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Il Convivio
Nel 1° trattato Dante motiva le ragioni per le quali scrive in volgare anziché il latino. Infatti,
vuole offrire un banchetto per tutte le persone del suo tempo che hanno voglia di
imparare, ma non ne hanno la possibilità.
Nel 2° trattato il poeta parla delle varie interpretazioni che si possono attribuire ad un
testo (Significato allegorico e letterale).
Nel 3° trattato commenta la canzone che allegoricamente, parla della filosofia, che può
portare l’uomo alla felicità della conoscenza.
Nel 4° trattato tratta il tema della vera nobiltà, dovuta all’esercizio e alle virtù, non alla
nascita.
Nel complesso, l’opera è enciclopedica in volgare, dove Dante, dà alla filosofia l ruolo della
regina delle scienze.
L’opera è scritta sottoforma della metafora del cibo:
E’ scritto in latino fra il 1303 e il 1305, ed è un trattato in prosa sulla scelta della lingua da
usare. Dante, infatti, sceglie di scrivere in latino per dimostrare a un gruppo ristretto di
letterati l’importanza del volgare.
Secondo Dante, infatti, il volgare di riferimento deve rispettare le caratteristiche di:
Il 1°libro definisce la lingua volgare, costruisce una storia delle lingue e analizza i vari
volgari italiani, per individuare un volgare illustre.
Il 2° libro tratta del rapporto tra letteratura e lingua (forma metrica, arte poetica, versi,
costruzione e forma, vocaboli volgari).
Il Monarchia
Il 1° libro parla della necessità del potere temporale, garantito dall’imperatore, che
dovrebbe condurre il popolo alla felicità terrena attraverso lo studio e garantendo la
giustizia e la pace.
Nel 2° libro è ripercorsa la storia dell’impero romano per dimostrare che è stato voluto
dalla provvidenza divina e di come Dio abbia dato all’impero il concetto di giustizia.
Il 3° libro contiene la teoria dei “due soli”, cioè del rapporto fra stato e chiesa.
Questa teoria dice che, dato che le due autorità derivano da Dio, sono di pari valore e
devono lavorare in modo parallelo e indipendente: il papa deve portare il popolo alla
felicità spirituale, mentre l’imperatore a quella terrena. Il fondamento dell’impero è il
diritto umano, l’esercizio delle virtù morali, mentre quello della chiesa è la conduzione alla
vita eterna (e non il possesso di un dominio).
La Divina Commedia
Il titolo originale, come scritto nell’epistola a Cangrande della Scala era “Comedìa di Dante
Alighieri”. L’aggettivo “Divina”fu inserito in una copia per la prima volta nel 1555, a
Venezia, in un edizione curata da Ludovico Dolce.
Secondo Dante l’opera apparteneva al genere comico (Commedia) per il suo contenuto e
per ragioni stilistiche (a causa del linguaggio usato nell’inferno).
Tutta l’opera si basa sull’idea che qualsiasi elemento sia mosso da Dio e per dimostrare il
tutto ricorre spesso lo schema dei numeri 3 (trinità) e 1 (unicità di Dio).
Il viaggio di Dante comincia la notte del giovedì santo del 1300 e termina il sabato santo.
Dante, si trova a Gerusalemme, dove si apre la voragine dell’Inferno, nel cui punto più
basso si trova lucifero, scaraventato giù dal cielo. Sulla porta dell’inferno incontra Virgilio,
la sua guida e maestro che lo condurrà attraverso i vari cerchi dell’inferno e in quasi tutto il
purgatorio, alla fine del quale si trova il paradiso terrestre, dove incontra Beatrice, che lo
condurrà fino al paradiso e infine, grazie a San Bernardo, riesce a vedere Dio.