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Avicenna
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Pagina principale Ibn Sīnā, alias Abū ʿAlī al-Ḥusayn ibn ʿAbd Allāh ibn Sīnā o Pur-Sina più noto in occidente come Avicenna (in persiano ‫;ابن سينا‬
Ultime modifiche Afshana, 22 agosto 980 – Hamadan, 21 giugno 1037), è stato un medico, filosofo, matematico, logico e fisico persiano.
Una voce a caso
Nelle vicinanze Le sue opere più famose sono Il libro della guarigione e Il canone della medicina (conosciuto anche come Qānūn). Il suo nome
Vetrina latinizzato è un'alterazione di Ibn Sīnā, il suo nasab (rapporto di filiazione). Fu una delle figure più note nel mondo islamico; in Europa
Aiuto Avicenna diventò una figura importante a partire dal Mille; fu riconosciuto autore di importantissime opere nel campo della medicina
Sportello informazioni rimaste incontrastate per più di sei secoli.

Comunità È considerato da molti come "il padre della medicina moderna". George Sarton, storico della scienza, ha indicato Avicenna come: "il
Portale Comunità più famoso scienziato dell'Islam e uno dei più famosi di tutte le razze, luoghi e tempi".[1]
Bar
Il Wikipediano Indice [nascondi]
Fai una donazione 1 Biografia
Contatti 2 Studi ed esperimenti
3 Filosofia
Strumenti
3.1 Logica
Puntano qui
3.2 Metafisica
Modifiche correlate
3.3 Teologia
Carica su Commons
Pagine speciali 3.4 Psicologia Ibn Sīnā (Avicenna).

Link permanente 4 Scienze


Informazioni pagina 4.1 Fisica
Cita questa voce 4.2 Astronomia e astrologia
Elemento Wikidata 4.3 Chimica
4.4 Medicina
Stampa/esporta
4.4.1 Il canone della medicina
Crea un libro
4.5 Altri studi
Scarica come PDF
5 Citazioni
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6 Opere
In altri progetti 7 Dediche
Wikimedia Commons 8 Note
Wikiquote 9 Bibliografia
Wikisource 10 Altri progetti
11 Collegamenti esterni
In altre lingue

Català
Deutsch Biografia [ modifica | modifica wikitesto ]
Ελληνικά
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Lombard Numerose fonti parlano di Bukhara come suo luogo di nascita,[2] anche se altre indicano Afshana, vicino a Bukhara (attuale Uzbekistan)[3][4] e che la sua famiglia si trasferì a
Piemontèis Kharmaithen (o Kharmaythnah) quando era ancora giovane.
Slovenščina
Il padre di Ibn Sina era invece di Balkh (all'epoca compresa nel Khorasan ma attualmente parte dell'Afghanistan sotto il nome di Mazār-i Sharīf) ed era esattore delle tasse
Altre 130 nella vicina città di Harmaitin, sotto Nuh II Ibn Manṣūr, emiro della famiglia dei Samanidi. Sua madre era invece di Bukhara.

Modifica Alla nascita del fratello minore di Avicenna, la famiglia si trasferì a Bukhara, allora una delle città principali del mondo musulmano e famosa per la sua antica cultura, ben
collegamenti
precedente alla conquista arabo-islamica dell'Asia centrale.

Avicenna fu affidato alla cura di un insegnante privato e la sua precocità destò la meraviglia di tutto il vicinato; mostrò un'eccezionale condotta intellettuale, fu un bambino
prodigio che imparò a memoria il Corano all'età di 10 anni e aveva anche una grande abilità nella poesia araba. Da un erbivendolo imparò l'aritmetica e cominciò a
memorizzare molte cose grazie a un erudito errante che si guadagnava da vivere curando i malati e insegnando ai giovani.

Tuttavia rimase molto affascinato dai problemi della metafisica ed in particolare dai lavori di Aristotele. Così per circa un anno e mezzo si dedicò anche alla filosofia,
incontrando in questa disciplina gli ostacoli maggiori. In questi momenti di ricerca frustrante e confusa egli lasciava i suoi libri, faceva le abluzioni richieste, poi andava alla
moschea e continuava a pregare fino a quando la luce spezzava le sue difficoltà. Nel profondo della notte, nei suoi sogni trovava la soluzione dei problemi che lo
perseguitavano. Si dice che lesse per ben quaranta volte la Metafisica di Aristotele, fino a quando le parole si impressero nella sua memoria; ma il loro significato continuava
a rimanergli irrimediabilmente oscuro, fino a che un giorno trovò l'illuminazione da un piccolo commentario di al-Fārābī[5] che aveva comprato ad una bancarella di libri per la
piccola somma di tre dirham. Grande fu la sua gioia a questa scoperta, ottenuta da uno scritto da cui si sarebbe aspettato soltanto del mistero, così si affrettò a ringraziare
Dio ed elargì elemosina ai poveri.

Si dedicò alla medicina all'età di 16 anni e non solo imparò la teoria medica, ma dall'assistenza gratuita ai malati scoprì, secondo i suoi assistiti, nuovi metodi di cura.
L'adolescente raggiunse lo status di medico all'età di 18 anni e dichiarò che: "la medicina non è una scienza difficile e complessa, come la matematica e la metafisica, così io
ho fatto grossi progressi in poco tempo; sono diventato un dottore eccellente e ho cominciato a prendermi cura dei pazienti usando i rimedi appropriati". La fama del giovane
medico si sparse velocemente e curò numerosi pazienti senza richiedere nessun pagamento. A 18 anni i biografi riportano come avesse già assimilato tutte le opere scritte
che il grande centro di Bukhara aveva a disposizione.

Per varie traversie di carattere familiare e politiche egli non poté dedicarsi completamente allo studio, dovendo accettare alcuni gravosi incarichi pubblici ed essendo costretto
ad esercitare la professione di medico per mantenersi.

Studi ed esperimenti [ modifica | modifica wikitesto ]

Di Avicenna alcuni studiosi occidentali hanno voluto sottolineare la laicità, anche se il suo pensiero è fedele ai principi pedagogico-culturali
dell'Islam. Egli radicava infatti il suo pensiero nella teologia, dalla quale la conoscenza si espandeva verso la matematica, la geometria, le
scienze naturali, l'astronomia e la musica. In particolare il Qānūn e il Kitab al-Shifa furono tradotte e studiatissime in Occidente, alla base
degli studi medici successivi. In queste opere Avicenna effettuò una sintesi per alcuni versi geniale tra la dottrina di Aristotele e le teorie
mediche di Ippocrate. L'Aristotele che egli conobbe era quello conosciuto anche in occidente prima della "rivoluzione scolastica" del XIII
secolo, cioè era imbevuto di molti elementi neoplatonici.
Avicenna realizzò complessivamente un monumentale patrimonio culturale, costituito da oltre 100 saggi, alcuni di poche pagine, altri estesi in
più volumi.

Filosofia [ modifica | modifica wikitesto ]

Si occupò di etica, logica e metafisica. Molti di questi trattati li ha scritti in arabo, che de facto era la lingua utilizzata nei saggi scientifici Avicenna
dell'epoca, mentre altre opere le ha compilate in persiano.
Nel mondo islamico medievale, Avicenna ebbe grandi meriti sia per il tentativo di rifondare una filosofia orientale, sia per lo sforzo proteso al
riavvicinamento del modello di Aristotele con quello di Platone, utilizzando come collante le fondamenta della filosofia islamica a sfondo religioso Kalām. Avicenna influenzò i
pensatori medievali europei, in particolar modo per la sua dottrina sulla natura dell'anima, per quella sulla distinzione fra esistenza ed essenza. I suoi modelli di pensiero
tennero in grande considerazione gli studi precedenti di Al-Farabi.

Logica [ modifica | modifica wikitesto ]

Avicenna discusse estesamente, nei suoi trattati, di logica, mantenendosi nell'ambito del sistema filosofico islamico, e sviluppò un suo sistema, conosciuto come "logica
avicenniana", alternativo alla logica aristotelica. Dal 1100 d.C., il suo sistema divenne quello preponderante all'interno del mondo islamico, scalzando quello aristotelico.[6]
Dopo la traduzione in latino, avvenuta subito dopo il 1100 d.C., la logica avicenniana influenzò anche l'Europa.
Elaborò, in anticipo sui tempi, una teoria sul sillogismo ipotetico, che costituì le basi dell'analisi dei fattori di rischio.[7] Ha anche sviluppato una teoria all'avanguardia, nel
campo del calcolo proposizionale.[8]
La prima critica alla logica aristotelica fu formulata da Avicenna quando ideò un'originale teoria di sillogismo a modalità temporale.[9]
Inoltre contribuì alla formazione della logica induttiva, essendo stato il primo a descriverne il metodo di concordanze, differenze e variazioni concomitanti; questi studi hanno
gettato le basi alla logica induttiva e al metodo scientifico.[7]

Metafisica [ modifica | modifica wikitesto ]

La visione di Dio espressa da Avicenna nelle sue opere, pur nel rispetto dei principi dell'Islam, sfiorò anche il pensiero della classicità greco e si avvicinò all'Uno di Plotino.[10]
Dio, secondo il concetto di Avicenna, è un Essere necessario. Avicenna distinse nitidamente fra essenza ed esistenza delle cose, arguendo che la forma e la materia non
possono interagire da sole e originare il movimento, il flusso vitale dell'universo ed il divenire dell'esistenza. Quest'ultima deriva da una causa agente che necessariamente
mette in relazione esistenza ed essenza; solo in questo modo le cause delle cose esistenti possono coesistere con gli effetti.[11] Il suo modello di spiegazione sugli attributi
del mondo e dell'essenza si è risolto in un'analisi ontologica delle modalità dell'essere, che Avicenna suddivise in tre tipi, denominati: impossibilità, contingenza e necessità;
l'essere impossibile è quello che non esiste, mentre il contingente ha bisogno di una causa esterna da sé; invece l'Essere necessario, forte della sua unicità, riflettendo la sua
essenza, è in grado di generare la prima intelligenza; in base a questo sistema di emanazione, dalla prima intelligenza ne deriva una seconda e così via, fino ad arrivare
all'ultima della serie, la Luna. Avicenna ritenne che l'Essere necessario fosse la causa efficiente solo della prima intelligenza, mentre le altre le plasmasse in modo
indiretto.[10] Per quanto riguarda il campo delle conoscenze divine e l'incidenza della provvidenza, Avicenna affermò che Dio conosce le cose particolari, sia perché sono
universali, sia grazie alla sua scienza e alla consapevolezza. Sostenne il concetto dell'eternità sia dell'universo sia di Dio, e negò un tempo e un luogo antecedente all'Essere
necessario.

Nel suo lungo percorso di indagine metafisico, Avicenna affrontò il tema della causa del male del mondo, ipotizzando che si diffonde solo per accidente; il male nasce dalle
imperfezioni della natura ed in presenza della potenza, ed in qualunque caso in un mondo materiale, concluse Avicenna, il bene deve lasciare spazio anche al suo contrario.

Gli studi di Avicenna hanno influenzato il pensiero di molti suoi successori, tra i quali Tommaso d'Aquino.

Nel Libro della guarigione, Avicenna discusse della filosofia della scienza e descrisse, in anticipo sui tempi, un metodo di indagine scientifica, criticando le posizioni di
Aristotele. Analizzando le proprietà dei metodi dell'epoca, si domandò come uno scienziato potesse arrivare alle ipotesi, agli assiomi, alle deduzioni iniziali, senza inferirle
dalle premesse. La sua soluzione è stata una combinazione di due metodi diversi, l'antico metodo aristotelico induttivo e il metodo di sperimentazione ed esame. Avicenna
criticò il metodo aristotelico, ritenendolo privo dei requisiti di assolutezza e di universalità.[12]

Teologia [ modifica | modifica wikitesto ]

Avicenna fu un devoto musulmano, ed il suo intento era di riconciliare le posizioni della filosofia razionale con quelle islamiche. Cercò di dimostrare l'esistenza di Dio e la sua
creazione del mondo, anche attraverso principi scientifici, logico-razionali.[13]
Avicenna scrisse saggi sulla teologia e sui profeti islamici, che egli definì "filosofi ispirati", oltre ad effettuare varie riletture del Corano, come per esempio, una cosmologica,
corrispondente al suo sistema filosofico.[14]

Psicologia [ modifica | modifica wikitesto ]

Nella psicologia musulmana, nel campo delle neuroscienze e della neuropsichiatria Avicenna fu un pioniere; infatti descrisse, per
primo, numerosi condizioni, quali allucinazioni, incubi, insonnia, mania, melanconia, demenza, epilessia, paralisi, vertigine e tremore.
È considerato un precursore anche nei settori della medicina psicosomatica e della psicofisiologia. Studiò con attenzione stati di
malessere causato da forti emozioni e ideò un sistema per associare i cambiamenti del battito cardiaco con le forti emozioni,
anticipando di qualche secolo i test psicofisiologici.[15]

Nel suo monumentale Canone della medicina, Avicenna descrisse dettagliatamente la malinconia,[16] gli stati depressivi e certi tipi di
fobie.[17]

Scienze [ modifica | modifica wikitesto ]

Fisica [ modifica | modifica wikitesto ]

Nel settore della fisica, Avicenna fu il primo a impiegare un termometro, per misurare la temperatura dell'aria nei suoi esperimenti
scientifici.[18] La cosa era sostenuta da Galileo Galilei, da Cornelius Drebbel, da Robert Fludd e da Santorio Santorio.

In meccanica, elaborò una teoria del moto, nella quale poneva una distinzione fra l'inclinazione e la forza di un proiettile, riuscendo a
ipotizzare un movimento tendente all'infinito, in presenza di condizioni di vuoto assoluto.[19] È stato considerato un precursore delle Tomba di Avicenna ad Hamedan in
Iran (vista di lato)
leggi di Newton sull'inerzia e sulla forza risultante.[19][20]

Avicenna ipotizzò che la velocità della luce fosse finita e osservò che la percezione della luce è causata dall'emissione di particelle
luminose;[21] inoltre provvide a dettagliare una sofisticata spiegazione dell'arcobaleno.

Astronomia e astrologia [ modifica | modifica wikitesto ]

Nel 1070, un suo allievo affermò che Avicenna aveva risolto alcuni problemi matematico-astronomici nell'ambito del modello planetario.[22]
Gli studi astrologici furono scartati da Avicenna perché non si prestavano ad un approccio empirico e la loro visione del mondo era
conflittuale con l'Islam.[23]

Chimica [ modifica | modifica wikitesto ]

Nella disciplina chimica, Avicenna descrisse il sistema di distillazione a vapore. La tecnica era usata per la produzione di alcool e oli
essenziali. È stato uno dei primi pensatori moderni a osteggiare l'alchimia, di cui criticò la teoria della trasmutazione delle sostanze.[24]
Si preoccupò di classificare i corpi inorganici, racchiudendoli in quattro categorie.[25]

Medicina [ modifica | modifica wikitesto ] Kitāb al-Qānūn fī l-ṭibb, "Il


libro del canone della
Ai tempi di Avicenna la medicina tradizionale era la cosiddetta Yunānī, ossia "greca", fondata dai capiscuola Ippocrate e Galeno. Intorno
medicina"
all'anno 1025 Avicenna finì di elaborare Il canone della medicina, che risentì dell'influenza anche dalla antica medicina indiana Ayurveda
(Sushruta e Charaka).

Il canone della medicina [ modifica | modifica wikitesto ]


Lo stesso argomento in dettaglio: Il canone della medicina.

L'opera che lo ha reso celebre in Europa è Il canone della medicina, che diverrà il manuale medico più seguito fino al 1700.[26]

Il libro è noto per la sua introduzione alla sperimentazione sistematica applicata agli studi di fisiologia, [27] la scoperta delle malattie contagiose e di quelle trasmesse tramite i
rapporti sessuali,[28] l'introduzione della quarantena, la medicina sperimentale,[29][30] l'utilizzo dei test clinici,[31] gli studi neuropsichiatrici,[32] l'analisi dei fattori di rischio,
l'intuizione della presenza di sindromi associate a specifiche malattie,[7] l'ipotesi della presenza di microrganismi.

Il suo lavoro non si fermò alla descrizione dei sintomi, ma comprese anche la classificazione delle malattie e delle possibili cause, oltre alla sperimentazione di nuovi
medicamenti e rimedi, che sono considerati le basi della moderna farmacologia.[33] Inoltre si soffermò sulle condizioni e sulle misure igieniche e sulla loro incidenza. Il libro
incluse anche una trattazione anatomica. Tra gli studi più all'avanguardia, comparvero le asserzioni della contagiosità della tubercolosi, gli studi anatomici dell'occhio umano,
le complicazioni indotte dal diabete. Avicenna presentò, all'interno del libro, anche la sua teoria degli umori e temperamenti, raggruppando in quattro grandi categorie i tipi
umani, relazionati per caratteristiche psicofisiche.

Altri studi [ modifica | modifica wikitesto ]

Avicenna ha brillato anche nella meccanica e nell'ingegneria, occupandosi di analisi di originali dispositivi, e distinguendosi perché
effettuò il primo tentativo, scritto, di classificazione scientifica dei macchinari. Per primo ha descritto e illustrato accuratamente, il
principio di funzionamento di argani, molinelli, cunei, leve, carrucole, ingranaggi a vite.[34]

Oltre a tutto questo enorme lascito culturale, Avicenna è stato anche un valente poeta[35].

Citazioni [ modifica | modifica wikitesto ]

Avicenna e Averroè sono gli unici due filosofi musulmani che possono seder tra filosofica famiglia (Dante Alighieri, Commedia, Tomba di Avicenna ad Hamedan in
Inferno, IV, 132), composta da filosofi latini e greci. Iran (vista dal basso)

Opere [ modifica | modifica wikitesto ]

Il corpus di opere di Avicenna è molto ampio, le opere sicuramente autentiche sono oltre 100, ma molte sono quelle non conservate. Ciò che
rimane è sufficiente per offrire un saggio della conoscenza e erudizione, che, se sommato alla constatazione di come egli fosse spesso
obbligato a scrivere in condizioni disagiate, spesso in viaggio e senza i necessari testi di riscontro, lo rende uno dei più grandi pensatori di
tutti i tempi[36]. Un elenco completo dei suoi scritti si trova nel volume di Dimitri Gutas, Avicenna and the Aristotelian Tradition. Introduction to
Reading Avicenna's Philosophical Works, Leiden-Boston Brill, 2014, pp. 389–558.

Autobiografia
Sirat al-shaykh al-ra'is (La Vita di Ibn Sina, autobiografia di Avicenna)
Opere filosofiche maggiori
Kitāb al-Shifā (Libro della guarigione, la più importante, in quattro parti: logica, fisica, matematica, metafisica)
Kitāb al-Najāt (Libro della Salvezza)
Kitāb al-Ishārat wa l-tanbīhāt (Libro dei teoremi e degli avvertimenti)
Dāneš Nāmeh (Libro della conoscenza scientifica, in persiano) Mausoleo di Avicenna
Kitàb al-Hidàya (Libro di Orientamento)
Kitàb al-I“àràt wa-l-tanbìhàt (Libro delle Direttive ed Osservazioni)
Opere minori
Mantiq al-Ma“riqiyyùn (Gli Orientali) o Al-Hikma al-ma“riqiyya (Filosofia orientale)
Opere di medicina
Qānūn fī l-ṭibb (Il canone della medicina), tradotto da Gerardo da Cremona o da Gerardo da Sabbioneta (non si ha la certezza circa l'effettivo traduttore dell'opera,
anche se si propende ad assegnare al secondo questo merito) in latino col nome di "Liber canonis medicinae" (Il canone della medicina).

Dediche [ modifica | modifica wikitesto ]

Ad Avicenna è intitolato il cratere Avicenna sulla Luna[37].


Nel villaggio natale di Afshana in Uzbekistan vi è un museo a lui dedicato.[38]

Note [ modifica | modifica wikitesto ]

1. ^ "The most famous scientist of Islam and one of the most famous of all races, 21. ^ George Sarton, Introduction to the History of Science, Vol. 1, p. 710.
places, and times; one may say that his thought represents the climax of mediaeval
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8023-7.
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24. ^ Georges C. Anawati (1996), "Arabic alchemy", in Roshdi Rashed, ed.,
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4. ^ Henry Corbin, Storia della filosofia islamica, Adelphi, p. 172, ISBN 88-459-0141-6. London and New York.
5. ^ Henry Corbin, Storia della filosofia islamica, Adelphi, p. 173, ISBN 88-459-0141-6. 25. ^ "The origins of geology in Italy: [in memory of Nicoletta Morello, 1946-2006]", di
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18. ^ Si veda https://www.newworldencyclopedia.org/entry/Thermometer . Storia della letteratura persiana, Sansoni, Nuova Accademia Editrice, Milano.
19. ^ a b Fernando Espinoza (2005). "An analysis of the historical development of ideas 36. ^ Cardini - Montesano, Storia medievale, Le Monnier Università, Firenze, 2006.
about motion and its implications for teaching", Physics Education 40 (2), p. 141. 37. ^ (EN) Avicenna , su Gazetteer of Planetary Nomenclature. URL consultato il 13
20. ^ A. Sayili (1987), "Ibn Sīnā and Buridan on the Motion of the Projectile", Annals of novembre 2017.
the New York Academy of Sciences 500 (1), pp. 477–482: 38. ^ (EN) Museum of Abu Ali Ibn Sina (Avicenna) - Uzbekistan , in Uzbekistan, 27
«"Thus he considered impetus as proportional to weight times velocity. In other ottobre 2016. URL consultato l'11 marzo 2017.
words, his conception of impetus comes very close to the concept of momentum of
Newtonian mechanics."»

Bibliografia [ modifica | modifica wikitesto ]

Traduzioni italiane

Olga Lizzini e Pasquale Porro (a cura di), Metafisica (testo arabo e latino a fronte), Milano, Bompiani, 2006 (I. ed. 2002) (traduzione della Metafisica con introduzione
generale, introduzioni esplicative a ognuno dei dieci trattati e note).
Amos Bertolacci (a cura di), Libro della Guarigione. Le Cose Divine (traduzione della Metafisica con introduzione, correzioni al testo arabo e note), Torino: UTET 2007.
Francesca Lucchetta (a cura di), Epistola sulla vita futura, Padova, Antenore, 2000.
Il Poema della medicina, traduzione di M. Papa e introduzione di A. Catanuso, Catania: Brancato, 1991.
Opera poetica, a cura di A. Bausani, Edizioni Carucci, Roma 1956
Studi su Avicenna

M. S. Afnan, Avicenna. Vita e opere, Bologna, Patron, 1969.


(FR) Ján Bakoš, La psychologie d'Ibn Sina (Avicenne) d'après son oeuvre As-Sifa, Prague, 1956
Amos Bertolacci, Il pensiero filosofico di Avicenna, in Storia della filosofia nell'Islam medievale, in 2 voll. a cura di C. D'Ancona, Einaudi, Torino, 2005, vol. II pp. 522–626.
(EN) Amos Bertolacci, The Reception of Aristotle's Metaphysics in Avicenna's Kitab al-Sifa'. A Milestone of Western Metaphysical Thought, Leiden, Brill 2006,
(L'Appendice C contiene una panoramica delle principali opere filosofiche di Avicenna in ordine cronologico, pp. 581–591).
(FR) Henry Corbin, Avicenne et le récit visionnaire, Bibliothèque Iranienne vol. 4 et 5, Paris-Teheran 1954 (nuova ed. Berg International 1979).
(FR) Henry Corbin, En Islam iranien: aspects spirituels et philosophiques, 4 voll., Paris, Gallimard, 1971-72 (nuova ed. 1978).
Lenn E. Goodman, L'Universo di Avicenna, tr. it., Genova, ECIG, 1995.
Dimitri Gutas, Avicenna e la tradizione aristotelica. Introduzione alla lettura delle opere filosofiche di Avicenna, Bari, Edizioni di pagina, 2007 (traduzione della prima
edizione, 1988).
(EN) Dimitri Gutas, Avicenna and the Aristotelian Tradition: Introduction to Reading Avicenna's Philosophical Works, Leiden, Brill 2014, (seconda edizione aggiornata con
un inventario delle opere autentiche di Avicenna).
Jean Jolivet, Teologia degli arabi, tr. it., Jaca Book, Milano 2001 (studio su Avicenna e le sorti dell'avicennismo nel medioevo latino).
Olga Lizzini, Fluxus (fayd). Indagine sui fondamenti della metafisica e della fisica di Avicenna, Bari, Edizioni di Pagina, 2011.
Olga Lizzini, Avicenna, Roma: Carocci, 2012.

Avicenna è anche protagonista di romanzi storici di epoca contemporanea:

Gordon Noah, Medicus; traduzione di Paola Tornaghi, Milano, Rizzoli, 1988.


Gilbert Sinoué, La via per Isfahan; traduzione di Giuliano Corà, Vicenza, Neri Pozza, 2001.

Altri progetti [ modifica | modifica wikitesto ]

Wikisource contiene una pagina dedicata a Avicenna


Wikiquote contiene citazioni di o su Avicenna
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Avicenna

Collegamenti esterni [ modifica | modifica wikitesto ]

Avicènna , su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.


Carlo Alfonso Nallino, AVICENNA , in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1930.
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VIAF (EN) 89770781 · ISNI (EN) 0000 0001 2143 0876 · SBN VEAV002253 · LCCN (EN) n80002386 · GND (DE) 118505254 · BNF
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