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L’ HA GUIDATO UNA STELLA Personaggi principali: Miro, Alba, Lea, Renata. Miro: — Ciao, amore. Non saluti il maritino che torna dal lavoro? Lea: Salve, Miro. Miro: Che cos’ hai, Lea? Cattivo umore? (1) Lea: Sai che spasso scopare pavimenti, lavare piatti, cucinare... Miro non vuole lasciarsi trascinare nelle solite discus- sioni. Miro: Be’, c’é qualcosa da mangiare? Lea: Un po’ d’affettato e del formaggio. La minestra la fard stasera... se mi dai un po’ di soldi per fare la spesa. Miro: Ti ho dato i soldi ieri! Non avrai speso tutto per comperare un po’ di pane e di salamne! Lea: Sono stata dal parrucchiere. E mi sono comprata un paio di calze! Non dovevo? Miro: Vuoi metterti in testa (2) che ho uno stipendio da operaio ¢ che dobbiamo fare dei sacrifici (3)? Se questa vita non ti va, dovevi accettare l’ospitalita di mia madre! Lea: Manco morta! (4) Miro: © allora piantala! (5) Tutti i giorni la stessa storia... Sono stanco, hai capito? Lea scoppia in lacrime e Miro deve consolarla. Miro: _ Sii ragionevole, tesoro... Abbiamo voluto sposarci contro il parere della mamma, non abbiamo volute accettare la sua ospitalita. Ora non ci dobbiamo lamentare... 213 Paszoeopumii WN ANRHCKUA: Passepyyman Geceda y PaccKa3 L ea: Hai ragione... forse dovrei lavorare anch’ io, Se ti va, fallo, Purché tu sia contenta, E i amore. Devo scappare! rare Lea: Vengo a prendertj al i i cantiere, alle cinque ¢ mezzo... ema dopo, al cantiere di una Piccola impresa di co- jez ; r 2 eee ee I, la sirena lancia tre fischi acuti: un incidente su] Padrone d ‘dimpresa: Chi sié fatto male? (6) Ingegnere: I Lanni, geometra. (7) Gli & caduta una putrella sulla gamba! L’ infortunato & Miro, e i . . € per il padrone i per- ché non lo ha ancora messo in regite a eel be Padrone d' ‘impresa: Maledizionet Proprio al Lanni doveva uai per Jui! ) Il proprietario dell’ impresa dovra i , pagare. Ma intan- to Miro deve affrontare le s e dell’ i mcs ha cate Pese dell’ospedale. E di suo Miro: Mamma, non Posso permettermi questa stanza! Anche se alla fine mi pagheranno, devo Pensare... Madre di Miro (Renata): Non Pensare a niente. Pensa solo.a guarire. Renat Bet cy eee Lanni si rivolge alla nuora, E: affettuosa, Renata a Lea: Convinei tu questo testone di mio figlio a ri- Prendere gli studi e laurearsi_ Dopo fara quello che to la possibilita di farsi un avvenire by i . Tra du potrebbe essere ingegnere, ‘Be nee B lui che deve decidere. Io non c’entro,.. ‘po quaranta giorni d ‘ospedale, Miro yi i Ma non ha ancora deciso cosa fare, ee Miro: Allora, Lea... andiamo a casa o andiamo dalla mamma? Mi S L' ha guidato una stella 219 Lea; Ti ho gia detto che faccio quello che vuoi tu. Miro: Tesoro... ti pesa tanto vivere con mia madre per un paio di anni? Una bella casa, servitil, macchina... Lea: Non mi interessa tutto questo. Se accetto é perché non voglio rovinare il tuo avvenire, Ti troverai bene, vedrai... E io studierd come un matto per prendere la laurea il pitt presto possibile. Lea: Guai a te se non ti spicci! Intanto io lavorerd e metterd da parte ogni centesimo, Cosi, quando ti Sarai laureato, avremo soldi abbastanza per andare a vivere per conto nostro (8). Ma i propositi di Lea non hanno seguito. L’agiatezza, che non ha mai conosciuto, la impigrisce, addormenta il suo orgoglio, guarisce per incanto i suoi complessi d’inferiorita. AlPuniversita, Miro ha ritrovato il suo am- biente, le sue amicizic. Miro; Alba: Miro, che ne diresti di andare a far colazione al bar vicino al liceo? E’ un secolo che non ci andiamo pit. Miro: Ottima idea, Alba. Forza, sali! (9) Il bar é sempre Io stesso... la padrona tedesca, i bric- chi di rame (10), le tovaglie a quadretti... Miro: Non & cambiato Proprio niente... a parte le brio- ches (11) che sono una schifo, Alba: Forse erano uno schifo anche allora... e€ noi le tro- vavamo fantastiche perché avevamo sempre una fame da lupi! Miro: Che bei tempi... Alba: Si, erano belli, ma sono belli anche questi, no? So- prattutto per te... Miro non le risponde. Guarda nel vuoto senza sor- ridere. Alba: Cosa c’é che non va? Non sei felice? Con me puoi essere sincero, lo sai. Esita, sembra che voglia essere ben sicuro di quello che dice, 220 Pa3zosopneni UMGIbRHCKUIt: passepnyman Geceda ¥U pacckas Miro: Il mio matrimonio sericchiola... ma la colpa non é di Lea, é mia! L’ ho Sposata in fretta, contro il pa- rere di mia madre, e Sapevo come era fatta. Ora non posso prendermela con lei se é quella che é! Alba: Lea tiama? Miro: Echilosa. A volte mi sembra di sie allora mi sen- fo un verme... a volte giurerei che se ne infischia di me, che fa la mogliettina innamorata per ingannare Ja mamma che la copre di regali... diba: —_ E’ molto triste questo... Miro: Si, e mi vergogno di me stesso, Della mia insoffe- renza, dei miei Sospetti, del mio disamore. Alba: Non drammatizzare. Forse ¢ una “crisi di assesta- mento” ¢ col tempo le cose si aggiusteranno, Col tempo le cose non migliorano, Adesso Miro che Prova disagio per Ia generosita di sua madre, mentre Lea diventa sempre pid esigente e fa i suoi comodi. L’amicizia di suo marito per Alba, Ia compagna di Studi, é diventata una fonte inesauribile di critiche, insi- nuazioni, scenate. Lea: Oh, scusatemi... disturbo? Miro: — Stiamo registrando una lezione, ma abbiamo quasi terminato, Che vuoi? Lea: Soltanto ricordarti che Stasera abbiamo gente, Miro; Non contare su di me, devo studiare. Lo sai che fra venti giorni ho un esame. Lea: Anche tu hai l’esame, Alba? O hai un altro motivo Per studiare tanto... e sempre assieme a mio marito? Alba: Be’ , io... devo andare. Ti lascio il nastro, Miro, poi me lo darai. Alba é uscita a precipizio, le lacrime agli occhi. Miro & furibondo. Miro: — Sei maligna ¢ villana! L’ hai offesa! Lea: Se quella gatta morta ha bisogno di un amante, non venga a cercarlo in casa mia! Qui non ce la voglio! 221 L' ha guidato una stella ii io di dit la casa di iro: ASA TUA? Hai il coraggio di dire che ae wie madre é casa tua... € ti permetti di offendere una ragazza come Alba? LEA, NE HO ABBA- STANZA DI TE, hai capito? ; Non I’ha mai visto con fuori di sé. Fa subito macchina indietro. (12) , i i ei di te, e tu 5 Vedi che ho ragione? Alba é innamorata di te, te Pami. Non ¢’ importa farmi soffrire! Dimmi che non sei innamorato di quella ragazza... che mi vuoi ancora bene! Miro: _ Lascia perdere, per favore! Poco dopo, Miro esce di casa. Miro pensa: (La colpa é mia... dovevo tenere lontana Alba da Lea, sapendo che tipo é. Ora vado da lei... ) ; La trova in casa. Ha gli occhi rossi, ma lo accoglie con un sorriso, : Alba: Non te la prendere, Miro... in fondo tua moglie non ha tutti i torti. Miro: — Vuoi scherzare? Ha insinuato... Alba: Che sono innamorata di te. Be’ , é vero. Lo sono da quando eravamo in prima liceo. Questo non vuol dire che io voglia staccarti da tua moglie. Ti amo e desidero che tu sia felice. . Miro: Non lo sono, e forse non lo sono mai stato con Lea... ; La guarda come se la vedesse per la prima volta. _ me sarebbe stata diversa la sua vita se avesse sposato Al- ba! : : : Miro: _ Perché non mi hai detto che mi volevi bene? Alba: Perché speravo che me lo dicessi tu... Ha voglia di stringerla a sé, di baciarla... Miro: — Che pazzo sono stato! Alba... : i i i timento per te é& Alba: No, Miro, ti prego. Il mio sent una cosa molto bella, molto pulita. Non farmelo sciupare, 222 Paszosopnenit LNnGAeANCKU: DaseepAymaA Beceda 4 paccKas Le scenate di Lea sono servite ad apri i i . a. L prire gli occhi a Miro, a fargli Scoprire la dolcezza, la Profondita del’ amore di Alba. E sempre pitt spesso pensa nor vorzio. Pesso pi a come ottenere i! di- Una sera in cui Lea é assente. éé perché é andata a tro- vare la sua famigli; i A i, poi ee famiglia, Miro Porta Alba a cena fuori, poi al Miro: Br... che freddo. Vedrai che Stanotte nevica. Alba; ee Su un momento, ti do qualcosa di forte da re. Gli versa un po’ di whis li acce: i Ma evita di guardarlo. mid mee A Miro. Che cos hai, Alba? E tutta sera che mi sembri mi Alba: Lascio | *universita, vado a Roma. Miro: COSA HAI DETTO? Ma sei impazzita? Alba: Non possiamo andare avanti cosi, Miro, Preferisco non vederti piu. Miro: Ma io non posso vivere senza vederti! Ti amo! Voglio sposarti! : Alba: Miro, tu farnetichi... tua moglie,,. Miro: Ascoltami, amor mio, non farnetico affatto. Lea vuol tenermi legato, ma non Perché mi ama, Perché non vuole rinunciare alla vita comoda. Per fortuna non abbiamo figli... Alba: Non ti lascera libero lo stesso. Miro: Sono sicuro che se le offro una cifra allettante mi Concedera il divorzio, Non le da il tempo di ribattere. L; i i . . La bacia, la di parole d’amore... eS Mire: Sei tu la mia donna... voglio Sposarti, avere dei bambini, vivere con te tutta la vita. Anche tu lo vuoi, vero? E’ Palba quando Miro la lascia. ae L’ ha guidato una stella 223 Miro: Ciao, amore... dormi. Vengo a prenderti stasera... Alba: Ciao... Sono passati due mesi. D’accordo con Alba, Miro ha volato superare gli ultimi esami prima di affrontare con Lea l’argomento del divorzio. Ma quel giorno, appena tornata da un breve viaggio al suo paese, Lea gli corre incontro raggiante. Lea: Tieniti forte, Miro... ho una notizia MERAVI- GLIOSA da darti... Aspetto un bambino! E’ annichilito. Ha previsto tutto meno questo. Lea; Ti ho tolto il fiato, vero? Oh, Miro, tormeremo a volerci bene... So di non essere stata una buona moglie, ma in futuro tutto sara diverso, vedrai. E’ cosi eccitata che non sembra nemmeno accorgersi della reazione di Miro che é uscito dalla stanza. Lea a Renata: E tu sei contenta d’avere un nipotino, mamma? Certamente. Miro invece é rimasto scioccato. La- scialo abituare all’ idea. Renata Lanni raggiunge poco dopo il figlio nel suo studio. E’ addolorata del suo silenzio. Renata: Renata; Che ti succede, Miro? Hai accolto la notizia della tua paternita come una catastrofe! Non ti commuo- ve il pensiero di avere un figlio? Miro: Non voglio un figlio da Lea, da tanto tempo non amo pit! Amo Alba. Renata: Ma si tratta di tuo figlio! Vuoi abbandonarlo? Miro: Anche Alba aspetta un bambino! Ed é questo il figlio che sento mio, che non voglio abbandonare! Renata: Quello che mi dici é grave... Ma é ingiusto che tu respinga tua moglie! Lei ha pid diritti. Se questo bambino pud farla cambiare, tu hai il dovere di re- starle accanto! Miro: E Alba? Non ho nessun dovere verso di lei, verso il suo bambino? 2 . x 24 Paszosopueii umansancxuit: Pazsepayman Geceda u pacckas Anche Alba riconosce che é giusto che sia lei a tirarsi indietro. Qualche giorno do h \ po parte per i alcuni parenti, e non fa pia rarue ears Tre mesi dopo Miro riceve una lettera da Genova. Alba gli comunica che sta i i Brasile dove ha una ending re ee ea E’ un colpo durissimo che stron: i Miro che si chiude in se stesso. ee eee Renata: Tua moglie mi ha scri g ritto una lettera... che ti riguar- da. Vuoi leggerla? es Miro: No. Non mi interessa. Da qualche mese Lea é dai suoi genitori. Ha scritto al- la suocera di aver capito che Miro nol Presenza e non desidera il figlio. Sa lh Renata: Lea é molto avvilita. Dice che non tornera finché non sarai tu a cercarla. Miro: Bene. Spero soltanto che non cambi idea. Renata non ribatte, non yuole esasperarlo. Renata: a ee an . giomo rintanato qui dentro. Miro: Voglio terminare la tesi di laurea, Dopo mi conce- dero un po’ di svago. Magari un viaggio. Raggiunge finalmente il traguardo, con ottimi voti. Professore d’universita a Miro: Congratulazioni, ingegnere! Amici di Miro: Adesso offri da bere a tutti! Andiamo a far non prova. E heve pit del a eee L'amico di Miro: Miro non sta pitt in piedi. Chi guida fa sua macchina per portarlo a casa? L Eel amica di Miro: Guido io, ma tu mi accompagni, aioe che il mattino dopo, intontito, con un Miro: Chic’ di la? Cos’é questo baccano... 225 L' ha guidato una stella Renata: ©’ tuo figlio che strilla perché gli stanno facendo il bagno. Diventa lucido di colpo. Miro: — Leaé tornata? Chi c’é con lei? Renata: Sua sorella minore, Si chiama Gilda. Lea 1° ha portata con sé per avere un aiuto nel badare al bambino. Miro: | Senza nemmeno chiederti il permesso, natural- mente! Fra un po’ Lea ti porta in casa tutta la fa- miglia! Renata: Non ti arrabbiare, fa conto che ci sia una bambi- naia. Miro: Manda via quella ragazza! Non permetto che Lea faccia i suoi comodi in casa tua! Renata; A-suo tempo, Miro... Non creiamo problemi, adesso. Sulla soglia appare Lea col bambino in braccio. Lea: Non vuoi vederlo, Miro? Mi odi al punto di respin- gere tuo figlio? Lui non ha colpa dei nostri errori! Miro é di nuovo incatenato e la catena é pil pesante che mai. Lea ha ripreso la vita di prima: lascia che a oc- cuparsi del bambino sia la sorella, una ragazza scontrosa e maleducata che Miro non pud soffrire. Una sera... Renata: Lea, & tempo che rimandi a casa tua sorella. Tra qualche giomo arrivera una bambinaia svizzera. C’é un attimo di silenzio. Poi Gilda si alza e lascia precipitosamente la stanza. Lea: Perché non mi hai detto niente? Potevi chiedermi se avrei gradito una bambinaia per mio figlio. Miro: E tu potevi chiedere a me e alla mamma se a- vremmo gradito tua sorella! Renata: Non vedo perché la cosa dovrebbe dispiacente. O c’é un motivo particolare? Lea: Certo che c’é! Preferisco avere in casa mia sorella anziché un’estranea. E poi 1’ hai offesa! 8-8295 226 Paszosoputii umanbancKui: passepuymas beceda u pacekaz Renata: Non ho detto assolutamente nulla che potesse of- fenderla. L’ ho semplicemente liberata da un com- pito che non le spettava. Cameriere a Renata: Signora... scusi... Il cameriere é agitato... balbetta. Renata: Cosa c’é, Mario? Mario: La signorina Gilda @ uscita di casa correndo e aveva in braccio il bambino... r* Renata: Va bene, Mario. Non preoccuparti. Miro: _ Telefono alla polizia. Quella é pazza! Renata: Lascia stare, Miro. Lascia che vada dove vuole. La cosa non ci riguarda pid. Miro: Ma ha portato via il bambino! Renata a Lea: Tranquillizzati. Quel bambino non é tuo. E? tempo che tu sappia quello che avevo scoperto e che mi tormentava! Lea é impallidita, cerca di fronteggiare la suocera. Lea: Osi insinuare che ho tradito mio marito? Renata: Niente del genere. (13) Ho detto che non é suo fi- glio, e aggiungo che non é nemmeno tuo. E" di tua sorella. ‘i a stata I’ indifferenza di Lea per il bambino e attaccamento che invece gli dimostrava Gil Renata in sospetto, Toe Renata; E’ stato facile scoprire la verita: quando hai capito che stavi perdendo Miro, hai pensato di legarlo a te con un figlio. Ma tu non potevi averne... Proprio in quei mesi tua sorella rimase incinta da un uomo sposato. Allora hai messo in atto il tuo piano. Ma ti & andata male, Lea. E questa volta per sempre. Lea: Dovevo difendermi, no? Renata: Ho taciuto a lungo, perché speravo che tu cambias- si. Ma tu non meriti nulla! Torna a casa tua e non opporti al divorzio, se non vuoi che ti denunci! L' ha guidato una stella 227 Lea fa wn ultimo tentativo... Lea: L’ho fatto per te, Miro, perché non yolevo perderti! Perché ti amavo! Ti amo! Miro: Vattene, per amor del cielo! Vattene, prima che ti ammazzi! (@ Renata): Mi ha tolto |’amore di Alba, la gioia di un figlio mio... Dio, come la odio! Renata: Non odiarla, dimenticarla. Cerca di ritrovare la tua ragazza e di costruirti una nuova esistenza, Qualche giorno dopo Miro incontra per caso una compagna d’universita e viene a sapere qualcosa che lo turba moltissimo: fino a pochi mesi addietro Alba era in Italia. Adri (amica di Alba): Quando Alba lascid Puniversita, mi disse che andava in Brasile da sua sorella. Invece nell’ottobre scorso la incontrai a Varese (14). Miro: Da quanto tempo era tornata? Adri: Non era mai partita! Si era trasferita a Varese © faceva la maestra in una scuola materna. Miro: No... non é possibile! Adri: Anche a me parve strano. Perd, sai com’é... io non sono curiosa, e€ cosi mi limitai a dirle: se vieni a Milano fatti vedere. Miro: | Non’hai pid vista? Non sai dove sta? Adri: No. Pero, dal momento che lavora in una scuola materna... Miro: Ho capito. Vado al Provveditorato (15) e li mi sa- pranno dire in quale scuola Phanno mandata. Gra- zie, Adri, sei un angelo. Un paesino d’alta montagna poco distante dal confine svizzero. E’ la vigilia di Natale. Nella minuscola scuola fervono i preparativi. Alba: Inserisca la spina, per favore. Elettricista a Alba: Ecco fatto, signorina: adesso LV intermittenza funziona. a* Di colpo, l’albero si illumina, risplende di luci multi- colori. I bambini lanciano un grido di ammirazione, Bambini: Guarda a stella come brilla! ...Che bello! ...La vo- glio, dammela! Voglio la stella! Alba: Ma non si pud, tesoro! Quella stella deve illumina- te la strada ai pastori, a Gesd Bambino, a tutti i pa- pa che tornano a casa! Altrimenti come fanno, al buio? Un suono intermittente di clacson provoca lo scompiglio. Alba: La corriera! Sta arrivando la corriera! Bambini: Arriva il mio papal... Anche il mio!... Anche il mio!... I bimbi sono corsi incontro agli uomini che lavorano in Svizzera e tornano a casa per trascorrere il Natale con le loro famiglie: nell’aula addobbata a festa sono rimaste solo Alba ed una bimba. Ad un tratto la porta si apre... Miro: Alba...!! Si corrono incontro... il loro abbraccio rinserra la bambina, che Miro guarda con commozione. Bimba a Alba: Chi é questo, mamma? Il mio papa? Alba: Si, tesoro... € il tuo papa. Lo guarda seria, cercando di capire se deve accoglier- lo o respingerlo. Un nodo di commozione strige la gola di Miro. Bimba a Miro: Ti ha fatto luce fa stella? L*hai trovata la strada? Miro: Si, amor mio... ho impiegato molto tempo a trovar- la, ma sono arrivato, Me lo sentivo nel cuore che eri viva, piccola mia... Avranno tante cose da chiarire, ma per il momento non esiste per lore che la gioia di essersi ritrovati. Alba: lo ti ho mentito... Non volevo crearti un rimorso, Miro... FINE 228 Paseosoputiit umanesucnuii: paxéepliyman beceda u pacckas ———u wile: Passepliyman beceda u pacckas L' ha guidato una stella VOCABOLARIO addolorare vf oropuaTb affettato m ToHKO HapezaHHas Kon6aca agiatezza ffocTaToK; KoMpopT allettante agg npHaneKaTebHBIh annichilire vw yHH4ToxKaTb avvilito agg nonaBneHHBlit balbettare vi Gopmotatb 2 farnetico agg Oesymcrsyrownit fervere vi KHNeTB fischio m cBucTOK; ry 0K impigrire vf jenaTe NeHHBEIM imporre vf BHyWaTE inesauribile agg Heuccakaembiit inferiorita f HenonHOUeHHOCTE insofferenza fHeTepnumocTs intontite agg JoBegeHHbIi a0 onypeHHA lanciare vf 132aBaTb maligno agg 3n06ubili nastro m KOMMakT-KacceTa odiare wi HeHaBHzeTh orgoglio m BbICOKOMepHe, Cech ospitalita froctenpHHMCTBO purché cong. nuuib Gbi, TonbKO Get putrella f qsytasposaa Ganka rinserrare vf 3aMbIKaTb rintanato agg 3arHaHHbili schifo m orapawjenue sciupare vi NOpTHTE scompiglio m nepenonox scontroso agg CTpOnTHBBI scopare vf NogMeTaTb strillare vi, vf opaTb svagarsi rfl paspnekaTbca testone m ynpamelt traguardo m Wesb villano agg rpy6biii ~ 230 Paxzoeopupsii UmanoRHcKuil: passepuymas Geceda yu paccKkaz COMMENTI L. Cattive umore? — Inoxoe HacTpoeHne? 2. metterti in testa — s6uts cebe Bronosy. 3. Debbiamo fare dei sacrifici? — M eabok bl LOJOKH BI JKCPTBOBaTL Manco morta! — Heyoctasano tonpko stro! E allora piantala! — A rorna xBaTuT! Chi si é fatto male? — Kro Noctpajian? Tl Lanni, geometra, — Jlaunu, 3eMseMep (onpenenenHEtt @pTHKIb HCNONb30BaH Ana YTOWHEHHA, YTO 9TO JMO MyxK- koro powa). 8. per conto nostro — no HallieMy ycMoTpeHHio. 9. Forza sali! — Koveuxo, noanumatica! 10. i bricchi di rame — ME€JHbIe KYBLUHHEI, Ila parte le brioches — ne cuntaa OpHowe (caobnbie y- PI (ca 6) 12. Fa subito macchina indietro. Ona .— es 7 naTHeiit. TYT KE HET Ha nO. 13. Niente del genere — Huyero nogo6uoro. 14. Varese — zeozp. Bapese — ropoy & Oposnuunu JTom6ap- Aua (Hranuz). 15. Provveditorato — HHCIIeKTOpaT (Ha4yanBHOH 1 cpennei WKkONbI B MposmHuMAXx Manu). NAS ESERCIZI DI LESSICO 1. Leggete il testo cercando di comprendere il contenuto, 2, Rispondete alle domande seguenti: 1. Di che cosa parlano Lea e Miro quando lui viene a casa Per pranzare? 2. Che cosa succede al cantiere di una piccola impresa di costruzioni? 3. Che cosa Miro decide di fare dopo ospedale? 4. Come Lea conduce quando Miro torna ad universi- L' ha guidato una stella 231 ta? 5. Che relazioni ha Miro con Alba? 6. Che reazione di Lea €? 7. Perché Alba lascia l’universita ¢ va? 8. Che cosa Lea fa sapere a Miro? 9. Che reazione di Miro &? 10. Perché Lea va ai suoi genitori? 11.Che cosa succede al termine degli studi nell’universita? 12. Con chi Lea viene a casa e che cosa succede poi? 13. Come Miro cerca di trovare Alba e dove trovarla? 3. Traducete in italiano quanto segue adoperando le parole e le espressioni imparate: 1. Tet xouewtb BOHTE ceGe B ronoBy, 4TO y MeHA 3apninaTa paGoyero H 4TO MBI JODKHbI KepTeoRaTb coboH? 2, Mt xoTenH NOKEHHKTLCA NPOTHB BOM MOcH MaMbI, He XOTENH MPHHATh ec rocTenpHuMctao. 3. K cokaneHHio, 3To — Mupo, HW Ans xO3aH- Ha HEIPHATHOCTH, NOTOMY YTO OH BCe elle He Hagen NopagOK. 4, Mama, 4 He Mory no3BONHTB cebe aTy nanaTy! Jlaxe ecau B KOHUe OHH 3aNNaTAT, A JOWKEH NOMyMatTb... 5. YOegqu Thi 3TO- TO yYNPAMUAa, MOErO CLIHa, CHOBA B3ATECA 3a yseOy 1 NOMYYHTS aunnom. 6, Mue Bce 970 He uHTepecHo. Ecni § 3TO HW npumy, TO TONBKO MOTOMY, YTO He XOYY pyWHTb TBOe Gymyulee. 7, Atak, korga Ts nonydHit AMnnoM, y Hac 6ynet nocTa- TOHHO CpezcTa, 4YTOObI X%KWTb MO Halemy ycMOTpeHHio. 8. Bo3Mo>%kHO, OHH ObINH OTBPATHTeNBHBIMH elle Torna, HO ANA Hac OHH GENK davTacTH4eCKHMH, MOTOMY 4TO MbI GEUIH NOCTOAHHO TONOAHLIMH Kak BoNKH! 9. Sl xKeHHNOA B cneLIKe, NpOTHB BOK Moe MaTepH H 3HaI, Kak 3TO GENO. 10. MHe CTbLAHO 3a CeGa, 34 CBOIO HETEPNUMOCTh, NOAOSpHTENbHOCTH, pabHogymue. 11. Ecnu stoi Meprsoii KowKe HyxeH m060B- HHK, TlycTb He HujeT ero B Moem Aome! 12. CkaxKu, YTO ThI He BmoOneH B TY JeByWWKYy, 4¥TO BCe ele NOOHLIb MeHa! 13. 3to He 3H@4HT, 4TO A XOUY yRecTH TeOa oT TBOeH xKeHBI. A Tebx mo6mo H Kena, ¥TOGbI TI GEN cyacTIHB. 14. Oa HanHBaeT eMy HEMHOrO BHCKH, 3&kKHraeT eMy curapeTy, HO H3G6eraeT CMOTpeTb Ha Hero. 15. Ona XO4eT NpHBAIATE MEHA, HO He MO TOMY, 4TO MOOT. IloToMy 4TO HE XOYeT OTKA3ATLCA OT KOM- PoptHoii x%H3HH. K cuacTEIO, y Hac HeT neTel. 16..A ypepen, MTO €CAM 4 rpennoxy elf NPHBNeKaTeNbHy!O CyMMY, OH@ Npe- AOCTABHT MHe pa3Boy. 17. Y teba saxpaTHo AyX? A 3Halo, YTO He Ob1ia xopouleli xeHOii, HO B Gymyllem BCe H3MEHHTCH, YBH- auwb. 18. 37O HeCnpaBeAMHBO, 4YTO Th OTTANKHBaClIb CBOIO 232 Paszosopnorit umaneaucKuil: passepuymaa Geceda u pacckas xeny! Y Hee Gonbure npas. Ecnu stor pebexoK Monet H3Me- HTS €e, TBO AOmr ocTaTbca c Heli! 19. Ona TOBOPHT, 4TO He BePHETCA 10 TeX Op, MOKA ThI He cTaHeLIs ee HCKaTb. Xopouio. Al TOAbKO Halerc, YTO OHA HE nepeaymaet. 20. OH cHopa Ha WenH H Ha STOT pas Gonee Taxenol. 21. A TEI Morma Obi cnpo- CHTb MeHA W MaMy, HeNpHaTHa 4H Ham TBOA CecTpa! 22. Tebe Mlopa 3HaTb, 4TO A CKpbiBana 4 4TO MyyunO Mena! 23. Huyero nogo6xoro! A ckazana, uTo 3To He ero CbIH, H oranbipatocs, NTO Wake He TBO. Sto chin TBOeH cecTpLI. 24. Thi He Moria cro HMeTb. MMeHHO B Te MecAUbI TBOR cecTpa sa0epemenena OT %KEHaTOLO MYKYHHBI, 25. Bosppalilaiicx B CBO OM 4 He BO3- paxkaii npoTus pasBoma, ecnH He xO¥“eUTL, UTOGEI MbI Ha TeOH aaapunu! 26. Yepes Heckonsko quel Mupo cayyalittio acrpesa- €T TOBAPHIa NO YHHBEPCHTeTY H NOAXODHT K Heit, YTObRI YTO- HvOYAb Y3HaTb, YTO ero CAHLIKOM BonHyer. 27. Ona HuKorga He yepkana! Ova nepeexana 8 Bapese m padotana YaHTeNbHH- uel B wkose. 28, HeGonbuoii nocenox B ropax, Heyaneko oT weeuapcKol rpaHnubl. Katyn Poxgecraa. B uebonsuoit WKONe KHNAT NpUroTOBIeHHA. 29. Ova cepbesHO CMOTPHT Ha HETO, MbITAACh NOHATh — NPHHAT ETO HIM OTTONKHYTE. 4. Traducete in russo (oralmente) le seguenti frasi del testo: ; 1. Miro non vuole lasciarsi trascinare nelle solite discussio- ni. 2. Un’ora dopo, al cantiere di una piccola impresa di costru- zioni, la sirena lancia tre fischi acuti: un incidente sul lavoro. 3. Il proprietario dell’ impresa dovra pagare. Ma intanto Miro deve affrontare le spese dell’ospedale. E di suo non ha un soldo. 4. Dopo quaranta giorni d’ospedale, Miro viene dimesso. Ma non ha ancora deciso cosa fare. 5. Ti troverai bene, vedrai... E io studierd come un matto per prendere la laurea il pit presto pos- sibile, 6. Ma i propositi di Lea non hanno seguito. L’agiatezza, che non ha mai conosciuto, la impigrisce, addormenta il suo orgoglio, guarisce per incanto i suoi complessi d’inferiorita. 7. E chi lo sa. A volte mi sembra di si e allora mi sento un ver- me... a volte giurerei che se ne infischia di me, che fa la mo- gliettina innamorata per ingannare la mamma che la copre di regali. 8. Col tempo le cose non migliorano, Adesso é Miro che prova disagio per la generosita di sua madre, mentre Lea diven- ta sempre pill esigente e fa i suoi comodi, 9. L’amicizia di suo L' ha guidato una stella 233 marito per Alba, la compagna di studi, é diventata una fonte inesauribile di critiche, insinuazioni, scenate. 10. Non ha mai visto con fuori di sé. Fa subito macchina indietro, 11. La guarda come se la vedesse per la prima volta. Come sarebbe stata di- versa la sua vita se avesse sposato Alba! 12. Le scenate di Lea sono servite ad aprire gli occhi a Miro, a fargli scoprire la dol- cezza, la profondita dell’amore di Alba. E sempre pili spesso pensa a come ottenere il divorzio. 13. Una sera in cui Lea é as- sente,, perché é andata a trovare la sua famiglia, Miro porta Al- ba a cena fuori, poi al cinema. 14. Sono passati due mesi. D’accordo con Alba, Miro ha volato superare gli ultimi esami prima di affrontare con Lea l'argomento del divorzio. 15. Ma quel giorno, appena tornata da un breve viaggio al suo paese, Lea gli corre incontro raggiante. 16. E* cosi eccitata che non sembra nemmeno accorgersi della reazione di Miro che & uscito dalla stanza, 17. Che ti succede, Miro? Hai accolto la notizia della tua paternita come una catastrofe! Non ti commuove il pensiero di avere un figlio? 18. Anche Alba riconosce che & giusto che sia lei a tirarsi indietro. Qualche giorno dopo parte per recarsi a trovare alcuni parenti, e non fa pit ritorno. 19. Tre mesi dopo Miro riceve una lettera da Genova. Alba gli comuni- ca che sta per imbarcarsi alla volta del Brasile dove ha una so- rella. 20. Da qualche mese Lea é dai suoi genitori. Ha scritto alla suocera di aver capito che Miro non sopporta la sua presen- za e non desidera il figlio. 21. Voglio terminare la tesi di laurea. Dopo mi concederd un po’ di svago. Magari un viaggio. 22, Miro si lascia trascinare dagli amici. Finge un’allegria che non prova. E beve pit del necessario. 23. Senza nemmeno chie- derti il permesso, naturalmente! Fra un po’ Lea ti porta in casa tutta la famiglia! 24. Non vuoi vederlo, Miro? Mi odi al punto di respingere tuo figlio? Lui non ha colpa dei nostri errori! 25. C’é un attimo di silenzio. Poi Gilda si alza e lascia precipi- tosamente la stanza. 26. Non ho detto assolutamente nulla che potesse offenderla, L’ ho semplicemente liberata da un compito che non le spettava, 27. E” stata |’ indifferenza di Lea per il bambino e I’attaccamento che invece gli dimostrava Gilda a mettere Renata in sospetto. 28. Ho taciuto a lungo, perché spe- ravo che tu cambiassi, Ma tu non meriti nulla! 29, Non odiarla, dimenticarla. Cerca di ritrovare la tua ragazza e di costruirti una 234 Paxeosopnesii umanenucnuit: paséepuyman beceda u pacexaz nuova esistenza. 30. Anche a me Parve strano. Perd, sai com’é... io non sono curiosa, e cosi mi limitai a dirle: se vieni a Milano fatti vedere. 31. Di colpo, l’albero si illumina, risplende di tuci multicolori. 1 bambini lanciano un grido di ammirazione. 32. Quella stella deve illuminare la strada ai pastori, a Gesu Bambino, a tutti i papa che tornano a casa! Altrimenti come fanno, al buio? 33. ] bimbi sono corsi incontro agli uomini che lavorano in Svizzera e tornano 4 Casa per trascorrere il Natale con le loro famiglie: nell’aula addobbata a festa sono rimaste solo Alba ed una bimba. COMPITI 1. Riferite il contenuto della Storia a nome di ogni perso- naggio. 2. Descrivete i caratteri dei Personaggi (oralmente). 3. Recitate la storia secondo le parti. 4. Formulate l’idea principale della storia.

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