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Matera
comune
Localizzazione
Stato Italia
Regio Basilicata
ne
Provin
Matera
cia
Amministrazione
Territorio
Coord 40°40′N 16°36′ECoordinate: 40°40′
inate N 16°36′E (Mappa)
Altitu 401 m s.l.m.
dine
Superf 392,09 km²
icie
Abita 60 341[1] (30-11-2020)
nti
Comu Altamura (BA), Ginosa (TA), Gravina in
ni Puglia (BA), Grottole, Laterza (TA), Mi
confin glionico, Montescaglioso, Santeramo in
anti Colle (BA)
Altre informazioni
Cod. 75100
postal
e
Prefiss 0835
o
Fuso UTC+1
orario
Codic 077014
e IST
AT
Cod. F052
catast
ale
Targa MT
Nome materani
abitan
ti
Cartografia
Matera
Sito istituzionale
Indice
1Geografia fisica
o 1.1Territorio
o 1.2Clima
2Storia
o 2.1Etimologia
o 2.2Stemma
o 2.3Onorificenze
3Monumenti e luoghi d'interesse
o 3.1I Sassi di Matera
3.1.1Le cisterne e i sistemi di raccolta delle acque
o 3.2Architetture religiose
o 3.3Architetture civili
o 3.4Architetture militari
o 3.5Siti archeologici
o 3.6Aree naturali
o 3.7Parchi urbani
4Società
o 4.1Evoluzione demografica
o 4.2Etnie e minoranze straniere
o 4.3Lingue e dialetti
o 4.4Religione
o 4.5Tradizioni e folclore
o 4.6Istituzioni, enti e associazioni
5Cultura
o 5.1Capitale Europea della Cultura 2019
o 5.2Istruzione
5.2.1Università degli Studi della Basilicata
5.2.2Istituto Centrale per il Restauro - Scuola di Alta Formazione e Studio
o 5.3Ricerca
o 5.4Musei
o 5.5Media
o 5.6Cinema
o 5.7Teatro
o 5.8Musica
o 5.9Eventi
o 5.10Cucina
o 5.11Urbanistica
o 5.12Anni cinquanta
o 5.13Anni novanta
6Economia
o 6.1Agricoltura e prodotti tipici
o 6.2Industria
o 6.3Artigianato tipico
o 6.4Turismo
7Infrastrutture e trasporti
o 7.1Strade
o 7.2Ferrovie
o 7.3Mobilità urbana
8Amministrazione
o 8.1Gemellaggi
9Sport
o 9.1Altri sport
o 9.2Impianti sportivi
o 9.3Eventi sportivi
10Note
11Bibliografia
12Voci correlate
13Altri progetti
14Collegamenti esterni
La città si trova nella parte orientale della regione Basilicata a 401 m s.l.m., al confine
con la parte sud-occidentale della città metropolitana di Bari (con i comuni di Altamura,
Gravina in Puglia e Santeramo in Colle) e l'estrema parte nord-occidentale
della provincia di Taranto (con i comuni di Ginosa e Laterza). Sorge sulla continuazione
dell'altopiano delle Murge ad est e la fossa Bradanica ad ovest, solcata dal
fiume Bradano. Il corso di questo fiume è sbarrato da una diga, costruita alla fine degli
anni cinquanta per scopi irrigui, e il lago artificiale creato dallo sbarramento, chiamato
lago di San Giuliano, fa parte di una riserva naturale regionale denominata riserva
naturale di San Giuliano.
La gravina di Matera, un torrente affluente di sinistra del Bradano, scorre nella profonda
fossa naturale che delimita i due antichi rioni della città: Sasso Barisano e Sasso
Caveoso. Sull'altra sponda c'è la Murgia, rientrante in parte nel Parco Regionale
Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, noto anche come parco della
Murgia Materana. I "Sassi", assieme alle cisterne ed i sistemi di raccolta delle acque,
sono la caratteristica peculiare di Matera. Si tratta di antichi aggregati di case scavate
nella calcarenite, a ridosso di un profondo burrone, la "Gravina". Alla fine
del 1993 l'UNESCO ha dichiarato i rioni Sassi patrimonio mondiale dell'umanità. Nelle
campagne presso Timmari vi è inoltre un vulcano di fango di nuova formazione[13].
Confina con i comuni di Montescaglioso, Altamura, Miglionico, Laterza, Santeramo in
Colle, Ginosa, Gravina in Puglia e Grottole. Inoltre, con 392,09 km² di estensione
territoriale, Matera è il comune più esteso della Basilicata[14].
Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa)[15], Ordinanza PCM n. 3274 del
20/03/2003
Clima[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Matera.
Ann
Mesi Stagioni
o
MATE
RA
Ge Fe Ma Ap Ma Gi Lu Ag Ot No Di In Au
Set Pri Est
n b r r g u g o t v c v t
T. max.
10, 12, 17, 21, 27, 30, 31, 26, 20, 15, 11, 10, 17, 29, 20,
media (° 9,1 19,5
2 8 1 9 2 5 3 7 3 1 6 3 3 7 7
C)
T. min.
11, 15, 18, 19, 16, 11, 17, 12,
media (° 2,9 2,9 5,1 8,0 8,3 5,2 3,7 8,3 10,4
7 8 4 0 0 7 7 0
C)
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Matera.
Sasso Barisano
Sasso Caveoso
Veduta dal Belvedere Piazzetta Pascoli, compresa tra la Cattedrale ed il sasso Caveoso
Nel periodo della Magna Grecia Matera ebbe stretti rapporti con le colonie situate sulla
costa meridionale e, successivamente, in età romana fu solo centro di passaggio ed
approvvigionamento[20]. Nel 664 d.C. Matera passò sotto il dominio longobardo e venne
annessa al Ducato di Benevento. I secoli IX e X furono caratterizzati da aspre lotte fra
gli stessi Longobardi, i Saraceni ed i Bizantini, che tentarono più volte di impadronirsi del
territorio; la città fu distrutta nell'867 dalle truppe di Ludovico II, imperatore dei Franchi,
proprio nel tentativo di cacciare i Saraceni che nel 847 avevano costituito l'emirato di
Bari.
Veduta della città ne Il Regno di Napoli in prospettiva, 1703, di Giovan Battista Pacichelli
Nel frattempo, a partire dall'VIII secolo, il territorio materano fu teatro di una notevole
immigrazione di monaci benedettini e bizantini, che si stabilirono lungo le grotte della
Gravina trasformandole in chiese rupestri. Dopo l'insediamento dei Normanni avvenuto
nel 1043 la città conobbe un periodo di pace. Nei secoli seguenti, fra carestie e
terremoti, Matera fu a lungo città Regia, in quanto si liberava dal dominio feudale
riscattandosi più volte, ma sotto gli Aragonesi la città fu ceduta al conte Giovan Carlo
Tramontano, che nel 1514 venne ucciso dalla popolazione oppressa dalle tasse.
Nel 1663, in epoca spagnola, Matera uscì dalla provincia di Terra d'Otranto, di cui fino
ad allora era parte integrante, diventando capoluogo della Basilicata e sede di Regia
Udienza. Tale titolo le rimase fino al 1806, quando Giuseppe Bonaparte trasferì le
competenze a Potenza. Nel periodo risorgimentale, il comitato prodittatoriale lucano non
mantenne le promesse sulla redistribuzione delle terre demaniali, cominciò a diffondersi
un malessere, anche fomentato dai legittimisti, che a Matera esplose l'otto
agosto 1860 con l'eccidio Gattini, primo sintomo di ribellione che precedette
il brigantaggio postunitario. Nel 1927 la città divenne capoluogo di provincia.
Matera fu la prima città del Mezzogiorno ad insorgere contro i nazisti; infatti il 21
settembre 1943, giorno dell'insurrezione e della strage di Matera, il popolo materano
insorse contro l'oppressione esercitata dall'occupazione nazista. Undici persone
trovarono la morte a seguito dei mitragliamenti tedeschi in ritirata. La giornata raggiunse
il suo culmine con la feroce rappresaglia nazista che costò la vita ad altre 15 persone,
sia civili che militari, fatte saltare in aria nel "palazzo della milizia". Nel 1945 vi furono tra
le prime nel meridione, sommosse popolari per l'assegnazione delle terre incolte che si
risolsero con l'emanazione fra il 1946 e il 1947 dei decreti Ponte (da Aurelio Ponte,
prefetto di Matera); furono anticipatarie della riforma agraria. Nel 1948 nacque la
questione dei Sassi di Matera, sollevata da Palmiro Togliatti prima, e da Alcide De
Gasperi dopo. Nel 1952 una legge nazionale stabilì lo sgombero dei Sassi e la
costruzione di nuovi quartieri residenziali che svilupparono la città nuova nella quale
confluirono i 15.000 abitanti dei Sassi. Nel 1980 fu parzialmente danneggiata
dal terremoto dell'Irpinia e dalle scosse che seguirono. Nel 1986 una nuova legge
nazionale finanziò il recupero degli antichi rioni materani, ormai degradati da oltre
trent'anni di abbandono. Nel 1993, in una conferenza a Cartagena de Indias, la città
venne proclamata "Patrimonio dell'umanità" e nel 2014 "Capitale europea della cultura
2019".
Etimologia[modifica | modifica wikitesto]
Secondo alcune ipotesi (per esempio quella di Cely Colajanni), Matera anticamente
veniva chiamata Mataia ole dai Greci, che deriva da Mataio olos, il cui significato è tutto
vacuo, con riferimento alla Gravina, fossa attraversata da torrenti; ulteriore ipotesi è che
il nome derivi da Mata (cumulo di rocce), radice utilizzata per diversi nomi geografici.
Un'altra teoria, piuttosto fantasiosa, fa derivare Matera dal greco Meteoron ovvero cielo
stellato, dato che alcuni cronisti del passato, osservando i Sassi illuminati di notte, li
hanno descritti come un riflesso del cielo stellato soprastante. E non manca chi ricollega
il toponimo a Mater ovvero "madre terra", a Materia (matheria) o Materies, termini che
indicavano la legna da taglio o da costruzione, in riferimento alle zone boschive in cui la
città sorgeva; in realtà fu derivato a torto dal latino materia, in quanto si tratta alle origini
di basi che designano "la terra della gravina"; -eria è una voce con significato di
"fossato, gravina": accad. ḫāru, ḫarru, ḫarû (scavare in profondità). Incrocio di mātu con
la base di accad. matāḫu (elevarsi)[21]. Il Gattini, invece, riferisce il toponimo ai termini
ebraici Matterah (carcere) o Me terah (acqua pura). Altri sostengono che il nome derivi
dalle iniziali di Metaponto ed Heraclea, avendo accolto profughi delle due città dopo la
loro distruzione; infine Mateola, nome antico della città, potrebbe derivare dal consolato
romano di Quinto Cecilio Metello Numidico, che la riedificò e la fece cingere di mura e di
alte torri[22], oppure da "terra alta": matu, aramaico mata (terra) elû (alta). Plinio il
Vecchio nella sua Naturalis historia (Liber III, 105) chiamò Mateolani gli abitanti della
città e li elencò tra gli Apuli, anche se la desinenza dell'aggettivo in -anus evidenzia
chiaramente l'influenza osca dei Lucani, in quanto la città era situata proprio sul confine
apulo-lucano[23] nella regione anticamente chiamata Peucezia[24].
Stemma[modifica | modifica wikitesto]
Stemma di Matera
Il sito Comuni Italiani descrive lo stemma della città in questo modo: D'azzurro al bue
fermo d'argento con tre spighe in bocca e sulle corna una corona gigliata, sormontata in
capo dalla lettera M, il tutto d'oro. Motto: Bos Lassus Firmius Figit Pedem.
Il motto latino Bos lassus firmius figit pedem si può tradurre con: il bue stanco affonda la
zampa più fermamente; tale motto, che indica come un popolo pacifico ma stanco dei
soprusi può ribellarsi al giogo, rappresenta la morale dell'episodio che vide il popolo
materano ribellarsi ed assassinare il conte Giovan Carlo Tramontano[25].
Secondo il Racioppi[26], lo stemma di Matera è un'arma parlante, in quanto la lettera "M"
in alto sarebbe l'iniziale del nome della città, mentre le spighe in bocca al bue
aggiungerebbero il resto del nome; infatti spiga in greco si dice "Ather-Eros", quindi
dall'insieme delle parole si ottiene Mather-Eros, da cui Matera. La corona che il bue ha
sulla testa indicherebbe che la città era libera, cioè non dipendente da alcun feudatario
ma direttamente dalla corona reale.
Secondo altre interpretazioni, lo scudo porta sull'alto del campo, in argento, la lettera M
in oro; e nel basso del campo è un bue che agli araldisti usa dire "passante", con in
bocca tre spighe. Alla testa del bue sormonta una corona principesca. Intorno all'orlo
dello scudo corre una lista su cui è scritto il motto di "Bos lassus firmius figit pedem". Il
detto è forse stato coniato dopo l'uccisione del conte Gian Carlo Tramontano,
esprimendo la stanchezza per le oppressioni e le gabelle che la cittadinanza materana
doveva pagare al conte. Quanto allo scudo, la lettera M in oro si presume possa
indicare l'iniziale lettera del nome della città. Ma secondo altri indicherebbe anche la
parola municipio essendo stata Matera Regio Demanio, e quindi dipendente
direttamente dal re. Questo spiega anche il perché della corona principesca presente
sopra il capo del bue. Resta, dunque, proprio la figura del bue la più difficile da
decifrare. C'è chi ritiene che il bue indichi la famiglia Del Balzo, che viene dal
francese baux, la cui fonetica somiglia molto alla parola bue. Altri ritengono fermamente
che il bue e le spighe simboleggino il possesso di terre fertili dedite alla pastorizia e
all'agricoltura. Le spighe invece hanno una certa somiglianza con quelle della
monetazione metapontina, il che dà maggiori certezze sul nome di Matera, che potrebbe
derivare dai fondatori della città, i cittadini di Metaponto ed Heraclea, scampati ai
Romani. Quindi Met-Hera.
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Insurrezione di Matera e Strage di Matera.
Matera è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione per la quale le
è stato insignito il premio della Medaglia d'argento al valor militare per i sacrifici delle
sue popolazioni durante la seconda guerra mondiale. Tale onorificenza venne conferita
il 1º settembre 1966 e consegnata tre anni dopo dal Ministro della Difesa, il quale
decorò della medaglia il gonfalone della città e scoprì una lapide con la seguente
iscrizione:
«Matera prima città del Mezzogiorno insorta in armi contro il nazifascismo addita l'epico sacrificio del 21
settembre 1943 alle generazioni presenti e future perché ricordino e sappiano con pari dignità e fermezza
difendere la libertà e la dignità della coscienza contro tutte le prevaricazioni e le offese»
Medaglia d'argento al valor militare
«Indignati dai molteplici soprusi perpetrati dal nemico, gruppi di cittadini insorsero contro
l'oppressore e combatterono con accanimento, pur con poche armi e munizioni, per più ore, senza
smarrimenti e noncuranti delle perdite. Sorretti da ardente amor di Patria, con coraggio ed
ardimento, costrinsero l'avversario, con aiuto di elementi militari, ad abbandonare la Città prima
dell'arrivo delle truppe alleate. Città di Matera, 21 settembre 1943»
— 1º settembre 1966
Il 19 agosto 2016 è stata conferita alla città la Medaglia d'oro al valor civile[27],
consegnata dal Presidente della Repubblica durante una cerimonia svoltasi al Quirinale
il 17 novembre 2016[28]:
Medaglia d'oro al valor civile
«Durante gli ultimi giorni di permanenza dei tedeschi in città, la popolazione materana, sempre più
esasperata dalle distruzioni, dai saccheggi e dai soprusi compiuti dagli invasori che si preparavano
alla ritirata, si rese protagonista di atti di eroismo e di martirio per contrastare la violenza perpetrata
dagli occupanti, sia nel centro urbano che nelle campagne, che causò rastrellamenti e numerose
vittime innocenti. Splendido esempio di identità comunitaria e alto spirito umanitario, orientati ad
affermare i valori di libertà e giustizia. Settembre 1943 - Matera»
— 19 agosto 2016
Premio Giorgio La Pira dalla Città metropolitana di Firenze[29].
“Per la sua capacità di proiettarsi nella comunità internazionale, per la sua
determinazione e apertura al cambiamento. Per la tenacia nel capovolgere stereotipi
culturali che le ha valso la designazione a Patrimonio culturale UNESCO e a Capitale
Europea della Cultura del 2019. In particolare per l’impegno congiunto di cittadini,
associazioni e istituzioni a favore di iniziative e progetti inclusivi che ne fanno una delle
città simbolo di un sistema culturale integrato”.
- 7 novembre 2018
I Sassi di Matera
Patrimonio dell'umanità
Tipo architettonico
Criterio C (iii)(iv)(v)
Pericolo no
Manuale
«Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente
bellezza.»
(Carlo Levi)
Matera è nota anche come città dei Sassi, proprio per la peculiarità e l'unicità del suo
centro storico. Scavati e costruiti a ridosso della Gravina di Matera, una profonda gola
che divide il territorio in due, i Sassi di Matera, rioni che costituiscono la parte antica
della città, si distendono in due vallette, che guardano ad est, leggermente sottoposte
rispetto ai territori circostanti, separate tra loro dallo sperone roccioso della Civita.
Il Sasso Barisano, girato a nord-ovest sull'orlo della rupe, se si prende come riferimento
la Civita, fulcro della città vecchia, è il più ricco di portali scolpiti e fregi che ne
nascondono il cuore sotterraneo. Il Sasso Caveoso, che guarda invece a sud, ubicato in
una lama più ampia e corta, assume vagamente la forma di una cavea teatrale. Al
centro la Civita, sperone roccioso che separa i due Sassi, sulla cui sommità si trovano
la Cattedrale ed i palazzi nobiliari. Insieme formano l'antico nucleo urbano di Matera,
dichiarato dall'UNESCO paesaggio culturale.
I Sassi di Matera sono un insediamento urbano derivante dalle varie forme di
civilizzazione ed antropizzazione succedutesi nel tempo. Da quelle preistoriche dei
villaggi trincerati del periodo neolitico, all'habitat della civiltà rupestre (IX-XI secolo), che
costituisce il sostrato urbanistico dei Sassi, con i suoi vicinati, camminamenti,
canalizzazioni, cisterne; dalla civitas di matrice normanno-sveva (XI-XIII secolo), con le
sue fortificazioni, alle successive espansioni rinascimentali (XV-XVI secolo) e
sistemazioni urbane barocche (XVII-XVIII secolo); ed infine dal degrado igienico-sociale
del XIX e della prima metà del XX secolo allo sfollamento disposto con legge nazionale
negli anni cinquanta, fino all'attuale recupero iniziato a partire dalla legge del 1986.
Nel 2017 la Zecca di Stato conia una moneta in argento da 10 euro, celebrativa dei
Sassi di Matera in tiratura limitata[30].
Le cisterne e i sistemi di raccolta delle acque[modifica | modifica wikitesto]
Interno con cisterna
La cattedrale di Matera
Chiesa di Santa Chiara, fu costruita alla fine del XVII secolo insieme agli attigui
locali che ospitarono dapprima l'ospedale, poi il convento delle clarisse ed infine i
locali del museo archeologico nazionale "Domenico Ridola". La facciata, ricca di
decori, presenta un lunettone nella parte superiore ed in basso il portale con ai lati
due semicolonne e due nicchie con statue di santi. L'interno è a una navata.
Chiesa del Purgatorio, costruita nel 1747 in stile tardo barocco, presenta una
facciata con decorazioni sul tema della morte e della redenzione delle anime.
Notevole il portale in legno diviso in 36 riquadri che riporta in alto i teschi di prelati e
regnanti ed in basso quelli di comuni cittadini. All'interno, a croce greca, vi è una
cupola ottagonale.
Chiesa di San Domenico, fu costruita insieme al convento a partire dal 1230 in
stile romanico pugliese. Molto bello il rosone con intorno quattro figure a rilievo
raffiguranti un telamone, due figurine ai lati, ed in alto l'Arcangelo Michele. Al centro
del rosone un cane con la fiaccola in bocca, simbolo dei domenicani. L'interno, a tre
navate con altari laterali e con una cupola emisferica a cassettoni, è stato
rimodernato nel 1774; fra le opere conservate all'interno c'è la Crocifissione con san
Domenico, realizzata dal Pietrafesa nel 1653.
Chiesa di Santa Lucia e Agata alla Fontana, la sua costruzione fu ultimata
nel 1797, quando vi furono trasferite la chiesa ed il monastero delle benedettine, fino
ad allora ospitate nel monastero di Santa Lucia alla Civita nei Sassi. Situata insieme
all'attiguo monastero delle benedettine accanto alla fontana ferdinandea nella
centrale piazza Vittorio Veneto, è composta da una navata.
Chiesa di Sant'Agostino
Chiesa rupestre
Chiese rupestri, nella città e lungo le Gravine del Parco della Murgia Materana si
contano circa 150 chiesette scavate nella roccia. Tra le più importanti chiese rupestri
nei Sassi vi sono Santa Lucia alle Malve, complesso rupestre che anticamente
ospitava una comunità monastica, il Convicinio di Sant'Antonio un comprensorio
costituito da 4 cripte rupestri, Santa Maria di Idris sulla sommità dell'omonima
rupe, Santa Barbara ricca di affreschi, la Madonna delle Virtù che insieme alla
sovrastante chiesa di San Nicola dei Greci oggi ospita importanti mostre di scultura,
e San Pietro Barisano con facciata e campanile in muratura e interno quasi
completamente scavato nella roccia. All'esterno del perimetro urbano vi sono, tra le
altre, la Cripta del Peccato Originale, recentemente restaurata, esempio di pittura
longobarda con uno straordinario ciclo pittorico di affreschi che coprono le pareti di
sinistra e di fondo[32][33], e la chiesa di Santa Maria della Valle, comunemente
detta La Vaglia, la più grande chiesa rupestre della città, con facciata in muratura e
interni ipogei.
Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Palazzi di Matera
Palazzo dell'Annunziata
Il Castello Tramontano
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[37]
La città di Matera fin dagli inizi del Novecento ha sempre visto una crescita della
popolazione leggera ma costante, eccezion fatta per un aumento sensibile avvenuto nel
secondo dopoguerra, dovuto in parte ad un saldo naturale sempre positivo ed in parte
allo spopolamento dei piccoli centri limitrofi.
Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]
Gli stranieri regolari sono 2 934 pari al 4,9% della popolazione materana. Matera è il
comune della Basilicata con più residenti stranieri. Le principali comunità rappresentate
sono le seguenti[38]:
Cina, 658
Romania, 588
Nigeria, 151
Albania, 142
Marocco, 116
Bulgaria, 114
Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto materano.
Il dialetto materano (u matarràsë) rientra nel gruppo dei dialetti meridionali medi;
presenta forti affinità con il gruppo dei dialetti pugliesi, specie rispetto al barese ed in
misura minore al tarantino. Conserva tuttavia delle peculiarità, come la quasi totale
assenza di suoni vocalici in alcuni vocaboli ed effetti di inversione vocalica rispetto
all'italiano.
Tipici proverbi:
«Ci sckëjtë 'ngjlë 'mboccë së chegghjë» («Chi sputa in cielo si coglie in faccia»)
«Ci s' avondë silë silë na mmelë monghë në fasilë» («Chi si vanta solo solo non
vale nemmeno un fagiolo»)
«Attocchë 'u ciuddë addò vaelë 'u patrëinë» («Attacca l'asino dove vuole il
padrone»)
Esclamazioni tipiche:
Matera è sede vescovile sin dal X secolo[39]. Per anni sotto l'influsso bizantino, fu elevata
ad arcidiocesi nel 1203 quando fu unita con bolla pontificia all'arcidiocesi di Acerenza.
L'arcidiocesi conta 52 parrocchie in 13 comuni. La città nel tempo è stata visitata da due
papi; Papa Urbano II e san Giovanni Paolo II, che la definì città della Visitazione e
del Magnificat.[40] Un suo arcivescovo metropolita invece divenne Papa; Urbano VI. Papa
Urbano VI, sulla scorta della festa in onore di Maria SS. della Bruna celebrata a Matera
già da tempo, istituì la festa della Visitazione per il 2 luglio, oggi ancora celebrata oltre
che a Matera anche a Siena ed a Enna in quella data anche se la festa ufficiale è stata
spostata il 31 maggio. Protettori della città sono la Madonna della
Bruna e Sant'Eustachio, del quale la leggenda narra che durante un assedio subito dalla
città ad opera dei Saraceni intorno all'anno 1000, salvò Matera dall'invasione facendo
apparire ai nemici centinaia di cavalieri guidati dal Santo stesso e mettendoli in fuga. La
città ha dato i natali a due santi: San Giovanni da Matera e Sant'Ilario, e a una beata; la
beata Eugenia da Matera. Il 21 novembre 1954 è stata proclamata, con delibera
comunale, Civitas Mariae.
Nell'agro materano tra i vari, sono ancora attivi due santuari; il Santuario di Santa Maria
di Picciano e il Santuario di Santa Maria della Palomba.
Lo storico G. Gattini narra di un'incisione che era presente sulla facciata gotica della
chiesa di San Francesco d'Assisi in Matera, prima del suo rifacimento tardo barocco, la
quale indicava che la stessa fosse stata voluta da Santo in persona (mancano fonti
autorevoli; visto che lo storico era vissuto nel XIX secolo). Racconta che nella città fosse
giunto San Francesco, nel suo viaggio verso oriente si sarebbe fermato a Matera, dove
fuori le mura cittadine avrebbe chiesto un sito su cui erigere una sua chiesa, cosa che
gli fu negata per altro sito, che il santo rifiutò. Giunto in un paese del circondario ebbe
modo di compire un miracolo (il miracolo di Pomarico) che suscitò cotanto scalpore da
convincere il clero materano ad istituire, nel luogo da lui chiesto, la chiesa che è tutt'oggi
presente.
Minoranze religiose sono costituite in particolar modo dagli ortodossi e dai musulmani.
Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]
La festa patronale della Madonna della Bruna si celebra il 2 luglio di ogni anno sin dal
lontano 1389, quando il Papa Urbano VI, già arcivescovo di Matera, istituì la festa
della Visitazione, e va ricordata per la tradizione della distruzione di un carro trionfale di
cartapesta che ogni anno viene ricostruito.
La tradizione del Presepe vivente nei Sassi di Matera[41], iniziata negli anni
settanta grazie al Gruppo Teatro Matera e successivamente interrotta per molti anni, è
ripresa nel dicembre 2010 con l'evento promosso dall'Unione Nazionale delle Pro
loco d'Italia e dalla Regione Basilicata. Con la partecipazione di diverse centinaia di
figuranti su un percorso di 700 metri, è considerato il più grande presepe vivente al
mondo[42][43]. Sempre nei Sassi ha luogo una Via Crucis[44].
Il primo di agosto si festeggia la crapiata, zuppa di legumi e cereali, per festeggiare il
raccolto dell'annata[45]; un tempo svolta nei Sassi, oggi si festeggia nel borgo La
Martella[46].
Per i festeggiamenti carnascialeschi sono di tradizione le matinate[47], canti popolari di
questua in cui si portava musica e allegria in casa di parenti e conoscenti.
La danza tipica di Matera è la pizzica, erede del passato pugliese della città e
rappresentante ancora oggi del forte legame tra Matera e la Puglia. Essa è molto amata
dai materani ed è rappresentata da molti gruppi folcloristici locali.
Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]
Ospedale
Presente in città sin dal 1865, l'ospedale Madonna delle Grazie è stato trasferito
nel 2001 in una nuova struttura comprendente 430 posti letto.
Cultura[modifica | modifica wikitesto]
Matera, con i suoi luoghi di interesse, le sue tradizioni popolari e diverse manifestazioni
che si svolgono nel corso dell'anno, dispone di un'offerta culturale piuttosto ampia e
variegata. La città aderisce inoltre all'Associazione città d'arte e cultura[48] ed è stata la
prima città al mondo ad essere riconosciuta paesaggio culturale.
Capitale Europea della Cultura 2019[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Matera capitale europea della cultura.
Candidata nel 2008, Matera è stata designata il 17 ottobre 2014 Capitale europea della
cultura per il 2019[49], insieme alla città bulgara di Plovdiv. È la quarta città italiana
(dopo Bologna, Firenze e Genova), la prima del Mezzogiorno, a ricevere questo
riconoscimento, ottenuto dopo essere entrata in una shortlist che comprendeva le
candidature di altre 5 città italiane: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena. Il
verdetto è stato comunicato da Steve Green, presidente della Giuria internazionale di
selezione composta da 13 membri (sei italiani e sette stranieri), al Ministro dei beni e
delle attività culturali e del turismo (Mibact) Dario Franceschini[50]; lo slogan scelto da
Matera per la sua candidatura è stato "Open Future".
Istruzione[modifica | modifica wikitesto]
Riguardo all'ambito scolastico, Matera è sede di numerosi istituti di istruzione
secondaria, molti dei quali frequentati anche da alunni provenienti da comuni limitrofi. Il
principale e storico istituto è l'Istituto d'Istruzione Superiore E.Duni-C.Levi, inaugurato
nel 1864 e chiamato poi Regio Liceo ginnasio Emanuele Duni di Matera dal 1882. Negli
anni 1882-83 vi insegnò latino e greco Giovanni Pascoli[51].
Università degli Studi della Basilicata[modifica | modifica wikitesto]
In città si trova una delle due sedi dell'Università degli Studi della Basilicata con
il Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo (DICEM) e la Scuola di
Specializzazione in Beni Archeologici.
Istituto Centrale per il Restauro - Scuola di Alta Formazione e Studio[modifica | modifica
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A Matera ha sede la Scuola di Alta Formazione e Studio dell'ICR presso il convento di
Santa Lucia Nova, dedicata a Michele D'Elia direttore dell'ICR dal 1987 al 1991;
operativa dall'anno accademico 2015/2016 ed inaugurata dal Ministro per i beni e le
attività culturali ed il turismo Dario Franceschini nel 2017.[52]
Ricerca[modifica | modifica wikitesto]
A Matera opera sin dal 1983, per volontà congiunta del CNR, della Regione Basilicata e
della NASA il Centro di geodesia spaziale Giuseppe Colombo dell'ASI, che si occupa di
osservazione della Terra per mezzo di tecnologie spaziali avanzate. Oggi è una struttura
di oltre 5000 m² dove vi lavorano 100 persone con un budget di circa 10 milioni di euro
l'anno, ed è una delle principali strutture di ricerca e trasferimento tecnologico nel
Mezzogiorno. Dedicato principalmente alla geodesia spaziale e al telerilevamento, il
CGS (Centro di geodesia spaziale) sta ultimamente rivolgendosi anche ad altri campi,
primi fra tutti la robotica spaziale e le missioni interplanetarie; tutte le attività sono svolte
in un contesto di collaborazione internazionale. Telespazio è, fin dal 1983, responsabile
della gestione operativa. Recentemente è stato raggiunto un accordo tra l'Agenzia
Spaziale Italiana e la Regione Basilicata per il potenziamento delle attività del centro,
con la costituzione di una cittadella dello spazio[53].
Musei[modifica | modifica wikitesto]
Palazzo Lanfranchi, sede del Museo nazionale d'arte medievale e moderna della Basilicata
Per il suo suggestivo carattere paesaggistico, Matera è stata scelta spesso come
ambientazione di molti film, e negli ultimi anni anche di diverse fiction e serie televisive.
Finora, le pellicole registrate in tutto o in parte nel comune materano sono[60][61][62]:
Alberto Lattuada e May Britt durante le riprese de La lupa (1953).
Strazzate
La cucina materana è strettamente collegata alla tradizione agricola e pastorale del suo
territorio. Le ricette tipiche della cucina locale comprendono:[79]
Crapiata - zuppa contadina che consiste in un misto di legumi e cereali con vari
ingredienti come piselli, fave, ceci, grano, farro, lenticchie, fagioli, cicerchie, patate
novelle, pomodorini, sedano, cipolla e carota.
Orecchiette alla Materana - cotte al forno con pomodoro, tritato di agnello,
mozzarella e pecorino.
Fave bianche e cicorie - piatto tipico contadino con crema di fave e cicorie.
Pasta con i peperoni cruschi - generalmente strascinati con peperoni cruschi,
mollica di pane fritta e/o cime di rapa.
Cialledda - ricetta a base di pane raffermo. Può essere "calda" (con uovo, cime di
rapa, aglio, cipolla, olive) o "fredda" (con cipolla, pomodoro, olive).
Strazzate - dolcetti friabili con uova e mandorle come ingredienti base. Le varianti
prevedono l'aggiunta di cannella, cioccolato o caffè.
Panaredda - tipico dolce pasquale con farina, uovo, burro e ammoniaca per dolci.
Cartellate - dolci tipici natalizi fritti con miele.
Pettole - piccole porzioni di impasto lievitato cotte in olio bollente, legati alle
festività natalizie.
Pignata - carne di pecora che insieme a patate, cipolle, pomodori e soppressata
viene cucinata per diverse ore in un recipiente di terracotta detto pignata che dà il
nome al piatto stesso.[80]
Gnimmeredd - involtini di frattaglie miste di agnello o capretto da latte strette
all’interno del loro stesso budello, insieme a foglie di prezzemolo, sale e spezie.[80]
Vista panoramica
Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Quartieri di Matera.
La città, che fino ai primi anni cinquanta era equamente divisa tra i Sassi ed il piano,
cioè la dorsale corrispondente all'attuale centro cittadino che corre lungo tutto il ciglio dei
Sassi, a partire dal 1952, anno in cui fu approvata la legge di sfollamento dei Sassi,
cominciò ad espandersi nei nuovi quartieri.
Anni cinquanta[modifica | modifica wikitesto]
I primi quartieri della nuova città avevano come principali caratteristiche ampi spazi verdi
comuni ed edifici di pochi piani, per cercare di riprodurre il più possibile i modelli di vita
sociale dei Sassi; in quegli anni, grazie anche all'intervento di Adriano Olivetti - allora
Presidente dell'Istituto di Urbanistica e Vicepresidente dell'UNRRA Casas (ente
preposto all'assistenza economica e civile delle popolazioni delle Nazioni Unite
danneggiate dalla guerra) - i più grandi nomi dell'architettura italiana si concentrarono
sulla città di Matera, trasformandola in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto.
Nacquero il borgo rurale di La Martella, opera di grande rilevanza architettonica della
corrente Neorealista del Razionalismo italiano, inaugurato il 17 maggio 1953 da Alcide
De Gasperi, progettato dall'architetto Ludovico Quaroni; Serra Venerdì, primo
complesso urbano inaugurato nel 1956, sorto dopo la legge speciale e progettato
dall'architetto Luigi Piccinato, autore tra l'altro del primo Piano Regolatore della città; il
rione Lanera (1957), in posizione elevata su una delle colline più alte della città,
progettato dall'ing. Marcello Fabbri e dall'architetto Coppa; il rione Spine Bianche (1957),
interamente in cotto, con la parrocchia ed i servizi al centro del quartiere, progettato
dall'architetto Carlo Aymonino; più in là il rione Villalongo, sorto per iniziativa dell'INA-
Casa, il rione Agna, nato inizialmente come borgo rurale poi congiuntosi al resto della
città, con case ad un piano circondate da terreni coltivabili, progettato dal Genio civile, il
rione Platani, San Giacomo, Serra Rifusa, Rione Pini e quelli più recenti.
Veduta dall'edificio civile più alto della città.
Economia[modifica | modifica wikitesto]
Agricoltura e prodotti tipici[modifica | modifica wikitesto]
Da sempre centro agricolo, Matera è famosa per la coltivazione dei cereali, in
particolare il grano duro, e la produzione della pasta, del pane (il pane di Matera IGP),
dell'olio e del vino (i vini Matera DOC). La città fa parte dell'Associazione nazionale città
del pane[81], a testimonianza dell'antichissima tradizione nella lavorazione del pane, uno
degli alimenti principali del territorio materano, e dal 2012 fa parte anche
dell'Associazione nazionale città dell'olio.
Pane di Matera
Industria[modifica | modifica wikitesto]
Questa voce o sezione sugli argomenti centri abitati della Basilicata e
industria non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono
insufficienti.
Il settore turistico è in forte sviluppo, grazie alle numerose attrattive e peculiarità della
città, all'inserimento dei Sassi di Matera nella lista dei Patrimoni dell'umanità
dell'UNESCO, e all'elezione a Capitale europea della cultura 2019. Questo trionfo negli
ultimi anni ha permesso di registrare un aumento nelle presenze di turisti sia italiani che
stranieri, che ha dato rilievo a tutta la regione. Un altro fattore importante è sicuramente
legato alle località della provincia, le cui spiagge situate sul Mar Jonio distano dalla città
di Matera non più di 40 km.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Matera.
Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]
Petra
Cartagena de Indias
Vigevano
Metaponto
Isola di Capo Rizzuto[89]
Esiste un patto d'azione con Montescaglioso (MT) [90]
.
Sport[modifica | modifica wikitesto]
Calcio
Il Matera Calcio, che fino a metà della stagione 2018/2019 ha militato nel campionato
nazionale di serie C, è stato dapprima radiato dalla FIGC nel febbraio 2019, e
successivamente dichiarato fallito nel marzo 2019 a causa di inadempienze di natura
economica. Dopo la scomparsa di questa società professionistica, in città sono presenti
il "Città dei Sassi", che milita nel campionato regionale di Promozione, e l'"U.S.D.
Matera Calcio 2019", che milita nel campionato regionale di Prima Categoria.
Per quanto riguarda invece il calcio a 5, hanno sede nella località la società Real Team
Matera Calcio a 5, fondata nel 1985 e militante nella Serie B, vincitrice di 1 Coppa Italia
di Serie B, e il Futura Matera, anche essa in Serie B.
Pallacanestro
La squadra maschile più importante della città è l'Olimpia Basket Matera, fondata nel
1960 e che attualmente partecipa al campionato di Serie B dopo aver militato anche
in Serie A2. Le altre società attive sono la Pielle e la Virtus che operano solo a livello
giovanile ma che in passato hanno raggiunto la Serie C regionale con formazioni senior.
Fino ai primi anni Novanta anche lo Sporting Club, la più antica società di basket della
Città dei Sassi, prendeva parte a campionati giovanili e senior prima del suo
scioglimento.
Pallavolo
Una formazione della Pallavolo Femminile Matera ai vertici nazionali e continentali nel corso degli anni 1990
In questo sport, sono presenti: la società Pallavolo Femminile Matera, fondata nel 1976,
che ha vinto nella sua storia, 4 Scudetti, 3 Coppe Italia, e numerosi titoli internazionali
essendo stata per due volte campione d'Europa. Ha concluso la sua attività nel 2000, e
dal 2012 le attività pallavolistiche vengono svolte dalla A.S.D. PVF Matera che milita nel
campionato di Serie C. In campo maschile il Volley Club Matera come massimo
campionato ha disputato due volte la Serie A2. Altra società cittadina è la Pallavolo
Matera Bulls, che ha militato nel campionato di Serie A2 dal 2012 al 2015.
Nel 2003 ha avuto luogo, in compartecipazione con le città di Andria e Gioia del Colle,
l'undicesima edizione del World Grand Prix di pallavolo femminile.
Ciclismo
Matera è stata più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia: