A metà del Settecento l’Europa conosce un periodo di espansione senza precedenti che
va sotto il nome di “rivoluzione industriale”. Tra le cause di questo fenomeno, che prende piede inizialmente in Gran Bretagna e che cambia in maniera definitiva l’aspetto del mondo moderno e contemporaneo, possiamo indicare: La grande espansione demografica nel corso del Settecento; L’espansione della produzione agricola, grazie a nuove tecniche di coltivazione quali l’agricoltura mista; La diffusione del sistema delle enclosures. L’Inghilterra godeva di una supremazia assoluta nel commercio internazionale, grazie ai suoi domini coloniali → materie prime a basso costo → vasto mercato dove smerciare i prodotti Sistema politico stabile Partì proprio dall’Inghilterra perché questa aveva a disposizione il capitale e il lavoro: • Disponibilità di capitale: era dovuta alle 13 colonie d’America, grazie alle quali l’Inghilterra era riuscita ad accumulare denaro commerciando di tutto. • Disponibilità di lavoro: era dovuta alla privatizzazione dei terreni perché c’era stato il fenomeno delle enclousures, quindi alcuni contadini restavano in campagna al servizio dei grandi proprietari terrieri come braccianti altri andavano verso le città in cerca di occupazione per sopravvivere. Inoltre l’Inghilterra, nel periodo della Rivoluzione industriale, aveva a disposizione materie prime come il ferro, il carbone, il cotone, la lana ecc. Altro fattore molto importante nel corso della Prima Rivoluzione industriale è la mentalità perché per aversi industria c ‘è bisogno di una mentalità e una cultura diffusa (infatti in Inghilterra c’era una borghesia aperta alle nuove idee). Grazie a tutto ciò si favorì il progresso tecnologico in Inghilterra. Il primo settore coinvolto fu quello tessile. Innovazioni James Watt inventò la macchina a vapore, nel 1733; John Kay inventò la spoletta automatica che velocizzava la filatura in modo da raddoppiare i prodotti, nel 1763 fu inventata Jenny la filatrice meccanica capace di aumentare di 8 volte la quantità di filati prodotta, successivamente fu ideata la Jenny a motore idraulico (risale anche a questo periodo l’invenzione della pentola a pressione). Nell’industria tessile si iniziò a sostituire i macchinari di legno con quelli di ferro, più efficienti, veloci e soprattutto più duraturi. Questo aumentò la richiesta di metalli che favorì lo sviluppo dei settori metallurgico e minerario. Conseguenze: Nel corso della Rivoluzione industriale, con la diffusione di questi macchinari pian piano si formano dei veri e propri centri industriali così la produzione artigianale andò in crisi provocando così l’aumento della disponibilità di manodopera. Le prime industrie nascono lungo i corsi d’acqua (abbiamo detto che era stato inventato il motore idraulico). In questo modo artigiani e contadini si recano in città in cerca di occupazione per assicurarsi un salario che garantisse la sopravvivenza di se stessi e della loro famiglia. Proprio per la loro necessità di avere un salario per sopravvivere, gli industriali si approfittavano di ciò dando iniziò allo sfruttamento dell’uomo con salari molto bassi, orari di lavoro pesanti e condizioni di lavoro precarie. Pian piano si finì per preferire lavoro femminile e minorile che era sottopagato; era ovvio che prima o poi l’uomo si sarebbe ribellato e nel 1779 ha inizio la prima manifestazione degli operai che prese il nome di “manifestazioni luddiste” dall’operaio Ned Ludd che si ribello spaccando con un calcio una filatrice.