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PREISTORIA DELL’ARTE

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La CAVERNA DELLE MANI è una caverna che si trova a Santa Cruz, in un luogo
isolato della Patagonia. È conosciuta grazie alle incisioni rupestri presenti all'interno;
queste rappresentano delle mani che appartenevano al popolo indigeno che viveva
in quel posto tra 9.000 e 13.000 anni fa. Gli inchiostri sono di origine minerale, l'età
delle pitture rupestri è stata determinata dai resti degli strumenti utilizzati per
schizzare la vernice sulla roccia. Le immagini sono in negativo, la gran parte delle
mani sono sinistre, ciò ci dice che gli uomini di quel tempo tenevano gli strumenti con
cui spruzzavano la vernice nella mano destra.

Questa immagine rappresenta il bisonte all'interno della grotta di Lascaux, in Dordogna. Si


può ben notare la tecnica di esecuzione, ossia la pittura. Quest'ultima era realizzata
tracciando forme e figure tramite tinte a base di terre e minerali pestati e mescolati insieme
ad altre sostanze vegetali in precedenza. I colori sono caldi, come il rosso, l'ocra e il nero e
vengono stesi prima con le dita e dopo con pennelli di legno molto basilari. Gli animali dipinti
raffigurati nelle caverne testimoniano un utilizzo della pittura con finalità
magico-propiziatorie. Infatti l'uomo primitivo che dipingeva gli animali voleva intendere che
cercava di impadronirsene ancora prima di averli cacciati. Oltre a ciò gli uomini primitivi
dipingevano nelle caverne buie poiché quando accendevano il fuoco queste immagini
sembravano muoversi.
Quest'immagine rappresenta la scultura di una donna, infatti vengono accentuate molto le
caratteristiche femminili come il seno e i fianchi e vengono invece a mancare parti del corpo
come il volto e le mani. Al tempo del Paleolitico non c'era il concetto di bellezza, quindi non
c'erano canoni estetici. Le statuine erano senza volto perché venivano appese e auguravano
la fertilità e procreazione, oppure venivano sepolte nei campi per rendere i campi fertili.
Queste statuette erano capite da tutti, poiché richiamavano le cose importanti come il
nutrimento e la protezione.

Questa immagine rappresenta i NURAGHI, trovabili solo in Sardegna. Sono costruzioni


megalitiche a forma di cono che hanno soltanto un ingresso. All'interno possono esserci
diversi locali, disposti su uno o più piani, collegati tramite scale di legno o gradini ricavati
nelle murature. Le funzioni di questi nuraghi erano diverse: da quelle rituali a quelle
difensive, a quelle di ritrovo, di deposito e di abitazione arrivando a costruire villaggi
fortificati. I giganti massi squadrati sono sovrapposti in modo sporgente verso l'interno, al
fine di formare una finta cupola.

Queste abitazioni nascono nel mesolitico. Sono capanne costruite interamente fuori terra,
sono di forma conica e venivano ricoperte di pelli o frasche, rese impermeabili con fango,
argilla o escrementi di erbivori. In base alla zona, alle caratteristiche dell'ambiente e
dell'evoluzione del popolo, si hanno strutture edilizie più complesse, come le palafitte nate
nel neolitico. Le palafitte di solito sono riunite in villaggi, dove possono convivere diverse

famiglie, con lo scopo di difendersi dalle tribù vicine.


In questa immagine risalente a 8000-4000 anni fa possiamo ben vedere che l'arte figurativa
preistorica tende a schematizzarsi. L'uomo infatti, non è più solo un cacciatore, ma anche
un agricoltore. Cambia quindi il suo rapporto con la natura, imparando a diventarne il
padrone. Durante quel periodo si risale alle prime raffigurazioni geometriche, ossia di pura
invenzione e non più basate su forme riconducibili ad animali o uomini. Graffire su una
roccia una sequenza regolare di triangoli dà maggiore importanza a quella roccia in quanto
ciascun simbolo rimanda ad un valore astratto.

Quest'immagine rappresenta la conosciuta Stonehenge. Sorto nel 1800 a.C. consiste in un


doppio recinto di menhir verticale, cioè enormi blocchi di pietra conficcati al suolo di forma
slanciata, sormontati a loro volta da architravi, ossia elementi architettonici orizzontali di
legno o pietra che poggiano su due elementi portanti verticali, disposti a formare un enorme
cerchio. Insieme formano i cròmlech, ovvero grandi costruzioni megalitiche a pianta
circolare. Questa costruzione costituisce uno sforzo comune immenso. Infatti per spostare,
sollevare pietre di quelle dimensioni deve essere stata impiegata una manodopera enorme.
Questo ci dice anche che gli uomini di quel periodo si dedicavano ad altro oltre alla
pastorizia e all'agricoltura.
Picasso apprezzava moltissimo l'arte preistorica, motivo per cui fece varie rappresentazioni
degli animali dipinti all'interno delle grotte paleolitiche. Qui sopra possiamo osservare le
riproduzioni di un bisonte. Picasso stesso affermò che dopo Altamira tutto fosse decadenza.

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