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ge LETTERE PER DUE ANNI Personaggi principali: Serena, Giorgio, Orso, Maria. Serena: Giorgio, non riesco a convincermi che andrai via, che starai lontano due anni... In Africa! Giorgio: E il lavoro, lo sai. Serena: Ma é davvero un angolo fuori dal mondo (1) come mi hai detto? Senza nemmeno un ufficie pestale? Giorgio: La Compagnia organizza un servizio che dovrebbe funzionare. Avrai sempre mie notizie, Serena. Cer- to, non sara una corrispondenza regolare, ma due anni passano presto. Serena: Saranno eterni! Giorgio: Non pensiamoci adesso, amore. Ci restano ancora dieci giorni... tutti per noi. Dieci giorni meravigliosi che volano in un soffio. E’ gia il momenta della partenza. Giorgio: Non venire all’ aeroporto, Serena. Diciamoci addio qui: sara meno doloroso. Serena: Ma sara un’ ora meno con te, Giorgio: Avremo il resto della vita... Tutto per noi. Un ultimo bacio, poi Giorgio sale sul taxi che aveva chiamato per telefono. Serena: Ciao. Giorgio a un autista: AW aeroporto, Pochi minuti di corsa, poi... Giorgio all'autista: Senta, invece che all’ aeroporto, mi porti alla Stazione Centrale. Non & su un jet (2) che Giorgio lascia la citta, ma su un modesto accele- rato in servizio locale. 114 Paszosopxeii umanteanckuii: passepuymaa beceda u paccKkaz Méta (3) del giovane é un paese a poche decine di chi- lometri. Una casa nel vecchio centro. Giorgio: Eccomi, Stefano. Puntuale, come vedi. Stefano: Speravo tu avessi cambiato idea. Sei proprio deci- so? Non vuoi ripensarci? Giorgio: L’ idea mi é venuta quando ho saputo che tu partivi per il cuo- re dell’Africa, Ti ho gia preparato le Jettere da spedire a Serena. Sono tutte in ordine, e con date distanziate (4). Stefano: E va bene. Dammele. Giorgio: Quando parti? Stefano. Mercoledi prossimo, Giovedi sard a Dakar, e spe- dird la prima delle tue lettere. Poi, di la a destina- zione, non si sa quanto impiegherd. Due settimane, forse pit. Giorgio: Auguri, Stefano. E grazie di quello che fai per me. Stefano: Auguri a te. Sei quello che ne ha pit bisogno. Lasciato Stefano, Giorgio raggiunge la locale caserma dei carabinieri. Giorgio: Questa é la mia carta d’ identita. Se la esaminate bene, vedrete che é falsa: il mio vero nome é Gior- gio Corsini. Contro di me c* é un mandato di car- cerazione per ventidue mesi. Sono venuto a costi- tuirmi. Voglio scontare la mia pena. Non un periodo di lavoro lontano attende Giorgio, ma quasi due anni in un carcere a poca distanza dalla ragaz- za che ha lasciato. In realta pit fuori dal mondo che se fosse nel centro dell’ Africa. Orso (compagno di cella): E tu ti sei costituito? (5) Sei anda- to tu a dire ai carabinieri “eccomi qui” senza aspet- tare che venissero a cercarti? Giorgio: Dovevo farlo. Orso: — Dovevi che cosa, stupido? Se stavi zitto potevi an- che farla franca. Avevi una carta d’ identita con un altro nome... i Letiere per due anni 115 Giorgio: Dovevo farlo per via (6) di una ragazza. Mi sentivo indegno del bene che mi voleva... Lei non sa che in passato la vita mi ha spinto a rubare. Quando avrd saldato il mio debito, potrd tornare da Serena a fronte alta (7). Orso: Lasciare una ragazza che ti vuoi bene per finire qui dentro! (8) Questa proprio non la capiro mai! Giorgio: Forse tu non sei mai stato innamorato davvero, Orso. Orso: Se a innamorarsi si finisce cosi, spero che non mi capi- ti mai. Al tuo posto io sarei rimasto con la mia bella. I ventidue mesi trascorrono lenti, eterni, nella mono- tonia del carcere. Poi, ad un tratto, sono gia tutti alle spalle. Giorgio é libero. Non ha pia debiti con la giustizia. Giorgio pensa: (Ora finalmente posso tornare da Serena!) Prima che da lei, peré, va a casa dell’amico che do- vrebbe essere rientrato da poco dall’ Africa. Vicina di Stefano: Stefano? Vuol dire Stefano Morelli? Ma é morto. Giorgio: Morto?! Quando? Vicina di Stefano: Sono quasi due anni, Proprio alla vigilia della partenza per |’ Africa. E’ stato investito da un camion sulla provinciale. Giorgio é rimasto impietrito. Giorgio: E’ morto prima di partire! Vicina di Stefano: Gia, poveraccio. La sua roba é ancora qui. Non aveva parenti, ¢ non si sa a chi darla. La roba é tutta in una vecchia valigia: anche le lettere che Stefano ayrebbe dovuto spedire dall’ Africa. Giorgio pensa: (Serena non ne ha ricevuta neanche una! So- no due anni che non sa nulla di me!) Col cuore in gola si precipita da lei (9), all’ indi- rizzo dove abitaya un tempo. Padrona d’ appartamenio: Si & trasferita da un anno. Da quando si é sposata. 116 Paszosopueni umateancKuil: passepuyman 6eceda u paccKas Giorgio pensa: (SPOSATA?!) Padrona d’ appartamento: II nuovo indirizzo devo averlo qui, da qualche parte. Ora glielo cerco... Giorgio: Lasci stare. Non importa. Grazie. Esce da quella casa schiantato. Giorgio pensa: (Si @ sposata! Naturale. Non ha pili saputo niente da me... Avra sofferto, poi si é messa il cuo- re in pace... ) Gli tornano alla mente le parole del compagno di carcere. Giorgio pensa: (Aveva ragione Orso. Avrei dovuto restare con lei, sperando di continuare a farla in barba alla giustizia (10)! Invece ho voluto essere onesto... Ecco cosa ci ho guadagnato. Un imprevisto come la morte di Stefano, e mi trovo senza pill niente!) Un colpo violento sulla schiena, una voce allegra. Orso: Guarda chi si rivede! Orso, il suo compagno di cella, uscito due mesi prima di lui. Giorgio: Non potevi essere che tu... Non avrei mai pensato di rivederti cosi presto! Come va? E com’é andata la storia delle lettere con la tua ragazza? Ha funzionato? Giorgio: Non ne ha ricevuta nemmeno una. Si é sposata con un altro. Gli narra cio’ che é accaduto. L’altro scoppia in una risata fragorosa. Orso: Ti sta bene! Un’altra volta ti farai pid: furbo! Non offenderti se ci rido sopra, ma te lo avevo ben detto che ad essere onesti si guadagnano solo delle gros- se fregature! Giorgio: Comincio a pensarlo anch’io. Orso: Il mondo é dei furbi! Gli altri sono destinati a finire male... A proposito, come stai a soldi? Orso: pee as Ra A Datacom c Lettere per due anni 7 Giorgio: Zero, 9 quasi. Non ho ancora un lavoro. Non ho nemmeno avuto il tempo di cercarlo. Lavoro! Lo vedi? Tu non imparerai mai. Ci vuole altro che lavoro! Guardati in giro, guarda quelli che vivono bene: credi che lavorino, loro? Giorgia pensa: (Il solito destino di chi esce di prigione. Met- tersi in combutta con un ex compagno e ricomin- ciare...) Per tua fortuna ci sono qui io. Ho un paio di pro- gettini che... Senti, perché non ne parliamo con comodo a casa mia? Aveva ben altro in mente quando si era costituito, ma quel tempo é lontano, ormai... Giorgio pensa: (Ha ragione Orso! Che ci guadagni ad essere onesto? Piuttosto che niente, é la sfortuna che ti prende di mira!) L’appartamento dove Orso lo conduce é grazioso, ar- redato con gusto. Orso: _ E? la casa di mia sorella. lo sto da lei, quando non ho lavoro. Allora, ascoltami: ho adocchiato un paio di appartamenti che potrebbero fruttare bene. Ho gia chi rileva la roba... II ricettatore, insomma. Un rumore sul pianerottolo: la voce di Orso si fa guardinga. Orso: E’ Maria che torna. FA finta di niente. Non é catti- va, sai, ma é il tipo che fa le prediche (11)... Entra una graziosa ragazza dal viso severo. Orso: Ciao, Maria. Questo é Giorgio. Quel mio amico di cui ti ho parlato. Ci siamo incontrati, e |’ ho fatto venire qui per far due chiacchiere. Sul principio, un lampo di diffidenza passa negli oc- chi di Maria, che poco dopo peré si illuminano. Maria: Orso: Orso: Sono contenta di conoscerti personalmente, Gior- gio. Temevo che fossi uno dei soliti “amici” di Or- so. Ma di te so tutto: devi essere molto diverso da- U8 Pazzosopueiit umansancnuii: paséepnyman beceda u pacckas gli altri, (a Orsa): Gli hai detto di fermarsi a cena da noi, se non ha impegni? Orso: — Nonci ho pensato! Ma impegni non ne ha di certo. E quindi resta. Vado a prendere il vino. Orso si precipita fuori. Lo sguardo della ragazza ora si é fatto amichevole. Maria: So quello che hai fatto quasi due anni di galera, per ritornare onesto, E’ stato un gesto molto bello, Giorgio. Perché I’ hai fatto per amore. Giorgio: Per quel che mi é servito... Ripete anche a lei cid che é accaduto, La reazione di Maria é del tutto diversa da quella del fratello. Maria: Cid non toglie nulla al tuo gesto: hai avuto sfortu- na. Ma hai dato prova di essere un vero uomo. E vorrei tanto che diventassi amico di quello sciagu- rato di Orso, Non é cattivo, ma ha sempre seguito gli esempi peggiori. Stare vicino a te gli fara bene. Vieni a trovarci spesso, Giorgio. Giorgio: Se ti fa piacere, tornerd, Torna ancora, Giorgio. Ed ogni volta Maria lo acco- glie con gioia. Spera che possa redimere il fratello. Non sa che i due hanno gia progettato un furto insieme. E viene la sera del colpo (12). Orso ha tutto un arma- mentario di chiavi false (13). Orso: Sono partiti per il fine settimana e non torneranno fino a lunedi. Mettiti guanti: ricorda che siamo schedati. Prendi solo la roba d’oro o d’argento. Il Testo non si smercia. La roba d’argento: come la cornice di una fotografia di fronte alla quale si sente quasi venir meno (14). Giorgio pensa: (Serena?! Ma é lei! Sono venuto a rubare in casa di Serena.) Orso: 1 soldi devono tenerli di la. Di colpo, Giorgio agguanta un braccio del complice. Lo ferma. f 2S Lettere per due anni 119 Giorgio: Lascia stare, Orso. Ce ne andiamo. Orso: Come? Perché andiamo? Non c’é nessun pericolo. Fidati di me... Giorgio: Ce ne andiamo, perché questa é la casa di lei! Di Serena, capisci? Orso: La casa di suo marito, vorrai dire. Ragione di pil per spazzarla! (15) Giorgio: Ti ho detto che ce ne andiamo via! Muoviamoci! (16) Per Serena Giorgio aveya deciso di saldare il suo de- bito, Il volto di Serena lo ha fermato quando stava per imboccare di nuovo la strada sbagliata. Trascina fuori Orso, ma non lo riaccompagna a casa. Vuole rimanere solo. Entra in un bar, siede ad un tavolino appartato. Giorgio pensa; (E 1a che lei vive con suo marito. Con Puomo che ha sposato dopo che di me non ha saputo pit niente. L’uomo che ama... ) All’ improvviso, una figura davanti a lui. Maria: Ti cercavo: sapevo che ti avrei trovato in un bar del- la zona. Orso mi ha detto che lo hai lasciato vicino a casa, So tutto, Appena ho visto Orso, ho capito che voleva nascondermi qualcosa. E’ come un bambino: non sa dire bugie. L’ ho costretto a parlare. Giorgio: Cosi ora sai che invece d’ essere io a redimerlo, era stato lui a convincermi a rubare. Maria: So che gli hai impedito di commettere jl furto. La tua € stata una rivolta contro il destino, contro la sfortuna. Ma questa volta la fortuna ti é stata amica € ti ha ajutato a fermarti in tempo. Ed ora so che non ruberai mai piii. E forse nemmeno Orso. Giorgio: Non essere troppo sicura, Maria, Tu non puoi sapere... Maria: Non sei un ladro, Giorgio. Un uomo che ha sentito il bisogno di pagare quando nulla lo costringeva a farlo, non pud essere cattivo, anche se pud sbaglia- re, come stasera... 120 Paszosopueiit umareancKuit: pazeeprymas beceda u pacckas $$$ MINOR CKUU. paséepyyman beceda u paccKas Maria: E io voglio aiutarti, perché lo meriti. Ti aiuterd, qualunque cosa tu abbia in programma di fare (17). Giorgio: Non so cosa fard. Non so pensare a niente. Non sa pensare che a Serena. Ora sa dove abita, e quella casa é un richiamo cui non pué resistere. Per due giorni attende davanti a quel portone, nella Speranza, almeno, di rivederla... E il terzo giorno la sua pazienza é premiata... Giorgio pensa: (Eccola! Come si é fata bella! Elegante... ) Lei non si é accorta di essere seguita. Passa da un ne- gozio all’ altro, in un giro di compere. Giorgio pensa: (Ha avuto fortuna, non sposando me. E la meritava,.. ) Non sa impedirsi di seguirla. Ed anche se non vorreb- be farsi vedere, ad un tratto se la trova davanti. Serena; Giorgio?! Sei proprio tu? Serena ha subito notato gli abiti, e pitt ancora Paria dimessa di lui. Nella sua voce, una nota di tristeza. Serena: Giorgio, che ti é successo? Come mai ti sei ridotto cosi? Poi la domanda angosciata che riporta entrambi in- dietro nel tempo. Serena: Perché non hai mai dato tue notizie dall’ Africa? Giorgio: Non sono mai stato in Africa. Inutile nasconderle la verita, ora. Le dice tutto. Giorgio: Ma alla fine, ¢ stato meglio cosi, per te. Se l’avessi saputo, ti avrei aspettato. Ma come po- tevo immaginare? Credevo che di me non ti impor- tasse pill niente, Povero Giorgio! Quanto devi ave- re sofferto! Tanto tempo in carcere per un sogno che la vita ci ha impedito di realizzare! Senza accorgersene, sono tornati al “loro” angolo del parco. I] tempo sembra tornare indietro. Una cosa non é cambiata:; i loro sentimenti. Serena: eae SRE Se be Lettere per due anni 121 Giorgio: No, Serena... Non puoi... Non possiamo. Sei spo- sata... Tu sei l’uomo che amo, cos{ come io sono la donna che tu ami. Questo ho capito mentre ti baciavo: questo solo conta (18). Giorgio: Ma tu hai una vita comoda... Hai tutto cid che desi- deri. Io sono un poveraccio, non posso offrirti niente. La risposta é ancora la stessa. Sara sempre la stessa ad ogni tua obiezione. Ti amo. Ci amiamo. Non Possiamo perderci. Quella sera Giorgio é a casa di Maria. Orso é fuori. Maria: Finalmente! Sono due giorni che non sapevamo niente di te. Eravamo in pensiero. Giorgio: Sono venuto solo per salutarvi, Penso di lasciare la citta. Per sempre. Giorgio é molto turbato, e Maria ne intuisce subito la ragione. Maria; Serena; Serena: Hai rivisto Serena? Giorgio: Si. Oggi. Maria: Vi siete parlati, ed hai scoperto che lei ti ama sem- pre... Non saresti cosi, se le cose fossero andate di- versamente tra voi. Giorgio: Mi ama, E’ pronta a tutto per me. Ma io mi chiedo che diritto ho di accettare questo da lei. Che cosa le offro in cambio di cid che perde? Le offri ’'amore, E per una donna non c’ é nulla che valga di pil. Essere amata dall’ uomo che ama é la cosa pill grande, pit bella che puo capi- tare nella vita. Tace di colpo, come se avesse detto qualcosa che non voleva. Cambia tono. Maria: Ma si, amala... Ne hai il diritto! Portala via con te, siate felici! E’ giusto! Maria: ii: paseepuyman beceda u paccKas 122 Pazzosopuert umanbancn! Non riesce a continuare: un nodo di pianto le serra la gola. Giorgio: Maria... Matu piangi! Maria: Vada lei. Corri, Va dalla donna che ami! . Solo adesso Giorgio comprende cié che non ayeya mal sospettato, Giorgio: Maria, tu... Tu mi vuoi bene... Maria: Non badare a me: io non sono niente nella tua vita. Va. Va da lei! Saluterd io Orso per te, quan- do tornera. Rimasta sola, la ragazza si abbandona al piano. Maria pensa: (Se n’ @ andato! Non lo rivedrd mai pid! Sara un‘altra a farlo felice!) L’ indomani, Serena va da Giorgio. I] suo ingresso sembra illuminare il modesto alloggio in cui Giorgio vive. Serena: Giorgio... Amore mio! Giorgio: Sei proprio decisa? Non avrai ripensamenti? Rim- pianti? Serena: Tiamo. Percid sono qui. Il tempo vola, nelle ore felici. Fuori si é fatto buio. Serena: £’ tardi, devo sbrigarmi (19). Stasera abbiamo o- | spiti a cena. Giorgio: Ma... torni da tuo marito? Serena non sembra notare lo sgomento di lui. Replica con un sorriso. Serena: Certo. Ma tutta la sera non fard che pensare a te, 2 quando sard ancora qui fra le tue braccia. Gli sembra che sia un’altra a parlargli. Non la “sua” Serena. vs Giorgio: Ma... io avevo capito che non ci saremmo lasciati mai pid. Mi avevi detto che avremmo avuto tutta la vita per noi! Serena: € Vavremo. Sard la tua donna, per sempre. Bastera essere prudenti. Lettere per due anni 125 Giorgio: Ma non cosi! Non vivendo con lui, € venendo a trovare me! Serena: £ che vorresti, che lo lasciassi? Come vivrei? Di quello che guadagnerai tu con un lavoro che non hai ancora trovato? Bisogna essere realisti nella vi- ta, amore. Ci amiamo, ma é inutile imporsi dei sa- crifici non necessari. Ci vedremo quando vorremo, io saro tua... Giorgio; Basta! SMETTILA! La odia con tutta la forza dell’ amore di prima. D’ un tratto, non yuol pid vedersi davanti la donna cui ha pen- sato per anni. Giorgio: \o parlavo di amore... E tu avevi in mente solo una relazione comoda! Vattene! Tira un vento, gelido per le strade. Giorgio nemmeno se ne accorge, mentre cammina, per ore, dopo quell’ ul- timo amaro incontro con Serena. Giorgio pensa: (“Amore”. Una parola che cambia significato a seconda di chi la pronuncia! Per me voleva dire una cosa, per lei un’ altra!) Tl rumore di un camion, una frenata brusca, una voce allegra. Orso: — Giorgio! Giorgio! Giorgio: Orso?! Che ci fai... su un camion? Orso: — Non ho rubato! Lavoro come camionista! Non te Pha detto Maria? Non vi siete visti in questi giorni? Si sono visti. E di quel che lei ha detto, Giorgio ricor- da soprattutto una frase, ora: “Per una donna che ama veramente, nulla vale pit: dell’amore”. Giorgio pensa: (Maria da a questa parola lo stesso significato che le do io.) Orso: Lo sai che, a conti fatti, si guadagna di pid lavoran- do onestamente che a “ripulire” appartamenti? E hai la tredicesima, la mutua (20)... e nessun rischio di finire dentro! C’ & un posto anche per te, se 124 Pazzosoprorit umanoaucxuu: passepnyman Geceda u paccKkas vuoi. Ne ho gia parlato al caposquadra. Avanti, sa- li, che resti a fare li? Giorgio: Gia. Da qualche parte devo pur andare. Orso: So io dove. Riporto il camion al deposito e poi an- diamo a casa. Maria sara contenta di vederti. Giorgio; Anch’ io saré contento di rivederla. La felicitaé pud venire all’improvviso anche nel mo- mento pill disperato. Pud passare vicina, su un camion guidato da un ex ladro. L’ importante é saperla cogliere. FINE VOCABOLARIO adocchiare yw npHcmaTpHBaTb agguantare vf xsaTaTb arredato agg o6cTasneHHblii caposquadra m Opuragup combutta fcropop cornice f pamka destinazione fmecto HasHayeHHa dimesso agg nonowenHblit eterno agg Be4Hbiii fragoroso agg GypHblli, WyMHbIit franco agg co6oyupiii; oTKpoBeHnbtit fregatura f oOmaH fruttare vi npHHOCHTL JOxog imboccare vf BcTaBaTb CHOBa impegno m aen0 indegno agg HenocToiueii obiezione / Bo3paxeHne Ppianerottolo m nectTHM4Haa naowanKa prudente agg octopoxHbili redimere vi cnacaTp ricettatore m ckynulwHK kpageHoro ridotto agg onycTHBWHiica rilevare v/ ckynaTb cee rete jee Lettere per due anni 125 saldare vt onnaynpate schedato agg s3aTbili Ha yueT schiantato agg cnomnenubili seiagurato agg Heyna4HbIi scontare vl HCKYNHT smerciare vf cOvisaTs ToBap trascinare vf TauuuT COMMENTI un angolo fuori dal mondo — mensexuii yron. un jet (a#ea.) — peakTHBhbii camoner. Méta — Koneunsiit nynkr, econ date distanziate — uc pasHemmu jaTamu. E tu ti sei costituito? — Hi Tw cam ce6a oTan a PYKH mpa- Bocyqusa? per via — n3-3a. a fronte alta — c ssicoko nogHATO! ronoBoH. per finire qui dentro! — yro6e1 saKoH4HTE 3necs, B TOpEMe! Col cuore in gola si precipita da lei — B cuasiom Bonne- HHH OH YCTpeMnaeTca K Hei. 10. a farla in barba alla giustizia! ane! 11. fa le prediche — untae nponosegu. 12. E viene la sera del colpo. — H nactynaet POkoBOH Beyep. 13. un armamentario di chiavi false — HaGop oTmbluex. 14. si sente quasi venir meno — ou nouTu auwaerca 4YBCTB. 15. Ragione di pid per spazzarla! — JImmunii noson nonmec- TH ee! 16. Muoviamoci! — )Kusee! 17. qualunque cosa tu abbia in programma di fare — uTo 661 Tb HH (WaHHpoBan JlenaTb. 18, questo solo conta — tonbko 3To uMeerT 3Ha4eHne. '9, devo sbrigarmi— a nomxkua sakpyriateca. 20. la tredicesima, la mutua — tpuaquataa 3apnnata, kacca B3aMONOMOMLH, Se wanna BOJHT 3a HOC NpaBocy- 126 PazzosopHeiii umaneancKuil: passepuymaa beceda u paccKas ESERCIZI DI LESSICO 1, Leggete il testo cercando di comprendere il contenuto. 2. Rispondete alle domande seguenti: 1, Chi & Giorgio e cosa dice a Serena? 2. Dove Giorgio deve andare? 3. Dove Giorgio va prima e perché? 4, Di che cosa Giorgio e Orso parlano in un carcere? 5. Dove va Giorgio prima dopo due anni e cosa viene a sapere? 6. Dove va Giorgio poi e cosa viene a sapere? 7. Di che cosa parlano Giorgio e Orso quando si trovano? 8, Dove vanno insieme? 9. Chi @ Maria? 10. Dove Giorgio e Orso vanno rubare? 11. Di che cosa parlano Giorgio e Serena quando si trovano? 13. Di che cosa parlano Giorgio ¢ Orso per la strada e dove vanno poi? 3. Traducete in italiano quanto segue adoperando le parole e 4 le espressioni imparate: 1, Konesno, coo6wenne GyneT HeperymapHbiM, HO 1Ba Towa nponetat 6bicTpo. 2. Cefuac He Gyvem AyMaTb 06 3Tom. Y Hac ee WecaTb aHeii, H Bee Hamm. 3. MocnenHHii nouenyli, OH Ca- MTCA B TAKCH, KOTOpoe BHISBAN Mo Tene*ouy. 4. Mobicnb npuuiia KO MHEe, KOrga A y3Hal, YTO TbI OTNPABNACLIbCA B caMbii WeHTp Agpukn. 5, B uetsepr a 6yay 8 Jakape 1 oTnpasmio meppoe 13 TBOUX nce. 6. STO Moe YHOCTOBEpeHHe JH4HOCTH. Ecnw npw- CMOTPETBCA, BHAHO, YTO OHO TogeNbHoe. 7. ThI CaM MpHUeN K KapadHHepam, 4¥TOOLI CKa3aTb “BOT A”, He OKHJAACH, MOKA Te6a Bo3bMyT? 8. Ona He 3HaeT, ITO B MPOLUWIOM 2KH3Hb BbIKYAMIa MeHa BopoBaTs. 9. OcTaBHTb JeByiwky, KOTOpy!O SNOGMUIb, YTO- 6bi o4yTHTECA B TIOpeMe! JIM4HO # 3TOPO HMKOra He noimy! 10. AMeHHo HakasyHe OTbe3fa B AdppHky ero cOua rpy30Bik Ha cenpckoi nopore. 11. Cepena He Nony4una HH OAHOrO H3 Hux! B reyenHe AByX eT OHa HHHErO He 3HaCT o60 MHe! 12, ne ayMan yaugerb Teba cHOBa Tak OsIcTpo! A Kak HCTOpHa C NHCb- MaMH TBOeH neBytixe? 13, KeraTa, Kak y TeGa ¢ aeHbramu? 14, Ormannce BOKpyr, NOCMOTPH Ha TEX, KTO XOPOLO >KHBET, TB! ayMaelb, 4TO OHH padotator? 15, Mei BcTpeTHHce, 4 A MpeA- AOKW NpHiTH cloga, YTObb! nobosTate. 16. Ho o Te6e A 3Hato BCE, Th, JOUKHO GbITh, ONEHb OTMMMACLIbCA OT UPyTHXx. 7A Lettere per due anni 127 3Ha¥O, YTO Tb! MOUTH Ba rola NpoBeNn B TIOPbMe, 4TOOBI Bep- Hyvbca YecTHbIM. 18. Ma Gel oven xoTena, YTOObI TEI CTam Apy- rom 3Tomy Heyga4gHnKy. 19. Hagen nepyaTKH, NOMHH, YTO MBI C ro6oii Ha yueTe. 20. Bepx TONDKO H3feNHA H3 30N0TA H CepeGpa, ocTanbHoe He cOarpHup. 21. uckana Tebs, a 3Hana, YTO Te! B OnWwxaiimiem Gape. 22. Kak TONBKO A YBUDeNa ero, A MOHANA, YTO OH XOTeA 4TO-TO CKPBITL OT MeHa. OH Kak peGeHoK: He ymMeeT BpaTb. 23. A 3Hato, 4TO TbI MOMeLaN eEMy COBEPLIMTb KpadKy. 24. Yoxe 184 DHA OH XKET NepeA TEMH BOPOTAMH B HaTenKIe, nO kpaiiHeai Mepe, ysHgeTb ee. 25. Ha tpeTuii nen ero TepneHue 6bino Bo3HarpaKgeHo. 26. Ecnu Obi Tet 3a, Kak # TeOR *KAANA. Ho kak 4 Morma mpesnonoxkuTb? 27.970 A MOHANAa, KOrLa Tb MeHA MOUeNOBAT, TOMBKO 3TO MMeeT 3HaueHHe. 28. A teda mo6- mo. Met moO“ gpyr apyra. Moi He Moxkem moTepaTbes. 29. He oOpautaii Ha MeHA BHUMAHHA: § HH4TO B TROeI %KHSHH. 30. Kak Thl COOMpaewubCA KHTL? Tem, 4TO Tel 3apabaTbIBaeUIt padoToH, KoTOpyto Tbf euie He Hawen? 31. “Jlo6oBb”. Cnoso, KoTopoe M@HAET 3HAYeHHE B 3ABHCHMOCTH OT TOrO, KTO ero MpOM3HOCHT. Jlna MeHa 3TO O3HadaeT OAHO, Ja Hee — apyroe! 32. Th 3Ha- elib, 4TO, B KOHeYHOM cy¥eTe, padoTan YecTHO, 3apaboTaelb Gosbule, 4eM KBapTHPHBIMH Kpa2KaMH? 4, Traducete in russo (oralmente) le seguenti frasi del testo: I. Ma é davvero un angolo fuori dal mondo come mi hai det- to? Senza nemmeno un ufficio postale? 2. Dieci giomi meravi- gliosi che volano in un soffio. E’ gia i! momento della partenza. 3. Non é su un jet che lui lascia la citta, ma su un modesto accele- rato in servizio locale. 4. Méta del giovane é un paese a poche decine di chilometri. Una casa nel vecchio centro. 5. Poi di la a destinazione, non si sa quanto impieghero. 6. Contro di me c’é un mandato di carcerazione per ventidue mesi. 7. Quando avro salda- to il mio debito. Potré tormare da lei a fronte alta. 8.1 ventidue mesi trascorrono lenti, eterni, nella monotonia del carcere. 9. Prima che da lei, perd, va a casa dell’amico che dovrebbe esse- re rientrato da poco dall’Africa, 10. La sua roba é ancora qui, Non aveva parenti, e non si sa a chi darla, 11. Col cuore in gola si pre- cipita da lei, all’indirizzo dove abitava un tempo. 12. Gli tomano alla mente le parole del compagno di carcere. 13. Un imprevisto come la morte di Stefano, e mi trovo senza pil niente! 14. Un eo oe a 128 Paszosopnetii umanaanckuil: pasaepHyman Geceda u paccKas \ colpo violento sulla schiena, una voce allegra. Orso, il suo com- pagno de cella, uscito due mesi prima di lui. 15. Gli narra cid che @ accaduto. L’altro scoppia in una risata fragorosa. 16. II solito destino di chi esce di prigione. Mettersi in combutta con un ex compagno e ricominciare. 17. Che ci guadagni ad essere onesto? Piuttosto che niente, é la sfortuna che ti prende di mira! 18. Un rumore sul pianerottolo: la voce di Orso si fa guardinga. 19. Sul principio, un lampo di diffidenza passa negli occhi di Maria, che poco dopo perd si illuminano, 20. Gli hai detto di fermarsi a cena da noi, se non ha impegni? 21. Cid non toglie nulla al tuo gesto: hai avuto sfortuna. Ma hai dato prova di essere un vero uomo. 22.Non sa che i due hanno gia progettato un furto insieme. 23. Orso ha tutto un armamentario di chiavi false. 24. Per Serena Giorgio aveva deciso di saldare il suo debito. 25. Cosi ora sai che invece d’essere io a redimerlo, era stato lui a convincermi a ruba- re. 26. E io voglio aiutarti, perché lo meriti. Ti aiuterd, qualunque cosa tu abbia in programma di fare. 27, Non sa pensare che a Se- rena. Ora sa dove abita, e quella casa é un richiamo cui non pud resistere. 28. Non sa impedirsi di seguirla. Ed anche se non vor- rebbe farsi vedere, ad un tratto se la trova davanti, 29. Senza ac- corgersene, sono tomati al “lor” angolo del parco. Il tempo sem- bra tomare indietro. 30. Giorgio é molto turbato, e Maria ne intuisce subito la ragione. 31. Essere amata dall'uomo che ama é la cosa piti grande, pitt bella che pud capitare nella vita. 32.1 tempo vola, nelle ore felici. Fuori si é fatto buio. 33. Sard la tua donna, per sempre. Bastera essere prudenti. 34. La felicita pud venire all’improvviso anche nel momento pili disperato. Seg COMPITI 1. Riferite il contenuto della storia a nome di ogni perso- naggio. 2. Descrivete i caratteri dei personaggi (oralmente). 3. Recitate la storia secondo le parti. 4. Formulate l’idea principale della storia. eweaee

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