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Gagliardi
Lun 20/09/2021
PROGRAMMA: https://www.unibo.it/it/didattica/insegnamenti/insegnamento/2021/385255
INTRODUZIONE: https://virtuale.unibo.it/mod/resource/view.php?id=658105
(registrazione disponibile sulla chat di Teams)
SLIDE 2: Significante
Fare fonologia significa ovviamente occuparsi del piano del SIGNIFICANTE, che per le lingue
storico-naturali è di natura essenzialmente FONETICO-ACUSTICA= prodotto attraverso l’apparato
fonatorio e ricevuto/percepito (e poi elaborato) attraverso quello uditivo.
Il PARLATO ha priorità sullo SCRITTO (prima difficoltà che va scardinata quando ci si avvicina alla
Linguistica) perché viene prima da 3 punti di vista (SLIDE 3):
1. Antropologico: tutte le lingue hanno forma orale, ma non tutte scritta;
2. Ontogenetico=come si sviluppa linguaggio nel bambino, che prima impara a parlare in maniera
naturale, anche se è processo molto complesso, in contesto familiare, c’è componente innata
(possiamo discutere su quanto è innato, ma secondo la Prof solo prerequisiti cognitivi sono
innati e non esiste una Grammatica Universale). Solo a 6 anni quando va a scuola il bambino
impara a scrivere;
3. Filogenetica= come si sviluppa linguaggio nella specie, prima in forma orale (discontinuità o
continuità con i primati superiori? Posizioni diverse, ma secondo la Prof c’è continuità) e solo
dopo in forma scritta.
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La Prof consiglia di leggerlo, definendola una lettura molto scorrevole e piacevole, con l’introduzione di De Mauro.
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La Prof consiglia di leggerlo, definendola una lettura molto scorrevole e piacevole, con l’introduzione di De Mauro.
Altro livello più approfondito, sulla scia di Hjelmslev è possibile ulteriormente bipartire ciascun
piano del segno in 2 ulteriori “strati”, definiti SOSTANZA e FORMA (entrambi sia del significato e del
significante):
1. SOSTANZA: piani del significante e del significato possono essere interpretati come “masse
amorfe”=inanalizzate, qualcosa di estremamente fluido, ciò che avviene prima dell’intervento
delle lingue storico-naturali:
1.1. Sostanza del SIGNIFICANTE: tutti i suoni producibili dall’apparato fonatorio e
percepibili dall’apparato uditivo (ovvero tutti i suoni possibili);
1.2. Sostanza del SIGNIFICATO: tutti i concetti pensabili (asimmetrie fra lingue nel
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lessico ).
2. FORMA: organizzazione che codici linguistici impongono su questa massa sfuggente e amorfa,
partizioni imposte (=scatole per organizzare).
Quindi in potenza siamo capaci di pensare qualsiasi tipo di concetto, ma la lingua ci vincola
(soprattutto quando stiamo scegliendo etichette, ovvero facciamo un’operazione di selezione
lessicale) a scegliere/categorizzare in maniera specifica, quindi a incasellare all’interno di queste
scatole. La stessa cosa avviene sul piano del SIGNIFICANTE, perché all’interno di tutti i suoni
producibili, soltanto una minima parte ha VALORE DISTINTIVO all’interno del sistema (SLIDE 6)
distinzione tra FONO e FONEMA:
FONO: qualsiasi suono producibile, SOSTANZA del significante;
FONEMA: distinzioni rese pertinenti all’interno di uno specifico sistema linguistico, FORMA del
significante.
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Esempio: neve in eschimese o bianco e nero in latino (che distingue anche fra lucido e opaco)
Rapporto forma/sostanza è sempre ARBITRARIO: ogni lingua organizza entrambi i piani
(=significato e significante) in maniera del tutto peculiare.
SLIDE 9: Obiettivi della Fonologia (non è detto che sia lista esaustiva)
1. Identificare l’inventario dei fonemi di una lingua, ovvero quali foni hanno valore distintivo
all’interno del sistema;
2. (più interessante) Descrivere come questi fonemi entrano in combinazione, quindi regolarità e
processi che si verificano in maniera sincronica all’interno dei sistemi linguistici, che
determinano serie di fenomeni anche in maniera diacronica;
3. Descrivere struttura fonologica a livello soprasegmentale, ovvero cosa accade se considero
suoni non più in isolamento ma all’interno di enunciazione complessa, quindi fonologia si
occupa anche di andare a descrivere fenomeni che interessano enunciato nel suo complesso,
ad esempio INTONAZIONE, RITMO… ci dà strumenti formali per analizzarli (ne vedremo
qualche esempio).
2 seminari:
1. il primo di Giorgina Cantalini la prossima settimana (sulla relazione fra prosodia e gesto);
2. il secondo di Chaira Meluzzi l’ultima lezione (su sociofonetica e fonetica forense).