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Ministero della Difesa

4-2018

informazioni della difesa

GRANDE GUERRA
esperienza e memoria un secolo dopo

IL CENTRO STUDI POST CONFLICT OPERATIONS


4-2018

www.difesa.it - @SM_Difesa
LA LOTTA AGLI ORDIGNI ESPLOSIVI
LA STORIA DISEGNATA DEL MILITE IGNOTO
RIVISTA DELLO STATO MAGGIORE DELLA DIFESA
Mario Renna, Tenente Colonnello, è il diret- curato sino al 2015 la realizzazione di un’opera
tore di Informazioni della Difesa. Ha ricoper- omnia sulle battaglie della Grande Guerra per
to diversi incarichi di comando e di staff nella conto dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore
Brigata Taurinense, di cui è stato portavoce della Difesa. Contemporaneamente ha realiz-
in Italia e all’estero per nove anni. Laureatosi a zato diverse opere per case editrici ed enti in
Torino in Ingegneria e in Scienza Strategiche, Gran Bretagna, dove è molto attivo.
ha conseguito un master in giornalismo all’uni-
versità di Ferrara e uno in Post-war recovery Pasquale Petrillo, Maggiore del ruolo delle
studies a York (Regno Unito). È Dottore di ri- Armi dell’Aeronautica Militare, è Explosive
cerca in Scienze strategiche. Ha al suo attivo Ordnance Disposal Staff Officer presso il Joint
missioni internazionali con la NATO nei Balca- Force Command Naples della NATO.
ni e in Afghanistan e con l’UE in Centrafrica. Ha seguito numerosi corsi di formazione nel
campo degli ordigni esplosivi in Italia – presso
Arturo A. Meiriño, Direttore dell’OCCAR di la Scuola del Genio - e all’estero, presso la Scuo-
Bonn dal 2017, è stato in precedenza uno dei la NATO di Oberammergau e i Centri di Eccel-
pionieri dell’Agenzia Europea di Difesa, in cui lenza specifici dell’Alleanza Atlantica in Spagna
ha ricoperto importanti incarichi. e Slovacchia.
Il suo background militare comprende la for- Ha conseguito tre lauree in diverse discipline e
mazione presso l’Accademia dell’Aviazione ha frequentato numerosi master professionali.
militare spagnola e la laurea in economia con-
seguita all’Università di Madrid, oltre ai corsi Emilio Tirone Tenente Colonnello, è Diretto-
superiori della Difesa spagnola. re dell’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato
Nel corso della sua carriera è stato impegnato Maggiore Esercito. Ha ricoperto incarichi di
in importanti programmi di cooperazione nel comando presso Enti operativi, scolastici e ad-
campo della difesa nazionale, in patria e all’e- destrativi. È laureato in Filosofia e in Scienze
stero. Strategiche, si è specializzato post lauream in
Storia dell’Occidente a Napoli e ha conseguito il
Francesca Parisi, Maresciallo dei Carabinie- Dottorato di Ricerca in Storia dell’Europa pres-
ri, è laureata in Giurisprudenza e ha prestato so la Sapienza. È membro della Società Italiana
servizio al Museo dell’Arma dei Carabinieri, di Storia Militare e dell’Istituto per la Storia del
dedicandosi allo studio dell’archivio storico e Risorgimento Italiano.
della sua biblioteca. E’ direttore dell’associazio-
ne culturale Magis Vitae, che si occupa di studi
e ricerche in ambito militare. Coautrice di due
volumi sul contrasto alla mafia, è autrice de ‘I
Carabinieri Reali nella grande guerra. Impiego
tattico e reparti combattenti’, nonché di vari te-
sti relativi all’archivistica e alla storia dell’Arma.

Marco Trecalli, Architetto, grafico e fumetti-


sta, ha frequentato il Liceo Artistico e si è laure-
ato in architettura all’Università di Palermo. E’
autore di numerose pubblicazioni illustrate e ha
L
a rievocazione storica dell’ingresso delle truppe italiane
vittoriose in città suggellerà a Trieste il centenario della
fine della Prima guerra mondiale per l’Italia, il prossimo
4 novembre. Una giornata speciale per un anniversario
speciale, cui è dedicato il tema di questo numero: esperienza e ri-
cordo. Insieme al Capo di Stato Maggiore della Difesa – attraver-
so un’intervista - viene ripercorso il conflitto ed il suo epilogo in
Italia e in Europa, interrogandosi tra l’altro sul lascito della Grande
Guerra nel Vecchio Continente e sulle prospettive attuali e future
della sicurezza europea, in vista dell’ormai prossima assunzione
della Presidenza del Comitato Militare dell’Unione a Bruxelles.
La panoramica sul tema continua con un omaggio ai Caduti, per poi snodarsi mediante due
profili dedicati agli autori dei bollettini della Vittoria, Diaz e Thaon di Revel, a cura degli Uffici
Storici dell’Esercito e della Marina, mentre la guerra aerea e il ruolo dei Carabinieri in trincea
vengono esplorati in due brevi saggi. Per la prima volta, infine, la rivista ospita un racconto
disegnato, che ripropone la storia drammatica del Milite Ignoto tumulato al Vittoriano.
Rivolgendoci all’attualità, le immagini ci portano al tema della cooperazione internazionale,
quadro di riferimento della Difesa, con uno dei numerosi esempi di partnership bilaterale:
quella tra Italia e Regno Unito. Altro argomento che riguarda la sicurezza in Patria e all’estero
è quello della lotta agli ordigni e ai residuati bellici, condotta praticamente ogni giorno dagli
artificieri delle Forze Armate, chiamati a neutralizzare bombe inesplose e anche micidiali
trappole esplosive nelle missioni fuori dai confini nazionali.
Pericolosa sul campo ma anche sui media, Daesh è tuttora una minaccia insidiosa verso cui
non bisogna abbassare la guardia. In questa uscita ospitiamo una interessante analisi della
propaganda del califfato, fornita da un esperto di comunicazione strategica, ambito di pri-
mario rilievo per la NATO e per l’Italia, che recentemente ha ospitato a Roma una conferen-
za internazionale dedicata.
Sempre in campo internazionale i nostri militari hanno acquisito una notevole esperienza nel-
la gestione delle situazioni post-conflict in contesti come quello di Libano, Afghanistan, Irak
e Kosovo, per fare alcuni esempi: una capacità positiva riconosciuta al nostro Paese dagli
alleati e soprattutto dai beneficiari dell’opera di mediazione, ricostruzione e stabilizzazione
fornita dai contingenti italiani. Lo studio di questa materia e la formazione degli operatori –
militari e civili – avviene anche grazie ad un centro ad hoc dell’Esercito, che rappresenta una
importante realtà della Difesa.

Tenente Colonnello Mario RENNA


FOCUS DIFESA

GRANDE GUERRA
Esperienza e memoria un secolo dopo
Intervista al
Generale Claudio Graziano Alberto SINIGAGLIA pag. 4

I sacrifici della Nazione Mario RENNA pag. 14

ARMANDO DIAZ
il generale della vittoria Emilio TIRONE pag. 20

THAON DI REVEL
l’artefice della vittoria sul mare Leonardo MERLINI pag. 26
LA GUERRA AEREA 1915-1918 Basilio DI MARTINO pag. 32
L’ARMA AL FRONTE
il reggimento carabinieri reali
nella grande guerra Francesca PARISI pag. 36
la storia disegnata
del Milite Ignoto Marco TRECALLI pag. 42
PORTFOLIO IMMAGINI
ROMAN STAR
Esercitazione italo-britannica Foto: Michele ZAMPEDRI pag. 60
TECNICA,
PROFESSIONE
E SOCIETÀ
Il centro Studi Post-Conflict Operations
dell’Esercito Italiano Gianluca MASCHERANO pag. 72
La Lotta agli ordigni esposivi
Una capacità interforze a 360° Pasquale PETRILLO pag. 80
OCCAR
20 anni al servizio della Difesa in Europa Arturo A. MEIRIÑO pag. 90
IDEE ED
ESPERIENZE
CRISIS MANAGEMENT
L’esperienza di NRDC-IT e le
partnership con le università Antonio ROMANO pag. 96
OSSERVATORIO
STRATEGICO
Almeno 7 motivi per cui la propaganda
Daesh è ancora pericolosa Salvatore SANARICA pag. 106

DIFESA NEWS
Panoramica a cura della Redazione pag. 116
LIBRI ED EVENTI
Il ruolo delle Ferrovie nella Prima Guerra Mondiale
Le piume, la corsa, il tricolore pag. 125
Le grandi battaglie della Linea G otica Piero Crociani pag. 126
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FOCUS DIFESA

GRANDE GUERRA
esperienza e memoria un secolo dopo

4
Intervista al Generale Claudio Graziano
Capo di Stato Maggiore della Difesa
di Alberto Sinigaglia

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Grande Guerra - Intervista al Generale Claudio Graziano

L
’Italia celebra la vittoria della Grande maniche scese in campo relativamente
guerra, avvenuta cent’anni fa. Ma “fresche”, misero in mostra una mobilità e
sulla memoria del conflitto pesa la no- un’autonomia sconosciute su quel fronte
stra disfatta a Caporetto. Quale ne fu la cau- fino ad allora, fattori che furono decisivi
sa? Inoltre, sarebbe potuta accadere senza la contro le nostre truppe, logorate da tre
potenza e la preparazione delle truppe che la anni di sacrifici in trincea e poco abitua-
Germania mandò in appoggio all’alleato au- te ad operare in campo aperto. In campo
striaco? italiano vi furono diversi errori tattici ed
In una lettura più ampia Caporetto fu un episodi di sbandamento, e la situazione si
episodio militare di estrema gravità ma rivelò presto gravissima, con la perdita di
non fu la catastrofe di cui diventò sinoni- 300.000 uomini tra morti, feriti e prigio-
mo. Da una catastrofe l’Italia non sarebbe nieri.
facilmente uscita, tanto meno per opera Anziché trasformarsi in tragedia, la scon-
degli stessi sodati che furono battuti dagli fitta indusse tuttavia la nascita di un sen-
austro-tedeschi, i quali il 24 ottobre 1917 timento e di un sistema nazionale che finì
attaccarono le linee italiane sull’Isonzo per ribaltare la sconfitta di Caporetto.
con ben 37 divisioni ed un dispiegamento
di artiglierie senza precedenti, senza con- Che cosa fu decisivo perché gli sconfitti di
tare l’uso dei gas asfissianti. Caporetto diventassero gli eroi di Vittorio
C’è poi da aggiungere che le unità ger- Veneto?
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L’avvicendamento di Cadorna con Diaz al cubitali su una casa diroccata: “Tutti eroi!
vertice del Comando Supremo, le battaglie O il Piave o tutti accoppati”.
d’arresto sul Piave, la riorganizzazione Dieci giorni dopo aver attaccato, gli avver-
dell’Esercito e la mobilitazione totale del sari furono però costretti dalla resistenza
Paese attraverso un’assunzione collettiva italiana a ritirarsi, lasciando sul campo
di responsabilità, costituirono le premesse 120 mila uomini contro 90 mila nella bat-
per lo sforzo vittorioso. taglia del Solstizio.
Anche l’ultimo militare arrivato al fron- Una svolta che si completò definitivamen-
te comprese che quanto meno bisognava te giusto un anno dopo Caporetto. Il 24
combattere per salvare la propria famiglia. ottobre del 1918 l’Esercito passò all’offen-
L’Esercito si ricompattò e diventò meglio siva contro un avversario militarmente
munito in bocche da fuoco ed equipaggia- ancora capace, nonostante i moti dissolu-
menti, mentre ai logoranti attacchi fron- tori che pervadevano l’Impero austro-un-
tali Diaz preferì una condotta più cauta, garico, e in tre giorni le forze italiane pre-
e pure in cielo e in mare le forze armate valsero sulla strenua resistenza nemica,
italiane conseguirono numerosi successi. occupando Vittorio Veneto, nell’ultima
Ricordiamo poi che il 15 giugno del 1918 battaglia della guerra.
gli austriaci attaccarono nuovamente in
forze la linea del Piave. In quel frangente Per l’Italia si parlò di vittoria incompleta,
la mano di un soldato scrisse a caratteri addirittura di <vittoria mutilata>. Per quale

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Grande Guerra - Intervista al Generale Claudio Graziano

debolezza politica, quali errori della diploma- ese che aveva perso la partita diplomatica
zia? della pace, dopo aver vinto la guerra sul
La Conferenza di Parigi – che vide il brac- campo delle armi, fu legata allo scontro
cio di ferro tra il Presidente americano tra due visioni opposte, una incentrata sul
Wilson e la delegazione italiana sulle que- principio di autodeterminazione dei popo-
stioni territoriali - non fu in realtà per l’I- li e l’altra sulla stretta attuazione dei patti
talia quel disastro diplomatico sbandiera- di alleanza stipulati prima del conflitto,
to da tanti. che il Presidente americano Wilson non
Il Trattato di Rapallo del 12 novembre riconobbe, ingaggiando un vero e pro-
1920, avrebbe assegnato all’Italia un con- prio braccio di ferro con la delegazione
fine che da Tarvisio giungeva al Golfo del italiana. Il governo di allora fu stretto tra
Quarnaro, più la città di Zara, le isole di queste due visioni e costretto a rinuncia-
Cherso e Lussino, e la costituzione in Stato re, non senza strappi, a parte delle prete-
libero di Fiume, città a maggioranza italia- se territoriali che erano state concordate
na. Il nostro Paese, in meno di sessant’an- con gli Alleati – tra i quali non figuravano
ni, aveva conseguito l’unificazione, rag- ancora gli Stati Uniti - prima dello scoppio
giungendo i confini naturali vagheggiati della guerra.
da secoli. E in più vedeva il tramonto de-
finitivo del suo nemico secolare, l’Impero E quali furono gli effetti e le implicazioni per
Austro-ungarico. La sensazione di un Pa- le nostre Forze armate? Perché si videro in-
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sultare ufficiali reduci da anni di guerra du- toria mutilata” avrebbe poi originato tra
rissima e sacrifici e sofferenze? l’altro l’occupazione di Fiume, repressa
C’è da dire che l’immediato dopoguerra con la forza dal governo, mentre al tem-
fu un periodo di grandi tensioni in tutta po stesso si verificarono aggressioni nei
Europa, causate da un insieme di fattori. confronti di ufficiali reduci dal fronte, nei
La smobilitazione non troppo veloce di un quali si volevano riconoscere i “colpevoli”
numero enorme di uomini non avvenne di una guerra sanguinosa. Fu una fase so-
senza conseguenze. Per la maggior parte cialmente tormentata per l’Italia, in cui si
dei soldati il rientro a casa significò fare i palesarono i germi della dittatura e della
conti con una grave crisi economica che Seconda guerra mondiale.
scatenò non poche proteste in piazza,
scontri, scioperi e occupazioni, mentre Che cosa ha significato la prima guerra mon-
nascevano i partiti di massa e dalla Russia diale per l’Europa?
giungeva l’eco del potere dei Soviet. Per l’Europa di allora rappresentò la disso-
La Grande Guerra aveva fortemente in- luzione di uno dei cardini dell’ordine con-
debitato l’Italia, avvitatasi come altre na- tinentale, costituito dagli Imperi centrali,
zioni europee in una spirale di disoccupa- cui andava aggiunto il crollo della Russia
zione, svalutazione monetaria e carovita zarista e la nascita dello stato bolscevico.
che avrebbe colpito in modo particolare i Un conflitto sanguinosissimo costato dieci
meno abbienti. La narrazione della “vit- milioni di soldati caduti e altrettante vitti-

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me tra la popolazione civile, che la confe- te coltivare una memoria comune e con-
renza di Versailles avrebbe tutt’altro che divisa. Mi viene in mente la frase scolpita
sanato attraverso le clausole vessatorie nella lapide commemorativa in cima al
inflitte alle nazioni vinte. Monte S. Michele, dove migliaia di fanti
La Seconda Guerra mondiale sarebbe in- italiani e austro-ungarici “combattendo
fatti esplosa meno di un ventennio dopo, da prodi, si affratellarono nella morte”. La
originata da molte questioni irrisolte del- morale è che l’unica fratellanza auspicabi-
la prima. Per l’Europa di oggi la Grande le è quella nel segno della vita e della pace.
Guerra dev’essere motivo di una rifles-
sione attenta e non superficiale. I nemici Lei sta per assumere la carica di Presidente
acerrimi di un tempo, divisi da rivalità del Comitato militare dell’Unione Europea
economiche, territoriali e ideologiche, a Bruxelles. Che ruolo svolge il Comitato ri-
sono adesso amici e alleati in seno all’U- spetto alla Nato?
nione Europea e alla NATO. La missione del Comitato che andrò a pre-
Dopo i due conflitti mondiali, il continente siedere è essenzialmente quella di fornire
ha goduto in larga parte di un periodo di consulenza circa tutte le questioni militari
crescita e benessere che ha avuto nel pro- europee al Comitato politico e di sicurezza
getto di integrazione europea uno dei mo- del Consiglio dell’Unione Europea, il quale
tori principali. La fine della Guerra fredda si occupa della politica estera e di sicurez-
ha poi dato impulso all’ampliamento ad za comune, la cosiddetta PESC.
est dell’Unione Europea, includendo i Pa- Nell’ambito di questa vi è una politica
esi un tempo nell’orbita sovietica, ma non di difesa comune che mira a consentire
bisogna dimenticare però le guerre scop- il rafforzamento delle capacità militari
piate nella ex-Jugoslavia nei primi anni dell’Unione e il dispiegamento di missioni
’90. L’Europa è un continente complesso, fuori dai confini europei per il manteni-
attraversato da numerose e disparate di- mento della pace, la prevenzione dei con-
rettrici storiche e politiche ed è importan- flitti e la sicurezza internazionale. Quanto
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ai rapporti con la NATO, l’Unione – che nare una soluzione soltanto militare alle
condivide con l’Alleanza Atlantica 22 Sta- sfide di oggi alla sicurezza internazionale.
ti Membri su 27, gli stessi interessi strate- L’Europa adotta un approccio integrato
gici, gli stessi valori e si confronta con le alla soluzione delle crisi ed è già attiva nel
stesse sfide alla sicurezza del continente contrasto alla migrazione illegale e al traf-
– è un partner unico ed essenziale nell’ap- fico di esseri umani che avviene nel Me-
plicazione di un approccio multidimensio- diterraneo attraverso una serie di azioni
nale alla gestione delle crisi e alla condot- rivolte alle cause dei movimenti di massa,
ta delle operazioni. oltre che agli effetti.
Sono tutti ambiti di pertinenza del Comi- Oltre all’Operazione Sophia nel Mediter-
tato Militare dell’Unione Europea, in cui raneo a guida italiana, lanciata per con-
siedono i vertici nazionali della difesa di trastare il traffico di esseri umani e adde-
ciascun Stato membro, i quali fanno an- strare la Marina libica al controllo delle
che contemporaneamente parte di un proprie coste, il Servizio Azione Esterna
analogo organismo della NATO. dell’Unione è impegnato con missioni ci-
vili, militari e miste in Libia, Niger, Mali,
Alcuni governi europei hanno proposto in- Centrafrica e Somalia – anche quest’ulti-
terventi militari per frenare l’arrivo delle ma affidata all’Italia - attraverso le qua-
grandi migrazioni verso l’Europa. Il Comita- li vengono attuate iniziative di capacity
to militare europeo se ne occupa? Se ne oc- building a favore delle istituzioni e delle
cuperà? forze di sicurezza locali.
Il problema delle migrazioni è enunciato E’ importante sottolineare la scala del-
nella Strategia Globale dell’Unione Euro- la Politica estera e di sicurezza comune
pea, messa a punto nel 2016 dall’Alto Rap- dell’Unione, che potrebbe beneficiare di
presentante Federica Mogherini. un incremento del 30% del proprio budget
E’ opportuno mettere l’accento sulla pa- per il periodo 2021-2027, portandolo a 123
rola “globale”, perché è difficile immagi- miliardi di Euro.
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Con quali sentimenti assume il nuovo incari- Onorerò il ruolo per il quale sono stato
co internazionale? Si tratta certo di una gran- eletto dai Rappresentanti militari euro-
de soddisfazione e di un alto onore. Ma per pei con la consapevolezza che il cammino
lei, personalmente, che cosa significa rivesti- intrapreso nel segno della cooperazione
re un ruolo europeo, oggi, in questa Europa? internazionale negli ultimi decenni, ha
Le attuali sfide alla sicurezza internazio- come punto di partenza l’Europa uscita
nale – ne cito alcune: gli estremismi vio- dai due conflitti mondiali, desiderosa nel
lenti, la minaccia cibernetica, il cambia- dopoguerra come oggi, di sicurezza, pace
mento climatico, l’approvvigionamento e prosperità.
energetico - richiederanno risposte com-
plesse e multilaterali che a loro volta pre-
supporranno una cooperazione stretta tra
tutti gli attori nel campo della difesa e del-
la sicurezza. In questo contesto, l’Unione
Europea giocherà un ruolo di primo piano,
e il mio impegno come Chairman del Co-
mitato Militare dell’Unione Europea sarà
quello di rafforzarne l’autorevolezza per
contribuire a formulare una risposta con-
giunta a 360° alla domanda crescente di
sicurezza degli Stati dell’Unione e dei loro
cittadini.
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1918 - Dov’è la Vittoria
La Scuola di Applicazione dell’Esercito internazionale, ragionando su quanto
ha ospitato il convegno sull’ultimo anno complessa e fragile sia ancora l’Europa
della Grande Guerra organizzato dalla cent’anni dopo il 1918.
Fondazione Filippo Burzio, intitolata allo La Fondazione, che ha sede alla Scuola di
scienziato esperto di balistica, scrittore, Applicazione, ha dedicato alcuni convegni
filosofo e giornalista destinato a diventare alla Grande Guerra, ricollegandosi
direttore de La Stampa nato nel 1891 e proprio alla figura di Burzio che fu tra
laureatosi nel 1914 a Torino, dove insegnò l’altro arruolato come ufficiale di artiglieria
all’Accademia militare di artiglieria e nel 1915: il primo, intitolato “Una lunga
genio. vigilia”, ha cercato di scandagliare le
All’evento hanno preso parte il Generale ragioni di chi voleva tenere l’Italia fuori dal
Claudio Graziano, il direttore de La conflitto e le ragioni e gli interessi di chi
Stampa Maurizio Molinari e il Professor voleva l’intervento e lo ottenne, mentre
Alessandro Barbero, introdotti da Alberto il prossimo – previsto il prossimo 16
Sinigaglia, presidente della Fondazione. novembre - avrà per titolo “L’invenzione
Oltre agli argomenti legati alla fine della pace”.
del primo conflitto mondiale, sono
stati affrontati i temi della sicurezza Torino - 21 Settembre
13
FOCUS DIFESA

I SACRIFICI
DELLA NAZIONE

I
n uno studio realizzato dal demo- ti e vi furono quasi mezzo milione di feriti.
grafo italiano Giorgio Mortara nel L’Arma più colpita fu di gran lunga la Fan-
1925, basato su dati ufficiali del teria in tutte le sue specialità (bersaglieri,
governo (‘La salute pubblica in Italia du- alpini, granatieri, mitraglieri, arditi), che
rante e dopo la guerra’), venne fornita una vide morire l’84% dei propri soldati, se-
ripartizione dei soldati caduti: 378.000 guita dall’artiglieria con il 7%, il genio (3%)
uccisi in azione o morti per le ferite ripor- e percentuali inferiori per la Marina e gli
tate, 186.000 morti di malattie (80 mila altri corpi dell’Esercito. Da notare come
dei quali in prigionia) e 87.000 invalidi diverse migliaia di vittime fossero celibi e
deceduti a causa delle ferite riportate in orfani di entrambi i genitori, considerata
guerra durante il periodo compreso tra il l’età media censita prima della guerra e
12 novembre 1918 e il 30 aprile 1920. Se- pari ad appena 47,4 anni.
condo il ‘Dizionario storico della Prima Quasi tutti i nomi dei caduti e dei dispersi
Guerra Mondiale’ di Nicola Labanca, le furono trascritti in un Albo d’Oro suddi-
perdite in combattimento maggiori si eb- viso in ben 28 volumi alti 43 centimetri
bero sul fronte dell’Isonzo e del Carso tra suddivisi regionalmente, più tre appendici
il ’15 e il ’17, dove morirono 191 mila solda- separate per il Veneto, il cui primo tomo

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Il bilancio della Grande Guerra è impressionante: secondo una
delle stime più accreditate, alla fine sono seicentocinquantamila
i soldati italiani caduti o dispersi nel periodo del conflitto,
rispetto a una forza arruolata di 5 milioni e mezzo di uomini
Mario RENNA

fu pubblicato nel 1926. Il numero di pa- dedicata del sito del Ministero della Di-
gine del singolo volume varia da regio- fesa. Inserendo il cognome del soldato è
ne a regione, da un minimo di 252 a un possibile risalire al luogo (talvolta gene-
massimo di 942. L’arco temporale dell’Al- rico) e al giorno della scomparsa, oltre a
bo inizia prima del 24 maggio 1915, com- reperire eventualmente il posto di sepol-
prendendo anche i Volontari garibaldini tura. Alle gravi perdite militari bisogna
delle Argonne che scesero in campo già aggiungere quelle altrettanto gravi subi-
nel 1914 nelle fila francesi, e termina ben te dalla popolazione italiana a causa del
oltre il 4 novembre 1918: il limite estre- conflitto: alcune stime parlano di seicen-
mo fu infatti individuato nel 20 ottobre tomila morti. Tra loro figurano le oltre 3
1920, data della pubblicazione della pace. mila vittime dei bombardamenti e della
Un lavoro e un omaggio di proporzio- guerra sul mare, e i 27 mila morti regi-
ni notevoli, che sarebbe impegnativo ai strati in più rispetto alla media fra gli abi-
giorni nostri con le tecnologie informati- tanti delle province occupate dal nemico
che disponibili e a maggior ragione lo fu dall’ottobre del 1917 alla fine del conflitto.
all’epoca. Oggi l’Albo è stato traslato sul Ma la causa principale di mortalità fu l’e-
web: è consultabile online su una pagina pidemia di febbre spagnola che si abbatté

15
Il sacrificio della Nazione

I caduti della Grande Guerra

1 5.500.000
Militari arruolati
2 650.000
morti o dispersi

Perdite tra i vari Corpi


13%

84%
28% 59%

FANTERIA
7% ARTIGLIERIA
378.000 uccisi in battaglia
3% GENIO
186.000 per malattie
87.000 per ferite riportate
6% ALTRI

35.600.000
3
popolazione italiana 3,4%
4 600.000
vittime civili
della popolazione
deceduta durante
il conflitto

70.000 vittime per 16.7%


bombardamenti

530.000 vittime per


febbre spagnola e
debilitazione
88.3%
850.000
profughi
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sull’Europa nell’e- ta a quella
state del 1918, drammati-
colpendo – come ca della se-
rivela un recente parazione
studio statuniten- prolungata
se – soprattutto i e dell’in-
giovani (le donne certezza
in particolare). La sulla sorte
debilitazione ge- dei cari al
nerale indotta dal fronte, sen-
conflitto e l’ina- za contare
deguatezza delle le difficoltà
strutture sanita- quotidiane
rie furono fattori indotte dal-
che non limitarono certo un male che finì la guerra. Per molte delle vittime della
per uccidere nel Vecchio Continente circa trincea e dei campi di prigionia non vi fu
50 milioni di persone, delle quali oltre 530 poi nemmeno una sepoltura certa e digni-
mila solo in Italia. tosa, rendendo l’esperienza del lutto an-
A un costo umano elevatissimo si sommò cora più incompiuta e meno sopportabile.
infine quello sociale: a perdere la vita e a Il costo emotivo e sociale delle vicende
rimanere invalidi per cause collegate alla belliche risultò enorme e occorse presto
Grande Guerra furono soprattutto uomini l’esigenza pubblica di fornire una sorta di
nel pieno delle forze, fatto che comportò sollievo e di giustificazione rispetto al con-
in Italia un calo notevole dei matrimoni flitto, un riconoscimento ai superstiti del
(- 600.000), cui corrispose una diminu- sacrificio prodotto che si sarebbe in molti
zione delle nascite di un milione e mezzo casi innestato sulla retorica nazionalista
di individui. Statistiche terribili e ancora antecedente e contemporanea alle ostilità.
più impressionanti se le si raffronta alla Le modalità e i tempi di elaborazione del-
popolazione del Regno d’Italia dell’epoca, la memoria furono naturalmente diversi
che nell’ultimo anno di guerra era di circa nei paesi dell’Intesa rispetto a quelli usciti
37 milioni di abitanti. perdenti o dilaniati dal conflitto, venen-
I soldati caduti dei due schieramenti nelle do dettati anche da dinamiche di natura
gigantesche battaglie d’attrito della I Guer- politica. Nell’Impero britannico, ad esem-
ra Mondiale furono complessivamente pio, all’inizio degli anni ’20 vi fu un’onda-
10 milioni, e si può affermare che quasi ta celebrativa all’insegna della vittoria in
ogni famiglia dovette subire direttamente quella che fu considerata – già all’inizio
l’esperienza estrema del lutto, in aggiun- della Grande Guerra – una crociata per la

17
Il sacrificio della Nazione

civiltà: nell’Abbazia di Westminster ven- pidi commemorative dei caduti, mentre


nero tumulati i resti di un milite ignoto, nel 1921 il viaggio attraverso l’Italia delle
sorsero cimiteri di guerra all’estero, men- spoglie del Milite Ignoto e la loro grandio-
tre il cenotafio temporaneo di Whitehall sa inumazione definitiva al Vittoriano il 4
divenne permanente grazie a una forte Novembre, fecero risuonare – non senza
mobilitazione pubblica. In Francia lo Stato dissonanze - il primo sacrificio collettivo
si fece carico della sepoltura di centinaia nazionale. Negli anni a seguire vennero
di migliaia di soldati in decine di sacrari costruiti – come ovunque in Europa – im-
e ossari perlopiù nel nord del Paese, sov- ponenti sacrari. Il più grande e monumen-
venzionando per legge anche i pellegri- tale di essi, quello dedicato alla III Armata
naggi delle famiglie dei caduti lì seppelliti. a Redipuglia, rievoca il sacrificio sul Carso
Diversa – e assai più cupa – la situazione attraverso ventidue gradoni di 140 metri
in Germania, dove la sconfitta pesò anche di larghezza, in cui sono tumulati più di
sulla commemorazione: solo nel 1931 fu centomila caduti e su cui è ripetutamente
interrato a Berlino un soldato sconosciu- scolpita la parola ‘presente’, e ai cui piedi si
to, mentre nel 1927 fu eretto a Tannen- trova il massiccio sepolcro del Duca d’Ao-
berg – nella Prussia orientale - un memo- sta. Nel nord-est si trovano anche migliaia
riale che fu poi distrutto durante e dopo la di tombe di soldati stranieri, all’epoca ami-
Seconda Guerra Mondiale. Nelle nazioni ci o nemici, spesso al fianco di quelli italia-
dell’ex-impero asburgico la memoria del ni. Oltre a decine di migliaia di austriaci,
conflitto perduto risentì considerevol- ungheresi, boemi, slovacchi e slavi, ripo-
mente anche della frammentazione im- sano in Italia non pochi militari francesi
mediata che ne scaturì. e del Commonwealth, più soldati tedeschi
In Italia nel 1919 il Touring Club pubbli- e anche russi. Sono migliaia anche le spo-
cò per la prima volta una collana di guide glie rimaste all’estero degli Italiani morti
dei campi di battaglia, con una descrizio- in combattimento o nei campi di prigionia:
ne geografico-militare e uno scritto del a Caporetto e Bligny, così come in diversi
comandante dell’area in cui si combatté. luoghi che ospitano cimiteri internazio-
I fronti dell’Isonzo e del Trentino erano nali dedicati alla Grande Guerra.
costellati da decine di cimiteri dove ave- Dopo il Secondo conflitto mondiale - in cui
vano trovato sepoltura, in modo semplice si attinse peraltro al revanscismo e al mito
e genuino (croci di fortuna ornate da mi- vittorioso legati al conflitto precedente -
nimi cimeli come un pezzo di filo spinato, con la nascita di un nuovo ordine inter-
un elmetto bucato o il calcio spezzato di nazionale ed europeo, nel vecchio conti-
un fucile), decine di migliaia di soldati di nente la commemorazione della Grande
entrambe le parti. Ovunque nelle città e Guerra iniziò a mutare gradualmente il
nei borghi furono eretti monumenti e la- proprio tratto spiccatamente nazionali-

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sta e rivolto essenzialmente alle vicende virtuale della memoria ricco di pezzi ine-
belliche, per assumerne uno via via più diti e originali.
inclusivo e orientato al fenomeno nel suo L’Europa unita è lo sfondo delle celebra-
complesso. La giornata del 4 Novembre, zioni più recenti: non a caso, a esattamen-
istituita nel 1919 come festa nazionale, te cento anni di distanza dall’entrata in
da anniversario della vittoria è infatti guerra dell’Italia, il 24 maggio del 2015 il
diventata nei decenni Giorno dell’Unità Presidente della Repubblica Italiana in-
nazionale e Giornata delle Forze Armate, contrava al San Michele – teatro di uno
perdendo negli anni ’70 anche lo status di degli scontri più cruenti e sanguinosi sul
giornata festiva. Il centenario della Gran- fronte giulio – i rappresentanti delle na-
de Guerra ha costituito l’occasione per un zioni che combatterono l’Italia sotto le
ricordo condiviso a livello europeo, con insegne dell’Impero. La prima commemo-
l’avvio in tutti i Paesi coinvolti nel conflit- razione ufficiale italiana del centenario si
to di un fitto calendario di manifestazioni è svolta nello spirito del grande e celebre
e di iniziative, nazionali e internazionali, gesto avvenuto più di trent’anni prima,
a cura di comitati pubblici e privati. An- quando Kohl e Mitterrand si tennero per
che la rete ha ospitato una interessante mano nel rendere omaggio ai caduti di
celebrazione partecipativa, con la nasci- Verdun. Una commemorazione, quella
ta – a cura dell’Università di Oxford - del del Capo dello Stato Italiano, all’insegna
sito multilingue www.europeana.eu, dove dell’obiettività storica, con un ammoni-
migliaia di ‘memorabilia’ sono stati rac- mento finale: “Senza la verità, senza la ri-
colti sotto forma di scansioni di lettere o cerca storica, la memoria sarebbe destinata a
fotografie di cimeli forniti da istituzioni impallidire. E le celebrazioni rischierebbero di
e privati cittadini, creando così un luogo diventare un vano esercizio retorico”.

19
FOCUS DIFESA
ARMANDO DIAZ
IL GENERALE DELLA VITTORIA
Emilio TIRONE

I
l nome del Generale Armando chi, nel 1899, con la promozione a Mag-
Diaz è associato in modo indele- giore, fu immesso nell’Arma di fanteria
bile alla vittoria conseguita con per poi, nel 1901, transitare di nuovo nel
l’offensiva di Vittorio Veneto, proclamata Corpo di SM, ove si distinse per la sua at-
e celebrata nel famoso Bollettino del Co- tività presso il Reparto Operazioni. Rag-
mando Supremo del 4 novembre 1918. giunto il grado di Colonnello, nel 1910,
In qualità di Capo di Stato Maggiore, assunse il comando del 21° rgt. di fanteria
dal novembre 1917, egli guidò l’Esercito “Cremona”. Nel 1912, scoppiato il conflitto
nell’ultimo anno di guerra. Sotto il suo italo-turco, partecipò alle operazioni bel-
comando, a partire dalla resistenza dopo liche in Libia al comando del 93° rgt. di
il tracollo di Caporetto, la Forza Armata fanteria “Messina”. Durante uno scontro
fu riorganizzata, materialmente e moral- a fuoco fu ferito mentre era alla testa del-
mente, in modo da permettere il contra- le sue truppe, che continuò a guidare fino
sto della pressione nemica, logorandone al conseguimento del successo nell’azione
definitivamente la capacità offensiva, per in corso. Per tale comportamento fu insi-
poi essere lanciata nel contrattacco con- gnito della Croce di Ufficiale dell’Ordine
clusivo. Militare di Savoia:
Nato a Napoli il 5 dicembre 1861, Armando perché nel combattimento di Sidi Bilal-Zan-
Diaz fu un Ufficiale dalla carriera brillan- zur del 20 settembre 1912 comandò le truppe
te. Allievo dell’Accademia di Artiglieria e dipendenti con calma e slancio ammirevoli, a
Genio di Torino nel 1879, Sottotenente nel rincalzo ed a sostegno di altre da tempo im-
1881, prestò servizio in diversi reggimenti pegnate, contro numerose forze nemiche, ri-
d’artiglieria fino al 1893, quando, nel gra- uscendo con l’opportuna e pronta avanzata
do di Capitano, fu ammesso alla Scuola di dei suoi reparti, ad occupare una posizione
Guerra come frequentatore. Terminati, il cui possesso determinò l’inizio della ritirata
brillantemente, gli studi fu assegnato al dell’avversario. Ferito gravemente alla spal-
Comando del Corpo di Stato Maggiore in la sinistra, rimase sul campo fino a che non
Roma. Dopo aver ricoperto diversi incari- gli fu data assicurazione che l’azione anda-

21
Armando Diaz - il Generale della Vittoria

le doti di Ufficiale di Stato Maggiore, evi-


denziate nello svolgimento di numerosi
incarichi. Al comando della 49^ Divisione,
sempre distinguendosi per capacità di co-
mando, partecipò alle operazioni belliche
fino al 12 aprile 1917, quando fu nominato
Comandante del XXIII Corpo d’Armata.
Per il suo operato nell’incarico gli fu con-
ferita la Croce di Commendatore dell’Or-
dine Militare di Savoia. Successivamente,
il 3 ottobre 1917, fu ferito durante una ri-
cognizione in prima linea meritando, per
il comportamento tenuto, su concessione
del Duca d’Aosta, la Medaglia d’Argento
al Valor Militare:
Comandante di Corpo d’Armata, durante
una ricognizione delle linee più avanzate ri-
maneva colpito ad un braccio da una palletta
di granata a doppio effetto. Vincendo l’aspra
va svolgendosi con pieno successo (R.D. 16 sofferenza prodotta dalla ferita, riusciva a
marzo 1913). dissimulare l’una e l’altra, e procedeva oltre,
Il 1° ottobre 1914 fu promosso Maggior Ge- imperturbato, fino all’esaurimento del pro-
nerale e posto al comando della Brigata di prio compito, occupandosi, con la serenità e
fanteria “Siena”. Richiamato a Roma pres- l’interessamento consueti, di ogni particolare
so lo Stato Maggiore, in previsione dello e lasciandosi curare soltanto alcune ore più
scoppio del conflitto, fu impegnato nella tardi. Esempio nobilissimo di forza d’animo e
preparazione alla guerra, sotto il comando sentimento del dovere.
del Generale Luigi Cadorna, nuovo Capo Carso – Strada Grotte-Sablici, 3 ottobre 1917.
di Stato Maggiore, succeduto al Generale Dopo lo sfondamento austro-ungarico
Pollio. Il 23 maggio assunse il delicato in- operato a Caporetto, Diaz riuscì a far ri-
carico di Capo del Reparto Operazioni del piegare in ordine le sue Divisioni dietro la
Comando Supremo, fino alla promozione, linea del Piave. L’8 novembre fu firmato
avvenuta il 29 giugno 1916, al grado di Te- dal Re il decreto di nomina a Capo di Stato
nente Generale. Quindi, gli fu affidato il Maggiore dell’Esercito, carica che Diaz as-
comando della 49^ Divisione, ricevendo, sunse il giorno dopo, sostituendo Cador-
prima del cambio incarico, un vivo elogio na. Le qualità evidenziate nella sua lunga
da parte di Cadorna, che ne apprezzava carriera militare risultarono premianti

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nella sfida successiva. Calma accompa- fensiva dopo la vittoria conseguita nella
gnata a risolutezza e determinazione, abi- battaglia del Solstizio (giugno 1918), che
lità organizzativa, esperienza nell’operare secondo l’oculato giudizio del Generale
a capo di uno staff, attenzione e rispetto avrebbe rischiato di dissanguare perico-
per i propri sottoposti, abilità nella media- losamente le riserve umane dell’esercito,
zione, furono tutte doti che si dimostra- già duramente provato dalla battaglia,
rono indispensabili nel portare avanti il senza avere la certezza del successo. In
suo non facile compito. Un compito reso seguito ritardò l’offensiva finale, nono-
difficile non solo dalle gravi circostanze stante le pressioni quasi isteriche da parte
belliche determinate dalla recente scon- politica, fin quando non valutò completa
fitta nella dodicesima battaglia dell’Isonzo la preparazione raggiunta e propizia la si-
(Caporetto) ma anche dalla conseguente tuazione sul campo, al fine di raccogliere
situazione morale in cui erano precipitati una sicura affermazione delle armi, senza
l’Esercito e il Paese e ai sempre tesi rap- esporsi al rischio di un fallimento, al quale
porti con gli alleati. Abilmente Diaz riuscì non si sarebbe potuto porre rimedio per
a mantenere la sua autonomia di coman- l’approssimarsi della fine del conflitto.
do evitando, nello stesso tempo, irrigidi- Spesso la storiografia nel periodo succes-
menti frontali. Con una serie di provvedi- sivo, ma anche la stampa contemporanea
menti interni risanò la situazione morale agli eventi, ha imposto un’immagine di
delle truppe, ristrutturò e riorganizzò le Diaz in opposizione al suo predecessore,
forze e i comandi, ricompattando l’Eserci- Cadorna. Erroneamente, lo stesso svilup-
to intorno all’idea della vittoria. Il Gene- po della guerra è stato spesso suddiviso in
rale seppe anche diplomaticamente con- due periodi quasi antitetici. Da una par-
tenere le egoistiche richieste degli alleati, te la fase 1915-17, dalla dichiarazione di
in particolare francesi, che, come di con- guerra alla sconfitta di Caporetto, caratte-
sueto, sollecitavano il lancio di continui rizzata dallo sforzo per la mobilitazione,
attacchi, senza tener conto della situazio- dagli attacchi sanguinosi, le cosiddette
ne delle forze e degli interessi italiani, e “spallate” di Cadorna (le undici battaglie
che nel frattempo negavano l’aiuto delle dell’Isonzo), e dalla crisi che portò alla rot-
forze americane in arrivo sul continente tura del fronte dell’ottobre 1917. Dall’altro
europeo. Diaz, infine, fu abile anche nei il periodo della riscossa, ottobre 1917-1918,
rapporti con il Governo, che per motivi contraddistinto dalla resistenza sul Piave
politici spingeva per delle offensive che il (prima e seconda battaglia) e dall’offensi-
Generale non riteneva ancora mature dal va di Vittorio Veneto. In realtà la guerra
punto di vista militare. In particolare, elu- italiana, pur con cicli operativi diversi, ha
se la richiesta del Primo Ministro Orlan- avuto un suo sviluppo continuo e conse-
do, desideroso di un’immediata controf- quenziale. Sempre in offensiva, l’Esercito

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Armando Diaz - il Generale della Vittoria

italiano ha logorato quello austro-ungari- suoi avversari, sul modello dei condottieri
co, che godeva di posizioni tattiche miglio- del secolo appena concluso, che seppe tra-
ri, tenendolo sotto continua pressione e ghettare, con i vecchi metodi, il suo eser-
assorbendone le poche, anche se violente, cito nella modernità, Diaz fu, invece, un
puntate offensive (1916 Strafexspedition, Comandante in senso moderno, all’altez-
1917 Caporetto, 1918 battaglia del Solsti- za dei nuovi tempi, che con metodi ocula-
zio), fino a costringerlo alla resa sul cam- ti, soprattutto nella gestione del persona-
po (Vittorio Veneto). In questo percorso la le e nella pianificazione operativa, seppe
macchina bellica italiana, scesa in guerra raggiungere la vittoria.
con forti carenze, con forze e mezzi ina- Alcuni detrattori evidenziarono che Diaz
deguati al moderno scontro bellico, chiu- colse i frutti maturi della vittoria, sempli-
deva la guerra con un apparato di degno cemente perché si trovò al posto appro-
rispetto, all’altezza dei migliori eserciti del priato nel momento giusto. In realtà Diaz
momento. Un impiego e una trasforma- raggiunse, per le sue qualità, la posizione
zione resi possibili dalla mano ferrea del di comando nel momento opportuno riu-
criticato Cadorna che, a costo di sacrifici scendo, con le sue doti, a portare nel giu-
enormi, riuscì a tenere salda la compagine sto termine, con la tempistica occorrente,
militare, seppe mediare i rapporti con la a compimento gli sforzi compiuti e i sacri-
parte politica e produttiva della nazione, fici patiti nei precedenti anni di guerra.
riuscì a far fronte alle richieste, spesso Lucidamente, fece propria la lungimiran-
ricattatorie, di effettuare continue offen- te decisione di Cadorna di resistere sulla
sive avanzate dagli esigenti alleati, riu- linea difensiva individuata dall’allinea-
scendo a tenere in scacco il potente eser- mento delle posizioni Grappa-Piave-ma-
cito avversario, logorandolo a tal punto da re, guidando la resistenza, riorganizzando
portarlo a richiedere l’aiuto tedesco. In tal materialmente e moralmente l’esercito,
modo il peso dell’Italia nell’economia della che aveva subito il grave smacco di Capo-
guerra dell’Intesa fu determinante. retto, e infine facendo scattare un’offen-
In questo percorso si formò, non senza siva, ben preparata, nel momento giusto,
sacrifici e turbative, una classe di combat- alla fine dell’ottobre del 1918, concedendo
tenti e di comandanti esperti, all’altezza alla nazione quella vittoria sul campo tan-
della sfida bellica. Diaz fu uno degli uo- to agognata e meritata. Un successo che
mini selezionati e cresciuti sotto l’ombra non era scontato, quello di Vittorio Vene-
del ferreo Cadorna. Un ufficiale di tipo to, come l’accanita resistenza avversaria
nuovo, rispetto al suo predecessore, le cui nelle prime fasi della battaglia dimostrò.
qualità accentratrici e intuitive non era- L’affermazione dell’Italia nella Grande
no più al passo con i tempi. Se Cadorna fu Guerra fu dovuta, naturalmente, al con-
un Capo, riconosciuto e temuto anche dai corso di molti fattori e congiunture di ca-

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rattere sia esterno sia interno. Tra questi per le generazioni successive. Il Generale
ultimi la collettiva capacità di sacrificio del Diaz, che per la posizione di responsabili-
popolo italiano, la cui espressione massi- tà decisionale fu determinante per la con-
ma fu quella della generazione maschile duzione vittoriosa della guerra, divenne
inviata al fronte a combattere, e il valore e un’icona vivente della vittoria. Per lui fu
l’impegno dei singoli, uomini e donne, non coniato il titolo di “Duca della Vittoria”,
solo combattenti, anonimi attori le cui ge- concessogli dal Sovrano nel 1921, mentre
sta e sacrifici, nella maggior parte dei casi, nel 1924, assieme a Cadorna, fu nominato
resteranno per sempre sconosciuti. Non Maresciallo d’Italia. Egli seppe incarnare
a caso, per il suo simbolismo, fu celebra- nel momento giusto le qualità necessarie
to nel Milite Ignoto l’eroe senza nome che per il conseguimento del successo. Qualità
tutto aveva dato per la Patria, senza rice- personali filtrate attraverso l’esperienza
vere riconoscimenti in vita o glorificazioni formativa dovuta al suo lungo operato
postume; il combattente caduto, intorno nell’Esercito. In ultima analisi Diaz finì
al quale, finito il conflitto, tutta la nazione per incarnare l’immagine vivente della
si raccolse commossa. Tanti, comunque, capacità della Nazione di saper trarre dal
ebbero il meritato riconoscimento per il proprio seno, al momento opportuno, gli
proprio valore e per il contributo dato alla uomini giusti per far fronte al perico-
vittoria, come attestato dalle numerose lo. Divenne, pertanto, uno dei simboli di
decorazioni concesse per meriti di guerra. quella forza interna del popolo italiano
Alcuni di questi uomini, sia tra coloro che che si era attivamente espressa attraverso
sono caduti in combattimento sia tra chi è l’impegno, sia dei singoli sia della colletti-
sopravvissuto alla guerra, sono diventati vità, per il superamento della crisi e il rag-
celebri per il loro operato, modelli di abne- giungimento della vittoria. E alla vittoria
gazione per il bene comune, in particolare il nome di Diaz fu legato per sempre.

25
FOCUS DIFESA

26
THAON DI REVEL
L’ARTEFICE DELLA VITTORIA SUL MARE
Leonardo MERLINI

P
aolo Thaon di Revel fu un italia-
no, un ufficiale della Marina, un
uomo delle istituzioni, dello Sta-
to - com’ebbe più volte a dichiarare - che
tanto diede alla nostra Nazione in genera-
le e alla Marina in particolare, avendo la
sua vicenda umana e professionale attra-
versato la storia d’Italia dal 1913 al 1944.
Il Grande Ammiraglio Paolo Emilio Thaon
di Revel nasce a Torino il 10 giugno 1859.
Entrato in Marina nel 1873, e promosso
Ufficiale nel 1877, tra i vari imbarchi an-
novera i comandi della torpediniera Spar-
viero e della goletta Palinuro, delle navi
scuola Caracciolo e Vespucci, dell’incro-
ciatore Etna.
Aiutante di Campo sia del Re Umberto I,
sia di Vittorio Emanuele III. Comandante
prima della Scuola Macchinisti di Vene-
zia, e quindi dell’Accademia Navale, nel
dicembre del 1908, al comando della Nave
da battaglia Vittorio Emanuele, parteci-
pa alle operazioni di soccorso alle popo-

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Thaon di Revel - Il bollettino della vittoria navale

lazioni colpite dal terremoto di Messina. caratterizzano. Un Capo che al pensiero


Comandante della IV Divisione Navale, unisce letteralmente l’azione in prima li-
vittoriosa a Beirut durante la guerra ita- nea, e allo stesso tempo un uomo di cultu-
lo-turca, diventa Capo di Stato Maggiore ra che sostiene e promuove la conoscenza
della Marina il 1° aprile 1913. come strumento per la creazione del fu-
Allo scoppio del Primo conflitto mondia- turo.
le si sposta a Venezia, che diventa la sua Durante la Grande Guerra, sotto la guida
sede permanente quando, date le dimis- di Thaon di Revel, l’opera della Marina fu
sioni da Capo di Stato Maggiore, assume mirata al conseguimento di due obietti-
il Comando della Piazzaforte e delle forze vi strategici fondamentali: la protezione
della Marina in Alto Adriatico. Il 6 febbra- delle linee di rifornimento nazionali sul
io 1917 assume la nuova duplice veste di mare, imprescindibile per l’esito favore-
Capo di Stato Maggiore e di Comandante vole del conflitto; e, il blocco navale degli
in Capo delle Forze Navali mobilitate. Se- Imperi Centrali, che causerà, a sua volta,
natore, Presidente della Società Geografi- il collasso economico dell’avversario. Ma
ca Italiana, Ministro della Marina dal 1922 a questa opera, spesso invisibile e tuttavia
al 1925, si spegne a Roma il 24 marzo 1948. vitale, si aggiungerà in Adriatico l’impie-
Paolo Thaon di Revel non è solamente il go di ogni strumento, messo in atto con
padre della vittoria sul mare nella Gran- ferma determinazione, per esercitare una
de Guerra, ma anche un personaggio il- pressione costante sulla flotta nemica,
luminato che ha concepito, e soprattutto trasferire il conflitto all’interno dei por-
attuato, molti concetti che ancora oggi ti avversari e proteggere al contempo il
rappresentano linee guida per le attuali fianco a mare dell’Esercito. Un Esercito,
organizzazioni. che sarà l’unico durante la Grande Guer-
L’Uomo del Potere Marittimo, in grado di ra a conseguire la vittoria sconfiggendo
creare una strategia nuova, anzi rivolu- il nemico sul campo, grazie alla coopera-
zionaria, per vincere la guerra sul mare, zione interforze che costituisce il perfetto
è non solo un convinto promotore della esempio di come le Forze Armate, agendo
collaborazione interforze, ma è anche il sinergicamente, possano conseguire risul-
primo a operare in aree oggi definite com- tati impensabili. Una Marina, in sintesi,
plementari o dual use, quali ad esempio la indispensabile per il buon esito del con-
protezione civile. ‘Moltiplicare e adattare flitto. Per tutto il primo conflitto mondiale
le attività alle più svariate congiunture’, era l’Ammiraglio Paolo Thaon di Revel si di-
una delle frasi con le quali Thaon di Re- mostrò lungimirante, impavido condottie-
vel sintetizzava l’impiego della Marina, ro amato, rispettato dai suoi uomini, ma
antesignana di quella complessità di arti- soprattutto un “osso duro” per gli Alleati
colazioni e competenze che ancor oggi la che dovettero confrontarsi con la sua ri-

28
soluta determinazione nel salvaguardare solo obiettivo: il conseguimento del bene
gli interessi dell’Italia. comune.
Personalità che traspare nel “Bollettino La guerra marittima condotta in Adriatico in
della Vittoria” quale conseguenza della unione a reparti degli Alleati e degli Stati Uniti
condotta strategica della Regia Marina. col più costante e sagace ardimento nella ri-
Basta scorrere il testo del Bollettino1 per cerca dell’avversario in mare aperto e dentro
comprendere le motivazioni che condus- i muniti porti, è finita entro Pola con uno dei
sero Paolo Thaon di Revel a condividere la più luminosi esempi dell’eroismo italiano.
Vittoria con tutti i Marinai d’Italia. La guerra marittima dell’Italia fu condot-
Marinai! ta prevalentemente in Adriatico e Paolo
Con una parola e un punto esclamativo Thaon di Revel fu convinto assertore di
Paolo Thaon di Revel chiama, in un uni- una nuova strategia. La frastagliata con-
co grande appello, tutti i protagonisti della formazione delle coste adriatiche orienta-
Vittoria senza distinzione. Per il Grande li2 poneva gli italiani in una posizione di
Ammiraglio esiste un solo ideale: la Patria. inferiorità3. L’Ammiraglio, profondo cono-
E’ la comunità marinaresca che ha contri- scitore della storia navale italiana, lucido
buito alla salvaguardia e alla difesa degli analista rinunciò alla tesi della grande
interessi nazionali, con sacrificio e con un battaglia navale risolutiva, ma percor-

29
Thaon di Revel - Il bollettino della vittoria navale

se la rotta delle sue idee affrontando il verato in una lotta senza tregua, supplendo
nemico in maniera diversa impiegando al difetto dei mezzi ed alla gravità dei molte-
stratagemmi e sistemi d’arma come i “tre- plici compiti, con una vigoria, con una auda-
ni armati” a difesa del litorale adriatico, i cia sempre più pronte e ferme.
“pontoni armati” a difesa della piazza di Tutti gli italiani conoscono i nomi dei sin-
Venezia4 e “lo sbarramento del Canale goli Eroi e delle vittorie fulminee, ma non
d’Otranto” per ostacolare il transito dei a tutti è nota l’opera silenziosa, aspra, ge-
sommergibili nemici. Inoltre, impostò le nerosa compiuta in ogni ora, in ogni even-
operazioni offensive con incursioni nei to, in ogni fortuna, quando solamente una
porti nemici, compiute “ognitempo” con assoluta dedizione al dovere poteva supe-
ogni mezzo5, che minarono oltremodo rare l’imparità delle condizioni e la durez-
psicologicamente il nemico. Ciò alimen- za degli ostacoli. L’atavica criticità di mezzi
tò in tutti i Marinai una ferrea determi- in cui versava l’Italia all’inizio del conflitto
nazione che portò alle vittoriose imprese e le condizioni di inferiorità geo-strategi-
della Grande Guerra. che dovute alla fisionomia orogenetica
Dal primo all’ultimo giorno, voi avete perse- delle coste adriatiche collocarono le forze
30
italiane di mare in una situazione di in- scattato un intero popolo.
feriorità che l’Ammiraglio Paolo Thaon di Onore sempre a voi tutti, onesti e prodi Ma-
Revel conosceva molto bene e che cercò rinai d’Italia!
sempre di aggirare e sconfiggere nel corso Il comandante, l’eroe, la guida carismati-
della guerra. ca non mette se stesso in modo egoistico
Sappia oggi la Patria, di quanti sforzi ap- avanti a tutti. Una frase epica che profi-
parentemente ingloriosi è fatta questa Sua la il carattere e la fisionomia del Grande
immensa gloria. Consideri come due volte Ammiraglio Paolo Thaon di Revel come
la Vittoria abbia preso il volo e l’augurio dal uomo di mare e condottiero, artefice della
gorgo ove le più potenti navi nemiche scom- vittoria marittima, chiudendo l’ordine del
parivano: da Premuda al Piave, da Pola a giorno così com’era iniziato.
Trieste e Trento. Egli dopo aver condotto con la solita lun-
La grande nave colata a picco nel porto di gimiranza e tenacia tutte le azioni prope-
Pola fu più che un presagio. deutiche all’armistizio e aver coordinato
Nel suo nome stesso ostentava la vecchia le operazioni di ripristino dei litorali delle
menzogna delle forze, non riunite ma coat- isole redente, fedele ai suoi ideali di Stato
te. La duplice dissoluzione è avvenuta. Come e alla sua indole, sicuro di aver ultimato
più non esiste l’esercito, la flotta imperiale i compiti per i quali era stato chiamato a
non esiste più. guidare la Regia Marina, chiese e ottenne,
In questi passaggi si leva intenso e acco- il 4 ottobre 1919, l’esonero dall’incarico.
rato l’amore per la Patria, ma soprattutto
l’appagamento per quanto avvenuto. Nei Note
pensieri dell’Ammiraglio era ancora fresca 1 Diramato il 12 novembre 1918, qualche giorno
l’onta della sconfitta navale subita a Lissa. dopo l’affondamento della corazzata Viribus
Unitis a opera di Raffaele Rossetti e Raffaele
La Grande Guerra doveva essere l’occa-
Paolucci con la celebre mignatta forzando il
sione per ricucire e sanare quella ferita, porto nemico di Pola, e il giorno successivo
ancora fresca e sanguinante. Paolo Thaon all’armistizio di Compiègne.
di Revel ottenne da subito il comando su- 2 Ricca di insenature, isole e isolotti che
garantivano sicuri ridossi, ancoraggi e
premo navale dell’Adriatico respingendo
protezione.
le pretese alleate di sostituirsi o alternarsi 3 Rispetto alla costa italiana che, al contrario, si
ad esso. Egli affermò che “non bisogna che estendeva linearmente senza alcuna possibilità
la storia registri che il disastro di Lissa è di protezione, copertura e difesa.
4 L’Ammiraglio si prodigò nella difesa a oltranza
stato cancellato da un capo straniero”. La
di Venezia operando personalmente in prima
paziente attesa, la certosina costanza e la linea e verificando preventivamente ogni rischio
ferma abnegazione restituirono all’Italia e pericolo.
marinara la dignità macchiata il 20 luglio 5 Aviazione navale, sommergibili, mezzi sottili,
leggeri e d’assalto.
1866 a Lissa; il sacrificio comune aveva ri-

31
FOCUS DIFESA

32
LA GUERRA AEREA
1915-1918
Basilio DI MARTINO

P
er lungo tempo l’analisi storica guerra a darne un’interpretazione che,
non ha dedicato molto spazio anche quando vedeva predominare
alla dimensione aeronautica l’integrazione con le forze di superficie,
del primo conflitto mondiale e quando ne rispecchiava sempre l’intima essenza
lo ha fatto ne ha spesso dato una visione intesa come capacità di proiettare potenza
parziale, lasciandosi affascinare dalla attraverso l’aria per conseguire obiettivi
dimensione eroica del cavaliere alato o strategici, operativi o tattici. Nel caso
soffermandosi sullo sviluppo tecnico del dell’aviazione italiana nell’ultimo anno
mezzo aereo. Sono spunti di riflessione della Grande Guerra si può davvero
interessanti ma che impediscono di parlare di strumento aeroterrestre. Sin
cogliere la complessità del problema posto dal 1914 era apparso evidente quanto
dal concretizzarsi dell’antico sogno del il mezzo aereo fosse importante per
volo. Se si ha una certa familiarità con la raccolta di informazioni a supporto
la storia delle operazioni aeree, e con le del processo decisionale dei comandi
problematiche connesse con l’impiego e, forse in misura ancora maggiore,
del mezzo aereo, non è difficile vedere dell’azione dell’artiglieria, un tema che
che nel 1918, le sue modalità erano già ricorre di frequente nelle comunicazioni
compiutamente definite. Il conflitto del Comando Supremo. Nel 1917 si
aveva infatti visto nascere il concetto concretizzò l’utilizzo del velivolo a
di potere aereo, portando le nazioni in diretto supporto delle forze di terra, un

33
La Guerra Aerea 1915 - 1918

tipo di impiego che avrebbe conosciuto armata indipendente, nonostante proprio


il massimo sviluppo nel 1918 quando nella specialità del bombardamento, che
la rottura del fronte ridiede spazio alla di questa dimensione doveva essere la
manovra, mentre gli attacchi ai terminali manifestazione, fosse più evidente la
ferroviari e ai centri logistici rientravano distanza tra le elaborazioni concettuali
nel quadro di uno sforzo mirato ad e quanto poteva offrire la tecnologia. Al
indebolire la capacità di combattimento riguardo infatti, se il prepotente sviluppo
delle forze avversarie in una prospettiva del mezzo aereo sembrava giustificare le
di medio e lungo periodo. Condizione visioni più ardite, dando ragione a quanti
necessaria per l’impiego offensivo del sostenevano il carattere potenzialmente
mezzo aereo, e anche per poter sviluppare risolutivo di una campagna di
quell’azione di sorveglianza, ricognizione bombardamenti, è anche vero che una
e acquisizione del bersaglio che assorbiva seria analisi proiettava in un orizzonte
una percentuale dello sforzo non temporale lontano la possibilità di
inferiore al 40%, era il mantenimento di ottenere risultati decisivi. Appare quindi
un adeguato livello di superiorità aerea. fondato l’atteggiamento dei vertici militari
Tra il 1917 e il 1918 un tale risultato fu italiani, intenzionati a sfruttare i mezzi
ottenuto con una costante e continua da bombardamento a disposizione nei
azione di controaviazione offensiva, limiti di quanto potevano effettivamente
che al pattugliamento aggressivo delle dare. Questa riflessione introduce un
squadriglie da caccia accompagnava altro tema spesso affrontato da posizioni
il martellamento delle basi aeree ad preconcette, quello dell’atteggiamento
opera di quelle da bombardamento. delle alte gerarchie nei confronti
Controaviazione, interdizione, appoggio dell’aviazione. All’esame dei fatti la tesi
aereo ravvicinato e anche missioni che le vuole incapaci di sfruttarne le
che oggi classificheremo come ISTAR potenzialità si dimostra inconsistente. Nel
(Intelligence, Surveillance, Target Acquisition, complesso la struttura del Regio Esercito
Reconnaissance) o come guerra psicologica: fu in grado di accogliere e valorizzare la
tutte le forme d’impiego dello strumento novità rappresentata dal mezzo aereo, sia
aereo erano già concettualmente definite. pure dando la precedenza a quelle forme
Al tempo stesso sui campi d’aviazione si d’impiego che più facilmente potevano
era consolidata un’identità aeronautica al essere comprese e permettevano di
cui rafforzamento contribuì l’emergere soddisfare esigenze immediate, come la
di una dimensione strategica destinata ricognizione e l’osservazione del tiro.
ad alimentare il dibattito dottrinale Nel corso del conflitto Francia, Gran
e a dare la spinta decisiva per la Bretagna e Germania produssero circa
trasformazione dell’arma aerea in forza 50.000 macchine ciascuna, l’Italia circa

34
12.000 e l’Austria-Ungheria si attestò sostenuta dall’apporto di tecnologie
intorno alle 5.000. Questi numeri danno francesi, fu di gran lunga superiore a
evidenza dell’esistenza in Italia di una base quella dell’industria austro-ungarica.
industriale che, pur rispecchiando i limiti Nella stessa misura risultò più efficace
di un’economia ancora in larga misura l’organizzazione logistica, sia nel settore
agricola e senza mai riuscire a compiere della manutenzione sia in quello del
un vero salto di qualità dal punto di vista rifornimento. Sono questi fattori decisivi
dell’organizzazione, risentendo inoltre nella guerra aerea e tali si dimostrarono
di una limitata capacità progettuale, già allora, mettendo in luce il profondo
si dimostrò comunque più reattiva e legame esistente tra organizzazione
meglio strutturata di quella del principale industriale, struttura logistica e capacità
avversario. L’urgenza di incrementare la operativa, con le prime due determinanti
produzione e la mancanza di solide basi per l’affermarsi della terza. La storia della
tecnico-ingegneristiche, conseguenza guerra aerea diventa così storia di uomini
dell’assoluta novità del tipo di lavorazioni, e macchine, in cui tecnologia e dottrina
causarono inconvenienti e disfunzioni, si rincorrono per creare una forza aerea
e non mancarono le scelte sbagliate, ben bilanciata nelle sue componenti e in
ma la produzione di velivoli e motori, grado di svolgere al meglio i suoi compiti.

35
FOCUS DIFESA

36
L’ARMA AL FRONTE
IL REGGIMENTO CARABINIERI REALI NELLA GRANDE GUERRA
Francesca PARISI

I
l Reggimento Carabinieri Reali, forti preoccupazioni sulla loro affidabilità.
mobilitato il 24 maggio 1915 per Dal canto loro i militari, che non confida-
partecipare alle operazioni bel- vano appieno nelle proprie forze e risorse,
liche, costituisce il primo reparto tattico non riuscivano a comprendere quale fosse
dell’Arma a piedi. Venne costituito con il loro reale impiego in guerra. Erano uo-
militari provenienti da varie Legioni, cir- mini completamente impreparati ai disagi
costanza che non permise, se non dopo un della trincea e quanto avvenne intorno a
apprezzabile periodo, la perfetta coesione loro, dai bombardamenti alla mancanza
tra i superiori e i dipendenti, nonché tra di moto e riposo, contribuì a deprimerne
gli stessi militari di pari grado. Il primo pe- lo spirito. Durante il primo periodo tra-
riodo, poi, caratterizzato da un servizio di scorso dal Reggimento al seguito del Co-
protezione e sicurezza per la difesa del Co- mando Supremo per i servizi di sicurezza,
mando Supremo, certamente non fu d’a- non vi furono particolari problematiche
iuto ai militari, che giunsero impreparati sanitarie anche se, con le prime marce di
nel momento in cui dovettero sostenere addestramento, si manifestarono casi di
la vita di trincea. A ciò si aggiunse l’insuf- facile affaticamento fisico. Il Reggimento
ficiente addestramento della truppa, con entrò in campagna senza aver ricevuto
il conseguente degenerarsi del rapporto un’idonea preparazione tattica, ad ecce-
tra questa e gli Ufficiali che, percependo zione degli elementi del 1° Battaglione,
l’impreparazione degli uomini, nutrivano provenienti dalla Legione Allievi che,

37
L’Arma al fronte

tuttavia, rimasero a prestare servizio di di sostanze escrementizie che emanava-


protezione e sicurezza presso il Comando no esalazioni pestilenziali. Non vi erano
Supremo. Si cercò di colmare tale lacuna sorgenti di acqua potabile e quelle esi-
nel primo periodo trascorso a Udine, pre- stenti a valle dell’accampamento, dopo un
disponendo apposite attività di istruzione. esame sommario, vennero giudicate non
Nondimeno gli stessi Ufficiali designati idonee all’uso potabile; si dovette quindi
per l’addestramento provenivano a loro fare affidamento su una sorgente dell’ac-
volta quasi interamente dai Marescialli e campamento di un altro Reggimento. La
quindi con esperienza maturata nell’am- mancanza d’acqua indusse i Carabinieri,
bito territoriale, certamente distante dal- in questo meno accorti degli altri soldati,
le logiche operative. Nessuna meraviglia a bere acqua di fosso e a ingerire frutta
se, al momento di raggiungere il fronte e acerba, circostanze che, unitamente all’ir-
adattarsi alla vita di trincea, i Carabinieri regolare somministrazione del rancio a
fossero poco resistenti alle fatiche e com- causa della rilevante distanza tra l’accam-
pletamente impreparati a sostenere lun- pamento e le cucine, cominciarono sin da
ghe marce, soprattutto perché appesantiti subito a mostrare i primi effetti sulla salu-
dall’equipaggiamento da guerra. te della truppa, con un incremento della
L’epidemia colerica quota della morbosità giornaliera. All’en-
Sin dall’inizio delle ostilità, i grandi am- terite acuta si aggiunse poi un parallelo
massamenti e gli imponenti spostamenti logorio fisico, che provocò un’ininterrotta
delle truppe comportarono l’insorgere di tensione nervosa, alimentata altresì dal
malattie epidemico-contagiose. L’infe- fuoco nemico, che rendeva rischiosa e
zione colerica, in particolare, comparve penosa la vigilanza, e dalla naturale de-
laddove l’addensamento delle truppe e bilitazione dell’organismo, che non riu-
l’attività operativa furono più intense: sciva a portare a compimento il normale
seppure si fosse trattato inizialmente di assorbimento alimentare: il numero de-
casi localizzati, non curati sin dal loro gli ammalati nei giorni dal 18 al 21 luglio
insorgere, essa ebbe modo di diffondersi ascese al 15% della forza presente e 225
in quasi tutte le unità combattenti. Nei uomini vennero ricoverati all’ospedaletto
primi giorni di luglio i Carabinieri, giunti da campo di Blanchis.
nel settore di operazioni loro assegnato, si L’assalto al Podgora
trovarono di fronte a uno scenario scon- Il 19 luglio, giorno dell’assalto alla quota
certante: le trincee e gli accampamenti 240 del Podgora, 166 uomini erano af-
erano in cattive condizioni igieniche, non fetti dalla malattia e 33 di essi dovettero
solo per i residui alimentari disseminati essere trasferiti in ospedale. Esaurite le
ovunque unitamente al materiale di equi- attività di sgombero e curati gli altri 155
paggiamento, ma soprattutto per la mole militari, lasciati a riposo, furono impartite

38
le disposizioni per l’imminente azione e zione centrale, che funzionava altresì da
allestiti due posti di medicazione: il primo punto di radunata per l’ulteriore sgombe-
nella trincea a tergo delle truppe, con gli ro. La giornata dell’assalto si concluse con
ufficiali medici Mario Sangiovanni e Vito 148 feriti, di cui 7 Ufficiali, e il recupero di
Tronconi, che ebbero a loro disposizione 45 Caduti; i dispersi furono 10. Frattanto
8 portaferiti, 4 barelle, uno zaino di sani- i risultati della decisione presa dai sanita-
tà, 3 tasche di sanità regolamentari e una ri di allontanare i malati non tardarono
buona scorta di materiale di medicamen- ad arrivare, resi più efficaci dall’inibi-
to in sacchi. L’altro posto di medicazione, zione dell’uso di acqua delle fonti vicine,
stabilito nella trincea retrostante e nella a favore dell’esclusivo utilizzo di quella
strada coperta, che costituiva la via più proveniente da Cormons, e dalla disinfe-
agevole da seguire per i portaferiti, venne zione di ogni recesso sia nelle trincee, sia
affidato agli ufficiali medici Antonio Zaf- nell’accampamento. Erano state allestite
firo e Giulio Salvioni, con lo stesso nume- numerose latrine da campo, tanto da rad-
ro di portaferiti e la medesima quantità di doppiare il numero di quelle esistenti e
attrezzature mediche. Al posto centrale si era provveduto all’interramento e alla
di medicazione rimase il tenente medico disinfezione di quelle usate in preceden-
Mario Montechiari. Sin dall’inizio dell’as- za, impedendo con accurata vigilanza che
salto, iniziato poco dopo le 11:00, i feriti si potessero disseminare altre sostanze
affluirono in massa ai posti di medicazio- escrementizie. Il trasferimento delle cuci-
ne avanzati, i quali, ricevuto il primo soc- ne vicino l’accampamento permise di con-
corso, vennero inviati al posto di medica- fezionare e distribuire il rancio in manie-

39
L’Arma al fronte

ra regolare e di garantire alla truppa due L’aspetto generale migliorò, scomparvero


razioni quotidiane di caffè, contenente il pallore e l’atteggiamento fisionomico,
una moderata dose di alcolici. Al posto di frutto dell’esaurimento fisico congiunto
medicazione, nei giorni più critici, venne alla depressione psicologica. I biglietti di
intensificata la distribuzione di limoni, ingresso ospedaliero erano espliciti nella
latte condensato, uova, cordiale e, per loro lezione: si trattò di 331 casi di epide-
alleviare i sintomi più molesti e dolorosi mia accertata, di cui 6 riferiti ad Ufficia-
della forma morbosa, si poté contare su li, e si ebbero, tra i militari di truppa, 19
una quantità straordinaria di laudano e di decessi, pari al 10% di quelli colpiti dal
elixir dell’Hanch. Venne altresì distribui- morbo. Il 19 agosto il reparto si trasferì in
to un gran numero di limoni e sommini- località Ca’ delle Vallade, in aperta campa-
strato, nelle giornate calde, dell’anice, con gna e poco lontana dal fiume Iudrio, supe-
il divieto di consumare derrate alimentari rando definitivamente l’esperienza della
nocive, che la truppa era solita acquistare malattia. Il ciclo storico del Reggimento,
dai vivandieri: alcolici forti, vivande con- quale unità combattente, iniziato il 5 lu-
servate in scatola, frutta acerba e ciocco- glio con la partenza da Udine alla volta
lata. I Carabinieri, infatti, non conosceva- delle trincee del Podgora del Comando del
no i metodi che i soldati adottavano per Reggimento e dei Battaglioni 2° e 3°, poté
rendere meno gravosa la permanenza in considerarsi virtualmente concluso il 14
trincea e, soprattutto, non percepivano settembre 1915, con la destinazione dei
nell’immediato la necessità dell’osserva- due battaglioni, rispettivamente, alla 3a e
zione delle più elementari norme igieni- alla 2a Armata per servizi di polizia milita-
che per la salvaguardia della salute collet- re e con il ritorno del Comando del Reggi-
tiva. mento presso la sede del Comando Supre-
Il risanamento sanitario mo. La testimonianza del tenente medico
Dal 6 al 19 agosto il reparto rimase in con- Salvioni, che descrive i tragici momenti
tumacia nei pressi di Castelletto, in una dell’assalto dei Carabinieri al Podgora,
valle di vigneti e alberi da frutta che, ben tratteggia un’immagine diversa da quella
esposta al sole, era certamente salubre. tramandata dall’immaginario collettivo
L’accampamento, rigorosamente sorve- di un’Arma fredda guardiana delle trup-
gliato da sentinelle, venne cosparso di di- pe, insensibile ai disagi, alle paure e allo
sinfettanti e provvisto di numerose latrine smarrimento che correvano nelle prime
da campo, costituendo l’ambiente idoneo linee: il Carabiniere fu soldato fra i soldati
al celere risanamento della truppa, che e condivise con essi l’esperienza e i disagi
beneficiò altresì della possibilità di un mo- della trincea.
derato movimento allo scoperto e dell’a- “Io li vidi, dal posto di medicazione improv-
zione sterilizzatrice della luce del sole. visato a ridosso della seconda linea di trincee,

40
inoltrarsi curvi e silenziosi, con l’arme alla E passarono tutti, disinvolti e sereni per an-
mano e senza zaino per essere più pronti dare a compiere il più grande dei Doveri.
e veloci all’attacco, su per i camminamen- E quando l’ultimo di essi scomparve nel tor-
ti che dovevano condurli all’aperto fuori di tuoso camminamento, io mi ritirai commos-
ogni riparo, in faccia al nemico. Salutai più so, presso il posto di medicazione, con l’ani-
volte con la mano e sorridendo ai miei ami- mo sospeso nell’ansietà dell’attesa. Furono
ci ufficiali che passavano. In quel momento minuti e mi parvero ore lunghissime!...
sentii proprio che erano miei amici carissimi: I primi spari mi scossero. E il pensiero mi
li conoscevo da due mesi appena, ma la vita corse subito a quei valorosi che, per primi,
intensa, piena di emozioni nuove e vivissime, in rappresentanza della vecchia e gloriosa
di quel breve periodo di tempo, ci aveva inti- Arma, versando il loro sangue, tinsero di
mamente uniti, affratellati, anzi. Avrei volu- vermiglio la nostra terra ancora irredenta.
to fissare in modo indelebile nella mia mente Ma non rimasi lungamente a seguire le mie
la figura di ciascuno di quei Carabinieri che idee. Cominciarono a giungere i feriti uno a
mi sfilavano davanti. Non mi rimase, invece, uno, poi a gruppi, quali sorretti, quali su ba-
che l’impressione del Carabiniere: di un Cara- relle.
biniere un po’ diverso da quello ch’è in tempo E come di fronte al nemico, furono eroi di
di pace, ma sempre composto, serio, austero, fronte al dolore: i feriti gravi non si lamenta-
come si è soliti vederlo ovunque, in ogni cir- vano, quelli leggeri cercavano di non richie-
costanza, sempre. dere nemmeno l’opera del medico.”

41
FOCUS DIFESA

La storia disegnata del


Milite Ignoto Marco TRECALLI

Il bisogno e il dovere di ricordare, la scelta del feretro di un


soldato sconosciuto caduto in combattimento fatta da una
Madre, il lento viaggio da Aquileia a Roma, l’omaggio degli
Italiani ieri e oggi: sedici pagine illustrate raccontano una delle
storie più toccanti legate alla Grande Guerra.
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GRANDE GUERRA 365
un racconto in cento immagini UN ANNO CON LE FORZE ARMATE
L’Italia nella Prima Guerra Mondiale raccontata Ventiquattr’ore su ventiquattro, ogni giorno dell’an-
attraverso cento immagini d’epoca, tratte perlopiù no, con grande impegno e spirito di sacrificio, gli
dagli archivi militari e accompagnate da brevi uomini e le donne di Esercito, Marina, Aeronautica
saggi a cura di Alessandro Barbero, Gastone e Carabinieri operano insieme per la sicurezza, in
Breccia, Filippo Cappellano, Gianni Oliva, Paolo Patria e in numerose aree di crisi del mondo, dove
Pozzato, Camillo Zadra e molti altri studiosi ed il nostro Paese - in seno alle alleanze di cui è mem-
esperti accademici e militari. bro e protagonista di primo piano - è schierato a
Dalle radiose giornate di maggio alla Vittoria la favore della pace e della stabilità e contro il terrori-
narrazione iconografica alterna la rievocazione smo internazionale.
delle battaglie, dei protagonisti e della vita di ‘Un anno con le Forze Armate’ è un racconto estre-
trincea con la descrizione dei fattori che influirono mamente denso e ricco di attività, le più eteroge-
sul conflitto o furono influenzati da questo: la nee, proposto attraverso una preziosa galleria foto-
propaganda, l’emancipazione femminile, lo grafica di 365 immagini, frutto degli scatti dei nostri
sviluppo tecnologico, l’arte e molto altro. fotografi militari.
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PORTFOLIO
IMMAGINI

ROMAN
STAR
Il Royal Anglian Regiment
e il 3° Reggimento Alpini
in addestramento in Piemonte

Fotografie: 1° Caporal Magg. Michele Zampedri


60
61
62
I
n inglese si chiama mountain warfare: San Michele, monumento simbolo del
parliamo del combattimento in Piemonte), tecniche di movimento
montagna, core business delle Truppe in montagna, imboscate e contro-
Alpine dell’Esercito, che hanno ospitato imboscate di giorno e di notte nei
il Royal Anglian Regiment britannico boschi del pinerolese, combattimento
presso il 3° reggimento Alpini di stanza nei centri abitati, tiri in poligono e un
a Pinerolo, per due settimane intense test finale per due compagnie miste
di training congiunto. L’esercitazione, italo-britanniche, che per due giorni di
battezzata “Roman Star” e preparata in fila hanno contrastato un’infiltrazione
lingua inglese dal 3° Alpini secondo lo nemica, attaccando i checkpoint avversari
scenario “Skolkan” adottato dalla NATO, e liberando la zona catturata dalle forze
si è focalizzata su tre ambiti: mountain, contrapposte regolari e irregolari, queste
woodland e urban. Il programma ha ultime impersonate da una schiera di
compreso arrampicata (alla Sacra di uomini del battaglione Susa del 3°.

63
Il tutto – per quanto riguarda la fase negli edifici presidiati dalle forze
conclusiva della Roman Star - nel corso di nemiche, e del supporto (in modalità
una manovra complessa svoltasi nell’area simulata) dei mortai e dell’artiglieria da
addestrativa del 3° Alpini, che ha visto montagna, fornito dal 1° reggimento di
l’impiego di elicotteri dell’Aviazione Fossano.
dell’Esercito per trasportare i fanti del Durante l’esercitazione il fuoco è stato
Royal Anglian e del Susa, degli specialisti a salve, ma il livello di realismo è stato
del 32° genio per effettuare irruzioni assai elevato. Ciò ha permesso ai 140

64
militari britannici (tra i quali un gruppo ambiente con un partner inconsueto
di studenti di Cambridge, aspiranti e assai professionale: un’esperienza –
ufficiali) - provenienti dalle pianure di quella della “Roman Star” che si iscrive
Bury St. Edmonds, a nord di Londra - di nella dimensione internazionale delle
saggiare uno scenario war su un terreno Forze Armate italiane, abituate da
nuovo e impegnativo, amalgamandosi decenni a operare in contesti NATO con
con gli Alpini della brigata Taurinense. unità alleate.
Questi ultimi si sono esercitati nel loro

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TECNICA,
PROFESSIONE
E SOCIETÀ

IL CENTRO STUDI
POST-CONFLICT OPERATIONS
DELL’ESERCITO ITALIANO
Gianluca MASCHERANO

72
I
profondi mutamenti intervenuti cie di natura irregolare e ibrida, molto più
nel panorama geo-politico mon- complicate da contrastare, estese a livello
diale dalla fine dello scorso mil- globale e difficilmente contenibili rispetto
lennio hanno portato le Forze Armate al passato. Sulla base dei compiti istituzio-
dei Paesi Occidentali (Italia compresa) ad nali assegnati allo Strumento Militare na-
operare in ambienti operativi sempre più zionale, delle missioni della Difesa e degli
complessi e dinamici, caratterizzati dall’e- impegni internazionali assunti dall’Italia,
mergere di nuove forme di minaccia, spe- le Forze Armate italiane saranno sempre

73
Il Centro Studi Post-conflict Operations dell’Esercito Italiano

più impegnate in Operazioni di Stabilizza- formazione e preparazione, oltre che pro-


zione volte a sostenere/ripristinare l’au- muovere lo sviluppo di una capacità in-
torità di failing o failed states. Il potenziale terforze, multinazionale e interagency di
vuoto di potere che altrimenti si potreb- pianificazione e condotta delle Operazioni
be delineare, sarebbe occasione di sfrut- di Stabilizzazione e Ricostruzione.
tamento da parte di tutti quegli agenti IL CENTRO
maligni (statuali o meno) che traggono Il CSPCO è organicamente inquadrato nel
vantaggio, politico ed economico, dal per- Comando per la Formazione e Scuola di
durare dello stato di instabilità. La capa- Applicazione dell’Esercito e ha sede pres-
so il Complesso Infrastrutturale “Città di
Torino”, in Torino. La struttura organizza-
tiva del Centro vede un direttore (Genera-
le di Brigata / Colonnello), una segreteria,
due sezioni (studi e dottrina, formazione e
addestramento) ed un Comitato Scientifi-
co (organo non permanente con funzione
consultiva, quale serbatoio di esperienza
e professionalità per il contributo alla de-
finizione delle linee d’azione del Centro).
cità di condurre efficacemente Operazioni Per l’assolvimento della propria missione,
di Stabilizzazione, e/o di promuovere tutte il Centro opera su due linee di sviluppo
quelle attività di cooperazione, di partner- principali, quella dottrinale e quella for-
ship e di dialogo idonee a creare le più pro- mativa.
pizie condizioni di sicurezza, rappresenta Asse dottrinale
il fattore determinante per il consegui- Il Centro concorre allo sviluppo della dot-
mento del successo. Ne deriva il delinearsi trina in materia di PCO e alla verifica e va-
di un necessario processo di stabilità che lidazione dei relativi concetti di supporto;
vede nelle sue funzioni stabilizzazione e inoltre offre contributi di pensiero per il
ricostruzione (S&R) gli strumenti fonda- miglioramento della formazione e dell’ad-
mentali. Caratteristica di base del proces- destramento, dell’interoperabilità e delle
so è che si tratta di un fenomeno civile e capacità della Forza Armata. Negli anni ha
politico, cui le Forze Armate concorrono promosso attività che favoriscono scambi
con un contributo fondamentale, ma par- di esperienze con analoghi Centri/Istituti
ziale. In tale quadro, l’Esercito a decorrere nazionali e internazionali. Rappresenta
dal 2005 ha istituito il Centro Studi Post per la Forza Armata una componente di
Conflict Operations (CSPCO) per conferire sviluppo di politiche e concetti, nonché
al personale militare e civile un’adeguata di concorso alla definizione dei requisiti

74
operativi da porre a base dei processi di lAJP 3.4.5 “Allied Joint Doctrine for the
pianificazione della Difesa. Il Centro ha Military contribution to Stabilization
elaborato negli anni numerosi studi tra i and Reconstruction”;
quali si evidenziano: • in ambito ONU, alla redazione dello
• Provincial Reconstruction Team (PRT). “United Nation infantry battalion ma-
La “Via Italiana”; nual”;
• l’impiego degli specialisti funzionali • in ambito UE, al “Concept on Pro-
reclutati dalla Riserva Selezionata; tection of Civilians in EU-led Military
• l’impiego della componente CIMIC Operations”.
terrestre nelle operazioni di S&R;
• linee guida per le operazioni in pre-
senza di bambini soldato;
• il contrasto della corruzione in uno
scenario di stabilizzazione e ricostru-
zione;
• il Comprehensive Approach (CA) e l’Ap-
proccio Nazionale Multidimensionale
(ANMD) ai fini delle operazioni di
S&R;
• Security Sector Reform (SSR). La rifor- Asse formativo
ma del settore sicurezza nell’ambito Il Centro è orientato alla qualificazione e
della S&R; specializzazione di personale militare e ci-
• studio sullo sviluppo di una capacità vile nel settore delle operazioni post-con-
HTS (Human Terrain System) nell’am- flittuali, con particolare riguardo alla S&R.
bito di un contingente nazionale im- Nell’ambito della funzione formativa, il
piegato in attività di S&R. Centro si propone di offrire una “forma-
Nel settore della dottrina, il Centro ha svi- zione mirata”, basata su insegnamenti
luppato e/o collaborato alla stesura delle specifici, rivolta contestualmente sia alle
seguenti pubblicazioni: componente civile sia a quella militare,
• PSE 3.4.5 “Le operazioni di stabilizza- nazionale e straniera, al fine di:
zione”, di COMFORDOT, di cui è cu- • accrescere la preparazione specifica
stode per la Forza Armata; nel settore S&R;
• “Le operazioni contro-insurrezionali”, • sviluppare sinergicamente compe-
di SME RIF/COE. tenze, sia operative sia tattiche, in un
A livello internazionale ha preso parte ai quadro di mutua comprensione e coo-
seguenti lavori: perazione;
• in ambito NATO, allo sviluppo del- • elevare il livello di conoscenza reci-

75
Il Centro Studi Post-conflict Operations dell’Esercito Italiano

proca dei ruoli e delle competenze al sto post-conflittuale;


fine di facilitare il lavoro da svolgere 3. major case study analysis, inteso qua-
successivamente sul campo. le caso reale di implementazione di
L’impegno formativo maggiore è costituito quanto argomentato nelle lezioni
da due corsi dalla periodicità annuale: frontali, aperto all’interazione, al con-
• S&R Orientation Course (Ufficiali fino al fronto e allo scambio tra i frequenta-
grado di Tenente Coonnello per i militari tori.
e qualifica di Funzionario paritetico per Da quest’anno, poi, è stato introdotto nel
i civili) corso orientation, anche un modulo di in-
• S&R Management Senior Course (da troduzione alla pianificazione che, dopo
Colonnello a Generale per i militari e alcune lezioni frontali sugli elementi di
qualifica di Dirigente o paritetico per base della pianificazione, ha lasciato il
i civili). posto ad una densa sessione di lavoro col-
I corsi sono finalizzati al conseguimento e lettivo con i frequentatori che, divisi in
all’accrescimento di capacità e competen- gruppi eterogenei, si sono cimentati nel-
ze funzionali a garantire il supporto, diret- la simulazione dell’attività del planning
to o indiretto, anche di natura potenziale, group per un dato scenario di crisi. Il suc-
alle missioni internazionali, incremen- cesso riscosso dall’iniziativa, incoraggia a
tando la comprensione dei fattori chiave consolidare ed ampliare questo modulo
nonché dei complessi e articolati processi/ per le future edizioni del corso. L’ultima
attività multifunzionali che caratterizza- edizione del corso management, invece, ha
no le moderne operazioni post-conflittua- visto una nutrita partecipazione di diri-
li e, al contempo, promuovendo la cultu- genti appartenenti ad altri Ministeri (Af-
ra della cooperazione e della sinergia tra fari Esteri, Interno, Sviluppo Economico,
tutti gli attori che operano a vario titolo Politiche Agrarie e Forestali) quale dimo-
in contesti di crisi internazionali. I corsi, strazione tangibile dell’importanza e della
attagliati alle diverse esigenze dei relativi rilevanza della connotazione interagency
training audience, si articolano nei seguen- dei moderni interventi di S&R. L’esperien-
ti tre moduli: za maturata negli anni (quest’anno si è ap-
1. the current geo-strategic scenario, per pena conclusa la 10^ edizione dello “S&R
la necessaria contestualizzazione del- Orientation Course”, mentre a novembre
le Operazioni S&R nella complessa re- avrà luogo la 14^ edizione dello “S&R Ma-
altà geostrategica attuale; nagement Senior course”) e la grande at-
2. the multifaceted S&R environment, fina- tenzione rivolta ai feedback dei frequen-
lizzato al raggiungimento della consa- tatori, permettono di offrire una proposta
pevolezza della moltitudine di attori, costantemente aggiornata e soprattutto
funzioni, fattori coinvolti in un conte- aderente alle esigenze del pubblico. Il pre-

76
gio riconosciuto dell’offerta formativa del il quale svolge su base semestrale due
Centro si riassume: corsi: Il “Common Security and Defence
• nella specificità ed attualità degli ar- (CSDP) Course” e il “Law Of Armed Confli-
gomenti trattati (grazie alle relazioni ct (LOAC) Course”; tali corsi sono rivolti a
sviluppate negli anni con il contesto cadetti, tenenti e studenti universitari dei
universitario e quello dei Centri pari- Paesi dell’ EU o di paesi amici, ed hanno lo
tetici in Italia ed all’estero); scopo di diffondere tali tematiche già tra i
• nella varietà di scenari offerti quali frequentatori più giovani. Il Centro inol-
case study, cui contribuiscono profes- tre contribuisce al processo di internazio-
sionisti (militari o civili) con provata nalizzazione degli allievi della Scuola di
ed autorevole esperienza sul campo; Applicazione dell’Esercito, offrendo agli
• nella peculiare collocazione geografica Ufficiali Allievi, questa volta con finalità
del Centro nella città di Torino, che ha di miglioramento della lingua inglese, mo-
permesso di sviluppare una fitta rete duli didattici sugli argomenti di compe-
di sinergie con l’Università e le agen- tenza (S&R, LOAC , CSDP,...).
zie dell’ONU insistenti sul territorio Il CSPCO stabilisce e mantiene i collega-
(UNSSC1, ILO2,UNICRI3 e UNESCO4). menti con altri Centri similari operanti in
Oltre ai citati corsi focalizzati sul tema ambito NATO e non, con altre Forze Ar-
della S&R, il Centro è impegnato in corsi mate, con Università/Istituti nazionali ed
residenziali sotto l’egida dello European esteri, nonché con Dipartimenti, Uffici e
Security and Defense College (ESDC), per Agenzie delle Nazioni Unite e dell’Unione
77
Il Centro Studi Post-conflict Operations dell’Esercito Italiano

78
Europea, allo scopo di individuare possi- CONCLUSIONI
bili forme di collaborazione sui temi del Il CSPCO ha dimostrato la propria valen-
post-conflitto. Dalla data della sua fonda- za al fine di sistematizzare e capitalizza-
zione il Centro ha visto transitare nelle re l’esperienza italiana nell’ambito delle
proprie aule più di tremila frequentatori, Operazioni di Stabilizzazione e Ricostru-
sia nei corsi residenziali sia presso altri zione, e favorire, attraverso le attività
enti, con una audience estremamen- formative, l’integrazione tra la compo-
te eterogenea che spazia dagli studenti nente militare e civile.
universitari agli Ufficiali Generali/diri- Tale nicchia di eccellenza nazionale si
genti della nostra e di altre forze arma- consoliderà attraverso una ancora più
te, a dirigenti e funzionari di aziende efficace politica nello sviluppo delle si-
private, annoverando, dal punto di vista nergie con strutture omologhe ed enti
delle nazionalità, più di 35 Paesi. Recen- quali il Multinational Cimic Group, il 28°
temente, il CSPCO è stato chiamato dallo rgt. Comunicazioni Operative “Pavia”
Stato Maggiore della Difesa per fornire ed il Centro d’Eccellenza per le Security
un supporto, in termini di mentoring and Force Assistance. Prezioso e cruciale in
advising nell’ambito di alcuni programmi tale cornice è lo speciale rapporto in atto
di assistenza internazionale della NATO con le locali rappresentanze delle Nazio-
nel campo della formazione: ad oggi, il ni Unite (dell’UNICRI, UNSSC e ILO) e la
Centro invia propri Subject Matter Exper- stessa Università degli Studi di Torino.
ts in Georgia ed in Tunisia. Il caso della Il CSPCO è una piccola ma dinamica re-
Georgia, ad esempio, ha visto la Defence altà in termini di integrazione civile e
Institution Building School (DIBS) di Tbilisi, militare quale efficace implementazio-
condurre quest’anno la seconda edizio- ne di un approccio multi-dimensionale.
ne del corso di orientamento sulla S&R, Ciò risulta cruciale nell’ottica di impegni
attraverso l’utilizzo esclusivo di risorse crescenti in aree fragili del mondo, dove
locali ed il supporto esterno di SMEs del tale concetto rappresenta certamente un
CSPCO. Il Centro è in grado di aderire alle irrinunciabile elemento di successo del
richieste provenienti da altre realtà acca- sistema paese.
demiche e operative, fornendo pacchetti
didattici attagliati per contenuto, durata 1. United Nation System Staff College

e personale docente, in Italia ed all’este- 2. International Labour Organization

ro: questa capacità “expeditionary”, viene 3. United Nation Interregional Crime Research Institute

4. United Nation Education, Science, Culture Organization


praticata in supporto a Centri quali, ad
5. Centre of Excellence for the Stability Police Units
esempio, il CoESPU5, il CASD6, il CE.SI.
6. Centro Alti Studi delle Difesa
VA.7, il CoESFA8, l’Università di Torino,
7. Centro Simulazione e Validazione dell’Esercito
l’UNICRI e lo UNSSC.
8. Centre of Excellence for the Security Force Assistance

79
TECNICA,
PROFESSIONE
E SOCIETÀ

E xplosive
O rdnance
Di s p o s a l
LA LOTTA AGLI
ORDIGNI ESPLOSIVI
Una capacità interforze a 360°
Pasquale PETRILLO

80
T
utto inizia con un’enorme nube militari esperti e preparati, che rischiano
di polvere che segue un violento ogni giorno la propria vita per protegge-
boato, detriti e frammenti vari re commilitoni e civili, in patria e all’este-
proiettati a decine di metri di distanza e ro, dalla minaccia esplosiva. Gli operatori
un team di militari che indossano pesanti Explosive Ordnance Disposal (EOD)1 hanno
tute protettive, i primi ad accedere nell’a- una grande responsabilità, perché sono
rea di pericolo che è stata precedentemen- loro a decidere le modalità tecniche con
te interdetta. Poi paura, urla e sconcerto cui intervenire sull’ordigno, a stabilire le
fra la gente, se l’esplosione è stata pro- distanze di sicurezza e a dettare la tem-
vocata da un Improvised Explosive Device pistica dell’intervento. Tuttavia, per parti-
(IED) attivato in un luogo affollato, oppure colari incidenti rientranti nella categoria
soddisfazione e strette di mano se gli ope- “A”2, ovvero quelli che costituiscono una
ratori hanno volontariamente causato la minaccia grave ed imminente alla vita,
detonazione per neutralizzare l’ennesi- le operazioni di neutralizzazione dell’or-
mo ordigno esplosivo ritrovato in teatro digno devono iniziare immediatamente,
operativo o sul territorio nazionale. In senza tener conto di eventuali rischi a ca-
entrambi i casi, l’intervento è eseguito da rico dell’operatore.

81
Ecco perché il personale EOD deve essere a caricamento speciale (CBRN Explosive
altamente qualificato e motivato, possede- Ordnance). Con il termine Explosive Ord-
re degli standard professionali dettaglia- nance, difatti, si intende qualsiasi muni-
tamente definiti a livello ONU e NATO, zionamento contenente materiale esplo-
ed è tenuto ad aggiornarsi costantemen- sivo, radiologico-nucleare oppure agenti
te riguardo allo sviluppo ed uso di nuove chimici o biologici. Sono inclusi in questa
procedure, tecniche e materiali. Gli opera- definizione bombe e teste di guerra, mis-
tori EOD costituiscono un assetto pregiato sili balistici e teleguidati, razzi, munizioni
non solo in Italia, ma in tutti i Paesi della per artiglieria, mortaio e armi di piccolo
NATO, perché sono loro che provvedono calibro, mine, siluri e cariche di profon-
alla bonifica della minaccia esplosiva, sia dità, materiale pirotecnico, bombe a grap-
essa convenzionale o improvvisata, in pa- polo, ordigni elettro-esplosivi, clandestini3
tria e all’estero. ed improvvisati ed ogni altro oggetto o
Il ruolo dell’EOD componente esplosivo in natura. Per far
L’Explosive Ordnance Threat (EO Threat), fronte a tale minaccia, esistono diverse
cioè le tipologie d’incidente che il perso- capacità che gli operatori acquisiscono nel
nale EOD è chiamato a risolvere, è vasta e tempo grazie a corsi lunghi ed impegna-
diversificata ed include sia le Conventional tivi, che vanno dalla semplice Explosive
Munitions (CMs), sia gli IEDs, sia gli ordigni Ordnance Reconnaissance (EOR) fino al

82
CBRN EOD, ovvero all’acquisizione del- nal Weapons5 (CCW) è dedicato intera-
la capacità di neutralizzare ordigni con- mente agli ERW che, ogni anno, causano
venzionali o improvvisati a caricamento un’ingente quantità di vittime innocenti
speciale. L’EO Threat può essere sia ali- ed hanno un notevole impatto umanita-
mentata deliberatamente dal nemico, per rio. Il Protocollo si occupa della bonifica
esempio posizionando IEDs lungo i per- dei residuati bellici, prevede delle misure
corsi maggiormente utilizzati dalle trup- preventive a tutela dei civili ed istituisce
pe e facendoli esplodere all’occorrenza, delle misure tecniche allo scopo di ridur-
oppure essere un retaggio di un conflitto re al minimo il numero degli ERW e dare
oramai terminato. Gli Explosive Remnants assistenza al personale coinvolto. Il Pro-
of War (ERW), ad esempio, comprendono tocollo V, in particolare, impone alle Parti
tutti gli ordigni utilizzati nel conflitto che firmatarie che hanno fatto uso di ordigni
risultano inesplosi (UXO) o abbandonati esplosivi diventati ERW, una volta cessate
(AXO) dai belligeranti4 e che costituiscono le ostilità, di dare assistenza agli Stati che
un pericolo non solo per le truppe, ma so- di fatto controllano il territorio dove si
prattutto per la popolazione locale. Il tema trovano i residuati bellici. Il supporto deve
dei residuati bellici è molto sentito a livel- essere garantito sia in termini finanziari,
lo internazionale, tant’è che il Protocollo sia inviando sul posto le risorse necessa-
V della Convention on Certain Conventio- rie ed il personale addetto alle operazioni
83
di bonifica, in modo da poter ripristinare mezzi ed infrastrutture, militari e civili,
il prima possibile un Safe and Secure En- in patria e all’estero, mediante operazio-
vironment (SASE). Resta fermo l’obbligo ni di bonifica degli ordigni esplosivi e di
per gli Stati firmatari che controllano il supporto alla Freedom of Movement (FoM)
territorio contaminato da ERW di proce- delle unità impiegate nei teatri operativi.
dere, senza ritardo, alla individuazione EOD: una capacità joint “by nature”
e delimitazione, rimozione e distruzione L’EOD è solitamente ricondotto alle attivi-
dei residuati bellici, nonché di fornire as- tà land, ma in realtà è una capacità joint,
sistenza e protezione ai civili. Nell’ambito in quanto l’EO Threat può presentarsi in
della CCW, un documento a parte è dedi- qualsiasi ambiente operativo. Accanto
cato all’uso di mine, trappole esplosive ed agli assetti specialistici dell’Esercito, di-
IEDs. Il Protocollo II6 bandisce, difatti, l’u- fatti, che rivestono un ruolo preminente
so di particolari tipologie di mine anti-uo- nella lotta alla minaccia esplosiva, anche
mo, booby-traps e IEDs, e stabilisce delle la Marina e l’Aeronautica possiedono
regole per la loro tempestiva registrazio- questa peculiare capacità per procedere,
ne, rimozione, distruzione e neutralizza- nel primo caso, alla bonifica di porti e aree
zione. Nel quadro giuridico definito dalle marittime specifiche o a boarding opera-
disposizioni internazionali, alle quali l’Ita- tions che richiedonono la neutralizzazio-
lia ha da tempo aderito, il ruolo dell’EOD ne di ordigni, oppure, nel secondo caso,
è appunto quello di mitigare l’EO Threat, ad attività di protezione aeroportuale o di
contribuendo alla protezione di uomini, Airfield Damage Repair (ADR), cioè alla bo-

84
nifica ed al ripristino di piste danneggiate bari del Gruppo Operativo Subacquei che,
o rese impraticabili da trappole esplosive tra le varie attività uniche nel loro gene-
o UXO. L’EOD è probabilmente la capa- re, sono in grado di neutralizzare la mi-
cità che più si adatta, per sua natura, ad naccia esplosiva in ambiente marittimo.
essere esercitata a livello joint e che più Essi rappresentano l’eccellenza nazionale
di ogni altra attività cross-services dimo- nell’ambito dell’underwater EOD e, fra i
stra quanto sia indispensabile procedere molteplici compiti di competenza, svolgo-
all’amalgama e all’integrazione delle com- no operazioni subacquee ad alto rischio,
ponenti, sia a livello nazionale che inter- volte al ripristino delle condizioni di si-
nazionale, al fine di poterne sfruttare al curezza della balneabilità e della naviga-
massimo le singole peculiarità. L’Esercito zione. L’Aeronautica, a sua volta, possiede
possiede delle unità altamente specializ- unità specializzate nell’ambito della Force
zate, impiegate in patria per la bonifica di Protection, ad esempio i Fucilieri dell’A-
residuati bellici ed in teatro per operazioni ria del 16° Stormo e gli Incursori del 17°
propriamente EOD o di supporto alle se- Stormo, che garantiscono la sicurezza del
arch and route clearance operations. Anche personale, dei mezzi e delle infrastrutture
il Centro di Eccellenza C-IED, a valenza aeroportuali, anche in termini di bonifica
interforze, è gestito dall’Esercito e costi- degli ordigni esplosivi che ostacolano le
tuisce il punto focale per tutte le attività, operazioni aeree o che costituiscono un
soprattutto addestrative, che riguardano pericolo per il personale operante nelle
i settori del C-IED e dell’EOD. La Marina, installazioni aeronautiche. I Carabinieri,
invece, vanta fra le proprie fila i Palom- infine, sono dotati della capacità EOD per
85
Explosive Ordnance Disposal - una capacità joint a 360°

poter far fronte alla minaccia derivante della cooperazione e della standardizza-
dagli ordigni improvvisati: sono loro di- zione fra i Paesi dell’Alleanza Atlantica
fatti i first responders per gli incidenti IED nel settore dell’EOD, considerata una ca-
che si verificano sul territorio nazionale7. pacità joint e cross-functional, parte della
Questo dimostra che l’EOD è una capacità funzione Military Engineering (MILENG),
fondamentale esercitata da tutte le com- a supporto delle operazioni terrestri, ae-
ponenti militari con differenti peculiarità ree, marittime e delle forze speciali. L’AJP
ed in ambiti diversi, sempre al servizio del 3.18 regolamenta, fra l’altro, a livello ope-
Paese, allo scopo di mitigare o eliminare la rativo, il ruolo ed i compiti della Combined
minaccia esplosiva sia in patria, sia all’e- Joint EOD Cell (CJEODC), struttura posta
stero, in qualsiasi ambiente operativo. al vertice della catena di comando e con-
L’ EOD e l’Alleanza Atlantica trollo (C2), che definisce la policy di settore
L’interesse dell’EOD in ambito internazio- da seguire nella Joint Operation Area (JOA)
nale è stato recentemente suggellato dalla e coordina le attività con le subordinate
pubblicazione “United Nations Peacekee- EOD Coordination Cells (EOD CCs), le Host
ping Missions Military EOD Unit Manual”, Nations (HNs) ed eventuali Agenzie pre-
unica nel suo genere ed emanata dall’UN senti nella JOA. La CJEODC agisce altresì
nel settembre 2017. Il manuale si propone in sinergia con la C-IED Cell a supporto dei
lo scopo di fornire un contributo di pen- tre pilastri dello sforzo C-IED: Defeat the
siero condiviso e di ampio respiro riguar- Device, Attack the Network e Prepare the
do alle attività EOD, riorientandole verso Force.
una prospettiva sempre più incentrata Emerge, in questo contesto, la differenza
sull’interoperabilità, caratteristica fonda- fra EOD e C-IED, due settori che si com-
mentale delle operazioni di peacekeeping. penetrano e si completano a vicenda, ma
Nel contesto internazionale, l’impiego e che rimangono pur sempre separati. Il
lo sviluppo della capacità EOD risulta at- primo include tutte le procedure necessa-
tuale soprattutto in ambito NATO, difatti rie a scoprire, identificare e neutralizzare
i Paesi dell’Alleanza Atlantica hanno da l’ordigno esplosivo, sia esso ordinario o
poco promulgato la pubblicazione AJP- improvvisato, espletate da operatori qua-
3.18 “Allied Joint Doctrine for EOD support lificati che, quando possibile, effettuano
to Operations”, con la quale, per la prima anche l’exploitation, cioè le azioni volte a
volta, è stata definita la dottrina EOD a li- preservare e custodire tutti i dati biome-
vello strategico ed operativo, ampliando le trici e forensi rilevati sulla scena e utili sia
disposizioni che fino a pochi mesi fa era- alla definizione del tipo di ordigno utiliz-
no contenute unicamente in direttive di zato, sia all’identificazione dei responsabi-
livello tattico. Nella nuova pubblicazione, li della costruzione, della posa e dell’atti-
in particolare, si sottolinea l’importanza vazione dell’IED. L’attività C-IED8, invece,

86
deve essere intesa come una forma men- seconda delle proprie caratteristiche spe-
tis, una metodologia olistica che caratte- cifiche, devono essere pronte a supporta-
rizza qualsiasi pianificazione o operazione re, con le proprie unità EOD, la mobilità
militare, supportata ed alimentata da tutte delle truppe di terra e la libertà di navi-
le componenti9 con lo scopo di individuare gazione, nonché la sicurezza e la fruibilità
e colpire i membri dell’IED Network (At- delle infrastrutture critiche per la mis-
tack the Network), preparare ed educare sione, siano esse strade, porti o aeroporti.
le unità amiche ed i civili in ambito C-IED Gli assetti EOD contribuiscono altresì alla
(Prepare the Force) e neutralizzare gli IEDs formazione dei militari e dei civili riguar-
(Defeat the Device). Di conseguenza, appa- do alla pericolosità dei residuati bellici e
re evidente che l’EOD contribuisce in ma- alle regole basiche da seguire nel caso si
niera importante al pilastro Defeat the De- ritrovi un UXO o un AXO. Questi concetti
vice con la capacità IEDD, ma che ben può dottrinali vengono sviluppati e definiti dai
riguardare attività che esulano dal setto- Paesi dell’Alleanza Atlantica durante gli
re C-IED, per esempio la bonifica di aree EOD Interservice Working Groups10 (EOD
contaminate da ERW. L’AJP 3.18, dunque, WGs), che si tengono due volte l’anno al
presenta l’EOD come una capacità tra- fine di standardizzare le procedure EOD
sversale alle componenti militari che, a e di informare il Military Commettee su

87
Explosive Ordnance Disposal - una capacità joint a 360°

tutte le iniziative e problematiche di set- NTCB-I, la NATO si propone di formare


tore. L’ultimo di questi incontri, il 55˚ EOD degli istruttori in Iraq attraverso un’atti-
WG, è avvenuto nel mese di ottobre 2017 vità addestrativa del tipo Train the Trainer
presso il Joint Force Command Naples della (T3), alimentata da Paesi volontari dell’Al-
NATO dove, per l’occasione, è stata orga- leanza Atlantica.
nizzata un’esibizione EOD da parte del 21° Essi inviano sul posto dei Mobile Training
Reggimento Genio Guastatori della Briga- Teams (MTTs) composti da unità nazionali
ta Garibaldi per condividere con tutti i de- di elevata esperienza e professionalità per
legati le caratteristiche degli equipaggia- formare istruttori locali in grado di auto-
menti in uso da parte dell’Italia e le best alimentare, nel lungo periodo, il processo
practices individuate dai nostri operatori. addestrativo interno.
La rilevanza della materia EOD in ambi- In tutti questi ambiti, l’EOD è parte ine-
to NATO è parimenti testimoniata dalla ludibile del supporto fornito nelle aree
nascita, nel 2011, del Centro di Eccellenza di crisi e dei vari programmi addestrativi
EOD a Trencín, Slovacchia, che si prefig- proposti dai Paesi dell’Alleanza Atlantica,
ge diversi obiettivi in ambito EOD, quali perché l’EO Threat costituisce una del-
ad esempio supportare l’addestramento le minacce più attuali che i tre differenti
degli operatori, individuare ed analizzare teatri, ovvero l’Afghanistan, il Kosovo e
Lessons Identified/Lessons Learned, stan- l’Iraq, ognuno con le sue peculiarità, sono
dardizzare le procedure, sviluppare la po- chiamati ad affrontare quotidianamente.
licy e la dottrina, sostenere lo sviluppo e In tale contesto, l’Italia ricopre una po-
la ricerca in ambito tecnologico. L’attualità sizione di rilievo e sostiene con forza le
del tema EOD, infine, appare evidente se tre iniziative a guida NATO, inviando in
si esaminano gli obiettivi delle missioni teatro personale esperto e professionale
Resolute Support in Afghanistan e Kosovo e raggiungendo risultati unanimemente
Force (KFOR) nei Balcani, nonché dell’at- apprezzati.
tività NATO Training and Capacity Buil- È uno sforzo che accomuna tutte le com-
ding in Iraq (NTCB-I), iniziata nel 2017 in ponenti militari, chiamate a dare il pro-
seguito alla decisione adottata dai Capi di prio contributo e a fare la propria parte
Governo al vertice NATO di Varsavia te- sia sulla terraferma, sia in ambiente ma-
nutosi nel luglio 2016. rittimo. E, soprattutto, è un impegno che
In tutti questi casi, lo scopo dell’impegno l’Italia ha assunto a livello internazionale,
della NATO nelle aree di crisi è quello di in aderenza ai Trattati di cui è parte, e che
abilitare le forze armate e di polizia locali unisce le Forze Armate, apparentemente
a gestire autonomamente il proprio terri- diverse, ma in realtà sempre più coese e
torio, in un clima di sicurezza e con capa- protese verso obiettivi condivisi e parte
cità adeguate. In particolare, con l’attività integrante di un progetto comune.

88
1. L’acronimo EOD verrà utilizzato in questo articolo secondo la definizione attribuita in ambito NATO, ovvero come l’insieme
delle procedure proprie delle attività CMD, IEDD e CBRN EOD
2. La categorizzazione degli incidenti esplosivi è contenuta nell’annesso “H” della “Allied Explosive Ordnance Device Publication,
AEODP-10”, Edition B, Version 1. Il relativo accordo fra le Nazioni è registrato nello STANAG 2143
3. Anche conosciuti con il termine militare booby-trap
4. Secondo la pubblicazione “UN Peacekeeping Missions Military EOD Unit Manual” del settembre 2017, gli ERW includono
Unexploded Ordnance (UXO) e Abandoned Explosive Ordnance (AXO), ovvero solo munizionamento convenzionale inesploso
o abbandonato e, pertanto, restano fuori dalla definizione gli IEDs, siano essi inesplosi o abbandonati. Per la neutralizzazione
degli ERW, dunque, è necessaria e sufficiente la capacità CMD e non quella IEDD. La NATO ha aderito, in via ufficiosa, a questa
definizione, tuttavia in alcuni documenti il termine ERW è utilizzato in senso estensivo ed include anche gli IEDs che rimangono
sul terreno, inesplosi o abbandonati, nel periodo post-bellico
5. La Convenzione su certe armi convenzionali è stata adottata nel 1980 ed è entrata in vigore nel 1983. Essa si compone di una
Convenzione quadro e cinque Protocolli che regolamentano l’utilizzo di alcune armi convenzionali considerate particolarmente
dannose e suscettibili di provocare effetti indiscriminati sulla popolazione civile
6. Una versione emendata del Protocollo II è stata adottata nel 1996 ed è entrata in vigore nel 1998 al fine di limitare ulterior-
mente l’utilizzo delle mine. L’insoddisfazione in materia da parte della comunità internazionale portò all’adozione nel 1997 del
Trattato di Ottawa, ovvero della Convenzione internazionale per la proibizione dell’uso, stoccaggio, produzione, vendita di mine
antiuomo e relativa distruzione. L’originario Protocollo II è ancora in vigore per gli Stati che non ne hanno ratificato la versione
emendata
7. L’attività IEDD sul territorio nazionale si inquadra nell’ambito dei servizi di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica ed è
espletata dagli Artificieri Antisabotaggio dell’Arma dei Carabinieri e dai Nuclei Artificieri della Polizia di Stato. L’organizzazione
del servizio di bonifica del territorio nazionale da ordigni esplosivi residuati bellici è invece disciplinata dal recente Decreto Mini-
steriale 28 febbraio 2017 che affida le attività di vigilanza connesse alla bonifica sistematica terreste e subacquea alla Direzione
dei lavori e del demanio. Essa si avvale rispettivamente delle articolazioni esecutive periferiche definite dallo Stato Maggiore
dell’Esercito e dallo Stato Maggiore della Marina che, di contro, sono direttamente responsabili della bonifica occasionale ter-
restre e subacquea
8. In ambito NATO, la materia C-IED è regolamentata dalla pubblicazione AJP 3.15 “Allied Joint Doctrine for C-IED” che definisce
il C-IED come lo sforzo collettivo esercitato a tutti i livelli per sconfiggere l’IED system (l’insieme di personale, risorse ed attività
necessari per finanziare, pianificare, eseguire e sfruttare un incidente IED) attraverso un approccio sistemico. Il C-IED è pertanto
una funzione multiagenzia che ha come obiettivo l’annientamento dell’IED system e non la mera neutralizzazione di ordigni
9. L’expertise di numerosi settori [fra cui Intelligence, Force Protection, Targeting, Civil-Military Cooperation (CIMIC), Electronic
Warfare (EW), Information and Psychological Operations (INFO OPS/PSY OPS), EOD, CBRN, Legal Advisor (LEGAD)] è necessaria
per garantire un efficace C-IED approach sia durante la fase di pianificazione che di condotta delle operazioni
10. L’EOD WG prevede al suo interno 4 gruppi di lavoro (EOD Doctrine, Policy and Philosophy Panel; EOD Tactics, Techniques
and Procedures Panel; EOD Info Panel; EOD Standardization Panel) che trattano temi specifici e le cui proposte vengono portate
all’attenzione dell’assemblea plenaria per la validazione. Nell’ambito dell’EOD Doctrine, Policy and Philosophy Panel è stato
recentemente istituito un sottogruppo di esperti in materia di “EOD in maritime environment”, a testimonianza della crescente
attenzione riservata all’underwater EOD nella compagine internazionale

89
TECNICA,
PROFESSIONE
E SOCIETÀ

20 anni al servizio
della Difesa in Europa
L’Organizzazione Congiunta
per la Cooperazione in materia di Armamenti
Arturo Alfonso MEIRIÑO

L’
Organizzazione Congiunta per ratificata dai rispettivi Parlamenti nel
la Cooperazione in Materia di 2001, nonché dal Belgio nel 2003 e dalla
Armamenti (OCCAR) celebra Spagna nel 2005. La Convenzione, basata
quest’anno il ventesimo anniversario del- sui cosiddetti ‘Princìpi di Baden-Baden’ su
la firma della Convenzione su cui si fonda, cui trovarono accordo la Francia e la Ger-
avvenuta il 9 Settembre 1998 da parte dei mania nel 1995, assegnò alla nuova Orga-
governi di Germania, Italia, Francia e Re- nizzazione la missione specifica di pro-
gno Unito. Essa venne successivamente muovere la cooperazione, migliorare

90
l’efficienza e ridurre i costi dei programmi sicurezza e difesa europea era ancora agli
di acquisizione degli armamenti, il tutto albori, e lontana dall’essere comune.
nella prospettiva di diventare un centro di Ugualmente lontana era la creazione del-
eccellenza europeo nella gestione dei pro- le istituzioni europee della difesa come lo
grammi in questo settore, per giungere a Stato Maggiore dell’Unione Europea
realizzare i sistemi di difesa necessari a (EUMS), il Comitato Militare (EUMC), o
colmare i vuoti nelle capacità militari del l’Agenzia di Difesa Europea, che richiese-
vecchio continente. Con una chiara voca- ro vari anni, e comunque certo ben lonta-
zione europea, richiamata nel preambolo na dal coinvolgere la Commissione Euro-
e nei successivi articoli, e un deciso soste- pea nelle questioni dell’industria e del
gno alla identità europea di sicurezza e mercato della difesa, che si realizzò solo
difesa e al rafforzamento della base tecno- con la pubblicazione, nel 2009, delle Di-
logica e industriale della difesa, la Con- rettive nel campo della difesa, nel secondo
venzione ha perseguito il consolidamento lustro del ventunesimo secolo. Vent’anni
dell’industria del settore e l’unificazione più tardi, la visione dei padri fondatori
del quadro normativo del mercato della dell’OCCAR sulla identità europea di sicu-
difesa in Europa, fino ad allora percorso a rezza e difesa, è oggi una realtà. La politica
livello individuale dalle nazioni europee europea di sicurezza e difesa, ora chiama-
secondo il filo conduttore dell’ “interesse ta “comune”, negli ultimi anni si sta evol-
di sicurezza nazionale”, e pertanto eccessi- vendo in modo inarrestabile. Il primato
vamente parcellizzato. E’ opportuno col- del Consiglio d’Europa nelle questioni più
locare tale vocazione europea nel conte- prettamente politiche della difesa, e della
sto storico del 1998. All’epoca, la politica di Commissione Europea in quelle industria-

91
L’OCCAR

li e di mercato, sempre in coordinamento lare aumentando la consapevolezza di


con il Parlamento Europeo, sono oggi un una Difesa europea, identificando i vuoti
fatto. Un fatto innegabile anche per gli eu- nella capacità di difesa in Europa e raffor-
roscettici, sia quelli storici che quelli ap- zando la base tecnologica e industriale at-
parsi recentemente nella scena politica, traverso la creazione di un vero mercato
alle ultime elezioni di alcuni Stati Membri. europeo della difesa, l’attività sia del Con-
Dove si colloca OCCAR in tale scenario? siglio che della Commissione e del Parla-
Con i suoi tredici, complessi programmi di mento è stata inarrestabile. La pubblica-
acquisizione di armamenti, per un contro- zione della strategia globale dell’UE da
valore di sessanta miliardi di euro, con la parte dell’Alto Rappresentante per la Poli-
partecipazione di sei Stati Membri cui si tica Estera e Sicurezza Mogherini, la ta-
aggiungono sei non membri dell’Organiz- bella di marcia per la sua attuazione e il
zazione, l’OCCAR si è davvero affermata piano d’azione europeo per la difesa, tutti
come centro di eccellenza nel suo campo. pubblicati nel 2016, ne sono un buon
Per giunta ha dimostrato di non essere la esempio. E naturalmente le iniziative di
cerchia ristretta di chi può spendere mol- finanziamento sia a sostegno della ricerca
to per la difesa, e ne è chiara dimostrazio- e della tecnologia in difesa con la sua
ne il coinvolgimento della Lituania e della Azione Preparatoria, sia nel rafforzamen-
Slovenia nel mezzo corazzato BOXER. to dell’EDTIB con il suo Programma Euro-
Credo che l’OCCAR abbia guadagnato la peo di Sviluppo Industriale della Difesa
sua alta reputazione grazie ad alcuni fat- (EDIDP nell’acronimo inglese) nel 2017 e
tori chiave che la distinguono da altre or- fino al 2018, hanno anche ratificato il fer-
ganizzazioni, come l’esistenza di un Uffi- mo impegno dell’UE a farsi coinvolgere in
cio Centrale, la snellezza della catena questioni relative alla difesa e quindi a in-
gerarchica, le sue bassissime spese di ge- fluenzare il futuro della difesa europea.
stione – solo l’1.3% del valore dei program- Oltre all’attuazione dell’Azione Prepara-
mi, o il suo solido quadro normativo, ar- toria avviata dalla Commissione nel qua-
monizzato con quello degli Stati Membri. dro della cosiddetta Finestra di Ricerca
Comunque, quando un’organizzazione nel 2017, nell’ottobre 2018 si prevede la
raggiunge un certo livello di maturità pubblicazione delle regole del gioco asso-
come nel caso di OCCAR dopo tutti questi ciate al EDIDP. Un programma in cui la
anni, diventa importante volgere lo sguar- Commissione Europea, insieme al Parla-
do in avanti. Dopo gli importanti passi mento e al Consiglio e anche con gli Stati
avanti fatti dall’UE in seguito al Consiglio membri, ha lavorato dalla pubblicazione
Europeo del dicembre 2013, quando ven- del Piano d’Azione Europeo per la Difesa
nero concordati gli obiettivi della Sicurez- (EDAP nella sua acronimo inglese) nel
za Comune e Politica di Difesa, in partico- 2016 e si propone di costituire una sorta di

92
Azione Preparatoria per la cosiddetta ‘Ca- gno raggiunto al vertice NATO in Galles
pability Window’ per il 2019 e il 2020, con dai capi di Stato e di Governo circa l’au-
un budget di 500 milioni di euro. PA e mento delle spese per la difesa (fino al 2%
EDIDP servono come banco di prova per del PIL) in vista del 2014 sia ancora lonta-
l’inclusione della difesa nei budget UE per no dal realizzarsi in molte nazioni UE,
il prossimo ‘Multiannual Financial Fra- questo ha segnato un cambiamento di
mework’ (MFF), che ricoprirà il periodo tendenza, almeno rispetto alla continua
2021-2027 per un impegno totale propo- discesa dei bilanci della difesa e, conse-
sto di 13 miliardi di euro, dei quali 4,1 mi- guentemente, dell’acquisizione dei sistemi
liardi andranno per la ricerca e 8,9 per le di difesa. Questo scenario incoraggiante
capacità. Senza dubbio, un traguardo sto- mi porta a supporre un potenziale au-
rico nei 61 anni di storia della Comunità mento, nel futuro, dei programmi degli
Economica Europea, oggi Unione Euro- armamenti, in particolare dei programmi
pea. Inoltre, l’8 dicembre dello scorso di sviluppo in cooperazione, visto che
anno, il Consiglio d’Europa ha instaurato questi disporranno dei requisiti per rice-
la Cooperazione Permanente Strutturata vere i fondi europei EDIDP e MFF. Il mo-
(PESCO), elemento centrale per la formu- dello di business dell’OCCAR è precisa-
lazione di una politica di difesa comune mente la gestione di programmi
dell’Unione, come dato dal Treaty on the cooperativi nel campo degli armamenti,
Functioning of the EU, che permetterà agli per cui all’OCCAR si paleseranno nuove
Stati Membri le cui capacità militari ri- opportunità per gestire programmi com-
spettano criteri selettivi, di impegnarsi plessi e riuscire a colmare le lacune rileva-
formalmente nel quadro dell’Unione Eu- te nelle attuali capacità. Il programma
ropea; il 6 marzo tale Cooperazione Per- MALE RPAS è oggi ai passi finali della fase
manente Strutturata si è concretizzata in di definizione, cominciata nel 2015, e i
17 progetti con venticinque dei ventotto quattro Paesi partecipanti (Francia, Ger-
Stati Membri dell’Unione partecipanti in mania, Italia e Spagna) hanno già deciso di
varia misura. D’altronde, sebbene l’impe- procedere con una seconda fase di natura

93
L’OCCAR

omnicomprensiva, che comprenderà un comunicazioni efficienti a livello di briga-


contratto per lo sviluppo, la produzione e ta e inferiore, costituendo una rete mobile
supporto logistico iniziale, nel corso del sicura ad hoc ad alta velocità. Attualmen-
successivo anno 2019, per un Sistema Ae- te nella fase “OC1” di realizzazione della
reo a Guida Remota nell’area di 11 tonnel- piena capacità operativa, senza la parteci-
late di peso al decollo, propulso da due mo- pazione della Svezia ma con in corso l’in-
tori turbo-prop e che si prevede entri in tegrazione della Germania, il programma
servizio nel 2025. La composizione indu- ESSOR è già indubbiamente un altro can-
striale è attualmente in corso di negozia- didato eccellente per l’EDIDP. Mi piace ri-
zione e poggia su Airbus Defence e Space cordare che l’Italia partecipa oggi a sette
GmbH a un pari livello di contraenti prin- dei tredici Programmi dell’intero portafo-
cipali, con Leonardo, Dassault Aviation e glio OCCAR - e cioè a ESSOR, FREMM,
Airbus Defence e Space S.A.U. come FSAF PAAMS, LSS, MALE RPAS, MUSIS e
sub-contraenti maggiori, ma è certamen- PPA - quindi con una forte impronta na-
te suscettibile di includere un largo venta- vale. In aggiunta a quanto sopra, nel con-
glio di piccole e medie imprese europee testo delle relazioni bilaterali, qualche na-
nelle fasi future, dati i requisiti alla base zione europea ha già preannunciato
dell’iniziativa EU. Il Programme Software possibili, futuri programmi cooperativi
Defined Radio (ESSOR), risultato del lavoro come il “Future Combat Air System” (FCAS),
congiunto dei governi di Finlandia, Fran- il “Main Ground Combat System” (MGCS) o
cia, Italia, Polonia, Spagna e Svezia, essen- il “Future Maritime Patrol Airplane” (MPA),
do uno dei diciassette progetti PESCO in- congiuntamente al potenziale interesse
dividuati, potrebbe anch’esso godere dei verso una loro gestione nel quadro strut-
finanziamenti provenienti dalle iniziative turale dell’OCCAR. Si trovano lì le possibi-
UE. Nel caso specifico, potrebbe ricevere lità di mantenimento e anche di crescita
un 10% aggiuntivo. Questo programma della gestione dei programmi d’armamen-
possiede un importante requisito che è to da parte dell’OCCAR. E questo si appli-
quello dell’interoperabilità, una chiara ca sia ai programmi co-finanziati con fon-
connotazione europea, e mira a fornire di UE, sia a quelli originati da accordi

94
bilaterali o multilaterali di Stati Membri perduto.
dell’OCCAR e di altri Stati partecipanti. Infine, è ovvio che saranno gli Stati Mem-
Purtuttavia, occorre considerare le conse- bri dell’OCCAR a decidere sul loro futuro.
guenze che ciò può avere sulla Organizza- Dovranno decidere sui prossimi program-
zione. Per un verso l’OCCAR è un’orga- mi da integrare in OCCAR, così come sulla
nizzazione indipendente, che non ricade loro strategia di crescita, inclusa la possi-
sotto la NATO o sotto l’Unione Europea. bilità – perché no? – di entrare nell’Unio-
Questo significa che potenzialmente, in ne Europea come organismo di gestione
particolare rispetto al suo possibile ruolo nel processo di ottenimento delle capacità
di organismo per la gestione dei program- e centro di eccellenza per la gestione dei
mi EDIDP o il prossimo MFF, le sue regole programmi d’armamento. Un’integra-
di governo potrebbero dover essere rivi- zione che, d’altra parte, indebolirebbe il
ste in virtù del fatto che azioni e regole del potere decisionale degli attuali sei mem-
gioco applicate dall’OCCAR in tali contesti bri dell’organizzazione, i quali, non lo di-
richiederebbero coerenza con quelle
dell’Unione Europea: per esempio, rispet-
to alle regole di finanza. Teniamo comun-
que considerazione del fatto che le attuali
OMPs dell’OCCAR, in particolare quelle
relative ai termini e condizioni dei con-
tratti, dato il loro allineamento alle regole
europee, potrebbero essere riviste e adat-
tate facilmente. Per un altro verso, l’attua-
le struttura dell’OCCAR, con i suoi livelli
decisionali ridotti al minimo, il suo alto
numero di programmi complessi, ma an- mentichiamo, insieme costituiscono più
cora gestibili, il basso livello di risorse fi- dell’80% del valore delle acquisizioni dei
nanziarie ed umane usate per esercitare sistemi di difesa degli attuali ventotto Pa-
le attività di gestione (300 persone, com- esi dell’Unione. Indubbiamente i prossimi
prendendo sia l’Ufficio Centrale che le 13 anni, fino all’inizio del MFF 2021-2027,
Divisioni di Programma), potrebbe essere segneranno il futuro dell’Organizzazione,
investita da una decisa crescita del nume- che a settembre ha celebrato la sua na-
ro dei programmi nel proprio portafoglio scita con una cerimonia semplice, che ha
o dalla necessità di rendersi più comples- visto la partecipazione di quelli che sono
sa, pervenendo ad una situazione in cui gli attuali attori principali nell’Organizza-
l’alto livello di efficienza raggiunto in que- zione, secondo i rispettivi Ministeri della
sti 20 anni di esistenza potrebbe andare Difesa e Industria.

95
IDEE ED
ESPERIENZE

CRISIS
MANAGEMENT
L’esperienza del NATO Rapid Deployable Corps Italy
e le partnership con l’Università

Antonio ROMANO

L
’imprevedibilità delle moderne mensionale e globale.
minacce e l’estrema complessi- La sicurezza non è più di interesse esclu-
tà degli attuali scenari di crisi sivo dello strumento militare o delle va-
internazionale, che vedono intrecciarsi rie organizzazioni di sicurezza nazionali,
fattori culturali, problemi sociali, instabi- ma è divenuta, innanzitutto, un’esigenza
lità politiche ed economiche, fanno della internazionale che coinvolge organizza-
sicurezza internazionale e della gestione zioni sovranazionali e competenze di-
delle crisi una responsabilità multidi- verse.
96
Anche la NATO, un’organizzazione sorta ve minacce.
nel 1949 come strumento di “difesa col- Si è trattato di una trasformazione svilup-
lettiva” nei confronti di quella che veniva patasi nel tempo, frutto dell’esperienza
percepita come un’imminente minaccia maturata nell’ambito della gestione delle
sovietica, ha dovuto adeguarsi ai muta- crisi nei Balcani e, soprattutto, in Afgha-
menti storici, adottando quei correttivi nistan ed introdotte nell’Alleanza con l’a-
che oggi le consentono di affrontare, con dozione degli ultimi due “Concetti Strate-
maggiore competenza ed efficacia, le nuo- gici”, nel 1999 e nel 2010.
97
Crisis Management

La NATO si adatta alle minacce dei vede l’efficace interazione tra mondo po-
moderni scenari di crisi litico, civile e militare durante la pianifi-
Il Concetto Strategico del 1999 ha ridise- cazione e la condotta delle operazioni, con
gnato il sistema di sicurezza della NATO, lo scopo di raggiungere obiettivi comuni
sancendo la trasformazione dell’Alleanza attraverso lo scambio di informazioni e
da strumento di “difesa collettiva” in stru- di lezioni apprese, la condotta di fasi co-
mento di “sicurezza collettiva”, accettando muni di addestramento, il coordinamento
il principio della necessità di intervenire di messaggi pubblici ed il coinvolgimento
anche al di fuori dell’area euro–atlanti- nella pianificazione militare di quelle che
ca, su mandato ONU e ovunque abbiano vengono denominate “Non NATO Enti-
origine quei fenomeni che possono con- ties” (NNEs). Questo termine è utilizzato
figurarsi come probabili fonti di rischio per comprendere tutte quelle entità civili
per la sicurezza degli Stati membri. Inol- (Organizzazioni Internazionali, Organiz-
tre, introducendo il concetto di “Sicurezza zazioni Governative e non, Think Thanks,
Cooperativa”, ha mirato alla stabilità del Istituzioni nazionali e Università) impe-
panorama internazionale attraverso part- gnate o interessate alla soluzione di una
nership con Organizzazioni Internaziona- specifica crisi internazionale e potenzial-
li e Stati terzi. Con il passare del tempo, la mente in grado di fornire alla NATO le
NATO ha maturato la consapevolezza che conoscenze necessarie per acquisire una
lo strumento militare, da solo, non può ri- conoscenza più ampia della crisi e dell’am-
solvere una complessa crisi internaziona- biente in cui questa si sviluppa. L’adozio-
le e che per avere successo deve obbliga- ne del Comprehensive Approach, sin dalle
toriamente collaborare ed interagire con primissime fasi della pianificazione, ha lo
la dimensione civile. Pertanto, con il nuo- scopo di coinvolgere gli attori civili inte-
vo Concetto Strategico del 2010, adottato ressati alla gestione della crisi al fine di ot-
durante il Summit di Lisbona, il sistema di tenere una comprensione olistica e comu-
sicurezza della NATO si evolve ulterior- ne della crisi stessa, dell’ambiente in cui
mente ed affianca ai pilastri della “Difesa si sviluppa e degli obiettivi da perseguire,
Collettiva” e della “Sicurezza Cooperativa” oltre a facilitare una pianificazione coe-
un terzo pilastro, quello del “Crisis Ma- rente e condivisa delle attività da porre in
nagement”, da realizzare attraverso l’ado- essere e determinare le rispettive funzio-
zione di un approccio multidimensionale, ni e responsabilità. Il Comitato di Sicurez-
denominato “Comprehensive Approach”. Il za della NATO, al fine di rendere questo
termine Comprehensive Approach è oggi nuovo concetto realmente effettivo, ha
utilizzato in diversi contesti e con signi- emanato una specifica direttiva1 che ha
ficati a volte radicalmente differenti tra reso possibile la condivisione di informa-
loro. Nell’ambito dell’Alleanza esso pre- zioni classificate con le NNEs e l’accesso di

98
loro rappresentanti alle aree classificate. di comunicazione) e delle infrastrutture
Dal concetto generale del Comprehensive (PMESII3) dell’ambiente operativo. Ciò
Approach ha avuto origine un nuovo con- consente ai decisori di assumere le deci-
cetto, quello del “Knowledge Development” sioni più appropriate per il raggiungimen-
(KD) o “Processo di Sviluppo Cognitivo”. to degli obiettivi prefissati in modo più
Si tratta di un processo condotto a livello rapido, efficace ed economico, ma anche
strategico, operativo e, possibilmente, an- più sicuro per il personale militare dell’Al-
che tattico2 che, attraverso lo scambio di leanza.
informazioni con il mondo civile, permet- Il processo di pianificazione e il contributo
te ai decisori (comandanti militari e fun- fornito dal Knowledge Development
zionari civili e loro staff), sin dalle prime Il processo di pianificazione della NATO
fasi del processo di pianificazione, di ave- è una procedura complessa e standardiz-
re una comprensione dettagliata dell’am- zata, suddivisa in fasi e basata su una lo-
biente operativo e di conoscere i possibili gica step-by-step che può essere adattata
effetti che le azioni politiche, economiche, ad ogni situazione di crisi e che prevede
militari e civili (i quattro strumenti di po- la sincronizzazione di attività, lo scambio
tere degli Stati) possono avere sugli am- di informazioni e di ordini tra i livelli po-
bienti politico, militare, economico, socia- litico, strategico, operativo e tattico. Esso
le, delle informazioni (intesa come mezzi è disciplinato dalla “Comprehensive Ope-

99
Crisis Management

rations Planning Directive” (COPD) la cui Management o nell’ambito della ricerca o


ultima versione è datata 4 ottobre 2013. dell’insegnamento universitario. Anche il
Si tratta di un corposo documento, volu- Corpo d’Armata di Reazione Rapida della
tamente non classificato al fine di rendere NATO in Italia (NRDC-ITA) ha inserito
effettivo il coinvolgimento e l’interazione analisti civili nell’ambito del proprio team
con entità non militari. Le prime attività KD, facendo ricorso al sistema della Riser-
del processo di pianificazione hanno lo va Selezionata dell’Esercito. Il contributo
scopo di sviluppare una comprensione del team KD al processo di pianificazione
olistica della crisi, identificando gli attori è condotto in stretta collaborazione con
principali e le relazioni esistenti tra loro gli analisti intelligence, gli esperti d’area
ed effettuando un’analisi multifunzionale appartenenti ad ogni branca del Quartier
dell’ambiente operativo. In base a quan- Generale e gli esperti civili appartenenti a
to previsto dal “Knowledge Development quelle NNEs con le quali l’organizzazione
Handbook”4 e a quanto previsto dalla ci- militare interagisce. Tale contributo vie-
tata COPD, queste prime attività vengo- ne fornito mediante lo sviluppo, durante
no condotte da un’entità organicamen- le primissime fasi della pianificazione, di
te inserita nella branca intelligence dello due processi consequenziali: il “Sistema
strumento militare, che a livello operati- di Analisi dei Sistemi” (SoSA)5 e la “Prepa-
vo viene denominata “Knowledge Centre”, razione Omnicomprensiva dell’Ambiente
costituita da analisti civili e militari che, Operativo” (CPOE)6. Il SoSA è un processo
attraverso lo scambio di informazioni con interattivo e collaborativo che consente
le NNEs, analizzano la dimensione uma- di analizzare e comprendere la situazione
na sotto il profilo PMESII. L’esigenza di in ambienti operativi complessi, permet-
includere selezionati esperti civili in cam- tendo, attraverso la percezione di tutti
po politico, economico e sociale nell’am- gli elementi di informazione disponibili,
bito di un’organizzazione militare deriva la maturazione di una reale ed omnicom-
dalla necessità di analizzare l’ambiente prensiva “consapevolezza situazionale”,
operativo ad opera di esperti di settore, ossia un’interpretazione completa della
in grado, soprattutto, di comprendere realtà e l’acquisizione di una cognizione
e valutare l’ambiente operativo da una dell’ambiente oggetto di studio non più
prospettiva non esclusivamente milita- basata sulla “comprensione”, ossia sull’im-
re. Si tratta di esperti che, oltre ad avere patto che la situazione corrente avrà sui
una specifica formazione universitaria, propri obiettivi, ma sulla “proiezione”, che
hanno maturato un consistente bagaglio consente di fare valutazioni sulla gamma
di esperienze in ambito internazionale, dei possibili risultati che una potenziale
lavorando per Organizzazioni o Istitu- azione potrebbe avere sui vari settori del-
zioni a vario titolo impegnate nel Crisis la dimensione umana. In pratica, questo

100
approccio consente di passare dalla sem- sunto multidimensionale per ogni Paese
plice gestione dell’emergenza, alla piani- preso in considerazione, comprendente
ficazione strutturale delle attività, volta la situazione corrente, l’individuazione
al raggiungimento di obiettivi di lungo degli elementi caratteristici del sistema
termine nell’ambito di un’evoluzione con- e le loro relazioni, nonché i suoi punti di
trollata della crisi. Il SoSA è condotto con forza, debolezze e vulnerabilità e, infine,
l’ausilio di uno specifico software messo a un giudizio complessivo. L’attività con-
disposizione degli analisti dalla NATO, il dotta dal team KD nell’ambito del SoSA è
TOPFAS SAT (Tools for Operations Plan- da considerare attività preliminare per lo
ning Functional Area Service – System sviluppo della CPOE. La CPOE è un pro-
Analysis Tool) che facilita la comprensio- cesso analitico ed interfunzionale, per
ne globale delle dinamiche, delle capacità, la quale la branca intelligence (team KD
del comportamento e dell’interazione dei compreso), oltre ad essere il maggior con-
vari sistemi, loro sottosistemi ed elementi tributore, ricopre il ruolo di coordinatore.
all’interno dell’ambiente operativo. Par- È un processo che coinvolge l’intero Staff
tendo dall’individuazione degli elementi per sviluppare una comprensione mul-
che compongono i diversi sistemi PMESII tidimensionale delle principali caratteri-
e l’inserimento in banca dati di tutte le in- stiche dell’ambiente operativo, nelle sue
formazioni disponibili per ognuno di essi, dimensioni terrestre, aerea e marittima,
compresa la loro collocazione geografica che servirà a supportare l’attività di pia-
(System Design), gli analisti analizzano le nificazione. La CPOE, che segue lo sche-
possibili problematiche caratterizzan- ma di analisi PMESII, partendo dalle co-
ti l’ambiente operativo, individuando i noscenze e dalle deduzioni acquisite nello
fattori che le caratterizzano ed il tipo di sviluppo del SoSA, le rappresenta in modo
connessione che esiste tra loro. Ciò per- chiaro e le integra con numerosi dettagli
mette la costruzione di specifici “Influen- (fotografie, diagrammi, schemi) e con:
ce Diagram”, utili per comprendere come • un inquadramento geografico dell’am-
una determinata situazione potrebbe biente operativo
cambiare nel breve, medio o lungo perio- • la morfologia del terreno, le stagionali
do, intervenendo sui singoli fattori che la condizioni climatiche e la loro influen-
caratterizzano. Mettendo assieme tutte za sulla condotta delle operazioni
le informazioni ottenute e le relative de- • lo sviluppo di un’analisi delle forze
duzioni, gli analisti sono quindi in grado amiche e degli attori neutrali che pos-
di compilare un “System Summary Sheet”, sono influenzare le operazioni con-
un sunto delle caratteristiche di ogni sin- giunte.
gola dimensione PMESII e, successiva- La CPOE inizia durante la prima fase del
mente, il “System of Systems Analisis”, un processo di pianificazione, appena termi-

101
Crisis Management

nata la raccolta delle informazioni e la fonda e completa comprensione della crisi


compilazione del SoSA. Essa viene pre- stessa e dei diversi settori della specifica
sentata allo Staff durante la seconda fase dimensione umana coinvolta.
del processo ed è completata e presentata Nel corso del 2017 il Comando del NR-
al Comandante durante la terza fase. Suc- DC-ITA ha fortemente sostenuto la sotto-
cessivamente viene rifinita ed aggiornata, scrizione di una serie di “Memorandum of
fino al termine dell’operazione. Cooperation” con prestigiosi Atenei italia-
NRDC-ITA e la messa in pratica del ni, finalizzati a creare strette sinergie fra
Comprehensive Approach il mondo militare e quello accademico. Ciò
L’attuazione di quanto previsto dal con- è stato realizzato su input del Comandan-
cetto del Comprehensive Approach, ossia te del NRDC-ITA, Generale di Corpo d’Ar-
l’interazione tra mondo civile e militare mata Roberto Perretti, che ha ritenuto
nell’ambito del Crisis Management, è da conclusa la positiva fase di sperimentazio-
tempo una priorità per il NRDC-ITA. In ne iniziata nel 2013 con due Università, la
tale contesto, l’esperienza maturata, so- Libera Università Carlo Cattaneo (LIUC)
prattutto con il mondo accademico, ha di Castellanza (VA) e la Facoltà di Scienze
dimostrato che la collaborazione non solo Politiche della Jagiellonian University di
è possibile, sia durante la fase di pianifica- Cracovia – Polonia, ed ha, quindi, dato lo
zione che in quella di condotta delle ope- slancio per la creazione di una rete sta-
razioni, ma è di grande utilità per una pro- bile di interazioni con selezionati Atenei,
102
in grado di supportare il NRDC-ITA nella tra settembre e dicembre 2017, la sotto-
comprensione della dimensione umana, scrizione di cinque Accordi di Coopera-
non solo degli scenari d’esercitazione, ma zione con l’Università di Parma, la Libera
anche dei reali scenari di crisi internazio- Università Internazionale degli Studi So-
nali che la NATO monitorizza costante- ciali Guido Carli (LUISS) di Roma, l’Uni-
mente. Per la realizzazione di questo pro- versità L’Orientale di Napoli, l’Università
getto, il Gen. D. Maurizio Riccò, Capo di Cattolica del Sacro Cuore di Milano e la
Stato Maggiore del NRDC-ITA, dopo aver CIELS - Scuola Superiore Universitaria
incontrato i Rettori degli Atenei ed aver per Mediatori Linguistici di Milano.
presentato il Corpo d’Armata, il suo ruo- Questi accordi si aggiungono a quello si-
lo e le sue responsabilità, ha proposto loro glato nel marzo del 2015 con la citata Li-
una forma di collaborazione che, coinvol- bera Università Carlo Cattaneo. Conte-
gendo professori, ricercatori e studenti, stualmente, sono in corso le procedure per
possa essere svolta a vantaggio di tutti i formalizzare un ulteriore Memorandum
soggetti coinvolti. of Cooperation con l’European University
Questa attività ha avuto successo e la Institute di Firenze. Gli accordi sottoscritti
proposta del NRDC-ITA è stata dapprima prevedono, oltre alla possibilità di orga-
accolta favorevolmente dai Rettori e, suc- nizzare seminari, conferenze e lezioni su
cessivamente, approvata dai competenti argomenti di comune interesse, il coinvol-
organi accademici. Ciò ha reso possibile, gimento delle Università nelle attività di
103
1. AC/35-D/1040-REV6 – “Supporting Document on
Information and Intelligence Sharing with Non-NATO
Entities” emanata dal Comitato di Sicurezza della NATO in
data 21 agosto 2014
2. In ambito NATO non è obbligatorio che il livello tattico
si doti di capacità KD
3. Acronimo composto dalle lettere iniziali delle dimensioni
in cui viene suddiviso l’ambiente operativo: politico,
militare, economico, sociale, delle informazioni e delle
infrastrutture
4. Documento predottrinale sul Knowledge Development
emanato dal Bi-Strategic Command il 09 febbraio 2011
5. Acronimo derivante dal termine inglese “System of
Systems Analisis”
6. Acronimo derivante dal termine inglese “Comprehensive
Preparation of the Operational Environment”
104
Crisis Management

analisi degli scenari di crisi internaziona- plauso del Capo di Stato Maggiore e del
le, condotte dal team KD, affinché il loro suo Staff.
contributo venga messo a sistema dal NR- Conclusioni
DC-ITA e sfruttato nel continuo impegno L’attuazione del Comprehensive Appro-
della NATO per la sicurezza comune. ach da parte del NRDC-ITA consente ai
Gli accordi sottoscritti hanno immedia- suoi analisti, attraverso la collaborazione
tamente prodotto i primi risultati. Infatti, con gli Atenei, di ampliare le conoscenze
durante il mese di settembre 2017, quat- dell’ambiente operativo, acquisendo una
tro studenti della CIELS, provenienti dal piena “consapevolezza situazionale” del-
Corso di Studi in Scienze della Mediazione la dimensione umana delle aree oggetto
Linguistica, indirizzo “Sicurezza e Difesa di studio. L’esperienza maturata in tale
Sociale”, hanno svolto presso il NRDC-ITA contesto dal NRDC-ITA ha provato che
un tirocinio formativo di 150 ore. tale risultato può essere raggiunto solo
I quattro studenti, contestualizzando le attraverso una profonda interazione tra
competenze maturate durante il percor- le dimensioni civile e militare e ciò, a cau-
so di formazione accademica, hanno svi- sa della complessità delle moderne crisi
luppato, in collaborazione con analisti ed internazionali e dell’incidenza di sempre
esperti militari, temi di carattere sociale nuove ed impreviste minacce, può fare la
inerenti a scenari di crisi reale. differenza tra il successo ed il fallimento
Lo scorso ottobre, circa 60 studenti della di una missione.
LUISS e 5 studenti dell’Università di Par- Per tale motivo, è orientamento diffuso e
ma, coordinati dai loro Professori, hanno consolidato nella NATO, per quei coman-
partecipato all’Esercitazione “Brilliant Le- di come il NRDC-ITA, che da Joint Task
dger 2017”, durante la quale il NRDC-ITA Force Headquarters si sono o sono in pro-
ha ottenuto la validazione quale Com- cinto di riconfigurarsi in Land Component
ponente Terrestre della nuova Enhanced Command (ricoprendo un ruolo non più a
NATO Response Force. In tale contesto, livello operativo ma tattico) di continuare
le Università, interagendo in videocon- ad avere una capacità di analisi PMESII
ferenza con il team KD, hanno fornito il con l’ausilio di una cellula KD. Ciò permet-
loro supporto nella comprensione delle te al Comando della Componente Terre-
dimensioni politica, economica e sociale stre di dialogare con l’omologa organizza-
dello scenario d’esercitazione. Al termine zione KD del livello superiore e di fornire
dell’attività addestrativa, tutti gli studenti, un adeguato supporto alle Grandi Unità
accompagnati dai loro professori, hanno dipendenti in termini di comprensione
visitato la sede del NRDC-ITA ed hanno di specifiche situazioni o problematiche
presentato al personale militare del Co- inerenti la dimensione umana dell’area di
mando le analisi condotte, riscuotendo il competenza.

105
7
OSSERVATORIO
STRATEGICO

ALMENO
MOTIVI
PER CUI LA
PROPAGANDA
DAESH
È ANCORA P ERICOLOSA

Salvatore SANARICA

E’
vero, probabilmente la propa- Daesh sia stato pressoché sconfitto mi-
ganda non uccide, perlomeno litarmente in Iraq e Siria, la sua propa-
non direttamente. È altrettan- ganda – calata dell’85% rispetto ad agosto
to vero che la propaganda è spesso punto 20151 – rimane un fattore di rischio. Dae-
di partenza e indicatore di un processo di sh è il gruppo terrorista che ha prodotto
radicalizzazione in corso, che trasforma propaganda con volumi, velocità, qualità e
individui a rischio in terroristi. Sempli- livello di sofisticazione mai visti in prece-
ficando: contrastare la propaganda oggi denza. Soprattutto ha radicalmente cam-
permette di prevenire il dilagare della ra- biato il modo con cui i gruppi terroristici
dicalizzazione e, in prospettiva, di ridurre comunicano e convincono. Un’evoluzio-
la probabilità di attacchi domani. Sebbene ne destinata a rimanere anche quando il
106
gruppo scomparirà. Non solo per l’elevata esistente tra elevate aspettative indivi-
qualità di immagini, video, la loro effera- duali e limitate opportunità associate alla
tezza e viralizzazione. Soprattutto perché loro condizione sociale. Questo è lo spazio
la propaganda Daesh ha assunto il ruolo in cui la propaganda opera. Più è ampio
di strumento orientata al conseguimento questo divario, più è probabile che gli in-
di obiettivi concreti. Più di ogni altra cosa, dividui siano vulnerabili alla radicalizza-
la propaganda è stata, e continua ad es- zione e trovino nell’ideologia estremista le
sere, il motore della radicalizzazione, che risposte ai propri bisogni. La propaganda
porta al gruppo nuove reclute, simpatiz- Daesh fa leva sulle aspettative disatte-
zanti e sostegno popolare. L’elemento co- se che società ed istituzioni tradizionali
mune nei soggetti radicalizzati è il divario non riescono a soddisfare, proponendo il
107
Almeno 7 motivi per cui la propaganda Daesh è ancora pericolosa

gruppo come unica alternativa per appa- zioni di vertice dell’organizzazione (come
gare le esigenze di simpatizzanti e popo- nel caso di al-Baghdadi). Le azioni che la
lazione. Essa strumentalizza le aspetta- comunità internazionale ha avviato per
tive dei soggetti a rischio, trasformando contrastare a Daesh stanno generando
gli individui più vulnerabili in elementi risultati positivi. Ma è bene essere reali-
attivi del gruppo, spingendoli a condurre stici: già in passato Daesh ha dimostrato
attacchi terroristici. La comunicazione è grandi capacità di sopravvivenza. Sebbe-
sempre stata cruciale per Daesh. Più che ne a fine 2011 il gruppo fosse pressoché
le parole lo confermano alcuni elemen- annientato, tre anni più tardi controllava
ti tangibili. Innanzi tutto il significativo vaste aree di Iraq e Siria. Il suo brand era
budget allocato per le innumerevoli e va- diventato globale ed aveva ricevuto una
ste operazioni di comunicazione. Anche decina di richieste di affiliazione da grup-
la selezione del personale assegnato al pi in altre regioni. In questo momento Da-
Communication Department, non a caso esh è senza dubbio più capace, più ricco,
definito il reparto operazioni speciali del meglio organizzato ed armato di quanto lo
gruppo2. Normalmente negli altri gruppi fosse nel 2011. Quindi non si può esclude-
terroristici gli elementi migliori vengono re che, come nel 2011, il gruppo soprav-
assegnati al braccio militare. Non per Da- viva e si rigeneri. Per farlo, a similitudine
esh. Il Communication Department riceve i del passato, Daesh punta soprattutto sulla
“talenti” del gruppo. Sempre da qui vengo- propaganda. Ieri strumento per “rimanere
no scelti coloro che ricopriranno le posi- ed espandersi”3, oggi essenziale a tenere
108
in vita il gruppo. Qualsiasi sia il futuro del
gruppo, la propaganda Daesh rimane pe-
ricolosa ed è destinata a fare scuola. Ecco
perché:
1. difficoltà degli Stati: terrorismo ed
estremismo esistono e si rafforzano
negli spazi in cui gli attori legittimi
sono deboli o assenti. Vale tanto nel-
la dimensione territoriale, quanto nel
communication space. Il successo del-
la propaganda Daesh trova riscontro NATO INFORMATION AND
innanzitutto in una complessa strate- COMMUNICATORS CONFERENCE
gia di comunicazione, organizzazione (NICC) 2018
efficace, adeguato livello di risorse e
spregiudicatezza del gruppo. Eppure Comunicazione ed informazione sono
non sarebbe possibile spiegare il suo vitali anche per la NATO. Da 10 anni la
successo senza tener conto delle note- NATO organizza un incontro con tutti i
voli difficoltà di molti Stati e organiz- sui comunicatori per condividere espe-
zazioni internazionali nel garantire la rienze, identificare nuove sfide e pro-
sicurezza del communication space, la muovere innovazione, per aumentare la
cui risposta si è spesso limitata a timide sicurezza collettiva. La NICC 2018 si è
campagne di counter-narrative; tenuta a Roma dal 17 al 21 settembre ed
2. modello e benchmark: fino a qualche ha affrontato il tema cruciale dell’Infor-
anno fa i video di Osama bin Laden mation Environment Assessment, ovvero
erano il riferimento della propaganda la valutazione dell’ambiente informativo.
estremista. Rivisti oggi, hanno il sapore Il Gen. S.A. Roberto Nordio ha aperto la
della preistoria, oramai sopraffatti da conferenza soffermandosi sull’esigenza
immagini dinamiche, coinvolgenti che di un ulteriore impulso della NATO, per
chiamano all’azione. La propaganda trasformare la comunicazione da stru-
Daesh costituisce il nuovo riferimento mento che molti Stati e organizzazioni
ed è un punto di non ritorno. Essa è de- estremiste utilizzano per destabilizzare e
stinata ad influenzare l’intero mondo creare insicurezza, a capacità strategica
jihadista diventando, per gli altri grup- a sostegno della stabilità. La Difesa ita-
pi, modello con cui misurarsi e fonte di liana ha partecipato con propri esperti e
ispirazione. Come conseguenza, anche relatori, rinnovando l’urgenza di rivolgere
se Daesh dovesse essere sconfitto, il maggiore attenzione e risorse alle minac-
suo modo di fare propaganda sopravvi- ce provenienti dal fianco Sud.

109
Almeno 7 motivi per cui la propaganda Daesh è ancora pericolosa

vrà. La triste certezza è che dalla pro- zanti. Ma non dai siti degli organi di
paganda Daesh non si torna indietro; informazione, perché si violerebbero le
3. media come amplificatori: i media tra- norme a tutela della libertà di stampa.
dizionali si sono trasformati nel canale Non meraviglia che più della metà della
primario con cui la propaganda Daesh propaganda online risieda in siti web e
viene distribuita. Per essere conside- profili social dei media, pubblicamente
rato un player internazionale Daesh e liberamente accessibili e protetti dalle
aveva bisogno dalla visibilità mon- norme sulla libertà di stampa;
diale data dai media di profilo globa- 4. sicurezza delle piattaforme digitali:
le. Ha fatto l’ovvio. Ovvero fornire ai come per i media tradizionali, anche le
media internazionali quello che cerca- piattaforme digitali hanno dimostrato
vano: grandi titoli, clamore, sangue e di avere serie difficoltà ad arginare la
un’enorme quantità di propaganda di diffusione di materiale estremista. Gio-
elevata qualità. I media sono diventa- ca a sfavore l’enorme quantità dei dati5,
ti – spesso senza accorgersene – cassa i limitati investimenti in sicurezza del-
di risonanza e deposito di contenuti le piattaforme digitali e una normativa
estremisti. È una situazione che vanifi- lasca. Tutti fattori che non garantisco-
ca gran parte delle attività di contrasto no di prevenire l’esposizione degli indi-
alla propaganda. Un esempio tra tanti vidui a rischio a contenuti estremisti.
è il video del pilota giordano brucia- Lo dimostra la viralizzazione di tanti
video di propaganda, oppure l’incon-
sapevole finanziamento di numerosis-
sime campagne pubblicitarie online a
beneficio di siti estremisti, come svela-
to da un’inchiesta del Times di febbra-
io 20176. Emblematico il banner della
Mercedes Classe-E sullo sfondo di un
canale YouTube pro-Daesh7;
5. propaganda non ufficiale: Daesh è riu-
scito a mobilitare numerosi individui
to vivo da Daesh a febbraio 2015 che, che mai avrebbero combattuto in Iraq,
sin dalla sua pubblicazione, è possibile Siria o Libia, ma che si sono dimostrati
guardare integralmente su Fox News4. formidabili nella produzione e distri-
È lo stesso video che organi di sicurezza buzione di propaganda su canali pa-
e piattaforme digitali hanno immedia- ralleli a quelli ufficiali. Sono i cosiddetti
tamente rimosso da siti e canali social fan boys, che hanno portato rinnovate
riconducibili a Daesh o suoi simpatiz- energie, nuove competenze e grande

110
capacità di accesso ad audience locali.
Ha dato ruolo, dignità e scopo a questi
individui, come illustrato nel manua-
le “Media Operative, you are a mujahid, GLOBAL COALITION AGAINST DAESH E
too”8. Oggi la propaganda non ufficiale STRATEGIC COMMUNICATIONS CELL
è più attiva, viva e creativa dello stes- Il 10 settembre 2014 gli Stati Uniti, in linea
so Communication Department ufficiale. con la risoluzione ONU 2170, hanno costi-
Inoltre questi individui, operando al di tuito la Global Coalition against Daesh. Ad
fuori delle aree sotto influenza Daesh, oggi la Global Coalition conta 79 membri.
hanno affrancato la macchina dalla Le sua attività si articolano in 5 pilastri:
propaganda dalla pressione delle ope- campagna militare; stabilizzazione delle
razioni militari; aree liberate; contrasto a propaganda ed
6. polarizzazione della società: gli attacchi ideologia; lotta sul piano finanziario; con-
terroristici non si limitano a causare trasto al flusso dei foreign fighters. A set-
morti, feriti e danni materiali. Essi am- tembre 2015 il Regno Unito ha annunciato
plificano le spaccature nel tessuto so- la costituzione della Strategic Communi-
ciale, offrendo spazio e visibilità anche cations Cell, unità multinazionale dedicata
ai gruppi estremisti antagonisti (per esclusivamente al contrasto di propagan-
es. estrema destra) che guadagnano da ed ideologia, cui anche l’Italia contri-
sostegno e simpatizzanti. Aumenta il buisce con propri esperti. La Strategic
seguito delle ideologie estremiste, con Communications Cell conduce operazioni
un generale incremento nel livello di ed iniziative di comunicazione – in Medio
polarizzazione della società, l’ulteriore Oriente, Nord Africa, Sahel, Golfo, Sud-Est
marginalizzazione delle comunità a ri- Asia ed Europa – per ridurre l’efficacia del-
schio radicalizzazione e l’ampliamento la propaganda Daesh, supportare gli attori
del divario tra aspettative e opportu- legittimi ed evitare che individui e gruppi
nità. Tutti elementi che, in una spirale a rischio vengano esposti alla propagan-
continua, favoriscono sia il processo di da e si radicalizzino. Ha ottenuto risultati
radicalizzazione jihadista, ma ancora di estremamente positivi e costituisce il rife-
più l’estrema destra; rimento per nuove iniziative o lo sviluppo
7. opportunità associate all’evoluzione di analoghe capacità nazionali. La costitu-
tecnologica: ultimo ma non meno im- zione della Strategic Communications Cell,
portante, l’agilità e la flessibilità delle indica la mutata consapevolezza sul ruolo
organizzazioni terroristiche consente che la comunicazione ha nella gestione
loro di approfittare delle novità che l’e- delle crisi internazionali e la necessità di
voluzione tecnologica offre, soprattutto non limitare le attività di comunicazione
su piattaforme digitali e web. I terroristi all’area di intervento militare.

111
Il RESEARCH INFORMATION AND accettano i rischi dell’innovazione
COMMUNICATION UNIT (RICU), e sono pronti a sperimentare nuove
esempio di agenzia di comunicazione tecnologie. Aumenta il divario con gli
per la sicurezza nazionale Stati, per natura lenti ad adeguarsi agli
scenari in rapida evoluzione. Stati ed
Il RICU è una unità interagency costituita organizzazioni internazionali, sempre
nel 2007 con il compito di guidare le at- più spesso, sono costretti ad inseguire.
tività di comunicazione del governo bri- Ad esempio, mentre la maggior parte
tannico (analisi, consulenza, prevenzione, della organizzazioni pubbliche utiliz-
contrasto e gestione delle crisi) per far zano dalle 2 alle 5 piattaforme social,
fronte alla minaccia estremista e garan- nel corso del 2017 Daesh ha utilizzato
tire la coesione della comunità nazionale. 400 diverse piattaforme per distribu-
Risponde al Cabinet Office (ufficio del ire la propria propaganda, creando un
Primo Ministro); il suo operato è guida- network capillare, ridondante e diffici-
to dall’Home Office (Interni), dal Foreign le da demolire.
and Commonwealth Office (Esteri) e dal Insomma, nonostante tanti passi in avan-
Department for Communities and Local ti, sul fronte della propaganda la situazio-
Government (Affari regionali e locali). ne rimane favorevole ai gruppi estremisti.
In poco più di 10 anni il suo budget è cre- Soprattutto all’inizio, la dimensione cogni-
sciuto da 2 a 40 milioni di sterline e lo staff tiva di Daesh – quella che consente all’or-
da 3 a 70 esperti di comunicazione, ana- ganizzazione di guadagnare il supporto
listi, psicologi, ricercatori. Il RICU condu- della popolazione e ingrossare le proprie
ce una costante attività di monitoraggio fila – è stata sottovalutata e le azioni di
del communication space per identificare contrasto considerate accessorie alle atti-
individui e comunità a rischio, analizzare vità di intelligence, alle campagne militari e
specifiche motivazioni e fattori ambientali alle operazioni di polizia. Tant’è che ci si è
che influenzano i processi di radicalizza- spesso limitati a poche iniziative di coun-
zione. Le informazioni ottenute sono la ter-narrative. La realtà – soprattutto il suc-
base per una serie di attività sincroniz- cesso della propaganda Daesh – ha però
zate atte a prevenire la radicalizzazione, dimostrato i limiti di questo approccio e
agevolare l’integrazione sociale, propor- soprattutto ha provato il principio che co-
re alternative positive e rendere l’intero municare “contro” serve a poco e, spesso,
ambiente più resistente all’estremismo. È finisce per aumentare legittimità e forza
un modello considerato tra i più efficaci, della controparte. Il communication space
mutuato da molti altri paesi soprattutto in è una dimensione a sé, complementare
Europa. L’Italia non è (ancora) tra questi. ma non subordinata alle altre. Essa, alla
stregua di uno spazio fisico, va presidiata

112
Almeno 7 motivi per cui la propaganda Daesh è ancora pericolosa

e protetta con programmi di monitorag- nello spazio aereo e nei mari. È necessaria
gio, prevenzione e intervento. Non farlo un’agenzia di comunicazione nazionale a
significa lasciare dei vuoti che altre orga- connotazione interministeriale. Un’unità,
nizzazioni inevitabilmente riempiranno, come il Research Information and Comu-
appropriandosene, proiettando la propria nication Unit (RICU) britannico, capace di
ideologia in maniera spregiudicata, con ri- progettare, ideare, condurre e monitorare
schi per la sicurezza nazionale e stabilità campagne di comunicazione a supporto
internazionale. Non agire adeguatamente della sicurezza e degli interessi nazionali.
equivale alla scelta consapevole di cederla È l’unico modo per trasformare il dominio
all’estremismo e permettere che si svilup- della comunicazione da attuale fattore di
pino pericolosi processi di radicalizzazio- vulnerabilità ad elemento di stabilità e si-
ne. Oggi Daesh punta sulla propaganda curezza. Tempi, risorse e lungimiranza di
per rimanere in vita, per guadagnare e queste scelte definiranno la capacità ita-
mantenere il sostegno della popolazione e liana di contrastare il terrorismo di matri-
per continuare a reclutare. Re-investire in ce jihadista.
propaganda permette a Daesh di combi-
1. http://theglobalcoalition.org/en/maps_
nare i propri punti di forza, le opportunità
and_stats/daesh-propaganda-october-85-less-
offerte dall’evoluzione tecnologica con le august-2015/
difficoltà dei governi, delle piattaforme 2. https://icct.nl/wp-content/uploads/2016/11/
digitali e dei media. Accanto a Daesh an- ICCT-Whiteside-Lighting-the-Path-the-
che un gran numero di gruppi terroristi Evolution-of-the-Islamic-State-Media-
emergenti che puntano, sul piano della Enterprise-2003-2016-Nov2016.pdf
3. Riferimento al titolo del quinto numero del
propaganda, ad emulare o addirittura a
periodico Dabiq pubblicato da Al Hayat Media
fare meglio. Ma anche Al Qaeda, tempo- Center, agenzia di propaganda di Daesh
raneamente messa in ombra dai successi 4. http://video.foxnews.com/
di Daesh, ma sempre pericolosa. Al Qaeda v/4030583977001/?#sp=show-clips
sta capitalizzando sulle sconfitte militari e 5. Sul solo YouTube ogni minuto vengono
sulle critiche all’ultra-violenza di Daesh, caricati 24.000 minuti di contenuti
6. https://www.thetimes.co.uk/article/big-
proponendosi quale organizzazione soli-
brands-fund-terror-knnxfgb98
da e “moderata”. Difficile a credersi per il
7. https://www.thesun.co.uk/news/2821525/
gruppo responsabile del più grande attac- mercedes-unintentionally-funds-terrorism-
co terroristico mai condotto. Per ribalta- after-advert-appears-on-terrorist-youtube-
re la situazione, è vitale dotarsi, a livello propaganda-video/
nazionale, della capacità di operare nel 8. Manuale “Media Operative, you are a
communication space in modo da garanti- mujahid, too” edito dall’agenzia di propaganda
Daesh Salahuddin Province Media Office a
re un adeguato livello di sicurezza al pari
Maggio 2015 e successivamente dall’agenzia di
di quanto avviene sul nostro territorio, propaganda Himma Library ad aprile 2016
113
CARTINA MISSIONI
CARTINA MISSIONI
DIFESA NEWS
Ucraina: il Capo di Stato Maggiore della flagship Carlo Margottini, ha ammainato la
Difesa in visita ufficiale propria insegna cedendo il comando all’Am-

La prima visita del Generale Graziano nel Pa- miraglio Alfonso Perez de Nanclares, imbar-
ese è stata un’occasione per fare il punto di cato sulla nave spagnola Castilla.
situazione della cooperazione bilaterale tra Gibuti, 6 Agosto
le forze armate dei due Paesi e sottolinea-
re l’impegno dell’Italia per mantenere alto Libano: il Generale Del Col al comando
il livello della collaborazione, pur nell’attua- della missione Unifil
le congiuntura internazionale di difficoltà
economiche e di profondi mutamenti geo
strategici. Durante i colloqui con il Vice Mi-
nistro Petrenko, il Generale Graziano ha sot-
tolineato come la Difesa italiana sia davvero
soddisfatta della qualità della cooperazione
con l’Ucraina, considerata un attore chiave
nell’area e un Paese con un ruolo fondamen-
tale nel processo di stabilizzazione dell’inte-
ra regione.
Kiev, 3 Agosto
“La nomina del Generale Stefano Del Col a
Operazione UE Atalanta: l’Italia cede il capo della missione e comandante di Unifil
comando alla Spagna è un grande onore di cui l’Italia è particolar-
L’Italia ha completato un nuovo ciclo di Co- mente orgogliosa. Questo cambio al vertice
mando dell’operazione europea Atalanta, ci porta per la quarta volta al comando di
da 10 anni dispiegata nell’Oceano Indiano una missione importante per la stabilizzazio-
con lo scopo di garantire la sicurezza del ne dell’area e dell’intera regione”. Queste
traffico marittimo contro la minaccia della le parole del Ministro Elisabetta Trenta che,
pirateria. Nel porto di Gibuti il Force Com- insieme al Capo di Stato Maggiore della Di-
mander, contrammiraglio Simone Malvagna, fesa, Generale Claudio Graziano, ha presen-
imbarcato con il suo staff internazionale sulla ziato alla cerimonia di cambio al comando
116
della missione UNIFIL - United Nations Inte-
rim Force in Lebanon, tenutasi a Naqoura,
sede del quartier generale della missione,
dove il Generale irlandese Michael Beary ha
passato il testimone all’alto ufficiale italiano.
Naqoura (Libano), 7 Agosto

European Championships: 32 medaglie


dagli atleti militari

to alle popolazioni residenti. Attualmente,


oltre 360 militari, stanno operando presso
i comuni delle Marche (Arquata del Tronto,
Castelsantangelo sul Nera, Visso, Sarnano
e Montegallo), Lazio (Amatrice e Accumoli)
e Abruzzo (Campotosto) e centinaia sono
i mezzi speciali del Genio impiegati. Solo
nell’ultimo anno sono stati demoliti 602 edi-
fici pericolanti e rimosse oltre 150.500 ton-
nellate di macerie.
Si conclude con un grande successo per gli Roma, 24 Agosto
atleti italiani l’edizione 2018 degli European
Championships. Sono 60 le medaglie vinte Europei paralimpici 2018: nuovi successi
dall’Italia, che si colloca al terzo posto tra i per il GSPD a Berlino
paesi partecipanti alle competizioni. Trenta-
due medaglie sono state conquistate da at-
leti militari: 6 d’oro, 8 d’argento e 18 di bron-
zo. I campionati si sono svolti a Glasgow,
location dedicata alle gare di tuffi, nuoto
di fondo, nuoto sincronizzato, canottaggio,
ginnastica artistica e ciclismo; mentre a Ber-
lino hanno avuto luogo le gare di atletica.
Glasgow – Berlino, 13 Agosto

Terremoto centro Italia, continua il lavoro


dell’Esercito Si è conclusa con due medaglie, una d’oro e
A due anni dalla prima scossa sismica conti- una d’argento, la partecipazione degli atleti
nua il lavoro di centinaia di uomini e donne del Gruppo Sportivo Paralimpico della Dife-
dell’Esercito impiegati nel quadro dell’Ope- sa (GSPD) agli Europei paralimpici di Berli-
razione Sabina 2 nella demolizione di edifici, no. Il primo a far sventolare il Tricolore con
rimozione macerie e di sicurezza e suppor- la conquista dell’oro nel getto del peso nella
117
misura 11.17 è stato il Tenente Colonnello
Giuseppe Campoccio. Il Caporal Maggio-
re Scelto Monica Contrafatto, medaglia di
bronzo a Rio 2016 e argento a Londra 2017,
ha vinto l’argento nei 100 metri piani regi-
strando un tempo di 15.61.
Roma, 27 Agosto

Carabinieri: nasce lo Squadrone Eliportato


Cacciatori Puglia
di Porta San Paolo, monumento eretto alla
memoria degli 87.000 militari Caduti duran-
te la Guerra di Liberazione. Successivamen-
te anche al Parco della Resistenza c’è stato
l’omaggio ai militari caduti. Presenti alle ce-
rimonie, tra gli altri, il Capo di Stato Mag-
giore della Difesa, il Vice Presidente dell’As-
sociazione Nazionale Combattenti della
Guerra di Liberazione, i rappresentanti delle
Associazioni Combattentistiche e d’Arma e
numerosi cittadini.
La cerimonia di istituzione del nuovo repar- Roma, 8 Settembre
to si è svolta a Vico del Gargano, presenti
il Ministro della Difesa, il Capo di Stato I Fucilieri del 16° Stormo all’esercitazione
Maggiore dell’Aeronautica, il Comandante Ample Strike 2018
Generale dell’Arma dei Carabinieri, autori-
tà civili, militari e religiose, e tanti cittadini.
Lo Squadrone si unisce a quelli già istituiti
in Sardegna e Sicilia, indispensabili per as-
sicurare il controllo delle zone più impervie
di quelle Regioni più sensibili sotto il profilo
della pubblica sicurezza, integrandosi all’at-
tività svolta dai reparti territoriali.
Vico del Gargano (Foggia), 5 Settembre

Celebrato il 75° anniversario della difesa


di Roma All’evento ha preso parte un team di Fucilie-
Le commemorazioni si sono aperte con la ri dell’Aria del 16° Stormo “Protezione del-
deposizione di una corona di alloro da parte le Forze”, nel ruolo di Joint Terminal Attack
del Presidente della Repubblica Sergio Mat- Controller (JTAC), una delle specialità pre-
tarella alla stele commemorativa dei caduti giate dei fucilieri dell’Aria, in grado di inte-
118
ragire con assetti aerei da combattimento in Roma, 13 Settembre
supporto ravvicinato a truppe operanti a ter-
ra. L’Ample Strike, svoltasi nella Repubblica Operazione UE Sophia: Training sul
Ceca, ha visto la partecipazione di 19 paesi Gender a Roma
Nato, con l’obiettivo principale di standar-
dizzare le procedure di aerocooperazione in
contesti interforze e multinazionali.
Martina Franca (Taranto), 8 Settembre

Il Generale Falsaperna nominato Segreta-


rio Generale della Difesa

Nel progetto si è affrontata la tematica non


solo in riferimento al tradizionale binomio
uomo/donna, ma anche in senso più ampio,
rivolgendo una maggiore attenzione alla
questione dei soggetti che si trovano in par-
ticolari condizioni di vulnerabilità. Obiettivo
del Progetto-pilota è stato quello di formare
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Mi- il personale libico coinvolto che, grazie alle
nistro della Difesa Elisabetta Trenta ha nomi- competenze acquisite, da tirocinante è dive-
nato il Generale di Corpo d’Armata Nicolò nuto a sua volta istruttore.
Falsaperna nuovo Segretario Generale della Roma, 14 Settembre
Difesa e Direttore Nazionale Armamenti. Su-
bentrerà nell’incarico al Generale di Squa- 11^ edizione della CIMIC Units
dra Aerea Carlo Magrassi. L’alto Ufficiale Commanders’ Conference
dell’Esercito ha ricoperto numerosi incarichi
di comando e di staff presso unità del genio,
prima di guidare la brigata Aosta in Koso-
vo nel 2007 e di assumere l’incarico di Vice
Capo del IV Reparto logistico dello Stato
Maggiore dell’Esercito e successivamente
quello di Vice-capo di Gabinetto del Mini-
stro della Difesa. E’ stato poi Direttore dei
Lavori e del Demanio, per poi assumere –
con il grado di Generale di Corpo d’Armata
– l’incarico di Vice Segretario Generale della
Difesa dall’ottobre del 2015. Si è svolto a Venezia l’11° Forum Internazio-
119
nale dei Comandanti delle Unità specializ- funzionali collegate al servizio. Con la na-
zate in Cooperazione Civile-Militare (CIMIC) scita del Centro, collocato all’interno del
della NATO, organizzato dal Multinational Dipartimento Scientifico del Policlinico Mili-
CIMIC Group di Motta di Livenza su delega tare, la Difesa si impegna al fianco di coloro
del Supreme Headquarters Allied Powers che nell’adempimento del servizio, in Italia e
Europe. L’evento, che ha riunito circa 200 all’estero, nei più diversi e pericolosi scenari
partecipanti tra i quali numerosi Comandanti operativi, sono rimasti vittime di traumi fisici
delle Unità NATO e membri del Partnership e psichici.
for Peace (PfP) nonché specialisti del setto- Roma, 20 Settembre
re provenienti da 23 Paesi, ha rappresentato
un momento di confronto su tematiche af- Dynamic Move
ferenti alla Cooperazione e all’interazione
fra la componente civile e quella militare,
con la partecipazione di autorità civili, rap-
presentanti di organizzazioni internazionali
governative e non e il mondo accademico.
I temi della conferenza sono stati il Cultural
Property Protection e Children and Armed
Conflict, ossia quelle azioni intraprese dalla
Comunitá Internazionale, in termini di difesa
dei bambini e a tutela del patrimonio artisti-
co e culturale nei territori sconvolti da con-
flitti armati. Oltre 60 tra Ufficiali, Sottufficiali e personale
Venezia, 19 Settembre civile provenienti da 14 Paesi NATO hanno
svolto, per 10 giorni, un’intensa attività di
Nasce a Roma il Centro Veterani della pianificazione e condotta di operazioni di
Difesa bonifica di mine navali. L’esercitazione è sta-
ta svolta con l’ausilio di un software di simu-
lazione, installato dai tecnici specialisti della
Scuola di Guerra di Mine belga-olandese.
Tale strumento ha offerto soluzioni addestra-
tive altamente realistiche, dando la possibi-
lità di modificare la sequenza degli eventi a
seconda delle reazioni dei partecipanti e alle
varianti di situazione che vengono iniettate
di volta in volta nello scenario. L’esercitazio-
ne e la necessità di adattarsi continuamente
alla mutevolezza dello scenario, hanno im-
Il Centro sarà un punto di riferimento unico pegnato gli Staff consentendo loro di au-
per la ricerca, la gestione e l’attuazione di mentare il livello di integrazione, la capaci-
tutte le soluzioni utili a chi vive limitazioni tà di operare in ambiente multinazionale e
120
consolidare la standardizzazione delle pro- Si è svolta a Santa Severa l’esercitazione
cedure. multinazionale Coronat Mask 2018 volta a fa-
La Spezia, 21 Settembre vorire lo sviluppo di concrete capacità ope-
rative assegnabili ad una Combined Joint
Concluse le campagne d’istruzione 2018 CBRN defence Task Force - unità specialisti-
della Marina Militare ca annualmente creata a favore della NATO
per la specifica minaccia - addestrando e
certificando gli assetti specialistici dei Pae-
si partecipanti. Quattro distinte Task Force
multinazionali CBRN, sono state contempo-
raneamente schierate in Italia, Germania e
Repubblica Ceca, operando secondo il me-
desimo scenario di riferimento e sotto un’u-
nica regia posta presso il Comando CBRN
dell’Esercito Tedesco. Le prestazioni delle
Task Force sono state valutate dal Centro
di eccellenza NATO di Vyskov (Repubblica
Con la sosta nel porto di Livorno sono termi- Ceca). L’esercitazione, di fatto la più grande
nate le Campagne d’Istruzione 2018, svoltesi a carattere multinazionale condotta sotto
a bordo delle navi Vespucci, Palinuro, De La egida NATO nel settore ha visto impiegati
Penne, Caroly, Corsaro II e Orsa Maggiore oltre 1.000 militari di 14 paesi dell’Alleanza.
a favore dei giovani allievi ufficiali e sottuf- Santa Severa (Roma), 24 settembre
ficiali della Marina Militare, partiti lo scorso
luglio dalle diverse basi navali per comple- Grifone 2018
tare l’iter formativo attraverso un intenso
programma didattico-addestrativo. Durante
la campagna addestrativa, tutte le unità im-
piegate hanno percorso complessivamente
circa 40.000 miglia.
Livorno, 22 Settembre

Coronat Mask 2018

La “Grifone” è un’esercitazione internazio-


nale, interforze ed interagenzia organizzata
annualmente dall’Aeronautica Militare con
l’obiettivo di proiettare la capacità di co-
mando, controllo e coordinamento degli
assetti impiegati, in prossimità del luogo in
121
cui si è verificato un incidente aeronautico. “Strade Sicure”.
L’undicesima edizione, svolta nella provincia Genova, 25 Settembre
di Cambobasso, ha visto la partecipazione
di 10 velivoli e 35 squadre di ricerca e soc- Iniziativa 5+5: 18º Comitato Pedagogico
corso a terra appartenenti a Reparti di volo
delle Forze Armate italiane, Corpi Armati
dello Stato ed altri Enti ed Amministrazioni
italiane e straniere che hanno aderito al SAR.
Med.Occ. (Search and Rescue Mediterraneo
Occidentale).
Cambobasso, 24 Settembre

58^ edizione del Salone Nautico di


Genova

Il I Reparto dello Stato Maggiore della Di-


fesa ha condotto il 18° Academic Commit-
tee Meeting presso la sede del Centro Alti
Studi per la Difesa, nel periodo 25 – 26 set-
tembre 2018. Il Comitato Pedagogico ha il
compito di definire le attività formative da
svolgere nell’ambito del Defence College.
Quest’ultimo, è un College “virtuale” che
eroga formazione avvalendosi delle risor-
se rappresentate dagli Istituti di Formazio-
Anche quest’anno la Marina Militare ha par- ne già esistenti nei Paesi membri della 5+5
tecipato al Salone Nautico di Genova dal 20 “Defence Initiative”, e costituisce lo stru-
al 25 settembre. mento attraverso il quale si condividono le
La manifestazione è stata inaugurata con conoscenze e si eroga formazione in tema di
l’ingresso in porto dei Nave Fasan. Negli Sicurezza e Difesa.
spazi espositivi hanno ottenuto particolare Roma, 26 Settembre
attenzione gli atleti, gli specialisti del COM-
SUBIN, l’Istituto Idrografico e il simulatore di CETATEA 2018
plancia della fregata Bergamini. Lo stand è Si è svolta presso il 48° Centro di Comuni-
stato l’occasione per un viaggio “virtuale” cazioni delle Forze Armate rumene la fase
alla scoperta della vita di mare, sia per i più esecutiva dell’esercitazione CETATEA 2018.
giovani che per gli adulti. Presente anche Estesa dal 2017 a nazioni NATO e partner
uno stand espositivo e promozionale dell’E- e, da quest’anno, inclusa nel programma
sercito. In particolare sono stati esposti au- NATO CJET (Combined Joint Enhanced
tomezzi ed equipaggiamenti in uso per il Training), l’esercitazione è volta a testare
servizio di ordine pubblico del personale di l’interoperabilità dei sistemi di Comando,
122
del complesso processo di accreditamento
della Scuola di Aerocooperazione presso la
NATO, l’Allied Command for Tranformation
di Norfolk ha attribuito all’Istituto di Forma-
zione Interforze della Difesa l’ambito “Qua-
lity Assurance Accreditation Certificate”
decretando l’”Unconditional Accreditation”
fino a luglio 2024.
Guidonia (Roma), 27 Settembre

Controllo, Computer e Comunicazioni Dife- Missione in Palestina: operativi i corsi


sa (C4) delle nazioni partecipanti (Bulgaria, della MIADIT 9
Grecia, Italia, Moldavia e Romania). Per il
secondo anno consecutivo, l’Italia si è schie-
rata con una componente interforze, a gui-
da SMD VI Reparto, composta da personale
proveniente dai reparti tecnici dell’Esercito,
della Marina e dell’Aeronautica e con il con-
tributo del Comando Operativo di Vertice
Interforze (COI), del Comando Interforze
per le Operazioni Cibernetiche (CIOC) e del
NATO Rapid Deployable Corps Italy.
Bucarest, 26 settembre
Sono stati ufficialmente avviati dagli istrut-
La Scuola di Aerocooperazione certificata tori dell’Arma dei Carabinieri della missione
dalla NATO in Palestina MIADIT 9 i primi cinque corsi
formativi in favore di appartenenti alle tre
diverse forze di sicurezza palestinesi. Le at-
tività della durata di tre settimane, hanno ri-
guardato in particolare la guida in sicurezza,
le operazioni speciali di polizia e i servizi di
protezione ai VIP. Nella base che ospita la
missione, sono presenti istruttori delle Forze
Speciali e della Guardia Reale del Regno di
Giordania.
Gerico (Palestina), 27 Settembre

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha Afghanistan: seminario sull’integrazione


consegnato al Generale di Brigata Riccar- femminile
do Rinaldi il prestigioso riconoscimento I militari italiani del Train Advise and Assist
della NATO per cui, a due anni dall’inizio Command West (TAAC-W) di Herat, insieme
123
ad esponenti qualificati dei Ministeri degli Nato nell’attuale contesto fluido e impreve-
Interni e della Difesa di Kabul ed il Gender dibile per la sicurezza internazionale.
Advisor della missione NATO Resolute Il Generale Graziano ha poi sottolineato che
Support, hanno tenuto un seminario volto il comitato militare ha sempre assicurato un
a favorire l’integrazione del personale approccio bilanciato in grado di soddisfare
femminile nelle Forze di Sicurezza afgane. tutti i compiti della NATO contribuendo si-
L’attività, coordinata dalla Sezione Pari multaneamente a rafforzare l’unità e la co-
Opportunità e prospettiva di genere dello esione dell’Alleanza, e che nel suo futuro
Stato Maggiore della Difesa, ha compreso ruolo di Presidente del Comitato militare
anche l’intervento in video-conferenza dell’Unione Europea - ha aggiunto - lavorerà
di militari italiane che hanno condiviso la per rinforzare e migliorare la sinergia e la
propria esperienza sul tema, nell’ambito cooperazione tra le due organizzazioni inter-
della propria Forza Armata di appartenenza. nazionali per garantire la sicurezza ai nostri
Herat, 28 settembre cittadini e promuovere la stabilità.
Varsavia, 30 Settembre
Il Generale Graziano alla Conferenza del
Comitato militare della NATO MIADIT 10
Tra gli argomenti trattati a Varsavia, le ope- Sono stati ufficialmente avviati dagli istrutto-
razioni internazionali in atto, l’importanza di ri dell’Arma dei Carabinieri della missione in
poter disporre di truppe ad alta prontezza, Somalia MIADIT 10 i primi corsi formativi in
la modernizzazione delle strutture dell’Alle- favore delle Compagnie Darwish di polizia,
anza e la necessità di una sempre più stretta da schierare sia a Mogadiscio che negli altri
cooperazione con le altre organizzazioni in- Stati membri federali.
ternazionali, in particolare con l’Unione eu- Il ciclo formativo della durata di 12 settima-
ropea. ne, è condotto all’interno dell’Accademia di
Durante il saluto che ha fatto ai colleghi Polizia di Gibuti, ed ha lo scopo di fornire
dell’Alleanza Atlantica a margine della con- le capacità e le competenze di polizia a 143
ferenza dei Capi di Stato Maggiore della agenti, per poter operare garantendo il ri-
Difesa della Nato, il Generale Graziano ha spetto dei diritti umani e degli standard in-
espresso parole di apprezzamento per i ri- ternazionali.
sultati raggiunti dal Comitato militare della Gibuti, 30 settembre
124
LIBRI ED EVENTI

É da poco disponibi- E’ una storia nota ma


le ‘Il Ruolo delle Ferro- non troppo, quella del-
vie nella Prima Guerra lo sbarco dei Bersaglie-
Mondiale’, il nuovo li- ri a Trieste alla vigilia
bro di Michele Anto- dell’armistizio del 4 no-
nilli e Mario Pietran- vembre 1918, che sancì
geli, i quali hanno tra la vittoria italiana alla
l’altro collaborato al fine alla Grande Guerra
volume ‘Grande Guer- sul fronte italo-austria-
ra – un racconto in 100 immagini’, edito co. Un’operazione che vide il coinvolgi-
dallo Stato Maggiore della Difesa. mento della Regia Marina per prendere
Per uomini, merci, armi, e vettovaglie, possesso, in forze, della città giuliana sim-
la ferrovia italiana ebbe un ruolo fon- bolo – insieme a Trento – delle terre irre-
damentale nel corso della Prima Guerra dente. L’autore ha rintracciato numerose
Mondiale e fu una delle pedine più impor- testimonianze di fanti piumati, attinte da
tanti, sotto molteplici punti di vista, nelle numerose fonti d’archivio, arricchendo
pianificazioni degli strateghi di tutti i bel- la narrazione con una sintesi del periodo
ligeranti. successivo allo sbarco, quando ad assume-
Ma sebbene il trasporto su rotaia sia il filo re il controllo dei nuovi territori italiani fu
conduttore del saggio, lo sguardo degli au- il Governatorato Militare. Un volume ric-
tori va oltre: la narrazione si arricchisce camente illustrato che approfondisce un
infatti di informazioni sulle forze in cam- evento altrimenti destinato a essere cono-
po e altro ancora. sciuto in modo soltanto didascalico.

IL RUOLO DELLE FERROVIE LE PIUME,


NELLA PRIMA GUERRA LA CORSA,
MONDIALE IL TRICOLORE

Autori: Michele Antonilli e Mario Autori: Paolo Stendardo


Pietrangeli Editore: LUGLIO - Trieste - Ediz.2018
Editore: AMARGANTE - Rieti -Ediz.2018 Pagine: 184
Pagine: 230 Prezzo: € 20,00
Prezzo: € 14,00

125
LIBRI ED EVENTI

A
e di 15-20 nel settore centrale montano.
La Wehrmacht attuava su questi “alline-
amenti” una difesa mobile basata su posi-
zioni leggermente arretrate rispetto alla
quasi ottanta prima linea, da cui partire al contrattac-
anni di distanza, co in caso di necessità. Se il contrattacco
le parole “Linea non aveva effetto ci si ritirava di pochi
Gotica” indica- chilometri, su posizioni prestabilite, aven-
no, nell’opinio- do cura di distruggere durante il ripiega-
ne comune, il si- mento i ponti e le case poste a cavallo delle
stema difensivo strade, cosicché le macerie, disseminate di
tedesco che arrestò, dall’autunno del 1944 mine, ritardassero al massimo l’avanzata
alla primavera del 1945, l’avanzata alleata dei mezzi alleati. Grazie a questa validissi-
in Italia, così come la Linea Gustav ave- ma e tenacissima difesa ed alle condizioni
va fatto un anno prima tra il Garigliano metereologiche particolarmente sfavore-
e Ortona. Nell’opinione corrente, quindi, voli per gli Alleati la cui avanzata di que-
queste due parole evocano una guerra sti ultimi venne bloccata sull’ultima linea
di posizione, dura, difficile, ma “statica”, di resistenza: a fine ottobre la V Armata
non fanno pensare certo ad una serie di americana, che nel tratto centrale aveva
scontri, di battaglie. Sin dal titolo, quindi, superato il versante meridionale dell’Ap-
questo libro è in contrasto con l’abituale pennino, si arrestò in vista di Bologna,
percezione della Linea Gotica come una li- a metà dicembre l’VIII Armata britanni-
nea di difesa sul tipo di quelle della Gran- ca era a sua volta bloccata sul fiume Se-
de Guerra, una linea continua tra Forte nio, all’imbocco della pianura romagnola,
dei Marmi e Cattolica. Gli autori, infat- dopo aver superato Rimini, Forlì, Raven-
ti, descrivono in maniera dettagliata gli na e Faenza, senza poter sfruttare la net-
scontri che si accesero su questa linea, a ta superiorità in mezzi corazzati. Oltre
cavallo degli Appennini, a cominciare dai all’abile e tenacissima difesa dei Tedeschi
primi di settembre del ’44 quando, sulle ed alle avverse condizioni di un inverno
colline marchigiane intorno a Coriano, precoce e freddissimo, il quasi totale arre-
venne effettuato, con scarso esito, quel- sto dell’offensiva alleata era dovuto alla,
lo che fu forse il più massiccio impiego relativa, scarsità di effettivi. Erano infat-
di mezzi corazzati della campagna d’Ita- ti state destinate in estate allo sbarco in
lia. La “Gotica”, in realtà, era costituita da Provenza 3 divisioni americane e le 4 del
cinque “allineamenti successivi” con una Corpo di Spedizione Francese, la cui com-
profondità media di 50 chilometri nel set- ponente nord-africana si era dimostrata
tore adriatico, di 35–40 in quello tirrenico validissima nella guerra di montagna, a

126
fine estate era stato ritirato dal fronte il zioni sul fronte italiano, la cui rilevanza
Corpo Italiano di Liberazione, per esser ri- era diminuita dall’estate del ’44, ma che,
organizzato nei Gruppi di Combattimen- sino alla fine, si erano svolte con estre-
to, a novembre erano state destinate in ma determinazione ed in condizioni am-
Grecia due divisioni inglesi insieme alla bientali spesso proibitive, condizioni che
3a brigata da montagna ellenica, che era avevano però permesso alla Wehrmacht
stata operativa sul fronte italiano per un di supplire, almeno parzialmente, all’infe-
mese soltanto, infine 2 divisioni canadesi riorità numerica delle proprie unità. L’an-
erano state inviate sul fronte occidenta- damento di queste operazioni è riportato
le. Queste unità vennero, gradualmente, nel testo quasi giorno per giorno, grazie
sostituite con altre, non tutte, almeno ini- anche al supporto di numerose cartine e
zialmente, all’altezza delle precedenti. Il di grafici che, con le foto, completano il
Corpo di Spedizione Brasiliano, la brigata volume. Ma, al di là delle operazioni, il vo-
Ebraica, la 92a Divisione e la 10a da Monta- lume offre anche altri spunti di interesse,
gna americane, i Gruppi di Combattimento passando dalla descrizione delle differen-
“Legnano”, “Folgore”, “Friuli” e “Cremona” ti tattiche delle due parti contrapposte a
e alcune brigate partigiane, di forza non brevi annotazioni sui comandanti in cam-
certo equivalente a quella delle omonime po fino alle tremende conseguenze della
unità regolari, come la “Maiella”, abruzze- guerra per le popolazioni dell’Appennino.
se, e la 28a Garibaldi, romagnola, mentre Ora, di tutte queste vicende belliche re-
altre formazioni partigiane erano attive stano, oltre al ricordo, delle targhe com-
nelle retrovie tedesche. L’avanzata sovie- memorative, qualche fortificazione più o
tica da oriente e quella anglo-americana meno conservata e soprattutto le lapidi e
da occidente fino ai confini della Germa- le croci dei cimiteri di guerra, grandi come
nia, avevano però obbligato anche i Tede- quelli tedeschi e americani, o di dimensio-
schi a ritirare alcune divisioni dal fronte ni relativamente ridotte, come quelli di
italiano, indebolendolo ulteriormente. tutti gli altri eserciti, sparsi tra il Tirreno
Così, ai primi di aprile del 1945, con il ri- e l’Adriatico.
torno della stagione favorevole e la pos- Piero CROCIANI
sibilità di sfruttare al massimo il dominio
del cielo, l’offensiva alleata, nonostante Le grandi battaglie della
una vigorosa difesa iniziale, poteva tra- Linea Gotica
volgere le difese tedesche fino a raggiun- Franco e Tommaso CRAVAREZZA
gere e superare il Po, mentre nell’Italia Editore: Edizioni del Capricorno
Settentrionale aveva inizio l’insurrezione pagg 238
generale. Il 2 maggio, a Caserta, era firma- Prezzo € 14,90
ta la resa. Erano così terminate le opera-

127
Hanno contribuito:

Alberto Sinigaglia, giornalista, ha esordito a verse pubblicazioni e partecipa quale relatore a


Milano (“Epoca”, “Panorama”, direzione lette- convegni in Italia e all’estero.
raria Mondadori) per passare a “La Stampa” di
Torino nel 1970. Ha lavorato alla redazione di Gianluca Mascherano, Tenente Colonnello, è
politica interna, ha guidato la redazione che nel ricercatore militare presso il Centro Studi Post
1975 ha fondato il settimanale “Tuttolibri”, ha Conflict Operations. Ufficiale di Cavalleria, ha
poi assunto la responsabilità della Terza pagina prestato servizio presso il Reggimento “Nizza
e ha guidato a lungo i servizi culturali. È pre- Cavalleria” (1°), il Comando Divisione “Acqui”
sidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, quale Ufficiale addetto alla pianificazione e la
della Fondazione Filippo Burzio, del Consiglio Scuola di Applicazione, quale comandante di
scientifico della Fondazione Cesare Pavese, del sezione al corso di Stato Maggiore. Laureato in
Comitato dei garanti del Polo del 900. È stato Scienze Politiche, ha partecipato alle missioni
professore a contratto presso numerose uni- ONU in Eritrea/Etiopia e Sahara occidentale,
versità. e NATO in Macedonia, Kosovo, Bosnia ed Af-
ghanistan.
Leonardo Merlini, ha frequentato i corsi nor-
mali presso l’Accademia Navale di Livorno dal Antonio Romano, Tenente Colonnello, dal
1982 al 1986 e ha svolto per circa 15 anni ser- 2012 si occupa del nuovo concetto Knowledge
vizio a bordo delle navi, ricoprendo tra l’altro Development (Processo di Sviluppo Cogniti-
gli incarichi di comandante del MTC Tremiti, e vo) nella struttura e nelle procedure del Corpo
delle Corvette Airone e Fenice. Iscritto all’Ordi- d’Armata NATO di reazione rapida in Italia.
ne dei Giornalisti, è attualmente Capo dell’Uffi- Ha partecipato a diverse missioni all’estero in
cio Storico della Marina e collabora con diverse più Teatri Operativi. È laureato in Giurispru-
testate quali la Rivista Marittima. Nel 2015 ha denza ed in Scienze Organizzative Gestionali
pubblicato il libro Navi al fronte. La Marina e ha conseguito il Master di I livello in “Diritto
italiana e la Grande Guerra, edito da Mattioli Internazionale Umanitario e Peacekeeping” e il
1885. Master di II livello in “Security and Intelligence”.

Basilio Di Martino, Generale Ispettore, è Di- Salvatore Sanarica, Ufficiale dell’Aeronautica


rettore della Direzione degli Armamenti Ae- Militare, attualmente è Capo Sezione Comuni-
ronautici e per l’Aeronavigabilità e Capo del cazione Strategica dello Stato Maggiore della
Corpo del Genio Aeronautico. Laureato in in- Difesa. È esperto in comunicazione strategica,
gegneria elettronica e in scienze politiche, ha ri- prevenzione della radicalizzazione, contrasto
coperto numerosi incarichi in ambito nazionale del terrorismo e sicurezza. Tra il 2016 e il 2018
ed internazionale, come sperimentatore nei è stato Strategy Manager della Strategic Com-
settori dell’avionica e dell’armamento, e della munications Cell, che nell’ambito della Global
logistica e dei programmi di ammodernamento, Coalition against Daesh si occupa di contra-
seguendo in particolare il segmento dei sistemi stare propaganda e ideologia del gruppo. É
satellitari e a pilotaggio remoto. Appassionato Laureato in Scienze Aeronautiche, in Scienze
di storia aeronautica e militare è autore di di- Politiche e in Scienze della Comunicazione.
128
Mario Renna, Tenente Colonnello, è il diret- curato sino al 2015 la realizzazione di un’opera
tore di Informazioni della Difesa. Ha ricoper- omnia sulle battaglie della Grande Guerra per
to diversi incarichi di comando e di staff nella conto dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore
Brigata Taurinense, di cui è stato portavoce della Difesa. Contemporaneamente ha realiz-
in Italia e all’estero per nove anni. Laureatosi a zato diverse opere per case editrici ed enti in
Torino in Ingegneria e in Scienza Strategiche, Gran Bretagna, dove è molto attivo.
ha conseguito un master in giornalismo all’uni-
versità di Ferrara e uno in Post-war recovery Pasquale Petrillo, Maggiore del ruolo delle
studies a York (Regno Unito). È Dottore di ri- Armi dell’Aeronautica Militare, è Explosive
cerca in Scienze strategiche. Ha al suo attivo Ordnance Disposal Staff Officer presso il Joint
missioni internazionali con la NATO nei Balca- Force Command Naples della NATO.
ni e in Afghanistan e con l’UE in Centrafrica. Ha seguito numerosi corsi di formazione nel
campo degli ordigni esplosivi in Italia – presso
Arturo A. Meiriño, Direttore dell’OCCAR di la Scuola del Genio - e all’estero, presso la Scuo-
Bonn dal 2017, è stato in precedenza uno dei la NATO di Oberammergau e i Centri di Eccel-
pionieri dell’Agenzia Europea di Difesa, in cui lenza specifici dell’Alleanza Atlantica in Spagna
ha ricoperto importanti incarichi. e Slovacchia.
Il suo background militare comprende la for- Ha conseguito tre lauree in diverse discipline e
mazione presso l’Accademia dell’Aviazione ha frequentato numerosi master professionali.
militare spagnola e la laurea in economia con-
seguita all’Università di Madrid, oltre ai corsi Emilio Tirone Tenente Colonnello, è Diretto-
superiori della Difesa spagnola. re dell’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato
Nel corso della sua carriera è stato impegnato Maggiore Esercito. Ha ricoperto incarichi di
in importanti programmi di cooperazione nel comando presso Enti operativi, scolastici e ad-
campo della difesa nazionale, in patria e all’e- destrativi. È laureato in Filosofia e in Scienze
stero. Strategiche, si è specializzato post lauream in
Storia dell’Occidente a Napoli e ha conseguito il
Francesca Parisi, Maresciallo dei Carabinie- Dottorato di Ricerca in Storia dell’Europa pres-
ri, è laureata in Giurisprudenza e ha prestato so la Sapienza. È membro della Società Italiana
servizio al Museo dell’Arma dei Carabinieri, di Storia Militare e dell’Istituto per la Storia del
dedicandosi allo studio dell’archivio storico e Risorgimento Italiano.
della sua biblioteca. E’ direttore dell’associazio-
ne culturale Magis Vitae, che si occupa di studi
e ricerche in ambito militare. Coautrice di due
volumi sul contrasto alla mafia, è autrice de ‘I
Carabinieri Reali nella grande guerra. Impiego
tattico e reparti combattenti’, nonché di vari te-
sti relativi all’archivistica e alla storia dell’Arma.

Marco Trecalli, Architetto, grafico e fumetti-


sta, ha frequentato il Liceo Artistico e si è laure-
ato in architettura all’Università di Palermo. E’
autore di numerose pubblicazioni illustrate e ha
Ministero della Difesa
4-2018

informazioni della difesa

GRANDE GUERRA
esperienza e memoria un secolo dopo

IL CENTRO STUDI POST CONFLICT OPERATIONS


4-2018

www.difesa.it - @SM_Difesa
LA LOTTA AGLI ORDIGNI ESPLOSIVI
LA STORIA DISEGNATA DEL MILITE IGNOTO
RIVISTA DELLO STATO MAGGIORE DELLA DIFESA

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