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piccolo principe doveva rispettarla. Il secondo asteroide era abitato da un
vanitoso che, alla vista del piccolo principe, pensò subito ad un
ammiratore; Il terzo asteroide era abitato da un uomo che beveva
assiduamente e per vergogna, tanto da essere considerato un ubriacone; il
quarto asteroide era abitato da un uomo d’affari, talmente indaffarato che
all’arrivo del piccolo principe, nemmeno ci fece caso; il quinto asteroide
gli sembrò strano, talmente piccolo che vi era posto solo per un lampione
e per qualcuno che lo accendesse. Il protagonista, vedendo questo
pianeta, si chiese come mai un lampione e un lampionaio erano dispersi
nel cielo e l’uomo rispose sostenendo che il suo mestiere è orribile,
accende il lampione la mattina e lo spegne la sera. Si sa che il pianeta gira
ogni anno sempre più in fretta e adesso, facendo un giro al minuto, non
gli resta più tanto tempo per riposarsi. Il sesto asteroide era abitato da un
vecchio scrittore, amante della lettura tanto da essere considerato dal
protagonista come un esploratore. Il vecchio sostenne di essere un
geografo, allora il protagonista non sapendone il significato, ricevette una
spiegazione dall’uomo, il quale disse di conoscere perfettamente la
posizione di fiumi, laghi e montagne. Il piccolo principe osservò con
attenzione il pianeta e chiese al geografo se lì si trovassero anche fiumi e
montagne, ma l’uomo disse che, in realtà, non poteva sapere se ce ne
fossero o meno, allora il bambino fece nuovamente riferimento alle
parole dell’uomo e al fatto che lo stesso confermò più volte di essere un
geografo, ma sottolineò il fatto di non essere un esploratore. Il settimo e
ultimo pianeta fu la Terra, non un semplice pianeta. Ospitava circa 111
re, 7000 geografi, 900.000 uomo d’affari, per un totale di circa 2 miliardi
di adulti. Attraversando così il deserto, scorse, piantato nel terreno, un
fiore a 3 petali e gli chiese dove fossero gli uomini e questo rispose della
sola esistenza di circa 6 o 7 di essi. Sceso da una montagna, l’unica cosa
che vide erano 3 vulcani che arrivavano quasi alle sue ginocchia e usava
quello spento come sgabello. Con il desiderio di voler diventare un vero
principe, credeva di possedere un fiore ed essere il più ricco al mondo,
quando invece possedeva sola una rosa, così rammaricato sosteneva che
la rosa e i suoi 3 vulcani non facevano di lui un principe molto
importante. Improvvisamente vide una volpe che gli chiese di essere
addomesticata, nonostante lui non sapesse il suo significato, un
controllore che smistava i passeggeri a mazzi di mille e un mercante di
pillole che calmavano la sete. Infine, l’autore, dopo aver trascorso sei
anni viaggiando, non raccontò mai questa storia ai suoi amici, contenti
piuttosto di rivederlo vivo. Gli chiesero che fine avesse fatto il suo
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pianeta e se la pecora avesse mangiato la sua rosa, ma egli rispose loro
dicendo che tutte le notti disponeva il fiore sotto una campana di vetro e
sorvegliava bene la sua pecora, ma una sera, improvvisamente la pecora
scappò o lui si dimenticò di mettere la rosa sotto la campana. Tutto è un
mistero! E i grandi non capiranno mai quanta importanza ebbe tutto ciò.
COMMENTO
Il Piccolo Principe è un romanzo autobiografico, anche se il narratore, il
pilota caduto nel deserto, non ha un nome, così come non lo ha il piccolo
principe.
Entrambi i due personaggi rispecchiano lo scrittore in due età diverse: il
pilota, adulto e schematico come la sua età impone e il bambino che non
risponde ma arrossisce e capace di capire veramente la vita andando oltre
le apparenze, come solo i bambini sanno fare.
Questo libro è una sorta di viaggio fantastico e immaginario dell’autore
che si rispecchia in questo bambino di sei anni che vive su un pianeta
piccolissimo con solo una rosa ad alleviare la sua solitudine, una rosa che
dipende totalmente e completamente da lui come lui dipende da lei.
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