da parte del suocero e gli pliando in particolare le nostre conoscenze
adultèri della donna, e nella seconda le su quest'ultimo. Tale proposito è sorretto
nuptiae vere e proprie e la prosopopea del-da una capillare conoscenza dell'opera in
la ianua. Ciò risolve in modo convincente prosa di Seneca nella sua interezza, e più
una serie di apparenti contraddizioni rileva-in generale del milieu filosofico che la pre-
te dai commentatori del carme, facendone cede e la condiziona; l'argomentazione, pur
una sorta di Witz della 'casta' Verona con- se complessa, si dimostra chiara e dettaglia-
tro la 'corrotta' Brescia: una sapida satira ta, puntuale nei riferimenti ai testi, talvolta
scandita dai frequenti riferimenti parodici condensata in utili schematizzazioni per
alla letteratura 'alta', alcuni dei quali costi-
punti, nonché supportata da un'accurata di-
tuiscono originali trouvailles dell'A., come samina delle diverse posizioni critiche. Data
quando nella sicula che pende miseramente l'ampiezza dei capitoli e la molteplicità del-
sotto la tunica dello sposo impotente le (v.questioni affrontate, una strutturazione in
21) egli vede un'ironica allusione alla paragrafi avrebbe forse giovato alla valoriz-
pó^aipa appesa al fianco di Agamennonezazione dei contributi originali apportati
(II. 3, 271 s.) e all'ößpipov ëy^oç di Mene-dall'A.
lao che lacera la tunica (xixœva) di Paride Alla premessa metodologica (pp. 7-12)
(II. 357-360). Sul versante del Fortleben si seguono sei capitoli. I primi quattro sono re-
segnala anche l'individuazione di numerosi lativi ai principali temi della lettera 90: l'e-
loci similes in poeti d'età umani stico-rina-logio della filosofia (I: 13-48), l'età dell'oro
scimentale, quasi del tutto trascurati dai(II: 49-108), l'origine delle leggi (III: 109-
precedenti commentatori del carme. Motivi38), la nascita delle tecniche (IV: 139-91);
di spazio ci impediscono di segnalare altri il quinto è incentrato sul Protrettico posido-
specifici punti del commento, che si carat-niano come fonte di Seneca (pp. 193-248);
terizza decisamente per ricchezza di dati e l'ultimo (VI: 249-91) si sofferma sull'origi-
precisione filologica. nalità del filosofo romano. Chiudono il vo-
Ad arricchire il pregevole volume, corre- lume tre brevi appendici, che contengono
dato da un'ampia bibliografia (pp. 13-62),alcune congetture al testo del De fato di
concorrono diverse tavole sinottiche (pp.Alessandro di Afrodisia (pp. 295-97) e del
321-76) comprendenti la collazione delle di-Quod animi mores di Galeno (pp. 299-300)
visiones carminum in a3 e Z)2, nonché lee il testo della lettera 90, secondo l'edizione

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oxoniense di Reynolds con alcune tema èmodifi-


l'elogio della sapienza: gli Dei han-
che riportate e motivate in nota no dato
(pp. all'uomo
30 1 - la possibilità di essere
10). Infine, i riferimenti bibliografici saggi ma non(pp. la saggezza, quindi è merito
313-34), un dettagliato indice dei del singolo saperla coltivare. A questo pro-
passi citati
(pp. 337-50) e l'indice analiticoposito, (pp. il35 1 - da parte dell'A. a'Y Horten-
ricorso
59). sias ciceroniano (42-4) non mi pare strin-
L'assunto che l'A. rivendica come porta- gente, in quanto i frammenti riportati (89 e
to principale del suo lavoro è la riformula- 1 1 1 Grilli) espongono l'idea della filosofia
zione dei frammenti posidoniani individuati come dono divino senza distinguere fra po-
dagli editori precedenti. La proposta dell'A. tenzialità e perfezionamento di essa, e sono
si avvicina a quella di Edelstein e Kidd, ri- focalizzati sulla natura elitaria di tale attivi-
definendola in senso per lo più riduttivo: tà, aspetto che in Seneca non è presente -
questi studiosi proponevano i §§ 5-13; 20- anzi, "il presupposto dottrinale del passo è
25; 30-32; l'A. 3b-7a; Ila; 12-13a; 20-25a; che la virtù è accessibile a tutti" (p. 31).
30-32. L'anticipazione del primo frammentoL'insistenza sul raggiungimento della sag-
(pp. 202-10) è motivata principalmente dalgezza come merito esclusivo dell'uomo, che
cambio di tempo verbale, da presente a per-in tal modo esula dal regno dei fortuita
fetto indicativo, e dalla ricorrenza di ergo(epist. 90, 2), va ricondotta a mio avviso al-
in apertura del § 5 (Ilio ergo saeculo... Po- la rilettura senecana dell 'antropocentrismo
sidonius iudicat ), il che implicherebbe l'at-stoico, rilettura che arriva a definire l'uomo
tribuzione a Posidonio di quanto sostenuto superiore al Dio in quanto artefice della pro-
nell'antefatto. Il cambio di tempo verbale pria serenità (prov . 6, 6; epist. 53, 11; 73,
non mi sembra segnare un passaggio da12-13)'.
Al termine del cap. II, dopo una ricca e
parte di Seneca all'esposizione del pensiero
di Posidonio, ma una specificazione delleapprofondita analisi del motivo dell'età del-
prerogative generali della filosofia, espressel'oro, l'A. (pp. 106-08) nota una corrispon-
al presente, rispetto alla nascita del senti-denza fra l'esposizione senecana dei §§ 5-7
mento religioso, collocata storicamente ai della lettera e un passo á^W Eneide (VIII
primordi dell'umanità. Quanto a ergo , è313-27), e si sofferma ad ipotizzare una
possibile che abbia la funzione di introdurrepossibile suggestione posidoniana in Virgi-
Posidonio a conferma di quanto esposto si-lio. La presenza dell'allusione poetica mi
no ad allora, e che quindi solo a partire dalsembra indubitabile, ma non mi sento di
§ 5 Seneca si rifaccia al filosofo. Inoltre,sottoscrivere l'ipotesi che da essa viene trat-
non c'è alcun elemento che consenta di in- ta. Spesso Seneca rilegge i versi di Virgilio
dividuare con precisione nel § 3b l'inizio in modo polemico o paradossale2; dunque,
dell'argomentazione posidoniana: il periodo la presenza di allusioni in questo contesto
in questione dipende esplicitamente dall'an- non implica di per sé una coincidenza con-
tefatto (Haec [philosophia ] docuit colere di- cettuale. Inoltre, come l'A. stesso afferma
vina riprende i precedenti huius opus... ab all'inizio del capitolo, il tema dell'età del-
hac , sempre riferiti alla filosofia), di cui l'oro era molto diffuso nella tradizione filo-
l'A. stesso ha dimostrato l'estraneità a Posi- sofica e letteraria; e d'altra parte le coinci-
donio. Quanto alla suddivisione 3b-7a; Iladenze fra Virgilio e Seneca non possono
rispetto a 5-13, qui l'A. esclude i passaggi considerarsi puntuali nei dettagli della speci-
in cui Posidonio viene citato per prenderne
le distanze.
Nel capitolo primo, l'A. analizza esordio 1 Cfr. A. Traina, La domanda più antica
e conclusione della lettera, venendo a con- del mondo , in L. Anneo Seneca, La provvi-
denza. , a c. di Id., con un saggio di I. Dionigi,
fermare quanto sostenuto dagli editori deiMilano 20 1 32 ( 1 997 1 ) (Classici greci e latini),
frammenti di Posidonio, e cioè che non si 29-30.
tratta di passi ascrivibili a quest'ultimo. Il 2 Cfr. epist. 56, 12-4; 59, 3; 66, 2.

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ficità posidoniana (come ammette anche


meriterebbe a mio avviso maggiore attenzio-
l'A., p. 107). Mi sembra più plausibile checontiene nel § 5 una sentenza
ne, in quanto
Seneca abbia voluto ingentilire con di provenienza
il miele stoica, attribuita da alcuni a
delle muse virgiliane i concetti di Posidonio3,
Posidonio e sviluppa motivi non privi di
sulla base di una generica affinità.affinità con la lettera 90: l'elogio della filo-
Nel terzo capitolo, sui sapienti e sofia, la nascita delle tecniche ad opera dei
la nascita
saggi, i primi
delle leggi, l'A. si sofferma sulle affinità frafilosofi. Queste stesse analogie
mi sembrano
un celebre passo di Lucrezio intomo alleconfermare la tesi dell' A. sul
origini della civiltà (V 1241-57) eProtrettico il pensie- come fonte di Seneca, vista la
ro posidoniano riportato da Sen.natura epist.di90,esortazione alla filosofia del proe-
12 (pp. 158-66). Esclusa per motivi miocronolo-
ciceroniano.
gici una dipendenza diretta da Posidonio, Nel capitolo finale l'A. presenta un'analisi
l'A. si rifa alle analogie fra Stoicismo ed operata da Seneca delle posi-
della revisione
Epicureismo nella descrizione fenomenolo- zioni posidoniane (cap. VI), valutata come
gica di tale tappa evolutiva, se non originale riformulazione di elementi stoici e
nei prin-
cipi che la determinano. Mi sembra motivi moralistici di tradizione romana: l'ar-
tuttavia
che tali considerazioni non siano sufficienti gomentazione mi sembra equilibrata e con-
a postulare una corrispondenza di fonti fra divisibile. L'A. propone una persuasiva
Lucrezio e Posidonio. I contenuti del passo strutturazione della lettera secondo lo sche-
possono ascriversi a Posidonio, ma dal pun- ma ABCE^A1. Le diverse sezioni sono state
affrontate nei vari capitoli; tuttavia, questa
to di vista formale le scelte terminologiche
ed espressive si devono a Seneca. E Seneca visione d'insieme, prima di essere esplicitata
a riformulare concetti posidoniani in modo quasi al termine del volume (p. 251), rima-
ne oscura al lettore, che talora fatica a con-
affine all'esposizione lucreziana, non neces-
testualizzare i passi citati. Un'illustrazione
sariamente sulla base di una stringente affi-
preliminare e opportuni richiami ad essa
nità filosofica. La stessa immagine dell'in-
cendio delle selve come origine della sco- avrebbero a mio avviso agevolato la fruizio-
ne del testo.
perta della liquefazione dei metalli, che par-
rebbe esclusiva di questi due testi, potrebbeSpero con queste osservazioni cursorie di
aver
essere dovuta semplicemente alla remini- dato un'idea della ricchezza del volu-
scenza lucreziana. me, che si propone come uno strumento pre-
Del tutto persuasiva mi pare l'identifica- zioso per riflettere non solo su Posidonio e
Seneca, ma in generale su temi cruciali per
zione dell'opera fonte principale della lettera
90 nel Protrettico di Posidonio (cap. V), se- la filologia e la filosofia, come la complessi-
condo una ipotesi di vecchia data successi-tà della ricostruzione di un testo - di un
vamente scartata dagli studiosi, che però non autore - perduto, la variegata stratificazione
hanno saputo proporre valide alternative. Le filosofica della prima età imperiale, la rice-
tematiche dei primi filosofi e della nascita zione romana della filosofia di area greca.
delle tecniche, infatti, non sono affatto in-
compatibili con le esortazioni alla filosofia, Francesca Romana Berno
di cui anzi possono costituire un elemento
caratterizzante. A questo proposito, mi sem-
bra che l'A. (pp. 243-45) sottovaluti il peso 3 Est autem unus dies bene et ex praeceptis
di Cicerone per ricostruire il testo di Posido-
tuis actus peccanti inmortalitati anteponendus
nio. Egli infatti, pur riconoscendo la diretta(cfr. Sen. epist. 78, 28: Nam, ut Posidonius
influenza del filosofo sull'oratore, influenzaait, 4 unus dies hominum eruditorum plus pa-
che si esprime in particolare in due passi tet quam inperitis longíssima aetas '), su cui
cfr. A. Setaioli, Seneca e i Greci. Citazioni e
delle Tusculanae (1, 62-64 e 5, 5-7), liquida traduzioni nelle opere filosofiche , Bologna
poi quest'ultimo come conglomerato di più 1988 (Testi e manuali per l'insegnamento
fonti. L'esordio del V libro delle Tusculanae universitario del latino, 26), 349-56.

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