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Nel 1852 Camillo Benso conte di Cavour divenne Primo Ministro del Regno di Sardegna. Egli
non era né repubblicano né assolutista: era liberalista, voleva difendere la monarchia e
mettere fuori gioco i clericali e i repubblicani.
3.1. - CAVOUR
Queste innovazioni richiedevano denaro e Cavour ottenne finanziamenti dalle Banche italiane
e europee.
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Fig. 3.1.1. – L’Italia prima dell’Unità
Intanto Giuseppe Mazzini a capo dei Repubblicani, fondò il Partito d’Azione per preparare una
nuova rivoluzione. Il partito democratico era guidato da Carlo Pisacane.
Tra il 1853 e il 1856 le insurrezioni del Partito d’Azione fallirono tutte. La spedizione di Pisacane
nel napoletano fallì perché i clericali avevano convinto i contadini che gli uomini di Pisacane
erano briganti: così furono massacrati.
Dopo tutti questi fallimenti anche i repubblicani si convinsero che la Monarchia di Savoia era
l’unico sostegno possibile. Questa alleanza funzionò e Cavour ne approfittò per rinsaldare il
regno del Piemonte.
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Fig. 3.1.3. – Napoleone III Fig. 3.1.4. – Vittorio Emanuele II
Cavour voleva che la maggioranza degli stati europei si schierasse contro l’Austria e lo aiutasse
a sconfiggerla e cacciarla dal territorio italiano. L’occasione fu la guerra di Crimea dove Cavour
inviò uomini italiani a fianco della Francia e Inghilterra contro la Russia. In cambio, Napoleone
III, imperatore di Francia, decise di aiutare Cavour contro gli Austriaci.
Nel 1948 finì lo Statuto Albertino concesso da Carlo Alberto e venne sostituito dalla Costituzione
della Repubblica Italiana. La nostra Costituzione ha norme e regole molto più strette e precise
dello Statuto Albertino. Nello Statuto Albertino il capo dello Stato (re) aveva molto più potere che
non nella Costituzione. La Costituzione dà più potere al Parlamento.
Cavour stinge segretamente i Patti di Plombières con Napoleone III: la Francia sarebbe entrata
in guerra a fianco del Piemonte solo se l’Austria avesse attaccato. Se Cavour avesse vinto si
sarebbero uniti i territori di Regno di Sardegna, Lombardo-Veneto, Emilia-Romagna sotto la
sovranità della casa Savoia con il nome di Regno dell’Alta Italia. In cambio la Francia avrebbe
avuto dal Piemonte Nizza e la Savoia. Cavour iniziò a provocare l’Austria con schieramenti
militari lungo il confine e con volantini antiaustriaci. L’Austria cade nella provocazione e
dichiarò guerra il 26 Aprile 1859 (II Guerra d’Indipendenza).
In aiuto del Piemonte accorsero anche gli uomini di Garibaldi. Cavour vinse a Magenta, a
Solferino e a San Martino: la Lombardia era tolta agli austriaci. A questo punto
inaspettatamente (motivi politici e militari) Napoleone III firmò l’armistizio di Villafranca con
l’Austria che cedette la Lombardia alla Francia: Napoleone III la donò all’Italia. Cavour rimase
offeso e si dimise.
Nel 1860 vi furono altre annessioni al Regno del Piemonte. Anche al sud si cercò di annettere
la Sicilia e Garibaldi parti con la Spedizione dei Mille dal porto di Quarto (Liguria il 5 Maggio
1860). I Mille sconfissero le truppe Borboniche a Calatafimi. Garibaldi giunse anche a Napoli e
tutto il Regno delle due Sicilie fu liberato e il governo, nominalmente sotto il Regno di Vittorio
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Emanuele II, era in realtà sostenuto da forti partiti democratici e repubblicani. Questi
premevano su Garibaldi perché proclamasse una Repubblica.
Cavour inviò un esercito che invase lo Stato Pontificio e sconfisse le truppe del papa, occupò
Marche e Umbria e Napoli e garantì a Napoleone III che Roma non sarebbe stata invasa.
Chiese un plebiscito a tutte le terre conquistate per l’annessione al Regno di Sardegna.
Garibaldi non volle mettersi contro il re e gli consegnò l’Italia Meridionale nell’incontro di
Teano. Le terre conquistate da Cavour votarono per l’annessione al Regno si Sardegna. Il 17
Marzo Vittorio Emanuele II divenne Re d’Italia con capitale a Torino e lo Statuto Albertino fu
la Costituzione.
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