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LE AVVENTURE di SWASH

Swash è una piccola goccia che vive in giro per i mari e oceani che
occupano il nostro pianeta.

Egli amava divertirsi con i suoi amici e correre per gli oceani … lui però
aveva un sogno: viaggiare al di fuori dal suo oceano.

Un giorno, però Swash, mentre si addentrava nelle acque del Golfo del
Messico trovò una bellissima gocciolina starsene in superficie.

Swash allora pensò:

-Sarà lì per prendere il sole.

Allora la nostra goccia si precipitò verso di lei per parlarle, quando scoprì
che non era lì per prendere il sole, ma stava piangendo, perché le sue
amiche erano state portate via dal vento il giorno prima e lei voleva
raggiungerle. Era ormai mezzogiorno in punto quando la piccola gocciolina
disse:

-E’ l’ora!

- L’ora per cosa? Domandò Swash.

-L’ ora di andar a ritrovare le mie amiche.

Swash voleva ribattere, ma all’improvviso s’innalzò un vento caldo che li


trasportò via.

I due viaggiarono un’ora trasportati dalle correnti ventose, fino a quando


non toccò, o meglio, videro un qualcosa che non aveva consistenza nella
quale c’erano qualche migliaia di gocce come loro, soltanto che si erano
trasformati: ora non avevano più il corpo, bensì si vedevano solo gli occhi.

Swash disse:

-Non ci siamo neanche presentati, come ti chiami?


-Mi chiamo Splash e tu?

- Io sono Swash. Allora, dove sono le tue amiche?

Swash e Splash si misero a cercarle, ma non le trovarono per tre motivi: il


primo è quello che tutte le gocce su quella cosa erano uguali, il secondo è
perché c’erano troppe persone, il terzo, il posto era troppo grande per
due goccioline come loro due.

Splash allora chiese:

-Ma non ti pare che qui le gocce siano un po’ troppo agitate?

Una goccia anziana allora esclamò:

-Siete strani voi perché state così calmi: non sapete cosa sta per
succedere? Sta per avvenire una collisione fra questa nuvola ed un'altra!

AIUTO!

- Cos’è una nuv…?

Swash non riuscì a finire la frase, che ci fu un terremoto che fece cadere
tutte le gocce per terra, dopo di che si creò un fulmine e dopo dieci
secondi si verificò un tuono.

Tutto gemette, sembrava che il peggio fosse passato, ma all’improvviso


alcune gocce furono scaraventate verso il suolo.

Swash e Splash erano preoccupati perché avevano paura di farsi male, ma


appena scesero un po’ di più, si ritrasformarono pian piano a fiocchi di
neve e atterrarono delicatamente su un manto bianco.

Lì i due si calmarono un po’: il peggio era passato.

Goccia e gocciolina rimasero fermi sul ghiacciaio, dove erano atterrati per
circa due giorni, fino a che arrivò un’altra scarica di fiocchi di neve, che
scacciò via la prima, nella quale c’erano Swash e Splash.
Essi si fecero trasportare via da una corrente ventosa, che li portò in un
posto strano: era tutto chiuso e c’erano tanti mucchi di terra accostati
alle pareti del cunicolo in cui si trovavano.

Splash disse:

- Sembra si essere all’interno delle grotte dove vivono le gocce


povere, nei posti dove ci si sporca di più!

In effetti, aveva ragione, perché erano ricoperti di fango dalla testa ai


piedi.

- Sì, ma almeno non ci siamo persi. Ribatte Swash

Ad un certo punto i due si ritrovarono in un posto fantastico era pieno di


piccole colonnine di terra innalzarsi dal suolo e scendere dal soffitto.

- Wow! Disse Swash


- Wow! Fece eco Splash
- Guarda!- ribatte quest’ultima- c’è un cunicolo laggiù.
- Andiamoci! Urlò Swash

In seguito all’urlo di Swash, però, le piccole colonne che scendevano dal


soffitto cominciarono a cadere.

Allora maschio e femmina corsero a tutta velocità verso il cunicolo, lo


attraversarono e si ritrovarono in un fiume.

Lungo il corso dell’acqua Swash e Splash si tolse la sporcizia che


avevano addosso e si divertirono a giocare con le altre goccioline
finché, ad un certo punto, non furono risucchiati da un tubo chiamato
“pompa” che li portò fino ad un’enorme torre chiamata “acquedotto”.

Da lì le due gocce percorsero una lunga serie di fitte tubature, fino a


che non uscirono da un rubinetto, ma invece di finire nello scarico del
lavandino, vennero presi da una spazzola che un bambino si mise in
bocca e si lavò i denti e vennero sputati nello scarico.
CHE SCHIFO!

Era la seconda volta che i due si sporcavano.

Per fortuna, però, dopo un’altra fitta rete tubaria si ritrovarono in uno
strano edificio che era suddiviso in tante parti.

La prima consisteva nel far lavare e togliere le impurità, la seconda


consisteva in mettere assieme gocce di sostanze strane insieme alle
goccioline d’acqua, la terza e ultima fase era di far rimanere l’acqua un po’
ferma.

Dopo aver finito questo passaggio, il loro più grande sogno si era avverato:
erano tornati nel mare.

Appena lì fuori c’erano le amiche di Splash che la aspettavano.

Tutti i loro sogni si erano avverati e da una piccola avventura nacque una
grande amicizia.

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