Sei sulla pagina 1di 3

Conservatorio di Musica Luigi Cherubini

a.a 2020-21

Corso di Tecniche Contrappuntistiche

Tommaso Tarsi

matricola n.205007T

Analisi

BICINUM V

Auditui meo Dabis Gaudium-Orlando di Lasso

Introduzione- Orlando di Lasso (1532-1594) fu uno dei massimi musicisti del periodo d'oro
della polifonia .Fu uno dei compositori più prolifici e versatili del XVI secolo, e nel suo
tempo il musicista più famoso e più largamente ammirato in Europa, eppure non sappiamo
nulla della sua formazione e anche degli anni giovanili abbiamo solo rare e incerte notizie.

La sua vita, dopo l'infanzia nella città natale, può essere divisa in due stagioni fondamentali,
legate la prima all'esperienza italiana e la seconda alla Germania. Ma gli estesi viaggi
compiuti per tutta Europa nelle terre dell'imperatore Carlo V ne fecero un uomo dalla
cultura cosmopolita e raffinata; la protezione ricevuta dai nobili italiani lo fecero crescere in
un ambiente che coltivava l'ideale imperiale della supremazia cattolica sull'Europa.

Testo- Auditui meo dabis gaudium et laetitiam,


et exultabunt ossa humiliata,
ossa humiliata.

Analisi- Il bicinum è una composizione vocale a due voci in questo caso per soprano e tenor
utilizzata per scopi didattici.
Il brano inizia a canone ,l'incipit iniziale è di due battute ed è affidato alla voce del tenor, la
linea vocale conseguente viene eseguita dal soprano che inizia a una battuta di distanza dal
tenor. Si può osservare come il soprano realizza il canone una quinta sopra il tenor .
Se si analizzano gli intervalli melodici di ciascuna linea vocale si notano alla voce inferiore i
seguenti rapporti intervallari: tono, semitono ; mentre al soprano : semitono , tono.
Già dalla terza battuta il tenor inizia a eseguire delle linee che non seguono l'andamento del
canone , ma si iniziano a creare dei procedimenti di imitazione all' ottava tra le parti. Si può
notare come il tenor esegua un andamento per grado congiunto di crome a cavallo della
misura 3-4 , questo andamento viene successivamente imitato dal soprano ma spostato di
tactus , infatti a misura cinque il soprano inizia un movimento di crome discendenti per
grado congiunto sul tempo forte della battuta.
Altri procedimenti per imitazione si protraggono nelle battute successive, ne è un esempio il
ritmo puntato realizzato dal tenor a b. 5 e successivamente imitato dalla voce superiore
trasposto di una quinta ( fa-do) e spostato di tactus.
Un'altra imitazione la si può notare nel soprano con le note a cavallo di battuta 5 ( sol-la-si-
do) che vengono poi ripetute a distanza di una misura nella voce inferiore; questo materiale
sonoro di crome che procedono con movimenti di grado congiunto caratterizza tutta questa
sezione fino alla cadenza di battuta 9-10, in cui il sol diesis ha funzione di sensibile.
Si può pensare che questo primo episodio sia scritto facendo uso del modo plagale.
Il secondo episodio inizia a partire dalla misura 10, introdotto dalle parole et- ex-ul- ta-
bunt.
Questa seconda sezione è costruita usando il modo frigio che si percepisce nel semitono mi
– fa di misura 10 . Anche qui troviamo dei procedimenti a canone, l'antecedente ( il soprano
a battuta 10) viene imitato nella voce inferiore a distanza di un battuta , questa volta però i
rapporti intervallari tra una nota e l'altra sono non più di semitono ma di tono ( fa sol la ). Il
salto melodico di quarta mi-la viene imitato nella voce inferiore abbassando il si a si
bemolle evitando così il tritono.
Il disegno melodico iniziale mi -fa-mi-la viene ripetuto nuovamente ma spostato a cavallo di
battuta 12 , a battuta 14 la voce superiore inizia una scala discendente di minime per gradi
congiunti, che si può intendere come un vero e prioprio cantus firmus, tale procedimento
viene poi ripreso dalla linea vocale inferiore a misura 18. Come si può notare, la voce che
non procede per minime fiorisce l'altra, utilizzando spesso espedienti ricorrenti. Ne è un
esempio l'uso di sincopi e note ritardate a cavallo di battuta e a metà misura ( considerato il
tempo tagliato i valori delle note si considerano raddoppiati).
I ribattuti realizzati dal soprano nelle ultime misure del brano hanno la funzione di risolvere
il ritardo creato dalla nota legata.

Il brano può considerarsi diviso in due grossi episodi , il primo da misura 1-10 e che
coincide con la fine del verso (le – ti -ti-am,) e con la cadenza .
Il secondo episodio inizia a b. 10 e finisce a 22.

Potrebbero piacerti anche