Sei sulla pagina 1di 8
LA RAGAZZA DAL VESTITO ROSSO Personaggi principali: Carlo, Silvia, Dora, Mario, Amos. Una piccola stazione di paese. Un ragazzo e Silvia. Ragazzo; —_ Se restassi dovrei sposarti (1) e non é possibile. Dipendo ancora dai miei Beuitori, devo tornare a casa e finire gli studi. Silvia: Ma si, capisco. Parti e non tornerai pit. Ragazzo: E tu come farai? Silvia: Non ti preoccupare. Chiederd aiuto ai miei geni- tori, Nella casa di Sitvia. Padre di Silvia: E tu hai lasciato partire, il tuo bel villeg- giante. Brava! Silvia: Non voglio essere Sposata per forza, perché aspetto un figlio. Madre di Silvia: Ma dovevi almeno pensare a questo, al bam- bino. Padre di Silvia: Adesso mi dici che farai? Ci devi riflettere. Silvia: Non c’é niente da riflettere. Lo fard nascere. Padre di Silvia: Non qui, pero! In questo paese sono stimato € rispettato e voglio continuare a esserlo. Non qui, Silvia! La sorella osa entrare solo quando padre e madre se ne sono andati. Dora (sorella di Silvia): Non preoccuparti, non sono cattivi. Pili avanti ti accetteranno, col bambino, Silvia: No, Dora, non é cosi. Vogliono che lasci il paese. Dora: — Macome farai? 6 PaxzosopHett umaneanckuil: passepnymaa Geceda u Ppacckuz Silvia: Non lo so. So soltanto che dagli altri non posso aspet- tarmi aiuto. Bisogna che trovi una soluzione da sola. Silvia é uscita dalla sua casa. Ha vagato nella campa- gua. Non prova che smarrimento e solitudine. E’ finita dal- le parti della ferrovia. Un treno che passa le ricorda il gio- vane che é fuggito lasciandola in tanta solitudine. Quando ecco (2) una strada scena. Dal treno in corsa un braccio si sporge, da una mano sfugge una borsa. Nell’urto (3) si é semiaperta... Silvia l’'apre del tutto (4). Davanti ai suoi oc- chi sbigottiti un fascio di banconote nuove. Mezz’ora pit tardi nella casa di Silvia. Silvia: Due milioni.,. Mi pare un sogno. Dora: Enon ti chiedi di chi sono? A chi é caduta la borsa? Silvia: No. Non me lo chiedo. So solo che mi serviranno a far nascere il bambino senza I’aiuto di nessuno. Per me questi soldi vengono dal cielo, Spero di trovare subito un lavoro in citté. Questi non voglio intac- carli, mi serviranno per fa clinica. Ammutolita Dora guarda la sorella che ha raccolto pochi indumenti in una valigia. Dora: Tutto li, quel che ti porti via? Non prendi gli altri vestiti? Silvia: Tra qualche mese non ci staré neanche pit dentro. Li lascio a te. E al rientro dei genitori dal lavoro nei campi... Padre di Silvia: Dov’é tua sorella? Dora: Ha lasciato il paese, come le avevate chiesto di fare. ‘Madre di Silvia: Ha deciso di tenersi i] bambino... E’ una scel- ta difficile. Come se la cadera (5), chi l’aiutera? Dora: Il cielo, mamma, Silvia dice che un aiuto le é venu- to dal cielo e ormai lo penso anch’io. Padre di Silvia: Non yuoi dirci di pit di questo strano... aiuto? ; La ragazza dal vestito rasso 7 Dora: No, e un segreto tra me e Silvia. Ha promesso che scrivera, appena si sara sistemata (6) e avra trovato un lavoro, Sono passati alcuni giorni. In citta Silvia affronta la sua nuova vita. Silvia é in studio notarile. Direttore: Lei € la prima candidata a presentarsi, ma é ap- pena diplomata. Primo impiego, suppongo. Silvia: Si, ma ho molta buona volonta. Direttore: Non ne dubito. Ma questo é uno studio notarile e il lavoro non é facile, bisognerebbe insegnarle tutto. Carlo (nipote di direttore): Se & brava come a scuola, impa- rera presto. Guarda i voti sul diploma, zio, quasi tutti otto, Direttore: Voglio fidarmi della buona impressione. Carlo, mio nipote, le spieghera cosa deve fare. Pud co- minciare subito, Silvia: Le sono infinitamente grata, signor notaio... La prima giornata di lavoro é finita. Carlo: — Dunque, che gliene pare: il lavoro le piace? Silvia: $i, molto. Vorrei che durasse, Carlo: Perché non dovrebbe? Silvia: c *& qualcosa che a suo zio non ho detto. Per paura di perdere il posto che mi offriva. Ma é bene che lei lo sappia. Sono incinta. Carlo: — Tutto qui? Mi pare sia una cosa che succede a mol- te donne. Silvia: Perd in genere hanno un marito o un fidanzato. Io no. Non credo che suo zio sara molto soddisfatto, quando verrd a sapere questi particolari. Carlo: Oh, € meno orco di quel che sembra (7). Gli parle- 16 io: quando sara il momento. E sa che fara lui? Sbuffera, si lamentera... e poi verra a trovarla in clinica e riempira il suo bambino di regali. Lei... Lei mi rida coraggio. 8 Paszosopueiit umanbancKuil: passepHymaa Geceda u paccka3 Carlo: Eiio, sono contento di averla fatta sorridere. Silvia: Da un po’ di tempo ho tanta fortuna che... ne ho quasi paura. > Al paese c’é un fatto nuovo. Un giovanotto (Mario) corteggia Dora. Dora: Tu vieni dalla citta, vero? Mario: Dacosa I"hai capito? Dora: — Hai Varia furba, Parli bene. Ti ho conosciuto solo ieri © gia mi hai convinta a venire a passeggio con te. Mario: So fare anche altro... Lui bacia Dora. Mario: E’ il tuo primo bacio... Sei meravigliosamente ine- sperta, sai? Dora: Tu, invece, chissa quante altre ne hai gia baciate, vero? Mario: — Solo qualcuna. Dora: Non dovrei fidarmi di te. Poco tempo fa mia sorel- la ha avuto una brutta storia con un tipo di citta, Era venuto a passare le vacanze qui e poi é sparito. Mario: Non stiamo a parlare di tua sorella... Parliamo di noi. E’ pit piacevole, non trovi? ; Ma in lontananza, un campanile finisce di battere sei rintocchi. Dora: Ora devo tomare a casa. Mario: — Tirivedo piti tardi? Dora: _ Si, faccio finta di andare a dormire, poi ti raggiun- go. Ma tu dove abiti? Mario: Per ora non abito (8). Non ho ancora deciso. Ti aspetterd da queste parti. Mario pensa: (Sembrerebbe una ragazzina ingenua e imbotti- ta di favole. Sara meglio arrivare subito al dunque (9) senza impegolarsi troppo nel romanticismo. ) Attraversando il paese, Dora incontra il postino. La ragazza dal vestito rosso 9 Postino: Ho giusto (10) una lettera per te. Tieni. Dora: _ Grazie, l"aspettavo da tanti giorni, Nella casa di Silvia. Dora: — Ha scritto Silvia, finalmente. Padre di Silvia; Cosa dice? Come sta? Dora: Si é sistemata in un appartamentino, ha trovato un buon impiego nello studio di un notaio. Il nipote é un giovane gentile e simpatico... Fuori di casa ha trovato gente disposta (11) a comprenderla e a dar- le una mano... Padre di Silvia: Forse siamo stati troppo duri con lei, Le & andata fin troppo bene. Ma la sua vita sara diffici- le. Dovrebbe servire di lezione anche a te. FA teso- ro (12) della sua esperienza e impara a non fidarti del primo giovanottino che ti sorridera. Dora pensa: (E’ proprio quel che ho fatto, invece.,. Starei fresca (13) se lo Sapessero...) Sono ormai quasi le dieci quando Dora riesce a sgat- taiolare fuori di casa. Dora pensa: (Speriamo che Mario non si sia stancato di a- spettare.) Mario c’é ancora, ma appare poco in vena di (14) te- nerezze, Dora: Che cos*hai? Solo perché ho fatto un po’ tardi non mi ami gia pit? Mario: Lascia perdere |’amore. Non c’entra niente fra me e te, Se ti sto dietro é per un motivo meno poetico rivoglio i soldi. Dora; I soldi?... Che soldi? Mario: — Quelli caduti dal treo. Erano in una borsa che tu hai raccolto lungo Ia ferrovia, pochi giorni fa. Ca- pisci di cosa sto parlando? La borsa dal treno Tavevo buttata io e ora la tivoglio. Sono certo che Phai tu. Dora: _ E... perché tu avresti battuto dei soldi da un treno? 10 Paszosoproit umanbancKul: passepHymar Geceda u pacckas Mario: Si pud sapere chi fa le domande qui? Non erano soldi tuoi! Dora: Ese li butti da un treno in corsa, neppure tuoi... E’ allora che intuisce la verita. Dora: Li hai rubati! La borsa era di qualcun altro e tu I’hai gettata dal finestrino, con |’idea di recuperarla in un secondo momento! Scommetto che é cosi! Mario: Comunque sia, fuori quella borsa! Dora: Echitidice che l’ho io? Mario: Perché dal finestrino ti ho vista raccoglierla. Avevi un vestito rosso, questo! E’ da giorni che ti cerco e ti ho riconosciuta proprio dal vestito, Dora pensa: (II vestito rosso... Sta inseguendo Silvia!), poi: Sei un ladro. E cercavi di farmi credere di volermi bene... Al diavolo la tua borsa, io non ne so niente! Mario: Tuscherzi? Dora: ‘Non sono io che I’ho presa. E di ragazze che hanno un vestito rosso ce ne saranno almeno venti in paese! E’ un’osservazione che ha il potere di smontarlo. Mario: Sono proprio fregato (15), Ho rischiato la galera per niente. Be’, che hai da piangere? Dora: _ Piango perché mi fai rabbia. Non sei né malato né stupido, non puoi lavorare come tutti invece di ru- bare? Mario: E adesso arriva la predica... Me lo trovi tu, un lavoro? Credi che prima di rubare non ci abbia provato? Dora: Si vede che non hai provato abbastanza... Oh, ba- sta, arrangiati. Sei libero di rovinarti tutta la vita, se vuoi! Se ne va, lasciandolo solo a rimuginare i suoi guai. Mario pensa: (Tutto storto, maledizione. Perdo il bottino trovo una ragazza che vuol redimermi... Peggio di cosi non mi poteva andare!) dal vestito rosso il La rag! E’ col cuore in gola (16) che Dora torna a casa. Il pri- mo pensiero & di scrivere a Silvia. Dora pensa: (Né io né lei pensavamo che si trattasse di dena- ro rubato, Ma quel giomo sul treno é avvenuto un furto e Silvia deve saperlo.) Due giorni dopo Ia lettera ¢ in citta. Silvia pensa: (Soldi rubati... Gia, era unica spiegazione logica. Ma chi cercava spiegazioni in quel mo- mento?!). In studio notarile. Carlo: Eri in uno stato di drammatica necessita quando ti sei appropriata di quel denaro... Non potevi sapere che era frutto di una cattiva azione (17). Silvia: | Ma ora lo so. E mi sento complice di quella cattiva azione. Che debbo fare? Due milioni non sono poi una gran cifra. Ma chi pud dirlo? Servivano per pagare un debito? Erano i risparmi di una vita? Se fosse cosi, la soluzione dei miei problemi sarebbe costata la rovina di un’altra persona. Carlo: Devi restituire quei soldi, Silvia. Ne hai spesi molti? Silvia: Non |i ho toccati. Erano destinati al bambino... Ci vedevo la mia e la sua sicurezza, Carlo: _ Finché ti sentivi sola. Ma ora non lo sei pit, Hai un buon lavoro e... degli amici. Rintracceremo il de- rubato. Se quel giorno sul treno é avvenuto un fur- to, la vittima l’avra denunciato. Ho degli amici in questura. Sistemeremo tutto. Silenziose lacrime bagnano gli occhi di Silvia. Silvia: Perché sei cosi buono e ti dai tanta pena per me? (18). Carlo: Credevo to avessi capito. Dal giorno che ti ho co- nosciuta, hai riempito un vuoto nella mia vita. Ti amo, Silvia... E non ti chiedo solo di accettare il mio amore... ma anche di accettare un padre per il tuo bambino. 12 Paszoeopnettt umanbanicKuil: paseepuymaa beceda u paccke Silvia: Oh, Carlo... lo avevo paura di innamorarmi di te, pensare all’amore... Troppi brutti ricordi- Carlo: Ora li devi lasciare alle spalle. Amos, il vecchio contadino che vive un po’ fuori d: paese, scruta con diffidenza il giovane. Marco: Cerco lavoro, Non sono abituato ai lavori nei cam- pi, ma qualsiasi cosa mi andrebbe bene. q Amos: Vivo solo e ce ne sarebbe di lavoro qui. Ma non sono ricco, non posso permettermi di scialare una paga. Marco: Non la chiedo. Da mangiare e dormire mi baste- rebbe. Amos: Sei un tipo strano. Vieni dalla citté, vero? Ti ho ’ visto da qualche parte? Marco: Pud darsi. Sto in giro da un po’ di giorni. E ho fa- me arretrata(o). Amos: Va bene, fermati qui, Ti tengo in prova un po” di giorni. Inyece é passato quasi un mese. Amos: — Sapevi far niente, quando sei arrivato, e in poche settimane hai imparato tanto. Marco: Non lo avrei creduto nemmeno io. E’ stata una prova anche per me. Amos: Fossero tutti come te, i giovani, le cose andrebbero meglio. Marco: | giovani fanno tanti sbagli, Amos. Amos; Un paio di mesi fa, in treno, mi hanno rubato una borsa con dentro tutti i soldi che avevo messo da parte per comprarmi qualche bestia. Mi sard appi- solato per dieci minuti, quando mi son svegliato la borsa era sparita. E anche il giovane che poco pri- ma sedeva di fianco a me. Purtroppo I’avevo os- servato poco. Ricordo solo che aveva all’ incirca la tua eta. Ti somigliava anche un po’. Laragazza, dal vestito rosso 5 Amos, forse lo hai capito. Forse tocca a me dirtelo. Ero io quel giovane. Amos: Cosa dici? TU!? Marco: Mentre viaggiavamo, per un momento hai aperto la borsa ¢ ho intravisto cosa c’era dentro... Ho perso la testa, Insomma, ecco perché sono qui. Per risar- cirti lavorando, Amos: Lavorando? Due milioni?! E quanti mesi dovresti lavorare gratis per compensarmi? Marco: Tutto il tempo necessario... Falli tu i conti. Ma se non ti va bene... puoi chiamare le guardie. Un lungo silenzio, uno sguardo attraverso il quale i due uomini sembrano soppesarsi. Amos: E va bene. Il tuo lavoro mi fa troppo comodo per metterti nelle mani delle guardie. Bada perd, ti av- viso: lavorerai sodo! Marco: Marco: Grazie, Amos. Mi ci rimetto subito, al lavoro. Amos: Un momento! Ancora non mi hai detto che fine hanno fatto quel famosi soldi. Marco: Non lo so, Amos. Posso dirti solo cosa ¢ successo dopo che ti ho preso la borsa... Ti spiegheré tutto. Una decina di giorni dopo una lussuosa auto si ferma davanti al cascinale. Carlo: Sono Carlo Malbroni. Lei... immagino sia Amos. Amos: _ Per l’appunto sono io. Ma non credo di conoscerla. Carlo: Lei, un paio di mesi fa, ha subito un furto, Se non conosce me, riconoscera questa borsa. Amos: Maélamia... Quella che mi rubarono! Dal racconto di Carlo, il vecchio contadino apprende in che modo la preziosa borsa é finita nelle mani di una ragazza in difficolta. Carlo; Ecco, é tutto. lo sono stato incaricato di restituirle i suoi soldi. Non sono stati spesi, ma sono serviti lo stesso a fare del bene... 14 Paszosopxeiii umaneanckuil: paseepHymaa Geceda u pacckaz Amos: Grazie di avermeli riportati... Una parte di questi soldi forse saranno utili per fare dell’altro bene. Pit tardi. Marco: Cos’é quella faccia contenta, Amos? Amos: Buone notizie per te, ragazzo mio. Da oggi non dovrai pit! lavorare gratis. Anzi, potrd anche darti il compenso per il tempo che hai lavorato qui. Marco: Hai la febbre, Amos? Non ti senti bene? Amos: Mai stato meglio (19). La borsa e i soldi che tu mi tubasti sono ricomparsi. Me ti hanno restituiti. Marco: La borsa... i soldi... Accidenti, Amos! Questa si ci voleva. Risolve un sacco dei tuoi problemi (20)! Amos: Lo so... Risolve anche il tuo. Ora volendo sei libe- ro di andartene per la tua strada. Non hai pit debiti verso di me. Marco; Non era a questo che pensavo... Io me ne vado solo se mi scacci. Ci sto bene qui. Amos: Non avrei mai pensato alla mia eta di ritrovarmi una specie di figlio tra i piedi... (21) ma sono con- tento, se resti. L’indomani. Amos: Ehi, Marco, vieni fuori. C’é una ragazza che ti cerca. Marco: Una ragazza?! Dora... Dora: — Giorni fa ti ho visto di lontano, al lavoro nei campi. Speravo che venissi tu a cercarmi, ma visto che non ti decidevi... Marco: Lo avrei fatto presto... Volevo ripresentarmi a te con le mani pulite e ora posso farlo. Dora: — Questo vuol dire... (22) che mi ami? Marco: Credo proprio di si. FINE shay pigaiik dal Vesti bis) 8 VOCABOLARIO accettare vf NPHHAMaTb affrontare vf BCTpe4yaTb JIMLOM K MLL ammutolire vt Tepats Jap pew appropriarsi rf? npucBansath (ceGe), saBnayeBaTh cascina f KOpOBHHK derubato m o6poposaHHBii fascio m nauka guaio m 6ena, rope, HecyacTBe imbottito agg Ha6uteiii, HanonHeHHEi impegolarsi rfl 3anytateca, BBA3aTECA incinta agg Gepemennaa indumenti m, pl npeamersi Tyaneta ingenuo agg npocToaymHnilt, HaMBHBIT maledizione /npoxnatee; Hecyactse, Sena Tecuperare Vf Nonyants obparHo, BOsBpaTHTb, BOSMECTHTb redimere vf cnacaTb riflettere vt o6nyMbiBaTB rintocco f 60 yacos rintracciare vf pa3bickHBaTb scacciare vf mporoHaT smontare vf yapy4atb; paso4apoBbibaTh stimare vt nountats, yBaxKaTe vagare vi GnyxaaTb, 6posuTE COMMENTI |. Se restassi dovrei sposarti— Ec 9 OCTaHYcb, 1 JomKeH Oyay *KeHHTHCA Ha TeGe. Quando ecco — Koraa Bapyr; kak Bopyr. Nell’urto — Ipu nagesuu. Vapre del tutto — orxppipaet ee nomHoctBW. Come se la cavera? — Kax ona cnpasntca? appena si sara sistemata — kak TonBKO yeTpourca. © meno orco di quel che sembra — on He Tak yx ctpa- Wen, kak KaxKeTca. 8. Per ora non abito — Ceityac nurge. SEP PS SOS 16 Paszosopuettt umaneancxuil: passepxyman beceda u paccKas 9. arrivare subito al dunque — nepeiitu cpasy Kk cyTu. 10, Ho giusto — Y meus kak pa3. 11. ha trovato gente disposta — ona Haina mozeli, roToBbIX. 12, fa tesoro — Gepern, 2opoxn. 13. Starei fresca— A snunna (nonana B 3aTpyHHTenbHOe nloyomkenne). 14, in vena di (+inf.) — cnoco6usti, pacnonoxeHueli, B cHnax (caenaTs 4T0-1H60), 15. Sono proprio fregato — JIv4uHo MuHe HanneBaTE. 16. col cuore in gola — sanpixastuince, 17, una cattiva azione — 30H ymbicen. 18. tidai tanta pena per me? — Te! Tak GecnoKOHUbca O60 MHe? 19, Mai stato meglio. — Jlyyme, 4em Korga-mHG0. 20. Questa si ci voleva. Risolve un sacco dei tuoi problemi! — Sto To, 4To 6bUIO HYyKHO. Paspemaiorca BCE TBOH Npod- emp! 21. trai piedi... — HessHauait. 22. Questo vuol dire... — Sto 3Ha4HT... ESERCIZI Di LESSICO 1, Leggete il testo cercando di comprendere il contenuto. 2. Rispondete alle domande seguenti: 1. Con chi si congeda Silvia alla piccola stazione di paese? 2. Che cosa Silvia trasmette ai suoi genitori? 3. Che cosa vo- gliono i genitori di Silvia? 4. Che cosa vede Silvia dalle parti della ferrovia? 5.Che cosa decide Silvia? 6. Chi sono i genitori di Silvia? 7. Che cosa Dora trasmette ai suoi genitori? 8. Come Silvia affronta da sua nuova vita in citta? 9. Che cosa Silvia non dice al zio di Carlo e perché? 10. Perché Marco corteggia Dora? 11. Che cosa Silvia scrive a Dora? 12. Che reazione di suo padre €? 13. In che modo Marco spiega l’origine di soldi? 14. Perché Marco si rivolge a Dora nei riguardi di denaro? 15. Che reazione di Dora é? 16. Che cosa Dora scrive a Silvia? 17. Di che cosa parlano Carlo e Silvia? 18. Chi @ Amos? 19.Con che scopo Marco viene da Amos? 20. Che cosa Marco racconta a Amos? La ragazza dal vestito rosso 17 21.Come Marco vuole espiare la propria colpa? 22. Con che scopo Carlo viene da Amos? 23. Che cosa decide Amos dopo la conversazione con Marco? 24. Come Dora trova Marco? 3, Traducete in italiano quanto segue adoperando le parole e le espressioni imparate: 1. A elle 3aBMLy OT CBOMX pognTenei, AOMKeH exaTb JoMOii M 3aKaH4MBaTE yueby, 2. Heyero pzymats. A pony ero. 3. B 9TOM MocenkKe MeHA WHAT H yBarKaIOT, A XOYY OCTATECA taku. 4. HyokHo HaiitH peulenue camoli. 5. A 3Hato TomBKO, ¥TO OHH MH MOHaZOGATCA NpH pox AeHHH peGenka 6e3 4beli- sH60 nomoulu. 6, Mue c HeOa ynanu 3TH AenErH. 7. Ona ye- xana, Kak BbI ee H NpocHsH coenats. 8. He xouewh 1H TEI cka3aTb HaM ele 4TO-HHOyAb 06 stoi cTpaHHOi nomouH? 9. Mue KakeTca, 3TO cHyyaeTca CO MHOFHMH JeByLIKaMH, 10.1 pag, 4To Ber yneiOuynuce. 11. Ter 43 ropoga? C sero TBI 39TO B3ana? 12. MHe Ger He cmemoBano DoBepaTsca Tee. 13. Ona yetpoumack B KBapTupe, Halla xopouly1 paboty B HOTapHaNbHOH KoHTOpe. 14. Bo3moxKHO, MBI Gelnn c Hell CAHWIKOM YepeTBEIMH. 15. Te6e 3To AOMKHO Gb! Mocny- KUT’ ypoxom. 16. Ecnn 4 nepeg TOOOM, TO 3TO OTHIONE He 10 9THYECKHM MOTHBaM. 17. TloHHMaellb, O 4em # TeOe roBOpIO? 18. MoxkHo y3HaTb, KTO 3feCb 3anaeT BoNpocei? 19. Cnopro, 4uTo ato Tak! 20. A KTo Tee cka3an, YTO AeHbrH y MeHA? 21. ysHan TeGa HMeHHO no maatbiO. 22.K 4epry TBOrO cyMky, 8 O Heli HHYero He 3Halo! 23. Tb Haliqewis Mue pa6o- Ty? Thi JyMaeib, a He HCKam ee Nepeg Kparkeii? 24. Ecnu 3To Tak, TO pellenHe Moe npoOsmembi obepHeTca Kpaxom Ama Apyroro yenosexa. 25.C Toro AHA, Kak A NO3HaKOMHNICA C TOOOH, Tb 3anomkHNa nNycToTy B Moe %*H3HU. 26. A Gorwce BIOONTECA B TeOs, DyMaTb oO moOBH... CAMWIKOM T»KKHE BOCNOMHHaHHA. 27. A He nMpuBelk K paboTe B Mone, HO MHe crogvnace Gp no6as. 28. Mue Gy! xBaTHMO eb! M KpoBa. 29. Tei He yMen HMYerO RenaTe, Koraa npuexan, a 6yKBanb- HO 3a HECKONBKO Hegenb cTOMBKO ycBoun. 30. Monogsie Tak 4acto ommbarotes. 31. ckonbko Mecaues TEI OmKeH OEI Pa6orats GecnnatHo, uToObl KOMMeHCHpoBaTh MHe BCE? 32. A Hageanacb, ¥TO Tel Haligelb MHA, HO, BHIHO, TbI He pewasica Ha 3TO. 18 Paszosopuesii umanvancxuii: paseepryman Beceda u paccKa3 | PEP MOR OCCOOG U PACCKAZ 4, Traducete in russo (oralmente) le Seguenti frasi del testo; 1. E tu I’hai lasciato Partire, il tuo bel villeggiante, 2. E non ti chiedi di chi sono? 3. Tra qualche mese non ci stard meanche piu dentro. 4. Lei é fa prima candidata a presentarsi, ma é appe- na diplomata. Primo impiego, suppongo. 5. Voglio fidarmi della buona impressione. 6. II lavoro le piace? Vorrei che durasse. 7. So fare anche altro. 8. Chissi quante altre ne hai gia baciate, vero? 9. Non stiamo a parlare di tua sorella. 10. Le é andata fin troppo bene. 11. Comunque sia, fuori quella borsa! 12. E cercavi di farmi credere di vi(o)lermi bene. 13. Si vede che non hai pro- vato abbastanza. 14. Peggio di cos{ non mi poteva andare! 15. E mi sento complice di quella cattiva azione. 16. Finché ti sentivi sola. Ma ora non lo sei pid, 17. Ho degli amici in questura. Si- Stemeremo tutto. 18.Ti tengo in prova un po’ di giomi. 19. Ricordo solo che aveva all’incirca ta tua eta. 20. Forse tocca a me dirtelo. 21. II tuo lavoro mi fa troppo comodo per metterti nelle mani delle guardie. 22. Per V’appunto sono io. 23. Ora vo- lendo sei libero di andartene per la tua strada. 24. Volevo ripre- sentarmi a te con le mani pulite e ora posso farlo. COMPITI 1. Riferite il contenuto della storia a nome di ogni perso- naggio. 2. Descrivete i caratteri dei personaggi (oralmente), Recitate la storia secondo le parti. 4, Formulate idea principale della storia. »

Potrebbero piacerti anche