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Il periodo storico chiamato ellenismo ha inizio con la morte di Alessandro nel 323 a.C. e termina con la
battaglia di Azio (31 a.C.), in seguito alla quale l’ultimo dei regni dei successori del Macedone diventa parte
dell’impero di Roma. Vista la complessità delle vicende che caratterizzano questo periodo, distinguiamo
due fasi:
- Alto ellenismo: periodo che va fino alla battaglia di Pidna (168 a.C.) che sancisce la definitiva
sconfitta del regno macedone, portando alla creazione della provincia romana di Macedonia e alla
distruzione di Corinto.
- Basso ellenismo: comprende le vicende del mondo greco sotto il dominio di Roma fino alla
conquista romana del regno tolemaico nel 31 a.C.
Nel 338 a.C. il sovrane Macedone Filippo II si impone su Atene e su altre città greche alleate che perdono la
loro autonomia e si trovano aggregate in uno stato unitario. Filippo II viene succeduto dal figlio Alessandro
che porta avanti il progetto del padre con risultati inaspettati: infatti, egli, che dal punto di vista
propriamente greco non è altro che un barbaro ellenizzato, con la sua ultima impresa contribuirà a
diffondere la cultura greca. Inoltre Alessandro organizza varie spedizioni ma al di là delle varie conquiste, la
sua impresa ha ripercussioni politico – culturale perché prevede come modello l’idea di un forte potere
centralizzato e in particolare lavora per favorire l’integrazione tra mondo greco e orientale, fondando
nuove città e favorendo i matrimoni tra soldati macedoni e donne persiane. In omaggio alla tradizione
orientale introduce nel cerimoniale di corte la proskunesis cioè l’inchino al re che però i Greci rifiutarono
violentemente perché erano abituati a attribuire questa forma di rispetto solo agli dei.
Alessandro con le sue imprese, propone un nuovo tipo di regalità che riunisce le ISTANZE ASSOLUTISTICHE
persiane, quindi riprende l’idea di una monarchia semidivina e un approccio economico dato dalla
presenza di funzionari di corte e governatori locali non macedoni. Non avendo eredi legittimi, alla sua
morte il regno è caratterizzato da lotte e guerre che durarono circa cinquanta anni: i protagonisti di tale
periodo sono i Diadochi, cioè generali macedoni che avevano avuto rapporti di amicizia con Alessandro e
che pretendevano di possedere una parte dell’impero e i cosiddetti Epigoni, cioè i discendenti dei Diadochi.
Intorno al 280 a.C. la situazione si stabilizza e si formano una serie di regni tra cui ricordiamo il Regno
d’Egitto, Macedone, Siria e Pergamo. Il regno che rimane indipendente più a lungo è quello d’Egitto:
appartiene alla dinastia dei Tolomei perché fondato da Tolomeo Logo, generale di Alessandro. La capitale è
Alessandria. Diviene parte dell’impero romano nel 31 a.C. dopo la battaglia di Azio quando Cleopatra viene
sconfitta da Ottaviano.
Il regno di Siria è il più esteso, fondato da Seleuco, generale di Alessandro. Nel 64 a.C. al termine della terza
guerra mitridatica, passa sotto il dominio romano.
Il regno di Pergamo è il più recente e il meno estato fra i regni. Ottenne l’indipendenza anche se raggiunge
il suo culmino con il sovrano Attalo I. Pergamo è oggetto delle mire espansionistiche dei Seleucidi e della
Macedonia e si difende attivando una politica filoromana fino a che nel 133 a.C., Attalo III, privo di
successori, lascia il regno in eredità ai romani.