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La chiesa episcopale americana ha pubblicato, nel periodo natalizio, questo manifesto.

Osservalo attentamente, poi esprimi le tue considerazioni a proposito. Fai riferimento a


tue esperienze personali.

Questo manifesto americano, oltre ad avere un’ottima qualità grafica e una buona
impostazione, ha un significato molto profondo e reale. Il titolo rappresenta totalmente sia
l’argomento trattato che le immagini, infatti la sua traduzione è: di chi è il compleanno,
tuttavia? Ho scelto questa traccia poiché mi sono ritrovato più volte ad affrontare
l’argomento. La prima volta fu durante il percorso delle medie: la nostra professoressa di
matematica e scienze iniziò la discussione (certamente amichevole) sul fatto che oggi si
festeggia il Natale per babbo Natale e non più per la nascita di Gesù Cristo. Io, essendo
credente, ho espresso la mia opinione a favore della religione ma molti altri miei compagni
di classe ammisero di apprezzare questa festività soltanto per i regali e per le cene in
famiglia. Onestamente il Natale oggi è reso bello quasi soltanto da queste ultime due cose,
questo secondo me non significa che non importi più a nessuno del motivo religioso dietro
a questa festività, ma che si da molta (forse troppa) importanza a questa nuova usanza
olandese di un vescovo che creò babbo Natale per rendere più felici i bambini e per
proteggerli (o almeno così ho appreso dal racconto della professoressa) ma che alla fine
sorpassò letteralmente la nascita di Cristo. Io ho proprio sperimentato questo poiché da
bambino ogni anno i miei zii si travestivano da babbo Natale la notte del 24 dicembre ed io
restavo sveglio soltanto per aspettare i regali. Arrivato all’età di 7 anni, per un problema
familiare, quella notte non si vestì nessuno da santa Claus e lo ricordo come il Natale più
triste. Oggi questo mi fa proprio capire il fatto di quanto adorassi quel signore col pancione
e la barba bianca che mi portava i regali e nel frattempo quanto ignorassi la natività.
Nonostante questo i miei genitori e i miei nonni hanno sempre decorato il presepe
raccontandomi la storia di Maria e Giuseppe ai quali nacque un figlio in una stalla con i
pastori, i Re Magi e il susseguire della storia. Proprio di questo abbiamo parlato nell’ultima
discussione in famiglia: era il giorno dell’Epifania del 2019 ed eravamo tutti a casa dei miei
zii, ammirando il presepe ho notato che il bambinello non era ancora stato aggiunto nella
sua culla (cosa che sarebbe dovuta accadere il 25 dicembre) e quando glielo feci notare mi
colpì che con disinvoltura dissero di essersene completamente dimenticati. Potrebbe
essere una sciocchezza ma per me è un altro esempio della dimenticanza della festa
cristiana. Da questa “negligenza” diedi origine al dibattito e dopo il racconto dei miei
nonni, ma anche da quello dei miei genitori, capii che il Natale di 40 anni fa era molto
diverso da quello di oggi e quello di 70 anni fa non aveva proprio nulla a che vedere con i
festeggiamenti di oggi. Dai loro racconti in primo luogo venne fuori che non avveniva lo
scambio di regali eccetto vari casi come per esempio quando mio nonno ottenne la
patente e gli donarono un motorino; poi spiccò l’argomento della messa, verso la quale
sentivano un obbligo interiore e personale nel frequentarla mentre oggi la maggior parte
delle persone alle quali viene detto di andare a messa si rivelano infastidite e “scocciate”.
Anche per quanto riguarda il presepe non solo veniva costruito maestosamente e
scrupolosamente ma spesso veniva anche organizzato il presepe vivente in piazza, per
omaggiare Dio, Gesù e i genitori, un altro dei valori che manca copiosamente oggi. Sono
molto entusiasta del comportamento degli autori di questo manifesto che hanno in
qualche modo fatto un appello a tutti i cittadini per ricordare loro il vero motivo del Natale
e questo secondo me è un esempio che andrebbe seguito, poiché è importante ritrovare il
valore religioso di questa festività che man mano sta svanendo nel tempo. Io
personalmente continuo a celebrare la parte religiosa del Natale e cerco di trasmettere ai
miei amici e parenti lo stesso mio entusiasmo. Dopo aver letto questo manifesto
sicuramente ne riparlerò con i miei genitori con nuove informazioni e argomenti da
trattare. Concludo il mio commento dicendo che apprezzo il lavoro della chiesa episcopale
americana e che appoggio la loro azione di propaganda di questo argomento che mi sta
particolarmente a cuore.

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