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Matera

Matera
comune

Vista della Civita e del Sasso Barisano

Localizzazione

Stato  Italia

Regio  Basilicata
ne

Provin
 Matera
cia

Amministrazione

Sindac Domenico Bennardi (M5S) dal 6-10-2020


o

Territorio
Coord 40°40′N 16°36′ECoordinate:  40°40′
inate N 16°36′E (Mappa)

Altitu 401 m s.l.m.
dine

Superf 392,09 km²
icie

Abita 60 341[1] (30-11-2020)
nti

Densit 153,9 ab./km²


à

Frazio La Martella, Picciano A, Picciano B,


ni Venusio, Villaggio Timmari

Comu Altamura (BA), Ginosa (TA), Gravina in
ni Puglia (BA), Grottole, Laterza (TA), Mi
confin glionico, Montescaglioso, Santeramo in
anti Colle (BA)

Altre informazioni

Cod. 75100
postal
e

Prefiss 0835
o

Fuso UTC+1
orario

Codic 077014
e IST
AT

Cod. F052
catast
ale

Targa MT

Cl. zona 3 (sismicità bassa)[2]


sismic
a

Cl. zona D, 1 776 GG[3]


climat
ica

Nome materani
abitan
ti

Patro Madonna della Bruna, sant'Eustachio


no

Giorn 2 luglio, 20 settembre


o
festivo

Sopra Città dei Sassi


nnome

Motto BOS LASSUS FIRMIUS FIGIT PEDEM

Cartografia
Matera

Posizione del comune di Matera nella provincia


omonima

Sito istituzionale

Modifica dati su Wikidata · Manuale


Matera (AFI: [maˈtɛːra][4], ascolta[?·info]; Matàrə[5] in dialetto materano, pron. [ma'ta:rə]) è
un comune italiano di 60 341 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia e più grande
comune per superficie della Basilicata[6].
È conosciuta in tutto il mondo per gli storici rioni Sassi, che ne fanno una delle città
ancora abitate più antiche al mondo[7][8]. I Sassi sono stati riconosciuti il 9 dicembre
1993, nell'assemblea di Cartagena de Indias (Colombia), patrimonio
dell'umanità dall'UNESCO, primo sito dell'Italia meridionale a ricevere tale
riconoscimento[9][10].
Nel 1663 fu separata dalla provincia di Terra d'Otranto, di cui aveva fatto parte per
secoli, per divenire, fino al 1806, capoluogo dell'allora provincia di Basilicata nel Regno
di Napoli. Durante questo periodo la città conobbe un'importante crescita economica,
commerciale e culturale. Matera è stata la prima città del meridione a insorgere in armi
contro il nazifascismo ed è per questo tra le città decorate al valor militare per la guerra
di liberazione essendo stata insignita nel 1966 della medaglia d'argento al valor
militare e tra le città decorate al valor civile essendo stata insignita nel 2016
della medaglia d'oro al valor civile[11].
Il 17 ottobre 2014 è stata designata, insieme a Plovdiv (città bulgara), capitale europea
della cultura nel 2019[12].

Indice

 1Geografia fisica
o 1.1Territorio
o 1.2Clima
 2Storia
o 2.1Etimologia
o 2.2Stemma
o 2.3Onorificenze
 3Monumenti e luoghi d'interesse
o 3.1I Sassi di Matera
 3.1.1Le cisterne e i sistemi di raccolta delle acque
o 3.2Architetture religiose
o 3.3Architetture civili
o 3.4Architetture militari
o 3.5Siti archeologici
o 3.6Aree naturali
o 3.7Parchi urbani
 4Società
o 4.1Evoluzione demografica
o 4.2Etnie e minoranze straniere
o 4.3Lingue e dialetti
o 4.4Religione
o 4.5Tradizioni e folclore
o 4.6Istituzioni, enti e associazioni
 5Cultura
o 5.1Capitale Europea della Cultura 2019
o 5.2Istruzione
 5.2.1Università degli Studi della Basilicata
 5.2.2Istituto Centrale per il Restauro - Scuola di Alta Formazione e Studio
o 5.3Ricerca
o 5.4Musei
o 5.5Media
o 5.6Cinema
o 5.7Teatro
o 5.8Musica
o 5.9Eventi
o 5.10Cucina
o 5.11Urbanistica
o 5.12Anni cinquanta
o 5.13Anni novanta
 6Economia
o 6.1Agricoltura e prodotti tipici
o 6.2Industria
o 6.3Artigianato tipico
o 6.4Turismo
 7Infrastrutture e trasporti
o 7.1Strade
o 7.2Ferrovie
o 7.3Mobilità urbana
 8Amministrazione
o 8.1Gemellaggi
 9Sport
o 9.1Altri sport
o 9.2Impianti sportivi
o 9.3Eventi sportivi
 10Note
 11Bibliografia
 12Voci correlate
 13Altri progetti
 14Collegamenti esterni

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]


Territorio[modifica | modifica wikitesto]
«La città è di aspetto curiosissimo, viene situata in tre valli profonde nelle quali, con artificio, e sulla
pietra nativa e asciutta, seggono le chiese sopra le case e quelle pendono sotto a queste, confondendo i
vivi e morti la stanza. I lumi notturni la fan parere un cielo stellato.»
(Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in Prospettiva)
La Gravina

La città si trova nella parte orientale della regione Basilicata a 401 m s.l.m., al confine
con la parte sud-occidentale della città metropolitana di Bari (con i comuni di Altamura,
Gravina in Puglia e Santeramo in Colle) e l'estrema parte nord-occidentale
della provincia di Taranto (con i comuni di Ginosa e Laterza). Sorge sulla continuazione
dell'altopiano delle Murge ad est e la fossa Bradanica ad ovest, solcata dal
fiume Bradano. Il corso di questo fiume è sbarrato da una diga, costruita alla fine degli
anni cinquanta per scopi irrigui, e il lago artificiale creato dallo sbarramento, chiamato
lago di San Giuliano, fa parte di una riserva naturale regionale denominata riserva
naturale di San Giuliano.
La gravina di Matera, un torrente affluente di sinistra del Bradano, scorre nella profonda
fossa naturale che delimita i due antichi rioni della città: Sasso Barisano e Sasso
Caveoso. Sull'altra sponda c'è la Murgia, rientrante in parte nel Parco Regionale
Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, noto anche come parco della
Murgia Materana. I "Sassi", assieme alle cisterne ed i sistemi di raccolta delle acque,
sono la caratteristica peculiare di Matera. Si tratta di antichi aggregati di case scavate
nella calcarenite, a ridosso di un profondo burrone, la "Gravina". Alla fine
del 1993 l'UNESCO ha dichiarato i rioni Sassi patrimonio mondiale dell'umanità. Nelle
campagne presso Timmari vi è inoltre un vulcano di fango di nuova formazione[13].
Confina con i comuni di Montescaglioso, Altamura, Miglionico, Laterza, Santeramo in
Colle, Ginosa, Gravina in Puglia e Grottole. Inoltre, con 392,09 km² di estensione
territoriale, Matera è il comune più esteso della Basilicata[14].
Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa)[15], Ordinanza PCM n. 3274 del
20/03/2003
Clima[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Matera.

Secondo i dati medi del trentennio 1961-1990, la temperatura media del mese più


freddo, gennaio, si attesta a +6,0 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è
di +25,1 °C[16].
Veduta dei Sassi

Ann
Mesi Stagioni
o
MATE
RA
Ge Fe Ma Ap Ma Gi Lu Ag Ot No Di In Au
Set Pri Est
n b r r g u g o t v c v t

T. max.
10, 12, 17, 21, 27, 30, 31, 26, 20, 15, 11, 10, 17, 29, 20,
media (° 9,1 19,5
2 8 1 9 2 5 3 7 3 1 6 3 3 7 7
C)

T. min.
11, 15, 18, 19, 16, 11, 17, 12,
media (° 2,9 2,9 5,1 8,0 8,3 5,2 3,7 8,3 10,4
7 8 4 0 0 7 7 0
C)

 Classificazione climatica di Matera[17]:


o Zona climatica D;
o Gradi giorno 1776.

Storia[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Matera.

Sasso Barisano

Le origini di Matera sono molto remote e ne è testimonianza il ritrovamento nel territorio


circostante di alcuni insediamenti senza soluzione di continuità sin dall'età paleolitica[18].
Infatti nelle grotte sparse lungo le Gravine materane sono stati ritrovati diversi oggetti
risalenti a quell'epoca, testimonianti la presenza di gruppi di cacciatori. Nel
periodo Neolitico gli insediamenti diventarono più stabili, tanto che sono presenti tracce
evidenti di diversi villaggi trincerati che risalgono a quel periodo, in particolare sulla
Murgia Timone. Con l'Età dei metalli nacque il primo nucleo urbano, quello
dell'attuale Civita, sulla sponda destra della Gravina[18]. Sorta su un preistorico villaggio
trincerato, la città ha probabili origini greche, come afferma il Volpe nelle sue Memorie
storiche profane e religiose sulla città di Matera, citando anche l'Ughelli, il Pacichelli ed
il Padre Bonaventura da Lama che erano giunti a tale conclusione. Ciò sarebbe
confermato dall'emblema della città, il bue con le spighe di grano, che secondo il Volpe
stesso è un simbolo tipico della Magna Grecia[19]; inoltre il Gattini cita l'ipotesi di alcuni
storici secondo i quali riprodurrebbe l'emblema della città di Metaponto, che era appunto
un bue, mentre le spighe di grano erano figure ricorrenti nelle monete greche. Gattini a
conferma di ciò cita anche alcuni versi del poeta Tommaso Stigliani: «Il marinaro di
Metaponto antica, la quale a nostra età dett'è Matera», e fa riferimento all'accoglienza
data da Matera ai profughi metapontini dopo la distruzione della loro città da parte
di Annibale.

Sasso Caveoso

Veduta dal Belvedere Piazzetta Pascoli, compresa tra la Cattedrale ed il sasso Caveoso

Nel periodo della Magna Grecia Matera ebbe stretti rapporti con le colonie situate sulla
costa meridionale e, successivamente, in età romana fu solo centro di passaggio ed
approvvigionamento[20]. Nel 664 d.C. Matera passò sotto il dominio longobardo e venne
annessa al Ducato di Benevento. I secoli IX e X furono caratterizzati da aspre lotte fra
gli stessi Longobardi, i Saraceni ed i Bizantini, che tentarono più volte di impadronirsi del
territorio; la città fu distrutta nell'867 dalle truppe di Ludovico II, imperatore dei Franchi,
proprio nel tentativo di cacciare i Saraceni che nel 847 avevano costituito l'emirato di
Bari.
Veduta della città ne Il Regno di Napoli in prospettiva, 1703, di Giovan Battista Pacichelli

Nel frattempo, a partire dall'VIII secolo, il territorio materano fu teatro di una notevole
immigrazione di monaci benedettini e bizantini, che si stabilirono lungo le grotte della
Gravina trasformandole in chiese rupestri. Dopo l'insediamento dei Normanni avvenuto
nel 1043 la città conobbe un periodo di pace. Nei secoli seguenti, fra carestie e
terremoti, Matera fu a lungo città Regia, in quanto si liberava dal dominio feudale
riscattandosi più volte, ma sotto gli Aragonesi la città fu ceduta al conte Giovan Carlo
Tramontano, che nel 1514 venne ucciso dalla popolazione oppressa dalle tasse.
Nel 1663, in epoca spagnola, Matera uscì dalla provincia di Terra d'Otranto, di cui fino
ad allora era parte integrante, diventando capoluogo della Basilicata e sede di Regia
Udienza. Tale titolo le rimase fino al 1806, quando Giuseppe Bonaparte trasferì le
competenze a Potenza. Nel periodo risorgimentale, il comitato prodittatoriale lucano non
mantenne le promesse sulla redistribuzione delle terre demaniali, cominciò a diffondersi
un malessere, anche fomentato dai legittimisti, che a Matera esplose l'otto
agosto 1860 con l'eccidio Gattini, primo sintomo di ribellione che precedette
il brigantaggio postunitario. Nel 1927 la città divenne capoluogo di provincia.
Matera fu la prima città del Mezzogiorno ad insorgere contro i nazisti; infatti il 21
settembre 1943, giorno dell'insurrezione e della strage di Matera, il popolo materano
insorse contro l'oppressione esercitata dall'occupazione nazista. Undici persone
trovarono la morte a seguito dei mitragliamenti tedeschi in ritirata. La giornata raggiunse
il suo culmine con la feroce rappresaglia nazista che costò la vita ad altre 15 persone,
sia civili che militari, fatte saltare in aria nel "palazzo della milizia". Nel 1945 vi furono tra
le prime nel meridione, sommosse popolari per l'assegnazione delle terre incolte che si
risolsero con l'emanazione fra il 1946 e il 1947 dei decreti Ponte (da Aurelio Ponte,
prefetto di Matera); furono anticipatarie della riforma agraria. Nel 1948 nacque la
questione dei Sassi di Matera, sollevata da Palmiro Togliatti prima, e da Alcide De
Gasperi dopo. Nel 1952 una legge nazionale stabilì lo sgombero dei Sassi e la
costruzione di nuovi quartieri residenziali che svilupparono la città nuova nella quale
confluirono i 15.000 abitanti dei Sassi. Nel 1980 fu parzialmente danneggiata
dal terremoto dell'Irpinia e dalle scosse che seguirono. Nel 1986 una nuova legge
nazionale finanziò il recupero degli antichi rioni materani, ormai degradati da oltre
trent'anni di abbandono. Nel 1993, in una conferenza a Cartagena de Indias, la città
venne proclamata "Patrimonio dell'umanità" e nel 2014 "Capitale europea della cultura
2019".
Etimologia[modifica | modifica wikitesto]
Secondo alcune ipotesi (per esempio quella di Cely Colajanni), Matera anticamente
veniva chiamata Mataia ole dai Greci, che deriva da Mataio olos, il cui significato è tutto
vacuo, con riferimento alla Gravina, fossa attraversata da torrenti; ulteriore ipotesi è che
il nome derivi da Mata (cumulo di rocce), radice utilizzata per diversi nomi geografici.
Un'altra teoria, piuttosto fantasiosa, fa derivare Matera dal greco Meteoron ovvero cielo
stellato, dato che alcuni cronisti del passato, osservando i Sassi illuminati di notte, li
hanno descritti come un riflesso del cielo stellato soprastante. E non manca chi ricollega
il toponimo a Mater ovvero "madre terra", a Materia (matheria) o Materies, termini che
indicavano la legna da taglio o da costruzione, in riferimento alle zone boschive in cui la
città sorgeva; in realtà fu derivato a torto dal latino materia, in quanto si tratta alle origini
di basi che designano "la terra della gravina"; -eria è una voce con significato di
"fossato, gravina": accad. ḫāru, ḫarru, ḫarû (scavare in profondità). Incrocio di mātu con
la base di accad. matāḫu (elevarsi)[21]. Il Gattini, invece, riferisce il toponimo ai termini
ebraici Matterah (carcere) o Me terah (acqua pura). Altri sostengono che il nome derivi
dalle iniziali di Metaponto ed Heraclea, avendo accolto profughi delle due città dopo la
loro distruzione; infine Mateola, nome antico della città, potrebbe derivare dal consolato
romano di Quinto Cecilio Metello Numidico, che la riedificò e la fece cingere di mura e di
alte torri[22], oppure da "terra alta": matu, aramaico mata (terra) elû (alta). Plinio il
Vecchio nella sua Naturalis historia (Liber III, 105) chiamò Mateolani gli abitanti della
città e li elencò tra gli Apuli, anche se la desinenza dell'aggettivo in -anus evidenzia
chiaramente l'influenza osca dei Lucani, in quanto la città era situata proprio sul confine
apulo-lucano[23] nella regione anticamente chiamata Peucezia[24].
Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Stemma di Matera

Il sito Comuni Italiani descrive lo stemma della città in questo modo: D'azzurro al bue
fermo d'argento con tre spighe in bocca e sulle corna una corona gigliata, sormontata in
capo dalla lettera M, il tutto d'oro. Motto: Bos Lassus Firmius Figit Pedem.
Il motto latino Bos lassus firmius figit pedem si può tradurre con: il bue stanco affonda la
zampa più fermamente; tale motto, che indica come un popolo pacifico ma stanco dei
soprusi può ribellarsi al giogo, rappresenta la morale dell'episodio che vide il popolo
materano ribellarsi ed assassinare il conte Giovan Carlo Tramontano[25].
Secondo il Racioppi[26], lo stemma di Matera è un'arma parlante, in quanto la lettera "M"
in alto sarebbe l'iniziale del nome della città, mentre le spighe in bocca al bue
aggiungerebbero il resto del nome; infatti spiga in greco si dice "Ather-Eros", quindi
dall'insieme delle parole si ottiene Mather-Eros, da cui Matera. La corona che il bue ha
sulla testa indicherebbe che la città era libera, cioè non dipendente da alcun feudatario
ma direttamente dalla corona reale.
Secondo altre interpretazioni, lo scudo porta sull'alto del campo, in argento, la lettera M
in oro; e nel basso del campo è un bue che agli araldisti usa dire "passante", con in
bocca tre spighe. Alla testa del bue sormonta una corona principesca. Intorno all'orlo
dello scudo corre una lista su cui è scritto il motto di "Bos lassus firmius figit pedem". Il
detto è forse stato coniato dopo l'uccisione del conte Gian Carlo Tramontano,
esprimendo la stanchezza per le oppressioni e le gabelle che la cittadinanza materana
doveva pagare al conte. Quanto allo scudo, la lettera M in oro si presume possa
indicare l'iniziale lettera del nome della città. Ma secondo altri indicherebbe anche la
parola municipio essendo stata Matera Regio Demanio, e quindi dipendente
direttamente dal re. Questo spiega anche il perché della corona principesca presente
sopra il capo del bue. Resta, dunque, proprio la figura del bue la più difficile da
decifrare. C'è chi ritiene che il bue indichi la famiglia Del Balzo, che viene dal
francese baux, la cui fonetica somiglia molto alla parola bue. Altri ritengono fermamente
che il bue e le spighe simboleggino il possesso di terre fertili dedite alla pastorizia e
all'agricoltura. Le spighe invece hanno una certa somiglianza con quelle della
monetazione metapontina, il che dà maggiori certezze sul nome di Matera, che potrebbe
derivare dai fondatori della città, i cittadini di Metaponto ed Heraclea, scampati ai
Romani. Quindi Met-Hera.
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Insurrezione di Matera e Strage di Matera.

Matera è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione per la quale le
è stato insignito il premio della Medaglia d'argento al valor militare per i sacrifici delle
sue popolazioni durante la seconda guerra mondiale. Tale onorificenza venne conferita
il 1º settembre 1966 e consegnata tre anni dopo dal Ministro della Difesa, il quale
decorò della medaglia il gonfalone della città e scoprì una lapide con la seguente
iscrizione:
«Matera prima città del Mezzogiorno insorta in armi contro il nazifascismo addita l'epico sacrificio del 21
settembre 1943 alle generazioni presenti e future perché ricordino e sappiano con pari dignità e fermezza
difendere la libertà e la dignità della coscienza contro tutte le prevaricazioni e le offese»
Medaglia d'argento al valor militare
«Indignati dai molteplici soprusi perpetrati dal nemico, gruppi di cittadini insorsero contro
l'oppressore e combatterono con accanimento, pur con poche armi e munizioni, per più ore, senza
smarrimenti e noncuranti delle perdite. Sorretti da ardente amor di Patria, con coraggio ed
ardimento, costrinsero l'avversario, con aiuto di elementi militari, ad abbandonare la Città prima
dell'arrivo delle truppe alleate. Città di Matera, 21 settembre 1943»
— 1º settembre 1966
Il 19 agosto 2016 è stata conferita alla città la Medaglia d'oro al valor civile[27],
consegnata dal Presidente della Repubblica durante una cerimonia svoltasi al Quirinale
il 17 novembre 2016[28]:
Medaglia d'oro al valor civile
«Durante gli ultimi giorni di permanenza dei tedeschi in città, la popolazione materana, sempre più
esasperata dalle distruzioni, dai saccheggi e dai soprusi compiuti dagli invasori che si preparavano
alla ritirata, si rese protagonista di atti di eroismo e di martirio per contrastare la violenza perpetrata
dagli occupanti, sia nel centro urbano che nelle campagne, che causò rastrellamenti e numerose
vittime innocenti. Splendido esempio di identità comunitaria e alto spirito umanitario, orientati ad
affermare i valori di libertà e giustizia. Settembre 1943 - Matera»
— 19 agosto 2016
Premio Giorgio La Pira dalla Città metropolitana di Firenze[29].
“Per la sua capacità di proiettarsi nella comunità internazionale, per la sua
determinazione e apertura al cambiamento. Per la tenacia nel capovolgere stereotipi
culturali che le ha valso la designazione a Patrimonio culturale UNESCO e a Capitale
Europea della Cultura del 2019. In particolare per l’impegno congiunto di cittadini,
associazioni e istituzioni a favore di iniziative e progetti inclusivi che ne fanno una delle
città simbolo di un sistema culturale integrato”.
- 7 novembre 2018

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]


I Sassi di Matera[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Sassi di Matera.

 Bene protetto dall'UNESCO

I Sassi di Matera

 Patrimonio dell'umanità

Tipo architettonico

Criterio C (iii)(iv)(v)
Pericolo no

Riconosciuto dal 1993

Scheda UNESCO (EN) The Sassi and the park


of the Rupestrian Churches
of Matera
(FR) Scheda

Manuale

«Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente
bellezza.»
(Carlo Levi)
Matera è nota anche come città dei Sassi, proprio per la peculiarità e l'unicità del suo
centro storico. Scavati e costruiti a ridosso della Gravina di Matera, una profonda gola
che divide il territorio in due, i Sassi di Matera, rioni che costituiscono la parte antica
della città, si distendono in due vallette, che guardano ad est, leggermente sottoposte
rispetto ai territori circostanti, separate tra loro dallo sperone roccioso della Civita.
Il Sasso Barisano, girato a nord-ovest sull'orlo della rupe, se si prende come riferimento
la Civita, fulcro della città vecchia, è il più ricco di portali scolpiti e fregi che ne
nascondono il cuore sotterraneo. Il Sasso Caveoso, che guarda invece a sud, ubicato in
una lama più ampia e corta, assume vagamente la forma di una cavea teatrale. Al
centro la Civita, sperone roccioso che separa i due Sassi, sulla cui sommità si trovano
la Cattedrale ed i palazzi nobiliari. Insieme formano l'antico nucleo urbano di Matera,
dichiarato dall'UNESCO paesaggio culturale.
I Sassi di Matera sono un insediamento urbano derivante dalle varie forme di
civilizzazione ed antropizzazione succedutesi nel tempo. Da quelle preistoriche dei
villaggi trincerati del periodo neolitico, all'habitat della civiltà rupestre (IX-XI secolo), che
costituisce il sostrato urbanistico dei Sassi, con i suoi vicinati, camminamenti,
canalizzazioni, cisterne; dalla civitas di matrice normanno-sveva (XI-XIII secolo), con le
sue fortificazioni, alle successive espansioni rinascimentali (XV-XVI secolo) e
sistemazioni urbane barocche (XVII-XVIII secolo); ed infine dal degrado igienico-sociale
del XIX e della prima metà del XX secolo allo sfollamento disposto con legge nazionale
negli anni cinquanta, fino all'attuale recupero iniziato a partire dalla legge del 1986.
Nel 2017 la Zecca di Stato conia una moneta in argento da 10 euro, celebrativa dei
Sassi di Matera in tiratura limitata[30].
Le cisterne e i sistemi di raccolta delle acque[modifica | modifica wikitesto]
Interno con cisterna

La scelta di questo sito, sebbene abbia garantito un'estrema sicurezza all'abitato, ha


comportato ai suoi abitanti enormi difficoltà nell'approvvigionamento delle acque. Di fatto
i Sassi si trovano su un enorme banco calcarenitico a circa 150 metri dal livello del
torrente, mentre le colline d'argilla che li circondano ad ovest risultano essere troppo
lontane per assicurare l'approvvigionamento idrico in caso di assedi.
Perpetuando un uso documentabile sin dalle fasi neolitiche, gli abitanti hanno sfruttato a
proprio vantaggio la friabilità della roccia e le pendenze per realizzare un complesso
sistema di canalizzazione delle acque, condotte in una diffusa rete di cisterne e
"palombari".
Vista in quest'ottica Matera risulta essere uno dei più antichi e meglio conservati esempi
di bio-architettura al mondo. Una breve analisi dei sistemi insediativi costruiti intorno
all'acqua, mostra come di fatto le civiltà e le tradizioni costruttive più antiche del mondo,
abbiano numerosi punti in comune, sebbene secoli e chilometri le vedano come
elementi distinti. Strutture apparentemente semplici e rudimentali si rivelano come dei
prodigi di efficienza tecnica. Le umili tecniche arcaiche, dimenticate dagli stessi abitanti,
acquistano un fascino ed un valore un tempo inimmaginabile[31].
Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Chiese di Matera

La cattedrale di Matera

 Cattedrale, in stile romanico pugliese, fu costruita nel XIII secolo sullo sperone


più alto della Civita che divide i due Sassi, sull'area dell'antico monastero
benedettino di Sant'Eustachio, uno dei due santi protettori della città. All'esterno
sono da notare il rosone a sedici raggi ed il campanile alto 52 metri; all'interno, degni
di nota un affresco bizantino della Madonna della Bruna, un presepe cinquecentesco
dello scultore Altobello Persio ed un affresco raffigurante il Giudizio finale.

Chiesa di San Giovanni Battista

 Chiesa di San Giovanni Battista, costruita nel 1233, anch'essa in stile romanico.


All'interno, a tre navate, vi è una grande volta a vele rifatta nel 1793, anno in cui
furono effettuate diverse modifiche per preservare la staticità della chiesa, bei
capitelli di tipo pugliese che ornano le colonne con figure antropomorfe, zoomorfe e
vegetali, ed un'imponente abside. Accanto alla chiesa vi è l'Ex ospedale di San
Rocco con la chiesetta del Cristo Flagellato al suo interno.
 Chiesa di San Pietro Caveoso, costruita nel 1218, è uno dei punti più caratteristici
della città. Nel XVII secolo l'intera struttura subì numerose modifiche e ci fu
l'aggiunta del campanile, tutto in stile barocco. All'interno sono presenti numerose
tele settecentesche e affreschi di santi. Le numerose cappelle sono stuccate e
presentano affreschi e polittici di legno.

Chiesa di San Pietro Caveoso

 Chiesa di San Francesco d'Assisi, ricostruita quasi completamente nel 1670 in


stile barocco. Rilevanti sono la facciata esterna in stile tardo barocco, mentre al suo
interno vi è l'antica cripta dei Santi Pietro e Paolo, che conserva un affresco
raffigurante la visita a Matera del papa Urbano II nel 1093. Rimarchevoli, inoltre,
sono i pannelli di un polittico smembrato di scuola veneta variamente attribuito
a Bartolomeo Vivarini o a Lazzaro Bastiani.
Chiesa di San Francesco d'Assisi

 Chiesa di Santa Chiara, fu costruita alla fine del XVII secolo insieme agli attigui
locali che ospitarono dapprima l'ospedale, poi il convento delle clarisse ed infine i
locali del museo archeologico nazionale "Domenico Ridola". La facciata, ricca di
decori, presenta un lunettone nella parte superiore ed in basso il portale con ai lati
due semicolonne e due nicchie con statue di santi. L'interno è a una navata.
 Chiesa del Purgatorio, costruita nel 1747 in stile tardo barocco, presenta una
facciata con decorazioni sul tema della morte e della redenzione delle anime.
Notevole il portale in legno diviso in 36 riquadri che riporta in alto i teschi di prelati e
regnanti ed in basso quelli di comuni cittadini. All'interno, a croce greca, vi è una
cupola ottagonale.
 Chiesa di San Domenico, fu costruita insieme al convento a partire dal 1230 in
stile romanico pugliese. Molto bello il rosone con intorno quattro figure a rilievo
raffiguranti un telamone, due figurine ai lati, ed in alto l'Arcangelo Michele. Al centro
del rosone un cane con la fiaccola in bocca, simbolo dei domenicani. L'interno, a tre
navate con altari laterali e con una cupola emisferica a cassettoni, è stato
rimodernato nel 1774; fra le opere conservate all'interno c'è la Crocifissione con san
Domenico, realizzata dal Pietrafesa nel 1653.
 Chiesa di Santa Lucia e Agata alla Fontana, la sua costruzione fu ultimata
nel 1797, quando vi furono trasferite la chiesa ed il monastero delle benedettine, fino
ad allora ospitate nel monastero di Santa Lucia alla Civita nei Sassi. Situata insieme
all'attiguo monastero delle benedettine accanto alla fontana ferdinandea nella
centrale piazza Vittorio Veneto, è composta da una navata.

Chiesa di Sant'Agostino

 Convento di Sant'Agostino, monumento nazionale italiano, situato nel Sasso


Barisano e sorto nel 1593, insieme all'omonima chiesa, sull'antica cripta rupestre di
San Giuliano risalente al XII secolo (sinora descritta come cripta di San Guglielmo a
causa di un errore storico).
 Santuario della Madonna di Picciano, situato sulla sommità dell'omonimo colle
a 15 km dalla città, è meta di pellegrinaggi. La leggenda narra che la Madonna
apparve sui rami di una quercia ad alcuni pastori abruzzesi che percorrevano quei
luoghi per la transumanza. A partire dal XIII secolo si insediò una comunità
monastica benedettina, e nei secoli successivi Picciano appartenne ai templari prima
ed ai cavalieri di Malta poi, che ampliarono la chiesa ed i locali annessi. All'interno
della chiesa, sopra l'altare maggiore, vi è l'immagine della Madonna, databile al XV
secolo, e nella cappella alle spalle dell'altare la statua della Madonna che viene
portata in processione. Oggi il Santuario ed il monastero sono custoditi dai
monaci benedettini olivetani.
 Santuario della Madonna della Palomba, situato sulla Murgia quasi a strapiombo
sulla Gravina di Matera, si trova nei pressi di una grotta dove era venerato un
affresco con l'immagine bizantina della Vergine col bambino. A partire dal 1580 fu
costruito un nuovo edificio di culto. La facciata mostra un rosone ed un campanile a
vela, mentre l'interno a una navata conserva l'antico affresco databile intorno al XIII
secolo.

Chiesa rupestre

 Chiese rupestri, nella città e lungo le Gravine del Parco della Murgia Materana si
contano circa 150 chiesette scavate nella roccia. Tra le più importanti chiese rupestri
nei Sassi vi sono Santa Lucia alle Malve, complesso rupestre che anticamente
ospitava una comunità monastica, il Convicinio di Sant'Antonio un comprensorio
costituito da 4 cripte rupestri, Santa Maria di Idris sulla sommità dell'omonima
rupe, Santa Barbara ricca di affreschi, la Madonna delle Virtù che insieme alla
sovrastante chiesa di San Nicola dei Greci oggi ospita importanti mostre di scultura,
e San Pietro Barisano con facciata e campanile in muratura e interno quasi
completamente scavato nella roccia. All'esterno del perimetro urbano vi sono, tra le
altre, la Cripta del Peccato Originale, recentemente restaurata, esempio di pittura
longobarda con uno straordinario ciclo pittorico di affreschi che coprono le pareti di
sinistra e di fondo[32][33], e la chiesa di Santa Maria della Valle, comunemente
detta La Vaglia, la più grande chiesa rupestre della città, con facciata in muratura e
interni ipogei.
Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Palazzi di Matera
Palazzo dell'Annunziata

Palazzo del Sedile

 Palazzo Lanfranchi, monumento seicentesco fatto costruire da Frate Francesco


da Copertino per ordine del Vescovo Vincenzo Lanfranchi tra il 1668 e il 1672, che
originariamente ha ospitato il Seminario diocesano. Ospita i locali del Museo
nazionale d'arte medievale e moderna della Basilicata e gli uffici della
Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Basilicata.
 Palazzo dell'Annunziata, palazzo settecentesco sito in Piazza Vittorio Veneto, ha
dapprima ospitato il convento delle Domenicane, per poi diventare tribunale nel 1865
e in seguito scuola media. Oggi l'edificio che domina la piazza centrale di Matera è
sede della Mediateca e della Biblioteca provinciale Tommaso Stigliani oltre a
ospitare il Cinema Comunale intitolato a Gerardo Guerrieri.
 Palazzo del Sedile, situato nella centrale Piazza Sedile, è stato costruito
nel 1540, ristrutturato nel 1759, è la sede della I° sezione del Conservatorio di
Musica intitolato a Egidio Romualdo Duni, e dell'Auditorium Gervasio. La facciata
presenta due torri campanarie ed è ornata da sei statue. Affacciato alla medesima
piazza si trova inoltre il Palazzo del Governatore, risalente al XVII secolo, prima
sede della Regia Udienza di Basilicata. I suoi sotterranei furono adibiti a carcere
della città.
 Palazzo Bernardini che domina il sasso Caveoso.
 Palazzo Gattini, situato in piazza Duomo.
 Palazzo Malvinni-Malvezzi, situato in piazza Duomo, è appartenuto alla famiglia
dei Duchi di Santa Candida. Al suo interno, nel piano nobile sono collocate 14 tele di
pregevole fattura ed arredi in stile Luigi XVI.[34]
 Palazzo Bronzini, risalente al XVIII secolo, situato all'angolo tra piazza del Sedile
e Via Duomo.
 Palazzo Ridola, in Via Duomo.
 Palazzo di Castro Vetere, l'antico palazzo, nonostante i diversi passaggi di
proprietà avvenuti nel corso degli anni (se ne contano all'incirca 25) conserva ancora
tutta la sua antica struttura di vico campanile dove è situato assieme alla vecchia
chiesa di San Nicola in Castiglione. Importante è notare lo stemma vicino alle scale
probabilmente appartenente alla famiglia Palmieri che ha tenuto il vescovado di
Matera dal 1483 al 1530[35].
 Palazzo Venusio, palazzo nobiliare di Matera, edificato in via S. Potito nel XVI
secolo.
 Ipogei di piazza Vittorio Veneto, situati sotto la piazza principale della città e
tornati alla luce da pochi anni, contengono oltre a numerosi ambienti ipogei anche
un'antica cisterna, detta il Palombaro lungo, e una torre facente parte delle mura che
anticamente dovevano essere a ridosso del Castello Tramontano.
 Fontana ferdinandea, restaurata dal re Ferdinando II di Borbone nel 1832, era
originariamente posta ai piedi della collina del castello e raccoglieva le acque
provenienti da quella collina. Dopo la seconda guerra mondiale, esaurita la sua
funzione di approvvigionamento, fu trasferita all'interno della villa comunale. Nel
mese di aprile 2009, dopo lavori di restauro, è stata riposta nel suo luogo originario
in piazza Vittorio Veneto.
 Villa Longo, dimora del XIX secolo della nobile famiglia materana di antiche
origini napoletane.
Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Il Castello Tramontano

 Castello Tramontano, in stile aragonese, con un maschio centrale e due torri


laterali rotonde, rimase incompiuto per l'uccisione del conte Giovan Carlo
Tramontano da parte della popolazione nel 1514.
 Torre Metellana, ubicata nel Sasso Barisano, facente parte della cinta muraria a
difesa della "Civita".
Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]
 Un'area archeologica è quella situata sul colle di Timmari, dove sono stati ritrovati
numerosi reperti sia di epoca preistorica sia di tipo apulo risalenti al IV secolo
a.C. (tra cui una tomba ricchissima di arredi funerari), molti dei quali sono custoditi
nel museo archeologico "Domenico Ridola".
 Diversi resti di villaggi trincerati del Neolitico e necropoli dell'Età del bronzo sono
presenti su tutto il territorio della Murgia materana[36].
Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Sul ciglio del Parco della Murgia Materana

 Parco della Murgia Materana, parco regionale istituito nel 1990, comprende il


territorio della Gravina di Matera, le chiese rupestri disseminate lungo i pendii delle
gravine e l'altopiano della Murgia materana. Importanti le numerose masserie, molte
delle quali fortificate. Simbolo del parco è il falco grillaio, piccolo rapace presente nel
territorio di Matera con numerosissimi esemplari.
 Riserva regionale San Giuliano, area protetta istituita nel 2000, comprende il lago
di San Giuliano, invaso artificiale creato dallo sbarramento del fiume Bradano, ed i
tratti fluviali a monte ed a valle del fiume. Molto rilevante è la presenza dell'avifauna.
 Colle di Timmari, polmone verde situato a circa 15 km dalla città, domina la valle
del Bradano ed il lago di San Giuliano. È un'amena località residenziale, e sulla cima
del colle si trova il piccolo Santuario di San Salvatore, risalente al 1310, ed
un'importante area archeologica.
Parchi urbani[modifica | modifica wikitesto]

 Parco del Castello - via Castello


 Parco Giovanni Paolo II - via Lucana angolo via Gramsci
 Villa dell'Unità d'Italia - via XX Settembre angolo via Tommaso Stigliani
 Parco Centrale
 Parco Giovanni Falcone - via IV Novembre
 Parco bosco Serra Venerdì
 Parco dei Quattro Evangelisti - zona PAIP
 Parco del rione Lanera

Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[37]
La città di Matera fin dagli inizi del Novecento ha sempre visto una crescita della
popolazione leggera ma costante, eccezion fatta per un aumento sensibile avvenuto nel
secondo dopoguerra, dovuto in parte ad un saldo naturale sempre positivo ed in parte
allo spopolamento dei piccoli centri limitrofi.
Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]
Gli stranieri regolari sono 2 934 pari al 4,9% della popolazione materana. Matera è il
comune della Basilicata con più residenti stranieri. Le principali comunità rappresentate
sono le seguenti[38]:

 Cina, 658
 Romania, 588
 Nigeria, 151
 Albania, 142
 Marocco, 116
 Bulgaria, 114
Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto materano.

Il dialetto materano (u matarràsë) rientra nel gruppo dei dialetti meridionali medi;
presenta forti affinità con il gruppo dei dialetti pugliesi, specie rispetto al barese ed in
misura minore al tarantino. Conserva tuttavia delle peculiarità, come la quasi totale
assenza di suoni vocalici in alcuni vocaboli ed effetti di inversione vocalica rispetto
all'italiano.
Tipici proverbi:

 «Ci sckëjtë 'ngjlë 'mboccë së chegghjë» («Chi sputa in cielo si coglie in faccia»)
 «Ci s' avondë silë silë na mmelë monghë në fasilë» («Chi si vanta solo solo non
vale nemmeno un fagiolo»)
 «Attocchë 'u ciuddë addò vaelë 'u patrëinë» («Attacca l'asino dove vuole il
padrone»)
Esclamazioni tipiche:

 «Mo mèrië!» - letteralmente «Ora muoio!», esclamazione di fatica o dolore,


richiesta di aiuto.
 «Egghia!» - abbreviativo di mannegghia, nella forma abbreviata è
un'esclamazione di stupore. Da ricordare che "mannegghia" altro non è che la forma
dialettizzata dell'espressione "mannaggia" a sua volta derivante da "mal n'aggia",
cioè di "mal ne aggia" proveniente da "mal ne abbia".
 «Gistëjzzë!» - letteralmente «Giustizia!», accidenti! Abbreviativo di «Gistjëzzë të
vò bbënìë!», imprecazione che significa «Che ti venga un accidente!».
 «Mogghià'Ddëjë!» - letteralmente «Non voglia Dio!», non sia mai!
Religione[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Arcidiocesi di Matera-Irsina.

Matera è sede vescovile sin dal X secolo[39]. Per anni sotto l'influsso bizantino, fu elevata
ad arcidiocesi nel 1203 quando fu unita con bolla pontificia all'arcidiocesi di Acerenza.
L'arcidiocesi conta 52 parrocchie in 13 comuni. La città nel tempo è stata visitata da due
papi; Papa Urbano II e san Giovanni Paolo II, che la definì città della Visitazione e
del Magnificat.[40] Un suo arcivescovo metropolita invece divenne Papa; Urbano VI. Papa
Urbano VI, sulla scorta della festa in onore di Maria SS. della Bruna celebrata a Matera
già da tempo, istituì la festa della Visitazione per il 2 luglio, oggi ancora celebrata oltre
che a Matera anche a Siena ed a Enna in quella data anche se la festa ufficiale è stata
spostata il 31 maggio. Protettori della città sono la Madonna della
Bruna e Sant'Eustachio, del quale la leggenda narra che durante un assedio subito dalla
città ad opera dei Saraceni intorno all'anno 1000, salvò Matera dall'invasione facendo
apparire ai nemici centinaia di cavalieri guidati dal Santo stesso e mettendoli in fuga. La
città ha dato i natali a due santi: San Giovanni da Matera e Sant'Ilario, e a una beata; la
beata Eugenia da Matera. Il 21 novembre 1954 è stata proclamata, con delibera
comunale, Civitas Mariae.
Nell'agro materano tra i vari, sono ancora attivi due santuari; il Santuario di Santa Maria
di Picciano e il Santuario di Santa Maria della Palomba.
Lo storico G. Gattini narra di un'incisione che era presente sulla facciata gotica della
chiesa di San Francesco d'Assisi in Matera, prima del suo rifacimento tardo barocco, la
quale indicava che la stessa fosse stata voluta da Santo in persona (mancano fonti
autorevoli; visto che lo storico era vissuto nel XIX secolo). Racconta che nella città fosse
giunto San Francesco, nel suo viaggio verso oriente si sarebbe fermato a Matera, dove
fuori le mura cittadine avrebbe chiesto un sito su cui erigere una sua chiesa, cosa che
gli fu negata per altro sito, che il santo rifiutò. Giunto in un paese del circondario ebbe
modo di compire un miracolo (il miracolo di Pomarico) che suscitò cotanto scalpore da
convincere il clero materano ad istituire, nel luogo da lui chiesto, la chiesa che è tutt'oggi
presente.
Minoranze religiose sono costituite in particolar modo dagli ortodossi e dai musulmani.
Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Il Carro trionfale della Madonna della Bruna

La festa patronale della Madonna della Bruna si celebra il 2 luglio di ogni anno sin dal
lontano 1389, quando il Papa Urbano VI, già arcivescovo di Matera, istituì la festa
della Visitazione, e va ricordata per la tradizione della distruzione di un carro trionfale di
cartapesta che ogni anno viene ricostruito.
La tradizione del Presepe vivente nei Sassi di Matera[41], iniziata negli anni
settanta grazie al Gruppo Teatro Matera e successivamente interrotta per molti anni, è
ripresa nel dicembre 2010 con l'evento promosso dall'Unione Nazionale delle Pro
loco d'Italia e dalla Regione Basilicata. Con la partecipazione di diverse centinaia di
figuranti su un percorso di 700 metri, è considerato il più grande presepe vivente al
mondo[42][43]. Sempre nei Sassi ha luogo una Via Crucis[44].
Il primo di agosto si festeggia la crapiata, zuppa di legumi e cereali, per festeggiare il
raccolto dell'annata[45]; un tempo svolta nei Sassi, oggi si festeggia nel borgo La
Martella[46].
Per i festeggiamenti carnascialeschi sono di tradizione le matinate[47], canti popolari di
questua in cui si portava musica e allegria in casa di parenti e conoscenti.
La danza tipica di Matera è la pizzica, erede del passato pugliese della città e
rappresentante ancora oggi del forte legame tra Matera e la Puglia. Essa è molto amata
dai materani ed è rappresentata da molti gruppi folcloristici locali.
Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]
Ospedale

Presente in città sin dal 1865, l'ospedale Madonna delle Grazie è stato trasferito
nel 2001 in una nuova struttura comprendente 430 posti letto.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]
Matera, con i suoi luoghi di interesse, le sue tradizioni popolari e diverse manifestazioni
che si svolgono nel corso dell'anno, dispone di un'offerta culturale piuttosto ampia e
variegata. La città aderisce inoltre all'Associazione città d'arte e cultura[48] ed è stata la
prima città al mondo ad essere riconosciuta paesaggio culturale.
Capitale Europea della Cultura 2019[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Matera capitale europea della cultura.

Candidata nel 2008, Matera è stata designata il 17 ottobre 2014 Capitale europea della
cultura per il 2019[49], insieme alla città bulgara di Plovdiv. È la quarta città italiana
(dopo Bologna, Firenze e Genova), la prima del Mezzogiorno, a ricevere questo
riconoscimento, ottenuto dopo essere entrata in una shortlist che comprendeva le
candidature di altre 5 città italiane: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena. Il
verdetto è stato comunicato da Steve Green, presidente della Giuria internazionale di
selezione composta da 13 membri (sei italiani e sette stranieri), al Ministro dei beni e
delle attività culturali e del turismo (Mibact) Dario Franceschini[50]; lo slogan scelto da
Matera per la sua candidatura è stato "Open Future".
Istruzione[modifica | modifica wikitesto]
Riguardo all'ambito scolastico, Matera è sede di numerosi istituti di istruzione
secondaria, molti dei quali frequentati anche da alunni provenienti da comuni limitrofi. Il
principale e storico istituto è l'Istituto d'Istruzione Superiore  E.Duni-C.Levi, inaugurato
nel 1864 e chiamato poi Regio Liceo ginnasio Emanuele Duni di Matera dal 1882. Negli
anni 1882-83 vi insegnò latino e greco Giovanni Pascoli[51].
Università degli Studi della Basilicata[modifica | modifica wikitesto]
In città si trova una delle due sedi dell'Università degli Studi della Basilicata con
il Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo (DICEM) e la Scuola di
Specializzazione in Beni Archeologici.
Istituto Centrale per il Restauro - Scuola di Alta Formazione e Studio[modifica | modifica
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A Matera ha sede la Scuola di Alta Formazione e Studio dell'ICR presso il convento di
Santa Lucia Nova, dedicata a Michele D'Elia direttore dell'ICR dal 1987 al 1991;
operativa dall'anno accademico 2015/2016 ed inaugurata dal Ministro per i beni e le
attività culturali ed il turismo Dario Franceschini nel 2017.[52]
Ricerca[modifica | modifica wikitesto]
A Matera opera sin dal 1983, per volontà congiunta del CNR, della Regione Basilicata e
della NASA il Centro di geodesia spaziale Giuseppe Colombo dell'ASI, che si occupa di
osservazione della Terra per mezzo di tecnologie spaziali avanzate. Oggi è una struttura
di oltre 5000 m² dove vi lavorano 100 persone con un budget di circa 10 milioni di euro
l'anno, ed è una delle principali strutture di ricerca e trasferimento tecnologico nel
Mezzogiorno. Dedicato principalmente alla geodesia spaziale e al telerilevamento, il
CGS (Centro di geodesia spaziale) sta ultimamente rivolgendosi anche ad altri campi,
primi fra tutti la robotica spaziale e le missioni interplanetarie; tutte le attività sono svolte
in un contesto di collaborazione internazionale. Telespazio è, fin dal 1983, responsabile
della gestione operativa. Recentemente è stato raggiunto un accordo tra l'Agenzia
Spaziale Italiana e la Regione Basilicata per il potenziamento delle attività del centro,
con la costituzione di una cittadella dello spazio[53].
Musei[modifica | modifica wikitesto]

 Museo archeologico nazionale Domenico Ridola: contiene materiale proveniente


prevalentemente dal territorio materano e riveste particolare interesse per lo studio
della preistoria nell'Italia meridionale e per la conoscenza delle culture e delle
popolazioni indigene (Enotrie e Lucane) venute in contatto con le colonie greche
della costa ionica. Vi si trova la sezione preistorica, la più tipica del museo, e poi le
sale della valle del Bradano, della valle del Basento, di Matera e dintorni, e infine la
sala Ridola, in cui vi sono documenti testimonianti l'attività di Domenico Ridola,
medico e archeologo materano e fondatore del museo.

Palazzo Lanfranchi, sede del Museo nazionale d'arte medievale e moderna della Basilicata

 Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna: è ospitato nei locali del


seicentesco Palazzo Lanfranchi. È suddiviso in quattro sezioni: Arte Sacra,
Collezionismo, Arte Contemporanea e Sezione etnoantropologica, e vi sono esposti
dipinti di alcuni importanti artisti come Luca Giordano, Carlo Levi, ed opere
di Abraham Brueghel, Giovan Battista Ruoppolo e Mattia Preti appartenenti alla
collezione di Camillo D'Errico.
 MUSMA Museo della scultura contemporanea di Matera: posto all'interno di
Palazzo Pomarici, un vasto edificio risalente al XVII secolo situato nei Sassi,
raccoglie una collezione di opere che raccontano la storia della scultura dalla fine
del XIX secolo ad oggi.
 Museo-laboratorio della civiltà contadina: raccolta di oggetti ed attrezzi degli
antichi mestieri dei Sassi.
 Museo Diocesano: inaugurato nel 2011, ha sede negli ambienti dell'ex Seminario,
e si sviluppa in tre sale in cui sono esposte opere datate tra l'XI e il XIX secolo, tra
cui una croce pettorale bizantina risalente alla metà dell'XI secolo, il reliquiario a
braccio di Sant'Eustachio e il reliquiario di San Giovanni da Matera, risalenti
entrambi al XV secolo[54].
 Museo storico "Generale Ignazio Pisciotta": il museo narra della Grande Guerra,
della seconda guerra mondiale e dei vari periodi bellici coloniali italiani; sulla scorta
del coinvolgimento di Matera e dei materani, inoltre narra del Risorgimento e
della Resistenza nella città di Matera[55].
 Museo della raccolta delle acque: ha sede nelle chiese sconsacrate di San
Giovanni da Matera e del Purgatorio Vecchio con il sottostante Palombaro, riserva di
acqua pubblica del Sasso Caveoso[56].
 Casagrotta di Vico Solitario: antica abitazione scavata nella roccia tipicamente
arredata situata nel Sasso Caveoso[57].
 La Casa di Ortega: situata in un fortilizio longobardo nel Sasso Barisano, ospita
venti bassorilievi policromi realizzati dal pittore spagnolo José Ortega negli anni
settanta durante il suo soggiorno nella città dei Sassi, oltre a ceramiche e produzioni
artigianali locali[58].
 Parco scultura la Palomba: situato in una cava di tufo a cielo aperto dismessa, in
località La Palomba all’interno del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese
Rupestri del Materano, è stato creato dallo scultore Antonio Paradiso[59].
Media[modifica | modifica wikitesto]
Alla fine degli anni settanta nasce l'emittente radio-televisiva TRM, che ha dato vita negli
anni a diversi appuntamenti di costume che hanno rivitalizzato la città. A cavallo tra
gli anni ottanta e anni novanta va ricordata anche l'emittente Tele Basilicata Matera,
abbreviato TBM, successivamente trasferitasi nella città di Taranto.
Sul versante dell'emittenza radiofonica è presente a Matera Radio Radiosa che
trasmette in città sulla frequenza di 98.500 MHz e che, oltre a mandare in onda musica
si interessa di notiziari locali e nazionali.
Cinema[modifica | modifica wikitesto]
La rilevanza enciclopedica di questa voce o sezione sull'argomento
storia del cinema è stata messa in dubbio.
Motivo: Il comune come soggetto del film rientra pienamente in WP:CULTURA, il
comune come location delle riprese è comunque un caso simile, se un comune
viene spesso usato per riprese cinematografiche questo può essere oggetto di
un paragrafo descrittivo, non certo di un elenco puntuale dei film che vi sono
girati in alcune scene.

Puoi aiutare aggiungendo informazioni verificabili e non evasive sulla rilevanza,


citando fonti attendibili di terze parti e partecipando alla discussione. Se ritieni la
voce non enciclopedica, puoi proporne la cancellazione. Per interpellare
gli autori della voce o il progetto usa: {{AiutoE|Matera}}--~~~~

Per il suo suggestivo carattere paesaggistico, Matera è stata scelta spesso come
ambientazione di molti film, e negli ultimi anni anche di diverse fiction e serie televisive.
Finora, le pellicole registrate in tutto o in parte nel comune materano sono[60][61][62]:
Alberto Lattuada e May Britt durante le riprese de La lupa (1953).

 1949: Nel Mezzogiorno qualcosa è cambiato, documentario diretto da Carlo


Lizzani.
 1950: Le due sorelle, diretto da Mario Volpe.
 1953: La lupa, diretto da Alberto Lattuada.
 1961: Italia '61, documentario diretto da Jan Lenica.
 1962: Gli anni ruggenti, diretto da Luigi Zampa con Nino Manfredi, Gino
Cervi, Gastone Moschin, Salvo Randone
 1963: Il demonio, diretto da Brunello Rondi.
 1964: Il Vangelo secondo Matteo, diretto da Pier Paolo Pasolini.

Enrique Irazoqui con Pasolini ne Il Vangelo secondo Matteo (1964).

 1965: Made in Italy, film ad episodi, diretto da Nanni Loy.


 1967: C'era una volta..., diretto da Francesco Rosi, con Omar Sharif e Sophia
Loren.
 1972: Il decamerone nero, diretto da Piero Vivarelli.
 1974: Allonsanfàn, diretto da Paolo e Vittorio Taviani, con Marcello
Mastroianni e Lea Massari.
 1974: Il tempo dell'inizio, diretto da Luigi Di Gianni.
 1975: L'albero di Guernica, diretto da Fernando Arrabal, con Mariangela Melato.
 1975: Qui comincia l'avventura, diretto da Carlo Di Palma, con Monica
Vitti, Claudia Cardinale.
 1978: Volontari per destinazione ignota, diretto da Alberto Negrin, con Michele
Placido.
 1979: Cristo si è fermato a Eboli, diretto da Francesco Rosi, con Gian Maria
Volonté.
 1981: Tre fratelli, diretto da Francesco Rosi.
 1985: King David, con Richard Gere.
 1990: Il sole anche di notte, diretto da Paolo e Vittorio Taviani.
 1995: L'uomo delle stelle, diretto da Giuseppe Tornatore.
 1998: Del perduto amore, diretto e interpretato da Michele Placido.
 1999: Terra bruciata, diretto da Fabio Segatori, con Giancarlo Giannini e Raul
Bova.
 2004: La Passione di Cristo, diretto da Mel Gibson, con Jim Caviezel e Monica
Bellucci.
 2005: Mary, diretto da Abel Ferrara, con Juliette Binoche e Forest Whitaker.
 2006: Il rabdomante, regia di Fabrizio Cattani, con Andrea Osvárt, Riccardo
Zinna, Lucianna De Falco, Massimo Sarchielli, Pascal Zullino, Nando Irene.
 2006: Omen - Il presagio, diretto da John Moore.
 2006: Il lato grottesco della vita, diretto da Federica Di Giacomo, premio Cipputi
al Torino Film Festival.
 2006: Nativity, diretto da Catherine Hardwicke.
 2006: Artemisia Sanchez, fiction diretta da Ambrogio Lo Giudice con Fabio
Fulco e Lucio Dalla.
 2008: Paolo VI - Il Papa nella tempesta, regia di Fabrizio Costa con Fabrizio
Gifuni.
 2010: Crimini (seconda stagione) - Episodio "Bestie", diretto da Andrea
Manni con Pietro Taricone, Christiane Filangieri, Tomas Arana.
 2011: Passannante, regia di Sergio Colabona con Fabio Troiano, Ulderico
Pesce, Andrea Satta, Alberto Gimignani e Luca Lionello.
 2012: Il ragioniere della mafia, regia di Federico Rizzo con Lorenzo
Flaherty, Tony Sperandeo, Ernesto Mahieux e Nando Irene.
 2015: Let's get married, regia di Liu Jiang con Gao Yuanyuan e Jiang Wu.
 2016: Ben-Hur, regia di Timur Bekmambetov con Jack Huston e Morgan
Freeman
 2016: The Young Messiah, regia di Cyrus Nowrasteh con Sean Bean e David
Bradley
 2016: Veloce come il vento, regia di Matteo Rovere con Stefano
Accorsi e Matilda De Angelis
 2017: Sorelle, regia di Cinzia TH Torrini con Anna Valle e Loretta Goggi
 2017: Wonder Woman, regia di Patty Jenkins con Gal Gadot e Chris Pine
 2018: Maria Maddalena, regia di Garth Davis con Rooney Mara e Joaquin
Phoenix
 2018: Moschettieri del re - La penultima missione, regia di Giovanni
Veronesi con Pierfrancesco Favino e Rocco Papaleo
 2019: Imma Tataranni - Sostituto procuratore, regia di Francesco
Amato con Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo
 2021: No Time to Die, regia di Cary Fukunaga, con Daniel Craig, Rami
Malek e Léa Seydoux
Matera appare nei videoclip dei brani:

 2014: Sun Goes Down, di Robin Schulz[63]


 2016: Spit Out the Bone, dei Metallica[64]
 2017: La felicità, di Fabrizio Moro[65]
Le puntate 3, 4 e 5 dell'anime D.Gray-man, dal titolo Il fantasma di Matera[66], Aria del
vecchio della terra e della notte del cielo e Fammi sentire una ninna-nanna sono
ambientate nella Matera dell'Ottocento.
Teatro[modifica | modifica wikitesto]
Si trova a Matera il Cineteatro Duni. Nel comune operano diverse compagnie teatrali e
scuole di teatro, tra le più rilevanti l'associazione Teatro dei Sassi.[67]
Musica[modifica | modifica wikitesto]

 Polifonica materana "Pierluigi da Palestrina": sorta nel 1944 e tuttora in attività.


Organizza annualmente la rassegna polifonica Petra Matrix ambientata nelle chiese
storiche e rupestri del centro storico e dei Sassi[68].
 Era originario di Matera il gruppo rock Le Mani, sciolto nel 2013.
 Conservatorio Egidio Romualdo Duni (Istituzione di alta cultura)[69].
 L.A.M.S. - Laboratorio Arte Musica e Spettacolo, Onlus, svolge la sua attività dal
1989 in tre ambiti: 1-Attività concertistica con l'Orchestra da Camera di Matera e la
Polifonica Rosa Ponselle; 2- Accademia Musicale Rosa Ponselle che organizza corsi
musicali ordinari, pre-accademici e di perfezionamento; Promozione dei giovani
talenti con l'organizzazione del Concorso di Esecuzione Musicale Città di Matera e il
Concorso Internazionale di Composizione Musicale.
Eventi[modifica | modifica wikitesto]

 Grandi Mostre nei Sassi[70][71], mostre antologiche di scultura contemporanea


realizzate ogni anno nei mesi estivi all'interno del complesso rupestre di San Nicola
dei Greci e Madonna delle Virtù nel Sasso Barisano, organizzate dal 1978 e poi
stabilmente dal 1987 dal Circolo Culturale La Scaletta.
 Festival Duni[72][73], rassegna concertistica dedicata al compositore
materano Egidio Romualdo Duni, che si tiene nel mese di luglio;
 Women's Fiction Festival[74][75], evento dedicato alla narrativa femminile che si
svolge nel mese di settembre;
 Festival Gezziamoci[76][77], rassegna di musica jazz, nei mesi di giugno, agosto e
dicembre;
 Materadio[78], la festa di Rai Radio 3.
Cucina[modifica | modifica wikitesto]
Crapiata

Strazzate

La cucina materana è strettamente collegata alla tradizione agricola e pastorale del suo
territorio. Le ricette tipiche della cucina locale comprendono:[79]

 Crapiata - zuppa contadina che consiste in un misto di legumi e cereali con vari
ingredienti come piselli, fave, ceci, grano, farro, lenticchie, fagioli, cicerchie, patate
novelle, pomodorini, sedano, cipolla e carota.
 Orecchiette alla Materana - cotte al forno con pomodoro, tritato di agnello,
mozzarella e pecorino.
 Fave bianche e cicorie - piatto tipico contadino con crema di fave e cicorie.
 Pasta con i peperoni cruschi - generalmente strascinati con peperoni cruschi,
mollica di pane fritta e/o cime di rapa.
 Cialledda - ricetta a base di pane raffermo. Può essere "calda" (con uovo, cime di
rapa, aglio, cipolla, olive) o "fredda" (con cipolla, pomodoro, olive).
 Strazzate - dolcetti friabili con uova e mandorle come ingredienti base. Le varianti
prevedono l'aggiunta di cannella, cioccolato o caffè.
 Panaredda - tipico dolce pasquale con farina, uovo, burro e ammoniaca per dolci.
 Cartellate - dolci tipici natalizi fritti con miele.
 Pettole - piccole porzioni di impasto lievitato cotte in olio bollente, legati alle
festività natalizie.
 Pignata - carne di pecora che insieme a patate, cipolle, pomodori e soppressata
viene cucinata per diverse ore in un recipiente di terracotta detto pignata che dà il
nome al piatto stesso.[80]
 Gnimmeredd - involtini di frattaglie miste di agnello o capretto da latte strette
all’interno del loro stesso budello, insieme a foglie di prezzemolo, sale e spezie.[80]
Vista panoramica

Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Quartieri di Matera.

Panoramica della zona nord della città

Veduta panoramica dei Sassi

La città, che fino ai primi anni cinquanta era equamente divisa tra i Sassi ed il piano,
cioè la dorsale corrispondente all'attuale centro cittadino che corre lungo tutto il ciglio dei
Sassi, a partire dal 1952, anno in cui fu approvata la legge di sfollamento dei Sassi,
cominciò ad espandersi nei nuovi quartieri.
Anni cinquanta[modifica | modifica wikitesto]
I primi quartieri della nuova città avevano come principali caratteristiche ampi spazi verdi
comuni ed edifici di pochi piani, per cercare di riprodurre il più possibile i modelli di vita
sociale dei Sassi; in quegli anni, grazie anche all'intervento di Adriano Olivetti - allora
Presidente dell'Istituto di Urbanistica e Vicepresidente dell'UNRRA Casas (ente
preposto all'assistenza economica e civile delle popolazioni delle Nazioni Unite
danneggiate dalla guerra) - i più grandi nomi dell'architettura italiana si concentrarono
sulla città di Matera, trasformandola in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto.
Nacquero il borgo rurale di La Martella, opera di grande rilevanza architettonica della
corrente Neorealista del Razionalismo italiano, inaugurato il 17 maggio 1953 da Alcide
De Gasperi, progettato dall'architetto Ludovico Quaroni; Serra Venerdì, primo
complesso urbano inaugurato nel 1956, sorto dopo la legge speciale e progettato
dall'architetto Luigi Piccinato, autore tra l'altro del primo Piano Regolatore della città; il
rione Lanera (1957), in posizione elevata su una delle colline più alte della città,
progettato dall'ing. Marcello Fabbri e dall'architetto Coppa; il rione Spine Bianche (1957),
interamente in cotto, con la parrocchia ed i servizi al centro del quartiere, progettato
dall'architetto Carlo Aymonino; più in là il rione Villalongo, sorto per iniziativa dell'INA-
Casa, il rione Agna, nato inizialmente come borgo rurale poi congiuntosi al resto della
città, con case ad un piano circondate da terreni coltivabili, progettato dal Genio civile, il
rione Platani, San Giacomo, Serra Rifusa, Rione Pini e quelli più recenti.
Veduta dall'edificio civile più alto della città.

Il grattacielo visto dal basso.

Anni novanta[modifica | modifica wikitesto]


Alla precedente linea evolutiva regolare dell'urbanistica della città, a partire dagli anni
novanta è seguita invece una dinamica più disordinata dando vita a nuove zone
edificate caratterizzate da edifici sproporzionati in altezza. A questa situazione si è
aggiunta: una riduzione degli spazi verdi, una riduzione della dimensione delle
carreggiate stradali, una frequente assenza di completamento delle opere di
urbanizzazione. Così, mentre la città continuava ad espandersi ai due estremi opposti
con le nuove zone di Matera 2000, Aquarium ed Agna Le Piane, nascevano anche i due
principali esempi di tale urbanizzazione proiettata verso l'alto, il Centro direzionale, alle
spalle del palazzo comunale, e la Zona 33 di Via La Martella. Al centro di quest'ultima vi
è il cosiddetto grattacielo di Via La Martella, un palazzo di 14 piani (più due parzialmente
sotterranei). Il palazzo si trova a 340 m s.l.m. ed è un simbolo della fagocitazione della
città nuova a discapito degli agri rurali che giungevano fin dentro la città stessa.

Economia[modifica | modifica wikitesto]
Agricoltura e prodotti tipici[modifica | modifica wikitesto]
Da sempre centro agricolo, Matera è famosa per la coltivazione dei cereali, in
particolare il grano duro, e la produzione della pasta, del pane (il pane di Matera IGP),
dell'olio e del vino (i vini Matera DOC). La città fa parte dell'Associazione nazionale città
del pane[81], a testimonianza dell'antichissima tradizione nella lavorazione del pane, uno
degli alimenti principali del territorio materano, e dal 2012 fa parte anche
dell'Associazione nazionale città dell'olio.
Pane di Matera

Industria[modifica | modifica wikitesto]
Questa voce o sezione sugli argomenti centri abitati della Basilicata e
industria non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono
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Al tradizionale settore primario, si è affiancato negli ultimi decenni anche quello


industriale, che ha visto Matera costituire insieme alle città pugliesi
di Altamura e Santeramo in Colle un polo industriale nel quale si è sviluppata sia
l'industria ferroviaria con la Ferrosud che il cosiddetto polo del salotto. Questa
definizione si deve a una forte crescita industriale avvenuta durante gli anni
ottanta – novanta che ha permesso lo sviluppo di molte aziende di produzione di arredi
da soggiorno, prevalentemente divani. Tra le più famose aziende del settore spiccano i
nomi di Natuzzi (Divani & Divani), Nicoletti e Calia. Il trend positivo della produzione
degli ultimi anni novanta, è rallentato considerevolmente con la crescita dei mercati
asiatici, oggi principali concorrenti e luoghi in cui gli stessi imprenditori materani del
salotto stanno spostando le loro attività attraverso un'operazione di delocalizzazione. Il
trend negativo dell'economia materana è aumentato con la chiusura definitiva del
pastificio Barilla nel 2006. Questo processo è stato accelerato soprattutto dalla
mancanza di arterie autostradali e dall'assenza della ferrovia di stato, ostacolando così
le attività produttive e di distribuzione non solo della Barilla, ma delle altre piccole medie
imprese del materano e del circondario.
Artigianato tipico[modifica | modifica wikitesto]
Grande importanza nella tradizione materana ha la produzione di oggetti di artigianato
tipico, con particolare diffusione della lavorazione della cartapesta (che ha il suo
massimo emblema nella costruzione del carro trionfale della Madonna della Bruna ad
opera di artigiani locali), della terracotta (con il tipico fischietto a forma di gallo
detto cucù, simbolo di prosperità), della calcarenite e del ferro battuto[82].
Turismo[modifica | modifica wikitesto]
Piazza Vittorio Veneto

Il settore turistico è in forte sviluppo, grazie alle numerose attrattive e peculiarità della
città, all'inserimento dei Sassi di Matera nella lista dei Patrimoni dell'umanità
dell'UNESCO, e all'elezione a Capitale europea della cultura 2019. Questo trionfo negli
ultimi anni ha permesso di registrare un aumento nelle presenze di turisti sia italiani che
stranieri, che ha dato rilievo a tutta la regione. Un altro fattore importante è sicuramente
legato alle località della provincia, le cui spiagge situate sul Mar Jonio distano dalla città
di Matera non più di 40 km.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]


Strade[modifica | modifica wikitesto]
Matera è interessata dalla SS99 che la collega ad Altamura,[83] e che consente
di raggiungere Bari[84] proseguendo per la SS96.[85] Il comune per un lungo tratto è
attraversato dalla SS7.
La SS655 Bradanica, collega Matera a Foggia e quindi all'autostrada A14, A16 dal
casello di Candela. Infine la strada provinciale 175 collega la città a Metaponto e
alla Statale Jonica 106, via SS380 (Matera-Montescaglioso).[86]
Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]
Il comune è interessato dalla ferrovia Bari-Matera-Montalbano Jonico, gestita
dalle Ferrovie Appulo Lucane, una linea ferroviaria a scartamento ridotto, di cui
dal 1972 è stata dismessa la parte di percorso meridionale tra la Stazione di Matera
Centrale e Montalbano; è rimasta in esercizio la sezione tra Bari e la Stazione di Matera
Sud. Matera, unitamente a Nuoro e Andria, è un capoluogo di provincia italiano non
servito dalla rete ferroviaria statale.
Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]
La mobilità urbana è garantita dagli autoservizi offerti dalla società Miccolis S.p.a[87]. I
trasporti interurbani vengono gestiti da Sita Sud e Fal. Alcune autolinee a lunga
percorrenza collegano Matera a diverse località italiane.
La città è dotata di una rete di piste ciclabili.[88]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Matera.
Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

  Petra
  Cartagena de Indias
  Vigevano
  Metaponto
  Isola di Capo Rizzuto[89]
 Esiste un patto d'azione con Montescaglioso (MT)  [90]
.

Sport[modifica | modifica wikitesto]
Calcio
Il Matera Calcio, che fino a metà della stagione 2018/2019 ha militato nel campionato
nazionale di serie C, è stato dapprima radiato dalla FIGC nel febbraio 2019, e
successivamente dichiarato fallito nel marzo 2019 a causa di inadempienze di natura
economica. Dopo la scomparsa di questa società professionistica, in città sono presenti
il "Città dei Sassi", che milita nel campionato regionale di Promozione, e l'"U.S.D.
Matera Calcio 2019", che milita nel campionato regionale di Prima Categoria.
Per quanto riguarda invece il calcio a 5, hanno sede nella località la società Real Team
Matera Calcio a 5, fondata nel 1985 e militante nella Serie B, vincitrice di 1 Coppa Italia
di Serie B, e il Futura Matera, anche essa in Serie B.
Pallacanestro
La squadra maschile più importante della città è l'Olimpia Basket Matera, fondata nel
1960 e che attualmente partecipa al campionato di Serie B dopo aver militato anche
in Serie A2. Le altre società attive sono la Pielle e la Virtus che operano solo a livello
giovanile ma che in passato hanno raggiunto la Serie C regionale con formazioni senior.
Fino ai primi anni Novanta anche lo Sporting Club, la più antica società di basket della
Città dei Sassi, prendeva parte a campionati giovanili e senior prima del suo
scioglimento.
Pallavolo

Una formazione della Pallavolo Femminile Matera ai vertici nazionali e continentali nel corso degli anni 1990

In questo sport, sono presenti: la società Pallavolo Femminile Matera, fondata nel 1976,
che ha vinto nella sua storia, 4 Scudetti, 3 Coppe Italia, e numerosi titoli internazionali
essendo stata per due volte campione d'Europa. Ha concluso la sua attività nel 2000, e
dal 2012 le attività pallavolistiche vengono svolte dalla A.S.D. PVF Matera che milita nel
campionato di Serie C. In campo maschile il Volley Club Matera come massimo
campionato ha disputato due volte la Serie A2. Altra società cittadina è la Pallavolo
Matera Bulls, che ha militato nel campionato di Serie A2 dal 2012 al 2015.
Nel 2003 ha avuto luogo, in compartecipazione con le città di Andria e Gioia del Colle,
l'undicesima edizione del World Grand Prix di pallavolo femminile.
Ciclismo
Matera è stata più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia:

 1976: 6ª tappa (26 maggio), vinta da Johan De Muynck.


 1985: 8ª tappa (25 maggio), vinta da Acácio Da Silva.
 1998: 7ª tappa (23 maggio), vinta da Mario Cipollini.
 2000: 4ª tappa (17 maggio), vinta da Mario Cipollini.
 2003: 2ª tappa (11 maggio), vinta da Fabio Baldato.
 2013: 5ª tappa (8 maggio), vinta da John Degenkolb.
 2020: 6ª tappa (8 ottobre), vinta da Arnaud Démare.
In altri casi è stata città di partenza di tappa:

 1985: 9ª tappa (26 maggio).


 1998: 8ª tappa (24 maggio).
 2000: 5ª tappa (18 maggio).
 2020: 7ª tappa (9 ottobre).
Hockey su pista
Ha sede in città l'Associazione Sportiva Dilettantistica Pattinomania Matera, fondata nel
1997 e militante in serie A1. Ha vinto 2 Scudetti femminili nel 2015[91] e nel 2018.
Nel 2015, la città di Matera ha ospitato il tredicesimo Campionato Europeo femminile di
Hockey su pista.
Altri sport[modifica | modifica wikitesto]
Per l'atletica leggera è presente la Polisportiva Rocco Scotellaro Matera, fondata
nel 1963.
La squadra di pallanuoto è l'AICS Matera Nuoto, quella di rugby è la Murgia Rugby, nata
dall'unione dell'A.S. Rugby Matera con altre tre associazioni rugbistiche dei centri
vicini[92]. Il Circolo Schermistico Matera è un'associazione sportiva dilettantistica che
svolge attività dal 1956[93].
Nel comune è presente un Circolo Tennis fondato nel 1962 che organizza il Torneo
nazionale Open Città di Matera[94], si svolge inoltre attività di tennistavolo, di cui l'unica
società rappresentativa nei campionati a squadre nazionali è l'ASD Tennistavolo
Pegasus in serie C/1 maschile[95].
Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]
Stadio XXI Settembre - Franco Salerno

 Campo scuola-pista d'atletica Raffaele Duni; vi gioca la Polisportiva Rocco


Scotellaro Matera. Ha ospitato la Finale Argento dei Campionati Italiani Assoluti di
Società 2015.
 Campi tennis; circolo tennis.
 Palasassi Salvatore Bagnale; 2 000 posti vi gioca l'Olimpia Basket Matera.
 Stadio XXI Settembre Franco Salerno; 7 490 posti.
 Tensostruttura; vi giocano l'Associazione Sportiva Dilettantistica Pattinomania
Matera e la Real Team Matera Calcio a 5. Ha ospitato i Campionati europei femminili
di hockey su pista 2015.
Eventi sportivi[modifica | modifica wikitesto]
La città ospita nel mese di giugno due eventi sportivi giovanili: la coppa Gaetano Scirea,
torneo internazionale di calcio e per i giovanissimi; il Minibasket in piazza[96],
manifestazione cestistica internazionale riconosciuta dalla FIBA Europe[97] che si svolge
dal 1993. Viene inoltre organizzato il Giro dei due Sassi, gara podistica internazionale.

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