I cinque musei italiani di maggiore importanza per la storia del nostro paese e della
nostra identità
La classifica è tratta dalla classifica dei 30 musei più visitati nel 2019.
Luca Bifano
5
Castel Sant’Angelo
Sito archeologico, fortezza e prigione, ma anche residenza pontificia ricca di
episodi artistici di grande rilievo, il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo
non può che riflettere le alterne e numerose variazioni d’uso della sua sede e
può essere considerato, al contempo, monumento, area archeologica e museo.
Quest’ultima accezione è determinata dalle eterogenee collezioni qui confluite
in diversi momenti.
Dal 1925 è la sede del Museo Nazionale di Castel S. Angelo ed ospita
collezioni di arte e storia nonché cimeli dell’Esercito Italiano in una cornice
monumentale restaurata per l’occasione.
La storia complessa e stratificata del monumento, riconducibile dunque ai tre
nuclei principali costituiti dalle vestigia romane del mausoleo imperiale, dal
castello fortificato e dagli appartamenti papali, costituisce ad un tempo sostanza
e cornice del percorso espositivo che vanta collezioni eterogenee di sculture,
dipinti, reperti marmorei, armi, mobili ed oggetti di varia provenienza, in parte
recuperati nello scavo della rampa elicoidale del mausoleo, in parte ceduti dal
Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano e dal disciolto Museo
Artistico Industriale, in parte acquisito sul mercato antiquario e a seguito delle
mostre allestite per celebrare l’Esposizione Universale del 1911.
4
Galleria dell’Accademia di Firenze
Nel 1784, nei locali dell'ospedale di San Matteo e del convento di San Niccolò di
Cafaggio, il granduca Pietro Leopoldo di Lorena rifondò l'Accademia di Belle Arti,
riunendo varie istituzioni tra le quali l'antica Accademia delle Arti del Disegno,
fondata nel 1563 da Cosimo I de' Medici. Al nuovo ente deputato all'insegnamento
dell'arte venne affiancata una galleria in cui gli studenti avrebbero potuto trovare
opere d'arte (originali e riprodotte) su cui basare la conoscenza, lo studio e l'imitazione
per la propria formazione artistica. In quella che era la galleria maschile dell'ex-
ospedale, oggi parte dell'Accademia lungo via Cesare Battisti, vennero collocati i
gessi, i disegni e i modelli vari, mentre in quella che era stata la corsia delle donne
(attuale Gipsoteca Bartolini/Salone dell'Ottocento) vennero sistemati i dipinti. Con
Firenze capitale d'Italia (1865-1871), avvenne uno sconvolgimento in tutti i musei
cittadini, che investì anche l'Accademia, in cui venne ampliato il settore moderno con
centoquarantasei opere già della Galleria Moderna del palazzo della Crocetta, che
vennero sistemate in sei piccole stanze al piano primo, già sede della scuola di
declamazione.
Da allora la Galleria venne conosciuta come Galleria Antica e Moderna e formò il
primo museo d'arte contemporanea del nuovo Stato nazionale. Grande interesse
rivestivano allora soprattutto le opere moderne, per cui molti studenti facevano
pervenire richieste di copia in modo da aggiornarsi alle ultime tendenze.
3
Parco archeologico di Pompei
I primi scavi nell'area pompeiana si ebbero a partire dal 1748, per volere di Carlo III di
Borbone a seguito del successo dei ritrovamenti di Ercolano: i sondaggi furono svolti
da Roque Joaquín de Alcubierre, che, credendo di essere sulle tracce dell'antica
Stabiae, riportò alla luce nei pressi della collina di Civita diverse monete e oggetti
d'epoca romana, oltre a porzioni di costruzioni, prontamente ricoperte dopo
l'esplorazione. Le esplorazioni furono ben presto abbandonate a causa degli scarsi
ritrovamenti e ripresero soltanto nel 1754; nel 1763, grazie al rinvenimento di
un'epigrafe, che parlava chiaramente della Res Publica Pompeianorum, si intuì che si
trattava dell'antica città di Pompei. Come stabilito dalle leggi romane, le tombe
dovevano essere costruite al di fuori delle mura cittadine e così, in prossimità delle
porte di Pompei, sorgono diverse necropoli. La necropoli di Porta Nocera è quella di
maggiori dimensioni e la più importante, con tombe sia a esedra sia a edicola: tra tutte,
le più imponente, è quella Eumachia, fatta costruire dalla sacerdotessa di Venere per sé
e per i suoi familiari. La città di Pompei è circondata da una cinta muraria di
tremiladuecentoventi metri, nella quale si aprono sicuramente sette porte più un'ottava,
Porta Capua, dall'esistenza incerta. In un primo momento le mura erano di dimensioni
ridotte e realizzate con blocchi di lava e tufo; in seguito vennero ampliate e fu costruita
una doppia cortina parallela riempita con pietre e terra battuta. Durante l'epoca sannita
fu costruito un terrapieno intorno alla città, mentre, nel III secolo a.C., furono costruite
nuove mura in calcare di Sarno e tufo grigio di Nocera, con contrafforti e torri a
distanze irregolari, dodici per la precisione, nei punti più esposti della città, ossia nella
parte nord: interessante è la Torre di Mercurio, a due piani, con una scala interna, nella
quale sono ben visibili i colpi delle catapulte, scagliate da Lucio Cornelio Silla.
2
Gallerie degli Uffizi
La Galleria degli Uffizi[1] è un museo statale di Firenze, che fa parte del complesso museale
denominato Gallerie degli Uffizi e comprendente, oltre alla suddetta galleria, il Corridoio
Vasariano, le collezioni di Palazzo Pitti e il Giardino dei Boboli, che insieme costituiscono per
quantità e qualità delle opere raccolte uno dei più importanti musei del mondo. Vi si trovano
la più cospicua collezione esistente di Raffaello e Botticelli, oltre a nuclei fondamentali di
opere di Giotto, Tiziano, Pontormo, Bronzino, Andrea del Sarto, Caravaggio ed altri ancora.
Mentre a Palazzo Pitti si concentrano le opere pittoriche del Cinquecento e del Barocco
(spaziando da Giorgione a Tiziano, da Ribera a Van Dyck), ma anche dell'Ottocento e
Novecento italiano, il corridoio Vasariano ospitava fino al 2018 parte della Collezione di
Autoritratti (oltre 1.700), che prossimamente sarà ospitata nella Galleria delle Statue e delle
Pitture.
Della chiesa che sorgeva accanto a Palazzo Vecchio restano solo alcune arcate visibili da via
della Ninna, e una navata che fa parte degli Uffizi, adiacente alla biglietteria usata nella
seconda metà del Novecento. La sala di San Pier Scheraggio viene usata per conferenze, per
esposizioni temporanee o per esporre opere che non trovano spazio nel percorso espositivo
per via della loro singolarità.In passato ha ospitato una collezione di arazzi medicei, nonché
gli affreschi staccati del ciclo degli uomini e donne illustri di Andrea del Castagno,
provenienti dalla Villa Carducci-Pandolfini di Filippo Carducci a Legnaia, o l'affresco di
Botticelli dell'Annunciazione del 1481, staccato dalla parete della loggia dell'ospedale di San
Martino alla Scala a Firenze, oppure la grande tela della Battaglia di Ponte dell'Ammiraglio di
Guttuso e Gli archeologi di Giorgio de Chirico.
1
Parco archeologico del Colosseo (1)
Il parco contiene il Colosseo, la Domus Aurea, il Foro Romano e il Palatino.
Il Colosseo, originariamente conosciuto come Amphitheatrum Flavium (in italiano:
Anfiteatro Flavio) o semplicemente come Amphitheatrum, situato nel centro della città
di Roma, è il più grande anfiteatro del mondo. In grado di contenere un numero di
spettatori stimato tra 50 000 e 87 000 unità, è il più importante anfiteatro romano,
nonché il più imponente monumento dell'antica Roma che sia giunto fino a noi.
Inserito nel 1980 nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO, assieme a tutto il
Centro storico di Roma, le Zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia e la Basilica
di San Paolo fuori le mura, nel 2007 il complesso, unico monumento europeo, è stato
anche inserito fra le Nuove sette meraviglie del mondo, a seguito di un concorso
organizzato da New Open World Corporation (NOWC). L'anfiteatro è stato edificato in
epoca Flavia su un'area al limite orientale del Foro Romano. La sua costruzione fu
iniziata da Vespasiano nel 70 d.C. e inaugurato da Tito nell'80, con ulteriori modifiche
apportate durante l'impero di Domiziano nel 90. La Domus Aurea ("Casa d'oro" in
latino, proprio perché in essa si utilizzò molto di questo prezioso metallo) era la villa
urbana costruita dall'imperatore romano Nerone dopo il grande incendio che devastò
Roma nel 64 d.C. La distruzione di buona parte del centro urbano permise al princeps
di espropriare un'area complessiva di circa 80 ettari e costruirvi un palazzo che si
estendeva tra il Palatino, l'Esquilino e il Celio.
La villa, probabilmente mai portata a termine, fu distrutta dopo la morte di Nerone a
seguito della restituzione del terreno su cui sorgeva al popolo romano. La parte
superstite della Domus Aurea, occultata dalle successive terme di Traiano, come tutto
il centro storico di Roma, le zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia e la basilica
di San Paolo fuori le mura, è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell'umanità
dall'UNESCO nel 1980.
Parco archeologico del Colosseo (2)
l Foro Romano (in latino Forum Romanum, sebbene i Romani si riferissero ad esso più spesso come Forum Magnum o
semplicementeForum) è un'area archeologica di Roma racchiusa tra il Palatino, il Campidoglio, Via dei Fori Imperiali e il Colosseo,
costituita dalla stratificazione dei resti di quegli edifici e monumenti di epoche eterogenee che per gran parte della storia antica di Roma
rappresentarono il centro politico, giuridico, religioso ed economico della città di Roma, oltre che il centro nevralgico dell'intera civiltà
romana. Dall'età regia fino all'avvento dell'età medievale, la valle del Foro è stata teatro di eventi e sede di istituzioni di importanza tale da
aver determinato a più riprese il corso storico della civiltà occidentale e da aver influenzato in modo preponderante le basi politiche,
giuridiche, culturali e filosofiche del pensiero occidentale. Dopo una fase di declino iniziata nell'età tardoantica il Foro fu oggetto di
frequenti spoliazioni e cambi di destinazione d'uso, fino a ritrovarsi, nel XVI secolo, quasi completamente interrato e stabilmente utilizzato
come pascolo per i bovini, da cui la denominazione di Campo Vaccino
Su impulso del rinato e crescente interesse per gli studi storico-archeologici di fine Ottocento e anche a causa delle imponenti ristrutturazioni
urbanistiche dell'Italia post-unitaria, l'area del Foro è stata gradualmente riportata alla luce, studiata e musealizzata, diventando con il
Colosseo e il Palatino uno dei siti archeologici più illustri e visitati al mondo.
Il Palatino è uno dei sette colli di Roma, situato tra il Velabro e il Foro Romano, ed è una delle parti più antiche della città. Il sito è ora un
grande museo all'aperto e può essere visitato durante il giorno. L'ingresso si trova in via di San Gregorio (ingresso a pagamento), oppure si
può salire sul Palatino entrando nel Foro Romano (ingresso a pagamento) e poi salendo per il Clivo Palatino, a destra dell'Arco di Tito. Alla
sommità del colle, tra la Domus Flavia e la Domus Augustana, fin dal Cinquecento si era installata una villa Stati Mattei, acquistata poi,
attorno al 1830, dallo scozzese Charles Mills che ne aveva fatto un incredibile villino neogotico[15]; a fine Ottocento sulla villa fu costruito
un convento, che fu però demolito a partire dal 1928, per far luogo agli scavi. Nella parte superstite della costruzione è stato allocato
l'Antiquarium del Palatino, che espone materiali relativi al Palatino dalle origini all'età repubblicana (piano terreno) e al Palatino in età
imperiale (primo piano).
Fine