Sei sulla pagina 1di 4

Hyle Pracetas e Aleph Null, dialogo nel

dormiveglia prima dell’alba


Avvertenza per il lettore: questi brevi racconti sono piccoli
tasselli di un quadro unitario. Possono essere letti isolatamente,
senza un ordine preciso. Per coloro che desiderano un filo
conduttore, si consiglia di leggerli in sequenza, iniziando dal
primo. La lettura, almeno del precedente, è comunque
raccomandata, essendo una ‘catena simbolica’ dove tutto è
connesso.
Qui di seguito i link ai precedenti tasselli:

1. https://www.academia.edu/37645891/Hyle_Pracetas_sulla_Via
2.
https://www.academia.edu/37661672/Hyle_Pracetas_lOpificio_dei_Doveri_
Via_Quest_%E0%A4%AE%E0%A4%BE%E0%A4%B0_%E0%A4%97_
3.
https://www.academia.edu/37679875/Hyle_Pracetas_Purificare_pensieri_pa
role_ed_azioni_e_renderli_armonici.pdf
4.
https://www.academia.edu/37698732/Hyle_Pracetas_il_labirinto_della_Puri
ficazione
5.
https://www.academia.edu/37745204/Hyle_Pracetas_Le_catene_del_dubbio
6.
https://www.academia.edu/37803174/Hyle_Pracetas_I_virus_profani_le_pu
rificazioni_e_il_misterioso_Fuoco_della_Trasmutazione
7.
https://www.academia.edu/37895913/Hyle_Pracetas_la_nemesi_del_solstizi
o_d_Inverno_e_l_Agape_dell_opera_al_nero.pdf

8.
https://www.academia.edu/37954778/Hyle_Pracetas_unoduetrequattrocinqu
equattrotredueuno

9.
https://www.academia.edu/38047646/Hyle_Pracetas_la_Triade_i_neofiti_gl
i_Anziani_ricercatori_l_enigma_dei_bivi_sulla_Via_
Hyle aveva un confidente segreto. Nessuno era a conoscenza
della sua esistenza. Lo incontrava raramente, quasi sempre nei
momenti di maggiore disorientamento. Lo incontrava con
cautela e circospezione, era, infatti, un interlocutore difficile,
spinoso ed irsuto. Aleph Null, questo il nome che non aveva
radici, né si era certi se fosse il suo vero nome.
Hyle lo aveva incontrato all’alba di un mattino di qualche anno
fa. Non si era nemmeno presentato, semplicemente era lì,
davanti a lui, o meglio, dentro di lui.
A volte dubitava della sua stessa esistenza. D’altronde, difficile
dar credito all’esistenza di chi non è visibile e tangibile nello
spazio. Ancora più arduo se costui non è nel tempo.
Aleph, a ragionarci con raziocinio, non si sapeva quando fosse
nato, che età aveva.
Per di più, pur osservandolo con attenzione, non aveva una
figura descrivibile.
Tutto, a pensarci bene, portava alla conclusione che non
esistesse, che fosse un semplice frutto della fantasia e
dell’immaginazione.
Facile a dirsi, mormorava tra se e se Hyle, però quando si
presenta, spesso inaspettato, hai voglia a dire che non esiste,
nella sua ineffabilità è sempre piuttosto pesante, ci va giù duro.
Nel gelido mattino del mese dedicato a Giano, mentre Hyle si
rigirava nel tepore del letto, indugiando e rimandando il
momento di alzarsi, Aleph fece notare la sua presenza:
“Beh, vedo che oggi non hai stimoli sufficienti per alzarti a
scrutare l’alba che sorge, il chiarore azzurro che squarcia la
tenebra. Eppure sai che c’è una bella luna, e soprattutto la
Stella del Mattino…. che si concede alla vista per breve
tempo.”
La mente di Hyle fu interrotta bruscamente dalle sue
occupazioni mattutine: da un lato un flusso disordinato di
pensieri, quasi tutti non belli, che s’inanellavano perfidamente
tra di loro, dall’altro la sequenza di Significati positivi che Hyle
utilizzava coscientemente come contrappunto.
A questo, almeno, Hyle ci era arrivato: inutile contrastare i
pensieri negativi, più li contrasti, più si consolidano; meglio
lasciarli scorrere, con indifferenza, coltivando pensieri positivi
a loro opposti. Tecnica non sempre efficace, ma comunque
valida.
Tra i due flussi, inaspettato, si presentò Aleph Null, secco e
diretto come sempre:
“Cosa ti aspettavi? Se tu sei messo in testa di fare il neofita
perfetto, sbattere la testa era il minimo che poteva capitarti.
Forse un po’ d’umiltà ti sarebbe di aiuto. Hai voluto scoprire
l’acqua calda. Dopo decenni di profanità, pensavi di purificarti
all’istante? Se non pulisci casa giorno per giorno, lasci che la
polvere si accumuli e si sparga in ogni anfratto….come puoi
pensare di fare le pulizie in una mezz’ora…..? Sei stato
trasandato per anni, anni ti occorrono per rimettere le cose a
posto. Armati di pazienza, perseveranza e soprattutto vigilanza.
Pulire casa non è divertente, a meno che non diventi
un’occupazione piacevole in se stessa, un gradito Dovere. Hai
perso la testa aprendo gli occhi, vedendo dopo anni quanta
polvere c’è intorno. Quindi, comunque, hai aperto gli occhi.
Ora non fuggire nuovamente, procedi con calma e metodo.”
Hyle rimase impietrito, bloccato nel letto, quasi senza respirare.
“Ancora tu! E’ un po’ che non ci vedevamo!”
Aleph l’osservò con affettuosa ma severa compassione:
“Un po’ non significa nulla. Non esiste un po’. E poi lo sai fin
troppo bene che sono sempre qui, né prima né dopo: adesso.
Solo che tu decida di non ignorarmi.”
Hyle, nonostante il freddo…. Sentì una vampata di calore
avvolgergli il volto, si un po’ si vergognava…… Cercando di
svicolare provò a porre delle domande apparentemente
irresolubili, sperando che anche Aleph Null perdesse un po’
della sua sicurezza fastidiosa.
“Tu che sai sempre tutto, secondo te, i problemi che ho
incontrato e che hanno un qualche legame con Opificio,
problemi che mi sovrastano e che comprendo solo in minima
parte, come si risolvono? Sempre che esista una soluzione.”
Aleph Null rimase a lungo in silenzio, osservando l’impaziente
attesa di Hyle. Poi, mentre lentamente svaniva dissolvendosi
nel dormiveglia, si lasciò sfuggire una frase indistinta, quasi
incomprensibile:
“E’ un problema matematico. Se cerchi la soluzione partendo
da 1717, troverai tante risposte. Tutte coerenti sotto il profilo
logico-formale. Se sottrai novantasette e te ne vai a sciare le
varianti si riducono drasticamente. Bada bene: si riducono,
non si annullano.”
Hyle voleva fermarlo, chiedere chiarimenti su quella frase
apparentemente sconnessa. Aveva il dubbio che Aleph si stesse
prendendo gioco di lui. Non fece in tempo. Riuscì solo a
percepire un flebile:
“Copriti bene, mi raccomando…… è un gelo pericoloso…..”
Mentre Aleph Null, per l’ennesima volta, si volatilizzava nel
nulla da cui era venuto.
Hyle rimase ancora un po’ a letto, quasi inebetito. Cercava di
comprendere, senza riuscirci.
Certamente di questo strano incontro, quasi un sogno, non
poteva parlarle con nessuno. Lo avrebbero preso per folle. Il
che non era di suo gradimento. Optò per il silenzio.
Dedicandosi, per ora, ad altro.
In serata, mentre osservava il crepuscolo e la Stella che lo
irraggiava, ricevette la telefonata di Sauro Asura, che
ridacchiando gli comunicò, in via riservata, quanto aveva
saputo da uno degli Anziani: l’Anziano cui Hyle era così
attaccato, dopo aver letto una saga di epica medievale, aveva
deciso di prendersi un anno sabbatico ed era partito per un
lungo viaggio. Senza dire dov’era diretto…..
Hyle chiuse il telefono, smarrito, senza poter ascoltare il
commento di Sauro:
“Lo avevo sempre pensato, quell’Anziano lì è proprio un tipo
strano, chissà com’è finito nell’Opificio. Evidentemente non
aveva i piedi per terra, che è quello che ci vuole per avere
successo.”

Potrebbero piacerti anche