Pietro Mennea è stato un grande corridore, il quale ha iniziato correndo
su una pista senza nemmeno la ghiaia: Pietro Mennea è nato il 28 giugno 1952: ha avuto una lunga carriera anche di studio, ottenendo le lauree in giurisprudenza, scienze motorie e sportive e lettere, scrisse anche una biografia nel libro “la corsa non finisce mai”; la sua prima gara è contrassegnata dal fatto che corse contro una Porsche e un’Alfa Romeo sui 200 metri per guadagnare 500 lire per pagarsi un biglietto d'ingresso al cinema o un panino. Corse soprattutto sui 200 metri, ma ottenne anche onorificenze sui 100 metri e vinse 3 volte gli europei; Oltre alla carriera sportiva, ha operato come insegnante di educazione fisica, avvocato, eurodeputato e commercialista. È stato, per alcuni mesi, anche direttore generale della squadra di calcio della Salernitana. Il suo più grande traguardo fu di battere il record a Città del Messico sui 200 metri; morì il 21 marzo 2013, a 60 anni, in una clinica di Roma, per un tumore al pancreas.
La storia di Pietro Mennea mi piace molto, siccome una persona, partendo
dal nulla (correndo su un campo nemmeno con la terra battuta) riesce a diventare una vera e propria leggenda, sbalordendo tutti (la sua stessa famiglia all’inizio non lo supportava nella carriera sportiva) soprattutto sono meravigliato dal fatto che è riuscito a battere 2 auto sui 200 metri, il che è decisamente sbalorditivo e eccezionale. Luca Bifano – 25/12/2021