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03 in Primo Piano Im
03 in Primo Piano Im
Dicembre 2021
IN PRIMO PIANO 3
Costruzione dinamica: le soluzioni
adottate dalla squadra di Erik ten Hag
di Alberto D’Arcangelo
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO
Alberto D’Arcangelo In primo piano
Allenatore UEFA B, Ha lavorato nel Brescia Calcio (Serie
B) e nell’Udinese calcio (serie A) e nel Crotone (serie B)
come collaboratore tecnico e videoanalista tattico.
L’Ajax non è un club come gli altri, è un laboratorio. La crescita e valorizzazione dei
giovani, assieme ad una mentalità costantemente votata alla ricerca del gioco, sono da
sempre nel DNA della società olandese. Una filosofia che si tramanda negli anni e che
rimane invariata, nonostante un frequente ricambio di calciatori.
Il percorso della squadra di Erik ten Hag in questo inizio stagione è di livello importante,
soprattutto in Champions, nella quale gli olandesi hanno inanellato una serie di
prestazioni e risultati molto convincenti.
Nell’Ajax ritroviamo tutte le caratteristiche ed i principi del moderno gioco
posizionale.
Tra di essi:
Ÿ mobilità;
Ÿ giocatori polivalenti, svincolati dal concetto di ruolo;
Ÿ costruzione da dietro e conquista campo gradualmente;
Ÿ abilità nel padroneggiare i corridoi;
Ÿ ricerca di superiorità numeriche e posizionali;
Ÿ suddivisione chiara tra costruttori ed invasori (fissatori d’ampiezza, fissatori di
profondità, equilibratori);
Ÿ lettura, occupazione / liberazione continua degli spazi;
Ÿ attaccare l’area avversaria con tanti uomini.
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In primo piano
Al minuto 48’ notiamo la struttura iniziale 4+1 in costruzione, mentre il Borussia porta
nella circostanza due uomini (Haaland e Malen) sui centrali difensivi (Martinez e Timber)
ed uno (Bellingham) sul play (Álvarez) (fotogramma 1).
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In primo piano
Il centrale difensivo (Timber) gioca palla all’indietro sul portiere, attirando la pressione
tedesca.
In questo momento il play (Alvarez), si abbassa a giocare da “braccetto” di destra, dando
una soluzione di uscita al portiere (fotogramma 2). In questo caso, l’Ajax può sfruttare la
superiorità numerica bassa garantita dal rombo di costruzione contro la pressione dei 3
giocatori avanzati del Dortmund.
Il portiere gioca su Timber, vertice alto del rombo, che staccatosi dal diretto avversario con
un opportuno contromovimento può ricevere, girarsi e avanzare palla al piede
(fotogramma 3).
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In primo piano
Il movimento a tagliare dentro al campo del terzino Mazraoui, consente all’azione dell’Ajax
di progredire in avanti, proiettandosi in un 6v5 nella metà campo avversaria, mentre 3
elementi del Borussia ripiegano all’indietro (fotogrammi 4-5).
Le immagini a corredo dell’articolo sono tratte dalle partite trasmesse da SKY sport.
Le grafiche sono state fatte utilizzando il programma Tactics Manager
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In primo piano
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In primo piano
Al minuto 3’ l’Ajax modifica il 4-3-3 iniziale costruendo a 3 con il terzino sinistro (Blind)
legato ai 2 centrali difensivi e Alvarez riferimento in appoggio. Il Borussia Dortmund
difende con un 4-1-4-1.
In questa circostanza, Gravenberch lavora aperto in fascia, mentre Berghuis staziona alle
spalle dei centrocampisti avversari (fotogramma 1).
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In primo piano
Quest’ultimo imbuca sul vertice (Haller), mentre Antony muove dentro per offrire lo
scarico e Berghuis attacca lo spazio alle spalle di Haller. La posizione di Gravenberch è
tornata ad essere interna al campo (fotogramma 3).
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In primo piano
Essendo chiuso il gioco su quel lato, l’Ajax, con Mazraoui torna sul centrale sinistro
(Martinez), che gioca in ampiezza su Blind sul versante opposto (fotogrammi 4-5).
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Il terzino sinistro “sterza” e gioca nuovamente sui due centrali. In questo momento l’Ajax
cambia la struttura (fotogramma 6):
Il Dortmund chiude lo spazio centrale e sulla pressione della mezzala destra (Brandt),
Martinez gioca nuovamente in ampiezza su Gravenberch (fotogramma 7)
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In primo piano
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Berghuis può servire sul lato opposto Antony in massima ampiezza, mentre nel corridoio
interno si è inserito Mazraoui (fotogramma 6).
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In primo piano
ESERCITAZIONI
Nelle pagine a seguire alcune esercitazioni funzionali per allenare gli aspetti analizzati,
relativi alla costruzione e allo sviluppo del gioco.
In particolare, andremo a vedere una prima esercitazione per la costruzione alta e
sviluppo, svolta in forma didattica; un possesso/partita, e in seguito, due esercitazioni
situazionali, svolte in due step, in cui il tema è sempre quello di superare una prima
opposizione avversaria (in costruzione bassa o alta), attraverso il palleggio e la mobilità dei
costruttori, anche manipolando la struttura, per poi andare ad attaccare la linea.
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In primo piano
Obiettivi:
lavorare in forma didattica sui tempi di gioco, movimenti, dinamiche offensive richieste dal tecnico (costruzione alta,
indirizzamento, affondo) e sulle intese tra i giocatori. Esercitazione utile nelle prime fasi della stagione per dare le
prime indicazioni oppure ogni qualvolta si voglia ripassare didatticamente movimenti e sviluppi offensivi, anche come
forma di attivazione.
Spazio:
60 m x tutta l’ampiezza campo.
Strumenti:
palloni, sagome e casacche.
Descrizione:
l’esercitazione si svolge in forma didattica, (semi) analitica.
10 giocatori sviluppano dinamiche offensive secondo le richieste e i principi impartiti dal tecnico, in maniera non
codificata ma scegliendo le giocate.
L’obiettivo dei blu è superare l’opposizione semiattiva di 4 sparring (staff tecnico) in costruzione alta per poi
indirizzare la manovra e affondare alle spalle delle sagome, andando sempre a concludere in porta.
Chiusa l’azione, l’altro gruppo di 10 svilupperà immediatamente una nuova azione.
Quanto più veloce e intensa sarà la circolazione di palla e alta la cura delle ricezioni, trasmissioni, posture e
contromovimenti da parte dei giocatori, tanto più sarà possibile avvicinarsi a dinamiche di gioco reali, rendendo utile
l’esercitazione.
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In primo piano
Obiettivo:
stimolare la capacità della squadra di costruire e superare la prima pressione avversaria, mobilità, creazione di linee di
passaggio.
Spazio:
metà campo.
Strumenti:
palloni, casacche.
Descrizione:
L’esercitazione parte sempre con palla ad uno dei due portieri. La squadra in possesso, con l’ausilio del jolly
(centrocampista centrale), ha come obiettivo quello di costruire da dietro e, attraverso gli accorgimenti richiesti,
superare la prima pressione avversaria. La squadra in possesso guadagna il punto se: 1) riesce a trasmettere la palla al
portiere rivale, 2) raggiunge un numero prestabilito di passaggi (es. 8).
Se chi difende intercetta palla, può andare a concludere immediatamente in porta.
Quando si riesce a servire il portiere opposto, le due squadre invertono i compiti.
Attraverso la mobilità e le letture dei giocatori, le due squadre possono variare la struttura in costruzione
(es. passando dal rombo al pentagono di costruzione, abbassando un interno o portando un esterno basso dentro a
lavorare da “doppio play”).
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In primo piano
Obiettivo:
stimolare la costruzione manovrata nel primo settore di campo e l’attacco alla linea avversaria con tanti uomini.
Spazio:
dalla linea di fondo alla linea d’area opposta per tutta l’ampiezza.
Strumenti:
casacche, palloni.
Descrizione:
l’esercitazione si svolge in due step. Nel primo settore di campo, si gioca un 1+5 v 4: i 5 costruttori blu (difensori + il
play) con l’ausilio del portiere devono guadagnare una zona neutra superando l’opposizione dei 4 rossi, che giocano
per riconquistare e cercare subito la conclusione in porta.
In questa situazione, i terzini sono liberi di compiere movimenti dentro al campo per generare linee di passaggio.
Se la palla esce fuori, si riparte sempre dal portiere della compagine blu.
Conquistata la zona neutra in conduzione, la squadra blu si proietta nel secondo settore dove si sviluppa l’attacco alla
linea. I blu attaccano con il giocatore che ha portato palla in zona franca + altri 5 compagni (le 3 punte + 2 mezzeali).
I rossi difendono con un centrocampista a protezione dei 4 difensori (+ il portiere).
In questo secondo step si lavora sulla capacità degli elementi offensivi di “fissare” la linea avversaria, di occupare in
maniera omogenea i 5 corridoi del campo, di attaccare la porta con tanti uomini.
Si può stimolare anche la riaggressione a palla persa, chiedendo ai rossi di consolidare l’eventuale riconquista della
palla con un numero prestabilito di passaggi (4-5) per conquistare un punto. Nella proposta vengono impiegati 20
giocatori (18 + 2 portieri). I giocatori che rimangono fuori dall’esercitazione restano in movimento seguiti da un
collaboratore tecnico per poi subentrare in seguito.
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In primo piano
Obiettivo:
lavorare sulla costruzione alta, sulla capacità di smarcarsi ed imbucare alle spalle dei centrocampisti avversari,
sull'attacco alla linea e conclusione sul lato debole.
Spazio:
70 mt circa.
Strumenti:
palloni, casacche, porticine.
Descrizione:
l’esercitazione si svolge "a cavallo" della metà campo come in figura. Si gioca un 7v6: l’obiettivo dei blu è quello di
muovere palla e trovare un passaggio chiave o entrare in conduzione nella zona neutra delimitata subito dopo la metà
campo, mentre i rossi si organizzano per chiudere le traiettorie, intercettare palla e condurla oltre la linea di meta per
conquistare un punto.
I blu devono essere mobili e possono manipolare la struttura in costruzione alta ricercando l’occupazione razionale
degli spazi.
Una volta conquistata la zona neutra, si va ad attaccare la linea, accompagnando con più uomini e con la possibilità di
concludere sia nella porta centrale difesa dal portiere che nelle due porticine laterali. Gol nella porticina valido solo di
prima intenzione.
Se la palla esce fuori si riparte sempre dalla costruzione alta dei blu.
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