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Il mondo del lavoro cambia progressivamente con il cambiare della società: sappiamo tutti

che per acquistare beni di consumo, bisogna avere del denaro e che per avere quest’ultimo
è necessario lavorare.

Il mondo del lavoro è in continua evoluzione, questo è innegabile, eppure i cambiamenti


dovuti al coronavirus stanno rendendo sempre più difficile riuscire a trovare un posto fisso.
Trovare lavoro al giorno d'oggi non è più come 40 anni fa. La mia generazione questo lo sa
e sa anche che deve reinventarsi per trovare un posto in questa società. Oggi il mondo del
lavoro per i giovani è una sorta di giungla in cui capacità e competenze servono, ma
sembrano non essere mai abbastanza. Le offerte di lavoro prevedono infatti quasi sempre
un periodo di prova, ma al termine dello stesso non è mai chiaro cosa succederà.

Pensiamo per esempio ai giovani come me che pur di fare carriera nel proprio mestiere
decidono di iscriversi ad un corso serale per poter migliorare le proprie competenze. Non è
una scelta facile da prendere. Bisogna tenere conto di tanti fattori come quelli economici e
sociali. Ma anche quelli lavorativi.

Studiare e lavorare allo stesso tempo richiede un certo tipo di motivazione che in tanti non
sono disposti a fare. Questo perché una volta forse avere un pezzo di carta poteva avere un
senso. Oggi come oggi non basta più. Bisogna reinventarsi. Un lavoro come quello della
metalmeccanica non è fatto solo di macchine e disegni come tanti pensano. Servono
competenze digitali e tecniche che spesso la scuola pubblica italiana non è in grado di
trasmettere. Nuove tecnologie come quelle legate all'elettronica sono entrate a far parte di
questo settore. Questo significa più competenze e anche più soldi. La scuola italiana
purtroppo forma i giovani per un futuro che non esiste più. Questo fenomeno si vede nel
tasso di disoccupazione. Si vede nei tanti giovani frustrati che ad un certo punto della loro
vita abbandonano gli studi per motivi vari. Ad esempio, anni fa decisi di lasciare gli studi
perché mi sentivo stufo di imparare cose che non mi avrebbero aiutato nella vita. Anni dopo
sono tornato a scuola pensando che fosse cambiato qualcosa. Invece non è stato così.
Sono tornato però con un'altra mentalità. Quella di non mollare.

Frequentare un serale non vuol dire semplicemente prendere un diploma per trovare un
posto fisso. Il posto fisso non esiste più. Le tecnologie che stiamo imparando ad usare oggi
saranno obsolete domani. Bisogna abituarsi all'idea che il migliorarsi ogni giorno fa parte
della vita ma anche della società.

Personalmente credo che essermi iscritto a questo corso mi stia aiutando tantissimo. Ma
non mi illudo. È solo una parte dell'iceberg. So per certo che conseguire questo diploma è
solo l'inizio di una strada lunga da percorrere.

Bisogna insegnare alla gente a lavorare con le proprie mani e a comprendere la dignità del
lavoro. Queste furono le parole di Mahatma Gandhi. Penso che non ci sia modo migliore per
descrivere cosa vuol dire lavorare al giorno d'oggi.

In conclusione mi sembra che il modello lavorativo attuale, che vede i lavoratori come
ingranaggi separati gli uni dagli altri, ha già da molto tempo dimostrato i suoi difetti e le sue
conseguenze dannose sull’economia italiana e ritengo che se vorremo invertire questa
tendenza sarà necessario considerare la questione del lavoro partendo da una rivalutazione
dell’essere umano e del mondo della scuola.

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