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N° 200

Ottobre 2021

IN PRIMO PIANO 3
Pressare in avanti:
le soluzioni adottate dalla squadra
di Pioli
di Alberto D’Arcangelo

Analisi tattica ed esercitazioni per allenare il pressing offensivo/ultraoffensivo

Foto: Shutterstock.com - Nicolo Campo

RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556
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DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO
Alberto D’Arcangelo In primo piano
Allenatore UEFA B, Ha lavorato nel Brescia Calcio (Serie
B) e nell’Udinese calcio (serie A) e nel Crotone (serie B)
come collaboratore tecnico e videoanalista tattico.

“Sento di avere,
rispetto all’anno
scorso, giocatori più
consapevoli delle
proprie qualità e
caratteristiche e del
modo di stare in
campo. Anche se
cambiamo
continuamente le
posizioni durante le
partite, per avere
dei vantaggi,
conosciamo bene il
modo di
approcciare e stare
dentro la gara.
Abbiamo più
consapevolezza di
quello che siamo.”

Così Stefano Pioli


descriveva in
conferenza post
gara di Milan –
Lazio, l’upgrade
effettuato dal suo
gruppo in questo
inizio stagione
rispetto a quella
passata.

Foto: Shutterstock.com -LiveMedia

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In primo piano

È un Milan già competitivo che, nel primo scorcio di campionato, si sta confermando in
grado di abbinare contenuti tecnico-tattici elevati a qualità mentali e caratteriali
importanti. I rossoneri hanno autostima, letture collettive, intensità, qualità di palleggio:
puntano a recitare un ruolo da protagonisti.
Da un punto di vista tattico, la compagine di Pioli si mostra sempre equilibrata e compatta
in entrambe le fasi: manovra offensiva varia ed imprevedibile, fase di riconquista
aggressiva sia in zone alte, che ad altezze più basse. Capacità di stare dentro la gara senza
cali di concentrazione. A questo si aggiunge l’attitudine a riaggredire a palla persa e una
grande efficacia e pericolosità nelle ripartenze.

Gli elementi che contraddistinguono le due fasi di gioco del Milan


FASE DI POSSESSO FASE DI NON POSSESSO

Ÿ Costruzione corta dal basso, con Ÿ Squadra corta che lavora collettivamente
coinvolgimento attivo del portiere e alle varie altezze di campo;
movimenti dei “costruttori” vari e
strutturati in base alla disposizione ed Ÿ pressing tendenzialmente
all’atteggiamento degli avversari: si ricerca ultraoffensivo/offensivo, in inferiorità
la superiorità posizionale per giocare alle numerica sulla prima linea, con isolamento
spalle della prima pressione; se gli dell’uomo sul lato debole e lavoro in
avversari pressano “man to man” si va superiorità numerica sulla linea difensiva;
diretti sugli attaccanti;
Ÿ capacità delle punte di indirizzare il gioco
Ÿ mobilità e interscambi dei mediani, pronti avversario e di oscurare linee di passaggio;
ad abbassarsi nella linea difensiva a centrocampisti abili ad accorciare in avanti
costruire gioco, manipolando la struttura; sui riferimenti;
centrali difensivi che sanno scivolare in
fascia o “entrare” in conduzione quando Ÿ difensori abili a “rompere” e ricomporre
necessario; terzini che si alzano continuamente il reparto, aggressivi sui
garantendo ampiezza profonda; movimenti incontro tra le linee;

Ÿ ricerca di smarcamenti efficaci ai fianchi o Ÿ conservare la stessa aggressività anche nei


alle spalle dei centrocampisti avversari, per momenti della gara in cui si difende con un
fornire passaggi chiave dentro (movimenti baricentro medio.
del trequartista integrati con quelli dei
mediani);

Ÿ portare tanti uomini nella metà campo


avversaria, stando corti, pronti
all’eventuale riaggressione;

Ÿ occupare sempre adeguatamente le zone


di ampiezza, rifinitura e profondità
"fissare" la linea avversaria e scegliere le

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In primo piano

Dalla teoria alla pratica


Il Milan offre spunti tattici di interesse in tutte le fasi e momenti del ciclo del gioco.
In questa sede, focalizziamo l’attenzione sulla fase di non possesso, in particolare sulle
“pressioni”nella metà campo avversaria.
Prendiamo spunto da due gare disputate dai rossoneri, contro Lazio e Liverpool,
estrapolandovi degli esempi di prima pressione ad altezze di campo differenti. Il Milan
come noto utilizza come sistema di base il 4-2-3-1

Milan – Lazio: pressione su rimessa dal fondo avversaria


Al minuto 29’ la Lazio costruisce da rimessa del portiere con due centrali (L. Felipe –
Acerbi) ai lati di Reina, due terzini (Marusic – Hysaj) in ampiezza ai 25-30 metri, il play
(Leiva) al limite d’area, la mezzala sinistra (Luis Alberto) che si abbassa da “doppio play”,
mentre la mezzala opposta (Savic) si alza tra le linee. I tre riferimenti avanzati (Anderson –
Immobile – Pedro) “fissano” la linea difensiva del Milan, che lavora in superiorità arretrata
4v3. I rossoneri portano il trequartista centrale e la prima punta (Diaz e Rebic) vicini al
limite d’area a schermare l’uscita su Leiva ed in agguato sulla rimessa corta sui centrali.
I due trequarti esterni (Leao e Florenzi) lavorano sui terzini laziali ed i due mediani (Tonali
e Kessiè) si accoppiano con le mezzeali avversarie (fotogramma 1).

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In primo piano

Reina gioca corto sul centrale destro (L. Felipe), pressato da Diaz con corsa “a mezzaluna”
ad invitare dentro; il giocatore biancoceleste serve l’altro centrale (Acerbi) pressato da
Rebic con invito fuori (fotogramma 2).

Il Milan chiude tutte le soluzioni di gioco su quel lato, Diaz accorcia sul play, Florenzi e
Tonali marcano terzino e mezzala (fotogramma 3), mentre il terzino di parte (Calabria)
ed il centrale Tomori seguono i movimenti incontro di Anderson (esterno alto sinistro) e
Immobile (punta centrale), beneficiando della copertura di Romagnoli. In questo modo
sono chiusi tutti gli sbocchi sul lato palla (fotogrammi 3, 4-5-6 a pagina successiva).

In questo pressing su costruzione dal portiere abbiamo quindi evidenziato l’importanza


della prima pressione dei due giocatori offensivi (Rebic e Diaz), che attraverso “uscite”
coordinate “a invito ” sono riusciti a “portare” su un lato la Lazio.

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In primo piano

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In primo piano

Milan – Lazio: pressione su costruzione avversaria ai 30 metri


Al minuto 18’ della gara contro la Lazio, la squadra di Sarri costruisce 4 + 3 sulla propria
trequarti, con il centrale sinistro (Acerbi) in possesso palla. Il Milan scherma sempre Leiva
con Diaz e Rebic, i due mediani sulle mezzeali capitoline ed i due trequartisti esterni in
agguato sui due terzini (fotogramma 1).

Con palla giocata su L. Felipe è Diaz a portare pressione con invito esterno; il Milan scala
dal lato destro con Tonali sul play (Leiva) ed il trequartista destro (Florenzi) sulla mezzala
sinistra (L. Alberto), lasciando libero il terzino sinistro (Hysaj) (fotogramma 2).

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In primo piano

Felipe gioca in verticale su Milinkovic-Savic che si abbassa a cucire il gioco; Tonali oscura
la giocata sul play e Savic, pressato alle spalle da Kessiè, cerca di prima il centrale opposto,
marcato da Rebic (fotogramma 3).

Foto: Shutterstock.com -sbonsi

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In primo piano

Il Milan riconquista il pallone e può cercare una transizione veloce in verticale


(fotogramma 4-5) ed una successiva riaggressione immediata a palla persa
(fotogramma 6).

In questo pressing su costruzione dinamica (sui 30 metri) ancora una volta evidenziamo la
pressione a mandare fuori di Diaz su Felipe, l’uscita in avanti di Tonali sul playmaker
Leiva e la conseguente la scalata dentro di Florenzi sulla mezzala opposta alla palla. Ancora
una volta viene lasciato un uomo libero sul lato debole, difficilmente raggiungibile grazie al
pressing organizzato lato palla.

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In primo piano

Liverpool – Milan: risalire in pressione sulla costruzione alta avversaria


Al minuto 16, nella gara di Champions giocata a Liverpool, la squadra inglese costruisce
4 + 1 a cavallo della metà campo, con due interni sulla trequarti e tre riferimenti avanzati.
Il Milan concede la superiorità ai due centrali dei Reds (2v1 su Rebic), oscura inizialmente
con Diaz il play (Fabinho), lavora con i due trequartisti esterni sui terzini ed i mediani
(Bennacer – Kessiè) sulle mezzeali inglesi. Sulla linea arretrata i rossoneri sono in
superiorità 4v3 ed attenti alle marcature (fotogramma 1).

Con palla giocata sul terzino sinistro (Robertson), la mezzala (Keita) e la punta esterna di
parte (Jota) si interscambiano; il mediano del Milan (Bennacer) assorbe l’inserimento di
Keità, mentre il terzino (Calabria) “rompe” in avanti su Jota, ad altezza metà campo, il
quale pressato è costretto a giocare a muro per Gomez (fotogrammi 2, 3 a pagina
successiva).

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In primo piano

Il Liverpool cerca di variare le posizioni. Nel proseguo dell’azione, la punta centrale (Origi)
si apre sul settore di sinistra (seguito da Kjaer), mentre la mezzala destra (Henderson) si
posiziona tra le linee. Su di esso “rompe” il centrale sinistro Tomori, con Kessiè che
accorcia sul play (fotogramma 4).
Sul giropalla dal centrale sinistro (Gomez) al centrale destro (Matip), scatta la pressione
del Milan con Rebic.

Le immagini a corredo dell’articolo sono tratte dalle partite trasmesse da DAZN e SKY.
Le grafiche sono state fatte utilizzando il programma Tactics Manager

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In primo piano

Matip è costretto a giocare male all’indietro sul portiere (Allison) sul quale continua la
pressione Rebic (fotogramma 5); Diaz si alza sul centrale sinistro invitandolo
esternamente, Kessiè accorcia in avanti sul play, così come il trequartista destro
(Saelemaekers) sul terzino sinistro avversario (Robertson) (fotogramma 6-7)

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In primo piano

Gomez gioca profondo lungolinea su Origi, ma come si vede nell’immagine 6 il Milan è


alto con la linea difensiva ed arriva puntuale a “rompere” con Calabria, respingendo gli
inglesi nella propria metà campo.

In questa azione si evidenzia la capacità del Milan di assorbire gli eventuali interscambi
avversari e l’efficacia nel pressare in avanti in caso la squadra avversaria arretri in
costruzione. Sul passaggio all’indietro tutti i giocatori rossoneri risalgono, chiudendo gli
appoggi ed effettuando ancora una volta pressioni finalizzate a indirizzare su un lato gli
avversari.

ESERCITAZIONI
Nelle pagine a seguire alcune esercitazioni semplici ma funzionali per allenare gli
aspetti tattici descritti in precedenza: pressing ultraoffensivo su rimessa in gioco
avversaria, pressing offensivo e risalita in pressione.
In particolare mostreremo una prima esercitazione svolta didatticamente da
centrocampisti ed attaccanti a bassa intensità per consentire all’allenatore di
spiegare i principi e i comportamenti desiderati nella prima pressione su rimessa in
gioco avversaria.
Passeremo poi a descrivere due partite a tema: la prima per abituare la squadra a
pressare stando corta in avanti (difendo la linea ed attacco la porta), mentre nella
seconda si va a stimolare la capacità della squadra di alzare il baricentro, passando
velocemente da una pressione media ed una ultraoffensiva (partita a tema
11v11 per la risalita in pressione).

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In primo piano

Attaccanti + centrocampisti contro costruzione bassa avversaria

Obiettivi:
lavorare in forma didattica sui principi e sulla pressione ultraoffensiva su rimessa in gioco avversaria con il blocco
centrocampisti e attaccanti, oltre che sulla transizione veloce e recupero palla.

Spazio:
metà campo.

Strumenti:
casacche e palloni.

Descrizione:
in una prima fase svolta in forma didattica, i costruttori rossi, partendo dalla rimessa dal fondo del portiere, muovono
palla in maniera lenta e scandita. In questo modo consentono ai blu, schierati con le punte e i centrocampisti, di
effettuare le pressioni e le scalate richieste dal tecnico, pronto ad effettuare le opportune correzioni.
In questa fase si può chiedere agli “sparring” rossi di simulare la perdita della sfera sulla propria trequarti per
permettere ai blu di sviluppare una transizione corta, andando velocemente a concludere in porta.
Successivamente ai rossi viene chiesto di essere più “attivi”, giocando per conquistare una linea di meta posta a metà
campo, oppure inserendo delle porticine in cui far gol, in modo da rendere l’esercitazione più reale: i blu dovranno
lavorare per la riconquista della sfera, mettendo in atto tutte le richieste illustrate precedentemente dal tecnico.
Agli “sparring” rossi il tecnico potrà chiedere di riprodurre le dinamiche di gioco del prossimo avversario da affrontare,
al fine di preparare la squadra a un contesto vicino a ciò che presumibimente potrebbe presentarsi in partita (salvo
cambiamenti da tener sempre in considerazione). Mentre centrocampisti e attaccanti svolgono questa esercitazione, i
difensori possono lavorare nell'altra metà campo (ad esempio con il vice allenatore) sui principi difensivi impartiti dal
tecnico.

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In primo piano

Partita a tema: difendo la linea ed attacco la porta

Obiettivo:
allenare la pressione ultraoffensiva su costruzione bassa avversaria con tutto il blocco squadra, abituare la squadra a
stare corta in avanti.

Spazio:
metà campo.

Strumenti:
casacche, palloni.

Descrizione:
si gioca un 10v10 con una porta e una linea di meta posta poco oltre la metà campo.
Il gioco riprende sempre da una rimessa da fondo campo della squadra “sparring” rossa, che ha come obiettivo quello
di conquistare la linea di meta, portando palla oltre la stessa per guadagnare un punto.
L’obiettivo dei blu, al contrario, è quello di aggredire la costruzione avversaria per riconquistare palla e transare
velocemente per andare a far gol.

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Partita a tema 11v11 per la risalita in pressione

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Obiettivo:
allenare la squadra sulla contrapposizione tattica, ma soprattutto a “switchare” da una situazione di pressing
offensivo ad un pressing ultraoffensivo, risalendo velocemente il campo in avanti.

Spazio:
tutto il campo.

Strumenti:
casacche, palloni.

Descrizione:
l’esercitazione è strutturata in due fasi. Inizialmente si chiede ai difendenti di abbassare l’altezza del pressing.
L’azione parte dal portiere rosso che gioca per i difensori centrali che possono impostare fino ai 30-35m circa.
Obiettivo dei rossi è quello di sviluppare per andare a fare gol, mentre i blu lavorano per la riconquista della sfera e
andare velocemente a concludere. Sul campo è delineata una linea oltre la metà campo che non dev’essere presa in
considerazione in questa fase dell’esercitazione: si gioca come una normale partita.
Durante lo svolgimento a sua discrezione il tecnico può giocare una palla verso il portiere della squadra rossa,
cambiando il contesto tattico.
I rossi costruiscono dal basso mentre i blu “risalgono” in avanti per effettuare un pressing ultraoffensivo.

Foto: Shutterstock.com - Vitalii Vitleo

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