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sotto è legato alle interazioni che si instaurano tra i vari gruppi degli
amminoacidi e quindi portano la proteina ad avvolgersi su se stessa e ad
instaurare una certa conformazione razionale.
La principale forza trainante che determina la forma globulare della
proteina è legate alle cosiddette interazione idrofobiche, dove i gruppi R
di tutti gli amminoacidi idrofobici, tendono ad aggregarsi il cosiddetto
core o nucleo idrofobico della proteina interno, quindi lontano dal
solvente acquoso. Ci sono delle eccezioni, che sono le proteine di
membrana, però nella stragrande maggioranza dei casi, è così. Quindi c’è
questo core idrofobico che si va a generare per via del fatto che tutti i
gruppi idrofobici tendono ad interagire tra di loro, cioè il simile scioglie il
simile, per cui ci sarà una specie di avvolgimento di questa proteina che
porta i gruppi idrofobici all’interno a determinare un core idrofobico.
Questo rappresenta la principale spunta ad assumere la conformazione,
cioè la forma nativa.
Questo avvolgimento determinerà anche l’instaurarsi anche di altre
alterazioni, oltre a quelle idrofobiche e le altre interazioni deboli, le
cosiddette forze di van der waals, le interazioni dipolo-dipolo indotto, le
interazioni ioniche tra una funzione carbossilica e un gruppo amminico
protonabili quindi per formare un ponte disalinico. Si vanno a
determinare questi tipi di interazione che rendono stabile la
conformazione nativa, cioè quella funzionale. Ma perché determinano
quella nativa, e NON le altre? In realtà, il modo in cui si assume questa
conformazione è dettato da come sono messi in serie gli amminoacidi,
quindi tutte le informazioni necessarie per assumere la conformazione
nativa della proteina sono codificate nella sequenza di amminoacidi, di
come sono disposti gli amminoacidi in sequenza.
La disposizione degli amminoacidi in sequenza viene chiamata struttura
primaria perché per descrivere la struttura delle proteine occorre
ragionare a blocchi. Esistono diversi livelli di struttura che ci permettono
di capire come le proteine assumono una conformazione nativa. Il primo
livello di struttura viene chiamata struttura primaria e descrive la
sequenza, cioè come sono disposti in serie gli amminoacidi, cioè per
esempio asp,glut,gli,lys,met,etc etc cioè quali sono gli amminoacidi in una
sequenza, cioè come sono messi in sequenza, ed appunto determina la
struttura primaria. La struttura primaria viene ottenuta grazie alle info del
nostro codice genetico, dove ci sono tutte le info necessarie per poter
costruire questa struttura primaria, attraverso la formazione dei legami
peptidici della proteina. La proteina inzierà ad assumere la conformazione
nativa, grazie a tutte le informazioni tra i vari amminoacidi.
Andando per ordine, possiamo iniziare ad identificare quali sono gli
impedimenti, perché non tutte le conformazioni sono possibili, ci sono
quelle più probabili e quelle meno probabili in funzioni di quali sono gli
impedimenti di natura chimica che portano la proteina che portano ad
assumere determinate conformazioni rispetto ad altre.
Il primo impedimento che entra in gioco è legato al tipo di legame che
tiene insieme gli amminoacidi, cioè il legame peptidico.
Quindi la struttura primaria è la sequenza degli amminoacidi legati
insieme mediante legami peptidici. Poi parleremo di struttura secondaria,
terziaria e quaternaria. Ora soffermiamoci a capire sul legame peptidico
per capire se ci sono impedimenti in questo. Ed in realtà ci sono. 6
che descrivono la posizione dei due piani, uno rispetto all’altro, vengono
posti uguali a 0. Con i due gruppi peptidici sullo stesso piano, mentre 180
gradi quando il peptide è disteso.
Gli angoli e non possono assumere tutti i valori per via di impedimenti
sterici, legati alla presenza di atomi e quindi da ingombro sterico.
Il caso eclatante quando e sono uguali a 0, perché c’è un forte
ingombro sterico tra ossigeno ed idrogeno che legano l’azoto. Questa
posizione non è possibile.
Un polipeptide non può avere angoli e dei vari gruppi peptidici di tutte
le angolazioni: ci sono quelle permesse e quelle non permesse. In natura
quando la proteina si avvolgerà ad assumere la struttura nativa
conformazionale questi angoli e saranno quelli permessi, cioè non
possiamo immaginare una molecola che assuma una conformazione non
permessa, perché da un punto di vista energetica non è probabile. Gli
angoli e saranno solo quelli permessi.
Questo grafico di Ramachandran mette in relazione i valori in gradi degli
angoli (x) e (y) che vanno da -180, 0,+180, in totale fa 360 per un giro
completo. Cos’è questo grafico? Le zone celeste scuro sono le zone dove
gli angoli e sono permessi, dove non ci sono ingombri sterici. Sono gli
angoli e presenti nelle proteine e sono permessi e non ci sono
ingombri sterici fra i vari atomi dei gruppi peptidici. Per esempio se gli
angoli e sono a -170 e +170 sono delle condizioni permesse per
quanto riguarda i gruppi peptidici, che è la zona più scura. Ci sono le zone
più chiare dove c’è la presenza di questi angoli di questa proteine, però
c’è un leggero ingombro sterico. Tutti gli angoli che vanno in quella zona,
la seconda zona blu scura, significa che sono permessi.
Mentre la zona beige è la zona nella quale non sono permessi gli angoli
e e questo grafico è asimmetrico, perché la maggior parte degli angoli
permessi si trova nel quadrante in alto a sinistra, ed è asimmetrico perché
gli amminoacidi sono molecole con carboni chirali ed in natura esistono
della serie L e non della serie D. Se fossero stati tutti della serie D,
avremmo avuto le zone permesse qui, cioè in alto a sinistra. Nella
sequenza delle proteine, a parte rarissime eccezioni, tutti gli amminoacidi
hanno configuazioni L, e quindi c’è una certa simmetria nelle strutture
tridimensionali.
Il legame peptidico, quindi, non è un singolo legame, ma è un parziale
doppio legame che determina una certa rigidità strutturale al polipeptide
e da questo scaturisce il fatto che ci sono angolazioni di questi piani
permesse e angolazioni di questi piani non permessi, per via degli
ingombri sterici. Quindi queste sono già delle limitazioni a tutte le
possibili combinazioni, conformazione del polipeptide,dettate dalla
sequenza amminoacidica. 9