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LA SECONDA GUERRA DI INDIPENDENZA


Carlo Alberto aveva concesso la Costituzione nel Regno di Piemonte e Sardegna. Suo figlio
Vittorio Emanuele II si adegua alla decisione del padre. Il regno di Sardegna e Piemonte era
quindi una Monarchia Costituzionale.

Fig. 3.1. Camillo Benso Conte di Cavour

Nel 1852 Camillo Benso conte di Cavour divenne Primo Ministro del Regno di Sardegna. Egli
non era né repubblicano né assolutista: era liberalista, voleva difendere la monarchia e
mettere fuori gioco i clericali e i repubblicani.

3.1. - CAVOUR

Cavour iniziò a mettere in atto una serie di riforme. A questo scopo:

- cercò l’alleanza della sinistra moderata


- ridusse le tariffe doganali
- strinse accordi commerciali con le principali nazioni europee. Si occupò di economia,
costruì reti stradale e ferrovie con il denaro pubblico per sostenere l’industria
- organizzò l’esercito
- abolì i privilegi del clero e tolse molte proprietà alla Chiesa

Queste innovazioni richiedevano denaro e Cavour ottenne finanziamenti dalle Banche italiane
e europee.

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Fig. 3.1.1. – L’Italia prima dell’Unità

Fig. 3.1.2. – Giuseppe Mazzini (22 Giugno 1805 – 10


Marzo 1872)

Si aprì così un disaccordo tra lo Stato e la Chiesa.

Intanto Giuseppe Mazzini a capo dei Repubblicani, fondò il Partito d’Azione per preparare una
nuova rivoluzione. Il partito democratico era guidato da Carlo Pisacane.

Tra il 1853 e il 1856 le insurrezioni del Partito d’Azione fallirono tutte. La spedizione di Pisacane
nel napoletano fallì perché i clericali avevano convinto i contadini che gli uomini di Pisacane
erano briganti: così furono massacrati.

Dopo tutti questi fallimenti anche i repubblicani si convinsero che la Monarchia di Savoia era
l’unico sostegno possibile. Questa alleanza funzionò e Cavour ne approfittò per rinsaldare il
regno del Piemonte.

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Fig. 3.1.3. – Napoleone III Fig. 3.1.4. – Vittorio Emanuele II

Cavour voleva che la maggioranza degli stati europei si schierasse contro l’Austria e lo aiutasse
a sconfiggerla e cacciarla dal territorio italiano. L’occasione fu la guerra di Crimea dove Cavour
inviò uomini italiani a fianco della Francia e Inghilterra contro la Russia. In cambio, Napoleone
III, imperatore di Francia, decise di aiutare Cavour contro gli Austriaci.

Nel 1948 finì lo Statuto Albertino concesso da Carlo Alberto e venne sostituito dalla Costituzione
della Repubblica Italiana. La nostra Costituzione ha norme e regole molto più strette e precise
dello Statuto Albertino. Nello Statuto Albertino il capo dello Stato (re) aveva molto più potere che
non nella Costituzione. La Costituzione dà più potere al Parlamento.

3.2. – LO SCOPPIO DELLA SECONDA GUERRA DI INDIPENDENZA

Cavour stinge segretamente i Patti di Plombières con Napoleone III: la Francia sarebbe entrata
in guerra a fianco del Piemonte solo se l’Austria avesse attaccato. Se Cavour avesse vinto si
sarebbero uniti i territori di Regno di Sardegna, Lombardo-Veneto, Emilia-Romagna sotto la
sovranità della casa Savoia con il nome di Regno dell’Alta Italia. In cambio la Francia avrebbe
avuto dal Piemonte Nizza e la Savoia. Cavour iniziò a provocare l’Austria con schieramenti
militari lungo il confine e con volantini antiaustriaci. L’Austria cade nella provocazione e
dichiarò guerra il 26 Aprile 1859 (II Guerra d’Indipendenza).

In aiuto del Piemonte accorsero anche gli uomini di Garibaldi. Cavour vinse a Magenta, a
Solferino e a San Martino: la Lombardia era tolta agli austriaci. A questo punto
inaspettatamente (motivi politici e militari) Napoleone III firmò l’armistizio di Villafranca con
l’Austria che cedette la Lombardia alla Francia: Napoleone III la donò all’Italia. Cavour rimase
offeso e si dimise.

Nel 1860 vi furono altre annessioni al Regno del Piemonte. Anche al sud si cercò di annettere
la Sicilia e Garibaldi parti con la Spedizione dei Mille dal porto di Quarto (Liguria il 5 Maggio
1860). I Mille sconfissero le truppe Borboniche a Calatafimi. Garibaldi giunse anche a Napoli e
tutto il Regno delle due Sicilie fu liberato e il governo, nominalmente sotto il Regno di Vittorio

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Emanuele II, era in realtà sostenuto da forti partiti democratici e repubblicani. Questi
premevano su Garibaldi perché proclamasse una Repubblica.

Fig. 3.2.2. – Particolare di un dipinto di pittore


anonimo: “La spedizione dei Mille, lo sbarco a
Marsala”
3.2.1. – Giuseppe Garibaldi

Cavour inviò un esercito che invase lo Stato Pontificio e sconfisse le truppe del papa, occupò
Marche e Umbria e Napoli e garantì a Napoleone III che Roma non sarebbe stata invasa.
Chiese un plebiscito a tutte le terre conquistate per l’annessione al Regno di Sardegna.
Garibaldi non volle mettersi contro il re e gli consegnò l’Italia Meridionale nell’incontro di
Teano. Le terre conquistate da Cavour votarono per l’annessione al Regno si Sardegna. Il 17
Marzo Vittorio Emanuele II divenne Re d’Italia con capitale a Torino e lo Statuto Albertino fu
la Costituzione.

Fig. 3.2.4. – Carta delle Tre Venezie dopo la Seconda


Fig. 3.2.3. – Lo Statuto Albertino Guerra d’Indipendenza (Venezia Tridentina, Venezia
Euganea, Venezia Giulia

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