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Moggio Martina

4ASU
Verifica di storia

1) Delinea la questione boema ed il suo significato nella storia europea del Seicento

Nel 1618 una gran parte dei cittadini di Praga, in Boemia, invase in modo impetuoso
nel castello reale e gettarono dalle finestre i rappresentanti dell’Imperatore Mattia.
Nel 1619 Ferdinando II, il nuovo imperatore, non venne conosciuto dai nobili boemi
come tale, in questo modo proclamarono re di Boemia Federico V, il principe del
Palatinato.
Egli era sostenuto dal re d’Inghilterra (Giacomo l), dal re di Danimarca (Cristiano
IV), da Venezia e dalle Province Unite.
Contro si schierò la lega cattolica, con Massimiliano di Baviera. A causa di ciò, inizio
la famigerata guerra in Boemia.

2) Illustra il disegno politico dell’imperatore

Nel 1625 Ferdinando II diventò vincitore su tutte le zone di combattimento, infatti


riuscì a sconfiggere e ad allontanare il Regno della Danimarca.
Inoltre nel 1629 eseguì l’Editto di restituzione, stabilendo che la Chiesa avrebbe
dovuto restituire i beni confiscati del 1552. Così facendo andò a compromettere gli
interessi di numerosi principi tedeschi, i quali persero una parte del patrimonio.
Successivamente rese ereditaria la corona dell’Impero, prima ceduta con una
procedura elettorale.

3) La Svezia: i suoi interessi ed il suo esercito


La politica di Ferdinando II intimorì il re Gustavo Adolfo, il quale governava la
Svezia.
Tale potenza nordica voleva mantenere il controllo sul Mar Baldico, una zona che
Ferdinando II aveva individuato come futura conquista, in quanto veniva rifornita
dall’Europa di grano, rame, ferro e catrame.
Così il sovrano della Boemia compose una flotta da guerra molto potente, pronta ad
attraversare quella zona. Lo stesso lo fece anche il sovrano svedese, causando l’inizio
della guerra.

Gustano Adolfo possedeva un esercito moderno e potente, grazie alle innovazioni


belliche che aveva introdotto.
Nel settore dell’artiglieria i vecchi cannoni furono sostituiti con cannoni più leggeri e
manovrabili e per quanto riguarda la cavalleria fu addestrata per effettuare cariche di
massa.
Artiglieria, cavalleria e fucilieri combattevano cooperando in modo strategico e
veloce.
Le truppe invece erano regolari a lunga ferma, composti da elementi regolarmente
pagati dallo Stato.
4) Il re di Francia Luigi XVIII e il suo Primo Ministro, il cardinale Richelieu,
decisero di entrare in guerra per ragioni strategiche e politiche.
Richelieu, cardinale e ministro di un re cattolico, si schierò contro l’imperatore e re di
Spagna.
La Spagna di conseguenza si trovò impegnata su ben tre fronti militari: in Germania,
nei Paesi Bassi e in Francia.
Le condizioni economiche della Spagna erano peggiorate già da tempo a causa del
pesante fiscalismo e la crisi economica fece esplodere le tensioni politiche.
Nel 1640 la catalogna e il Portogallo proclamarono l’indipendenza rispetto alla
monarchia spagnola e nel 1643 le truppe francesi sconfissero quelle spagnole a
Rocroi.
Questa dura sconfitta proclamò inevitabilmente il declino della potenza spagnola e la
sua crisi.

5) La fine del conflitto terminò con la pace di Westfalia in cui venne riconosciuta agli
Stati la libertà di culto e permesso ai sudditi di professare privatamente la propria
religione.
Venne inoltre riconosciuta l’indipendenza dell’Olanda e della confederazione
svizzera.
La Germania invece si frazionò in 350 Stati: alla Francia vennero assegnate le regioni
della Lorena e dell’Alsazia; alla Svizzera venne concesso il Ducato di Brema e la
Pomerania occidentale e alla Prussia venne assegnata la Pomerania orientale.

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