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“Luigi Dallapiccola e le sei corde”

Luigi Dallapiccola (1904-1975) -Quaderno Musicale di Annnalibera

trascrizione per chitarra di Tommaso Tarsi

 Simbolo - [Quasi lento]

 Contrappunctus primus - [Mosso; scorrevole]

 Linee – [Tranquillamente mosso]

 Contrappunctus secundus (canon contrario motu) – [Poco allegretto; “alla Serenata”]

 Andatino amoroso e Contrapunctus tertius (canon cancrizans)- [Resolutio]

 Colore – [Affettuoso; cullante]

Nato a Pisino D'Istria e trasferitosi poi a Firenze, Luigi Dallapiccola è considerato uno dei maggiori
compositori del Novecento, nonché figura ispiratrice della Schola Fiorentina. A quest'ultima diedero
vita sei compositori di ispirazione dodecafonica, tutti allievi di Dallapiccola: Bruno Bartolozzi, Arrigo
Benvenuti, Sylvano Bussotti, Alvaro Company, Carlo Prosperi, Reginald Smith Brindle.
Tra il 1952 ed il1953 Dallapiccola compone il Quaderno Musicale di Annalibera; si tratta di un’antologia
di undici brani per pianoforte, di carattere breve. Quest’opera presenta alcuni richiami al
Klavierbuchlein fur Anna Magdalena Bach di J.S.Bach (1725). Infatti, così come Bach dedica il Das
Klavierbuchlein alla moglie Magdalena, Luigi Dallapiccola intitola il Quaderno alla figlia Annalibera.
Inoltre, nel brano Simbolo il compositore, (analogamente ad autori come Liszt, Schumann, Rimsky-
Korsakov) omaggia Bach reiterando un crittogramma musicale composto da 4 note: Sib-la-do-si. Queste
ultime, tradotte nella notazione anglosassone, compongono la sequenza di lettere B-A-C-H. Interessante
notare che alcuni titoli dei brani del Quaderno (quali il Contrappunctus) suggeriscono l’impiego da parte
del compositore di tecniche contrappuntistiche, unitamente alla dodecafonia integrata con elementi
tonali. Ciò crea nell’opera effetti sonori di contrasto particolarmente suggestivi nelle armonie e momenti
di intima delicatezza espressiva.
Da qui l’idea di Tommaso Tarsi di realizzare una trascrizione per chitarra di sei brani del Quaderno di
Annalibera, intuendo che le sonorità peculiari di quest’opera si potessero ben sposare con la timbrica
delle sei corde. In particolare, nell’arrangiamento per chitarra, di interesse è l’utilizzo idiomatico delle
corde a vuoto, insieme alle dissonanze generate dagli intervalli di seconda. Ciò risulta particolarmente
affine alle sonorità chitarristiche. L’utilizzo sporadico di armonici artificiali consente di adattare
l’estensione della chitarra a quella dei brani originali del Quaderno.

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